Morcote (in dialetto ticineseMurcò[senzafonte]) è un comune svizzero di 755 abitanti del Cantone Ticino, nel distretto di Lugano. Dal 2016 il borgo, grazie alla sua particolare bellezza architettonica, la sua storia e la posizione privilegiata in cui si trova, è entrato a far parte dell'associazione "I borghi più belli della Svizzera".
Ruderi del castello di Morcote, costruito nel 1100 circa[1];
Palazzo del Municipio, edificio neorinascimentale costruito nella seconda metà del XIX secolo[senzafonte];
Casa Tettamanti, già Casa Maspoli, la cui facciata risale al XVI secolo[senzafonte];
Palazzo Fedele, già Palazzo Massari, risalente al XVII secolo. Al suo interno i bassorilievi Battesimo di Cristo, Annunciazione e Apparizione della Maria d'Avila (1796)[senzafonte];
Casa in strecia di Rüggia, con una finestra tardogotica[senzafonte];
Casa Ruggia e Isella, costruita in stile rinascimentale. Nella facciata sono degni di nota una finestra protorinascimentale e i motivi liberty[senzafonte];
Casa Buzzi, realizzata nel XVI secolo. Degna di nota la facciata, animata da motivi geometrici a graffito[senzafonte];
Palazzo Franchi[senzafonte], già Palazzo Paleari, costruito nel 1483 e modificato nel 1661[1]. Degne di nota le mensole in stucco sotto il tetto e la decorazione cinquecentesca sul prospetto nord-orientale[senzafonte];
Torre del Capitano[1], risalente al XIV secolo e costruita usando conci di pietra. Nel XVIII secolo fu ridimensionata[senzafonte];
Villa Matilde, edificio eclettico[senzafonte];
Villa Foglia[senzafonte];
Casa Chiattone, realizzata nel 1953 in località Arbostora su progetto di Mario Chiattone[senzafonte];
Villa Angela, realizzata fra il 1892 e il 1914 in località Soresello su progetto di Paolito Somazzi[senzafonte];
Parco Scherer, realizzato nel 1930[senzafonte] su commissione di Herrmann Arthur Scherer[1].
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Ogni famiglia originaria del luogo faceva parte del cosiddetto comune patriziale ed aveva la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. Il Patriziato di Morcote è estinto[3].
Note
Giuseppe Negro, Morcote, in Dizionario storico della Svizzera, 26 maggio 2011. URL consultato il 2 novembre 2017.
Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, Bellinzona 1894, pp.219–232.
Emilio Motta, I Sanseverino, Periodico della Società storica comense, v. II, Como 1882.
Idem, Bollettino storico della Svizzera italiana, Colombi, Bellinzona, 1892.
Elena Bassi, Architettura del Sei e del Settecento a Venezia, 1962, pp.207–232.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 319, pp, 437-438, 582.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, p.315-319.
Adolf K. Placzek, Macmillan Encyclopedia of Architects, 1982, pp.613–614.
Piero Boccardo, Franco Boggero, Una veduta ticinese di Genova, il pittore valsoldese Domenico Pezzi e la cultura ligure del Cinquecento, in «Bollettino Storico della Svizzera Italiana», XCVI, Bellinzona 1984.
Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
Massimo Bartoletti, Laura Damiani Cabrini, I Carlone di Rovio, Fidia, Lugano 1997, pp.257–258.
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