Tirana (in albanese: Tiranë, pronuncia IPA: [tiˈɹaːnə]; localmente detta Tirona) è la capitale e maggiore città dell'Albania. Comune capoluogo della prefettura omonima, è la città più grande per area e popolazione della Repubblica d'Albania. La sua estensione territoriale la rende uno dei comuni più estesi d'Europa[3].
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Tirana comune | |
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(SQ) Tiranë | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Prefettura | Tirana |
Amministrazione | |
Sindaco | Erion Veliaj (PS) dal 30-7-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 41°19′48″N 19°49′12″E |
Altitudine | 110 m s.l.m. |
Superficie | 1 110 km² |
Abitanti | 912 190[1] (1º gennaio 2021) |
Densità | 821,79 ab./km² |
Altre informazioni | |
Lingue | albanese |
Cod. postale | 1001–1028 |
Prefisso | +355 4[2] |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | TR fino al 16-2-2011 |
Nome abitanti | tiranesi, (SQ) tiranas |
Giorno festivo | 28 novembre |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
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Situata geograficamente al centro del Paese, circa 35 km a est di Durazzo e circa 40 km a nord-ovest di Elbasan, sorge in una valle racchiusa da montagne e colline (Monte Dajt a est, le colline di Kërrabë e Sauk al sud, le colline Vaqarr e Yzberisht a ovest e Kamzë a nord) e affiancata da diversi laghi e da una riserva naturale nazionale (parku i madh).
Fiorì come città nel 1614, ma la regione che oggi corrisponde al suo territorio è stata abitata ininterrottamente dall'età del ferro. L'area era popolata dagli Illiri ed era molto probabilmente il nucleo del Regno illirico dei Taulanti, che nell'antichità classica era centrato nell'entroterra di Epidamno. In seguito alle guerre illiriche fu annessa a Roma e divenne parte integrante dell'Impero Romano. Il patrimonio di quel periodo è ancora evidente e rappresentato dai "mosaici di Tirana". Successivamente, nel V e VI secolo, intorno a questo sito fu costruita una basilica paleocristiana. Dopo la divisione dell'Impero Romano in Oriente e Occidente nel IV secolo, il successore Impero bizantino prese il controllo della maggior parte del Principato di Arbanon e del Despotato d'Epiro e costruì il Castello di Petrelë durante il regno di Giustiniano I. Rispetto ad altre città albanesi era abbastanza irrilevante fino al XX secolo, quando il Congresso di Lushnjë la proclamò capitale d'Albania (1920)[4], in seguito alla dichiarazione di indipendenza albanese dai turco-ottomani nel 1912.
È la sede del potere del governo albanese, con le residenze ufficiali del presidente e del primo ministro albanese e del parlamento albanese. La città è oggi il principale centro economico, finanziario, politico e commerciale, nonché culturale e religioso d'Albania, sede di istituzioni pubbliche e dell'università, e grazie alla sua posizione nel centro del paese, snodo di trasporti e traffici, e al suo moderno trasporto aereo, vicino ai poli marittimi, ferroviari e stradali, è in progressiva crescita urbana. È stata insignita del titolo di Capitale europea della gioventù per il 2022[5].
Estesa su una ampia pianura al centro dell'Albania, con il monte Dajt che si eleva a est e una valle a nord-ovest che si affaccia sul mare Adriatico in lontananza, è contornata da diversi laghi artificiali.
Il Comune di Tirana si trova a (41,33 ° N, 19,82 ° E) nell'omonimo distretto. L'altitudine media di Tirana è 110 metri (361 piedi) sul livello del mare mentre il punto più alto è a 1.828 m (5,997.38 ft) sulla sommità del Gropà Mali.
La città è sullo stesso parallelo di Barletta, Barcellona e Istanbul e sullo stesso meridiano di Budapest e Cracovia.
Ricca d'acqua, è situata in una pianura fertile. Bagnata dal fiume di Tirana (lumi i Tiranës), il cui affluente Lana attraversa il centro abitato[6] e affiancata nella zona sud dal fiume Erzen.
