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Agrigento (ascolta[?·info], AFI: [ˌagɾiˈʤɛnːto], Giurgenti in siciliano[4]) è un comune italiano di 55 406 abitanti[1], capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale in Sicilia.

Agrigento
comune
Agrigento – Veduta
Agrigento – Veduta
Il centro di Agrigento visto dal parco della Valle dei Templi
Localizzazione
Stato Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Agrigento
Amministrazione
SindacoFrancesco Miccichè (indipendente di centro-destra) dal 21-10-2020
Territorio
Coordinate37°18′39.87″N 13°34′35.57″E
Altitudine230 m s.l.m.
Superficie245,32 km²
Abitanti55 406[1] (31-8-2022)
Densità225,85 ab./km²
FrazioniCannatello, Fiumenaro, Fontanelle, Giardina Gallotti, Montaperto, San Leone, Villaggio Peruzzo, Villaggio Mosè, San Michele, Villaseta, Monserrato
Comuni confinantiAragona, Cattolica Eraclea, Favara, Joppolo Giancaxio, Montallegro, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Raffadali, Realmonte, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana
Altre informazioni
Cod. postale92100
Prefisso0922
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT084001
Cod. catastaleA089
TargaAG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona B, 729 GG[3]
Nome abitantiagrigentini
Patronosan Gerlando
Giorno festivo25 febbraio
Cartografia
Agrigento
Agrigento – Mappa
Agrigento – Mappa
Posizione del comune di Agrigento nel libero consorzio comunale
Sito istituzionale

Fondata intorno al 581 a. C., Agrigento sorge in un territorio in cui si insediarono i vari popoli che lasciarono traccia nell'isola. Già sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con egei e micenei, il territorio agrigentino vide sorgere la polis di Akragas (Ἀκράγας), fondata da geloi di origine rodio-cretese.

Raggiunse il massimo splendore nel V secolo a.C., prima del declino avviato dalla guerra con Cartagine. Nel corso delle guerre puniche venne conquistata dai Romani, che latinizzarono il nome in Agrigentum.

Successivamente cadde sotto il dominio arabo, con il nome di Kerkent, e nel 1089 fu conquistata dai Normanni, che la ribattezzarono Girgenti, nome che mantenne sino al 1927 quando fu rinominata con il toponimo attuale.

Fino al 1853 il suo territorio comprendeva anche l'odierno comune di Porto Empedocle.

È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.


Geografia fisica



Territorio


«Mai visto in tutta la mia vita uno splendore di primavera come stamattina al levar del sole… Dalla finestra vediamo il vasto e dolce pendio dell'antica città tutto a giardini e vigneti, sotto il folto verde s'indovina appena qualche traccia dei grandi e popolosi quartieri della città di un tempo. Soltanto all'estremità meridionale di questo pendio verdeggiante e fiorito s'alza il tempio della Concordia, a oriente i pochi resti del Tempio di Giunone; ma dall'alto l'occhio non scorge le rovine di altri templi … corre invece a sud verso il mare.»

(Goethe, Viaggio in Italia)

Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Agrigento.

Il clima è mite in inverno, quando insieme all'autunno sono concentrate all’incirca tutte le precipitazioni annuali, in estate è caldo torrido. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +28,5 °C[5].

Stazione meteorologica di Agrigento Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 14,014,516,418,923,628,230,933,929,523,519,315,814,819,631,024,122,4
T. min. media (°C) 8,08,09,111,214,819,221,822,119,816,112,69,78,611,721,016,214,4

Origini del nome


Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: Ἀκράγας per i Greci, Agrigentum per i Romani, Kerkent o Gergent per gli Arabi; per i Normanni era Girgenti, e con questo nome la ritroviamo per esempio in Della nuova grande illuminante face del mare ossia il terzo volume, dedicato al Mediterraneo e redatto in italiano, del monumentale (EN) Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel, pubblicato ad Amsterdam da J. van Keulen in cinque volumi tra il 1681 e il 1684 ai quali, nel 1753, se ne aggiunse un sesto per la navigazione lungo le coste asiatiche[6].

Parimenti ritroviamo il toponimo, nella forma Gergenty, nel Nouveau Receuil … de la Mer Méditerranée …, Gênes 1848, chez Yves Gravier, Libraire derrière la Loge de Banchi, 179 tavole[7].

