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Ceva (Seva in piemontese[4]) è un comune italiano di 5 609 abitanti della provincia di Cuneo[5] in Piemonte.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ceva (disambigua).
Ceva
comune
Ceva – Veduta
Ceva – Veduta
Vista di Ceva dalla località Poggi
Localizzazione
Stato Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoVincenzo Bezzone (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°23′N 8°02′E
Altitudine386,65 m s.l.m.
Superficie43,17 km²
Abitanti5 609[1] (31-12-2020)
Densità129,93 ab./km²
FrazioniMalpotremo, Mollere, Poggi San Siro, Poggi Santo Spirito.
Comuni confinantiBattifollo, Castellino Tanaro, Lesegno, Mombasiglio, Nucetto, Paroldo, Perlo, Priero, Roascio, Sale delle Langhe, Sale San Giovanni, Scagnello
Altre informazioni
Cod. postale12073
Prefisso0174
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004066
Cod. catastaleC589
TargaCN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 781 GG[3]
Nome abitanticebani
PatronoSS. Madonna del Rosario
Giorno festivo7 ottobre
Cartografia
Ceva
Ceva – Mappa
Ceva – Mappa
Territorio di Ceva nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Il comune ha titolo di città grazie ad un decreto di re Carlo Emanuele III di Savoia[6].


Geografia fisica



Territorio


La città è ad un'altitudine di 386,65 m s.l.m.[7] e si sviluppa per 42,96 km² su un territorio prevalentemente collinare.

Il centro storico è situato in una sorta di conca naturale, circondata da colline costituite prevalentemente da marna ed altri sedimenti di origine alluvionale. Altre aree, specialmente negli ultimi decenni, hanno iniziato a svilupparsi in zone caratterizzate da piane alluvionali.

Ceva è attraversata dal fiume Tanaro, che nel suo territorio riceve il torrente Cevetta (suo affluente di destra), che a sua volta capta le acque del torrente Bovina.

La Classificazione sismica di Ceva è 4[8] (bassa possibilità di danni sismici).


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Mondovì.

Ceva è classificata nella zona climatica E[9] ed ha un fabbisogno termico di 2781[9] Gradi giorno. La normativa attuale limita l'accensione degli impianti di riscaldamento a 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.[10]

La stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare e dell'OMM più vicina al comune di Ceva si trova a Mondovì[11], mentre ve n'è una di ARPA Piemonte anche nel più vicino comune di Saliceto.[12]


Origini del nome


Non esiste un'etimologia certa del toponimo Ceva, ma varie ipotesi promulgate da diversi autori. Una delle più accreditate è avanzata da Padre Arcangelo Ferro, autore di Ceva e la sua zona, il quale indica una tribù di Liguri di nome Çabates o Cebates che, proveniente dalla Provenza, intorno al 2000 a.C. avrebbe fondato (o dato il nome) alla località che oggi chiamiamo Ceva, con il nome di Ceba.
Altri autori sostengono che il termine Ceba derivi da una particolare razza bovina autoctona della zona in tempi antichi, oppure dalla voce pre-indoeuropea kaiva-i-s, con significato originale di recinto, accampamento, luogo abitato, divenuto successivamente borgo, città, capoluogo.
Ultima ipotesi, indicata nel cosiddetto Manoscritto di Don Parola, identifica nel cognome del console romano Junius Brutus Scaeva l'origine del termine Ceva. Questo console, assieme a Quintus Fabius Gurges, pare fosse stato incaricato nel 292 a.C. dalla Repubblica romana di fondare una colonia per arginare le possibili incursioni dei Galli transalpini. In ogni caso, l'antico toponimo Ceba è rimasto nel nome della popolazione cittadina, i cebani. (Nome preceduto da cevani, sostituito da quello attuale durante il periodo fascista per rimarcare la romanità della popolazione).


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Marchesato di Ceva.

Fra la fine del III millennio a.C. e l'inizio del II millennio a.C. le popolazioni iberico-liguri provenienti dalla vicina Provenza penetrarono nel nord Italia, stanziandosi e fondando innumerevoli villaggi ed insediamenti.

Durante la dominazione romana, Ceva era ascritta alla tribù Publilia. Il suo riconoscimento come municipio è dibattuto siccome viene indicato solo nel testo del Ferro[13] e non in altri autori.

