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Cuneo (IPA: [ˈkuːneo][5] pronuncia[?·info]) (Coni in piemontese; IPA: [ˈkʊni]) è un comune italiano di 55 934 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia del Piemonte.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cuneo (disambigua).
Cuneo
comune
Città di Cuneo
Cuneo – Veduta
Cuneo – Veduta
Piazza Galimberti
Localizzazione
Stato Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoPatrizia Manassero (PD) dal 4-7-2022
Territorio
Coordinate44°23′N 7°33′E
Altitudine534 m s.l.m.
Superficie119,67 km²
Abitanti55 934[1] (31-8-2022)
Densità467,4 ab./km²
Frazionivedi sezione
Comuni confinantiBeinette, Borgo San Dalmazzo, Boves, Busca, Caraglio, Castelletto Stura, Centallo, Cervasca, Morozzo, Peveragno, Tarantasca, Vignolo
Altre informazioni
Cod. postale12100
Prefisso0171
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004078
Cod. catastaleD205
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 012 GG[3]
Nome abitanticuneesi
Patronosan Michele arcangelo, beato Angelo Carletti (protettore)
Giorno festivo29 settembre
SoprannomeIl Capoluogo della Granda, La Città dei sette Assedi[4].
MottoFerendo
(dal latino "sopportando")
Cartografia
Cuneo
Cuneo – Mappa
Cuneo – Mappa
Posizione del comune di Cuneo nell'omonima provincia.
Sito istituzionale

La città è sorta presso la confluenza dei corsi d'acqua Stura e Gesso, su un "cùneo" la cui caratteristica conformazione ne ha ispirato il nome[6][7].

Il nucleo più antico, e centro storico, è caratterizzato da un impianto a scacchiera che, partendo dal vertice dell'immaginario cuneo scorre lungo una via mediana che sbocca sull'ampia piazza Galimberti: la città fu infatti plasmata come cittadella militare antifrancese dai Savoia, ed è uno dei pochi capoluoghi del Nord Italia ad avere origini moderne e non romane[8][9].


Geografia fisica



Territorio


Mappa della città
Mappa della città

Il territorio di Cuneo è situato sull'altopiano sud-occidentale del Piemonte, in posizione centrale rispetto all'arco alpino, verso sud-ovest, aperto sulla Pianura Padana verso nord-est, a poche decine di chilometri dalle colline delle Langhe e distante circa 70 km, in linea d'aria, dal Mar Mediterraneo.

La presenza dei torrenti ha permesso la creazione di un grande parco fluviale cittadino, denominato Parco Fluviale Gesso e Stura[10].

All'interno del perimetro comunale, nella zona nord-ovest, scorre anche il torrente Grana[11].

La città è definita "Capitale verde del Piemonte"[12].

Il territorio ha un'altitudine compresa tra i 431 m s.l.m. (frazione Ronchi) e i 615 m s.l.m. (frazione San Rocco Castagnaretta)[13].

Per quanto riguarda il rischio sismico, la città di Cuneo è classificata nella zona 3, ovvero soggetta a scuotimenti modesti.[14][15]

Cuneo è distante alcune decine di km da diversi passi di montagna: Colle dell'Agnello (2748 m s.l.m.), a nord-ovest; Colle della Lombarda (2350 m), a ovest; Colle della Maddalena (1996 m), a ovest; Colle di Tenda (1871 m), a sud; Colla di Casotto (1379 m), a sud.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Cuneo Centro e Stazione meteorologica di Cuneo Levaldigi.

Cuneo ha clima temperato sub-continentale, con inverni freddi, estati calde e afose. Però è situata a oltre 500 metri di altitudine, il che contribuisce a rendere le estati più sopportabili, grazie alla ventilazione: il mese più caldo, luglio, ha una temperatura media di +21,6 °C. Il più freddo, gennaio, ha una media di +2,6 °C. La temperatura media annua si attesta sui 12,3 °C[16].

Le precipitazioni annue ammontano in media a circa 950 millimetri, distribuite nell'arco di 81 giorni. Il regime pluviometrico è molto simile a quello di Torino, con 2 massimi (uno, principale, in primavera; uno, secondario, in autunno) e 2 minimi (estivo e invernale).

Il mese più secco è luglio (44 mm) ed essendo nel sud del Piemonte, Cuneo è meno esposta alle code delle perturbazioni atlantiche estive, foriere di temporali.

Le nevicate sono frequenti: non solo a causa dell'altitudine, anche per il frequente effetto "stau" delle correnti di bora. Cuneo è il capoluogo di provincia più nevoso d'Italia. Sono presenti in media circa 20 giorni all'anno di nebbia (raramente di forte intensità)[17]; il vento ha una media di 2,2 m/s; la città è soggetta a brezza.

Cuneo non è particolarmente umida, anche se nella stagione estiva le medie mensili a volte vanno oltre l'80% di umidità relativa[18][19].

La durata media annuale del giorno è di 12 ore e 23 minuti[20].

Secondo la classificazione di W. Köppen, Cuneo appartiene alla fascia climatica "Cfb" (secondo i dati del trentennio '61-'90).

CUNEO CENTRO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 5,37,010,914,719,123,626,625,421,515,49,66,36,214,925,215,515,5
T. min. media (°C) −1,8−0,72,66,19,913,916,616,113,07,82,9−0,4−1,06,215,57,97,2
Nuvolosità (okta al giorno) 4445443454433,74,33,74,34
Precipitazioni (mm) 525188116126884453771099464167330185280962
Giorni di pioggia 55891085568751527182181
Giorni di nebbia 3211110113351032722
Vento (direzione-m/s) SW
2,2
SW
2,2
SW
2,2
NE
2,3
NE
2,2
NE
2,2
NE
2,2
NE
2,1
NE
2,1
SW
2,1
SW
2,2
SW
2,3
2,22,22,22,12,2

Storia



La fondazione


Poco o nulla è noto dell'antichità di Cuneo, che si trova in una zona strategicamente importante per la sua posizione dominante e salubre, su un altopiano situato alla confluenza di due corsi d'acqua, il torrente Gesso e il fiume Stura di Demonte.