La comune comprende anche diversi laghi artificiali: il lago artificiale di Tirana, intorno al quale fu costruito il Grande Parco, il lago di Farka, di Bovilla, di Allgjate, di Kus, di Kashar e di Vaqarr.
Il clima di Tirana è temperato, con estati calde e inverni freschi e umidi.[7] Grazie alla sua posizione nella pianura di Tirana e alla vicinanza al Mar Mediterraneo, la città è particolarmente influenzata da un clima stagionale mediterraneo. È tra le città più piovose e soleggiate d'Europa, con 2.544 ore di sole all'anno[8].
Tirana | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 12 | 12 | 15 | 18 | 23 | 28 | 31 | 31 | 27 | 23 | 17 | 14 | 12,7 | 18,7 | 30 | 22,3 | 20,9 |
T. min. media (°C) | 2 | 2 | 5 | 8 | 12 | 16 | 17 | 17 | 14 | 10 | 8 | 5 | 3 | 8,3 | 16,7 | 10,7 | 9,7 |
T. max. assoluta (°C) | 19 | 22 | 26 | 28 | 33 | 37 | 38 | 40 | 35 | 31 | 25 | 22 | 22 | 33 | 40 | 35 | 40 |
T. min. assoluta (°C) | −11 | −7 | −4 | −1 | 3 | 6 | 11 | 10 | 5 | −1 | −3 | −7 | −11 | −4 | 6 | −3 | −11 |
Precipitazioni (mm) | 135 | 152 | 128 | 117 | 122 | 86 | 32 | 32 | 60 | 105 | 211 | 173 | 460 | 367 | 150 | 376 | 1 353 |
Eliofania assoluta (ore al giorno) | 4 | 4 | 5 | 7 | 8 | 10 | 11 | 11 | 9 | 7 | 3 | 2 | 3,3 | 6,7 | 10,7 | 6,3 | 6,8 |
Sull'origine del nome Tirana sono state formulate diverse ipotesi; il nome potrebbe derivare: probabilmente dal latino "Theranda", o "Tiraneum"; oppure dal nome dal castello di "Tirkan" situato sul vicino monte Dajti, costruita dall'imperatore bizantino Giustiniano I e restaurata da Ahmed Pasha Toptani nel XVIII secolo[9].
Tirana è menzionata nei documenti veneziani nel 1418, un anno dopo la conquista ottomana dell'area: "[...] il residente Pjeter, figlio del defunto Domenik del villaggio di Tirana [...]". Nel 1510 Marin Barleti, un prete e studioso cattolico albanese, nella biografia dell'eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, Historia de vita et gestis Scanderbegi Epirotarum principis (La storia della vita e delle gesta di Skanderbeg, il principe degli Epiroti), ha indicato questa zona come un piccolo villaggio, distinguendo tra "Piccola Tirana" e "Grande Tirana ". Successivamente viene menzionato nel 1572 come Borgo di Tirana.
Tirana possiede anche l'appellativo di "Capitale degli Albanesi" (Kryeqyteti i Shqiptareve), intesa come capitale simbolica di tutti gli albanesi dei Balcani e della diaspora.
La città di Tirana, priva di un glorioso passato storico rispetto alle altre città albanesi, porta fino ai giorni nostri delle presenze dei resti archeologici di modesta grandezza che risalgono al VI secolo.
Un primo nucleo abitativo nella zona di Tirana risale al periodo romano; lo provano i resti di una villa romana dentro le quali è stato scoperto il mosaico di Tirana.
Del periodo bizantino si possono invece vedere alcuni resti archeologici in diversi siti, tra cui la Fortezza di Giustiniano e il Castello del Palazzo dei Pionieri (Pallati i pioniereve, residenza della famiglia Zog, regnante sull'Albania dal 1924 al 1939).
Occupata nel XV secolo dall'Impero turco-ottomano, nella prima registrazione ottomana nel 1431-1432 aveva solo 2028 case e 7300 abitanti: era un piccolo paese senza importanza strategica sorto sulle rovine romane e bizantine distrutte durante le varie invasioni barbare e slave.[senza fonte]
La fondazione ufficiale della città è del 1614 da Pasha’ Sulejman Bargjini, un albanese musulmano il quale costruì una moschea, un hammam e un han (una tipica trattoria) creando e ampliando così un nuovo nucleo abitato. Negli anni successivi, attorno a questo complesso, la città cominciò ad espandersi spontaneamente secondo i principi della città musulmana ottomana.
