Novara (AFI: noˈvara[4], ascolta[?·info]; Nuara in dialetto novarese e in dialetto lombardo occidentale[5] e Noara in piemontese, pronuncia [nu'ara]) è un comune italiano di 101 567 abitanti,[1] capoluogo dell'omonima provincia in Piemonte, seconda città della Regione per numero di abitanti dopo Torino.
Novara comune | |
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Panorama della città con la cupola della Basilica di San Gaudenzio (a sinistra) ed il Duomo (a destra) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Novara |
Amministrazione | |
Sindaco | Alessandro Canelli (LSP) dal 20-6-2016 (2º mandato dal 12-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 45°27′N 8°37′E |
Altitudine | 162 m s.l.m. |
Superficie | 103,05 km² |
Abitanti | 101 567[1] (31-8-2022) |
Densità | 985,61 ab./km² |
Frazioni | Agognate, Casalgiate, Cascina Montà, Cascina Roggia Mora, Gionzana, Isarno, Lumellogno, Olengo, Pagliate, Pernate, Torrion Quartara, Veveri, Vignale |
Comuni confinanti | Caltignaga, Cameri, Casalino, Galliate, Garbagna Novarese, Granozzo con Monticello, Nibbiola, Romentino, San Pietro Mosezzo, Trecate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 28100 |
Prefisso | 0321 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 003106 |
Cod. catastale | F952 |
Targa | NO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 463 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) novaresi, (PMS, LMO) nuares in dialetto |
Patrono | san Gaudenzio |
Giorno festivo | 22 gennaio |
Cartografia | |
Posizione di Novara nel territorio della provincia omonima. | |
Sito istituzionale | |
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È crocevia di importanti traffici commerciali tra gli assi viari che congiungono il triangolo industriale Torino-Milano-Genova alla Svizzera oltre che un importante polo industriale e commerciale, favorita dalla sua posizione strategica.
Simbolo cittadino è la cupola della Basilica di San Gaudenzio di Alessandro Antonelli.
A Novara ha sede l'Università degli Studi del Piemonte Orientale, struttura tripolare condivisa con Alessandria e Vercelli.
Novara dista 45 km in linea d'aria o 50 km in automobile da Milano (15 km dal confine con la regione Lombardia, ove il fiume Ticino segna il confine tra le due Regioni), 85 km in linea d'aria o 95 km in automobile da Torino, 35 km dal Lago Maggiore, 45 km dal Lago d'Orta, 70 km dal Lago di Varese.
La città sorge su una piccola collina ed è bagnata dai torrenti Agogna e Terdoppio che attraversano rispettivamente la periferia occidentale ed orientale della città. La zona nord-orientale è attraversata dal Canale Quintino Sella, emissario del Canale Cavour che a sua volta scorre al confine nord della città, nei pressi dei quartieri di Veveri e Vignale. Nei pressi del quartiere Bicocca ha le sorgenti il torrente Arbogna.
Il paesaggio della piana irrigua novarese è caratterizzato e fortemente condizionato dalla risicoltura, profondamente antropizzato e regolato a fini produttivi, frutto della secolare opera di bonifica e trasformazione che ha determinato la semplificazione morfologica del territorio, livellato e terrazzato anche sui modesti rilievi, e la presenza di una fitta rete irrigua, con canali, rogge, fossi, fontanili.
Il centro della città sorge in posizione sopraelevata di alcuni metri sul territorio circostante, nel punto più elevato di una dorsale di origine fluvio-glaciale, ultima propaggine morenica dei ghiacciai alpini, che digrada dolcemente verso sud fino a Vespolate (Valle dell'Arbogna).
Oltre alla coltura del pioppo, prevalentemente a filare, vi sono residui di aree boscate lungo i corsi d'acqua.
A differenza di altre città del Nord Italia, uscendo da Novara, lo stacco tra il termine dell'abitato e l'inizio della campagna è nettissimo.
