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Caraglio (Caraj in piemontese, Carài in occitano) è un comune italiano di 6 818 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Faceva parte della Comunità montana Valli Grana e Maira[4].

Caraglio
comune
Caraglio – Veduta
Caraglio – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoFalco Paola (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate44°25′N 7°26′E
Altitudine575 m s.l.m.
Superficie41,68 km²
Abitanti6 818[1] (31-8-2020)
Densità163,58 ab./km²
FrazioniBottonasco, Paniale, Paschera San Carlo, Paschera San Defendente, San Lorenzo, Vallera, Palazzasso
Comuni confinantiBernezzo, Busca, Cervasca, Cuneo, Dronero, Montemale di Cuneo, Valgrana
Altre informazioni
Cod. postale12023
Prefisso0171
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004040
Cod. catastaleB719
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 062 GG[3]
Nome abitanticaragliesi
Patronosanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Caraglio
Caraglio – Mappa
Caraglio – Mappa
Posizione del comune di Caraglio nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Geografia fisica


Il comune si trova allo sbocco della Valle Grana sulle rive del Torrente Grana.


Storia


Materiali archeologici risalenti all'età del ferro testimoniano la presenza di popolazioni ligure e celtiche. Sono state rinvenute strutture architettoniche quali un impianto termale, abitazioni private, epigrafi e materiale numismatico databili tra il I secolo a.C. e il IV secolo a.C.

Il nome origina dal latino Cadralius, Quadralius, riferito alla centuriazione quadrata romana della zona, essendo un importante presidio[5] della viabilità romana diretta verso le Gallie. La frequentazione del territorio in età romana fu molto intensa, e documentata con più evidenza in un nucleo posto presso la frazione San Lorenzo. Altre ipotesi, meno probabili e più tardive rispetto al toponimo latino, lo danno invece come il paese del caro-aglio, riferito al fatto che il clima e il terreno calcareo della Valle Grana permisero lo spuntare di una particolare varietà di aglio (l'aj d' Caraj), molto delicato e digeribile, a tal punto da produrre poca alitosi, recentemente inserito in un Consorzio a tutela di prodotto tipico.

Il nome di Caraglio compare per la prima volta in un documento del 984, nel quale il marchese Manfredo donò ad Alineo e Anselmo Caraglio e Cervere, i documenti attestano la presenza della villa medioevale alle falde della collina sulla quale sorgeva un importante castello citato per la prima volta però volta nel 1128. Fino al 1244, Caraglio restò sottoposta ai marchesi di Saluzzo. Nel 1198 i caragliesi oppressi dal sovrano si unirono, in seguito tre loro rappresentanti si riunirono sull'altipiano cuneese dove sorgeva una cappella intitolata a Nostra Signora del Bosco per decidere il da farsi. Quello stesso giorno cominciò la rivolta, il castello di Caraglio prese fuoco e poco dopo si videro fiamme provenire da Boves e Cervasca. I nobili vennero cacciati o trucidati, i caragliesi però decisero di scappare e si rifugiarono dove oggi sorge Cuneo. L'altipiano era proprietà dell'abate di Pedona che accettò di ospitarli, la nuova città contava circa duecento uomini e le loro famiglie. Si susseguirono diversi Signori fino all'affermazione dei Savoia. Coinvolto nei problemi della Riforma, il paese si sviluppò soprattutto dal XVI secolo. Sin dal 1500 infatti, è stata trovata presenza di eretici, per questo motivo vennero bruciati un uomo e tre donne. Caraglio diventa francese e gli ugonotti demoliscono in parte la chiesa di San Paolo e San Giovanni e cacciarono i sacerdoti cattolici. L'8 maggio gli eretici hanno l'ordine di dichiararsi entro una settimana, il 10 giugno vengono banditi. Emanuele Filiberto arriva a Caraglio ad agosto nel corso del XVI secolo nel momento conclusivo della lotta religiosa e politica contro la Riforma, si assiste all'annientamento della fiorente Chiesa Riformata di Caraglio. Nel 1620-1621 la chiesa di San Paolo venne restaurata e consacrata dal vescovo di Saluzzo il 13 giugno 1621 festa di Sant'Antonio da Padova.

Fiorì più tardi l'agricoltura, specialmente con l'allevamento del baco da seta. Vi erano quattro filande e un filatoio che davano lavoro a più di seicento persone. Nacque una Società di mutuo soccorso ed in seguito una Cassa rurale, mentre nel 1879 fu inaugurata la linea tramviaria Cuneo-Caraglio-Dronero.


