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Torino (IPA: /toˈrino/[5], ascolta[?·info]; Turin in piemontese [tyˈriŋ], ascolta[?·info][6]) è un comune italiano di 844 056 abitanti (al 31 agosto 2022)[1], quarto comune italiano per popolazione e capoluogo della regione Piemonte e dell'omonima città metropolitana. Cuore di un'area metropolitana che conta circa 1,7 milioni di abitanti, Torino è il terzo complesso economico-produttivo del Paese (insieme a Milano e Genova componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico) e costituisce uno dei maggiori poli universitari, artistici, turistici, scientifici e culturali d'Italia. Nel suo territorio sono inoltre presenti aree ed edifici inclusi in due beni protetti dall'UNESCO: alcuni palazzi e zone facenti parte del circuito di residenze sabaude in Piemonte (patrimonio dell'umanità[7]) e l'area delle colline del Po (riserva della biosfera).

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Torino (disambigua).
Torino
comune
Città di Torino
Torino – Veduta
Torino – Veduta
Panorama della città dal Monte dei Cappuccini
Localizzazione
Stato Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoStefano Lo Russo (PD) dal 27-10-2021
Territorio
Coordinate45°04′N 7°42′E
Altitudine239 m s.l.m.
Superficie130,01 km²
Abitanti844 056[1] (31-8-2022)
Densità6 492,24 ab./km²
FrazioniCircoscrizioni di Torino
Comuni confinantiBaldissero Torinese, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria Reale
Altre informazioni
Cod. postale10121–10156
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001272
Cod. catastaleL219
TargaTO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 617 GG[3]
Nome abitantitorinesi
Patronosan Giovanni Battista e Madonna della Consolata[4]
Giorno festivo24 giugno
SoprannomeCapitale delle Alpi
MottoAuxilium meum a Domino
Cartografia
Torino
Torino – Mappa
Torino – Mappa
Localizzazione del comune di Torino nella città metropolitana di Torino
Sito istituzionale

Città dalla storia bimillenaria, fu fondata probabilmente nei pressi della posizione attuale, attorno al III secolo a.C., dai Taurini, quindi trasformata in colonia romana da Augusto col nome di Iulia Augusta Taurinorum nel I secolo a.C.. Dopo il dominio ostrogoto, fu capitale di un importante ducato longobardo, per poi passare, dopo essere divenuta capitale di marca carolingia, sotto la signoria nominale dei Savoia nell'XI secolo. Città dell'omonimo ducato, nel 1563 ne divenne capitale. Dal 1720 fu capitale del Regno di Sardegna (anche se solo de facto fino alla fusione perfetta del 1847, quando lo divenne anche formalmente),[8] Stato che nel XIX secolo avrebbe portato all'unificazione italiana e che fece di Torino la prima capitale del Regno d'Italia (dal 1861 al 1865).

Sede nel 1911 dell'Expo, nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali, dal 2021 (fino ad almeno il 2025) delle ATP Finals[9] e nel 2022 della 66ª edizione dell'Eurovision Song Contest[10], città natale di alcuni fra i maggiori simboli del Made in Italy nel mondo, tra cui il vermut, i giandujotti, i grissini e il caffè espresso, è il fulcro dell'industria automobilistica italiana, nonché importante centro dell'editoria, del sistema bancario e assicurativo, delle tecnologie dell'informazione, del cinema, dell'enogastronomia, del settore aerospaziale, del disegno industriale, dello sport, della moda e dell'intelligenza artificiale.[11][12]

La costante crescita d'importanza a livello internazionale ha fatto raggiungere a Torino il rango di città globale (terza città italiana dopo Milano e Roma) nella categoria Gamma.[13]


Geografia fisica



Territorio


 Bene protetto dall'UNESCO
Riserva della Biosfera Collina Po
 Riserva della biosfera
Riconosciuto dal2016
La città di Torino e, sullo sfondo, le Alpi.
Mappa fisica del territorio di Torino
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     200 m
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Torino sorge nella pianura delimitata dai fiumi Stura di Lanzo, Sangone e Po (quest'ultimo attraversa la città da sud verso nord), di fronte allo sbocco di alcune vallate alpine: Val di Susa, che collega la città con la vicina Francia attraverso il traforo del Frejus, Valli di Lanzo, Val Sangone. Torino è detta "la città dei quattro fiumi"[14]: oltre ai tre corsi d'acqua prima citati che ne incorniciano il territorio, abbiamo la Dora Riparia che taglia la città da ovest a est, scorrendo prossima al centro storico.[15]

Il fiume Po accentua la divisione tra la parte collinare e quella, quasi pianeggiante, della città, collocata tra i 220 e i 280 metri s.l.m.; il punto più elevato del territorio comunale è il Colle della Maddalena, a 715 m s.l.m., nei pressi del Faro della Vittoria.

La città è al centro di un anfiteatro montuoso che ingloba alcune delle più belle vette alpine: il Monviso, monte sul quale nasce il Po, il Rocciamelone, e i massicci del Gran Paradiso e del Monte Rosa, mentre il Cervino diventa visibile dalla zona sud-est dell'area urbana.

Torino dista 57 km da Asti, 79 km da Vercelli, 84 km da Biella, 93 km da Alessandria, 96 km da Novara, 98 km da Cuneo, 155 km da Verbania. Il confine francese dista circa 70 km nei pressi del Colle del Moncenisio, mentre sono 206 i chilometri che separano Piazza Castello da Chambery, 222 da Nizza, 250 da Ginevra e 314 da Lione.

Il 19 marzo 2016 l'UNESCO ha riconosciuto il parco del Po e la collina torinese come riserva della biosfera[16][17], mentre nel 2020 la FAO e l'Arbor Day Foundation hanno conferito alla città di Torino il riconoscimento di Tree City of the World 2019.[18]


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Torino Centro, Stazione meteorologica di Torino Caselle, Stazione meteorologica di Torino Bric della Croce e Stazione meteorologica di Torino Fisica dell'Atmosfera.

Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Torino appartiene alla fascia Cf: clima temperato umido delle medie latitudini con estate calda (mediamente i 30 °C sono raggiunti e superati 15 giorni all'anno a Torino e la media di luglio si attesta intorno ai 23 °C)[19]. Dagli anni novanta in poi l'estate torinese ha subito un riscaldamento. Gli inverni risultano moderatamente freddi, asciutti e spesso soleggiati. Se si prende in considerazione il periodo di riferimento climatico 1971-2000, la media nivometrica nell'anno idrologico è di 24,5 cm annui.[20]

Il record assoluto di temperatura, 37.1 °C, è stato registrato nella stazione meteorologica di Torino Caselle l'11 agosto 2003, a causa di una pressoché continua persistenza di masse d'aria di origine subtropicale. Gli anni fra il 2000 e il 2010 hanno registrato molte estati decisamente più calde rispetto alla media climatica storica.[21]

Durante la stagione invernale, la zona di Torino, così come buona parte del Piemonte occidentale di pianura e meridionale, è interessata dalla formazione del cosiddetto "cuscinetto freddo", a seguito di afflussi di masse d'aria continentali; grazie alla particolare conformazione orografica del catino padano occidentale, detto "cuscinetto" può resistere tenacemente ai venti miti che scorrono a quote medio-alte, come lo scirocco, provocando, occasionalmente, nevicate denominate "da addolcimento", per via della progressiva risalita termica. Molto diversa la situazione nelle numerose zone collinari e prealpine, spesso più calde delle pianure di parecchi gradi e quasi sempre prive di ristagni freddi. Prendendo in esame i dati rilevati dall'Ufficio Idrografico del Po (presso Porta Susa), nel il periodo 1961-1990, si evince che, in città, la temperatura media annua è stata di 12,3 °C, con la minima, a gennaio, di 0,9 °C.

I periodi più piovosi sono il trimestre da aprile a giugno, e il mese di ottobre; il minimo più accentuato e duraturo delle precipitazioni è situato in inverno, ed è seguito dal minimo secondario di luglio-agosto. Le precipitazioni della tarda estate, che sulla carta sembrano rappresentare un ulteriore minimo secondario, sono molto variabili a seconda degli anni. I temporali, in media circa 20 per anno, di cui 2 con grandine, si verificano quasi esclusivamente nei mesi da aprile ad ottobre, causando precipitazioni di durata inferiore, ma d'intensità maggiore. Il 1º luglio 1987 caddero 60 mm di pioggia in un'ora. Il record del luglio 1987 è stato superato il 22 giugno 2021, quando in una sola ora sono caduti tra i 60 e i 70 mm e in tre ore tra gli 87 e i 105 mm. Infatti a Torino non ha mai piovuto così tanto dal 1928.[22] Il 13 settembre 2008 l'Osservatorio Meteorologico di Caselle Torinese, 14 km a nord-ovest di Torino, registrò una pioggia temporalesca di 220 mm in sei ore, quantitativo senza precedenti noti nella pianura torinese. L'ammontare delle precipitazioni annue, 833 mm, si è conservata sostanzialmente immutata dalla metà dell'Ottocento a oggi.

Di seguito è riportata la media trentennale di riferimento (1961-1990) rilevata dall'Ufficio Idrografico del Po.

TORINO CENTRO[23] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,76,911,816,421,025,327,826,622,816,19,34,95,216,426,616,116,1
T. min. media (°C) −1,90,14,18,112,216,118,417,714,59,23,8−0,2−0,78,117,49,28,5
Precipitazioni (mm) 3537559910586585867837447119259202224804
Giorni di pioggia 45691096667651425211979

Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Torino.
Edifici di torino nelle varie epoche: romana (Porta Palatina), medievale (Casaforte degli Acaja), moderna (Palazzo Reale) e contemporanea (Grattacielo Intesa Sanpaolo)
Edifici di torino nelle varie epoche: romana (Porta Palatina), medievale (Casaforte degli Acaja), moderna (Palazzo Reale) e contemporanea (Grattacielo Intesa Sanpaolo)

Età antica


Si hanno scarse notizie, riferite a uno o più villaggi, che sarebbero sorti nell'area dell'attuale città, a partire dal III secolo a.C.; insediamenti riferibili a popolazioni di ceppo celto[senza fonte]-Ligure, conosciute con il nome di Taurini[24], spesso confusi, già in età antica, con i Taurisci[25], che occupavano anche le vicine valli di Susa e di Lanzo. Sempre secondo antiche fonti storiche, uno di questi insediamenti, chiamato Taurasia o Taurinia, fu distrutto nel 218 a.C., dal condottiero cartaginese Annibale, dopo una strenua resistenza opposta dai suoi abitanti[26].

Sui resti del villaggio, gli ufficiali romani di Giulio Cesare, nel 58 a.C., installarono dapprima un presidio militare: Iulia Taurinorum, quindi un vero e proprio castrum[27], con lo scopo di supportare meglio le guerre galliche[senza fonte]. Nel 28 a.C. il castrum fu eretto a colonia, col nome di Julia Augusta Taurinorum o, più semplicemente, Augusta Taurinorum. In epoca romana il territorio di Torino era il terminale di un'importante strada romana, la via Gallica. Nel 312 d.C., nei suoi dintorni, ebbe luogo la Battaglia di Torino, per la successione al trono imperiale, tra le truppe di Massenzio e quelle di Costantino I, che ne uscì vincitore.


Età medievale


Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente Torino passò sotto il controllo dei ostrogoti, dei Romani Orientali, poi dei Longobardi, divenendo la capitale di un loro importante ducato, e poi dei Franchi di Carlo Magno (773). Nel 940 fu fondata la Marca di Torino, controllata dalla cosiddetta "dinastia arduinica" che, attraverso il matrimonio tra Adelaide di Susa e Oddone, figlio di Umberto I Biancamano (fondatore della casa Savoia), portò la città sotto l'influenza della dinastia sabauda.