Novara presenta un clima temperato umido tipico della pianura Padana, con inverni freddi e nebbiosi (le temperature minime sono vicine allo zero tra dicembre e febbraio) ed estati calde e afose (è molto frequente che si superino i 30 gradi di massima giornaliera da giugno a settembre). La piovosità è maggiore che nel resto delle pianure piemontesi ed era pari a quasi 1000 mm fino al 2010, ma dal 2020 si è ridotta a circa 850 mm. La media nivometrica stagionale della zona era di circa 35 cm durante la stagione invernale ora ridotta a circa 15 cm. Queste riduzioni sono causate dal cambiamento climatico accentuatosi nell'ultimo decennio: le giornate di pioggia si sono infatti ridotte drasticamente, alternando periodi di estrema siccità a violenti e abbondanti nubifragi[6]. Il regime pluviometrico è caratterizzato da due massimi (uno principale a maggio con 127 mm, uno secondario a ottobre con 110 mm) e da due minimi (principale a dicembre con 50 mm, secondario a luglio con 55 mm). Nel periodo che va dal 2000 al 2022, l'anno più siccitoso è stato il 2005 (641,0 mm), il più piovoso il 2014 (1750 mm). Le piogge estive e tardo primaverili tendono a essere più frequenti rispetto ai capoluoghi del Piemonte ubicati a sud della linea del Po, dato che Novara è leggermente più esposta alle instabilità atlantiche estive che percorrono regolarmente le Alpi. Secondo i dati dell'Osservatorio geofisico di Torrion Quartara, il cui archivio meteorologico risale all'agosto 1999, la temperatura media annua del XXI secolo è attestata a 13,9 °C. Gli estremi sono stati registrati il 7 febbraio 2012 (−17,6 °C) e il 27 giugno 2019 (37,3 °C). Per le caratteristiche fino a qui descritte e per l'elevato inquinamento atmosferico, Novara, insieme a Pavia e Vercelli, presenta il peggiore indice di qualità climatica d'Italia[7], inoltre in base ad una recente analisi dei dati climatici storici raccolti a partire dal 1875 la provincia di Novara risulta essere uno dei territori italiani più colpiti dal cambiamento climatico[8]: l' incremento della temperatura media negli ultimi centocinquanta anni è stata infatti pari a due gradi, ovvero il doppio di quella di un grado registrata in media nelle altre province italiane[9].
Scormagna[10][11] |
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La scormagna era il soprannome attribuito agli abitanti di un certo paese o di un sobborgo, solitamente con tono scherzoso, talvolta anche spregiativo. I novaresi erano detti nel complesso sciavatìn (correlato al Paratico dei calzolai, il più importante di Novara) e anche i quartieri e le frazioni potevano avere una propria denominazione:
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Storicamente, la città fu fondata attorno all'anno 89 a.C. come colonia di diritto latino, in occasione della concessione della cittadinanza latina alle tribù celtiche della Gallia Transpadana. In età imperiale Novaria era un importante municipium ed era situata sulla strada tra Vercellae (Vercelli) e Mediolanum (Milano). La sua pianta a strade perpendicolari (rimasta intatta) risale all'epoca romana. Dopo che la città venne distrutta nel 386 da Magno Massimo per aver parteggiato per il suo rivale Valentiniano II, venne ricostruita da Teodosio I. In seguito venne saccheggiata da Radagaiso (nel 405) e da Attila (nel 452).
Da Novaria, nome latino di Novara, iniziava la via Novaria-Comum, strada romana che collegava la città con Comum (Como) passando per Sibrium (Castelseprio). Da Novara, in epoca romana, passava anche la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
Durante la dominazione dei Longobardi Novara fece parte del ducato di San Giulio. Con Carlo il Grosso il novarese divenne una contea. La città si sviluppò, diventando poi un libero comune. Nel 1110 venne conquistata da Enrico V e distrutta, nel 1167 fece parte della Lega Lombarda. Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo il Comune di Novara si assicurò il controllo di buona parte del Novarese, con l'eccezione dell'enclave vescovile della Riviera di San Giulio. Alla fine del XII secolo accettò la protezione di Milano e divenne così dominio dei Visconti e poi degli Sforza. Nel corso delle cosiddette Guerre d'Italia, la città fu protagonista di ben due assedi: il primo nel 1495 e il secondo nel 1500.