Girgenti fu il nome ufficiale della città fino al 1927, quando, durante il periodo fascista, venne utilizzata un'italianizzazione del nome che aveva la città durante il dominio romano. Agrigento assunse l'attuale denominazione con regio decreto-legge n.1143 del 16 giugno 1927.[8]


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Akragas e Tiranni di Agrigento.
(GRC)

«[…] καλλίστα βροτεᾶν πολίων […]»

(IT)

«[…] città la più bella fra quante albergo son d'uomini […]»

(Pindaro, XII Pitica)

Agrigento fu fondata su un altopiano affacciato sul mare, compreso tra due fiumi, l’Hypsas e l'Acragas, da cui originariamente l'insediamento prese il nome. Un crinale, che offriva un certo grado di fortificazione naturale, collega un colle a nord denominato Colle di Girgenti con un altro, denominato Rupe Atenea, a est. Secondo Tucidide, fu fondata intorno al 582-580 a.C. da coloni greci provenienti da Gela, città della Sicilia sud-orientale, con altri coloni provenienti da Creta e Rodi. I fondatori (oikistai) della nuova città furono Aristonous e Pystilus. Fu l'ultima delle principali colonie greche in Sicilia ad essere fondata[9].


Periodo arcaico


Il territorio sotto il controllo di Acragas si espanse fino a comprendere l'intera area compresa tra il Platani e il Salso, arrivando in profondità nell'entroterra siciliano. Fonti letterarie greche collegano questa espansione a campagne militari, ma l'evidenza archeologica indica che fu piuttosto un lungo processo che raggiunse il suo apice solo all'inizio del V secolo a.C.[10]. La maggior parte degli altri insediamenti greci in Sicilia sperimentò un'espansione territoriale simile in questo periodo[11]. Scavi in una serie di siti in questa regione abitata dalle popolazioni indigene Sicani, come Sabucina, Gibil Gabib, Vassallaggi, Sant'Angelo Muxaro e Mussomeli, mostrano segni di adozione della cultura greca[12]. È controverso quanto di questa espansione sia avvenuta ricorrendo alla violenza e quanto grazie al commercio e l'acculturazione[12]. L'espansione territoriale diede ai coloni greci nuove terre, e il controllo della via terrestre da Acragas alla città di Himera sulla costa settentrionale della Sicilia[13]. Questa era la principale via terrestre dallo Stretto di Sicilia al Mar Tirreno, e il suo controllo fu un fattore chiave per la prosperità economica della città nel VI e V secolo a.C., divenuta proverbiale. Si racconta che Platone, vedendo il tenore di vita degli abitanti, avesse osservato che "costruiscono come se volessero vivere per sempre, eppure mangiano come se fosse il loro ultimo giorno"[14]. Forse a causa di questa ricchezza, Acragas fu una delle prime città in Sicilia a battere moneta, intorno al 520 a.C.

Intorno al 570 a.C., la città passò sotto il controllo di Falaride, una figura semi-leggendaria, ricordata come l'archetipo del tiranno, che si dice uccidesse i suoi nemici facendoli bruciare vivi all'interno di un toro di bronzo. Nelle fonti letterarie antiche è legato alle campagne militari di espansione, ma questo è probabilmente anacronistico. Governò fino al 550 a.C. circa[10][15]. La storia di Acragas nella seconda metà del VI secolo è sconosciuta, fatta eccezione per i nomi di due leader, Alcamenes e Alcander[16]. Acragas si espanse anche verso ovest nel corso del sesto secolo, rivaleggiando con Selinunte, la città greca a ovest più vicina. I Selinuntini fondarono la città di Eraclea Minoa presso la foce del fiume Platani, a metà strada tra i due insediamenti, verso la metà del VI secolo a.C. Gli Acragantini la conquistarono intorno al 500 a.C.[17]


Periodo Emmenide


Didrachma di Acragas, 490–483 a.C.
Didrachma di Acragas, 490–483 a.C.