Tirana rimase un centro prevalentemente agricolo, e grazie ai primi commerci, divenne un centro dedito all'artigianato e soprattutto all'esportazione del tabacco e dell'olio d'oliva. La sua popolazione aumentò nei successivi due secoli, rimanendo tuttavia stabile. Inoltre, divenne un importante centro religioso (specialmente per i bektashi e altre confraternite sufi).
Nel 1820 fu eretto l'edificio distintivo della città, la Torre dell’Orologio.
Dopo la liberazione della dominazione turca (1912) crebbe ancora di importanza per la sua centralità e la disponibilità di grandi spazi per gli edifici pubblici.
Durante il Congresso di Lushnjë del gennaio 1920, la scelta di compromesso tra il nord e il sud del paese stabilì un governo provvisorio il quale decretò Tirana come capitale temporanea dell’Albania.
Nel 1921 venne fondata dalla Croce Rossa americana l'American Vocational School[10]. Dopo la sua salita a capo del governo albanese nel 1925, Ahmed Zog decise di mantenere Tirana come la capitale dello Stato albanese, quando il potere centrale si rese conto che era più facile controllare il paese dal centro invece che dalla città di Durazzo o Scutari, situate sulla costa e quindi molto più vulnerabili. Con una posizione geografica perfetta, in un incrocio di strade nord-sud e est-ovest, non molto lontano dal porto di Durazzo a ovest, Tirana sembrò in quel momento il luogo adatto per ospitare le strutture governative del nuovo stato.
La popolazione della città, stimata a soli 12.000 abitanti nel 1910, salì a 30.000 nel censimento del 1930 e a 60.000 nel 1945, nonostante l'occupazione straniera e la guerra.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'occupazione dell'Albania da parte prima delle truppe italiane e poi tedesche, Tirana divenne il fulcro della resistenza. Appena due anni dopo la liberazione del paese dagli eserciti delle potenze dell'Asse, nel 1944, il paese fu dichiarato repubblica popolare socialista. Nel novembre 1944 vi si insediò il governo comunista di Enver Hoxha. Da quel momento in poi, gran parte dello sviluppo della città è legato all'influenza dell'Unione Sovietica prima e della Cina dopo, fino al crollo dello stato comunista nel 1991.
Durante gli anni cinquanta Tirana sperimentò un periodo di rapida crescita di urbanizzazione industriale, che portò gli abitanti a 137.000 nel 1960. Alla fine degli anni novanta Tirana ebbe la sua crescita più rapida, quando molti albanesi dal nord e dal sud si spostarono nella capitale per cercare una vita migliore.
Oggi, dopo la caduta della Repubblica Popolare Socialista d'Albania, la città sta vivendo un periodo di progressivo sviluppo economico, sociale e urbanistico, con l'edificazione e la sistemazione monumentale di parchi, edifici, compresa la ricostruzione degli edifici religiosi distrutti durante le varie guerre e sotto il regime comunista.
Negli ultimi anni l'inquinamento è diventato un grosso problema per Tirana, poiché il numero di automezzi è cresciuto notevolmente. Si tratta per la maggior parte di vecchie auto diesel fuori dalle norme UE, che inquinano molto di più dei modelli in circolazione nel resto d'Europa. In aggiunta, il carburante importato dalla Grecia e dalla Turchia, usato in Albania contiene maggiori quantità di zolfo[senza fonte] e piombo[senza fonte], rispetto a quanto consentito dai regolamenti nei paesi UE. [senza fonte]
Tirana ha subito radicali cambiamenti dall'inizio del XXI secolo. La capitale ha visto il miglioramento delle sue infrastrutture, in concomitanza con la considerevole opera di bitumazione e risistemazione del manto stradale in molte zone della città.
La Tirana attuale conserva solo in minima parte l'originale immagine medievale del periodo bizantino. L'impressione è di una città occidentale con rimanenze della lunga dominazione ottomana, la commistione con eleganti edifici che richiamano l'architettura austro-ungarica e italiana della fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento e residui d'arte del realismo socialista, affiancati da una contemporanea fioritura di edifici moderni.
