Le più antiche notizie che si hanno della provincia di Asti risalgono alle Regie Lettere Patenti di S.A.R. Carlo Emanuele I del 22 novembre 1620, secondo le quali la provincia di Asti era formata da 42 comuni, buona parte dei quali non più appartenenti alla attuale circoscrizione.
Nel 1622 la provincia si ingrandì a comprendere 87 comuni, alcuni dei quali appartenenti al territorio albese.
Dal 1797 al 1814 la provincia di Asti fu dominio della Repubblica Francese prima e dell'Impero Napoleonico poi, formando parte del dipartimento di Marengo con capoluogo Alessandria.
Caduta la dominazione straniera e restaurata la dinastia dei Savoia con decreto 21 maggio 1814 ritorna in vigore l'antica Costituzione, ed Asti torna ad essere provincia aggregata alla divisione amministrativa di Alessandria.
Dal 1842 al 1847 la provincia di Asti fu parte dell'intendenza generale di Casale; nel 1847 ritornò ad essere aggregata ad Alessandria e vi rimase fino al 1859, anno in cui con la legge del 23 ottobre, proposta dall'allora Ministro Urbano Rattazzi, venne diviso il Regno d'Italia in province, circondari, mandamenti e comuni. L'antica provincia di Asti venne soppressa e fu costituito il circondario di Asti, che comprendeva gli stessi comuni, formando parte della provincia di Alessandria con Acqui, Casale, Novi e Tortona.
La provincia di Asti venne ricostituita con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 marzo 1935, promulgata con regio decreto n. 297 del 1º aprile 1935, con capoluogo Asti e circoscrizione formata da 105 Comuni[2].
Le cronache dell'epoca scrissero di ricostruzione e non di creazione della provincia di Asti, perché Asti, dopo il periodo repubblicano e dopo quello della dominazione straniera, fu sempre provincia.
Nell'Asti repubblicana l'ente provincia viene riconsiderato con i primitivi compiti, sorto per soddisfare esigenze ed interessi locali che superano la cerchia dei singoli comuni, i suoi specifici elementi dell'autarchia e della territorialità.
Questo è un elenco delle ex strade statali presenti sul territorio della Provincia di Asti, divenute nel 2001 strade regionali in seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, e divenute infine nel 2008 strade provinciali con la legge regionale Piemonte 6 agosto 2007 n. 18 (BUR 9/8/2007 n. 32)[3] e la conseguente soppressione dell'ARES (Agenzia regionale strade) di cui facevano parte:
Padana Inferiore
del Colle di Cadibona
di Moncalvo
Strade Provinciali
Di seguito le principali Strade Provinciali della Provincia di Asti:
SP1/A Dir. per Chiusano
SP1/B Dir. per Cortanze
SP1/C Dir. per Piea
SP1/D Dir. per Cerreto
SP1/E Dir. per Aramengo
SP2 Murisengo-Villanova
SP2/A Dir. per Rinco
SP2/B Dir. per staz. ferr. di Villanova
SP2/C Bretella Villanova d'Asti
SP3 Di Val Tiglione
SP3/A Dir. per Vigliano
SP3/B Dir. per Strada Annone - Castiglione Tinella
SP3/C Dir. per Montaldo Scarampi
SP4 Bruno - Alice Bel Colle
SP5 Mombercelli - Castelnuovo Calcea
SP5/A Dir. per Mombercelli
SP6 Montegrosso - Bubbio
SP6/A Dir. per Fonti di Agliano
SP6/B Dir. per Opessina