In seguito si costituì in libero comune, subendo varie dominazioni, finché dal 1280 non divenne definitivamente parte, prima della Contea di Savoia e poi del Ducato di Savoia.


Età moderna


Carica del Principe d'Anhalt diE. Knackfuss
Carica del Principe d'Anhalt di
E. Knackfuss

Nel 1563, dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559), per disposizione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, la città divenne capitale del ducato di Savoia, che precedentemente aveva gravitato su Chambéry, e venne dotata di mura moderne e di una cittadella pentagonale.

Il XVII secolo vide la città ed il ducato ingrandirsi con l'acquisizione, da parte di quest'ultimo di Asti, del Monferrato e di uno sbocco sul mare, mentre la città usciva dal perimetro delle mura romane.

Nel 1706 Torino subì l'assedio da parte delle truppe franco-spagnole nell'ambito della guerra di successione spagnola. La città e l'esercito sabaudo resistettero per centodiciassette giorni e respinsero così la violenta controffensiva francese.

Palazzo Carignano (lato p.za Carlo Alberto), sede, dal 1848 al 1860, della Camera dei deputati del Regno di Sardegna e poi, dal 1861 al 1865, della Camera dei deputati italiana.
Palazzo Carignano (lato p.za Carlo Alberto), sede, dal 1848 al 1860, della Camera dei deputati del Regno di Sardegna e poi, dal 1861 al 1865, della Camera dei deputati italiana.

Nel 1713 i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di Sicilia e poi, in cambio della Sicilia, di Sardegna. In entrambi i casi tuttavia i due regni rimasero separati dal Ducato di Savoia, e quindi da Torino, trovandosi solamente in unione personale sotto il Casato dei Savoia. La parentesi siciliana durò effettivamente molto poco (sette anni), mentre l'unione con la Sardegna rimase tale fino al 1847, allorché Carlo Alberto di Savoia concesse la cosiddetta Fusione perfetta fra i suoi domini e quindi Torino, anche formalmente, divenne la città capitale del Regno di Sardegna, anche se di fatto tutte le decisioni più importanti venivano già prese a Torino, anche per quanto riguardava la Sardegna.


Età contemporanea


Artiglieria semovente tedesca a Torino dopo l'annuncio dell'armistizio, nel settembre del 1943
Artiglieria semovente tedesca a Torino dopo l'annuncio dell'armistizio, nel settembre del 1943

Il 26 giugno 1800 Torino ebbe una breve visita del vincitore della seconda campagna d'Italia, Napoleone Bonaparte, e poco dopo iniziarono i preparativi per l'annessione del Piemonte alla Francia. S'insediò a Torino il generale Dupont, Ministro straordinario francese per il Piemonte, che nominò una Commissione di governo composta da sette membri, sostituita poi il 4 agosto dal successore di Dupont, il generale Jourdan.[28] Il 19 aprile 1801 Jourdan soppresse tutte le istituzioni governative e divenne Amministratore generale del Piemonte, assistito da un Consiglio di sei membri piemontesi[29] e infine, dopo l'abdicazione di Carlo Emanuele IV di Savoia, il 21 settembre 1802 i sei dipartimenti in cui era stato diviso il Piemonte (Torino apparteneva al dipartimento del Po e inoltre a essa faceva capo uno dei tre circondari in cui era diviso il dipartimento stesso) furono raggruppati in una regione francese denominata Au delà des Alpes,[30] della quale Torino divenne il capoluogo e tale rimase fino alla Restaurazione. Durante l'occupazione francese, diverse opere d'arte presero la via della Francia[31] a causa delle spoliazioni napoleoniche. Secondo il catalogo pubblicato nel Bulletin de la Société de l'art français del 1936[32] delle 66 opere d'arte provenienti da Torino e inviate in Francia nel 1799, solo 46 fecero ritorno in Italia dopo il Congresso di Vienna.

Il Congresso di Vienna e la Restaurazione diedero al Piemonte il territorio della Liguria (precedentemente repubbliche marinare di Genova e Noli) gettando così, anche se involontariamente, le basi del processo che porterà in poco più di cinquant'anni all'Unità d'Italia. Torino fu la prima capitale del nuovo Stato unitario dal 1861 al 1865, dopodiché la capitale divenne Firenze e, dal 1871, Roma.

La fine del XIX secolo e l'inizio del novecento videro Torino svilupparsi come città industriale: nel 1899 Giovanni Agnelli, insieme ad altri soci, vi fondava la FIAT, nel 1906 Vincenzo Lancia la fabbrica automobilistica che portava il suo nome, e insieme ad esse sorsero numerose altre realtà produttive.

Scontri in corso Traiano a Torino nel luglio 1962
Scontri in corso Traiano a Torino nel luglio 1962

L'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale (1915-18) segnò pesantemente la popolazione. Nel 1919-20 si acuirono i conflitti sociali (il cosiddetto Biennio rosso), sulla spinta di un forte aumento dei prezzi. Molte fabbriche, in primis la FIAT, vennero occupate dagli operai che continuarono in alcuni casi la produzione autonomamente. Nel 1922, con la marcia su Roma, il fascismo conquistò il potere. Questo periodo venne segnato da numerose aggressioni squadriste nei confronti degli oppositori. In città la più nota è conosciuta come la strage di Torino: ebbe inizio il 18 dicembre 1922 (da cui l'omonima piazza) e causò la morte di 11 antifascisti e l'incendio della Camera del Lavoro della città, ad opera dei fascisti guidati da Piero Brandimarte.

Dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, Torino, fondamentale polo industriale, venne ripetutamente bombardata dagli Alleati: il primo attacco ebbe luogo l'11 giugno 1940, gli ultimi nel 1945 (la massima intensità fu raggiunta nel 1943). Nel 1943 ebbe inizio a Torino l'ondata di scioperi nella grande industria che coinvolse quasi tutta l'Italia settentrionale e segnò la ripresa del movimento antifascista. Dopo l'8 settembre Torino venne occupata dalle truppe naziste e repubblichine che si macchiarono di numerosi eccidi, come quello del Pian del Lot, esecuzioni e deportazioni.

Furono altresì attive in città le formazioni partigiane dei Gruppi (GAP) e delle Squadre di azione patriottica (SAP). Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale, che aveva la propria sede regionale presso la conceria Fiorio, proclamò l'ordine di insurrezione generale[33] e con esso i Partigiani presero il controllo della città ponendo fine all'occupazione nazifascista. Alcuni giorni dopo, il 3 maggio, giunsero anche le prime truppe alleate.

Dopo il secondo dopoguerra Torino fu il simbolo della crescita economica dell'Italia, tanto che riuscì ad attirare centinaia di migliaia di emigranti dal Sud dell'Italia e dal Veneto per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobilistici (circa mezzo milione nel ventennio 1951-1971). Nel 1974 la città raggiunse gli 1,2 milioni di abitanti. Il numero di immigrati fu tanto consistente che il sindaco Diego Novelli (1975–1985) definì Torino "la terza città meridionale d'Italia per popolazione dopo Napoli e Palermo"[senza fonte].


Simboli


Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Torino.
Stemma del Comune
Stemma del Comune
Gonfalone del Comune
Gonfalone del Comune

Lo stemma della Città di Torino, approvato dallo Stato con decreto dell'11 agosto 1931, è costituito da uno scudo svizzero azzurro a cui è sovrapposto un toro rampante d'oro, con le corna d'argento e con la corona comitale a nove perle.


Onorificenze


La città di Torino è la quinta tra le ventisette Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni patriottiche che ebbero luogo nella città nel periodo del Risorgimento:

Medaglia d'oro alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
«Per commemorare le benemerenze civili e politiche della cittadinanza torinese nei mirabili fatti che iniziarono e compirono l'opera gloriosa della libertà e dell'unità della Nazione[34]»
 1º maggio 1898

Torino figura inoltre tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:

Medaglia d'oro al valor militare
«Capitale e cuore di una regione guerriera non piegò sotto l'urto ferrigno e per diciannove mesi oppose invitta resistenza all'oppressore sdegnando le lusinghe e ribellandosi alle minacce. Rifiutò compromessi, tregue e accordi indegni che avrebbero offuscato la limpidezza delle sue nobili tradizioni e si eresse, con la stessa fierezza dei padri, nuovo baluardo alla continuità e all'intangibilità della Patria. Centro pulsante di vitale linfa, alimentò le sue formazioni partigiane che, senza distinzione di parte, nel piano, sui monti e per le valli opposero i petti dei giovani figli alle dilaganti orde che non riuscirono a portare il ludibrio nelle contrade, nelle case, nelle officine, ove lavoro e onore erano atavico vessillo d'onesta fede e di sacro amore di Patria. Tutto il suo popolo in armi, dopo aver fieramente rifiutato, nonostante minaccia di nuovi massacri e distruzioni, il libero passo al nemico in ritirata, unito in un supremo sforzo che fece di tutti i cuori, un solo cuore pulsante del più nobile ardore, travolgeva ed abbatteva per sempre la tracotanza nazifascista. 11 impiccati, 271 fucilati, 12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti in fatti d'arme, sono il sublime contributo di sangue e di martirio sacro patrimonio alle generazioni future che ha infiorato la dura e radiosa via della redenzione e della libertà. Torino, 8 settembre 1943-25 aprile 1945[34]»
 29 maggio 1959
Titolo di Città

Strade


Lo stesso argomento in dettaglio: Stradario di Torino.
Torino dal satellite
Torino dal satellite
Corso Francia
Corso Francia

Reticolo viario


A differenza della stragrande maggioranza delle città italiane, che hanno una struttura viaria concentrica, con uno sviluppo di arterie radiali culminanti nel centro cittadino, sede delle principali attività pubbliche, il reticolo viario della città di Torino disegna una pianta a scacchiera, le sue vie cioè si sviluppano in linea retta incrociandosi a 90° con un orientamento simile a quello del castrum romano: un cardo maximus (direzione nord-sud) ed un decumanus maximus (direzione est-ovest), incrociantisi al centro del castrum, e parallele alle quali dovevano svilupparsi tutte le altre vie interne al castrum. Questo assetto fu in parte perso durante il medioevo come in molte altre città (e infatti il moderno quadrilatero romano include molte strade non perpendicolari)[35]. La pianta a scacchiera della città odierna però discende principalmente dall'ampliamento avvenuto all'inizio del seicento a opera di Carlo di Castellamonte.[36] La pianta a scacchiera si rifece non all'origina romana, ma ai principi di ordine del Rinascimento ed era intesa a rappresentare il nuovo ordine e potere ducale di Torino, nuova capitale dei duchi di Savoia. Successivi ampliamenti a scacchiera furono eseguiti dal figlio Amedeo di Castellamonte e proseguirono per il resto della storia cittadina.

Essa facilita notevolmente l'orientamento e, grazie anche ai grandi viali alberati (che naturalmente seguono le direttrici delle altre vie), rende più scorrevole anche la circolazione meccanizzata, sia dei mezzi pubblici che di quelli privati.


Viali e corsi


I viali, quasi tutti alberati, sono una caratteristica di Torino. L'ideazione di quelli torinesi risale al 1808, secondo un piano generale che riprende i viali seicenteschi che collegavano tra loro le residenze sabaude.[37] I boulevard di Torino sono suddivisi in due o tre diverse carreggiate: di norma i più antichi, come Corso Vittorio Emanuele, Corso Francia e Corso Regina Margherita, presentano una carreggiata centrale con almeno due corsie per senso di marcia, divisa da alberate dalle altre due carreggiate laterali, dette controviali. I viali torinesi hanno una lunghezza complessiva di 320 km.


Monumenti e luoghi d'interesse


Lo stesso argomento in dettaglio: Luoghi d'interesse a Torino.

