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Udine (ascolta[?·info], AFI: /ˈudine/[4]; Udin in friulano[5], Videm in sloveno, Weiden in Friaul in tedesco) è un comune italiano di 97 754 abitanti del Friuli-Venezia Giulia, considerato l'ultima e attuale capitale storica del Friuli[6] (dopo Aquileia e Cividale del Friuli): già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 ("Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale"), e operativo dal 1º luglio 2020.

Disambiguazione – Se stai cercando la stazione della metropolitana di Milano, vedi Udine (metropolitana di Milano).
Udine
comune
Udine – Veduta
Udine – Veduta
In senso orario: Piazza Libertà con la loggia di San Giovanni, il castello, l'angelo del castello, il duomo, piazza Matteotti, la loggia del Lionello, via Mercatovecchio
Localizzazione
Stato Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoPietro Fontanini (Lega) dal 14-5-2018
Territorio
Coordinate46°04′N 13°14′E
Altitudine113 m s.l.m.
Superficie57,17 km²
Abitanti97 754[1] (30-6-2022)
Densità1 709,88 ab./km²
FrazioniSan Gottardo, Godia, Beivars, San Bernardo, S.Ulderico Laipacco, Baldasseria Alta, Baldasseria Media, Baldasseria Bassa, Cussignacco, Gervasutta, Cormor Alto, Cormor Basso, Rizzi, Paderno
Comuni confinantiCampoformido, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Povoletto, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Reana del Rojale, Remanzacco, Tavagnacco
Altre informazioni
Cod. postale33100
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030129
Cod. catastaleL483
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 323 GG[3]
Nome abitantiudinesi
Patronosanti Ermacora e Fortunato
Giorno festivo12 luglio
Cartografia
Udine
Udine – Mappa
Udine – Mappa
Posizione del comune di Udine nell'ex omonima provincia
Sito istituzionale

Etimologia del toponimo


Giovanni Frau ipotizza che "Udine" derivi da un toponimo pre-latino, una formazione dalla radice *oudh- / *udh- «mammella» o «colle», seguita da un suffisso non del tutto chiaro. Prime attestazioni sono: Udene (983), Utinum (latinizzazione da Ud-; attorno al 1000). Un'altra possibile etimologia è la derivazione da varianti longobardo-sassoni del teonimo "Odino" (scandinavo Odhinn, longobardo Guodan,[7] sassone Uoden), Dio supremo nella religione germanica. Infatti, i Longobardi, un raggruppamento di popoli di origine germanica che includeva i Longobardi veri e propri e un vasto numero di Sassoni, tra gli altri, attorno al VI secolo si insediarono a partire da questa zona prima di espandersi al resto del Nord Italia (Lombardia in senso lato). Non a caso Cividale del Friuli era un importante centro di questa popolazione. Si noti anche come il nome sloveno della città, Videm, sia un ipercorrettismo sviluppato nel XIX secolo sulla base di toponimi identici in Slovenia, laddove il nome precedente, e più proprio, della città in sloveno era Vidan.[8]


Geografia fisica



Territorio


La città è situata al centro della regione storica friulana. Dista, in linea d'aria, poco più di 20 km dalla Slovenia, e circa 54 km dall'Austria. Ciò la pone in una posizione strategica, presso l'intersezione delle direttrici europee est-ovest (Corridoio V o Mediterraneo) e nord-sud (Via Iulia Augusta, ora riconosciuta dall'Unione europea come parte del Corridoio Baltico-Adriatico[9]), sulla via che porta verso l'Austria e verso l'est europeo.

Sorge nell'alta pianura, a pochi chilometri dalla fascia collinare, ed è costeggiata dal torrente Cormor a ovest e dal torrente Torre ad est. Al centro della città si trova a un colle isolato, in cima al quale è situato il castello: secondo la leggenda il colle è stato edificato da Attila per ammirare l'incendio che lui stesso provocò alla città di Aquileia. In realtà si pensava che fosse formato da rocce conglomeratiche antiche più di 100 000 anni, mentre recenti scavi arecheologici hanno dimostrato che si tratta di un rilievo artificiale, privo di rocce[10][11].

Vedute dal Castello
Vista panoramica dal castello della città di Udine verso l'orizzonte nord occidentale, nord e nord orientale del Friuli
Vista panoramica dal castello della città di Udine verso l'orizzonte nord occidentale, nord e nord orientale del Friuli
Vista sud
Vista sud
Vista sud-ovest
Vista sud-ovest
Vista ovest
Vista ovest
Vista nord-ovest
Vista nord-ovest
Vista nord-ovest
Vista nord-ovest

Clima


Su territorio sono presenti la stazione meteorologica di Udine Centro, la stazione meteorologica di Udine Campoformido e la stazione meteorologica di Udine Rivolto e dalle osservazioni rilevate risulta che Udine ha clima continentale temperato, con temperature abbastanza elevate d'estate e relativamente rigide d'inverno, ma con minor continentalità rispetto alle città della pianura Padana centrale e occidentale. L'inverno è la stagione meno piovosa, mentre d'estate sono frequenti i fenomeni temporaleschi, anche accompagnati da forti grandinate. Nel complesso risulta essere uno dei capoluoghi di provincia più piovosi d'Italia.[12] Udine è comunque una delle zone meno nevose delle pianure settentrionali, con circa 10 cm di precipitazioni nevose annuali. La decrescita rispetto ai primi decenni del secolo scorso tuttavia è minore rispetto a molte città del Nord-Ovest italiano (13 cm la media a Udine nel 1910, Torino invece ha perso ben 28 cm di nevosità, passando da 55 a 27). Dopo il decennio 1991–2000, con una bassissima media nevosa (4 cm), il decennio attuale mostra un discreto aumento (media di 12 cm), grazie alle abbondanti nevicate del 2005 e 2010. Le nevicate più abbondanti dal gennaio 1985 (30 cm di accumulo) furono:

Spesso sono differenti gli accumuli da nord a sud della città: verso nord infatti c'è meno disturbo eolico e spesso maggior esposizione alle correnti di SW, vere fautrici delle rare nevicate udinesi. La classica configurazione da neve per Udine è la formazione di un minimo depressionario nel golfo ligure e la sua traslazione verso il golfo di Venezia, con la formazione contemporanea di un minimo a occhiale. Un caso eccezionale fu il gennaio '85, quando un "cuscino freddo" resistette ai venti di scirocco formatosi con le straordinarie temperature dei giorni precedenti (record di freddo con −14,8 °C).

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 791317222528282419138817,32718,717,8
T. min. media (°C) −113711151717139400716,38,78
Precipitazioni (mm) 89721031191261367990991241071042653483053301 248

Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Udine.

Capitale della regione storica del Friuli, è abitata sin dal neolitico[13], epoca alla quale risalgono i resti di un antico Castelliere che si sviluppava attorno al colle del castello circa 3500 anni fa[14]. Nonostante ritrovamenti archeologici risalenti al I secolo a.C. testimonino la sua esistenza anche in epoca romana[15], la città di Udine accrebbe la sua importanza grazie al declino di Aquileia prima e Cividale poi.

