Fossano (Fossan [fʊ'saŋ] in piemontese, Fossanum in latino) è un comune italiano di 24 559 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. È il quarto comune più popoloso della provincia dopo Cuneo, Alba e Bra. Fa parte delle cosiddette sette sorelle, insieme a Cuneo, Alba, Bra, Mondovì, Savigliano e Saluzzo, ovvero i comuni con più di 15 000 abitanti.
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Fossano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Dario Tallone (Lega Nord) dal 10-6-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°33′N 7°44′E |
Altitudine | 375 m s.l.m. |
Superficie | 130,15 km² |
Abitanti | 24 559[1] (31-8-2020) |
Densità | 188,7 ab./km² |
Frazioni | Boschetti, Cussanio, Gerbo, Loreto, Maddalene, Mellea, Murazzo, Piovani, San Lorenzo, San Sebastiano, Sant'Antonio Baligio, San Vittore, Tagliata, Santa Lucia, San Martino[2] |
Comuni confinanti | Bene Vagienna, Centallo, Cervere, Genola, Montanera, Salmour, Sant'Albano Stura, Savigliano, Trinità, Villafalletto |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12045 |
Prefisso | 0172 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004089 |
Cod. catastale | D742 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 637 GG[4] |
Nome abitanti | Fossanesi |
Patrono | san Giovenale |
Giorno festivo | prima domenica di maggio |
Motto | Fidelitatis Insignia |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Fossano ha ospitato per molto tempo il 2º Battaglione Allievi carabinieri ausiliari della scuola allievi carabinieri di Torino.
«Quasi nel centro del Piemonte e in bellissima posizione sorge la città di Fossano posta sopra agevole poggio. Dolcemente essa guarda al levante un delizioso teatro di sparse e ben svariate collinette e una vasta pianura. La vista si spazia per un'ampia zona di terra fino alle più remote Alpi elvetiche avendosi, alla sinistra, le nevose balze del saluzzese con il Re di Pietra Monviso e, a destra, le ubertose pendici dell'Appennino.» |
Così vedeva la città, nella prima metà dell'Ottocento, il canonico Pietro Paserio, autore del volume Notizie storiche sulla città di Fossano. La cittadina è infatti posizionata su una collina adiacente al fiume Stura. Tale posizione le ha permesso di salvarsi dallo straripamento di quest'ultimo, dovuto all'alluvione del 1994.
Oggi il nucleo principale si articola su due livelli: Fossano alta (che include Borgo Piazza e Borgo Vecchio, che costituiscono il centro storico, Borgo Salice e Borgo Nuovo, quartieri nati a partire dal dopoguerra) e Fossano bassa, divisa in Borgo San Bernardo e Borgo Sant'Antonio, situato in un avvallamento delimitato dalla collinetta del Coniolo. I Borghi della città sono, dal più vecchio al più giovane:
Le frazioni della città sono 15 (Murazzo, San Sebastiano, Maddalene, Piovani, Gerbo, San Vittore, Mellea, San Martino, Sant'Antonio Baligio, Cussanio, San Lorenzo, Santa Lucia, Tagliata, Boschetti, Loreto) e ospitano ben 5253 abitanti.
Anticamente, il centro storico era diviso nei terzieri del Borgovecchio (corrispondente a parte del Borgo odierno), del Salice (corrispondente alla parte settentrionale di Borgo Piazza) e del Romanisio (corrispondente alle parti meridionali di Borgo Piazza e Borgo Vecchio). Nel 2008 sono state affisse delle targhe indicanti le vecchie denominazioni delle strade del centro storico e il terziere di appartenenza.
Il nome Fossano potrebbe essere la trasformazione dell'appellativo locus o fundus faucianus, dal nome personale romano Faucius, oppure derivare dalla parola fossato, in piemontese fossà, da cui fossan, abitante del fossato. Gli avvallamenti sono infatti caratteristica del colle sul quale sorse il primo borgo cittadino. Gli storici concordano nel parlare di “gran fossato del Chiotto”, in dialetto Ciot, buco, fosso.
Un'altra ipotesi alternativa è che il nome derivi da "fons sana", ad indicare la presenza nelle vicinanze di una sorgente di acqua potabile.
Alcuni recenti ritrovamenti di cocci, avvenuti nel corso della ristrutturazione di edifici del centro storico, lascerebbero supporre che l'altipiano di Fossano fosse già occupato da un insediamento di popolazione abile nella metallurgia e nella ceramica, in epoca pre-romana, intorno all'800 a.C.
La città viene fondata nel 1236, da una lega di città guelfe, che si costituì per combattere la città di Asti, su una terrazza sulla riva sinistra del fiume Stura, in una posizione strategica per i traffici tra Piemonte e Liguria. Passò nel 1304 al marchesato di Saluzzo ma, dopo una breve occupazione angioina, entro nella sfera di influenza del principe Filippo I d'Acaja. È riconducibile alla dinastia degli Acaja il castello, simbolo della città, nel quale si rispecchia la storia di Fossano.
Recentemente, in occasione del restauro della pavimentazione del Duomo, sono stati ritrovati resti di stratificazioni storiche che potrebbero riscrivere la storia della città, facendola addirittura risalire all'epoca romana.
Al 1236 risale la lapide, ora murata nell'atrio del Palazzo Comunale, che testimonia l'erezione della porta nord-orientale del borgo primitivo.