Torino antica e romana



Torino medievale e rinascimentale


A causa delle imponenti opere di pianificazione urbana effettuate a partire dal XVI secolo da parte della corte sabauda, Torino ha conservato pochi monumenti appartenenti all'epoca medioevale e rinascimentale. Tra questi si possono annoverare:


Epoca barocca e neoclassica


Lo stesso argomento in dettaglio: Ville e palazzi di Torino.
La Mole Antonelliana
La Mole Antonelliana

Tra i monumenti di Torino più noti anche all'estero sono da citare l'ottocentesca Mole Antonelliana, simbolo incontrastato della città, che ospita il Museo nazionale del cinema (il principale d'Europa[55]); il Palazzo Reale (antica dimora dei duchi ed in seguito dei re di Casa Savoia); la rinascimentale cattedrale di San Giovanni Battista del XV secolo (celebre in quanto vi è custodita la Sacra Sindone); il Museo Egizio (il secondo più importante al mondo dopo quello de Il Cairo[56]); la Galleria Sabauda (significativa raccolta di dipinti); Palazzo Carignano (progettato da Guarini e sede della prima Camera dei deputati del Parlamento italiano) e l'imponente Palazzo Madama. Quest'ultimo, in particolare, merita attenzione, in quanto situato nel vero centro sociale e geografico della città; le sue porzioni più antiche risalgono addirittura all'epoca romana (si tratta di due delle quattro torri, ora inglobate nella facciata).

Casa Fenoglio-Lafleur, in via Principi d'Acaja 11, considerata uno dei maggiori esempi architettonici dello stile liberty italiano, nonché vero emblema della stagione dello stile floreale torinese[57]
Casa Fenoglio-Lafleur, in via Principi d'Acaja 11, considerata uno dei maggiori esempi architettonici dello stile liberty italiano, nonché vero emblema della stagione dello stile floreale torinese[57]
Il Monumento a Emanuele Filiberto di Savoia, altro simbolo della città. Sullo sfondo, gli eleganti portici di piazza San Carlo.
Il Monumento a Emanuele Filiberto di Savoia, altro simbolo della città. Sullo sfondo, gli eleganti portici di piazza San Carlo.

Originariamente si trattava della porta orientale, trasformata in castello nel Medioevo con l'aggiunta di due torri; fu rimaneggiato più volte, in particolare all'inizio del Settecento, quando venne dotato di una facciata ad opera di Filippo Juvarra.

La città di Torino e i suoi dintorni sono abbelliti dalle numerose residenze sabaude, Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO; nel comune di Torino si trovano il Palazzo Reale, il Palazzo Madama, la Villa della Regina e il Castello del Valentino.


Lo stile floreale


Lo stesso argomento in dettaglio: Liberty torinese.

Torino vanta anche cospicua presenza di edifici Liberty realizzati tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Le importanti testimonianze architettoniche di quest'epoca sono ancora percepibili in alcune zone centrali del capoluogo come i quartieri Centro, Crocetta, San Salvario e Borgo Po, ma con un'assoluta predominanza nell'area circostante il primo tratto di Corso Francia, comprendente i quartieri Cit Turin e San Donato. Sull'onda del crescente successo delle edizioni dell'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna (culminato con quella del 1902), Torino venne infatti considerata come una delle capitali del Liberty[58] e vide il proliferare di questo nuovo stile in ambito prevalentemente architettonico, con contributi dei maggiori autori dell'epoca.


I portici monumentali


Una caratteristica di Torino è costituita dai portici che si sviluppano per oltre 18 km dei quali circa 12 sono interconnessi. I primi portici risalivano al Medioevo ma è a partire dal XVII secolo che si cominciò a costruire i portici monumentali tuttora presenti. La prima testimonianza è l'ordinanza di Carlo Emanuele I di Savoia del 16 giugno 1606 in merito alla costruzione di piazza Castello secondo il progetto di Ascanio Vittozzi che comprendeva portici attorno a tutta la piazza. Anche nel progetto di piazza San Carlo di Amedeo di Castellamonte di qualche anno successivo erano previsti portici tutt'attorno. Negli stessi anni Filippo Juvarra costruì i portici di porta Palazzo. Nel 1765 Benedetto Alfieri ebbe l'incarico di rifare i portici di piazza Palazzo di Città mentre nel corso del XIX secolo si aggiunsero quelli dell'attuale piazza Vittorio Veneto, piazza Carlo Felice e piazza Statuto. Le stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa vennero congiunte con un percorso porticato attraverso via Nizza, via Sacchi, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Vinzaglio e via Cernaia. Il portico che unisce piazza Castello con Piazza Vittorio Veneto attraverso via Po sul lato sinistro fu progettato in modo tale da proseguire anche nell'attraversamento delle vie per permettere al re di giungere fino al Po senza bagnarsi in caso di pioggia.


Residenze sabaude in Torino


Lo stesso argomento in dettaglio: Residenze sabaude in Piemonte.
 Bene protetto dall'UNESCO
Residenze della Casa Reale di Savoia
 Patrimonio dell'umanità
Tipoarchitettonico
CriterioC (i) (ii) (iv) (v)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1997
Scheda UNESCO(EN) Residences of the Royal House of Savoy
(FR) Résidences des Savoie

Le residenze sabaude in Piemonte sono l'insieme degli edifici residenziali commissionati dai Savoia a Torino e dintorni a partire dal trasferimento della capitale del Ducato di Savoia nel 1563. All'interno del perimetro cittadino figurano cinque siti iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO:

A questi si aggiunge la Basilica di Superga la quale, pur facendo parte del circuito delle residenze sabaude, non è compresa nella lista UNESCO.


Immagini di residenze sabaude


Altre opere architettoniche notevoli



Chiese e luoghi di culto


Lo stesso argomento in dettaglio: Edifici di culto a Torino.
Guarino Guarini, cupola di san Lorenzo
Guarino Guarini, cupola di san Lorenzo
Il Duomo di Torino, d'epoca rinascimentale, sede delle varie Ostensioni della Sindone
Il Duomo di Torino, d'epoca rinascimentale, sede delle varie Ostensioni della Sindone

Numerosi sono gli edifici di culto presenti nella città di Torino. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di chiese cattoliche. Se si escludono le numerose chiese moderne costruite ex novo dopo la seconda guerra mondiale a seguito della forte espansione abitativa della città, conseguente il grande flusso immigratorio degli anni cinquanta e sessanta, la maggior parte delle chiese di Torino sono state costruite nei secoli XVII e XVIII; lo stile architettonico prevalente è il barocco, ma non mancano esempi di stile rinascimentale e neoclassico o di commistioni fra uno di questi e il barocco (tipo facciata neoclassica e corpo barocco).

Alla progettazione e realizzazione delle opere relative hanno contribuito architetti di chiara fama, fra i quali:


Cimiteri


Erano inoltre presenti in Torino i cimiteri, ora non più in uso:


Teatri


Il Teatro Regio, progetto di Carlo Mollino
Il Teatro Regio, progetto di Carlo Mollino

Torino può oggi vantare una grande varietà di teatri e sale di rappresentazione. La città è inoltre sede di diverse istituzioni teatrali, tra cui la principale è il Teatro Stabile di Torino, dichiarato Teatro Nazionale[60]: fondato nel 1955, secondo in Italia dopo il Teatro Stabile di Milano, gestisce le produzioni stagionali del Carignano, del Gobetti e delle Fonderie Limone di Moncalieri. Fra i teatri maggiori, con una capienza superiore a 400 posti, vi sono il teatro Regio, in cui si tenne la prima de La bohème di Puccini, il teatro Carignano, il teatro Alfieri e il teatro Colosseo; importante, poi, è il teatro Gobetti, sede principale del sopracitato teatro stabile cittadino. Altre sale teatrali minori comprendono

  • Alfa Teatro
  • Teatro Erba
  • Teatro Gioiello
  • Teatro Vittoria
  • Teatro Tangram
  • Teatro Monterosa
  • Teatro Agnelli
  • Teatro Astra
  • Teatro Araldo
  • Teatro Cardinal Massaia
  • Teatro Le Musichall (ex Teatro Juvarra)
  • Teatro della Caduta
  • Teatro Nuovo
  • Cineteatro Baretti
  • Teatro Marchesa
  • Teatro Ruggero Leoncavallo
  • Teatro Principessa Isabella
  • Teatro del Pilone
  • Teatro Educatorio della Provvidenza
  • Teatro Crocetta
  • Teatro Giulia di Barolo
  • Teatro Don Pollarolo (Officine Caos)
  • Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
  • Piccolo Teatro Comico
  • Teatro San Giuseppe
  • Cubo Teatro
  • Piccolo Teatro Scalzo
  • Teatro Espace
  • Café Müller
  • Cab 41
  • Teatro Grande Valdocco
  • Circolo Bloom
  • Cap 10100
  • Teatro BellARTE
  • Atelier Teatro Fisico

Vi sono inoltre diversi auditorium:

Diversi edifici teatrali sono andati distrutti o caduti in disuso. Fra questi il teatro Balbo e il teatro di Torino, distrutti durante un bombardamento nel 1943, il teatro Rossini, bruciato in un incendio nel 1941, i teatri Adua, Gianduja, Gerbino e Arena torinese, smantellati, e, infine, il teatro Nazionale riconvertito a cinema; inoltre v'è una sala teatrale, oggi in disuso, nell'edificio storico della Cavallerizza Reale.


Mercati


Il Balon
Il Balon

A Torino sono presenti 49 mercati rionali.[61] Sebbene non sia la città che ne ospita il maggior numero, il record è tuttavia costituito dal fatto che sono fissi, aperti tutti i giorni e dislocati in tutti i quartieri. I più importanti per ampiezza e giro d'affari si svolgono in Piazza Benefica, in Corso Alcide De Gasperi, in via Onorato Vigliani, in corso Svizzera, in Corso Racconigi e in piazza Barcellona.

Il mercato più famoso è Porta Palazzo (Pòrta Pila in Lingua piemontese), che è il mercato all'aperto più grande d'Europa.

Ogni sabato nei pressi si tiene il Balon, un grande mercato all'aperto dell'usato, che la seconda domenica di ogni mese diventa Gran Balon, in cui si vendono anche oggetti di antiquariato.

Nel 2011 il regista torinese Daniele Gaglianone ha realizzato il film documentario Uomini e mercati centrato sui mercati di Porta Palazzo, Piazza Benefica e Corso Spezia.[62]


Aree naturali


In contrasto ad una prima impressione della zona centrale e ai vecchi pregiudizi sulla città grigia e industriale, Torino è una delle città italiane con più verde pubblico per abitante. Su una superficie cittadina di 130 km², vi sono infatti ben 21,37 km² di aree verdi: il che vuol dire che ogni abitante dispone di circa 23,6 m² di verde. In città sono presenti 60.000 alberi lungo le strade e 100.000 alberi nei parchi.[63] In più, grazie a un indice di verde visibile del 16,2%, Torino si piazza al tredicesimo posto tra le diciassette città con più alberi nel mondo.[64]

Nel quartiere San Salvario, caratteristico è il Condominio 25 Verde, il cui principio è lo stesso del più imponente (perché grattacielo) Bosco Verticale di Milano.