Citata in occasione della donazione del castello cittadino da parte dell'Imperatore Ottone II nel 983 con il nome di Udene, dal 1222 divenne una delle residenze dei Patriarchi di Aquileia, grazie al Patriarca Bertoldo di Andechs che si trasferì da Cividale a Udine in seguito a un terremoto che lesionò la sua residenza (25 dicembre). Per la sua centralità fu sempre più preferita dai Patriarchi, che vi fecero in seguito erigere il palazzo patriarcale. Nel XIV secolo Udine divenne la città più importante della regione per il commercio e i traffici a scapito di Aquileia e Cividale del Friuli. Il 7 giugno 1420, in seguito alla guerra tra Venezia e il Patriarcato di Aquileia, la città venne conquistata dalle truppe veneziane, segnando la caduta e la fine del potere temporale dei Patriarchi. Famiglia nobile friulana di riferimento per conto della serenissima in città quella dei Savorgnan il cui stemma di famiglia diventa, di fatto, quello della città.


La guerra civile del 1511


Pianta prospettica del 1652 attribuita a Joseph Heintz il Giovane, è conservata presso i civici musei del Castello
Pianta prospettica del 1652 attribuita a Joseph Heintz il Giovane, è conservata presso i civici musei del Castello

La città di Udine fu interessata, a partire dal 27 febbraio 1511, da una guerra civile passata alla storia con il nome di crudel zoiba grassa che si rivelò sanguinosa e che si estese presto a tutto il Friuli. Ad aggravare le condizioni della popolazione fu, nei giorni immediatamente successivi, un violento terremoto in seguito al quale si svilupparono numerosi incendi e il crollo del castello cittadino. Buona ultima, giunse poi la peste a far sì che la situazione peggiorasse ulteriormente.[16] Legato alla Zoiba Grassa è l'origine friulana di Romeo e Giulietta, due giovani, Lucina e Luigi, appartenenti alle famiglie rivali dei Savorgnan e dei Da Porto.[17]


Dal dominio veneziano alla prima guerra mondiale


Tina Modotti, attrice, fotografa e rivoluzionaria, nel film del 1920 Pelle di tigre
Tina Modotti, attrice, fotografa e rivoluzionaria, nel film del 1920 Pelle di tigre
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica di Venezia.

Sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1420 al 1797, Udine divenne la quinta città della Repubblica per importanza e popolazione e lo fu sino alla fine del XVIII secolo[18]. Con la Caduta della Repubblica di Venezia, Udine diventa francese per via delle campagne napoleoniche. In seguito alla Restaurazione, Udine vide il passaggio al Regno Lombardo-Veneto, stato posto sotto la sovranità dell'allora Impero austriaco.

Nel 1848, durante la Prima Guerra d'Indipendenza, la città insorse contro gli austriaci insieme con il resto del Friuli. Venne creato un Governo Provvisorio a Palmanova sotto la guida del generale Carlo Zucchi. L'esercito asburgico prese Palmanova, incendiò molti paesi vicini e, infine, bombardò Udine, che capitolò. Queste vicende vennero appassionatamente raccontate dalla scrittrice Caterina Percoto, testimone oculare dei fatti. Nel 1866 ci fu l'annessione al Regno d'Italia.


Dalla prima guerra mondiale alla fine del Novecento


Gaetano Perusini, neuropsichiatra, scopritore insieme ad Alois Alzheimer della malattia di Alzheimer
Gaetano Perusini, neuropsichiatra, scopritore insieme ad Alois Alzheimer della malattia di Alzheimer

Durante la prima guerra mondiale Udine fu, fino alla disfatta di Caporetto, sede dell'alto Comando supremo militare italiano, tanto da ricevere l'appellativo di "capitale della guerra". Dal 17 agosto 1915 era sede anche del II Gruppo (poi 2º Gruppo volo). L'ospedale psichiatrico di Sant'Osvaldo, a pochi chilometri dal comando militare delle operazioni di guerra, era stato trasformato nel 1916 in un ospedale militare. I malati di mente vennero trasferiti in altri ospedali italiani ma l'ospedale ospitava comunque un migliaio di degenti, in parte militari.

Proprio nei pressi dell'ospedale si costituì un deposito di munizioni. Il 27 agosto del 1917 alle ore 11.00 il deposito di munizioni esplose, causando un disastro del quale non venne mai riconosciuto il numero esatto delle vittime civili e militari e che causò la completa distruzione delle abitazioni di una vastissima zona, della chiesa di Sant'Osvaldo e dell'asilo di Sant'Osvaldo. Il disastro, causato probabilmente dalla sottovalutazione del pericolo di stoccaggio di munizioni e gas da parte dei militari italiani, passò sotto censura da parte delle autorità militari, peraltro in quei mesi presenti in città per dirigere la guerra, e viene ricordato dalla popolazione udinese con il nome di "scoppio di Sant'Osvaldo" o "la Polveriera di Sant'Osvaldo".[19] Meno di due mesi dopo seguì la disfatta di Caporetto, il 24 ottobre 1917.

Nel primo dopoguerra la città divenne capoluogo della Provincia del Friuli, che comprendeva l'allora provincia di Gorizia (fino al 1927), e le attuali province di Pordenone (fino al 1968) e Udine. Dopo l'8 settembre 1943 venne posta sotto la diretta amministrazione militare del III Reich nell'ambito del Zona d'operazioni del Litorale adriatico che cessò con la fine dell'occupazione tedesca nell'aprile 1945. Il 6 maggio 1976 la città venne colpita dal disastroso terremoto del Friuli. Sebbene a Udine il numero delle vittime non fosse elevato, il comune e la cittadinanza contribuirono in modo sostanziale alla ricostruzione, organizzando gli aiuti alla popolazione colpita. In seguito al disastroso terremoto, venne nominato dal governo italiano commissario per la Protezione civile Giuseppe Zamberletti. Proprio in quella occasione nacque una moderna e organizzata Protezione civile italiana.

Gli anni di piombo colpirono anche la città: nel 1978 ne fu vittima il maresciallo Antonio Santoro.


Simboli


Stemma del Comune
Stemma del Comune

Lo stemma del Comune di Udine è uno scudo bianconero sormontato da una corona ducale, che peraltro riprende lo stemma della Famiglia Savorgnan. Sulla corona ducale è posto un cavallo nascente. Lo scudo è circondato da un ramo di alloro e di quercia, legati da un nastro tricolore al quale è appuntata la medaglia d'oro al valor militare. È stato riconosciuto ufficialmente con decreto del Capo del governo del 2 ottobre 1939[20].