Terone, un membro della famiglia Emmenide, divenne tiranno di Acragas intorno al 488 a.C. Strinse un'alleanza con Gelone, tiranno di Gela e Siracusa. Intorno al 483 a.C., Terone invase e conquistò Himera, vicino. Il tiranno di Himera, Terillo si unì a suo genero, Anassila di Reggio, e i Selinuntini invitarono i cartaginesi a intervenire per restaurare il potere di Terillo. I Cartaginesi intervennero nel 480 a.C., dando inizio la prima delle Guerre greco-puniche, ma furono sconfitti dalle forze congiunte di Terone e Gelone nella Battaglia di Himera.

In questo periodo furono realizzati numerosi enormi progetti di costruzione nella Valle dei Templi, tra cui il Tempio di Zeus Olimpio, uno dei più grandi templi greci mai costruiti, e la costruzione dell’imponente bacino idrico della Kolymbethra. Secondo Diodoro Siculo, furono costruiti per celebrare la vittoriosa battaglia di Imera, utilizzando come schiavi i prigionieri catturati in guerra. L'evidenza archeologica indica che il boom delle costruzioni monumentali iniziò effettivamente prima della battaglia, ma continuò nel periodo successivo. In questo periodo ebbe inizio anche l'importante ricostruzione della cinta muraria su scala monumentale[18]. Terone inviò atleti ai giochi olimpici e alle altre competizioni panelleniche della Grecia continentale. Diverse poesie di Pindaro e Simonide celebrano le vittorie di Terone e di altri Acragantini, fornendo approfondimenti sull'identità e l'ideologia di Acragas in questo momento[19]. Le fonti letterarie greche generalmente lodano Terone come un buon tiranno, ma accusano suo figlio Trasideo, che gli successe nel 472 a.C., di violenza e oppressione. Poco dopo la morte di Terone, Ierone I di Siracusa (fratello e successore di Gelone) invase Acragas e rovesciò Trasideo. Le fonti letterarie affermano che Acragas divenne poi una democrazia, ma in pratica sembra essere stata dominata dall'aristocrazia cittadina[20]


Periodo classico e periodo ellenistico


Tetradracma di Acragas, 410 a.C.
Tetradracma di Acragas, 410 a.C.

Il periodo successivo alla caduta degli Emmenidi non è ben documentato. Un collegio oligarchico, chiamato "i mille", fu al potere per alcuni anni a metà del V secolo a.C., ma fu rovesciato. La tradizione letteraria ascrive al filosofo Empedocle un ruolo decisivo in questa rivoluzione, ma alcuni studiosi moderni ne dubitano[21]. Nel 451 a.C., Ducezio, capo di uno stato siculo ostile all'espansione dei greci nell'interno della Sicilia, invase il territorio di Acragas, conquistando un avamposto chiamato Motyum. Ducezio fu sconfitto nel 450 a.C., ma la decisione siracusana di lasciar andare Ducezio indignò gli Acragantini, che entrarono in guerra con Siracusa. Furono sconfitti in una battaglia sul fiume Salso, che lasciò a Siracusa l’egemonia sulla Sicilia orientale. La sconfitta fu talmente grave che Acragas cessò di coniare monete per diversi anni[22].

Le fonti antiche consideravano Acragas una città molto grande in questo momento. Diodoro Siculo dice che la popolazione era di 200.000 persone, di cui 20.000 erano cittadini. Diogene Laerzio fornì l’incredibile cifra di 800.000 abitanti. Alcuni studiosi moderni hanno accettato i numeri di Diodoro,[23][24] ma sembrano essere troppi. Jos de Waele suggerisce una popolazione di 16.000-18.000 cittadini,[25] mentre Franco De Angelis stima una popolazione totale di circa 30.000-40.000[26].

Quando Atene intraprese la spedizione siciliana contro Siracusa, tra il 415 e il 413 a.C., Akragas rimase neutrale.

Dopo la conquista e il saccheggio dei cartaginesi nel 406 a.C. Acragas non recuperò mai più il suo potere.

Fu ripopolata in seguito all'invasione di Timoleonte e nel periodo ellenistico ebbe luogo la costruzione di molti edifici imponenti. All'inizio del III secolo a.C., un tiranno di nome Finzia si proclamò re di Akragas, e giunse a controllare altre città. Il suo regno tuttavia fu di breve durata.