È inoltre la prima città italiana, tra quelle con più di 500.000 abitanti, per quanto riguarda la quota di raccolta differenziata dei rifiuti, giunta nel 2014 al 42,2%.[65]

L'igiene urbana e la raccolta rifiuti sono gestiti dal 1969 da Amiat, società che si occupa anche del recupero ambientale della Discarica Basse di Stura, di cui la parte più vecchia - esaurita nel 1983 e con una superficie complessiva di 300.000 m² - è diventata parco fluviale, nota come Parco urbano della Marmorina.[66]


Parchi

Lo stesso argomento in dettaglio: Parchi di Torino.
Parco del Valentino
Parco del Valentino

Torino dispone di 51 parchi nell'area urbana e quelli più grandi e frequentati sono: il Parco del Valentino, il Parco della Pellerina, il Parco Colletta, il Parco Rignon e i più recenti Parco Ruffini e Parco Colonnetti. Attorno alla città, ad anello, vi sono il Parco della Mandria e il Parco della Palazzina di caccia di Stupinigi, antiche riserve di caccia dei Savoia, e quelli situati sulla collina torinese quali il Parco della Rimembranza o il Parco Europa. Nei vari quartieri della città sono presenti molti piccoli parchi, in cui sono presenti 240 aree gioco per bimbi. Il sindaco Amedeo Peyron realizzò, agli inizi degli anni sessanta, il primo giardino in Italia dotato di giochi per bambini. Secondo un rapporto di Legambiente del 2007, Torino è la prima città italiana per strutture e politiche dedicate all'infanzia.[67]


Alberi monumentali e secolari

Il Borgo e la Rocca medievali, all'interno del Valentino
Il Borgo e la Rocca medievali, all'interno del Valentino

Torino ospita diversi grandi alberi. Dal grande platano del Parco della Tesoriera (660 cm di circonferenza del tronco, oltre due secoli di vita) ai platani del Parco del Valentino, dalle metasequoie del Giardino Roccioso inaugurato nel 1961 agli alberi più annosi dell'Orto Botanico fondato nel 1729, adiacente alle mura del Castello del Valentino. Torino ospita anche alberi esotici secolari come le sequoie costali (Sequoia sempervirens) dei parchi collinari di Villa Genero e Giacomo Leopardi, i numerosi esemplari di Noce del Caucaso (Pterocarya fraxinifolia) che costeggiano il Po e compaiono in parchi pubblici come i Giardini Cavour, il giardino Sambuy, i Giardini Reali Bassi (lungo Corso San Maurizio), il parco Millefonti. Due spettacolari esemplari di carpino bianco (Carpinus betulus) arricchiscono il grande Parco della Rimembranza che si dispiega lungo il Colle della Maddalena.[68]


Via Francigena

Per Torino passa la Via Francigena, ramo del Moncenisio[69]. L'itinerario, fra i preferiti nel Medioevo, valicato lo spartiacque Francia/Italia al Colle del Moncenisio, giunge dalla Valle di Susa terra delle grandi abbazie come Novalesa, Sacra di San Michele e Sant'Antonio di Ranverso e passando per Torino lungo il Parco Colletta tende a San Mauro Torinese e poi verso Chivasso e successivamente a Vercelli, dove si congiunge con l'altro ramo della Francigena, quella proveniente dal Colle del Gran San Bernardo.


Società



Evoluzione demografica


Lo stesso argomento in dettaglio: Demografia di Torino.

A partire dal secondo dopoguerra, in particolare nel decennio 1951-1961, la popolazione della città conobbe un'improvvisa e repentina espansione (306.000 abitanti in più nel 1961 rispetto al 1951[70]), dovuta alla migrazione interna dal Mezzogiorno, dal Veneto e, seppur in misura minore, dalle vallate e dalle campagne di tutto il Piemonte, da dove la gente si spostava in cerca di lavoro nelle fabbriche cittadine (segnatamente la FIAT). Questa improvvisa e smisurata crescita, arrivata peraltro in un momento di precario equilibrio sociale di un Paese appena uscito da un disastroso conflitto, portò naturalmente a notevoli problemi di natura sociale ed urbanistica, che solo durante l'ultimo ventennio hanno iniziato a trovare una seppur lenta e graduale risoluzione.

Nel 1974 la popolazione torinese toccò il suo massimo con 1.202.846 abitanti.[71][72] Da quando la popolazione della città ebbe raggiunto il suo apice, è diminuita secondo una tendenza simile a quella di tutte le principali metropoli italiane. Ciò non è dipeso soltanto dal ritorno di molti immigrati del Mezzogiorno nelle loro regioni di origine, ma dagli spostamenti avvenuti da Torino verso quella che poi divenne l'area metropolitana, determinando così l'espansione dei comuni della seconda (Vinovo, Candiolo, Orbassano, Rivalta di Torino, Rivoli, Alpignano, Pianezza, Druento, Caselle Torinese) e della prima cintura (Moncalieri, Nichelino, Beinasco, Grugliasco, Collegno, Venaria Reale, Borgaro Torinese, Settimo Torinese, San Mauro Torinese).

Considerando i dati dell'ultimo rilevamento provvisorio dell'ISTAT (dicembre 2020), la popolazione della città conta poco più di 848.000 abitanti,[1] evidenziando un'ulteriore diminuzione rispetto al censimento del 2001 (865.263[70]).

Abitanti censiti (migliaia)[73]


Etnie e minoranze straniere


Al 1º gennaio 2021 risiedevano a Torino 128 238 stranieri, costituenti il 14,9% della popolazione totale. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[74]:

  1. Romania, 44 383
  2. Marocco, 15 427
  3. Cina, 8 195
  4. Perù, 7 120
  5. Nigeria, 5 532
  6. Egitto, 5 405
  7. Albania, 5 061
  8. Filippine,3 708
  9. Moldavia, 3 069
  10. Bangladesh, 2 120

Istituzioni, enti e associazioni


La città è sede d'importanti centri dell'ONU[75], ospitati in un unico campus nella zona sud di Torino. Essi sono:

A Torino hanno inoltre sede la Fondazione europea per la formazione professionale (ETF), una delle agenzie dell'Unione europea, e l'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), autorità indipendente italiana.[76][77]


Cultura


«Trovo che qui valga la pena di vivere sotto tutti gli aspetti.»

(Friedrich Nietzsche, Lettere da Torino)

Citazioni


Definita da Le Corbusier come «...la città con la più bella posizione naturale del mondo»[78], celebrata da numerosi personaggi storici, tra cui Friedrich Nietzsche[79], Mark Twain[80] e Jean-Jacques Rousseau, il quale descrisse il suo panorama dalla collina di Superga come «...il più bello spettacolo che possa colpire l'occhio umano»[81], è una delle più importanti città barocche d'Europa ed è considerata, insieme a Milano e Palermo, la capitale italiana dell'Art Nouveau[82], di cui sono grande esempio, fra l'altro, i suoi innumerevoli e famosi caffè storici, fioriti soprattutto nel periodo risorgimentale e della Belle Époque.


Turismo



Nel passato

Guida de' forestieri., 1753
Guida de' forestieri., 1753

Già meta del Grand Tour, Torino è una delle prime città italiane ad aver avuto un'organizzazione turistica nella storia; ad esempio, per i trecento anni del miracolo del SS. Sacramento, il libraio Giovanni Gaspare Craveri pubblicava la Guida de' forestieri. La guida del Craveri suddivide la visita della città in quattro giornate e descrive, con dovizia di particolari, anche i dintorni. A quella del Craveri fecero seguito altre guide come, ad esempio, quella di Onorato Derossi Nuova guida per la città di Torino, pubblicata nel, 1781.


Nel presente

A partire dal 2006, anno dello svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali, l'attrattiva turistica della città è cresciuta in modo deciso e costante.

Nel 2017 la città di Torino si colloca stabilmente fra le prime 10 in Italia per arrivi e presenze turistici, rispettivamente 1.200.000 e 3.700.000. Se si comprende anche la prima cintura urbana gli arrivi sfiorano quota 1.900.000 e le presenze i 5.000.000.[83]

Il riconoscimento sembra arrivare anche dalla presenza straniera e dall'interesse della stampa internazionale: per il 2016 il New York Times ha consigliato la città di Torino - l'unica in Italia - come una delle 52 destinazioni del mondo da visitare nell'anno[84], mentre Skyscanner le dedica l'apertura della rassegna tra le venti bellissime città d'arte in Italia[85] e i blogger la includono tra le sedici città italiane da visitare.[86] In totale, le presenze registrate in città durante l'anno solare sono state 4.800.000.[87]

Il sito internazionale di viaggi eDreams ha designato Torino come una delle mete turistiche più importanti a livello mondiale per il 2017 e come prima tappa turistica europea, definendola inoltre la capitale culturale del Nord Italia.[88]


Istruzione



Biblioteche e archivi

Biblioteca nazionale di Torino
Biblioteca nazionale di Torino
Autoritratto di Leonardo da Vinci, Biblioteca Reale
Autoritratto di Leonardo da Vinci, Biblioteca Reale

La città ospita alcune importanti biblioteche: la Biblioteca nazionale di Torino e la Biblioteca Reale di proprietà dello Stato, la Biblioteca civica centrale e molte collezioni specializzate come la Biblioteca internazionale di cinema e fotografia Mario Gromo, la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano, la Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi, le biblioteche d'arte della Galleria civica d'arte moderna e contemporanea e dell'Accademia Albertina. Altre importanti biblioteche antiche sono la Biblioteca dell'Accademia delle Scienze, la Biblioteca della Scuola di Applicazione dell'Esercito (con sede nello juvarriano Palazzo dell'Arsenale), la Biblioteca dell'Archivio di Stato e la Biblioteca Provinciale dei Frati minori cappuccini, situata all'interno del Convento dei Monti Cappuccini.

La rete delle biblioteche civiche comprende, oltre alla Civica centrale, altre 23 istituzioni analoghe (17 biblioteche civiche diffuse sul territorio, 2 biblioteche situate presso le carceri e 4 punti di lettura), il cui patrimonio complessivo ammonta ad oltre 1.200.000 volumi.[89]

A queste si aggiungono le biblioteche centrali e dipartimentali delle università: l'Università degli Studi ne dispone di 50, tra cui spicca la Biblioteca Interdipartimentale di Scienze Religiose Erik Peterson. Il Politecnico dispone di 17 biblioteche. La consultazione dei volumi è libera per tutti, ma il prestito è riservato ai soli iscritti alle varie facoltà.

Inoltre, i comuni di cintura dell'area urbana e metropolitana cittadina possiedono un sistema bibliotecario integrato denominato SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana) composto di 65 biblioteche per un totale di circa 1.700.000 documenti.[90]

L'Archivio di Stato di Torino custodisce i documenti della corte e dell'amministrazione sabauda, sin dall'epoca medievale.


Ricerca scientifica

Immagine storica del Palazzo dell'Accademia delle Scienze
Immagine storica del Palazzo dell'Accademia delle Scienze

A Torino hanno sede importanti istituti di ricerca scientifica, tecnologica e cinematografica che sono la testimonianza di una tradizione culturale improntata sulla sperimentazione e sull'innovazione. Qui, infatti si trovano:

Torino è da sempre una città molto vivace dal punto di vista della ricerca scientifica ed applicata in diverse discipline. Essa, nel tempo, ha conseguito diversi primati. Ad esempio, qui è nato il motore elettrico a corrente alternata ad opera di Galileo Ferraris, che scoprì e dimostrò il campo magnetico rotante. Nel 1977 fu anche la prima città al mondo dotata di una rete di fibra ottica urbana (lunga 9 km[91]), sperimentata dal centro di ricerca di telecomunicazioni CSELT; sempre in CSELT nacque l'iniziativa MPEG che portò alla creazione, tra gli altri, dello standard si codifica audio MP3 (il cui corretto funzionamento proprio qui venne dimostrato, per la prima volta in assoluto, nel marzo 1992), diffuso in tutto il mondo.[92]

A Torino, inoltre, si svolsero alcuni episodi notevoli della storia dell'informatica: qui Charles Babbage presentò per la prima volta in una conferenza scientifica il progetto della sua Macchina Analitica su invito dell'astronomo Giovanni Plana: circa un secolo dopo nacque il torinese Pier Giorgio Perotto, ideatore e progettista del primo "personal computer", la Programma 101, e fu anche docente del Politecnico di Torino.