Si descrive come segue:

«D'argento al capriolo di nero, scudo sormontato dalla corona ducale, cimiero con cavallo nascente d'argento posto in maestà[21]»

Il gonfalone, riconosciuto una prima volta nel 1939 e poi il 2 novembre 1956[20], si presenta come un:

«drappo partito di nero e di bianco terminante in banda, riccamente ornato di ricami d’oro, caricato dello stemma civico, con l’iscrizione centrata in bianco e nero: Città di Udine. Le parti di metallo sono dorate. Nella freccia è rappresentato lo stemma della città. I cordoni e le frange sono a destra di bianco ed a sinistra di nero[21]»

Allo stesso modo si presenta la bandiera comunale.


Onorificenze


La città è stata decorata con la croce al merito di guerra (1915-1918) [senza fonte]

Croce al merito di guerra

Udine è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, concessa alla città per l'intero Friuli:

Medaglia d'oro al valor militare
«Fedele alle tradizioni dei padri, anelante a riscattarsi dalla tirannide e a rinascere a libertà, il popolo Friulano, dopo l'8 settembre 1943, sorgeva compatto contro l'oppressione tedesca e fascista, sostenendo per 19 mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza, il tedesco guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari, mentre il livore fascista a servizio delle barbarie tradiva il generoso sangue del popolo. La fede ardente e l'indomito valore delle genti Friulane vincevano sulle rappresaglie, sul terrore, sulla fame. Nelle giornate radiose dell'insurrezione, i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita e a libertà la loro terra. Duemilaseicento morti, milleseicento feriti, settemila deportati, ventimila perseguiti sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo, alla madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si leva al cielo la sacra fiamma dell'amore per l'Italia e per la libertà. Settembre 1943 - maggio 1945»
 4 giugno 1947[22]
Titolo di città
«Città Regia»
 Patente Imperial Regia, 24 aprile 1815

Ricorrenze


Le ricorrenze principali della città di Udine:


Monumenti e luoghi d'interesse


Vista di Via Mercatovecchio, nel cuore della città
Vista di Via Mercatovecchio, nel cuore della città

La città di Udine conserva, dal punto di vista urbanistico, la tipica impronta delle città medievali. La città si è sviluppata intorno al colle del castello, al centro, espandendosi a partire dal X secolo (si contarono ben cinque cerchie murarie successive, fino al XV secolo, con relative porte e portoni).

Tra i monumenti più famosi: il Castello sito su di un colle che domina la città, il Duomo, la Loggia del Lionello, il Palazzo Arcivescovile con gli affreschi del Tiepolo, la piazza Libertà in stile veneziano e piazza Matteotti, che rappresenta il cuore cittadino assieme a via Mercatovecchio. Per quanto riguarda le opere moderne, da segnalare il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, inaugurato nel 1997, il progetto porta la firma dell'ingegner Giuliano Parmegiani e dell'architetto Lorenzo Giacomuzzi Moore.

Loggia del Lionello
La Loggia del Lionello
La Loggia del Lionello
La Loggia del Lionello in notturna
La Loggia del Lionello in notturna
La facciata
La facciata
La Loggia e piazza Libertà
La Loggia e piazza Libertà
Sotto il porticato
Sotto il porticato
Sotto il porticato
Sotto il porticato
Sotto il porticato
Sotto il porticato
Sotto il porticato con la visuale della Loggia di S. Giovanni
Sotto il porticato con la visuale della Loggia di S. Giovanni

Architetture di piazza Libertà e del castello


Loggia di San Giovanni e Torre
La loggia di San Giovanni con la torre dell'Orologio
La loggia di San Giovanni con la torre dell'Orologio
Il porticato di San Giovanni, sullo sfondo la tozza torre del campanile del duomo
Il porticato di San Giovanni, sullo sfondo la tozza torre del campanile del duomo
Particolare della torre dell'Orologio
Particolare della torre dell'Orologio
Particolare lato della torre dell'Orologio
Particolare lato della torre dell'Orologio
Particolare del retro della torre dell'Orologio
Particolare del retro della torre dell'Orologio
La loggia di San Giovanni con il castello
La loggia di San Giovanni con il castello
La loggia di San Giovanni
La loggia di San Giovanni
La loggia di San Giovanni
La loggia di San Giovanni
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Udine.
La facciata posteriore del castello e il piazzale
La facciata posteriore del castello e il piazzale
L'imponente costruzione domina il colle e l'intera città di Udine. Da tempo immemorabile, era presente sul colle un sito fortificato testimoniato dai resti neolitici e romani ritrovati sul colle del castello. Dopo numerosi rimaneggiamenti quest'ultimo fu gravemente danneggiato nel terremoto del 1511. Il 2 ottobre 1517 fu dato avvio alla ricostruzione, che tuttavia si protrasse a lungo nel tempo, per mancanza di fondi, vastità e complessità dei lavori. Questi vennero inizialmente affidati a Giovanni Fontana, che però lasciò la città rinunciando all'incarico nel 1519.
La casa della Contadinanza
La casa della Contadinanza

L'aspetto romano-cinquecentesco dell'edificio, che lo rende più simile a una residenza signorile che a un'infrastruttura militare, è dovuto all'intervento di Giovanni da Udine, che, a partire dal 1547, riprese e portò a termine il cantiere. Altre modifiche interne furono apportate nei secoli successivi per poterlo adibire agli usi più vari: carcere, caserma, sede municipale ecc. Il castello ospita il salone del Parlamento della Patria del Friuli risalente al XII secolo è uno dei più antichi d'Europa.


Architetture religiose


Udine è sede arcivescovile.

La facciata della cattedrale
La facciata della cattedrale

Edificata a partire dal 1236 per volere del patriarca Bertoldo di Andechs-Merania. La costruzione venne ultimata in un centinaio di anni. A fianco del Duomo si trova il campanile con il battistero, sede di un piccolo Museo del Duomo.

Particolare della facciata della chiesa di Sant'Antonio Abate con stemma della famiglia Dolfin
Particolare della facciata della chiesa di Sant'Antonio Abate con stemma della famiglia Dolfin
In origine era un edificio in stile gotico risalente al XIV secolo, venne eretta per volere del patriarca Nicolò di Lussemburgo, e poi trasformata nel 1733 con la facciata a opera di Giorgio Massari, si trova nei pressi di piazza Patriarcato. Sconsacrata, è utilizzata come auditorium e ospita mostre ed esposizioni.
Al suo interno si trovano le tombe degli ultimi quattro Patriarchi di Aquileia: Francesco Barbaro, Ermolao Barbaro, Daniele Dolfin e Dionisio Dolfin.
La facciata neoclassica della chiesa del Redentore
La facciata neoclassica della chiesa del Redentore
La chiesa di San Pietro Martire
La chiesa di San Pietro Martire

Palazzi


Palazzo del Monte di Pietà in via Mercatovecchio
Palazzo del Monte di Pietà in via Mercatovecchio
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi e architetture del centro storico di Udine.
Palazzo D'Aronco, sede municipale
Palazzo D'Aronco, sede municipale
Villa Veritti
Villa Veritti
Giovanni da Udine, pittore e architetto rinascimentale
Giovanni da Udine, pittore e architetto rinascimentale

Teatri


Questi sono i principali edifici cittadini che ospitano manifestazioni teatrali e di spettacolo (per quanto riguarda gli enti e le associazioni teatrali si veda la sezione Cultura/Teatro):


Altre architetture


Essendo Udine una ex città industriale in seguito convertita al terziario, sono presenti numerosi siti di archeologia industriale, su tutti il sito delle acciaierie SAFAU nella parte sud della città e lo stabilimento dismesso Dormisch - Birra Peroni. Altri importanti siti come quelli delle acciaierie Bertoli nella parte nord della città e lo stabilimento della Birra Moretti a poca distanza dal centro storico sono stati demoliti per la realizzazione di lottizzazioni residenziali, direzionali e commerciali.