Periodo romano


La città fu contesa tra Romani e Cartaginesi durante la Prima Guerra Punica. I romani misero la città sotto assedio nel 262 a.C. e la conquistarono dopo aver sconfitto una forza di soccorso cartaginese nel 261 a.C., riducendone la popolazione in schiavitù. Sebbene i Cartaginesi riconquistassero la città nel 255 a.C. l’accordo definitivo di pace cedette la Sicilia punica, e con essa Akragas, a Roma. La città fu duramente toccata dalla Seconda Guerra Punica (218–201 a.C.), quando sia Roma che Cartagine combatterono per controllarla. Alla fine i romani conquistarono Akragas nel 210 a.C. e la ribattezzarono "Agrigentum", anche se rimase per secoli una comunità in gran parte di lingua greca. Divenne di nuovo prospera sotto il dominio romano e i suoi abitanti ricevettero la piena cittadinanza romana dopo la morte di Giulio Cesare nel 44 a.C.


Medioevo


Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la città passò successivamente nelle mani del Regno Vandalico, del Regno Ostrogoto d'Italia e poi dell’Impero bizantino. Durante questo periodo gli abitanti di Agrigentum abbandonarono i quartieri bassi della città e si trasferirono nell'ex acropoli, in cima alla collina. Le ragioni di questo spostamento non sono chiare, ma probabilmente erano legate alle distruttive incursioni costiere dei saraceni e di altri popoli. Nell'828 i saraceni conquistarono ciò che rimaneva della città; la forma araba del suo nome divenne كِركَنت (Kirkant) o جِرجَنت (Jirjant).

In seguito alla conquista normanna della Sicilia, la città cambiò il suo nome in Girgenti [27] Nel 1087, il Gran Conte Ruggero I stabilì un vescovato latino nella città. I normanni costruirono il castello di Agrigento per controllare l'area. La popolazione diminuì durante gran parte del periodo medievale, ma si riprese un po’ dopo il XVIII secolo.


Periodo moderno


Nel 1860, come nel resto della Sicilia, gli abitanti sostennero l'arrivo di Giuseppe Garibaldi durante la Spedizione dei Mille (uno degli eventi più importanti dell'Unità d'Italia) che segnò la fine della dinastia dei Borbone[28][29].

Nel 1927 Benito Mussolini con il "Decreto Legge n. 159 del 12 luglio 1927"[30] introdusse l'attuale versione italianizzata del nome latino[31]. Tale decisione rimane controversa, in quanto simbolo del fascismo e dell'eradicazione della storia locale. Su suggerimento di Andrea Camilleri, scrittore siciliano di origine agrigentina, il centro storico della città è stato ribattezzato nel 2016 con il nome siciliano di "Girgenti"[32]. La città subì una serie di devastanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.


Simboli


Stemma del Comune
Stemma del Comune
Gonfalone del Comune
Gonfalone del Comune

«D'azzurro, ai tre giganti Encelado, Fama e Ceo posti ignudi, in maestà, uno accanto all'altro, la figura centrale femminile e le due laterali maschili, sostenuti da un piedistallo e sostenenti con le braccia levate una piattaforma merlata su cui posano tre torri, il tutto d'oro, la torre di destra merlata di cinque pezzi, caricata di una croce ottagona di nero, la centrale di altezza maggiore a pianta ottagonale, merlata di sette pezzi, finestrata a bifora di nero sulla facciata di mezzo, con un'ostia eucaristica movente dalla sommità e caricata del trigramma YHS crocettato nella lettera centrale di nero, la torre sinistra merlata di cinque pezzi e caricata delle lettere greche maiuscole lambda delta omega e della legenda abbreviata S M DI GN dello stesso. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante d'azzurro, il motto a lettere maiuscole di nero: Signat Agrigentum mirabilis aula gigantum. Ornamenti esteriori da Città.»

(D.P.R. del 25 novembre 2019[33][34])

«Drappo di bianco bordato d'azzurro, riccamente ornato da ricami d'oro e caricato dallo stemma e dal motto sopra descritti con l'iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.»

(D.P.R. del 25 novembre 2019[34])

Lo stemma storico e il gonfalone sono stati ufficialmente riconosciuti con il decreto del capo del governo del 28 novembre 1941[35] e concessi con i nuovi ornamenti da Città con il decreto del presidente della Repubblica del 25 novembre 2019.[33]


Monumenti e luoghi d'interesse


Lo stesso argomento in dettaglio: Centro storico di Agrigento.

Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).

Da aprile del 2016 è tornato a chiamarsi ufficialmente Girgenti.[36]

Nel centro storico sono presenti significative testimonianze dell'arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il Palazzo Steri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito e le porte delle cinta muraria.

Porta di Ponte
Porta di Ponte
Cattedrale di San Gerlando
Cattedrale di San Gerlando
Santuario di San Calogero
Santuario di San Calogero
Basilica dell’Immacolata Concezione o di San Francesco
Basilica dell’Immacolata Concezione o di San Francesco
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa sconsacrata del Purgatorio o di San Lorenzo
Chiesa sconsacrata del Purgatorio o di San Lorenzo
Chiesa sconsacrata di San Pietro
Chiesa sconsacrata di San Pietro
Chiesa di Santa Lucia o dell'Assunta
Chiesa di Santa Lucia o dell'Assunta
Chiesa di San Domenico
Chiesa di San Domenico

Architetture religiose


Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Agrigento.

Chiese


Chiese scomparse


Chiese moderne e contemporanee


Monasteri

Chiesa e monastero di Santo Spirito
Chiesa e monastero di Santo Spirito

Conventi


Cimiteri

Cimitero di Bonamorone

In esso sono ospitate tombe monumentali risalenti ai secoli precedenti, veri e propri capolavori scultorei. Tra i viali adombrati dagli alti cipressi vi sono statue, cappelle e mausolei delle confraternite agrigentine. Il maestoso Sacrario militare, dedicato ai caduti delle due guerre mondiali, sovrasta la piazza in fondo al cimitero. Sul perimetro sud, inoltre, vi è la tomba del Capitano inglese Hardcastle.

Cimitero di Piano Gatta

Panorama di Agrigento (2014)
Panorama di Agrigento (2014)

Architetture civili



Palazzi

Chiesa di San Domenico e Palazzo dei Giganti, sede del comune
Chiesa di San Domenico e Palazzo dei Giganti, sede del comune
Palazzo Gaetani
Palazzo Gaetani

Architetture militari



Altro



Monumenti scultorei


Fontane


Piazze


Porte

Porta Panitteri
Porta Panitteri
Porta dei Saccajoli
Porta dei Saccajoli

Viadotti

Nella valle dei Templi si trova il viadotto Akragas che collega le frazioni di Villaseta e Monserrato.


Lapidi commemorative

Agrigento è ricca di lapidi e targhe commemorative dedicate a personaggi illustri o eventi storici significativi. La maggior parte di esse sono in marmo e si possono ammirare sulle facciate di palazzi nobiliari, chiese o piazze. Altre invece sono in bronzo. Tra esse le principali sono:


Teatri


Beni archeologici


Lo stesso argomento in dettaglio: Siti archeologici ad Agrigento.
Tempio greco di Concordia, Agrigento
Tempio greco di Concordia, Agrigento
Contorni della città antica
Contorni della città antica

Il sito archeologico più importante è la Valle dei Templi, risalente al periodo ellenico, con i resti di dieci templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli (Montelusa; Mosè; Pezzino; necropoli romana e tomba di Terone; paleocristiana; Acrosoli), varie opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli ipogei), fortificazioni, parte di un quartiere ellenistico-romano costruito su pianta greca e due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore (non lontano dai resti del tempio di Zeus Olimpio) e l'Agorà superiore (che si trova all'interno del complesso museale); vi sono anche un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio) di epoca romana su pianta greca. Il Parco archeologico della Valle dei Templi è il complesso archeologico più vasto al mondo (c.a. 1300 ha).[62] Il tempio di Zeus Olimpio era il più grande tempio della Magna Grecia.

Altro sito archeologico importante è la Rupe Atenea, il punto più alto dell'antica città di Akragas, dove sono stati rinvenuti resti di un frantoio ellenistico, e sulle sue pendici sud-ovest è conservato uno dei numerosi templi delle divinità ctonie, incorporato nella chiesetta medievale di San Biagio.