Ritrovamenti romani nella zona del centro storico ("Contrada Mondovì") fanno supporre la presenza di una grande villa risalente alla Roma imperiale; né è da escludere che proprio sul "cùneo" sorgesse la città di Auriate, di cui restano solo sporadiche informazioni (sede di episcopato e di una contea carolingia, probabilmente distrutta da un'incursione araba).

Si suppone che Cuneo abbia ospitato una colonia di transfughi milanesi, nei giorni in cui la città di Sant'Ambrogio subì le ire di Federico I, imperatore del Sacro Romano Impero (noto come Federico Barbarossa), quando la grande città fu parzialmente distrutta.

La documentazione storica inizia alla fine del XII secolo: nell'anno 1198 Cuneo s'impose come libero comune cioè borgo franco da ingerenze marchionali, polo d'attrazione per le popolazioni limitrofe, soggette ai vincoli feudali tipici dell'epoca.

Il territorio fin dall'epoca longobarda era sotto la giurisdizione dell'abbazia di San Dalmazzo di Pedona che poi in seguito dipese dal vescovo di Asti. La diocesi astense, incorporava, da almeno un paio di secoli, l'antico territorio dei Bagenni (tribù ligure), già importante municipio romano, con centro in Augusta Bagiennorum, prossima all'attuale cittadina di Bene Vagienna (in località Roncaglia).

Il territorio, probabilmente, era di pertinenza della distrutta città di Auriate, compresa l'area di Bredolo, il Monregalese.

Il corso della Stura segnava non soltanto il confine tra le diocesi di Asti e di Torino, ma anche il confine tra Liguria e Lombardia Occidentale o Superiore.

La leggenda vuole che le popolazioni di villaggi vicini (Quaranta e Brusaporcello), stanchi delle vessazioni dei marchesi del Monferrato e di Saluzzo, si fossero rifugiate sul "Pizzo di Cuneo" (ben riparato dai due torrenti) dove, probabilmente, prosperava una comunità di fuggiaschi milanesi, e abbiano fondato il borgo, con la protezione dell'abate del monastero di San Dalmazzo e del vescovo di Asti, dichiarandolo libero comune; una situazione non isolata, poiché coevi, o di poco posteriori, sono i liberi comuni del Monte Vico (Mondovì) e di Savigliano.

Quasi a confermare un'opposizione — non solo di fatto, anche di principio — alla potenza dei signori feudali, a capo del nuovo borgo furono posti tre rettori: due nobili e uno del popolo. Era il 23 giugno 1198, vigilia di San Giovanni Battista, con i falò che ardevano sulle alture e presso le porte del borgo, quando la gente di Cuneo acclamò i suoi primi tre rettori: Pipinus de Vignolio, il lombardo Peyre Rogna e Berardus de Valgrana.


La guerra con i marchesi di Saluzzo


Nel 1204 i marchesi di Saluzzo dichiararono guerra ad Asti e Cuneo, per eliminare i principali alleati di Asti; nel 1206 il marchese Manfredo II di Saluzzo si dovette sottomettere ad Asti e vietò agli abitanti di Villafalletto, Costigliole, Centallo e Romanisio di trasferirsi a Cuneo senza il suo permesso, per evitare lo spopolamento dei villaggi del marchesato.

Dal 1202 a Cuneo comincia un regime podestarile.

Nel 1204 i marchesi di Saluzzo, Monferrato, Busca, Ceva, del Carretto e di Clavesana si alleano con Alba e dichiarano guerra ad Asti e Cuneo.

Nel 1206 Manfredo II di Saluzzo si arrende.

Nel 1210 il marchese di Saluzzo Manfredo II e Guglielmo di Monferrato interruppero l'autonomia del comune, occupandolo con le armi; risulta che Cuneo avesse perso il favore del vescovo di Asti.

Sussistono documenti nella città di Tolosa, pertinenti all'inquisizione contro i Catari (che devastò, proprio in quegli anni, la ricca Linguadoca, con una violenta crociata da parte dei Franchi del nord su precisa esortazione papale) in cui Cuneo è sospettata di offrire ospitalità agli Albigesi in fuga, per questo motivo viene definita bourg tournant ovvero "borgo ruotante", località che apriva le porte agli eretici senza patria e li assisteva, per immetterli nella Val Padana.

Accusa gravissima: avrebbe potuto legittimare e giustificare l'intervento del marchese di Saluzzo, il quale non vedeva l'ora di togliersi quella spina dal fianco.


Indipendenza, Cuneo diventa un libero comune


Nel 1230 Cuneo si allea con Borgo San Dalmazzo e Savigliano; il milanese Oberto de Ozeno libera Cuneo, la fortifica e ne diventa podestà, ma verrà ucciso in battaglia.

Per vendicarsi della morte di Oberto, Milano dichiara guerra al marchese di Monferrato, cui verrà sottratta la città di Chivasso.

La storia di Cuneo come libero comune durò circa 30 anni; questo periodo fu caratterizzato da numerose alleanze: fino al 1237 con Milano, dal 1238 al 1250 con Federico II, dal 1251 al 1258 con Alba e Asti.

L'occupazione fu di breve durata. Dieci anni dopo il comune risorse, probabilmente con l'aiuto dei Milanesi; nel 1238 Federico II riconobbe ai cuneesi la loro libertà.

Nel 1251 al podestà vengono affiancati un giudice e un miles, pagati 150 lire.

Cuneo era anche governata dal consiglio comunale, composto da un numero variabile di persone.

Nel 1259 cessò la vita autonoma del comune, che aveva esteso la sua autorità nelle valli che, a raggiera, confluivano nell'altopiano tra i 2 torrenti, nonché sulle vicine valli del Grana e del Maira (scontrandosi con il potente monastero di San Dalmazzo).


Sottomissione a Carlo d'Angiò


Nel 1260 l'alleanza con Carlo d'Angiò, futuro re di Napoli, ma ancora conte di Provenza, finì per sfociare in una dedizione che sembrava conveniente per i cuneesi e per i provenzali.