Fontane


Le principali fontane di Udine:


Piazze


Scorcio di piazza Matteotti, meglio conosciuta come piazza San Giacomo oppure piazza delle Erbe, con la chiesa di San Giacomo
Scorcio di piazza Matteotti, meglio conosciuta come piazza San Giacomo oppure piazza delle Erbe, con la chiesa di San Giacomo

Le mura


Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Udine.

Nella città di Udine restano tracce o notizie di cinque cerchia di mura di cinta del centro urbano, costruite nell'arco di quasi cinquecento anni (tra l'XI e il XV secolo). Ancor più antico fu il terrapieno del castelliere, risalente all'età del bronzo.


Le rogge


Lo stesso argomento in dettaglio: Rogge della città di Udine.


Roggia a Udine
Roggia a Udine

Delle sei rogge che l'attraversano nel Medioevo, sono sopravvissute la roggia di Udine e la roggia di Palma. Sono documentate (per la concessione d'uso ai mulini) al 1217 per la roggia di Udine, e al 1171 per quella di Palma. Proprio lo studio dei salti delle rogge cittadine permisero ad Arturo Malignani di divenire un pioniere nello studio delle centrali idroelettriche.

Udine è inoltre lambita, a ovest, dal Canale Ledra-Tagliamento, che è collegato alle due rogge dal Canale di San Gottardo.


Parchi e giardini


Altre aree verdi di minori dimensioni sorgono in ogni quartiere cittadino.[25]


Società



Evoluzione demografica


Nonostante negli anni novanta ci sia stato un progressivo spopolamento del comune di Udine a favore dei comuni del circondario, l'andamento demografico nell'ultimo decennio è comunque positivo grazie all'immigrazione di cittadini stranieri. L'andamento demografico di Udine e del circondario nel suo complesso è quindi in crescita costante. Nel febbraio 2012 Udine ha di nuovo superato i 100.000 abitanti, per poi tornare ai 99.180 del 2019.

Abitanti censiti[26]


Etnie e minoranze straniere


Dei quattro capoluoghi di provincia della regione Friuli-Venezia Giulia, al 31 dicembre 2019 Udine ha la seconda più alta percentuale di residenti stranieri: 13 880 presenze ovvero il 14,0% della popolazione totale, superiore alla media regionale del 9,2%.[27][28]

  1. Romania, 2 642 (19,0%)
  2. Albania, 1 677 (12,1%)
  3. Ucraina, 1 187 (8,6%)
  4. Ghana, 761 (5,5%)
  5. Serbia, 628 (4,5%)
  6. Cina, 574 (4,1%)
  7. Nigeria, 560 (4,0%)
  8. Kosovo, 511 (3,7%)
  9. Filippine, 443 (3,2%)
  10. Marocco, 433 (3,1%)

Lingue e dialetti


Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua friulana e Dialetto veneto udinese.

A Udine, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, la città è inserita nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[29].
La lingua friulana che si parla a Udine rientra fra le varianti appartenenti al friulano centrale[30].
In centro città è presente inoltre un dialetto veneto, l'udinese, tutelato dalla L.R. nr. 5 del 17 febbraio 2010[31][32], eredità dei tempi della dominazione della città da parte della Repubblica di Venezia. Inizialmente diffuso tra le classi agiate e borghesi della città e utilizzato come simbolo dell'alto stato sociale, una volta estintasi la dominazione della Serenissima, l'udinese ha vissuto una fase d'espansione nell'Ottocento e si è diffuso anche a livello popolare grazie alla sua affinità con la lingua italiana. Le testimonianze letterarie del dialetto udinese sono ridotte al minimo, ma va sicuramente ricordato lo scrittore e giornalista udinese Renzo Valente che scrisse una serie di articoli autobiografici sulla vita della città rappresentando (con fine sensibilità e una sottile vena d'umorismo) il modo di parlare e di vivere della borghesia udinese.

Curiosità: il saluto friulano "Mandi" è stato utilizzato dal comico e cabarettista Marco Milano per dare il nome al suo personaggio "Mandi Mandi", un originale giornalista friulano che si collegava da Udine durante la trasmissione Mai dire Gol[33].


Istituzioni, enti e associazioni


A Udine hanno sede alcuni uffici e dipartimenti della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia ospitati presso il nuovo palazzo della Regione in via Sabbadini. La città è sede del comando Brigata alpina "Julia".


Qualità della vita


Udine con la sua provincia si attesta in buone posizioni nelle classifiche sulla qualità della vita stilate dai due maggiori quotidiani economici e da Legambiente.

Anno Qualità della Vita
(Sole 24 Ore)
Territorio provinciale
Qualità della Vita
(Italia Oggi)
[37]Territorio provinciale
Rapporto
Ecosistema Urbano
(Legambiente)
[38]
2004 11°[39] 17°
2005 16° (- 5)[39] 22° 18°
2006 13° (+ 3)[40] 56° 11°
2007 10° (+ 3)[41] 24° 20°
2008 17° (- 7)[42] 27° 22°
2009 17° (=)[43] 46° 33°
2010 15° (+2)[44] 11° (+35)[45] 30° (+3)[46]
2011 18° (-3)[47] 13° (-2)[48] (+22)[49]
2012 16° (+2)[50] 13° (+0)[51] (-1)[52]
2013 29° (-13)[53] ND° (--) 13° (-4)[54]
2014 21° (+8)[55] 14° (-1) 18° (-5)[56]
2015 18° (+3)[57] 17° (-3) 16° (+2)[58]
2016 (=)[59] (+10) 29° (-13)[60]
2017 10° (-1)[61] 10° (-3) 12° (+17)[62]
2018 24° (-14) 13° (-3)[63] 19° (-7)[64]
2019 16° (+8) 9° (+4) 18° (+1)[65]
2020 6° (+10)[66] (=)[67] 26° (-8)[68]
2021 46° (-37)[69] 13° (+13)[70]