Durante il travagliato periodo delle invasioni barbariche Ceva, come tutta la regione circostante, fu soggetta a scorrerie, saccheggi e spopolamento, tanto da far definire in alcuni documenti la zona come Deserta Langarum: landa, regione deserta.

Nel medioevo Ceva conobbe un nuovo periodo di prosperità. Divenne capitale di un marchesato aleramico, fondato da Anselmo II, figlio di Bonifacio del Vasto ed originato dalla suddivisione di un dominio più vasto fra i vari figli dello stesso Bonifacio. Il marchesato ebbe i momenti più floridi nel corso del XII secolo, acquistando grande influenza e prestigio presso le corti regionali italiane[13]. Il marchesato di Ceva parteggiò per i ghibellini, ma passò talvolta alla fazione opposta.

Denaro emesso in epoca marchionale
Denaro emesso in epoca marchionale

In questo periodo venne coniata moneta cebana, venendo istituita la zecca nell'antico palazzo municipale, vennero costruiti raffinati palazzi nobiliari, edifici pubblici ed anche un carcere cittadino, sul quale verrà, nel XIX secolo, costruito il teatro civico. Venne anche cinta da mura difensive (alcuni resti sono ancora ben visibili) e vennero costruite otto porte di accesso.[13] Il centro urbano venne a crearsi con una regolare disposizione di vie perpendicolari fra loro, pianta che si riflette ancora oggi nella morfologia delle vie cittadine.

Dopo una devastante guerra per il potere sul marchesato fra Guglielmo IV e suo fratello Giorgio II Nano, Ceva nel 1296 passò sotto la signoria di Asti (con il marchese Giorgio II come faudatario), perdendo per sempre la sua indipendenza. Dopo Asti, Ceva passò sotto le signorie dei marchesi del Monferrato, dei Visconti di Milano, dei duchi di Orleans ed infine, nel 1535, dei Savoia[13]. Con l'arrivo dei Savoia ebbe anche termine la dinastia aleramica dei marchesi, venendo essa sostituita da quella dei Pallavicino. Di questa famiglia fu capostipite Giulio Cesare Pallavicino, primo ad essere nominato governatore di Ceva e ottenere il titolo di marchese, che trasmise alla sua discendenza. Oltre ai Pallavicino furono feudatari di questo castello i Bassi, i Blengini, i Derossi, i Filippone, i Morozzo di Magliano, i Massimini, i Mochia, gli Orta-Gagliardi, i Vaschi e i della Chiesa d’Isasca.[14]

Carlo Emanuele II, con decreto del 1651, nominò Ceva capoluogo di una provincia composta da quarantuno comuni; nel 1773 venne insignita del titolo di città.[6]

Pietro Giannone, dal dicembre 1738 al 1744, fu tenuto prigioniero nella fortezza della città, dove scrisse alcuni dei suoi componimenti più famosi.

Durante la campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte Ceva rischiò di essere teatro di battaglie: vi era, sulla rocca che sovrasta la città, un'importante fortificazione (la cui prima edificazione risale al XVI secolo) dotata di artiglierie che, stando alle cronache dell'epoca, costituiva una spina nel fianco nella strategia napoleonica. Si prevedeva che la fortezza dovesse essere assediata e che la città dovesse subirne le conseguenze, ma la rapida avanzata francese da meridione fece sì che il forte venisse abbandonato dalla sua guarnigione, nel tentativo di ricongiungersi con il resto delle armate piemontesi ed austriache (Battaglia di Ceva). Nel 1800 il forte venne raso al suolo per ordine diretto di Napoleone.[15]

La Rocca del Forte alla cui sommità si trovava la fortificazione
La Rocca del Forte alla cui sommità si trovava la fortificazione

Durante il XIX secolo, Ceva venne dotata di un sistema ferroviario che le permise di dotarsi di un buon apparato industriale. Notevole sviluppo ebbe, in questo periodo, l'industria tessile, con l'allevamento del baco da seta e la relativa produzione di filati. Ad oggi non resta nulla di quelle produzioni, a parte il toponimo filatoio rimasto a designare il quartiere ove un tempo si trovavano le officine dedite a questo genere di produzione.

Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre, Ceva fu sede di un comando tedesco, fatto che portò ad alcuni bombardamenti tattici da parte delle aviazioni britannica e statunitense. Episodio notevole fu l'attacco della presunta sede del comando germanico, che secondo le informazioni in mano agli Alleati si trovava in una chiesa a pianta circolare sovrastata da una cupola. L'attacco aereo colpì la chiesa di San Bernerdino, che effettivamente presentava una pianta simile, ma la sede del comando si trovava invece nella cappella adiacente al Castello Rosso, antica dimora dei marchesi, edificio rimasto intatto.

Nel novembre 1994 la città subì ingenti danni a causa dello straripamento del fiume Tanaro e dei suoi affluenti. Vennero superati i tre metri di piena.


Simboli



Stemma

Lo stemma di Ceva è uno scudo fasciato di sei pezzi d'oro e di nero, timbrato da una corona da marchese e circondato da palme.

Le armi della città sono le stesse che il marchese Guglielmo I (della dinastia aleramica del ramo di Savona) adottò quando, nel 1170. divise il territorio di Ceva da quello di Clavesana (del quale il fratello Bonifacio divenne primo marchese)[16].

Le palme simboleggiano i numerosi assedi subiti dalla città: nel 1260 da parte di Carlo d'Angiò, nel 1352 dai Visconti di Milano, nel 1415 da Amedeo VIII di Savoia, nel 1796 e nel 1800 da parte delle truppe di Napoleone Bonaparte[16].


Gonfalone

Il gonfalone di Ceva riporta lo stemma cittadino circondato da fronde dorate, sovrastato dalla dicitura "Città di Ceva" su un drappo a fondo blu[16].


Onorificenze


Medaglia d'argento al merito civile
«Il piccolo centro del cuneese, oggetto di feroci rappresaglie, rastrellamenti e bombardamenti, venne occupato dalle truppe tedesche per venti mesi. La popolazione seppe resistere a quei drammatici giorni, partecipando alla lotta partigiana, sorretta da profonda fede negli ideali di libertà e democrazia, sopportando la perdita di numerose vite umane e dando esempio di elevata abnegazione ed encomiabile spirito patriottico 1943-1945 Ceva (CN)[17]
 Cuneo, 26 maggio 2011

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose



Collegiata dell'Assunzione della Beata Maria Vergine
Collegiata dell'Assunzione della Beata Maria Vergine
Chiesa dell'Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina
Chiesa dell'Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina
Chiesa dei padri Cappuccini
Chiesa dei padri Cappuccini
Chiesa di Sant'Agostino, attuale cappella mortuaria
Chiesa di Sant'Agostino, attuale cappella mortuaria

Architetture civili


Il Palazzo di Città
Il Palazzo di Città

Architetture militari


La Torre di Porta Tanaro
La Torre di Porta Tanaro

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[26]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Ceva sono 967[27], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[28]:

  1. Marocco, 273
  2. Albania, 211
  3. Romania, 187
  4. Serbia, 62
  5. Ucraina, 46
  6. Nigeria, 40

Cultura



Istruzione


Le scuole elementari Giuseppe Galliano
Le scuole elementari Giuseppe Galliano

Biblioteca

La Biblioteca civica Aloysius Bertrand si trova nell'antica sede della società operaia di Ceva, il cui palazzo del 1862 è stato riadattato allo scopo. Vi sono ospitati 15 000 volumi ed un archivio storico a disposizione dei suoi utenti[29]. Presso la biblioteca è inoltre ospitato il museo storico città di Ceva, le cui sale espongono diversi cimeli, documenti e reperti di Giuseppe Galliano, nonché documentazione ed altri reperti risalenti al Risorgimento fino alla seconda guerra mondiale[30].

È inoltre presente un salone utilizzato spesso per presentazioni di libri, conferenze ed esposizioni artistiche.


Scuole

Nonostante Ceva sia una città piuttosto piccola, vi si possono trovare istituti di formazione di vario tipo, che spaziano dalla scuola per l'infanzia fino alla secondaria superiore, quest'ultima con vari indirizzi di studio (geometri, ragionieri e liceo scientifico)[31]. Dal 1953 è inoltre attivo un centro di formazione professionale[32].

Oltre ai normali istituti di formazione, a Ceva hanno sede anche il Civico Istituto Musicale "Carlo Marenco" i cui corsi, prima gestiti dal CFP[33] a partire dall'anno formativo 2012/2013 sono curati dalla Fondazione Fossano Musica[34] ed il centro di formazione forestale "Giuseppe Galliano", dei Carabinieri Forestali.