Nel 1306 la zecca del regno di Napoli si trasferisce a Cuneo. In tal modo, con Alba, Cuneo divenne il principale centro dei domini angioini in Piemonte; proprio allora apparve per la prima volta il nome "Piemonte", a indicare i domini provenzali ai piedi dei monti, una volta superati i colli alpini.

Cuneo era capitale di un distretto che arrivava alle valli Stura, Gesso, Grana, Vermenagna; godeva di un proprio statuto, vantava notevoli franchigie fiscali e commerciali, batteva propria moneta.

In un sigillo del comune di Cuneo del 1379, custodito presso l'archivio storico di Torino, spiccano le insegne degli Angiò (le tre bande orizzontali rosse su campo bianco) con la legenda: "Notum sit contis: Conium caput est Pedemontis" ("Cuneo è la capitale del Piemonte"). Nel 1309 muore Carlo II di Napoli, tutti i nobili del regno di Napoli si ritrovano a Cuneo per giurare fedeltà a Roberto di Napoli.

Per tutto il '200 a Cuneo ci fu, probabilmente, una mansione templare, attestata dal toponimo Spinetta e, soprattutto, da un documento del 1200, indizione terza, giorno 12 maggio, 2 anni dopo la costituzione a libero comune. Si tratta dell'alienazione di beni immobili da parte di Ugone, abate del monastero di San Dalmazzo al Borgo, nei confronti di un certo “messer Ursio”, per l'importo di 200 lire astensi: tali beni confinavano, su un lato, con una via comunis, per due lati con beni appartenuti all'abbazia e per il quarto lato con la domus fratrum de Templo de Cuneo (da I Tempieri negli antichi Stati del Regno di Sardegna del cavaliere Ferrero di Ponsiglione). In località Spinetta esiste ancora il toponimo di "Torre dei Frati" (secondo molti storici francesi, principalmente Louis Charpentier, i toponimi riguardanti la rosa o la spina, come Epinay, Epine, Epinal, Epinac, Pinay, sono di probabile derivazione templare).

A Cuneo erano presenti due hospetali antichissimi: il primo, "hospitale della Santa Croce", potrebbe essere appartenuto, in origine, ai Templari; l'"hospitale di San Giovanni Battista" era gestito dagli Ospedalieri, noti anche come Cavalieri di San Giovanni e, in seguito, Cavalieri di Malta.

Cuneo come capitale angioina del "Piemonte provenzale" prosperò, con alterne vicende, per più di 100 anni. Il legame con gli angioini fu interrotto in più occasioni: tra il 1281 ed il 1305 Cuneo fu sottomessa al marchese di Saluzzo; tra il 1347 e il 1348 passò, per la prima volta, sotto il dominio dei conti di Savoia, quindi fu soggetta all'autorità dei Visconti (1348-1356) che sembravano in procinto di diventare re dell'Alta Italia; poi, ancora una volta, tornò a far parte del marchesato di Saluzzo (1356) per essere nuovamente assoggettata ai Visconti (1366-1372).

All'epoca Cuneo era un borgo aperto, commerciale, con logge di mercanti veneziani, pisani, genovesi, lombardi, provenzali e catalani (un'importante piazza commerciale sull'asse Lombardia-Provenza-Catalogna o, se si preferisce, Milano-Marsiglia-Barcellona); pare che la località di Sant'Antonio Aradolo, all'imbocco della Valle Gesso — che portava al Colle delle Finestre, dove transitava un'antica strada romana — fosse, in origine, una stazione commerciale catalana.


Sottomissione ai Savoia


La stagione angioina ebbe termine nel 1382, con la sottomissione dei cuneesi ai Savoia. Fu uno scambio concordato tra la regina Giovanna d'Angiò, desiderosa di rimpossessarsi del regno di Napoli, e Amedeo VI di Savoia, noto come il Conte Verde, signore della Savoia e conte d'Aosta e Moriana, dal 1343 al 1383. Il Conte le assicurò il suo appoggio militare e, in cambio, ottenne i domini provenzali ai piedi dei monti (il 'Piemonte' delle origini), impresa che gli costò la vita, in quanto morì di peste, mentre sosteneva la causa di Luigi d'Angiò nel Meridione d'Italia, dopo la morte della regina Giovanna.

Con il passaggio della città ai Savoia iniziò un nuovo periodo che vide l'inserimento graduale del comune nello Stato sabaudo, in via di crescita e di formazione definitiva.

Fu così che Cuneo si trasformò, da città aperta e commerciale, in città chiusa e militare; si rimpicciolì anche urbanisticamente, trasformandosi in borgo-fortezza, sull'asse nord-sud, Savoia-Nizzardo — o, se si preferisce, Chambéry-Torino-Nizza — cintura di contenimento dell'espansionismo francese verso la Val Padana, manifestatosi al termine della guerra dei 100 anni con l'Inghilterra e protrattosi nei secoli successivi, fino alle campagne napoleoniche.

Tale trasformazione avvenne nei due secoli che vanno dal trasferimento ai Savoia, ai tempi del Conte Verde (1382), fino alla morte di Emanuele Filiberto (1580).


Assedi di Cuneo


Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Cuneo (1691) e Assedio di Cuneo (1744).
Gli statuti di Cuneo (Statuta civitatis Cunei), 1590
Gli statuti di Cuneo (Statuta civitatis Cunei), 1590

Questo periodo è contraddistinto da una lunga serie di assedi, cui fu sottoposta la città.

Nel 1515 i cuneesi riuscirono ad allontanare dalle loro mura gli svizzeri, alleati del Sacro Romano Impero, in attesa dell'arrivo del re di Francia Francesco I.

Nel 1542 fu la volta di Claude d'Annebault, con i suoi 18.000 francesi, a essere costretto a battere in ritirata.

Nel 1557, sotto il comando del Conte Carlo Manfredi Luserna d'Angrogna, Cuneo sostenne vittoriosamente uno dei più duri assedi della sua storia: dal maggio al 27 giugno, riuscendo a resistere alle preponderanti forze del maresciallo di Brissac; questo fatto salvò lo Stato di Emanuele Filiberto; questi, riconoscente, concesse a Cuneo il titolo di città, con un diploma del 1559, e la facoltà di inserire sullo stemma comunale le armi dei Savoia.