Cultura



Biblioteche


La sede della sezione moderna della Biblioteca civica Vincenzo Joppi
La sede della sezione moderna della Biblioteca civica "Vincenzo Joppi"
La sede del liceo classico Jacopo Stellini in piazza I Maggio con all'orizzonte le Alpi Giulie
La sede del liceo classico Jacopo Stellini in piazza I Maggio con all'orizzonte le Alpi Giulie
Il liceo artistico Sello, sull'altro lato della piazza
Il liceo artistico Sello, sull'altro lato della piazza

Scuole


Sono presenti in città 21 scuole primarie suddivise in quattro circoli scolastici, 8 scuole secondarie, 11 istituti d'istruzione superiore tra i quali il Liceo Classico Jacopo Stellini, L'ISIS Caterina Percoto, con i suoi quattro indirizzi: musicale, linguistico, economico sociale e delle scienze umane; dal 1981 inoltre vi è la possibilità di frequentare il Conservatorio statale di Musica Jacopo Tomadini. L'ISIS Arturo Malignani di Udine è tra le prime scuole in Italia che forniscono un'eccellente preparazione nel campo dell'aerotecnica, l'ex comandante delle Frecce Tricolori Marco Lant ha frequentato questo istituto, da qui anche la notorietà della scuola. L'ISIS ha in dotazione strumentazioni donate dalle industrie per formare adeguatamente gli studenti, inoltre nell'hangar sono presenti velivoli tra cui il North American F-86 Sabre e l'Aermacchi MB-326, altri costruiti dagli stessi studenti. L'istituto tecnico (ex commerciale) Antonio Zanon,fondato nel 1866, ad opera del commissario regio Quintino Sella;Tra gli insegnanti ricordiamo Giovanni Marinelli, geografo che dalla cattedra dello Zanon passò all'insegnamento universitario, lo scrittore Carlo Sgorlon; tra gli allievi Bonaldo Stringher, governatore della Banca d’Italia, e lo scienziato Arturo Malignani.[71]. Alle suddette scuole pubbliche si affiancano alcuni istituti privati soprattutto nell'ambito delle scuole dell'infanzia.

Aermacchi MB-326 nell'hangar dell'ISIS A. Malignani
Aermacchi MB-326 nell'hangar dell'ISIS A. Malignani

Università


Targa in friulano all'ingresso di Palazzo Florio, ex-sede del Rettorato
Targa in friulano all'ingresso di Palazzo Florio, ex-sede del Rettorato

L'Università degli studi di Udine è stata fondata nel 1978 nell'ambito degli interventi per la ricostruzione del Friuli in seguito al terremoto del 1976.

L'istituzione dell'università, in particolare delle facoltà di medicina e di magistero, era stata richiesta fin dagli anni cinquanta: il Comitato per l'università friulana, presieduto da Tarcisio Petracco, aveva raccolto 125.000 firme a favore della fondazione dell'ateneo.

Ha tra i suoi obiettivi, oltre alla ricerca e alla formazione, comuni a tutti gli atenei, anche quello di "contribuire al progresso civile, sociale ed economico del Friuli e di divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originari della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli"[72].

L'università ha promosso la costituzione di diverse istituzioni:

I progetti d'impresa presentati dall'ateneo hanno inoltre vinto il "Premio nazionale dell'innovazione" nel 2003, 2004 e 2006.

Nel 2004 ha visto la luce, su spinta dei docenti laureatisi alla Scuola normale superiore di Pisa, la Scuola superiore dell'università di Udine, l'istituto d'eccellenza dell'ateneo friulano.

Nel 2014 viene fondata l'Accademia di Belle Arti di Udine G.B. Tiepolo. L'Accademia offre vari corsi quali Arti Visive, Comunicazione Web, Design, corsi di Lingua Italiana e corsi di alta specializzazione in Tatuaggio Artistico.[76]


Musei


Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo. Affresco, particolare di una scena biblica, Giacobbe
Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo. Affresco, particolare di una scena biblica, Giacobbe

Media



Stampa

Quotidiani:

Periodici:


Radio


Televisione

Redazioni di Udine:


Teatro


Questi sono gli enti e le associazioni teatrali e cinematografici principali della città (per quanto riguarda gli edifici si veda la sezione Monumenti e luoghi d'interesse/Teatri):

Il teatro Club di Udine organizza dal 1971 il Palio Teatrale Studentesco Città di Udine, che vede come attori da 40 anni gli studenti delle scuole superiori di Udine.


Cinema


Dal 2000 grazie all'opera della FVG film commission si sono realizzate diverse produzioni cinematografiche che hanno avuto come location la città, tra queste: La ragazza del lago, Come Dio comanda, Riparo-Anis tra di noi di Marco Simon Puccioni.

Dal 1999 Udine è la sede del Far East Film Festival, un'importante rassegna cinematografica sul cinema del lontano Oriente.


Cucina udinese


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina friulana.
Frico con patate
Frico con patate

La cucina friulana è caratterizzata da piatti sostanziosi come la polenta, il frico, le minestre e i minestroni, i prodotti dalla macellazione del maiale, la brovada e il musetto, le frittate, soprattutto con le erbe del territorio, la selvaggina, generalmente accompagnati da vino bianco (taj di blanc) o rosso (taj di neri).

Data la vicinanza e la facilità con cui si può raggiungere la Slovenia (mezz'ora da Udine) si sono introdotti nella cucina locale piatti della tradizione slava, in particolare il gulasch e i ćevapčići, accompagnati da polenta, e infine prodotti del territorio quali il prosciutto di San Daniele, la trota e gli asparagi. Relativa l'influenza della cucina goriziana (patate in tecia). Marginale, invece, l'influenza della cucina triestina su quella udinese, sopravvissuta quasi esclusivamente nell'offerta della jota e dei bolliti (cragno e porcina).

Importante la produzione di formaggi, in particolare del Montasio (detto in passato latteria), ingrediente principale del frico, e dei salumi, fra i quali il prosciutto di San Daniele, il salame, la soppressa, il lardo, la lingua, il prosciutto cotto nel pane. Il pane ha la caratteristica forma del doppio cornetto. I piatti della cucina udinese si trovano nelle sopravvissute osterie udinesi.

Gubana
Gubana
Strucchi
Strucchi

Fra i dolci, tipici sono la gubana e gli strucchi, i crostoli durante il periodo del carnevale e le favette fra i Dolci dei morti.

I principali vini della produzione locale sono, fra i grandi bianchi friulani, il Friulano, il Ramandolo, il Verduzzo, la Ribolla (vitigni Pinot, Picolit), e fra i rossi, il Merlot, il Cabernet, (vitigno Refosco). Notevole anche l'offerta delle grappe.

La cucina udinese, oltre che nelle osterie e nelle trattorie della cinta cittadina, si può trovare nelle sagre. In Borgo Grazzano, è tipica la sagra delle rane (crots). Da diversi anni Friuli Doc è un'importante vetrina dedicata alla cucina locale. Alcune pietanze vengono preparate in occasione di ricorrenze particolari. È il caso della trippa, preparata in brodo o in umido (vigilia di Natale), l'aringa con la cipolla il mercoledì delle ceneri, il vin brulè il giorno dell'Epifania.