Nel 2016 Torino si è aggiudicato il secondo posto del prestigioso Premio Capitale Europea dell'Innovazione - iCapital, dietro ad Amsterdam e davanti a Parigi.[93][94]


Università

Il polo universitario torinese è uno dei principali in Italia. Nei due più importanti atenei cittadini, l'Università di Torino e il Politecnico, risultavano iscritti nel 2006 quasi 100.000 studenti. Per l'anno 2020/2021 l'Università di Torino contava oltre 81.700 iscritti[95] mentre il Politecnico 33.102[96], a cui vanno aggiunti gli iscritti ai corsi degli atenei minori.

Torino, secondo un'inchiesta di Skyscanner, fa parte delle dieci città universitarie più amate d'Italia.[97]

I principali istituti di studi superiori, oltre all'Università degli Studi e al Politecnico, sono:

A Torino ha inoltre sede uno dei cinque campus europei dell'ESCP Business School. Gli altri campus europei di questa Grande École sono: Parigi, Londra, Berlino e Madrid.

Per quanto attiene all'università popolare, in città è stata fondata e conserva tuttora la sede nazionale l'UNITRE - Università delle Tre Età.[98]


Musei

Lo stesso argomento in dettaglio: Musei di Torino.
Immagini da alcuni musei di Torino: Museo egizio, Museo del cinema, Museo del Risorgimento, Museo dell'automobile
Immagini da alcuni musei di Torino: Museo egizio, Museo del cinema, Museo del Risorgimento, Museo dell'automobile

Torino possiede un sistema museale di livello internazionale, forte di oltre 50 musei presenti sul territorio cittadino e metropolitano,[99] i quali hanno raggiunto nel 2017 la cifra complessiva di 5,3 milioni di visitatori.[100] Vi sono quattro musei nazionali (Museo del cinema, Museo dell'automobile, Museo della montagna, Museo del Risorgimento) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale ed internazionale come il Museo egizio, l'Armeria Reale, ora ricompresa nei Musei Reali, il Museo d'Arte Orientale, il Museo dell'Astronomia e Planetario, il J-Museum a cui si aggiungeva, fino al 2015, il Museo dello sport. Alcuni musei sono stati ampliati e rinnovati negli ultimi anni (ad esempio il Museo del Cinema, il Museo Egizio e il Museo dell'Automobile) o sono in corso di rinnovamento: tra questi, il Museo di anatomia umana Luigi Rolando, il Museo di Antropologia ed Etnografia, ed il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso, che verranno unificati in un unico Museo dell'Uomo, all'interno del "Palazzo degli Istituti Anatomici" di corso Massimo d'Azeglio.

Molto importanti sono le collezioni artistiche della città: vi si trovano infatti opere di Leonardo da Vinci, Antonello da Messina, Beato Angelico, Andrea Mantegna, ma anche di Van Eyck, Rembrandt, Van Dyck. Per l'arte figurativa è da citare la Galleria Sabauda, una delle più importanti pinacoteche d'Italia oggi parte dei Musei Reali, che ospita dipinti per il periodo che va dal XII al XVIII secolo. Per l'arte moderna e contemporanea vi sono la Galleria civica d'arte moderna e contemporanea (il secondo museo di arte moderna in Italia, con 5.000 dipinti e 400 sculture), il Museo civico d'arte antica di Palazzo Madama, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo contenente esposizioni degli artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Fondazione Merz. Considerando che la vicina Rivoli ospita nell'omonimo castello il Museo d'Arte Contemporanea, Torino può essere considerata come il più importante polo museale italiano per l'arte contemporanea.

Le collezioni di arte antica, la cui raccolta fu iniziata dal duca Emanuele Filiberto di Savoia nella seconda metà del Cinquecento, sono conservate nel Museo di antichità, che raccoglie anche le principali testimonianze archeologiche piemontesi dal Paleolitico al Tardo Medioevo. Dal Museo di Antichità furono separate, negli anni quaranta del Novecento, le collezioni egizie che costituirono il Museo egizio, il più importante d'Europa (nonché il più antico al mondo), in quanto custode della seconda collezione di arte egizia del mondo per vastità e importanza dopo quella del Museo del Cairo.[56]

Inoltre, l'apertura del MAO - Museo d'Arte Orientale nel dicembre 2008 ha permesso di ospitare ricche collezioni provenienti dal Vicino Oriente, dall'India, dalla Cina e dal Giappone, oltre che dall'Asia centrale.

Il museo Accorsi-Ometto è una ricca collezione privata, ora aperta al pubblico, di opere collezionistiche e di arte decorativa. Mostre temporanee di rilievo si tengono a Palazzo Bricherasio e a Palazzo Madama.

Importanti sono poi dal punto di vista storico il Museo nazionale del Risorgimento italiano, presso Palazzo Carignano, e il Museo nazionale della montagna, presso il Monte dei Cappuccini, sulla riva destra del Po. Testimonianze della storia di Torino sono a disposizione presso l'Istituto Storico della Resistenza, che gestisce inoltre il Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà.

Per quanto riguarda le scienze, è sicuramente da ricordare il Museo Regionale di Scienze Naturali, tra i maggiori in Italia dello specifico settore, e il Museo della Sindone, che illustra al visitatore le scoperte scientifiche sul telo sindonico.

Da ricordare il Museo dell'astronomia e Planetario di Torino, che sorge accanto dell'Osservatorio astronomico di Torino a Pino Torinese, cittadina collinare nei pressi immediati del capoluogo piemontese.

Nel 2004 è stato inaugurato il Museo A come Ambiente, il primo in Europa interamente dedicato alle tematiche ambientali.

Da segnalare, infine, che tutti i musei sopra indicati, più numerosi altri all'interno della Regione Piemonte per un totale di circa 200 siti, sono gratuitamente e illimitatamente accessibili tramite l'Abbonamento Musei regionale, che fin dagli anni '90 è stato sviluppato per permettere la fruizione dei luoghi museali sul territorio previo acquisto annuale forfettario, e che nel 2017 ha raggiunto l'importante obiettivo delle oltre 136.000 tessere vendute e i circa 900.000 ingressi nei siti convenzionati.[100]


Media



Stampa

Torino ha una storica tradizione in campo editoriale. La concentrazione di case editrici in città è superiore alla media nazionale e tutt'oggi il 50% delle case editrici scolastiche e universitarie italiane ha sede a Torino, con un'incidenza del 30% del mercato librario scolastico nazionale.

A Torino inoltre è concentrato oltre il 90% della produzione editoriale nazionale a edizioni a grandi caratteri per ipovedenti. Torino è anche luogo di sperimentazione tipografica.

Nel capoluogo piemontese sono nate importanti case editrici come:

  • UTET
  • SEI - Società Editrice Internazionale
  • Einaudi
  • Bollati Boringhieri
  • Finanze & Lavoro
  • Rosenberg & Sellier
  • Claudiana
  • Clut
  • EDT (editore)
  • Lattes Editori
  • Loescher
  • Paravia
  • G. Giappichelli Editore
  • Il Capitello
  • Centro Scientifico Torinese
  • Umberto Allemandi & C.
  • Elledici
  • Comunicando
  • Codice Edizioni
  • Vittorio Pavesio Productions
  • SAIE Editrice
  • Edisco
  • Petrini Editore
  • Viglongo
  • Editrice Il Punto
  • Daniela Piazza Editore
  • Minerva Medica
  • Vivalda Editori
  • Seneca Edizioni
  • INSTAR Libri
  • Cosmopolis Edizioni
  • Edizioni ESAV
  • HAPAX Editore
  • Edizioni Gruppo Abele
  • Editrice Antonelliana
  • Agorà Edizioni scolastiche
  • Edizioni Camilliane
  • Ananke Edizioni
  • Fogola Editore
  • Ariete Multimedia
  • Nino Aragno Editore
  • Bradipolibri Editore
  • Arethusa Edizioni
  • UNO Editori
  • CET Casa Editrice Torinese
  • ISEDI
  • Paola Caramella Editrice

Dal 1988 a Torino si organizza il Salone internazionale del libro.

Periodici

Sede in passato di importanti quotidiani nazionali come la Gazzetta del Popolo e Stampa Sera, adesso hanno sede nel capoluogo piemontese:

In città hanno anche sede le redazioni locali de La Repubblica, de Il Giornale e del Corriere della Sera. Vi si pubblicano anche l'edizione locale del free press quotidiano Metro, il settimanale Però, il mensile Torino Magazine e il bimestrale Extratorino. Sono presenti in città anche le redazioni di svariati periodici dedicati ad arte e cultura come Il Giornale dell'Arte, Il Giornale dell'Architettura e Il Giornale della Musica. Il Comune di Torino, dal 2004, pubblica il periodico CittAgorà.[101]


Radio

Torino è stata per decenni la sede dell'EIAR e poi della Rai e perciò è la città da cui partiva la maggior parte delle trasmissioni radiofoniche nell'epoca in cui non c'era ancora la televisione (1927-1954).

Le principali emittenti radiofoniche cittadine sono: Radio Manila, Radio GRP, Radio 2000 Blackout, Radio Veronica One, Radio Torino International (quest'ultima è dedicata alla comunità proveniente dalla Romania: la programmazione è trasmessa, infatti, prevalentemente in lingua romena). In passato esistevano anche Radio Flash (che ha chiuso i battenti il 1º luglio 2019 cedendo la sua storica frequenza 97.6 (già 97.7) a Radio Italia Uno ed era affiliata al circuito Popolare Network) e Radio Centro 95 (poi ridenominata Radio Centro Soft FM e chiusa definitivamente nel 2013).


Televisione

Torino è tra le sedi principali del Centro di Produzione Televisiva Rai, come quelli di Roma, Milano e Napoli. Assieme a queste tre sedi, da quando ha iniziato i suoi programmi nel 1954, il centro di Torino (ospitante il Museo della Radio e della Televisione) è stato anche il primo dell'azienda televisiva.[102] Torino, inoltre, prima che si trasformasse in RAI, già ospitava il centro di direzione dell'EIAR dal 1927.

Altre emittenti, a diffusione regionale, sono Quartarete TV, GRP Televisione, TST, Quinta Rete, Videogruppo Piemonte, Rete 7 Piemonte e Telesubalpina (quest'ultima chiusa nel 2019 e sostituita da Radio Bianconera TV). Una delle più importanti produzioni ambientate a Torino è la soap opera CentoVetrine che utilizza la gran parte delle location esterne per le case dei protagonisti, il commissariato Franco Balbis, il carcere, l'ospedale e le principali piazze. Nel 2012 approda su Rai 1 la fiction Questo nostro amore, ambientata a Torino. Il 21 dicembre 2012 è stato trasmesso su Canale 5 il film per la televisione Natale a 4 zampe con Massimo Boldi, dove gran parte delle riprese cinematografiche sono state girate a Torino.


Altri media

Torino è stata la seconda città italiana a finire su un videogioco in 3D, ma la prima (sempre d'Italia) come città vera e propria, dov'era possibile girare liberamente per le numerose vie. Nel 2001 infatti la Rockstar Games creò The Italian Job, ispirato al film The Italian Job, girato in parte a Torino nel 1969. Anche se nel gioco la città è ben diversa dalla realtà, sono comunque presenti il tram numero 13, il Po e molti edifici storici realmente esistenti. La prima città italiana ad apparire su un videogioco fu Venezia in Tomb Raider II, ma c'erano solo i pochi edifici necessari per completare i 3 livelli (2, 3 e 4) ambientati in questa città. Ispirandosi sempre al film del 1969 ed utilizzando tre Mini Cooper, la band gallese degli Stereophonics ha girato il video di Pick a part that's new a Torino. Ispirandosi sempre a questo film, nell'episodio La zingara di Budapest della serie TV MacGyver, fu riprodotto il famoso inseguimento nel traffico torinese, rifacendo alcune scene ed utilizzando anche scene della pellicola originale, come l'inseguimento sulla pista di collaudo automobilistico sita sul tetto dell'ex stabilimento FIAT del Lingotto.