La lotta partigiana


Caraglio ricoprì un ruolo attivo e importante per la lotta partigiana della Valle Grana, con la ritirata dalla Francia della IV Armata l'equipaggiamento militare venne abbandonato ovunque e i partigiani lo rivendicarono costituendo un arsenale significativo che nascosero nelle grange della Vallera e di Valgrana. L'ex carabiniere Parisi organizza un gruppo armato costituito da una quarantina di soldati della IV Armata che si insediano a Valgrana, Bernezzo, Monterosso Grana e alla Vallera. Con l'uccisione di Parisi ad opera dei tedeschi il 27 novembre 1943 i partigiani lasciano la frazione caragliese. Negli ultimi mesi dell'anno si tengono a Caraglio e a Valgrana numerosi incontri segreti partigiani che vedono la partecipazione, tra gli altri, di Duccio Galimberti e Nuto Revelli. Nel 1944 i tedeschi cominciano i rastrellamenti nella vallata e comincia la controffensiva partigiana con il combattimento di San Matteo di Cavoira il 14 gennaio che vede uscirne Galimberti ferito. Il 31 marzo da Cuneo parte un'offensiva tedesca verso la Valle Grana, la banda di Ettore Rosa della Valle Maira che si stava muovendo verso Castelmagno per andare in aiuto di quella già presente nell'alta valle di Alberto Bianco conterà diversi morti e feriti, 15 prigionieri di cui 13 saranno fucilati. Il 29 dicembre viene ucciso il soldato repubblichino Albertengo, provocando la risposta fascista che il giorno seguente perquisisce paese e frazioni, interrogando decine di persone e concludendosi con l'arresto di sette uomini che verranno trucidati dove era stato assassinato il soldato fascista. A questi martiri verrà dedicata una via e un monumento che riporta i loro nomi: Attilio Casasso (direttore della Cassa Rurale), Damiano Piasco (medico condotto), i giovani Giuseppe Rebuffo, Giovanni Mattiauda e Serafino Bottasso, Nicola Anitrini (elettricista originario di Brescia), e il commerciante Battista Serra.[6] Con il correre della storia il fascismo e la Repubblica di Salò giungono verso la fine, il 25 aprile 1945 i partigiani chiedono, per mezzo di don Luigi Calandri (viceparroco di Valgrana), alle brigate nere di arrendersi, queste lasciano Bernezzo per rifugiarsi a Caraglio dove riescono a rinforzarsi. Don Lorenzo Borsotto, viceparroco caragliese chiede nuovamente, come mediatore delle bande partigiane, la resa dei nazi-fascisti i quali rispondono che se i partigiani non attaccheranno il comando non avrebbe fucilato gli otto ostaggi in loro possesso. I partigiani non intendono arrendersi alla volontà dei nazisti e circondano la città occupando la collina. Alle 17 iniziò la battaglia, che vede un'inarrestabile avanzata dei giovani della Resistenza e un'accanita opposizione delle brigate nere. Quella sera rimangono solo più 58 partigiani, alcuni sono stati richiamati per necessità a Cuneo altri sono stati uccisi dai mortai tedeschi che sparavano disperatamente all'impazzata, ai partigiani si affiancheranno diversi giovani del paese. Con l'arrivo della notte cala la quiete e un centinaio di brigate nere raggiungono Caraglio per rinforzare le schiere degli occupanti. Il giorno seguente alcuni colpi di mortaio vengono esplosi provocando la morte di alcuni civili e danneggiando diversi edifici in via Brofferio. Diverse sparatorie avverranno sul territorio comunale e i nazi-fascisti saranno costretti a lasciare il paese. Il 27 aprile Caraglio è ufficialmente libera, bandiere tricolore invadono la città spuntando da ogni balcone e finestra, il primo libero comizio ha luogo nel pomeriggio e l'indomani un lungo corteo a cui presero parte cittadini, clero e autorità accompagneranno le 17 bare dei civili uccisi nel loro ultimo viaggio. Vittorio Nazzari sarà nominato sindaco e terrà questa carica fino al 20 marzo del 1946.[6]


Monumenti e luoghi d'interesse


A partire dal 2000 il paese ha conosciuto una grande fase di restauro che ha compreso i principali edifici storici pubblici e privati e che lo rendono interessante.

Tra i principali edifici, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Giovanni Battista, il palazzo del Fucile, la Finestra di Cecilia, il teatro civico, la fontana delle Tre Grazie, il convento dei Cappuccini, la chiesa sconsacrata di San Paolo, Villa Vacchetta, l'ex albergo del Gallo e il filatoio.