La polenta

(FUR)

«Polente e so sûr»

(IT)

«Polenta e poi ancora polenta»

(detto popolare)

Un capitolo a parte merita la polenta, piatto principale della dieta delle famiglie più povere dei friulani e degli udinesi per almeno cento anni, dalla metà dell'Ottocento alla seconda guerra mondiale.

L'inchiesta Jacini sulle condizioni di vita della popolazione agricola italiana (1881-1886) riconosce come la polenta di granturco al momento dell'unificazione fosse l'unico alimento accessibile per la maggior parte delle famiglie friulane contadine. La grande prevalenza dell'uso del granturco sugli altri alimenti originava dalla distruzione dei raccolti delle patate a causa del fungo peronospora intorno al 1850 e dell'infezione della fillossera per la vite, oltre che dalla generale crisi agraria. La dieta povera a base di polenta poteva causare la pellagra per avitaminosi. Preparata nella cjalderie (paiolo) di rame sul fogolâr (caminetto), la farina di granturco cotta nell'acqua faceva da colazione, pranzo e cena per le famiglie di contadini. La polenta, a differenza della pasta, non si presta a molte varianti nella cucina. Laddove la pasta può essere lessata e condita, ma anche riempita, oppure fatta al forno in forma di pasticcio, aggiunta alle minestre, e persino aggiunta alla frittata, la polenta è poco versatile, e può essere servita solo cotta nel paiolo o al massimo pasticciata, ovvero preparata a strati con ragù o funghi. Con il mutamento delle condizioni di vita della popolazione e l'accesso della donna nel mondo del lavoro è diventata una pietanza assai più limitata nel consumo per via dei tempi di cottura necessari che consistono in almeno 45 minuti. Sostituita dal pane e dalla pasta, è diventata soprattutto un accompagnamento per gli spezzatini, i gulasch e i piatti di selvaggina, in sostanza un piatto invernale e persino di festa, oppure viene servita a fette nelle sagre, sempre con diversi accompagnamenti.


Eventi



Geografia antropica


Il comune ha un'estensione di 55,81 km² e ha un'altitudine di 113 m s.l.m..


Località


Da quando esistono le circoscrizioni le località sono considerate come quartieri cittadini. Alcune di esse sono periferiche al centro storico, come Cussignacco, Laipacco, Paparotti, Paderno, altre sono appena fuori, come Chiavris, una zona circostante ad una rotatoria inserita in piena città, per la quale oramai il termine località è del tutto fuorviante. In generale sono ancora poche le località non conurbate alla città, e sono ancora di meno quelle che conservano una definita identità di paese. Tra queste possiamo ricordare Beivars, Godia, che si trova a circa 6 km a nord-est dal centro cittadino, e San Bernardo che è situata anch'essa nell'estrema periferia nord-orientale del comune udinese e lambisce i confini dei comuni di Reana del Rojale e Povoletto.

I principali quartieri:


Suddivisione amministrativa


Udine è amministrativamente suddivisa in sette circoscrizioni che comprendono quartieri cittadini. Fino al 2008 erano dotate di propri organi amministrativi ad elezione diretta, con l'entrata in vigore della nuova legge finanziaria questi organi rappresentativi sono stati soppressi e sostituiti da un consigliere comunale che funge da rappresentante circoscrizionale.

Circoscrizioni del Comune di Udine
Circoscr.DenominazioneZonekm²Nr. abitanti[82]Nr. stranieriStrutture comunali
1 Udine centrocentro storico2,9819.4373.0191 biblioteca
2 Rizzi-San Domenico-Cormor-San Rocconord-ovest e ovest: v.le Venezia-S. Rocco, Cormor, centro studi, S. Domenico, Villaggio del Sole, Rizzi-Università-Stadio10,2321.1692.5072 biblioteche, 1 ambulatorio, 1 centro di aggregazione
3 Laipacco-San Gottardoest: S. Gottardo, Riccardo Di Giusto-via Cividale, via del Bon-Laipacco9,8814.6371.6731 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio, 1 centro di aggregazione
4 Udine sudsud: stazione FS, Viale Palmanova-Baldasseria, Gervasutta-Partidor6,189.4541.3491 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio
5 CussignaccoCussignacco-Paparotti7,585.4466931 biblioteca, 1 ambulatorio
6 San Paolo-Sant'Osvaldosud-ovest: S. Osvaldo-via Pozzuolo-via Lumignacco4,235.5277471 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio
7 Chiavris-Padernonord: ospedale, Chiavris, Paderno, v.le Vat, Parco Nord-Molin Nuovo, Godia, Beivars15,7023.4012.1681 biblioteca, 1 ambulatorio

Suddivisioni storiche


A Udine sono presenti 7 borghi storici rientranti nell'area delimitata dalle antiche mura medievali facenti parte del centro storico e quindi della 1 circoscrizione, inoltre si aggiungono alcune contrade storiche al di fuori delle mura come il quartiere di Cussignacco. Attraverso il comitato dei borghi storici vengono organizzate feste e manifestazioni culturali in ogni borgo cittadino. I borghi sono:


Economia


Udine è al primo posto tra i quattro comuni capoluoghi di provincia della regione per reddito imponibile medio ai fini Irpef (dati 2010).[83][84] Le attività economiche peculiari del capoluogo friulano sono legate principalmente alla sua funzione amministrativa e culturale essendo sede di Provincia, Regione, ospedali, banche, scuole, università e vari enti e associazioni. Di grande importanza anche il ruolo del commercio che ha sempre caratterizzato Udine come città emporiale punto di riferimento per tutto il Friuli, di contro è andata via via perdendo il ruolo di città industriale, sono stati infatti chiusi i grandi stabilimenti soprattutto nel settore siderurgico ed alimentare, ad essi si sono sostituiti piccoli e medi insediamenti che hanno trovato spazi adeguati nella cosiddetta ZIU ovvero la Zona Industriale Udinese, presente a sud della città.


Industria


All'industria pesante in fase di generale declino, si è sostituito con successo il modello dell'azienda manifatturiera medio-piccola, a struttura generalmente familiare, derivante dall'esperienza dell'artigianato. Le industrie siderurgiche, un tempo presenti nel capoluogo friulano (acciaierie Bertoli, SAFAU) si sono trasferite nell'hinterland udinese (ABS di Cargnacco) oppure lontano dal capoluogo (come Pittini di Osoppo). Hanno cessato la loro attività anche importanti stabilimenti dell'industria alimentare come la Birra Moretti e la sede di imbottigliamento della Coca-Cola.