Nel 1639 e '41 furono le truppe di Madama Reale a cingere d'assedio la città.

Nel 1691 i soldati del generale francese Nicolas de Catinat furono battuti, dopo un duro assedio.

Nel 1744 a scontrarsi con le mura di Cuneo furono i franco-spagnoli (Guerra di successione austriaca); dopo aver superato il forte di Demonte, le truppe franco-spagnole arrivarono di fronte alla città fortificata, pronta a sostenere un difficile assedio; in quegli anni era governatore della città il barone Federico Leutrum (per l'esattezza barone Karl Sigmund Friedrich Wilhelm von Leutrum) che i cuneesi chiamavano, familiarmente, "Barùn Litrùn"; gentiluomo di origine sassone, luterano, che il re Carlo Emanuele III di Savoia (noto con il soprannome di 'Carlin') aveva incaricato di difendere la città, vista la sua vasta esperienza in campo militare; il barone assolse egregiamente il suo compito e rimase a Cuneo, cercando di rinnovarla con iniziative edilizie, fino alla morte, in occasione della quale fu composta la famosa ballata del "Barùn Litrùn", che ebbe vasto successo in Piemonte, per un paio di secoli.

L'assedio cominciò il 15 settembre 1744, con l'arrivo della prima bomba contro le mura di Cuneo; i cuneesi risposero con tanta foga da far tacere i nemici per più di due giorni. I combattimenti continuarono per molto, con i gallo-ispani che distruggevano campanili e camini e i piemontesi che facevano di tutto per cacciarli, motivati dal barone Federico Leutrum, che amava molto quella che definiva già la sua città. Il 29 settembre da Saluzzo il Re arrivò con 25.000 uomini (su 40.000 di tutto l'esercito sabaudo) per soccorrere i 4.089 soldati a difesa di Cuneo. L'esercito si schierò a Madonna dell'Olmo e lì, il 30 settembre, combatté una grande battaglia contro i nemici, che ne uscirono vincitori ma molto indeboliti. I 21 giorni di assedio successivi furono molto più facili e l'11 ottobre il consiglio di guerra franco-spagnolo (composto dal Principe di Contì per i francesi e dal marchese de La Mina per gli spagnoli, sotto il comando generale dell'Infante di Spagna Don Luigi di Borbone), decise che, nelle notti successive, sarebbe avvenuta la ritirata. Il 21 ottobre l'assedio venne dichiarato concluso.


Occupazione napoleonica


L'esercito di Napoleone occupa la fortezza di Cuneo il 28 aprile 1796, Giuseppe Pietro Bagetti
L'esercito di Napoleone occupa la fortezza di Cuneo il 28 aprile 1796, Giuseppe Pietro Bagetti

Con l'occupazione napoleonica si apre l'ultima fase della storia cuneese. Il giovane generale Napoleone, all'epoca ventisettenne, prese Cuneo senza necessità di assediare la città, a causa dello sbandamento generale dell'esercito sabaudo, seppur sostanzialmente integro, dopo le battaglie di Montenotte, Dego, Cosseria e San Michele di Mondovì.

L'ultimo assedio che sostenne Cuneo fu quello del 1799, allorché l'esercito austro-russo allontanò dalla città i francesi, ma solo per pochi mesi poiché, l'anno successivo, la definitiva vittoria di Marengo assicurò a Napoleone il totale controllo dell'Italia settentrionale.

Nella stagione napoleonica la città, annessa all'Impero Francese, divenne capoluogo del dipartimento della Stura che anticipò, mezzo secolo prima e quasi nelle sue esatte dimensioni (l'antica provincia di Ceva con l'alta valle del Tanaro e le Alte Langhe furono annesse al dipartimento di Montenotte con capoluogo Savona), la definitiva provincia di Cuneo, creata con la legge del 1859.

Alla restaurazione, nel 1817, Cuneo ebbe anche una sua diocesi e durante il Risorgimento tenne a battesimo i Cacciatori delle Alpi, volontari di Garibaldi.


Resistenza


Dal 1943 al 1945 Cuneo fu, con le sue valli, uno dei maggiori centri della Resistenza (da Cuneo partì la Divisione Cuneense, per la Russia).
La città fu liberata dai partigiani il 28 aprile 1945.


Simboli


Dopo l'assedio del 1557 e l'eroica resistenza, il duca Emanuele Filiberto di Savoia conferì a Cuneo "fedelissima invitta" il titolo di Città il 31 gennaio 1559 concedendo l'aggiunta dello stemma di Casa Savoia a quello del Comune, riconosciuto poi con decreto del capo del governo del 28 gennaio 1936.[21]

«Troncato. Il primo inquartato: 1° e 4° partito di Vestfalia (di porpora, al cavallo inalberato e rivoltato d’argento) e di Sassonia (fasciato di otto pezzi d'oro e di nero, al crancelino di verde, attraversante in banda), innestato in punta di Angria (d'argento ai tre puntali di rosso, disposti 1 e 2); 2° di Chiablese (d'argento, seminato di plinti di nero, al leone dello stesso, armato e lampassato di rosso); 3° di Aosta (di nero, al leone d'argento, armato e lampassato di rosso); sul tutto in cuore, di Savoia moderna (di rosso, alla croce d'argento). Il secondo fasciato d'argento e di rosso. Lo scudo è accostato da due fronde di palma e sormontato dalla corona di città accollata da un nastro con il motto Ferendo


Onorificenze


Cuneo è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita della medaglia d'oro al valor militare, il 1º agosto 1947, per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:[22]