Nel 1706 Novara venne occupata dalle truppe dei Savoia. Con la Pace di Utrecht, la città, insieme a Milano, divenne parte dell'Impero Asburgico. Dopo l'occupazione del 1734 da parte di Carlo Emanuele III, passò, nell'anno successivo, a Casa Savoia.
Dopo la campagna in Italia di Napoleone Bonaparte, Novara fu capitale del Dipartimento dell'Agogna, per poi essere riassegnata alla Casa Savoia nel 1814. L'8 aprile 1821 fu luogo di una battaglia in cui le truppe regolari sarde e austriache sconfissero i liberali costituzionali piemontesi; nell'ancora più tremenda Battaglia di Novara del 23 marzo 1849, l'esercito piemontese fu sconfitto dagli austriaci del maresciallo Radetzky; questo fatto portò all'abdicazione di Carlo Alberto di Savoia ed alla occupazione della città da parte degli austriaci. La sconfitta dei Piemontesi può essere vista come l'inizio del Risorgimento italiano.
Con il regio decreto nº 3702 del 23 ottobre 1859 ("Decreto Rattazzi"), fu istituita la provincia di Novara, che comprendeva all'epoca anche le attuali province di Vercelli, di Biella e del Verbano-Cusio-Ossola.
Titolo di Città | |
«Città del Piemonte durante il Regno di Sardegna» |
Medaglia d'oro al merito civile | |
«La popolazione di Lumellogno, "Frazione Rossa" del Comune di Novara, animata da profondi ideali di libertà e di democrazia, si rese protagonista di un eroico episodio di resistenza ad un raid punitivo di fascisti, sopportando la perdita di alcuni dei suoi figli migliori. Nobile esempio di spirito di sacrificio e di elevate virtù civiche. 15/16 luglio 1922, Fraz. Lumellogno (NO)
(alla frazione Lumellogno di Novara)» |
L'antico nucleo cittadino di Novara, di forma pressoché pentagonale, è situato su un modesto rilievo collinare (oggi Centro Storico, sede dell'omonima circoscrizione) e conserva ancora per gran parte, nonostante le pesanti manomissioni in chiave moderna e le molte architetture neoclassiche, l'antico impianto medievale con strade ciottolate e piccole piazze (piazza delle Erbe e piazza della Repubblica).
Anticamente la città era dotata di una cinta muraria avente un perimetro di 2200 metri, innalzata alla fine del I secolo d.C. durante l'età imperiale. Parzialmente distrutte nel 1110 le mura furono successivamente ricostruite ed infine demolite agli inizi del Novecento per permettere lo sviluppo cittadino. Due tratti delle antiche mura romane, tornate alla luce a seguito di scavi archeologici, sono visibili oggi presso largo Cavour e nell'area verde alle spalle del Conservatorio Gallarini, tra via Solaroli e via Dominioni. Esse appaiono realizzate con la tecnica dell'opus mixtum utilizzando ciottoli di fiume legati tra loro con malta, posti di piatto e intervallati da basse fasce orizzontali in mattone.
Dopo il loro abbattimento, le mura hanno lasciato posto agli attuali baluardi, grandi viali alberati che circondano il centro storico.
Quale municipio romano, anche il reticolo stradale di Novara era caratterizzato da un cardo e da un decumano che corrispondono, il primo agli attuali Corso Cavour e Corso Mazzini (già Corso di Porta Sempione) ed il secondo a Corso Italia (già Corso di Porta Torino) e Corso Cavallotti (già Corso di Porta Milano)[13]. Le due strade si incontrano nel cosiddetto Angolo delle Ore.
Il monumento più celebre di Novara è la basilica di San Gaudenzio, costruita tra fine Cinquecento ed inizio Seicento, e caratterizzata dall'imponente cupola neoclassica a pinnacolo (alta 121 metri) progettata da Alessandro Antonelli e aggiunta al corpo della chiesa nella seconda metà del XIX secolo, da molti considerata la più alta al mondo in mattoni.[14]
Di particolare interesse anche il campanile di Benedetto Alfieri (zio del più famoso Vittorio Alfieri), l'organo a canne costruito da Vincenzo Mascioni e, soprattutto, il Polittico di Gaudenzio Ferrari.