Sono state create numerose aree verdi che, con la demolizione di molte costruzioni abusive, contribuiscono a un netto miglioramento dell'estetica della città (es. la riva del fiume Lana). Inoltre a partire dal 2000 sono stati costruiti molti edifici sia residenziali che statali che hanno migliorato lo skyline della città.
Nel nuovo piano regolatore di Tirana sono inclusi diversi interventi che modificheranno la capitale. Alcuni di essi sono già in atto e prevedono la riqualificazione della piazza Giorgio Castriota Scanderbeg, la ricostruzione degli edifici religiosi cristiani cattolici e ortodossi distrutti durante il regime comunista, la zona del lago artificiale e la cosiddetta "Priority Zone".
La descrizione dello stemma del Comune di Tirana è contenuta nel primo articolo dello statuto comunale[11]:
«L'emblema del Comune è costituito da uno scudo di forma appuntata, di colore rosso-blu, diviso nella metà, cui è collocata a sinistra la Torre dell'Orologio e a destra lo stemma della famiglia Skuraj, cimato di corona con tre torri» |
Lo stemma del Comune di Tirana è stato approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 215, il 14 novembre 2000.
Tirana è sede di siti storici situati sia nel centro storico che fuori da esso. Tra i più importanti si possono menzionare:
Tirana ha 8 biblioteche pubbliche, 5 musei e 56 monumenti culturali. Tra le biblioteche la principale si trova nel Palazzo della Cultura di Tirana ed è la biblioteca nazionale albanese con oltre un milione tra volumi e altri materiali.
La città è sede dell'Università di Tirana, fondata nel 1957, in piazza Madre Teresa, e di molti edifici governativi e culturali, come l'Accademia delle Scienze Albanese, l'Istituto di Ricerca, l'Accademia delle Arti, l'Università dell'Agricoltura, l'Accademia Militare, l'Istituto del Ministero degli Interni, l'Assemblea del Popolo e l'Alta Corte Costituzionale. Oltre ai musei, che offrono uno spaccato importante dell'Albania, ci sono interessanti chiese e monumenti che raccontano un po' di più la storia della città.
I luoghi di culto della città comprendono moschee e chiese (cattoliche e ortodosse), risalenti al periodo medievale, alla dominazione ottomana o di recente costruzione. Per citarne alcune:
Inoltre sono presenti altre chiesette antiche e in cattivo stato, risalenti al periodo bizantino.
Sono quattro gli ospedali principali di Tirana (i primi due pubblici, gli altri due privati):
I registri delle prime registrazioni catastali sotto gli ottomani nel 1431-1432 mostrano che Tirana consisteva di 60 aree abitate, con quasi 2.028 case e 7.300 abitanti.
Nel 1703 Tirana contava circa 4000 abitanti e nel 1820 il numero è triplicato a 12.000. Il primo censimento, condotto nel 1923, pochi anni dopo Tirana divenne capitale d'Albania, ha mostrato una popolazione totale di 10.845. Dopo le migrazioni verso la nuova capitale, salì a 30.000 nel censimento del 1930 e a 60.000 nel 1945.
Nel corso del 1950 Tirana sperimentò una rapida crescita industriale e la popolazione aumentò a circa 137.000 entro il 1960. Dopo la fine del regime comunista nel 1991, Tirana vide la crescita più rapida della popolazione quando molti albanesi dalle zone rurali si trasferirono nella capitale in cerca di una vita migliore. Nel 1990 Tirana aveva 250.000 abitanti, ma da allora la popolazione è aumentata ad oltre 600.000.
A partire dal 2008, la popolazione urbana della città è ufficialmente stimata a 618.431[senza fonte] abitanti.