SP7 Santo Stefano Belbo - Agliano
SP8 Asti - Govone per Antignano
SP9 Piea - Baldichieri
SP9/A Dir. per Baldichieri
SP10/A Dir. per Cantarana
SP11 di Valle Bormida
SP12 Monale - Canale per Cisterna
SP12/A Dir. per Castellero
SP12/B Dir. per Vaglierano
SP12/C Dir. per Tigliole
SP12/D Dir. per San Damiano
SP12/E Dir. per Canale
SP13 Revigliasco - Tigliole
SP13/A Dir. per Antignano
SP14 Asti - Montemagno
SP15 Rocca d'Arazzo - Vigliano
SP15/A Dir. per Asti
SP15/B Dir. per Mongardino
SP15/C Dir. per SP59
SP16 Casalborgone - Pralormo
SP16/A Dir. per Cinzano
SP16/B Dir. per Villanova
SP16/C Dir. per Villanova stazione
SP16/D Dir. per Isolabella
SP16/E Dir. per Villata
SP16/F Dir. per Montà
SP16/G Dir. per Valfenera
SP17 Gallareto - Castelnuovo Don Bosco
SP17/A Dir. per Buttigliera
SP18 Cunico - Lauriano
SP18/A Dir. per Moransengo - Brusasco - Cavagnolo
SP18/B Dir. per Cavagnolo
SP19 Villanova - Govone
SP19/A Dir. per Ferrere - Montà
SP20 Cocconato - Valle Cerrina
SP21/A Dir. per Robella
SP22 Di Valle Versa
SP22/A Dir. per Villadeati
SP22/B Dir. per Colcavagno
SP22/C Dir. per staz. ferr. di Montiglio
SP23 Costigliole - Alba
SP23/A Dir. per Santo Stefano Belbo
SP23/B Dir. per Castiglione Tinella
SP24 Vesime - Mombaldone
SP24/A Dir. per San Giorgio Scarampi
SP24/B Dir. per Olmo Gentile
SP24/C Dir. per Denice
SP24/D Dir. per Mombaldone
SP25 Di Valle Bormida
SP25/A Dir. per Ponti
SP26 Portacomaro - Quattordio
SP27 Castello d'Annone - Nizza Monferrato
SP27/A Dir. per Cerro Tanaro
SP28 Di Valle Belbo
SP28/A Dir. per Bruno
SP28/B Dir. per Castelnuovo Belbo
SP29 Calliano - Quattordio
SP29/A Dir. per Pergatti - Franchini
SP30 Alessandria - Moncalvo
SP30/A Dir. per Vignale
SP30/B Dir. per Ottiglio
SP30/C Dir. per Ottiglio
SP30/D Dir. per Ottiglio
SP31 Grazzano - Moncalvo
SP31/A Dir. per Alfiano Natta
SP32 Cinzano - Riva di Chieri
SP32/A Dir. per Marentino
SP32/B Dir. per Casalborgone - Pralormo
SP32/C Dir. per Riva di Chieri
SP32/D Dir. per Castelnuovo Don Bosco
SP33 Berzano San Pietro - Viale
SP33/A Dir. per Abbazia di Vezzolano
SP33/B Dir. per Capriglio
SP33/C Dir. per Montafia
SP34 Gallareto - Murisengo
SP34/A Dir. per Montiglio
SP35 Camerano Casasco - Settime
SP35/A Dir. per Cinaglio - SP458
SP36 Cardona - Asti per Tonco
SP37 Asti - Grana per Portacomaro
SP38 Asti - Casorzo per Scurzolengo
SP39 Castello d'Annone - Castiglione Tinella
SP39/A Dir. per Costigliole d'Asti
SP39/B Dir. per Coazzolo
SP39/C Dir. per Neive
SP40 Mombercelli - Nizza
SP58 Palucco - San Damiano d'Asti
SP410 Aramengo - Cisterna
Questo non è l'elenco completo delle strade provinciali della Provincia di Asti. Esso è invece disponibile nell'area dedicata nel sito istituzionale della provincia[4].
La Ferrovia Alessandria-San Giuseppe di Cairo, passa per il territorio provinciale di Mombaldone con la stazione ferroviaria con la Stazione di Mombaldone-Roccaverano, nel territorio di Mombaldone, viene anche servito il comune astigiano di Roccaverano.
La Provincia di Asti comprende una piccola parte di Appennino Ligure, dove raggiunge la sua altezza massima con il Bric Puschera (851m).