Centro della vita religiosa cittadina è l'imponente Cattedrale, in stile neoclassico, progettata anch'esso da Alessandro Antonelli e costruita a metà del XIX secolo demolendo la preesistente cattedrale romanica (sorge infatti nello stesso punto in cui si trovava anticamente il tempio di Giove), della quale appartengono ancora la parte inferiore del campanile, il Chiostro della Canonica e l'Oratorio di San Siro.
Di fronte al Duomo si trova il Battistero, il più antico edificio della città tuttora esistente e una delle più antiche architetture paleocristiane del Piemonte.
Poco distante dal Duomo è situato il cortile (o Arengo) del Broletto, antico centro della vita politica di Novara libero comune. Esso è un complesso architettonico costituito da quattro palazzi storici disposti a quadrilatero, sorti in epoche diverse con materiali ed elementi decorativi non coerenti tra loro, che si affacciano sul cortile centrale: il palazzo del Comune (XII secolo) a nord, il palazzo dei Paratici (XII secolo) ad ovest, il palazzo del Podestà a sud e il palazzo dei Referendari ad est (entrambi fine XIV-inizio XV secolo).
Il Broletto fu anche sede delle carceri, poi delle corporazioni artigiane e ospita oggi i musei civici, con collezioni d'arte e reperti archeologici della storia novarese e la Galleria Giannoni, da molti anni in restauro, raccolta di opere pittoriche e scultoree dell'Ottocento e del Novecento.
Non lontano da piazza della Repubblica (già piazza Duomo) si trovano la triangolare e caratteristica piazza Cesare Battisti (meglio conosciuta dai novaresi come piazza delle Erbe). Essa costituisce il centro perfetto della città di Novara che è indicato da una piccola mattonella triangolare sul selciato, riconoscibile perché differente dalla altre che costituiscono la pavimentazione della piazza.
Nella piazza intitolata a Giacomo Matteotti è situato Palazzo Natta-Isola, sede della Provincia e della Prefettura, caratterizzato dalla bella Torre dell'Orologio, mentre nella vicina via Fratelli Rosselli si trova Palazzo Cabrino, sede degli uffici amministrativi del Comune.
La piazza più grande è Piazza Martiri della Libertà (già piazza Castello, successivamente piazza Vittorio Emanuele II), dominata dalla statua equestre intitolata a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, incoronato proprio a Novara. Su piazza Martiri si affacciano poi il Castello Visconteo-Sforzesco, opera dei signori milanesi, sede attuale di eventi e mostre artistiche, e il Teatro Coccia, il teatro più storico del Piemonte. Il Castello, un tempo molto più vasto del complesso oggi rimasto, è circondato dall'Allea, uno dei più grandi giardini pubblici di Novara.
Altre piazze importanti sono:
Oltre al Duomo ed alla Basilica di San Gaudenzio, le principali chiese della città sono:
La più antica valutazione della popolazione cittadina risale al 1723, con un totale 8 963 abitanti censiti di cui 5 590 dentro le mura e 3 373 nei sobborghi. Nel 1776, la popolazione era salita a 11 092 abitanti di cui 7 003 dentro le mura e 4 089 nei sobborghi, si arriva poi a 12 465 abitanti nel 1804 ed a 14 021 nel 1826[21]. Negli anni successivi si verificherà quasi un raddoppio della popolazione che sarà pari a 25 144 abitanti registrati durante il primo censimento nazionale del 1861. A partire da questa data la crescita della popolazione è costante e nel 1911 la città conta 53 657 abitanti. Successivamente nel periodo a cavallo tra le due guerre la crescita subisce una battuta di arresto, con una lieve ripresa che porta a 69 935 i cittadini nel 1951. Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento la cittadinanza tornerà a crescere in modo vigoroso attestandosi nel 1971 attorno ai 100 mila abitanti, cifra che rimarrà pressoché invariata fino ad oggi.