Cinema


La Mole ospita il Museo nazionale del cinema
La Mole ospita il Museo nazionale del cinema

Torino è la città italiana in cui fu per prima stabilita l'industria cinematografica, in ragione della storica vicinanza geografica e culturale con la Francia dei fratelli Lumière. Proprio nel capoluogo piemontese, nel marzo 1896, gli inventori del cinematografo esibirono la prima proiezione di un film in Italia ed in via Po, a novembre, la prima davanti ad un pubblico pagante.[103]

I primi studi cinematografici italiani aprirono a Torino nel 1907. Giovanni Pastrone vi girò uno dei primi colossal della storia del cinema: Cabiria del 1914.

Le produzioni delle principali case, come l'Ambrosio Film, l'Itala Film, l'Aquila e gli studi Fert,[104] proseguirono fino al 1937, anno di inaugurazione di Cinecittà a Roma.

La vocazione cinematografica di Torino non cessò. Nel 1956 venne aperto il Museo nazionale del cinema, dapprima ospitato a Palazzo Chiablese e poi, dal 2000, nell'imponente sede della Mole Antonelliana. Negli anni ottanta un gruppo di professori universitari e critici cinematografici torinesi diede luogo, con il sostegno degli enti locali, alla rassegna cinematografica Festival Cinema Giovani che dal 1997 assunse la denominazione di Torino Film Festival, conquistandosi un punto di riferimento a livello internazionale specialmente per il cinema sperimentale, secondo in Italia soltanto allo storico Festival di Venezia.

A Torino si svolgono il Torino Gay & Lesbian Film Festival, il Festival Internazionale Cinema delle Donne, il Sottodiciotto Filmfestival legato ai temi dell'adolescenza, CinemAmbiente, la VIEW Conference (in precedenza Virtuality, manifestazione interamente dedicata alla realtà virtuale) e il Piemonte Movie-gLocal Film Festival, dedicato alla cinematografia regionale.

Oggi Torino è tra le principali sedi di realizzazioni cinematografiche e televisive in Italia, grazie al ruolo della Torino Film Commission che vi riporta la produzione di molti lungometraggi, sceneggiati e spot.

Nel 2002 vennero riaperti gli studi Fert con la nuova denominazione di Virtual Reality & Multi Media Park[105] e la Lumiq Studios[106] iniziò la sua attività: entrambi hanno cessato la loro attività nel 2013.

Sono nati a Torino il primo cinema d'essai italiano (il Romano nella Galleria Subalpina, nel 1971), la principale associazione cinematografica nazionale (l'Aiace Torino) e la prima multisala del Paese (l'Eliseo, nel 1983).

Nel 2007 è stata fondata a Torino la casa di distribuzione cinematografica italiana Movies Inspired, con sede legale (dal 2014) nello storico Cinema Classico (già Impero - Vittorio Veneto - Empire).

A San Giusto Canavese è presente un importante centro di produzione cine-televisiva i Telecittà Studios, mentre a Torino c'è il Cineporto una struttura riservata alle società di produzioni cinematografiche che vengono in città a girare film.

Citazioni cinematografiche
Soap opera.

Musica


Lo stesso argomento in dettaglio: Musica a Torino.

L'ente lirico di Torino è il Teatro Regio, mentre la principale orchestra sinfonica cittadina è l'Orchestra sinfonica nazionale della RAI, che si esibisce all'Auditorium della RAI. Nell'ambito della musica classica sono attive anche l'Orchestra Filarmonica di Torino, la Filarmonica del Regio e l'Accademia Musicale Stefano Tempia, specializzata nel repertorio barocco. Inoltre, notevole rilevanza è rivestita dalle stagioni annuali dell'Unione Musicale e di Lingotto Musica, che vantano numerose collaborazioni con prestigiosi solisti e orchestre internazionali.

A Torino vi è una ricca offerta musicale. Viene eseguita dal vivo ogni tipo di musica e, oltre ai principali teatri e sale da concerto per la musica classica, dopo le recenti Olimpiadi sono aumentati i Palazzetti dove avvengono concerti ed esibizioni di musica leggera. Tra questi, i più frequentati sono:

Inoltre vi si svolgono cinque eventi periodici annui:


Torino nella musica


Magia e occultismo


«Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante non d'Italia, ma del mondo»

(Giorgio de Chirico, 1939[112])
Elementi di Torino tradizionalmente considerati esoterici. Da in alto a sinistra in senso orario: statua della carità davanti alla Gran Madre, monumento al traforo del Fréjus, Casa dei Draghi, portone del diavolo
Elementi di Torino tradizionalmente considerati esoterici. Da in alto a sinistra in senso orario: statua della carità davanti alla Gran Madre, monumento al traforo del Fréjus, Casa dei Draghi, portone del diavolo

La città è anche conosciuta per la tradizione di magia e occultismo.[113] Effettivamente, Torino non è soltanto la sede della Sindone e dei santi sociali del XIX secolo, come Giovanni Bosco o Giuseppe Benedetto Cottolengo. Leggende popolari, partendo dal fatto che la città fu una munitissima piazzaforte nel XVII secolo, affermano che Torino sia attraversata da una fittissima rete di gallerie e sotterranei, utilizzata dai Savoia e dai nobili per spostamenti in incognito.[114] Nel 1556 a Torino ha soggiornato Nostradamus[115] e qui ha vissuto un singolare personaggio come Gustavo Adolfo Rol.[116] A Torino fecero la loro comparsa anche Cagliostro, Paracelso,[117] il Conte di Saint-Germain e Fulcanelli.[115] Gli esperti di occultismo sostengono che Torino è vertice in due triangoli magici: il primo, quello bianco, con Lione e Praga, mentre il secondo, quello nero, insieme a Londra e San Francisco.[118]

Da un punto di vista strettamente storico, l'origine di questa tradizione va ricercata, secondo alcuni, nel Risorgimento[119] e nella massiccia campagna di discredito organizzata contro la città dalla Curia Romana che era contraria all'unità nazionale.[120][senza fonte] Altri sostengono invece, o almeno in concomitanza e contrapposizione, che le autorità civili, Stato e comune e la corte sabauda, abbiano tollerato e sostenuto circoli massonici, associazioni teosofiche e spiritistiche, favorendo così una specie di agguerrita "concorrenza" nei confronti della Chiesa cattolica e favorendo quindi anche il mito di Torino, città magica.[121] Libertà di pensiero ed un certo spirito anticlericale furono poi rinfocolati, dopo l'Unità d'Italia, dal progressismo positivistico e dal nascente movimento operaio.[senza fonte] Simboli massonici sono presenti in molti palazzi[122] e in alcune tombe del Cimitero monumentale di Torino.[123] Da qualche tempo vi sono in città dei tour operator che organizzano anche visite guidate sui misteri di Torino.[124]

Ai lati della scalinata che conduce all'ingresso della chiesa della Gran Madre di Dio troviamo le due statue raffiguranti la Fede e la Religione, tra le quali si troverebbe il nascondiglio del Graal.[125]

La Fontana del Frejus di Piazza Statuto fu ideata dal conte Marcello Panissera per ricordare l'inaugurazione dell'omonimo traforo ed è indicata dagli esoteristi come il "cuore nero" della città, per due motivi: perché si trova ad occidente, e quindi in posizione infausta a causa del tramonto del sole, e perché qui vi era la vallis occisorum, luogo di uccisione e di sepoltura.[116][126] Ospitava infatti il patibolo, che rimase per secoli in piazza Statuto e che venne poi spostato dai francesi all'incrocio tra corso Regina Margherita e Via Cigna: il rondò 'd la forca (Rotonda della forca).[116]

Dal 1998 esistono tour notturni ispirati alle tradizioni letterarie che hanno fatto di Torino una città magica; uno di essi appare nei contenuti speciali del film Giallo di Dario Argento ed è stato citato dal quotidiano statunitense The Washington Post in un articolo su Torino del 29 luglio 2007.[127]


Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina torinese.

La cucina tipica torinese è una cucina ricca ed elaborata. Nonostante questo, è profondamente radicata nel territorio. Essa infatti nasce da un connubio fra la sua origine contadina e le esigenze raffinate della corte sabauda, entrambe aperte, oltretutto, alle influenze della cucina francese.


Eventi



Eventi periodici

Luci d'artista: Monte dei Cappuccini
Luci d'artista: Monte dei Cappuccini
Fiera Internazionale del Libro
Fiera Internazionale del Libro

Eventi recenti


Geografia antropica



Suddivisioni amministrative


Lo stesso argomento in dettaglio: Circoscrizioni di Torino.
Mappa delle Circoscrizioni di Torino
Mappa delle Circoscrizioni di Torino

La città di Torino è suddivisa in 92 zone statistiche e relativi quartieri cittadini. Questi ultimi sono raggruppati in 8 macro-zone amministrative, chiamate "circoscrizioni", con i rispettivi centri civici.[139]

Ognuna delle 8 Circoscrizioni con i rispettivi centri civici a loro volta comprende più quartieri storici: borghi, rioni, borgate, zone.


Economia


Torino è il terzo polo economico italiano per Prodotto Interno Lordo.

Torino nel 2011 presentava un Pil di 37,6 miliardi di euro e un debito comunale di 3,2 miliardi di euro, rendendolo il secondo comune più indebitato d'Italia dopo Milano e quello con il maggiore indebitamento procapite[140]. Nel 2014, dopo la pesante recessione che ha colpito la città, il Pil che dal 2007 al 2013 aveva subito una riduzione del 11,5%, si è stabilizzato alla quota di 36 miliardi, mentre il debito è sceso sotto i 3 miliardi di euro[141].

Torino presenta un tasso di disoccupazione tra i più alti del Nord Italia, attestatosi nel 2014 al 12,9%, con un andamento che a partire dal 2008 ha seguito quello medio nazionale. Il tasso di disoccupazione nel 2019 si attesta all'8,3%. Insieme alla sua provincia è ai vertici dell'export italiano, piazzandosi al secondo posto tra le province italiane per valore delle esportazioni.[142]

Foto dello stabilimento Fiat Mirafiori, la fabbrica più grande d'Italia nonché la più antica in Europa ancora in funzione.[143]
Foto dello stabilimento Fiat Mirafiori, la fabbrica più grande d'Italia nonché la più antica in Europa ancora in funzione.[143]

Considerata una delle capitali europee dell'automobile, a Torino e cintura sono presenti alcune delle più importanti aziende del settore: FIAT, Comau, Teksid, Magneti Marelli, Italdesign Giugiaro, Pininfarina, Iveco.

Il forte radicamento del settore automobilistico nel territorio è favorito anche da un sistema universitario con percorsi di studio esclusivi a livello nazionale (il Politecnico di Torino è l'unico in Italia ad avere un corso di laurea in Ingegneria dell'autoveicolo) e la presenza di importanti università di design come l'IED e l'IAAD.

In territorio torinese ci sono centri direzionali e stabilimenti produttivi di CNH Industrial, operante nel settore dei capital goods e tra i principali leader del settore e di Fiat Chrysler Automobiles dove Torino è diventata nodale per la crescita di Maserati[144]: a Grugliasco vengono prodotte Ghibli e Quattroporte, mentre nello stabilimento di Mirafiori viene prodotta, dall'inizio del 2016, la nuova Maserati Levante. I livelli occupazionali nel settore automobilistico sono rimasti pressoché stabili nel periodo 2012-2014[145], a peggiorare è stato il ricorso alla cassa integrazione, iniziata a calare solamente nel 2014[146] grazie alla ripresa degli investimenti e alla ripartenza dei principali mercati automobilistici europei.