Servizi


I grandi stabilimenti industriali sono stati sostituiti da una fitta rete di distribuzione commerciale di dimensioni medio-grandi concentrata specialmente a nord della città, sulla cosiddetta Tresemane o strada degli acquisti. Il settore terziario, soprattutto nell'hinterland udinese, ha raggiunto un grande peso economico e rappresenta circa 2/3 dell'occupazione totale. Sono presenti numerosi insediamenti della grande distribuzione organizzata e specializzata, nel territorio comunale sorgono 2 parchi commerciali e 3 ipermercati, nei vicini comuni dell'hinterland, esistono invece 5 centri commerciali (Martignacco, Pradamano, Tavagnacco, Cassacco e Basiliano) e 7 ipermercati. Sono presenti inoltre 2 grandi complessi cinematografici, i cosiddetti multiplex, rispettivamente con 2.500 posti in 12 sale e 2.122 posti in 11 sale. Nel centro cittadino opera un circuito di 5 sale ospitate in due cinema multisala con un totale di 722 posti.

Di una certa importanza anche il quartiere fieristico di UdineFiere[85], sorto nell'area che ospitava l'ottocentesco Cotonificio Udinese presso Torreano nel confinante comune di Martignacco. Il complesso occupa una superficie di 240.000 m² ed è dotato di 9 padiglioni che con le aree esterne offrono un'area espositiva di 31.000 m². Vi si svolgono una decina di eventi annuali tra cui il salone internazionale della sedia e la fiera Casa moderna[86]. Nel 2006 in seguito alla fusione con la fiera di Gorizia si è costituita la Udine e Gorizia Fiere spa, nel complesso il polo fieristico conta su circa 500.000 visitatori annui.


Infrastrutture e trasporti



Strade


Essendo Udine una città situata in prossimità dei confini con Austria e Slovenia è interessata dal passaggio di strade internazionali. Fra le principali si ricordano:

La città è dotata di due tangenziali:


Ferrovie


La stazione di Udine è la più importante stazione della regione Friuli-Venezia Giulia per numero annuale di passeggeri ed è capolinea di cinque linee ferroviarie:

Esistevano in precedenza progetti di collegamento con Majano di cui rimangono tuttora delle tracce come il viadotto che passa sopra il Cormor nei pressi di Pagnacco, un viadotto in rovina che doveva passare sopra viale Vat e il terrapieno che segue il percorso dalla periferia di Udine fino a Pagnacco. Altro progetto era la ferrovia Udine-Portogruaro il cui tratto comincia a Lestizza e termina nei pressi di Teglio Veneto; l'intero percorso ora è utilizzato come strada provinciale denominata SP 95 che, proprio per questo motivo, viene chiamata "ferrata".

Nel piazzale antistante la stazione ferroviaria è presente la fermata del bus ÖBB Intercity per Villaco e Klagenfurt.

Dall'8 giugno 2008, nel territorio comunale è presente una fermata ferroviaria situata nella zona orientale lungo la Udine – Cividale, la quale è denominata San Gottardo ed è a servizio dell'omonima frazione.

La città è dotata anche di altri impianti ferroviari, non aperti al servizio viaggiatori: il Posto di Movimento Vat, situato alla diramazione tra la ferrovia Pontebbana e la linea di cintura di Udine, e Udine Parco, sulla ferrovia Udine-Trieste.


Mobilità urbana


Il mezzo di trasporto più utilizzato è l'automobile, con una media di 64 auto private ogni 100 abitanti.[87].

Il traffico urbano, specie negli ultimi anni, è molto consistente, spesso critico nelle zone del centro come via Poscolle, via del Gelso, via Zanon o nei dintorni come viale Leonardo da Vinci, viale Cadore, piazzale Osoppo (la zona più inquinata dalle polveri sottili), viale della Vittoria, viale Palmanova e via Martignacco[senza fonte]. Nonostante questo, Udine è una tra le poche città capoluogo italiane a non aver superato nel 2012 la soglia limite di polveri sottili in un anno previste dal decreto legislativo 155/2010 (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3)[88].

Il principale mezzo pubblico è l'autobus, che risulta essere molto utilizzato[senza fonte]. La Società Autoservizi Friuli-Venezia Giulia (SAF) gestisce il trasporto urbano. Sono attive 11 linee urbane, più altre linee speciali istituite nel periodo scolastico. Secondo lo studio divulgato da un'associazione ambientalista, nel 2012 Udine risultava la città italiana con il minor impatto ambientale dei mezzi pubblici[87].

Fra il 1887 e il 1952 a Udine era attiva una rete tranviaria, elettrificata nel 1908, a scartamento metrico; un tratto di essa era comune alle tranvie Udine-San Daniele e Udine-Tarcento, che avevano quale principale terminal urbano la scomparsa stazione di Udine Porta Gemona.


Aeroporti


La città è raggiungibile con l'aereo dall'aeroporto del Friuli-Venezia Giulia, detto anche aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari, distante 38 km; altro aeroporto è l'aeroporto di Udine-Campoformido che è aperto al solo traffico turistico e sportivo ed è distante 5 km. A 19 km da Udine è presente anche l'aeroporto militare di Rivolto, sede delle Frecce Tricolori.


Amministrazione


Gonfalone civico
Gonfalone civico
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Udine.

Consolati



Gemellaggi


Fonte: Comune di Udine - ufficio gemellaggi


Città amiche



Sport


Lo Stadio Friuli
Lo Stadio Friuli

Squadre minori udinesi - quartiere - campionato 2013-14[Sono tutte enciclopediche? Fonti? ]

Nel femminile la Libertas Sporting Club Udine gioca in serie A-2 da 9 stagioni.


Eventi sportivi


Il 5 giugno 1983 la città vede l'arrivo della tappa finale del 66º Giro d'Italia, vinto da Giuseppe Saronni. Nel mese di giugno del 1990 Udine ospita 3 incontri del Girone E dei mondiali di calcio di Italia '90.