Abitanti censiti[22]
Al 1º gennaio 2016, gli stranieri regolarmente residenti nel comune di Novara erano 14 795[23] corrispondenti al 14,2% degli abitanti totali. I principali gruppi etnici presenti (oltre 500 persone) sono:
Il quartiere con la maggior immigrazione straniera è Sant'Agabio con una quota pari a circa il 25% dei residenti, principalmente di etnie nordafricane[24].
Secondo il dossier sulla qualità della vita in Italia de Il Sole 24 Ore[25] ed in base al rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente[26], nel 2021 la città di Novara si colloca rispettivamente al 32º ed al 47º posto in classifica su 107 capoluoghi di provincia italiani. La migliore posizione registrata da Novara per la qualità della vita risale al 2000 (15º posto) mentre la peggiore risale al 2014 (66°). Dopo il periodo 2009-2018 che ha visto Novara posizionarsi nella parte bassa della classifica, dal 2019 la città ha riottenuto buoni risultati.
Nella classifica dei "Comuni Ricicloni" di Legambiente, le agenzie di raccolta e riciclo rifiuti del medio e basso novarese si collocano rispettivamente al 13º e 18º posto tra i consorzi di gestione rifiuti sopra i 100000 abitanti[27].
La città di Novara è sede dell'Istituto Geografico De Agostini, che ha festeggiato il centenario nel 2001.
La città è sede dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale insieme a Vercelli ed Alessandria. Quattro degli otto Dipartimenti che compongono l'Ateneo si trovano a Novara[28]:
Inoltre, è sede del Centro interdipartimentale di medicina d'emergenza, dei disastri e informatica applicata alla pratica e alla didattica medica (CRIMEDIM) ed è attiva la Scuola di Medicina che ha l'obiettivo di coordinare l'attività didattica e di ricerca svolta dai dipartimenti di Medicina Traslazionale e Scienze della salute presso l'azienda ospedaliero - universitaria "Maggiore della Carità".
Nonostante sia di recente istituzione (1998), l'Università del Piemonte Orientale ha raggiunto 14 761 studenti iscritti al 15 dicembre 2020[29]. Secondo la classifica annuale stilata dal Censis la UPO si colloca al dodicesimo posto in Italia tra i sedici Atenei di medie dimensioni[30]. Sia il dipartimento di Scienze della salute sia il dipartimento di Medicina traslazionale sono stati selezionati dal MIUR nel 2018 come due dei 180 dipartimenti di eccellenza italiani[31].
La cucina locale, come la maggior parte dei tratti culturali Novaresi, presenta un mix di ricette tradizionali lombarde con alcuni piatti tipici dell'Alto Piemonte.
Il riso è l'elemento più importante della cucina novarese, utilizzato per cucinare numerose ricette dai primi ai dolci. La più classica delle ricette a base di riso è la paniscia, risotto condito essenzialmente con lardo, salam d'la duja, cipolla, verze e fagioli.
Altro elemento tipico del territorio risicolo sono le rane, che possono essere cucinate con il riso, in brodo, fritte o in guazzetto.
Tra i prodotti da forno si ricordano il "pane di riso"[33] ed il "pane di mais"[34], composti rispettivamente con farina di riso e di mais in aggiunta alla farina di frumento.
Il principale formaggio è il Gorgonzola DOP, nelle versioni dolce e piccante, oggi prodotto principalmente a Novara e nei comuni limitrofi. La città è inoltre sede del "Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola".
Tra i salumi si ricordano:
Il più tipico dolce locale è il "Biscottino di Novara", un biscotto di forma rettangolare con angoli arrotondati, molto leggero (8 grammi) e senza grassi, in quanto composto solo da farina di frumento (38%), zucchero (38%) e uova intere (24%)[35]. Divenuto famoso in anni recenti grazie ad una sua rivisitazione commerciale (il cosiddetto "Pavesino" prodotto dalla locale ditta Pavesi), il biscotto ha però origini molto più antiche; le prime notizie storiche risalgono infatti al 1500 quando veniva preparato dalle monache nei monasteri femminili.[36] Il Biscottino di Novara dà anche il nome alla maschera tipica novarese: "Re Biscottino".