Medaglia d'oro al valor militare
«Fedele alle sue antiche glorie guerriere ed alla sua forte tradizione patriottica, consacrava ogni sua migliore energia al movimento di resistenza. Per venti mesi ininterrotti, possente e paziente, la Città dei sette assedi promosse, organizzò, sostenne con animo indomito e costante, nelle montagne e nelle pianure della provincia, la guerra partigiana, di cui fu il cuore generoso ed il cervello sagace. Dal primo momento della lotta sino alla liberazione, offrendo prodigalmente al movimento partigiano il fiore dei suoi figli, non piegando dinanzi all'oppressione inumana, sopportando fortemente pene e sacrifici, fu esempio, simbolo, guida, espressione delle virtù militari e dei valori civili della resistenza. 2 000 caduti, 1 000 assassinati, 2 200 invalidi, 1 400 deportati costituiscono il suo glorioso serto stillante sangue purissimo di eroi, dalla Patria riconoscente consacrati all'immortalità. Cinta d'assedio e presa d'assalto dagli stessi suoi figli partigiani, unendo l'impeto degli assalitori all'insurrezione concorde dei cittadini, con una battaglia di quattro giorni per le strade insanguinate, seppe con le sole sue forze risolvere l'abbraccio filiale dell'ottavo assedio nel trionfo della liberazione. 8 settembre 1943 - 29 aprile 1945»
 Cuneo
 Decreto del Presidente della Repubblica, 1º agosto 1947
Titolo di Città

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco
Facciata della Cattedrale
Facciata della Cattedrale
Facciata Chiesa S.Ambrogio
Facciata Chiesa S.Ambrogio

Chiese frazionali



Architetture civili



Architetture militari



Altro



Strade e piazze

Le strade più caratteristiche e importanti della città sono:

Via Roma pedonale
Via Roma pedonale

Numerose sono anche le piazze cittadine, tra esse:


Percorsi porticati

Veduta portici di Cuneo
Veduta portici di Cuneo

I percorsi porticati, di circa 8 km[26], rivestono un ruolo importante nella vita della città, perché connettono le vie principali tra loro e consentono il passeggio, anche nelle giornate con condizioni meteorologiche avverse.

Essi sono di grande varietà strutturale e compositiva e, a seconda della loro matrice storica, si distinguono in tre tipologie:

Da notare, inoltre, la differente altezza dei portici di via Roma, dovuta a un'errata e ingenua interpretazione dei progetti[27]: "Un errore di partenza non dovuto ai Cuneesi. Essendosi, questi, impegnati a rispettare scrupolosamente il progetto del grande architetto straniero cui era stato affidato l'incarico del Consiglio e avendo ricevuto, dal corriere, il plico contenente il progetto, ripiegato a metà, realizzarono fedelmente quanto vedevano"[28].

Nel complesso, Cuneo è la quarta città d'Italia per lunghezza dei suoi portici, alle spalle di Bologna, Torino e Padova[29].


Monumenti


Aree naturali



Società



Evoluzione demografica


A partire dall'anno 1961, la popolazione residente è aumentata del 20 %.

Abitanti censiti[30]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2018, i cittadini stranieri residenti a Cuneo sono 6 315[31], pari all'11,2% del totale, così suddivisi per nazionalità:

  1. Romania, 1 694
  2. Albania, 1 300
  3. Cina, 604
  4. Marocco, 558
  5. Filippine, 301
  6. Costa d'Avorio, 227
  7. Nigeria, 148
  8. Repubblica Dominicana, 85
  9. Senegal, 82
  10. Tunisia, 81

Religione


Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità ebraica di Cuneo.

Nonostante la religione principale sia il cattolicesimo, in città esistono diverse comunità religiose: Bahá'í, ebraica (presente sin dal XIV secolo, come testimoniano l'area del vecchio ghetto, la sinagoga ricca dei suoi arredi originari e il cimitero in via Basse S. Sebastiano), protestante, ortodossa-rumena, indù, musulmana, Sikh e buddista.[32]


Tradizioni e folclore


Festa della Madonna del Carmine: manifestazione religiosa e laica nel mese di luglio, che culmina con la grande processione solenne nel centro storico, alla quale partecipano 60 confraternite in costume tradizionale, che si svolge il 2º lunedì di luglio, dalla fine del '500.[33][34]


Cultura



Istruzione



Biblioteche

Camera di commercio
Camera di commercio

La città di Cuneo ha 17 biblioteche, sul suo territorio.[35] Al fine di riunirle e farle conoscere, è stata creata Biblioincittà[36], la rete cittadina formata dalle biblioteche presenti sul territorio, nata per facilitare e indirizzare i lettori nelle loro ricerche.

Le biblioteche di Cuneo aderenti a Biblioincittà sono:


Ricerca


Scuole

Sul territorio del comune di Cuneo sono presenti 10 scuole dell'infanzia statali, 13 scuole dell'infanzia private paritarie, 18 scuole primarie statali, una scuola primaria privata paritaria, 6 scuole secondarie di primo grado statali, una scuola secondaria di primo grado privata paritaria, 11 scuole secondarie di secondo grado statali e 5 istituti di formazione professionale, di cui uno comunale.[62]


Università

Cuneo è sede distaccata dell'Università di Torino.

La città è, inoltre, sede del Conservatorio Giorgio Federico Ghedini, dell'Accademia di Belle Arti e dell'Istituto Universitario per Mediatori Linguistici "A. Macagno".


Musei


Media



Televisione


Stampa


Radio

Le principali radio locali sono:


Cinema


«Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo!»


Cucina


Il dolce principe è il Cuneese al rum, nato nel 1923 da un'idea di Andrea Arione e protetto dal Brevetto per Marchio d'Impresa dallo stesso inventore. Questo grosso cioccolatino è formato da 2 cialde di meringa che racchiudono una crema pasticcera al cioccolato fondente e rhum, il tutto rivestito da uno strato di cioccolato fondente. Oggi i Cuneesi sono disponibili in diverse versioni, con e senza liquori, e in gran parte delle pasticcerie di Cuneo.[65]


Eventi



Eventi periodici


Eventi recenti


Geografia antropica



Urbanistica


Piazza Galimberti
Piazza Galimberti

Cuneo si sviluppò come centro di strada - sulle vie del colle di Tenda e della Maddalena, che mettono in comunicazione il Piemonte con la Francia meridionale - e come mercato di prodotti agricoli e zootecnici, delle valli alpine e della pianura circostante. La posizione strategica della città influì in modo decisivo sulle sue vicende storiche nonché sullo sviluppo urbanistico. Infatti Cuneo (cui si apre una sola possibile direttrice di espansione, verso sud-ovest, cioè verso Borgo San Dalmazzo) rimase, per secoli, racchiusa entro la cerchia originaria di mura. Fu solo dopo la demolizione della cinta muraria, opera dell'amministrazione napoleonica, all'inizio dell'800, che fu avviata l'espansione moderna della città, attorno alla grande piazza centrale (piazza Vittorio Emanuele II, oggi Piazza Galimberti), la più grande d'Europa, nella sua tipologia, e lungo l'asse di corso Nizza, con uno sviluppo a pianta regolare, lento per tutto l'800 e fino alla prima guerra mondiale, con ritmo più rapido fra le due guerre e specialmente dopo il '45.