Cucina


Altre peculiarità culinarie della zona sono i cosiddetti cevesi al rhum, non dissimili ai dolci diffusi in buona parte della regione, le carni bovine di particolare qualità, i prodotti dell'alimentazione povera d'un tempo (come patate e castagne) ed i formaggi.[35][36]


Eventi


I principali eventi che la città offre sono tre:


Geografia antropica



Quartieri e rioni



Centro storico

Via Marenco, via principale del centro storico
Via Marenco, via principale del centro storico

La città è suddivisa nei seguenti rioni:


Ampliamenti urbani

La chiesa della Consolata, nell'omonima via.
La chiesa della Consolata, nell'omonima via.

Le seguenti aree invece si trovano nel circondario della città:


Frazioni e località extra-urbane


La città amministra quattro frazioni: Mollere, Malpotremo (un tempo comune autonomo, nel 1928 accorpato a Ceva[41]), Poggi Santo Spirito e Poggi San Siro[42]. Esistono inoltre altre località all'interno del territorio comunale, talvolta erroneamente indicate come frazioni, quali Infermiera, Pratolungo ed altre[43].


Poggi Santo Spirito

Situata a circa quattro chilometri a sud del capoluogo, è suddivisa in alcune borgate; Borbo la principale, poi Santa Margherita, Vizzo, Mazzarelli, Marogna, Ratti. Conta poco più di un centinaio di residenti. Nella borgata principale si trova la Chiesa Parrocchiale dei SS. Spirito e Antonio che dà il nome al centro.

La frazione, di cui si hanno notizie fin dal XVI secolo, ai primi del novecento arrivò a ospitare circa 500 abitanti, e poteva contare su scuola materna ed elementare.

Le principali attività sul territorio, collinare, sono legate all'agricoltura, alla silvicoltura e all'allevamento.


Economia


La città presenta un'economia mista, seppur con una secolare tradizione agricola. Da decenni presenta attività industriali di rilievo, e sta sviluppando il settore turistico.

A Ceva ha sede dal 1879 il Banco Azzoaglio, istituto bancario a conduzione familiare operativo essenzialmente tra Liguria e basso Piemonte[44].

Risultano occupati 2 862 individui, pari al 49,96% del numero complessivo di abitanti del comune[45], suddivisi fra:

TipologiaNumeroOccupatiPercentuale
Industrie18183229,07%
Servizi20546716,32%
Amministrazione5075426,35%
Altro19080928,27%

Agricoltura


La città presenta nel suo territorio colline coltivate prevalentemente a vite, frumento, mais ed in minima parte da noccioleti. Parte del territorio è coltivato per produrre mangimi per allevamento.


Industria


Attualmente consiste in piccole aziende, con un'ampia gamma di produzioni, dai ricambi per auto all'industria dolciaria, passando per il tessile e le calzature. Le nuove strutture sono concentrate soprattutto nelle zone di San Bernardino e Piana Mondovì.


Turismo


Ceva ha la denominazione di Comune turistico da alcuni anni[46].


Infrastrutture e trasporti



Strade


Ceva è collegata ai comuni limitrofi dalle strade provinciali 32 e 430, mentre comunica con le città di Imperia, Ormea e Mondovì attraverso la statale 28[47].


Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Ceva.

Ceva è collegata con la Liguria ed il resto del Piemonte tramite la linea Torino-Fossano-Savona[48]. Da Ceva parte inoltre la linea ferroviaria Ceva-Ormea[49].


Autostrada


Lo stesso argomento in dettaglio: Autostrada A6 (Italia) e Autostrada Torino - Savona.

Negli anni del dopoguerra venne varato un piano di realizzazione di grandi infrastrutture pubbliche, tra queste il 5 giugno 1956 venne istituita la società Ceva-Savona S.p.A.. Si diede vita ad un tratto autostradale, compreso nei 500 km di autostrade italiane del tempo, che doveva collegare efficacemente la Liguria al Piemonte. Venne così costruita la primitiva (e tristemente nota per la sua pericolosità) autostrada a tre corsie, con quella centrale per il sorpasso alternato. Il tratto terminava a qualche chilometro dalla città con un casello provvisorio.

Dal 1961 venne costruito il tratto Ceva-Fossano e nel 1970 venne raggiunta Torino.