Architetture religiose



Musei



Monumenti



Architetture civili



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[7]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Caraglio sono 638[8], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[9]:

  1. Albania, 180
  2. Romania, 172
  3. Marocco, 105
  4. Cina, 32

Cultura



Manifestazioni, fiere e sagre


Il paese si presenta oggi vivace dal punto di vista culturale con iniziative di richiamo tra le quali si segnalano la Fiera d'autunno, la mostra mercato di arte tessile Di filo in filo che si svolge ogni anno nel mese di giugno, Aj a Caraj (festa dell'aglio) e feste patronali nelle frazioni e la festa della Madonna del Castello nel capoluogo.


Economia


Il filatoio di Caraglio
Il filatoio di Caraglio

In passato, con la presenza di cinque filande e filatoi, si passa da un'economia esclusivamente basata sull'agricoltura, allo sfruttamento di risorse diverse che hanno permesso uno sviluppo della cittadina e dato possibilità ad una manodopera femminile.
Il Filatoio è un esempio in Caraglio di questo sviluppo protoindustriale e rimane a testimonianza di un periodo di forte sviluppo dell'allevamento del baco da seta che aveva comportato un mutamento del paesaggio agrario con la diffusione della coltivazione del gelso. Nel settore dell'artigianato è ancora molto rinomata la produzione di broccati e damaschi, soprattutto finalizzata all'ambito religioso.[10][11]


Prodotti tipici


A Caraglio, comune della Valle Grana, si può trovare una ricca varietà di prodotti delle vallata quali formaggi e prodotti ortofrutticoli: aglio (Aj 'd Caraj), Zafferano di Caraglio e della Valle Grana, pere, fagioli, castagne, piccoli frutti, mele, pesche. Tra le specialità, La torta amara della Vallera, dall'antica ricetta caratterizzata dalla presenza di armelline, mandorle o nocciole e dall'assenza di lievito.


Amministrazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Caraglio.
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 luglio 1985 6 giugno 1990 Alberto Belliardo Democrazia Cristiana Sindaco [12]
6 giugno 1990 24 aprile 1995 Alberto Belliardo Democrazia Cristiana Sindaco [12]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Alberto Belliardo Lista civica Sindaco [12]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Aurelio Blesio Partito Democratico della Sinistra Sindaco [12]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Aurelio Blesio Lista civica Sindaco [12]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Giorgio Lerda Lista civica Sindaco [12]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Giorgio Lerda Lista civica Sindaco [12]
26 maggio 2019 in carica Paola Falco Lista civica Sindaco [12]

Gemellaggi



Sport


Il principale impianto sportivo è il Palazzetto Polivalente "Guido Riba" presso il quale è possibile praticare atletica leggera, pallavolo e tennis tavolo[13], vicino all'edificio sono presenti campi da calcio e lo sferisterio[14]. Sul territorio comunale è inoltre presente una pista per motocross, campi da tennis, la bocciofila e una palestra.

Calcio

La squadra cittadina più importante è l'A.S.D. Caraglio Calcio che milita in Seconda Categoria e gioca presso il campo "Cavalier Luigi Pasquale".[15].


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Comunità montana Valli Grana e Maira- Amministrazione - Statuto, su vallemaira.cn.it. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2009).
  5. Comune di Caraglio - Valle Grana - Cuneo - Piemonte - Italia
  6. Caraglio nei secoli di Sac.Dott. Maurizio Ristorto
  7. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  9. Dati superiori alle 20 unità
  10. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 6.
  11. Stefano Milioni, Artigianato in Italia, Touring club italiano, 2003, p. 30.
  12. http://amministratori.interno.it/
  13. Info sul palazzetto
  14. Impianti sportivi a Caraglio.
  15. Caraglio Calcio.

Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Caraglio

Caraglio (piemontesisch Caraj, okzitanisch Caralh) ist eine italienische Gemeinde mit 6801 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Cuneo (CN), Region Piemont.

[en] Caraglio

Caraglio is a comune (municipality) in the Province of Cuneo in the Italian region Piedmont, located about 80 kilometres (50 mi) southwest of Turin and about 10 kilometres (6 mi) northwest of Cuneo. As of 1 January 2018, it had a population of 6,782 and an area of 41.68 square kilometres (16.09 sq mi).[3]

[es] Caraglio

Caraglio es una localidad y comune italiana de la provincia de Cuneo, región de Piamonte, con 6.610 habitantes.

[fr] Caraglio

Caraglio (en français, Carail) est une commune de la province de Coni dans le Piémont en Italie.
- [it] Caraglio

[ru] Каральо

Каральо (итал. Caraglio) — коммуна в Италии, располагается в регионе Пьемонт, в провинции Кунео.



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