Impianti sportivi



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Luciano Canepari, Udine, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  5. toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 2 giugno 2020).
  6. Touring Club Italiano, p. 36.
  7. Si noti che la grafia del teonimo longobardo Godan o Guodan per Odino è attestata con G iniziale per un probabile processo di latinizzazione della trascrizione grafica del suono germanico /wu/, /uu/, altrimenti comunemente rappresentato da W, verificatasi anche, ad esempio, per i nomi Waltari divenuto "Gualtiero", o Wido divenuto "Guido".
  8. Toporišič, Jože. 2002. "Pavle Merkù o Slovenskem pravopisu 2001." Kras 54/55: 62–64. Reprinted in: Jože Toporišič. 2011. Intervjuji in polemike, pp. 329–333. Ljubljana: Založba ZRC, p. 330.
  9. FVG: Riccardi, anche la Bassa Friulana avrà ruolo di rilievo nel corridoio Baltico Adriatico: Ferpress, su ferpress.it. URL consultato il 6 febbraio 2012 (archiviato il 7 agosto 2012).
  10. Il geologo: ho scavato per 40 metri, nel colle del Castello di Udine non c’è roccia, su Udine20.it, 2 dicembre 2020. URL consultato il 7 aprile 2022.
  11. Paolo Virtuani, Udine, la collina del Castello non è naturale: è stata realizzata 3.500 anni fa (ma ancora non si sa perché), su Corriere della Sera, 7 aprile 2022. URL consultato il 7 aprile 2022.
  12. Copia archiviata, su clisun.casaccia.enea.it. URL consultato il 30 ottobre 2015 (archiviato il 5 dicembre 2015).
  13. Palazzo Mantica ritorna a splendere - Cronaca - Messaggero Veneto, su messaggeroveneto.gelocal.it. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2013).
  14. Via Mercatovecchio, riportata alla luce la Udine di 3mila e 500 anni fa, su udinetoday.it. URL consultato il 17/04/2020 (archiviato il 21 aprile 2020).
  15. UDINE. Resti romani in via Mercatovecchio., su archeocartafvg.it. URL consultato il 17/04/2020 (archiviato il 25 settembre 2020).
  16. Fonte: santuariocastelmonte.it Archiviato il 5 febbraio 2009 in Internet Archive.
  17. Archiviato il 1º aprile 2011 in Internet Archive.
  18. Paolo Malanima, Italian Urban Population 1300-1861 (PDF), su paolomalanima.it. URL consultato il 25 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2010).
  19. Dedica di un'area verde alle vittime dello Scoppio di Sant'Osvaldo
  20. Udine, su Archivio Centrale dello Stato.
  21. Udine, su araldicacivica.it. URL consultato il 19 novembre 2022.
  22. Sito del Quirinale, su quirinale.it. URL consultato il 3 febbraio 2007 (archiviato l'11 marzo 2007).
  23. Giancarlo Gualandra, "Udine - vie piazze attività", 1995 Chiandetti
  24. Archiviato il 2 giugno 2015 in Internet Archive., testo aggiuntivo.
  25. Fonte sito del Comune di Udine, su comune.udine.it. URL consultato il 27 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2009).
  26. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  27. Copia archiviata, su istat.it. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato il 10 agosto 2011).
  28. Copia archiviata, su comuni-italiani.it. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2011).
  29. Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 2 giugno 2020).
  30. Lingua e cultura, su arlef.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 14 maggio 2020).
  31. L.R. 17 febbraio 2010 n.5, su lexview-int.regione.fvg.it. URL consultato il 14 settembre 2013 (archiviato il 25 settembre 2013).
  32. L.R. 17 febbraio 2010 n.5, su regione.fvg.it (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2013).
  33. Nuova pagina 1, su pensieribyscilipoti.it. URL consultato il 29 settembre 2015 (archiviato il 3 settembre 2014).
  34. Sito ufficiale della Società Filologica Friulana, su filologicafriulana.it. URL consultato il 9 dicembre 2021 (archiviato il 1º febbraio 2006).
  35. Sito Associazione Udine Sipario, su udinesipario.it. URL consultato il 9 dicembre 2021 (archiviato l'8 maggio 2021).
  36. Tratto dal sito istituzionale, su storiapatriafriuli.it. URL consultato il 15 settembre 2009 (archiviato il 22 luglio 2011).
  37. Qualità della vita - ItaliaOggi, su comune.bologna.it. URL consultato il 3 gennaio 2009 (archiviato l'11 dicembre 2008).
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  39. IL SOLE 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 5 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  40. IL SOLE 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 5 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  41. Indagine de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia, su ilsole24ore.com. URL consultato il 10 gennaio 2008 (archiviato il 21 dicembre 2007).
  42. Pagella finale - Il Sole 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
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  44. Graduatoria 2010 - Il Sole 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 6 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
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  47. Graduatoria 2011 - Il Sole 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2013).
  48. Graduatoria 2011 - Italia Oggi, su messaggeroveneto.gelocal.it. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato il 30 settembre 2020).
  49. Graduatoria 2011 - Legambiente (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato il 13 agosto 2012).
  50. Graduatoria 2012 - Il Sole 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2013).
  51. Trento è la città più vivibile - News - Italiaoggi, su italiaoggi.it. URL consultato il 15 gennaio 2013 (archiviato il 29 dicembre 2014).
  52. Graduatoria 2012 - Legambiente, su udinetoday.it. URL consultato il 15 gennaio 2013 (archiviato il 12 giugno 2015).
  53. Graduatoria 2013 - Il Sole 24 ORE
  54. Graduatoria 2013 - Legambiente, su issuu.com. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato il 28 febbraio 2021).
  55. Sole 24 Ore 2014 (PDF), su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  56. Copia archiviata (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 5 aprile 2018 (archiviato il 19 giugno 2018).
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  59. Copia archiviata, su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
  60. Copia archiviata (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 5 aprile 2018 (archiviato il 19 giugno 2018).
  61. Copia archiviata, su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2017).
  62. Copia archiviata, su legambiente.it. URL consultato il 5 aprile 2018 (archiviato il 5 aprile 2018).
  63. Silvana Saturno, Bolzano reginetta d’Italia, in Italia Oggi, 19 novembre 2018.
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  65. Mirko Laurenti, Lorenzo Bono (a cura di), Ecosistema Urbano di Legambiente. Classifica 2019, in Ecosistema Urbano - Rapporto sulle performance ambientali delle città 2019, Roma, 2019, p. 22.
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Bibliografia



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[de] Udine

Udine [.mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}ˈuːdine] Anhören?/i; (furlanisch Udin[4]; slowenisch Videm; deutsch und keltisch Weiden[5][6][7][8], wenig verwendet) ist eine Stadt in der Region Friaul-Julisch Venetien im Nordosten Italiens.

[en] Udine

Udine (US: /ˈuːdiːneɪ/ OO-dee-nay,[3][4] Italian: [ˈuːdine] (listen); Friulian: Udin; Latin: Utinum) is a city and comune in north-eastern Italy, in the middle of the Friuli Venezia Giulia region, between the Adriatic Sea and the Alps (Alpi Carniche). Its population was 100,514 in 2012, 176,000 with the urban area.

[es] Údine

Údine (en italiano Udine, en friulano Udin, en latín Utinum) es una ciudad italiana de 100 178 habitantes, capital de la provincia homónima y perteneciente a la región de Friul-Venecia Julia.

[fr] Udine

Udine (Udin en frioulan) est une ville d'Italie, d'environ 100 000 habitants, capitale de la région historique et géographique du Frioul, située dans la région autonome du Frioul-Vénétie Julienne. Elle était le chef-lieu (capoluogo en italien) de la province d'Udine.
- [it] Udine

[ru] Удине

У́дине (итал. Udine, вен. Ùdine, фриульск. Udin, словен. Videm) — город в итальянском регионе Фриули-Венеция-Джулия, административный центр одноимённой провинции. Расположен на северо-востоке Италии, между адриатическим побережьем и Альпами, менее чем в 40 км от границы со Словенией. Численность населения города — 99 244 человек в 2016 году, численность городской агломерации — 176 000 человек.



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