Anno | Area (km²) |
Popolazione (entro i confini della città dell'anno specifico) |
Note | |
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1431-32 | 7 300 | Primo censimento sotto l'Impero Ottomano | ||
1583 | 20 000 | Censimento della regione di Tirana | ||
1703 | 4 000 | |||
1820 | 12 000 | |||
1901 | 15 000 | |||
1923 | 10 845 | Primo censimento della popolazione | ||
1930 | 8,0 | 25 079 | ||
1937 | 5,0 | 35 000 | ||
1945 | 59 900 | |||
1950 | 10,6 | |||
1955 | 108 200 | |||
1970 | 31,0 | 180 000 | Dal giornale Accademico | |
1985 | 15,4 | 200 000 | ||
1989 | 277 567 | 1989 Censimento nazionale della Contea di Tirana | ||
2001 | 610 000 | 2001 Censimento nazionale della Contea di Tirana | ||
2008 | 41,8 | 726 540 | ||
[15][16] |
Islam sunnita | 55,7% | |||
Islam bektashi | 3,4% | |||
Cristianesimo ortodosso | 6,4% | |||
Cristianesimo cattolico | 5,4% | |||
Non affiliati | 29,1% |
In Albania, stato laico, la libertà di credo e di religione è garantita nella costituzione della Repubblica albanese. Tirana è religiosamente diversificata e comprende molti luoghi di culto.
La popolazione dell'area metropolitana della capitale risulta suddivisa, secondo il censimento del 2011 in base all'appartenenza religiosa, tra il 55,7 di musulmani (sunniti e bektashi il 3,4%) e l'11,8% di cristiani (il 6,4% ortodosso e il 5,4% cattolico di rito romano). Il restante 29,1% della popolazione non ha dichiarato alcuna affiliazione religiosa. Il censimento del 2011 non includeva dati specifici a livello di comune per altri gruppi religiosi, comprendente una piccola comunità di ebrei.[17] La Chiesa cattolica in Albania è rappresentata a Tirana dall'Arcidiocesi di Tirana-Durazzo, con la Cattedrale di San Paolo come sede della prelatura. La comunità ortodossa albanese è servita dall'arcivescovo di Tirana nella Cattedrale della Resurrezione di Cristo
La moderna pubblica Università di Tirana fu fondata nel 1957: essa comprende oggi sette facoltà che coprono le scienze umane, economiche, naturali e mediche.
Nel 1921 era stata fondata dalla Croce Rossa americana l'American Vocational School[10].
Nel 2002 è stata inaugurata la prima università privata di Tirana, l'Università di New York Tirana, la quale comprende 7 facoltà. Dallo stesso anno in poi Tirana ha visto nascere numerose università private, fra cui: la Luarasi University, l'Università Nostra Signora del Buon Consiglio, Epitech, l'Academy of Film and Multimedia "Marubi", e molte altre.
A Tirana sono presenti undici musei, di cui sono più noti:
Tirana è il più importante centro mediatico dell'Albania. Ospita la sede di diverse emittenti televisive nazionali: la RTSH, il network pubblico di radio e televisione, e diverse televisioni pubbliche e private come Top Channel Numerose stazioni radio operano nella capitale, la più famosa è Radio Tirana, seguita da Top Albania Radio e da Plus 2 Radio La capitale albanese è anche sede della pubblicazione di numerosi quotidiani a livello nazionale: tra questi, i più diffusi sono, Shqip, RD - Rilindja Demokratike, Shekulli, Gazeta Shqiptare e Koha Jonë. Da ottobre 2014 nasce Agon Channel Italia sul digitale terrestre DDTV Digitale Terrestre.
La cucina di Tirana è quella della tradizione culinaria albanese, legata alla dieta mediterranea e influenzata dalle gastronomie dei Balcani e dell'Impero Ottomano. Nel territorio del comune di Tirana è diffusa la produzione di grano, olio d'oliva e miele.
La cucina locale è caratterizzata da piatti in genere costituiti da carne accompagnata con un tipo di riso (pilaf), a sua volta accompagnati da piccoli antipasti (meze). Tra i piatti di carne abbondano quelli a base di agnello, montone e vitello, spesso cucinati alla griglia, come shishqebap o fërgesëm quest'ultimo impasto di olio di oliva, farina di mais, uova, prima fritto e poi bollito.