Le colline
La maggior parte del territorio astigiano è composto da rilievi collinari quali il Monferrato, Colline del Po e Langhe.
La pianura
In Provincia di Asti la pianura è rappresentata dalle valli dei fiumi e dei torrenti tra le colline, in particolare la Valle Belbo che attraversa il Sud della provincia. In queste sono edificate il capoluogo ed altri comuni principali.
La provincia presenta un clima tipicamente padano, con estati molto calde ed afose e inverni freddi e nebbiosi. Le precipitazioni sono sotto la media nazionale.
Asti è una provincia sostanzialmente agricola, con particolare rilievo per i vigneti (famosi anche all'estero i vini del Monferrato e dell'Astigiano). L'industria, sviluppata soprattutto nel capoluogo e nei comuni limitrofi, non è di fondamentale importanza nell'economia, anche se in ogni caso la provincia costituisce la sede di numerose attività del settore secondario.
Artigianato
L'artigianato è molto importante nel territorio astigiano. Sono diverse, infatti, le Scuole Secondarie che preparano i giovani in questo settore. Si tratta sia di istituti statali che di scuole private:
Qui di seguito vi sono elencate i principali complessi e castelli della Provincia di Asti:
Belveglio (castello)
Bruno (castello dei Faà)
Bubbio (castello)
Burio (fraz. di Costigliole d'Asti, castello)
Calamandrana (castello)
Calosso (castello Roero, torre circolare)
Camerano Casasco (castello di Camerano, palazzo Balbo)
Camerano Casasco (castello di Casasco)
Canelli (castello Gancia ex Scarampi Crivelli)
Casorzo (resti del castello, torre)
Cassinasco (torre, altri resti del castello)
Castagnole Monferrato (resti del castello)
Castell'Alfero (castello dei conti Amico)
Castellero (castello)
Castelletto Molina (castello)
Castello di Annone (borgo, ruderi del castello)
Castelnuovo Belbo (resti delle mura del castello)
Castelnuovo Calcea (castello)
Cerro Tanaro (resti del castello)
Cessole (resti del castello)
Cisterna d'Asti (castello)
Coazzolo (castello)
Colcavagno (fraz. di Montiglio Monferrato, castello dei Balbiano)
Corsione (resti del castello)
Cortanze (castello dei Roero)
Cortazzone (castello)
Corveglia (fraz. di Villanova d'Asti, castello, torre)
Cossombrato (castello dei Pelletta)
Costigliole d'Asti (castello)
Cunico (resti del castello)
Dusino San Michele (castello)
Frinco (castello)
Gorzano (fraz. di San Damiano d'Asti, castello)
Incisa Scapaccino (castello nuovo)
Incisa Scapaccino (resti del castello medievale)
Loazzolo (resti del castello)
Maranzana (castello)
Marmorito (fraz. di Passerano Marmorito, resti del castello dei Radicati)
Moasca (castello Pacherano-Secco Suardo)
Mombaldone (borgo, resti del castello dei marchesi del Carretto)
Mombercelli (resti del castello)
Monale (castello Scarampi)
Monastero Bormida (castello)
Moncalvo (resti del castello dei marchesi del Monferrato)
Moncucco Torinese (castello dei Grisella)
Mondonio (fraz. di Castelnuovo Don Bosco, castello dei Turco)
Montaldo Scarampi (resti del castello)
Montegrosso d'Asti (castello)
Montemagno (castello dei Conti Calvi di Bergolo)
Moransengo (castello)
Nizza Monferrato (palazzo comunale e torre civica)
Olmo Gentile (castello, torre)
Passerano Marmorito (castello Radicati)
Piea (castello)
Pino d'Asti (castello)
Rinco (fraz. di Montiglio Monferrato, castello, torre)
Roatto (castello)
Robella d'Asti (castello)
Roccaverano (resti del castello, torre)
Rocchetta Tanaro (castello dei Marchesi di Incisa della Rocchetta)
San Martino Alfieri (castello)
San Marzano Oliveto (castello degli Asinari)
San Paolo Solbrito (castello di Solbrito, "castello" di San Paolo)
Schierano (fraz. di Passerano Marmorito, resti del castello)
Scurzolengo (castello)
Sessame (ruderi del castello)
Settime (castello dei Borsarelli di Riofreddo)
Soglio (castello)
Tigliole (castello, palazzo Comunale)
Tonco (resti del castello)
Vaglio Serra (castello Stella, palazzo dei baroni Crova)
Vesime (ruderi del castello degli Scarampi)
Viale (castello)
Vigliano d'Asti (castello)
Villa (fraz. di Isola d'Asti, castello)
Villanova d'Asti (castello De Robertis, torre Civica)
Montiglio Monferrato (castello)
Chiese e luoghi di culto
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Chiese della provincia di Asti.