Nel 1965 la città venne dotata di un nuovo casello autostradale, presso il nascente quartiere commerciale ed industriale di San Bernardino. Questo è utilizzato ancora oggi e serve l'intera valle Tanaro.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 novembre 1985 5 ottobre 1987 Piero Carlotto Lista civica Sindaco
4 novembre 1987 23 aprile 1990 Giuseppe Bottero Lista civica Sindaco
23 aprile 1990 24 aprile 1995 Giovanni Taramasso Partito Repubblicano Italiano Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Alfredo Vizio Centro Sindaco
14 giugno 1999 8 giugno 2004 Alfredo Vizio Indipendente Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Davide Alciati Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Alfredo Vizio Lista civica Sindaco
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Alfredo Vizio Lista civica Sindaco
26 maggio 2019 in carica Vincenzo Bezzone Lista civica Sindaco

Dati del Ministero dell'Interno[50].


Gemellaggi



Altre informazioni amministrative


Ceva ha fatto parte della comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese[52], fino all'estinzione del'ente avvenuta nel 2017[53]. Oggi fa parte dell'Unione montana di comuni delle Valli Mongia e Cevetta-Langa Cebana-Alta Valle Bormida[54].


Sport



Strutture sportive


La città presenta parecchie strutture sportive pubbliche e private:


Note


  1. Dato Istat
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. gioventurapiemonteisa.net (PDF). URL consultato il 9 novembre 2010.
  5. I comuni della provincia di Cuneo, su provincia.cuneo.it. URL consultato il 29 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2010).
  6. Emanato a Torino, datato 4 gennaio 1773 e registrato il 21, è conservato nella serie Patenti Controllo Finanze conservata presso l'archivio di Stato di Torino. Recita:
    «L'attuale e ragguardevole qualità del Comune di Ceva, che fu già Capo di una delle Provincie dei nostri stati, la fedeltà ed il selo, che in ogni tempo dimostrarono i suoi abitanti, le circostanze delle Fortificazioni, e Presidio con varie altre, che rendendolo per degni riguardi cospiquo, mossero sì Noi, che da lungo tempo i Reali nostri Predecessori a onorarle in molti pubblici atti col trattamento, titolo e distinzioni delle Città, Ci hanno invitati a benignamente accogliere le supplicazioni per una efficace concessione di detto titolo (...) ed avendo avuto il parere del nostro consiglio abbiamo creato, costituito, e stabilito, creiamo, costituiamo e stabiliamo il Comune, il Luogo e territorio di Ceva in Città (...)»
  7. Targa indicativa presso la stazione ferroviaria
  8. Classificazione in base all'Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 27 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
  9. D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412, allegato 1, su normattiva.it. URL consultato il 4 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2022).
  10. comuni-italiani.it. URL consultato il 27 agosto 2010.
  11. Tempo in atto per Mondovi - MeteoAM.it - Servizio Meteorologico Aeronautica Militare, su meteoam.it.
  12. Sito ufficiale della Regione Piemonte: Meteo, su regione.piemonte.it. URL consultato il 7 marzo 2012.
  13. Arcangelo Ferro, Ceva e la Sua zona.
  14. Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/363 - Wikisource, su it.wikisource.org. URL consultato il 14 novembre 2016.
  15. Saverio Di Tullio, Napoleone, La sfida d'Italia.
  16. Massimo Ghirardi, araldicacivica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 28 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
  17. Medaglia d'argento al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 1º giugno 2011.
  18. chiesacattolica.it. URL consultato il 22 febbraio 2011.
  19. Giovanni Olivero, CAPO XXXV. Della nuova chiesa, ossia Duomo attuale., in Memorie storiche della città e marchesato di Ceva, 1858, pag.197.
  20. P.S., LASTAMPA.it: Chiude il convento dei Cappuccini, in La Stampa (edizione di Cuneo), 18 aprile 2012. URL consultato il 28 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
  21. Delibera di giunta n° 173 anno 2011: APPROVAZIONE ATTO DI COMODATO TRA IL COMUNE DI CEVA E LA PARROCCHIA DI MARIA V. ASSUNTA PER L'USO DELL'EDIFICIO "ARCICONFRATERNITA DI SANTA MARIA E CATERINA"., su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 1º novembre 2011.
  22. Giovanni Olivero, CAPO XXXV. Della nuova chiesa, ossia Duomo attuale., in Memorie storiche della città e marchesato di Ceva, 1858, pag.205.
  23. cevanellastoria.it - La Torre di Porta Tanaro, su cevanellastoria.it. URL consultato il 24 marzo 2017.
  24. cuneense.it. URL consultato il 10 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2011).
  25. corpoforestale.it, su www3.corpoforestale.it. URL consultato il 10 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2010).
  26. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  27. Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018.
  28. Dati superiori alle 20 unità
  29. Biblioteca Consultazione/Prenotazione Testi, su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 2 settembre 2011.
  30. Inaugurazione museo storico città di ceva, su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 2 settembre 2011.
  31. Strutture educative - Città di Ceva, su comune.ceva.cn.it. Sono presenti alcune imprecisioni in questa pagina, fra le quali l'indirizzo del CFP e la citazione dell'inesistente Istituto Istruzione Superiore con sezioni associate
  32. centro di formazione professionale cebano monregalese, su cfpcemon.it. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2011).
  33. Stage di approfondimento dell'Istituto Civico Musicale di Ceva, su cfpcemon.it. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).
  34. Civico Istituto Musicale "Carlo Marenco" - Ceva, su istitutomusicaleceva.it. URL consultato il 27 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2013).
  35. Ceva, una storia millenaria di nobiltà e funghi, su mondointasca.org. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2012).
  36. (LA, EN) Plinio il Vecchio, citazione di formaggi prodotti presso l'Appeninum cebanum, su penelope.uchicago.edu.
  37. Gruppo Micologico Cebano - La storia della mostra del fungo, su mostradelfungo.it. URL consultato il 3 settembre 2011.
  38. Cerveza fest: 1994 - 2003, su cervezafest.com. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2010).
  39. La De.Co. sulla frittata di Ceva, su denominazionicomunali.it. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2011).
  40. Sito ufficiale del comune di Ceva, su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 7 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  41. Emilio Amo, Malpotremo, Ceva, Arti Grafiche Canova, 1996, p. 4.
  42. Consiglio regionale del Piemonte, Comuni della provincia di Cuneo, Cuneo, Nerosubianco, 2008, pp. 354-355.
  43. Scheda comune - Città di CEVA (CN), su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 9 settembre 2011.
  44. Banco Azzoaglio - Informazioni -Storia, su azzoaglio.it. URL consultato il 10 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2017).
  45. guidacomuni.it - Industrie ed occupati, su guidacomuni.it. URL consultato il 29 agosto 2010.
  46. Sito ufficiale del comune di Ceva, su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 29 settembre 2010.
  47. Arrivare-Trasporti - Città di CEVA (CN), su comune.ceva.cn.it. URL consultato il 25 giugno 2011.
  48. Orario treni stazione di Ceva, su e656.net. URL consultato il 25 giugno 2011.
  49. RFI - Rete in esercizio (PDF), su site.rfi.it. URL consultato il 25 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  50. Anagrafe degli amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 4 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2013).
  51. Manifesto del 1992 per le celebrazioni del gemellaggio
  52. Comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese, su vallinrete.org. URL consultato il 9 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2013).
  53. DECRETO N. 70 DEL 15/12/2017 DI ESTINZIONE DELLA COMUNITA' MONTANA ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE ai sensi della Legge Regionale n. 11 del 28/09/2012 (PDF), su vallinrete.org. URL consultato il 18 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2020).
  54. Atto costitutivo dell'Unione montana di comuni delle Valli Mongia e Cevetta-Langa Cebana-Alta Valle Bormida (PDF), su unionemontanaceva.it. URL consultato il 18 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2020).

Bibliografia



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[de] Ceva

Ceva (piemontesisch Seva) ist eine Gemeinde mit 5677 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der italienischen Provinz Cuneo (CN), Region Piemont.

[en] Ceva

Ceva, the ancient Ceba, is a small Italian town in the province of Cuneo, region of Piedmont, 49 kilometres (30 mi) east of Cuneo. It lies on the right bank of the Tanaro on a wedge of land between that river and the Cevetta stream.

[es] Ceva (Italia)

Ceva es una localidad y comune italiana de la provincia de Cuneo, región de Piamonte, con 5884 habitantes.

[fr] Ceva

Ceva est une commune italienne de la province de Coni dans le Piémont.
- [it] Ceva

[ru] Чева (город)

Чева (итал. Ceva) — коммуна в Италии, располагается в регионе Пьемонт, в провинции Кунео.



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