Degni di nota sono il lakror, una frittella stufata con fagiolini, pomodori, erbe aromatiche e spezie; la tave me qofte, ovvero polpettine speziate preparate al forno; e groshët, un tipico piatto di fagioli. A cambiare il sapore piatto sono le diverse spezie, che vengono usate sempre fresche.
Il pane albanese è molto rinomato, generalmente fatto ancora in casa dalle donne. Una particolarità è che le panetterie in Albania tendono a sfornare pane fino a mezzanotte, e lo stesso pane non viene consumato il giorno dopo. Il più consumato è quello integrale, chiamato 'pane nero' (buka e zezë).
Tra i dolci tradizionali si possono menzionare: "petullat" (piccoli bocconcini di impasto speciale fatte di mattina o in sostituzione del pane), di tradizione tipica albanese; il "bakllava", prestito di tradizione tipica ottomana, che è un dolce fatto nel periodo di Natale e composto da 120 sfoglie, noci, miele e burro; il "kadaifi", un dolce usato in ogni momento dell'anno; e il "hallva", dolce consumato nei lutti e per ricordare le persone defunte.
Molto consumati a Tirana sono la grappa nazionale ("rakì") e il caffè locale, di chiara influenza turco-ottomana; non mancano vari "konjak" locali, l'"uzo" (un liquore aromatizzato), nonché la sambuca.
Il primo quartiere periferico di Tirana è stato Bam. I tre quartieri periferici più antichi sono Mujos e Pazari, posti tra il centro geografico e via Elbasan, sul lato opposto al fiume Lana, e Brraka, sito ad est del viale Zog I, attorno alla moderna via Haxhi Hysen Dalliu.
Altri quartieri periferici sono:
Luogo simbolico non solo della capitale ma dell'intero universo albanese, con i suoi cinque ettari di superficie, rappresenta idealmente il centro geografico e politico dell'Albania. La piazza Giorgio Castriota (detto) Scanderbeg, in albanese Sheshi Gjergj Kastrioti Skënderbeu, sorprende per le sue dimensioni. Posta nel cuore di Tirana, ricorda l'epoca comunista, quando una dimensione tale serviva, oltre alle sfilate dell'esercito, a mostrare la potenza del regime.
La piazza prese l'attuale nome nel 1968, quando vi fu collocato il monumento equestre per il cinquecentenario della morte dell'eroe nazionale albanese, opera di bronzo dello scultore Odhise Paskali. Porta il nome di Giorgio Castriota Scanderbeg, il personaggio più famoso e rappresentativo nella storia dell'Albania. Scanderbeg combatté contro i turchi ottomani per la libertà del suo popolo e dei valori cristiani e riuscì a respingerli per più di due decenni. Considerando la grandezza dell'Albania e la potenza dell'Impero ottomano, fu allora una vittoria incredibile di grande valore patriottico. Concepita inizialmente nel centro storico di Tirana da Re Zog I secondo lo stile neo-razionalista, fu ampliata negli anni tra il 1920 e il 1930 sotto la dittatura fascista del Regno d'Italia. Successivamente, nel periodo comunista (1945 al 1992), fu rimodellata secondo gli ideali correnti del regime: ampi e ordinati viali che da essa dipartono costituiscono il centro e conducono a vari edifici pubblici, all'Università, alla Galleria d'Arte Contemporanea (ove, fra le altre, sono esposte anche suggestive opere realiste del periodo comunista), e al maestoso Mausoleo Piramidale progettato per l'allestimento di un museo dedicato alla vita di Enver Hoxha (ora prosaicamente divenuto centro fieristico, ricreativo e bar).
Il fulcro della piazza è la statua equestre dedicata all'eroe nazionale, a fronte della quale, sulla base di simmetrie architettoniche e urbanistiche simboliche, si erge imponente l'edificio in stile razionalista del museo storico albanese. La facciata rettangolare è sormontata da un frontone musivo che illustra i capisaldi della storia dell'Albania nell'ottica del passato regime.