Nel territorio provinciale sono numerosi gli edifici ecclesiastici di grande bellezza e importanza artistica e culturale, tra le quali sono degni di citazione la Abbazia di Vezzolano, presso Albugnano, e la Cattedrale di Santa Maria Assunta (Asti).
Sono da segnalare la presenza di una moschea, di un tempio e di un museo ebraico e della sala dei Testimoni di Geova in Asti e Nizza Monferrato.
Sono numerosi i complessi museali nel territorio provinciale. Degno di nota ad Asti è il "Museo degli Arazzi". Presso Castagnole delle Lanze è molto importante il "Museo della Civiltà Contadina dell'Alto Monferrato e della Bassa Langa". Altrettanto importanti sono, a Castelnuovo Don Bosco, il Museo della "Vita Contadina" e il "Museo Etnologico Missionario". Nel paese di Cisterna d'Asti un'importante complesso museale è rappresentato dal "Museo di Arti e Mestieri di un Tempo". A Grazzano Badoglio, rappresentativo il "Museo Badogliano", centrato sulla vita del paesano Pietro Badoglio. In Maranzana importante il "Museo Giacomo Bove", mentre a Mombercelli è rappresentativo il Museo di Arte Moderna. A Nizza Monferrato vi è, infine, il Museo "Bersano" delle Contadinerie e Stampe antiche del vino.
Degne di nota, infine, alcune mostre inusuali come il "Museo a cielo aperto d'arte moderna muriMAESTRI" a Cerreto d'Asti e la "Gipsoteca Gonetto" di Cinaglio.
Altre attrazioni turistiche
Chiesa di San Eusebio di Castelnuovo Don BoscoVeduta del centro di Asti: Piazza Roma, il monumento all'Unità d'Italia e la Torre Comentina
Chiesa di San Nazario e San Celso a Montechiaro d'Asti
Prodotti tipici
Tra i migliori prodotti tipici della Provincia di Asti si possono annoverare la robiola di Roccaverano e la Muletta (un salame grosso fatto di pancetta, filetto, coscia, spalla disossata e sgrassata). Tra i prodotti ortofrutticoli della provincia annoveriamo il cardo, utilizzatissimo nella preparazione del piatto tipico per eccellenza, la bagna cauda (o caôda), i peperoncini e la mostarda d’uva. Abbondante la presenza dei buonissimi e ricercati tartufi bianchi e della nocciola Piemonte. Piatti tipici della gastronomia di Asti sono i risotti e i tajerìn (o tajarìn).
Tra i migliori vini di Asti la Barbera, il Moscato e il Grignolino sono i fiori all’occhiello delle sue colline. Importante anche la Freisa.
Comunità collinari e comunità montane
La fontana di Piazza Medici e la Torre Troyana, Asti
Panorama di Nizza Monferrato. Dopo il capoluogo è il centro più importante della provincia assieme a Canelli.Canelli, città sede dello stabilimento Gancia.Tramonto sui vigneti a Cantarana.Il Borgo Villa, centro storico di Incisa Scapaccino. Fu sede del Marchesato di Incisa.Panorama da Albugnano.Montemarzo, frazione di Asti.San Marzanotto, altra frazione di Asti.Palio di Asti.Il vino, la principale risorsa agricola della provincia.Castello di Costigliole d'Asti.