Fossano fu sede, dal XVI secolo fino agli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, di una piccola ma fiorente comunità ebraica. Di essa rimangono poche tracce in alcuni edifici del vecchio ghetto, situato in Via Falletti e in Via IV Novembre (la sinagoga fu demolita nel 1960) e nel cimitero ottocentesco di via Orfanotrofio, fuori dalla porta del Salice.[6]
Nel territorio fossanese sono presenti diverse scuole superiori e Università:
Abitanti censiti[7]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune sono 2 298. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[8]:
Sorto nel 1324 su ordine di Filippo I d'Acaja, venne portato a compimento nel 1332 con una struttura gotica a pianta quadrata formata da poderose torri agli angoli collegate da passaggi merlati.
Nonostante la sua origine di fortezza, il complesso venne trasformato in residenza signorile un secolo più tardi da Amedeo VIII di Savoia, mentre il cortile interno, ad opera di Gaspare Solari, con portico rinascimentale su tre lati, risale alla seconda metà del XV secolo.
Dopo essere servito da carcere e caserma, è stato riutilizzato in tempi moderni come sede di attività culturali: nell'ampio fossato che lo circonda si tengono infatti da parte delle scuole locali, spettacoli amatoriali di teatro ed altri eventi culturali (come le battaglie navali dell'annuale mostra di modellismo aeronavale), che richiamano spettatori da tutta la regione, e gli storici Palio dei Borghi e Giostra dell'Oca.
Durante le festività natalizie viene illuminato con coreografiche proiezioni di luci.
Il centro storico fossanese si divide in due borghi: Borgo Piazza, sviluppatosi tra il '400 e il '700, e Borgo Vecchio, nucleo originario della città, di età medievale. Ricco di palazzi medievali, rinascimentali e barocchi, è caratterizzato dalla presenza dei portici, che affiancano interamente via Roma e si sviluppano anche lungo altre strade del centro, tra cui via Cavour, via Garibaldi, via Barotti, via Muratori. Sul lato orientale il centro storico è delimitato dal viale Mellano, passeggiata pedonale che offre una magnifica vista delle Langhe, mentre sul lato occidentale, lungo via Martiri dell'Indipendenza, viale Sacerdote e viale Bianco, si può godere il panorama delle Alpi, dominate dal Monviso.
Dell'antica cinta muraria cittadina restano solo il Bastione della Porta del Salice, la Porta di San Martino e le mura contenitive del castello, oltre che i resti visibili lungo viale Mellano; sono in corso di restauro le mura che delineavano il confine nord-occidentale del centro storico, situate nel terrapieno tra il viale Bianco e la salita Salice.
Da segnalare inoltre via Marconi, via Cesare Battisti, vicolo Baluardi, vicolo Fucine e via della Palocca, strade caratteristiche di Borgo Sant'Antonio.
L'area fluviale dello Stura, denominata Parco dello Stura, è dotata di segnaletica sui percorsi ciclopedonali e presenta diverse aree attrezzate.
Nel fossanese sono presenti alcune importanti industrie dolciarie che producono prodotti da forno, panettoni, pandori e colombe, le maggiori sono:
Tra le altre industrie:
Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.[10]
La città è collegata alla rete autostradale attraverso l'uscita di Fossano dell'autostrada Torino-Savona (tratto di collegamento funzionale all'Asti-Cuneo).
La città si trova sul percorso della Strada statale 231, che evita il passaggio nel centro della città con una variante tangenziale a due corsie per senso di marcia, che ha origine in località Creusa a nord e termina in località Crocetta a sud. Lungo il suo percorso presenta le uscite Fossano nord (che la collega alla Strada provinciale 165 "La reale", diretta a Torino) e Fossano centro (che la collega alla Strada provinciale 184 verso Villafalletto). È previsto un suo prolungamento verso nord contestualmente alla costruzione del casello Fossano nord.
Da Fossano inizia il percorso della Strada statale 28, che costituisce anche la circonvallazione della città e fra il 1884 e il 1939 ospitò il binario della tranvia Fossano-Mondovì-Villanova, che osservava capolinea di fronte alla stazione ferroviaria.
La città è servita dalla stazione di Fossano, che si trova nel punto di diramazione tra la linea per Torino e Savona e la linea per Cuneo, Limone e Ventimiglia. Il servizio è svolto da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Piemonte, che nei giorni feriali prevede treni a cadenza semioraria in tutte le direzioni.
Nel territorio comunale è presente anche la stazione di Maddalene, a servizio della frazione omonima.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Giuseppe Manfredi | centrosinistra | Sindaco | |
1999 | 2004 | Giuseppe Manfredi | centrosinistra | Sindaco | |
2004 | 2009 | Francesco Balocco | centrosinistra | Sindaco | |
2009 | 2014 | Francesco Balocco | centrosinistra | Sindaco | |
2014 | 2019 | Davide Sordella | centrosinistra | Sindaco | |
2019 | in carica | Dario Tallone | centrodestra | Sindaco | |
Nel 1973 Horst Fantazzini tentò l'evasione dal carcere S. Caterina. L'episodio oltre a destare grande clamore sui giornali di allora ha ispirato il lungometraggio Ormai è fatta! del regista Enzo Monteleone, con Stefano Accorsi, del 1999.
Altri progetti
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