Il sito dove poi sorse la città di Akragas, potrebbe essere stato il luogo dove sorgeva la città di Kamikos, prima e più potente città sicana guidata dal leggendario Kokalos, il re che ospitò Dedalo dopo la sua fuga dal labirinto di Cnosso a Creta. La leggenda afferma che Minosse, rintracciato Dedalo alla corte di Kokalos, partì per la Sicania per farsi consegnare il geniale architetto e ucciderlo, venendo ucciso dalle figlie del re sicano dopo essere stato attirato con un tranello.


Aree naturali



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[64]


Religione


Sebbene il patrono ufficiale della città sia San Gerlando[65][66], è a San Calogero che sono tributati gli onori maggiori. Per il Santo Nero la città si mobilita le prime due domeniche di luglio: la processione, a spalla, è accompagnata dalle grida dei fedeli, dai canti e dalla banda, sulle note incessanti della marcia “La Zingarella”.

A dicembre si svolgono le tradizionali novene per le strade della città.

La settimana Santa è vissuta in città con devozione e ammirazione dei fedeli verso i simulacri della Madonna Addolorata e del Gesù agonizzante e la "vara" ovvero l'urna del Signore.


Lingue e dialetti


Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua siciliana e Dialetto agrigentino.

La prima lingua parlata ad Agrigento fu lingua del popolo sicano ma di essa restano pochissime testimonianze. Il sicano fu abbandonato per il dialetto dorico, una delle varietà del greco antico. I greci fondarono infatti la città di Agrigento dandole il nome di Ἀκράγας (Akràgas, terra elevata). Dopo molti tentativi falliti, i Cartaginesi riuscirono a impossessarsi della città, e da qui partirono le prime influenze arabe, influenze che si riscontrano anche oggi nel dialetto agrigentino. Successivamente passò ai Romani, per cui la conquista di Akràgas fu molto importante. Essi la rinominarono Agrigentum. La città per loro era fonte di ricchezza perché dal territorio ricavarono tufo, salgemma, minerali, zolfo, spezie orientali e una grande quantità di grano, uva e olive. Già da prima della caduta dell'Impero romano i Cartaginesi, gli arabi, i barbari asiatici e del medio oriente premevano sulla città fino a quando l'Impero crollò e questi conquistarono tutta la Sicilia. Gli arabo-berberi rifondarono la città che venne chiamata prima Kerkent e poi Gergent. In seguito la città venne occupata prevalentemente dalla componente berbera dei dominatori, divenendone di fatto la "capitale" in Sicilia, sempre in contrapposizione con gli arabi di Palermo.


Tradizioni e folclore


Lo stesso argomento in dettaglio: Sagra del mandorlo in fiore.

La città di Agrigento durante l'arco dell'anno ospita varie manifestazioni molto interessanti tra le quali la Sagra del Mandorlo in Fiore una delle più antiche di Sicilia. Nell'ambito dell'evento si svolgono diverse iniziative enogastronomiche ed eventi di promozione e valorizzazione delle tradizioni etniche dei popoli tra cui due importanti festival internazionali del folclore il primo ideato dal Prof. Enzo Lauretta ed il secondo denominato festival internazionale " I bambini del mondo ideato da Giovanni Di Maida e Claudio Criscenzo. Ricco il programma di appuntamenti con spettacoli, sfilate dei gruppi folklorici, delle bande musicali e dei carretti siciliani, concerti. Mostre ed eventi enogastronomici legati alla mandorla come Mandorlara, e Mandorla Fest. La manifestazione si svolge a partire dalla prima decade del mese di febbraio fino al mese di marzo.


Istituzioni, enti e associazioni


Il Centro Culturale Editoriale "Pier Paolo Pasolini" fu fondato dal bibliotecario Francesco La Rocca, con il patrocinio dell'Assessorato Regionale ai Beni culturali nel 1984. L'attività del Centro Pasolini parte con una serie di iniziative inerenti al parco Archeologico ed il Centro Storico di Agrigento. Le iniziative abbracciano diversi campi della cultura: dalla pittura, alla fotografia ed alla letteratura.


Cultura


La casa natale di Pirandello
La casa natale di Pirandello

Tra gli altri akragantini celebri si annoverano il filosofo Empedocle e l'atleta olimpico Esseneto, al quale è dedicato il moderno stadio cittadino.