Nella piazza oggi si trovano: la Torre dell'Orologio (1821), affiancata dalla moschea turca Ethem Bey (1823); il Comune di Tirana (1920); il Teatro delle Marionette (1920); la Banca d'Albania (1936); il Palazzo della Cultura; la Biblioteca nazionale; il Teatro dell'Opera e del Balletto (1960); il Tirana International Hotel (costruito nel 1979 in uno stile di ispirazione sovietica sul luogo dove sorgeva l'antica Cattedrale Ortodossa del XVIII secolo, rasa al suolo dal regime); il Museo Storico Nazionale (1981); la nuova Cattedrale Ortodossa (2001-2012) e altri edifici pubblici.
Tirana, economicamente, è la città più sviluppata dell'Albania. Ospita le sedi delle maggiori istituzioni economiche del Paese, tra cui la Banca nazionale dell'Albania.
Le principali banche aventi sede nella capitale sono: Alpha Bank, Intesa Sanpaolo Bank Albania, Società generale d'Albania, Credins Bank, Credit Bank of Albania, Emporiki Bank, First Investment Bank, International Commercial Bank, Italian Development Bank (IDB), National Bank of Greece (Tirana Branch), Banka Kombetare Tregtare - BKT, Procredit Bank, Raiffeisen Albania, Tirana Bank, Union Bank, United Bank of Albania.
Tirana ha sperimentato una rapida crescita, con la nascita di numerose industrie, a partire dagli anni venti. Le principali industrie sono tessili, farmaceutiche, agricole, metallurgiche, edili, alimentari (ad esempio la Birra Stela) ed elettro-meccaniche.
La rete ferroviaria è gestita dall'Hekurudhat Shqiptare, la quale collega Tirana alle principali città dell'Albania.
Tirana non ha un porto suo, ma la città portuale di Durazzo dista poco dalla capitale. Ci sono partenze da Durazzo verso Trieste, Ancona, Otranto, Bari, Genova (Italia), Zara, Ragusa (Croazia), Capodistria (Slovenia), Bar (Montenegro), Corfù (Grecia), ecc.
La città è servita da un aeroporto: l'aeroporto internazionale di Tirana (IATA: TIA - ICAO: LATI), a 15 km dal centro di Tirana.
Vi operano: Air Albania, Alitalia, British Airways, Austrian Airlines, Adria Airways, Jetairfly, Lufthansa, Olympic Airlines, Turkish Airlines, Blue Panorama Airlines, Pegasus Airlines, Ernest Airlines, Albawings, Wizz Air, Mistral Air, Transavia, easyJet.
Ogni lunedì c'è un volo diretto da Tirana verso il John F. Kennedy International Airport di New York.[18]
Nella capitale, Tirana, in tutte le città ed in altre zone abitate dell'Albania sono presenti aziende pubbliche e private che gestiscono trasporti di tipo urbano, suburbano, interurbano e turistico.
Il trasporto privato per spostarsi nella capitale Tirana e nelle altre zone viene principalmente fornito dal servizio taxi e recentemente dall'autonoleggio. I taxi con licenza a Tirana dispongono di targhe con sfondo giallo e testo rosso. Una corsa in città costa mediamente 3/4€ e tutti i taxi ufficiali dispongono di tassametro. In città e in provincia viene offerto il servizio di prenotazione taxi chiamando il numero verde nazionale 0800 55 55. Una corsa in taxi dal centro della città all'aeroporto dura di solito 20/30min e costa 17 € circa a tragitto.
La città di Tirana ha tre club calcistici militanti nei campionati professionali: la Dinamo Tirana, il KF Tirana ed il Partizani Tirana. Dal 2008 al 2010 Tirana ha ospitato il torneo calcistico amichevole intitolato Trofeo Taçi Oil.
Nel 2019 è stato inaugurato il nuovo stadio Arena Kombëtare Shqiptare (Arena Nazionale Albanese), in sostituzione del precedente stadio nazionale Qemal Stafa.
Altre strutture a Tirana comprendono sport quali la pallavolo, la pallacanestro, la pallamano, la ginnastica libera e il sollevamento pesi.
L'attuale sindaco di Tirana è Erion Veliaj.
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Tirana è gemellata con le seguenti città:[19]
Tirana ha avuto e mantiene gemellaggi con vari comuni della storica comunità albanese d'Italia (in particolare nelle regioni di Basilicata, Puglia, Molise, Calabria e Sicilia).
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