Nell'attuale centro urbano il nucleo originario, incuneato fra i Belvederi di corso Stura e di corso Gesso, si contrappone nettamente ai quartieri recenti, sviluppatisi verso sud-ovest, caratterizzati da vie ampie e diritte, disposte attorno a piazza Galimberti e ai lati di corso Nizza, fiancheggiate da imponenti palazzi con spaziosi portici. Lo sviluppo urbanistico ha assunto un ritmo particolarmente celere dopo la seconda guerra mondiale e la città si è estesa, in particolar modo verso Borgo San Dalmazzo, occupando tutto l'altopiano, fino ai viali ricavati sui baluardi delle antiche fortificazioni e dominanti il corso del Gesso e della Stura.

Le sedi delle attività commerciali e gli uffici pubblici si condensano nel centro storico, che ha quasi perso l'antica fisionomia residenziale, in seguito allo spostamento interno degli abitanti, verso i nuovi quartieri. Le costruzioni più alte della città (tutte all'incirca 50 metri) sono il Faro della Stazione, la Torre Civica e il Palazzo Uffici Finanziari (PUF)[74][75][76]. Le varie fasi dello sviluppo topografico di Cuneo sono conseguenti all'andamento dell'espansione demografica della città, che aveva 6154 abitanti nel 1571 e 18.000 nel 1774. Dopo l'abbattimento delle mura e delle fortificazioni e il conseguente sviluppo edilizio la popolazione salì a circa 25.000 abitanti alla fine dell'800 e si accrebbe di oltre 10.000 unità negli anni fra le 2 guerre. Nel 1965 la popolazione raggiunse i 50.380 abitanti, all'incirca pari al livello attuale (52.334 abitanti nel censimento del 2001).

La città è in una fase lenta, ma concreta di sviluppo: da qualche anno è stata raggiunta dall'autostrada (attraverso la A33).
La principale via di accesso è il Viadotto Soleri (chiamato colloquialmente "Ponte Nuovo" dai cuneesi), che attraversa tutta la valle del torrente Stura, con un percorso stradale che si sovrappone parzialmente ai binari ferroviari. La sua costruzione iniziò nel 1913, per volere di Giovanni Giolitti e terminò in epoca fascista, dopo una lunghissima gestazione, dovuta allo stillicidio di finanziamenti; la parte stradale fu inaugurata nel 1933 e quella ferroviaria nel 1937.[77]
È divenuto tristemente noto col nome di "Ponte dei Suicidi" perché dai suoi parapetti si sono gettate più di 150 persone: per evitare ciò l'amministrazione comunale ha fatto innalzare le barriere del viadotto, per rendere più difficili ulteriori tentativi di suicidio.

Nel 2007 viene inaugurato un nuovo ponte “La Est-Ovest” che attraversa lo Stura; al ponte si connette una serie di circonvallazioni provenienti dai paesi limitrofi e che permettono un collegamento più rapido con le Valli Maira, Stura, Gesso e un attraversamento più rapido della città, per mezzo di una galleria, che sottopassa l'altopiano, tra nord e sud, il "Tunnel della pace".

Servita dall'aeroporto di Cuneo-Levaldigi[78], denominato "Olimpica", il quale ha voli in Italia e per località estere, oltre a tratte low-cost, Cuneo, con i comuni limitrofi di prima cintura, crea un'area urbana di circa 500 km², per circa 130.000 abitanti[79].


Suddivisioni storiche


La città è così suddivisa (partendo da Nord):[80]


Suddivisioni amministrative


Dal punto di vista amministrativo la città è suddivisa con i rispettivi comitati di quartiere nelle seguenti parti[81]:


Infrastrutture e trasporti



Strade


Sistema tangenziale di Cuneo (a sinistra) e rete stradale provinciale (a destra)

L'Autostrada A33 - Cuneo-Asti collega la città con l'area fieristica di Cuneo e l'Autostrada A6 - Torino-Savona; sono presenti 2 uscite all'interno del territorio comunale, denominate Cuneo Centro e Cuneo Est.

Ulteriori arterie stradali significative sono la cosiddetta Variante Est-Ovest (in realtà si sviluppa in senso Nord-Ovest / Sud-Est) e la strada denominata "bovesana" che sorge sul sedime della dismessa linea ferroviaria Cuneo-Boves.


Ferrovie


La stazione di Cuneo è la principale stazione cittadina; è servita da treni regionali, lungo la linea Fossano-Cuneo-Limone-Ventimiglia, svolti da Trenitalia, nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Piemonte; fino al 1960 l'originario tracciato di tale linea rimase attivo quale ferrovia Cuneo-Boves-Borgo San Dalmazzo.

Ulteriori impianti cittadini erano la stazione di Cuneo Gesso, fino al 1937 unica stazione cittadina, chiusa al traffico nel 2012, a seguito della chiusura temporanea della linea Cuneo-Mondovì; la fermata di Roata Rossi, lungo la linea Savigliano-Saluzzo-Cuneo, soppressa nel 2003; la stazione di San Benigno di Cuneo, lungo la linea per Fossano.


Tranvie


Dal 1877 Cuneo fu servita da un'estesa rete di tranvie a vapore, interurbane, chiuse entro il 1948:


Aeroporti


La città è servita dall'Aeroporto Internazionale di Cuneo-Levaldigi[78], attualmente denominato "delle Langhe e delle Alpi del Mare", raggiungibile tramite la SS20.