Lo scrittore agrigentino più famoso è Luigi Pirandello, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934. Pirandello ambientò ad Agrigento novelle e romanzi.

Il poeta Salvatore Quasimodo dedicò alla città di Agrigento le poesie "Strada di Agrigentum" e "Tempio di Zeus ad Agrigento".

Nel 1987 la cantante Giuni Russo, dedicò alla città la canzone “Alla luna”. La canzone presenta espressioni in dialetto siciliano.

Andrea Camilleri ha reso Vigata (Porto Empedocle, paese in provincia di Agrigento) e Montelusa (Agrigento) il teatro delle storie del commissario Montalbano.

Nell'ultima settimana di settembre ha luogo l'Efebo d'oro premio internazionale per il miglior film dell'anno tratto da un'opera letteraria. L’evento è organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema.

Dal 2022 la città fa parte del progetto del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.[67]


Istruzione



Biblioteche

La Biblioteca Lucchesiana
La Biblioteca Lucchesiana

Università

Agrigento, oltre ad essere sede di varie scuole medie superiori (alle quali sono iscritti anche studenti provenienti dalla provincia), ospita una sede distaccata dell'Università degli Studi di Palermo.

Il Polo territoriale di Agrigento ospita il corso di laurea in Economia che si svolge nella sede di Villa Genuardi - e di Servizio Sociale, Architettura e Giurisprudenza - le cui attività si tengono nella sede di via Quartararo. I corsi di Laurea Magistrale in Giurisprudenza ed Architettura sono ad esaurimento.


Musei

Il telamone del museo archeologico regionale
Il telamone del museo archeologico regionale

Media



Stampa


Radio


Televisione


Geografia antropica


Panorama di Agrigento
Panorama di Agrigento

Suddivisioni storiche


Agrigento, a causa dell'irregolarità del territorio comunale, ha avuto negli anni uno sviluppo disordinato e in parte decentrato. Il centro cittadino infatti sorge su due colline, il colle di Girgenti e la Rupe Atenea, un tempo separate artificialmente dalla cosiddetta nave o taglio di Empedocle (che la leggenda vuole realizzata dal celebre filosofo akragantino al fine di agevolare, in presenza della malaria, la circolazione dei venti ed il ricambio d'aria nell'area in cui sorgeva l'antica città greca). Ulteriore limite all’espansione urbanistica è stato rappresentato dalla vasta area archeologica che sorge a sud delle due colline e che si espande da est ad ovest. Per tale ragione i quartieri più popolosi sorgono in direzione della costa, a sud del Parco Archeologico, e a nord del centro cittadino. Quartieri decentrati:

Quartieri del centro della città:

In passato il territorio del Comune di Agrigento era suddiviso in cinque Circoscrizioni ognuna delle quali ricomprendeva quartieri situati in rapporto di contiguità o vicinanza. le circoscrizioni erano:

  1. Agrigento Centro
  2. Quadrivio Spinasanta-Calcarelle-Fontanelle-San Giusippuzzu-San Michele-San Benedetto-Favara Ovest-Aragona Bassa
  3. Villaseta-Monserrato-Marina
  4. Villaggio Peruzzo-Villaggio Mosè-San Leone-Cannatello-Zingarello-Fiume Naro
  5. Montaperto-Giardina Gallotti-Borsellino

Oggi invece il territorio comunale è diviso appunto in tre circoscrizioni.

  1. circoscrizione del "Centro": comprende tutti i quartieri del centro della città, Bonamorone, Quadrivio Spinasanta, Agrigento Bassa, Calcarelle, Rupe Atenea e Capu Cimuzzu.
  2. circoscrizione della "Costa": comprende i quartieri del Villaggio Mosè, San Leone, Villaggio Peruzzo, Cannatello, Zingarello, Fiume Naro, Maddalusa
  3. circoscrizione dell'"Entroterra": comprende Fontanelle, San Michele, San Giusippuzzu, San Benedetto, Favara Ovest, Zona Industriale, Aragona Bassa, Montaperto, Giardina Gallotti, Borsellino e Capu Misuzzu.