Importante anche il contributo dell'automazione industriale alla crescente internazionalizzazione dell'economia torinese, con la presenza di aziende come Prima Industrie e Comau, con quest'ultima (tra le prime 4 in Europa per fatturato[147]) che realizza in tutto il mondo robot per i principali gruppi automobilistici.

Il Grattacielo Intesa Sanpaolo, sede dell'omonima banca
Il Grattacielo Intesa Sanpaolo, sede dell'omonima banca

A Torino è molto sviluppato anche il comparto bancario con Intesa Sanpaolo, prima banca italiana per capitalizzazione di mercato e terza della zona euro[148], e il comparto assicurativo con Reale Mutua Assicurazioni. Le fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT operano in campo sociale, culturale e filantropico e sono rispettivamente la seconda e la terza fondazione d'origine bancaria d'Italia per dimensione patrimoniale[149]; la prima è la principale azionista del gruppo Intesa Sanpaolo, mentre la seconda fa parte della compagine azionaria di Unicredit. Anche le banche di private banking e d'investimento Fideuram e Banca Investis hanno sede a Torino, così come la più piccola Banca del Piemonte.

Altre aziende di rilievo in territorio torinese sono: Lavazza, Caffè Vergnano, Martini & Rossi, Alpitour, Reply, Avio Aero, Basic Net (Robe di Kappa), Carlo Pignatelli, De Fonseca, Sabelt, Sparco, Seven, Urmet, Kelémata e il Gruppo Armando Testa. A Torino o nella sua città metropolitana hanno sede legale anche diverse filiali italiane di società estere come Suzuki, Vodafone Italia, Bavaria, Diageo, Michelin, Kimberly-Clark, Petronas, Mizuno e SKF.

Negli anni la città ha attraversato una lunga fase di riconversione industriale, sia per la crisi dell'industria metalmeccanica, sia per la tendenza delle aziende dei paesi avanzati a trasferire le loro produzioni manifatturiere nei paesi in via di sviluppo. Dagli anni ottanta Torino ha vissuto un'importante fase di terziarizzazione, pur rimanendo uno dei principali centri industriali italiani ed europei. Tante sono le aziende che hanno scelto Torino, tra le quali General Motors, che ha deciso di tenere nel capoluogo piemontese una base di ricerca per la sperimentazione dei motori diesel. Con una rete di oltre 350 aziende di componentistica, la Camera di Commercio di Torino ne ha selezionate 145. Il progetto From Concept to Car mira a promuovere le eccellenze del settore in tutto il mondo.[150]

La Nuvola, centro direzionale di Lavazza.
La Nuvola, centro direzionale di Lavazza.

Negli anni vi è stato un boom del settore informatico ed elettronico. Alla già preesistente attività di ricerca del Politecnico di Torino, dell'Istituto Mario Boella, dell'Istituto Galileo Ferraris e del Centro Ricerche Fiat, si è affiancata l'attività del distretto informatico Torino Wireless che appartiene alla rete dei distretti italiani riconosciuti dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Nato per coordinare tutte le attività di ricerca e di produzione del settore ICT dell'area torinese, attualmente vi sono impegnate circa 6000 imprese. Un'altra operazione importante è stata la riconversione di una parte della superficie occupata dalla fabbrica di Mirafiori, sostenuta dal progetto Torino Nuova Economia[151] che, anche grazie alla collaborazione con il Politecnico, ospita il Centro del design.

L'evento olimpico del 2006 ha contribuito a diminuire il ristagno economico. Grandi opere pubbliche come quelle per il Passante Ferroviario, la Metropolitana e le Spine hanno ridisegnato e stanno ridisegnando il volto della città. Culla del cinema italiano, grazie all'associazione Torino Film Commission, la città è diventata un'apprezzata quinta per l'ambientazione e la produzione di film, pubblicità e video musicali. All'interno della Mole è ospitato il Museo nazionale del cinema. Nel capoluogo sabaudo è inoltre attivo il Cineporto, una struttura polifunzionale dedicata alle produzioni cinematografiche unica in Italia.

Nel 2016 è stata classificata da GaWC come una città mondiale "Gamma".[152]

Nel 2014 l'UNESCO ha dichiarato Torino Città Creativa nella categoria del design.[153]


Infrastrutture e trasporti



Strade



Collegamenti autostradali

Su Torino convergono cinque autostrade (tra cui è particolarmente importante quella in direzione della Francia) e un raccordo autostradale:


Tangenziali

Lo stesso argomento in dettaglio: Tangenziale di Torino.

La tangenzale di Torino è la A55, divisa in Tangenziale Nord e Tangenziale Sud, va da nord est fino a sud est passando in maniera semicircolare da ovest. Inoltre comprende la tratta da Torino fino a Pinerolo.

La tratta che manca a est (Tangenziale Est di Torino) è in fase di lavorazione.

Il sistema autostradale urbano di Torino comprende inoltre il raccordo all'A4 Torino-Milano ed alla S.S.11 di 3,13 km.


Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazioni ferroviarie di Torino.
Stazione di Torino Porta Nuova
Stazione di Torino Porta Nuova

Torino è il terzo nodo ferroviario italiano. La rete ferroviaria all'interno dei suoi confini è costituita principalmente da linee ferroviarie RFI ma anche da linee locali GTT.

La tratta urbana di competenza del GTT è quella che parte da Torino Dora e che va sino alla periferia Nord al confine con il comune di Venaria Reale (direzione Caselle Torinese - Aeroporto Sandro Pertini - Ceres).

Le linee ferroviarie principali che si dipartono da Torino sono quelle che vanno verso Genova (via Asti e Alessandria), verso Milano (via Novara e Vercelli) e verso la Francia (via Bardonecchia e il Traforo ferroviario del Frejus) e Ventimiglia (via Cuneo e il Traforo ferroviario del Colle di Tenda). Ci sono poi linee minori verso Ivrea-Aosta, Mondovì-Savona, Pinerolo-Torre Pellice, Trofarello-Chieri, Cirié-Lanzo Torinese-Ceres e Rivarolo Canavese-Cuorgnè-Pont Canavese.


Passante ferroviario e Servizio ferroviario metropolitano (SFM)

Mappa del SFM
Mappa del SFM
La nuova stazione ferroviaria di Torino Porta Susa, fulcro centrale del Passante ferroviario di Torino e delle linee SFM.
La nuova stazione ferroviaria di Torino Porta Susa, fulcro centrale del Passante ferroviario di Torino e delle linee SFM.
Lo stesso argomento in dettaglio: Passante ferroviario di Torino e Servizio ferroviario metropolitano di Torino.

Il servizio ferroviario metropolitano di Torino (SFM) è un sistema di trasporto pubblico locale della Città Metropolitana di Torino coordinato dall'Agenzia Mobilità Metropolitana ed interamente finanziato dalla Regione Piemonte. Il servizio è composto da 8 linee gestite da Trenitalia e dal Gruppo Torinese Trasporti, per un'estensione di circa 500 km, 365 collegamenti giornalieri e 93 stazioni collegate. Il SFM offre un collegamento fra le diverse zone del Torinese e delle contigue province di Cuneo e Asti, permettendo coincidenze cadenzate tra i treni del servizio ferroviario regionale del Piemonte, i treni a lunga percorrenza ed AV, la rete tranviaria di Torino e autobus urbani, con autobus extraurbani e la metropolitana di Torino.


Aeroporti


Aeroporto Internazionale Sandro Pertini di Torino-Caselle
Aeroporto Internazionale "Sandro Pertini" di Torino-Caselle

Attualmente la città di Torino dispone di uno scalo aereo internazionale: l'Aeroporto di Torino-Caselle, un aeroporto di medie dimensioni (200-300 ettari, 1-5 milioni di passeggeri all'anno) inaugurato nel 1953.

È presente anche l'Aeroporto di Torino-Cuneo, in provincia di Cuneo, che fa riferimento al capoluogo piemontese come secondo aeroporto del Piemonte.

In corso Marche, inoltre, è presente l'aeroporto di Torino-Aeritalia: inaugurato nel 1916, dopo la costruzione dell'aeroporto di Caselle è rimasto in uso come struttura di aviazione generale e da turismo, affiancato da una scuola di volo per aerei ed elicotteri e dalla sede dei velivoli di elisoccorso e protezione civile.


Aeroporti dismessi


Mobilità urbana


Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti a Torino, GTT (azienda), Rete tranviaria di Torino e Associazione torinese tram storici.

La rete di trasporti di Torino è gestita dal GTT, acronimo di Gruppo Torinese Trasporti, nato nel 2003 dalla fusione di ATM e SATTI. Nel territorio comunale di Torino il sistema di mobilità metropolitana e ferroviaria urbana si sviluppa complessivamente per 29 km, articolati su 8 linee servite da 28 stazioni. Per i suoi acquisti verdi la città di Torino ha raggiunto il secondo posto dell'European Gpp Award del 2016, alle spalle delle città di Vienna e davanti alla città metropolitana di Torino.[154]


Tram

Lo stesso argomento in dettaglio: Rete tranviaria di Torino.

La città dispone di una fitta rete tranviaria, gestita da GTT. Si estende per 90 km e su 9 linee.

Attuale mappa della rete tranviaria
Attuale mappa della rete tranviaria

Metropolitana

Lo stesso argomento in dettaglio: Metropolitana di Torino.
La Metropolitana di Torino
La Metropolitana di Torino

A Torino è in funzione la prima metropolitana automatica d'Italia utilizzante veicoli leggeri, frequenti e senza conducente.


Taxi

La città di Torino dispone di circa 1600 Taxi con servizio h24.[senza fonte]


Trasporto merci


Lo stesso argomento in dettaglio: Interporto di Torino.

Amministrazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Torino.
Bandiera ufficiale di Torino, risalente all'assedio del 1706
Bandiera ufficiale di Torino, risalente all'assedio del 1706

Le prime testimonianze riguardanti l'amministrazione della città risalgono ad un documento del 827 riguardante un placito tenuto dal messo imperiale Bosone, in cui sono citati tre scabini di Torino: Sunifrè, Giovanni e Gherardo[155]. Ad esclusione di definizioni poco chiare, il secondo documento in cui si può riconoscere la presenza di figure amministrative della città è un rogito (Breve recordationis de conventione facta inter Taurinenses cives et Ribaldum de Ripalta[156]) redatto dal notaio torinese Ogerio il 30 giugno 1149, in cui sono citati dei consoli torinesi (Taurinenses consules): Ulrico e Bongiovanni Zucca, Taurino Rufo, Taurino Dudolo, Rodolfo Alessandra e Ansaldo Fibentaria[157]. La carica di console non era unica e variava sia per numero che per le funzioni svolte, le quali andavano dall'amministrazione della giustizia al disbrigo dei pubblici affari ed all'esercizio del potere esecutivo. Inoltre, v'era una suddivisione in base al lignaggio in "Consoli maggiori", di famiglia aristocratica (o "d'albergo"), a cui erano riservati gli incarichi più prestigiosi, e "Consoli minori" di origine popolare e con compiti meno importanti[158]. L'assetto consolare durò fino al 1149 quando le tensioni sociali e la sempre maggior preminenza della città sul territorio circostante portarono alla creazione di un sistema bipolare del potere con la nomina di un potestà imperiale: Tommaso il Nono di Annone; dopo una breve parentesi nel 1199, in cui i nobili ripresero il potere in città, dal 1200 il potestà divenne la figura preminente del potere cittadino[158][159]. Nel 1270 la città passò sotto il dominio di Carlo I d'Angiò e, con la cacciata del potestà, fu nominato un vicario regio, l'albese Pietro di Brayda[160]. La figura del vicario era, però, maggiormente legata alla figura del signore dominante e, perciò, l'amministrazione cittadina era delegata a un sistema complesso, formato da figure quali chiavarii (o clavarii), sindaci, capitani e gruppi consigliari (o credenzie: credenzia maggiore, credenzia minore e parlamento)[158][161]. Questo intricato assetto istituzionale durò fino al 1562, quando Emanuele Filiberto di Savoia ammodernò l'apparato amministrativo cittadino, riducendo il numero di consiglieri a sessantadue unità ("consiglio generale"); tra questi, ventidue ("consiglio ristretto") avranno il compito di eleggere annualmente dai due ai quattro decurioni che, salvo casi eccezionali, provenivano dall'aristocrazia. I primi tre decurioni furono eletti nel 1564: Paolo Nicolò, Lorenzo Nomis e Bernardino Ranzo[162].