Mobilità urbana


Il trasporto urbano e suburbano è assicurato grazie alla Conurbazione di Cuneo, gestita dal Consorzio Trasporti GrandaBus.[82]

Cuneo è dotata di un ascensore inclinato panoramico che collega la parte bassa della città (Porta Mondovì) con la zona centrale (Corso Giuseppe Garibaldi) con un percorso completamente immerso nel verde. Inaugurato nel 2009, ha una capienza di circa 25 persone.

Tra il 1908 e il 1968 Cuneo fu servita da una rete filoviaria.


Ospedali


A Cuneo si trovano due presidi ospedalieri, l'ospedale A.Carle, inaugurato nel 1936, e l'ospedale S.Croce, costruito tra il 1954 e il 1960.[83]


Amministrazione


Gonfalone civico
Gonfalone civico
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Cuneo.

Gemellaggi


Cuneo è gemellata con le seguenti città[84]:

Gemellaggi non istituzionali:


Sport


Calcio

La squadra cittadina più in alto di categoria è l'AC Cuneo 1905 Olmo (militante in Eccellenza).

Ulteriori compagini calcistiche, con sede nel comune sono l'Auxilium Cuneo, il San Benigno, la Madonna delle Grazie e il New Ronchi 2012, tutte accomunate dalla stabile militanza nelle divisioni dilettantistiche, a carattere locale o regionale.[86]

Lievemente più prestigiosa risulta essere la storia del calcio femminile cittadino. La maggior squadra del settore è stata la Cuneo Calcio Femminile: fondata nel 1985, ha disputato 2 volte il campionato di Serie A, per poi cedere il proprio titolo sportivo alla Juventus Women di Torino nel 2017.

Ciclismo

Cuneo ha più volte ospitato l'arrivo di una tappa del Giro d'Italia tra il 1914 e il 2010.

Cuneo è inoltre legata alla storia del Giro come luogo di partenza della frazione Cuneo-Pinerolo, 17ª tappa del Giro d'Italia 1949, in cui Fausto Coppi conquistò la maglia rosa dopo aver scalato in solitaria il Colle della Maddalena, il Vars, il Izoard, il Monginevro e il Sestriere, giungendo a Pinerolo con 11'52" su Gino Bartali. In memoria di quell'impresa il Giro ha poi ripetutamente inserito nel suo percorso il segmento tra Cuneo e Pinerolo (da ultimo nel 2019).

Da Cuneo è inoltre partita, il 22 luglio 2008, la 16ª tappa (Cuneo-Jausiers) del 95º Tour de France; il giorno precedente la corsa a tappe francese aveva effettuato proprio nel capoluogo della Granda il 1º giorno di riposo all'estero della propria storia.

Pallavolo
Il Cuneo Volley Ball Club festeggia la vittoria della Coppa Italia 1998-99
Il Cuneo Volley Ball Club festeggia la vittoria della Coppa Italia 1998-99

La società di riferimento della pallavolo maschile cittadina è stata a lungo il Piemonte Volley: nata nel 1958 come Cuneo Volley Ball Club e poi attiva fino al 2014, vanta quale maggior risultato la vittoria di 1 scudetto di massima serie. Scioltosi tale sodalizio, nel 2015 la tradizione è stata rilevata dalla neocostituita società Cuneo Volleyball Club, che è ripartita dalla Serie B.

In ambito femminile, la squadra cittadina è la VBC Cuneo Granda Volley, ora in Serie A1.

Impianto di riferimento del volley cuneese, nonché maggior struttura sportiva della città, è il palasport di San Rocco Castagnaretta, campo indoor le cui tribune possono accogliere 4.700 spettatori.

Pallacanestro

Il club cittadino Cuneo Granda Basketball disputa gli incontri interni nella palestra comunale di Borgo San Giuseppe: la sua storia si è integralmente dipanata dalla Serie C regionale, a calare.

Rugby

Nel rugby è attivo il Cuneo Pedona Rugby, militante nella serie C; gioca sul campo comunale di Madonna dell'Olmo.

Pallapugno

Tra gli sport più peculiari e rappresentativi del panorama agonistico cuneese, la pallapugno è rappresentata dalla società Pallonistica Subalcuneo, militante stabilmente nel maggior campionato nazionale (la Serie A), che ha vinto 12 volte, unitamente a 6 edizioni della Coppe Italia.

Suo campo interno è lo sferisterio comunale Francesco Capello, struttura scoperta, dotata di tribune per 1.290 posti.

Atletica leggera

Infrastruttura cardine della pratica di tale sport è il campo sportivo Walter Merlo, arena attrezzata di pista regolamentare in tartan da 6 corsie, nonché di tutti gli ausili atti alla pratica onnicomprensiva delle discipline atletiche.

Le tribune scoperte hanno 400 posti.