Altro dolce tipico novarese è il "Pane di San Gaudenzio"; si tratta di un dolce con un rivestimento esterno di pasta frolla ed un soffice ripieno composto da farina di frumento, zucchero, uva sultanina, burro, uova e limone. La superficie può essere cosparsa da granella di pinoli o di nocciole e zucchero a velo.[37]
L'Antico Dolce della Cattedrale ha antichissime origini, era infatti già prodotto nel 1200 quando veniva usato come omaggio dei feudatari ai canonici di Santa Maria che a loro volta lo ridistribuivano ai fedeli. Si presenta di forma rotonda ed è composto da farina di frumento, zucchero, burro, uova, lievito vanigliato, buccia di limone, grappa di Nebbiolo, latte e frutta (albicocche e prugne).[38] Tutti questi prodotti sono inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi.
Novara è la patria dell'aperitivo Campari, famoso in tutto il mondo; fu infatti nel "Bar dell'Amicizia" (ora non più esistente) che Gaspare Campari, nel 1860, mise a punto la ricetta della bevanda alcolica che porta il suo nome.
Novara è divisa in 13 quartieri[39]. Prima dell'entrata in vigore della legge 42/2010[40] tali circoscrizioni avevano un loro ruolo istituzionale[41].
Num. | Circoscrizione | Abitanti 2010[42] | Cittadini stranieri[43] | Aree comprese |
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1 | Centro | 7 605 | 1 401 | Centro storico |
2 | Nord Est | 8 739 | 1 546 | Quartieri Sant'Andrea e San Rocco |
3 | Nord | 11 546 | 768 | Quartieri Sant'Antonio, Vignale e Veveri |
4 | Sant'Agabio | 12 877 | 3 274 | Quartiere Sant'Agabio |
5 | Porta Mortara | 8 097 | 1 292 | Quartiere Porta Mortara |
6 | Sacro Cuore | 8 082 | 734 | Quartiere Sacro Cuore |
7 | San Martino | 9 505 | 1 391 | Quartiere San Martino |
8 | Santa Rita | 4 886 | 350 | Quartiere Santa Rita e frazione Agognate |
9 | Ovest | 9 654 | 720 | Quartieri San Paolo e Zona Agogna |
10 | Sud | 10 582 | 700 | Quartieri Cittadella, Villaggio Dalmazia, Rizzottaglia e Torrion Quartara |
11 | Sud Est | 7 849 | 512 | Quartiere Bicocca e frazione Olengo |
12 | Lumellogno | 1 983 | 174 | Frazioni Lumellogno, Casalgiate, Pagliate e Gionzana |
13 | Pernate | 3 619 | 248 | Frazione Pernate |
Totale | 105 024 | 13 110 |
La città è uno strategico snodo logistico e commerciale a circa metà strada rispetto a Torino e Milano. La vicinanza geografica e storica con il capoluogo lombardo fa sì che l'economia novarese sia maggiormente influenzata da quest'ultima città, infatti molte aziende meneghine hanno filiali a Novara e viceversa.
Due sono le principali zone industriali della città: la prima a nord-est, tra i quartieri di Sant'Agabio e San Rocco e la seconda ad ovest, nel comune di San Pietro Mosezzo.
A partire dall'amministrazione Canelli, Novara ha attratto diversi attori internazionali nel campo della logistica, un settore diventato sempre più centrale per l'occupazione e l'economia cittadina[44].
Le più importanti attività economiche sono:
Il comune di Novara è uno dei membri del consorzio TOP-IX.
È il più importante centro di smistamento ferroviario del Piemonte nord-orientale, scalo o tappa di treni in arrivo o in partenza per il nord Europa, in particolare Belgio e Paesi Bassi.
Il progetto del CIM nasce nel 1987 quale evoluzione dello scalo intermodale di Novara Boschetto, attivo dalla metà degli anni sessanta. Il terminal è divenuto operativo alle 5,30 del 17 ottobre 1995[45].