Appartengono alla provincia di Asti i seguenti 118 comuni:
La provincia di Asti è suddivisa in 118 comuni, dopo al capoluogo le città più importanti a livello storico-culturale e agricolo, oltre ad essere gli unici comuni della provincia a raggiungere i 10.000 abitanti sono Nizza Monferrato e Canelli, entrambe Patrimonio dell'Umanità UNESCO dal 2014 per i beni paesaggistici e per il vino. I comuni più popolosi in ordine sono:
Gli organi della provincia sono il Presidente della provincia, eletto fra i sindaci della provincia, il Consiglio provinciale, composto dal presidente della provincia e da consiglieri dei comuni della provincia e l'Assemblea dei sindaci, costituita dai sindaci dei comuni della provincia di Asti. Il presidente della provincia è il sindaco di Valfenera.
In provincia di Asti i giornali principali sono tre: la Gazzetta d'Asti, la Nuova Provincia e il Corriere dell'Astigiano.
Società
Evoluzione demografica
Da quanto si evince dai dati ISTAT di dicembre 2019, in quella data si contavano 213 216 abitanti, di cui 24 596 stranieri.
Le più grandi comunità di stranieri, cioè quelle oltre le 1 500 persone, sono:
Romeni: 7 135 persone
Albanesi: 4 484 persone
Marocchini: 2 785 persone
Macedoni: 2 323 persone
Qualità della vita
Nel dicembre 2014 la qualità della vita del capoluogo, Asti, era migliorata rispetto all'anno precedente, ma la città si attestava al 97º posto per ordine pubblico su 107 classificate. A pari merito con Asti erano la città di Savona mentre, in Piemonte, si possono citare Torino (102) e Novara (104). Questi dati erano forniti dall'annuale classifica de "Il Sole 24 ore", che mette a confronto, sulla base di un'indagine statistica che analizza diversi parametri suddivisi in sei capitoli di indagine, la qualità della vita nei diversi capoluoghi di provincia italiani. Migliori le posizioni nelle altre categorie.
Riassumendo Asti era all'incirca a metà della classifica generale che vedeva sul podio Ravenna, Trento e Modena e ultima Agrigento. Rispetto all'anno precedente, Asti aveva recuperato quattro posizioni.
Etnie e minoranze straniere
La popolazione straniera residente in provincia di Asti al 1º gennaio 2017, considerando cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia, si attesta a 24.293 persone, che rappresentano l'11,2% della popolazione residente.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 29,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (19,4%) e dal Marocco (11,5%).
Religione
La religione prevalente è il cattolicesimo; la provincia è divisa tra la Provincia ecclesiastica di Torino (diocesi di Alba, diocesi di Asti e Arcidiocesi di Torino e la Provincia ecclesiastica di Vercelli (Diocesi di Acqui e Diocesi di Casale Monferrato), entrambe appartenenti alla Regione ecclesiastica Piemonte.
La provincia di Asti è tra le istituzioni insignite della medaglia d'oro al valor militare il 17 maggio 1996, per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:
Medaglia d'oro al valor militare
«Provincia contadina per eccellenza, durante i venti mesi della Resistenza vide svilupparsi un movimento partigiano di straordinaria ampiezza per numero di volontari in un breve territorio, pagò un duro tributo in Caduti, ebbe negli uomini e nelle donne della campagna l'insostituibile alimento a questa testimonianza di volontà di riscatto nazionale, schierò un clero generosamente a fianco degli oppressi, impegnò nella lotta le sue forze del lavoro di fabbrica in non mai dismesse dimostrazioni dei loro sentimenti di libertà, dagli scioperi del marzo 1943 al blocco della produzione nelle giornate insurrezionali. Grazie anche ai suoi numerosi partigiani, combattenti all'estero, rappresentò un esempio di corale e civile slancio affinché l'Italia rinascesse a democrazia in orizzonti di ritrovate speranze per l'avvenire. Asti, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945» —Roma, 17 maggio 1996[10]
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