Note


  1. Dato Istat - Bilancio demografico anno 2022 - Cuneo (dati provvisori).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Città dei 7 assedi, su chambradoc.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  5. Pronunzia Cuneo, su dizionario.rai.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  6. RAI, Video di Approfondimento/Cuneo 1967 - Ritratti di Città, su YouTube, 15 febbraio 2011. URL consultato il 6 febbraio 2016.
  7. Monumento a Stura e Gesso poggiati su 2 cunei (JPG), su pbs.twimg.com, 15 febbraio 2011. URL consultato il 6 febbraio 2016.
  8. Grandain.com, Centro di Cuneo (JPG), su grandain.com.
  9. A testimonianza di ciò, la diocesi di Cuneo fu fondata solo nell'Ottocento, mentre la quasi totalità dei capoluoghi di provincia in essere nel Nord Italia ai tempi del Risorgimento hanno diocesi di fondazione imperiale.
  10. Mappa Parco Fluviale cittadino, su parks.it. URL consultato il 16 ottobre 2014.
  11. I 3 corsi d'acqua di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 16 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2014).
  12. Il verde nel cuneese, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  13. Altitudine sede del comune, mimima e massima, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 16 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2014).
  14. Classificazione sismica al 2012 (PDF), su protezionecivile.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  15. Terremoti degni di nota del cuneese dalla sua fondazione, su resitalica.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  16. Temperatura media annua, su it.climate-data.org. URL consultato il 29 settembre 2014.
  17. Giorni di nebbia all'anno, su meoweather.com. URL consultato il 29 settembre 2014.
  18. Umidità relativa Cuneo, su weatherspark.com. URL consultato il 29 settembre 2014.
  19. Medie mensili Umidità relativa Cuneo, su myweather2.com.
  20. Alba/tramonto Cuneo, su comuni-italiani.it. URL consultato il 29 settembre 2014.
  21. Cuneo, decreto 1936-01-28 DCG, riconoscimento di stemma, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 5 marzo 2022.
  22. Cuneo Medaglia d'Oro per la Resistenza, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  23. Puf Cuneo, su video.sky.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  24. Costruzioni cittadine più alte, su skyscrapercity.com. URL consultato il 23 agosto 2012.
  25. Villa Oldofredi Tadini, su villaoldofreditadini.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  26. 8 km portici, su settemuse.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  27. Lapide "I portici bassi", su rete.comuni-italiani.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  28. Citazione: "I portici bassi" - Lapide affissa ai portici di Via Roma (pilastro lato Nord, presso Piazzetta del grano)
  29. Quei sorprendenti 18 chilometri di portici torinesi, su piemontetopnews.it.
  30. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  31. Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  32. Comunità religiose di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2012).
  33. [tt_news=85699 A luglio la Festa della Madonna del Carmine: da 4 secoli nel cuore di Cuneo] [collegamento interrotto], su fondazionesanmichele.it. URL consultato il 20 maggio 2015.
  34. MADONNA DEL CARMINE, su diocesicuneo.it, 9 luglio 2019. URL consultato il 13 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2022).
  35. Biblioincittà: Biblioteche della Città di Cuneo (PDF), su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  36. Biblioincittà, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).
  37. Biblioincittà: Biblioteca dell'Alliance Française di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  38. Biblioincittà: Biblioteca dell'Associazione APICE di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  39. Biblioincittà: Biblioteca dei Bambini e dei Ragazzi, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  40. Biblioteca dei Bambini e dei Ragazzi di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).
  41. Biblioincittà: Biblioteca del Club Alpino Italiano A. Borsi di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  42. Biblioincittà: Biblioteca della Camera di Commercio di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  43. Biblioteca del Centro di Documentazione Sportiva, su Comune di Cuneo. URL consultato il 13 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2012).
  44. Biblioincittà: Biblioteca del Centro Studi della Fondazione CRC di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  45. Deposito Legale di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2018).
  46. Sistema Bibliotecario Cuneese, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2013).
  47. Biblioincittà: Biblioteca Civica di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  48. Biblioteca Civica di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2018).
  49. Biblioincittà: Biblioteca per Ragazzi di Cuneo Sud, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  50. Biblioteca per Ragazzi di Cuneo Sud, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2018).
  51. Biblioincittà: Biblioteca del Conservatorio G. F. Ghedini di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  52. Biblioincittà: Biblioteca Diocesana di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  53. Biblioincittà: Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  54. Biblioincittà: Biblioteca del Museo Casa Galimberti di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  55. Biblioincittà: Biblioteca del Complesso Monumentale di San Francesco di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  56. Biblioincittà: Biblioteca del Progetto Adolescenti di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  57. Biblioteca del Progetto Adolescenti di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2013).
  58. Biblioincittà: Biblioteca Universitaria Cuneese di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  59. La Biblioteca Ebraica e il Centro Studi "Davide Cavaglion", Comunicato - Scrittori in Città, Settore Cultura e Attività Promozionali del Comune di Cuneo, 12 novembre 2015.
  60. Centro Documentazione Territoriale di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2012).
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  70. Uomini di Mondo, su uominidimondo.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
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  77. Collidà 1982, pp. 179-180.
  78. Aeroporto di Cuneo-Levaldigi, su aeroporto.cuneo.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  79. la città e i comuni di prima cintura, su comuniverso.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  80. Suddivisioni storiche di Cuneo (pag. 4) (PDF), su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2012).
  81. Suddivisioni amministrative di Cuneo (PDF), su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2014).
  82. Consorzio Trasporti Granda Bus, su grandabus.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  83. Scheda on-line sul sito istituzionale Archiviato il 12 febbraio 2019 in Internet Archive.
  84. Gemellaggi di Cuneo, su comune.cuneo.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
  85. Gemellaggio Cuneo-Contrada Selva, su ilpalio.org. URL consultato il 23 agosto 2012.
  86. Società calcistiche di Cuneo e provincia, su tuttocampo.it. URL consultato l'8 aprile 2015.

Bibliografia


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[de] Cuneo

Cuneo (piemontesisch Coni) ist eine in der Region Piemont gelegene Stadt mit 56.203 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in Norditalien und Hauptstadt der Provinz Cuneo.

[en] Cuneo

Cuneo (Italian: [ˈkuːneo] (listen); Piedmontese: Coni [ˈkʊni]; Occitan: Coni/Couni [ˈkuni]; French: Coni [kɔˈni]) is a city and comune in Piedmont, Northern Italy, the capital of the province of Cuneo, the fourth largest of Italy’s provinces by area.

[es] Cúneo (Italia)

Cúneo (en piamontés Coni) es un comune y ciudad italiana de la región de Piamonte. Capital de la provincia homónima, cuenta con una población de 56 072 habitantes. Está ubicada a los pies de los Alpes Marítimos, en las cercanías del río Stura di Demonte.

[fr] Coni

Coni (Coni en français et piémontais [‘kʊni] , Coni ou Cóuni en occitan, Cuneo en italien, Cuneum en latin) est une ville de 55 714 habitants, chef-lieu de la province de même nom dans la région italienne du Piémont.
- [it] Cuneo

[ru] Кунео

Ку́нео (итал. Cuneo), Ко́ни[1] (пьем. Coni) — город в Италии, столица входящей в административную область Пьемонт провинции Кунео.



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