Gemellaggi


Torino è gemellata[163] con 15 città:

ha accordi di collaborazione con:

e ha firmato lettere di intenti con:


Sport


Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Torino.
Immagini sportive di Torino: Olimpiadi invernali 2006, derby di Torino, canottaggio sul Po, ATP Finals 2021
Immagini sportive di Torino: Olimpiadi invernali 2006, derby di Torino, canottaggio sul Po, ATP Finals 2021

La città di Torino ha una lunga tradizione sportiva, sede di alcune fra le prime società sportive italiane, di club pluripremiati e luogo di eventi internazionali di massimo rilievo.
La prima società sportiva di Torino risale al XIX secolo, più specificatamente al 17 giugno 1844, data della fondazione della prima società ginnica italiana, la Reale Società Ginnastica di Torino[168].
Nel 1863 venne fondata la Reale Società Canottieri Cerea, la più antica società di canottieri d'Italia[169]; 25 anni dopo, nel 1888, venne fondata la Federazione Italiana Canottaggio con il nome di Rowing Club Italiano, seguita il 25 giugno 1892 dalla Fédération Internationale des Sociétés d'Aviron (FISA), la federazione internazionale di canottaggio[170].
Torino è una città molto importante anche per il gioco del calcio: oltre a essere sede di due delle società professionistiche più antiche e premiate d'Italia e del mondo, la Juventus (fondata nel 1897) e il Torino (del 1906), in questa città fu fondata nel 1898[171] la Federazione Italiana Football, oggi Federazione Italiana Giuoco Calcio e, nello stesso anno, l'8 maggio, si tenne al Velodromo Umberto I il primo campionato ufficiale[172].
Altro sport in cui la città ha una tradizione di rilievo è il ciclismo: il capoluogo piemontese, oltre ad aver ospitato diverse volte una tappa del Giro d'Italia, è la tappa finale della Milano-Torino, la corsa ciclistica più antica del mondo, essendosi disputata per la prima volta nel 1876[173].
Anche il tennis può essere annoverato fra gli sport rilevanti per la città: oltre ad essere stata sede del Tennis Club Juventus campione per tre volte del campionato italiano di Serie A1 per squadre, la città ospitò numerosi tornei di prestigio, tra i quali quelli disputati della squadra nazionale di Coppa Davis durante sei edizioni della competizione e, come sede unica, la Federation Cup 1966. A Torino sono state inoltre assegnate le ATP Finals dal 2021 al 2025[174].
Un ulteriore primato della città è rappresentato dal Rugby: Torino vanta la primogenitura in Italia sia del rugby a 15 (o rugby union) che del cosiddetto "tredici" (o rugby league). Fu nel capoluogo sabaudo, infatti, che nel 1910 si tenne la prima partita documentata di rugby a 15 mai disputata in Italia, un incontro dimostrativo tra il parigino SC Universitaire e la ginevrina Servette[175], e ivi nacque il primo club rugbistico italiano, che durò solo il tempo di un incontro amichevole contro una selezione di rugby del Pro Vercelli[175]. Nel 1952, inoltre, Torino il primo incontro interno della Nazionale italiana a XIII[176], una sconfitta 18-22 contro la Francia (solo nel 2008 la Nazionale a XV disputò il suo primo incontro a Torino[177], una sconfitta 15-22 contro l'Argentina[177]).
Realtà prestigiose, nelle rispettive discipline, sono poi la Juventus Women (calcio femminile, cinque volte Campionesse d'Italia), i Giaguari Torino (football americano, campioni nel 1991), la Sisport (pallacanestro femminile, 5 scudetti ed una Coppa dei Campioni) e la CUS Torino (pallavolo maschile, 4 scudetti ed una Coppa dei Campioni).

Un altro sport abbastanza praticato è l’Hit-ball[178][179]. A Torino nei primi anni ’90 è stata fondata ed ha sede la Federazione Italiana Hit Ball (FIHB) che dal 1992 organizza il campionato nazionale[180][181][182].

Altri sport praticati in città comprendono baseball, curling, hockey, pallanuoto, pallamano, scherma, tennis tavolo, tiro con l'arco, bocce e pallone elastico.


Eventi sportivi


Per quanto riguarda gli eventi sportivi, il maggiore vanto della città è l'aver ospitato la XX edizione dei Giochi olimpici invernali, svoltisi il 10-26 febbraio del 2006, seguiti a marzo dalle Paralimpiadi. Il 14 maggio 2014 la città ha ospitato la finale di UEFA Europa League tra il Sevilla Fútbol Club e il Benfica. Un altro evento di grande prestigio per Torino è rappresentato dal torneo di tennis ATP Finals, ospitato in città per cinque edizioni, dal 2021 al 2025.
Ulteriori competizioni di rilievo che si son svolte in città comprendono il campionato mondiale di scherma 2006, le Olimpiadi degli scacchi del 2006, i campionati mondiali universitari di golf nel 2006 e nel 2022, le Universiadi invernali del 2007, i Campionati Mondiali Olimpici e Paralimpici di tiro con l'arco del Luglio 2011, i Mondiali assoluti di nuoto pinnato nel 2015, le fasi finali del campionato mondiale di pallavolo maschile 2018 e la fase finale della UEFA Nations League 2020-2021, oltre a diversi altri campionati sportivi europei. Nel 2015, alla città è stato assegnato il titolo di Capitale europea dello sport[183], in quanto eccellenza nel panorama sportivo europeo[184], riconoscimento assegnato annualmente da ACES Europe a città che si contraddistinguono con dei progetti che seguono i principi etici dello sport.


Impianti sportivi


Grazie alla solida tradizione sportiva della città, Torino dispone di impianti sportivi e di intrattenimento all'avanguardia, parco implementato grazie all'assegnazione della sede ospitante i XX Giochi Olimpici Invernali. Fra le strutture con una capienza superiore ai 10000 posti si citino l'Allianz Stadium, lo stadio Olimpico Grande Torino, il Palasport Olimpico e il PalaTorino; altri impianti con capacità molto vicine a questi numeri sono lo stadio Primo Nebiolo ed il PalaVela. Una menzione speciale, infine, merita lo stadio Filadelfia, teatro del ciclo di vittorie del Grande Torino negli anni quaranta del XX secolo.


Altri riferimenti al nome della città



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Co-patrono.; inoltre la città riconosce in San Giuseppe il suo comprotettore (atto di affidamento del 1695).
  5. Luciano Canepari, Torino, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  6. Camillo Brero, Gramàtica piemontèisa, Torino, Gros/Tomasone & C., ed 1975, dal colophon in lingua piemontese
  7. Scheda ufficiale sul sito del World Heritage Centre, su whc.unesco.org. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato l'11 luglio 2017).
  8. Torino, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 giugno 2015.
  9. Nitto Atp Finals: Torino e il Piemonte in fermento per la seconda edizione, su federtennis.it, 15 luglio 2022. URL consultato il 19 luglio 2022.
  10. (EN) Turin, Italy, to host the 66th Eurovision Song Contest in May 2022 🇮🇹, su Eurovision.tv, 8 ottobre 2021. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  11. Intelligenza Artificiale Torino, nominato il Comitato del centro automotive e aerospazio, su torinoggi.it.
  12. Intesa Sanpaolo apre a Torino il Digital Hub contro i crimini finanziari, su ilsole24ore.com.
  13. The World According to GaWC 2020, su GaWC - Research Network. URL consultato il 26 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2022).
  14. Dario Lanzardo, La città dei quattro fiumi: Torino lungo le sponde di Po, Dora, Stura, Sangone, Torino, Capricorno, 2010. ISBN 9788877071200.
  15. Da notare che fino al XVI secolo tutti i fiumi torinesi scorrevano al di fuori della cinta muraria cittadina, oggi visibile parzialmente.
  16. Po e collina Torino Riserva Biosfera, su ansa.it. URL consultato il 20 marzo 2016 (archiviato il 21 marzo 2016).
  17. Ecological Sciences for Sustainable Development, su unesco.org. URL consultato il 4 ottobre 2016 (archiviato il 5 ottobre 2016).
  18. Torino inclusa tra le "Tree Cities of the World", su torinoggi.it. URL consultato il 20 febbraio 2020 (archiviato il 20 febbraio 2020).
  19. Tabelle climatiche 1971-2000 della stazione meteorologica di Torino Caselle (PDF), su clima.meteoam.it, 5 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
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  177. P.L.V. Hit Ball – UISP Pallapugno leggera variante Hit Ball, su plvhitball.it. URL consultato il 9 settembre 2022.
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  182. Torino, Capitale Europea dello Sport 2015 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
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Bibliografia



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[de] Turin

Turin (italienisch Torino, lateinisch Augusta Taurinorum, piemontesisch Türin) ist eine Großstadt im Nordwesten Italiens, Verwaltungssitz der Metropolitanstadt Turin und der Region Piemont.

[en] Turin

Turin (/tjʊəˈrɪn, ˈtjʊərɪn/ ture-IN, TURE-in,[3] Piedmontese: [tyˈriŋ] (listen); Italian: Torino [toˈriːno] (listen))[4] is a city and an important business and cultural centre in Northern Italy. It is the capital city of Piedmont and of the Metropolitan City of Turin, and was the first Italian capital from 1861 to 1865. The city is mainly on the western bank of the Po River, below its Susa Valley, and is surrounded by the western Alpine arch and Superga Hill. The population of the city proper is 847,287 (31 January 2022)[5] while the population of the urban area is estimated by Eurostat to be 1.7 million inhabitants. The Turin metropolitan area is estimated by the OECD to have a population of 2.2 million.[6]

[es] Turín

Turín (en italiano, Torino; en piamontés, Turin) es una ciudad, importante centro cultural y de negocios del norte de Italia, capital de la región de Piamonte, localizada principalmente en el margen izquierdo del río Po y rodeada por los Alpes. El área metropolitana de Turín tiene una población de alrededor de 911 823 habitantes.[2]

[fr] Turin

Turin (en italien : Torino /toˈɾino/ ; en piémontais : Turin /tyˈɾiŋ/) est une ville italienne, chef-lieu de la ville métropolitaine de Turin et de la région du Piémont. Turin a été la capitale des États de Savoie de 1563 à 1713, du royaume de Sicile de 1713 à 1720, du royaume de Sardaigne de 1720 à 1861 et du royaume d'Italie de 1861 à 1865.
- [it] Torino

[ru] Турин

Тури́н (итал. Torino [toˈriːno], пьем. Turin [tyˈɾiŋ])  — город в Италии, важный деловой и культурный центр северной Италии. Административный центр области Пьемонт и одноимённой территориальной единицы, приравненной к провинции. Четвёртый после Рима, Милана и Неаполя город Италии по количеству жителей, насчитывает около 876 тыс. чел. (2018)[3], вместе с пригородами 1,7 миллиона человек.



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