Dopo diversi progetti non portati a termine[46], nel 2022 sulla spinta di nuovi attori logistici instauratisi sul territorio, tra cui Hupac e Develog, è stato approvato l'ampliamento del CIM nella frazione di Pernate[47].
Novara è collegata con Torino e Milano attraverso l'autostrada A4 (svincoli Novara Ovest e Novara Est). L'ex svincolo Novara dell'A4 è stato chiuso alla fine degli anni novanta, insieme a quello di Galliate, in concomitanza con l'apertura del casello di Novara Est, posto a metà strada dei precedenti e direttamente collegato con la tangenziale esterna della città.
La città è inoltre dotata di un sistema parziale di strade tangenziali (SS 703). La Tangenziale Est inizia dalla strada statale 32 Ticinese a nord della città e termina al raccordo con la strada statale 211 della Lomellina a sud; la Tangenziale Sud prosegue fino alla SS 11 per Vercelli, a sud-ovest della città.
La città è servita da tre stazioni ferroviarie:
Fra il 1884 e il 1934 presso la stazione ferroviaria era presente il capolinea delle tranvie per Biandrate e Ottobiano, gestite dalla Società anonima per le Ferrovie del Ticino.
Il trasporto pubblico nella città è svolto mediante autoservizi operati dalla società SUN attraverso autobus e navette.
Novara non dispone di un aeroporto dedicato al traffico cittadino, ma si serve dell'Aeroporto di Milano Malpensa distante dalla città solamente 30 km, raggiungibile anche attraverso collegamenti su rotaia con scalo su Castano Primo e Busto Arsizio che partono dalla stazione ferroviaria di Novara.
Dispone però di un aeroporto militare, gestito dall'aeronautica militare, situato nella vicina Cameri.
È presente anche un piccolo aeroporto gestito da Aereoteam Novara.
Il Novara Calcio ha disputato per tredici volte il campionato di Serie A (l'ultima nella stagione 2011-2012). La stagione 2021-2022 viene disputata in Serie D, a causa del fallimento della società storica e della fondazione di una nuova società, il Novara Football Club. La stagione 2022-2023 è nuovamente disputata in Serie C. Lo Sparta Novara è la seconda squadra di calcio della città.
L'AGIL Volley è una società pallavolistica femminile italiana con sede a Novara: milita nel campionato di Serie A1. Nel suo palmarès vanta una Champions League conquistata nella stagione 2018-2019, una Coppa CEV, tre Coppe Italia, uno scudetto conquistato nella stagione 2016-2017[48] ed una Supercoppa italiana.
L'Hockey Novara è una squadra di hockey su pista di Novara vincitrice di 32 scudetti[49].
Il Baseball Novara 2000 fu una società italiana di baseball iscritta alla Italian Baseball League, il massimo campionato italiano di Baseball. Vinse due volte la Coppa Italia.
I Lancieri Novara sono una squadra di football americano di Novara. Sono affiliati alla Federazione Italiana di American Football; partecipano alla Terza Divisione.
La città di Novara è servita principalmente dall'Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità.
La sede distaccata del Maggiore, l'Ospedale San Giuliano, situato nel quartiere Porta Mortara, è il principale centro di riabilitazione della città.
A partire dal 1998 è stato progettato un trasferimento dell'attuale sede ospedaliera centrale presso un nuovo edificio, chiamato in ultima istanza Città della Salute e della Scienza, che dovrebbe sorgere a Sud della città. Dopo vari cambiamenti, fermi e ripartenze nel settembre 2022 è stato approvato dalla regione Piemonte il bando di gara aggiornato per la costruzione del nuovo polo ospedaliero che, nel caso andasse a buon fine l'appalto, dovrebbe vedere la luce tra il 2026 ed il 2028[50].
Tra le cliniche private presenti sul territorio comunale la Clinica San Gaudenzio è l'unica a svolgere anche un ruolo paraospedaliero per trattamenti, interventi e degenze brevi o di medio periodo.
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(aiuto). URL consultato il 6 novembre 2022.Altri progetti
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