Frazioni


Al 15º censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell'ISTAT (2011), il territorio di Agrigento risulta così suddiviso[70]:

NomeTipologiaAbitantiAltitudineCoordinate
Agrigentocentro abitato / capoluogo comunale32 51423037°18′39.87″N 13°34′35.57″E
Favaracentro abitato71739337°19′17.71″N 13°39′14.01″E
Fiumenarocentro abitato2662737°14′13.97″N 13°37′07.97″E
Giardina Gallotticentro abitato1 00830437°21′09.43″N 13°31′05.37″E
Montapertocentro abitato42527937°19′43.64″N 13°33′05.84″E
San Leone Mosècentro abitato13 332237°15′40.96″N 13°35′19.92″E
San Michelecentro abitato38429437°20′54″N 13°36′23.8″E
Villasetacentro abitato6 1929237°17′54.07″N 13°33′31.6″E
Fontanelle centro abitato 8 100 250 37° 19′ 40″ N, 13° 33′ 0″ E
Calcarellenucleo abitato200737°18′58.49″N 13°36′12.06″E
Consolidanucleo abitato983737°21′25.77″N 13°36′24.99″E
Dunenucleo abitato1184137°14′59.67″N 13°36′23.72″E
Giarranucleo abitato516337°15′19.65″N 13°36′20.56″E
Gibisanucleo abitato017537°15′17.14″N 13°39′27.41″E
Guardianucleo abitato3521537°15′20.65″N 13°36′41.32″E
Maddalusanucleo abitato023537°16′44.61″N 13°34′13.57″E
Magellanonucleo abitato5722037°15′04.71″N 13°36′51.13″E
Petrusanucleo abitato975037°19′04.29″N 13°36′47.12″E
Portellanucleo abitato1905037°17′00.61″N 13°36′34.83″E
Ragazzi del '99nucleo abitato9310037°18′45.51″N 13°35′36.29″E
Sant'Agatanucleo abitato977037°22′01.41″N 13°33′05.28″E
Serraferlicchionucleo abitato330037°19′44.12″N 13°34′59.84″E
Timpa dei Palombinucleo abitato627937°15′55.73″N 13°38′04.75″E
Torcicudanucleo abitato722037°19′36.98″N 13°36′09.99″E
Villaggio la Loggianucleo abitato05537°15′03.52″N 13°43′24.51″E
Villaggio Pirandellonucleo abitato1918037°17′13.67″N 13°33′26.7″E
Zingarellonucleo abitato134037°13′36.4″N 13°38′49.62″E
-Case sparse2 401--
totale8 centri abitati + 18 nuclei abitati58 3230/674

Economia


Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del Pistacchio di Raffadali D.O.P.[71].

Agrigento è un’importante metà turistica grazie al suo ricco patrimonio culturale. Zolfo e potassa furono estratti localmente dai tempi dei contatti con i minoici fino agli anni settanta, ed esportati in tutto il mondo dal vicino porto di Porto Empedocle. Nel 2010, il tasso di disoccupazione ad Agrigento era pari al 19.2%,[72] quasi il doppio della media nazionale.


Urbanizzazione



La conurbazione di Porto Empedocle


Lo stesso argomento in dettaglio: Porto Empedocle.

Fino al XIX secolo Porto Empedocle costituiva il borgo portuale di Girgenti noto come Molo di Girgenti. Esso costituì il naturale sbocco portuale della città fino al 1853, anno in cui il borgo ottenne l'autonomia amministrativa da Girgenti, mentre nel 1863 assunse la denominazione di Porto Empedocle, in omaggio al celebre filosofo. Le due città condividono tradizioni e festività come la devozione verso San Calogero, unico è il santo patrono, San Gerlando, festeggiato il 25 febbraio. La conurbazione Agrigento - Porto Empedocle, peraltro, costituisce il centro di una più ampia area urbana comprendente anche i comuni di Favara, Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona, Comitini, Realmonte e Siculiana.


Infrastrutture e trasporti



Strade


I collegamenti stradali tra Agrigento e le altre città principali dell'isola sono assicurati tramite strade extraurbane secondarie:

La strada statale 118 Agrigentina Corleonese costituisce il vecchio collegamento con Palermo passando per Bivona e Corleone.

La strada statale 122 Agrigentina costituisce il vecchio collegamento con Caltanissetta e Enna passando per Favara e Canicattì.


Ferrovie


Stazione centrale
Stazione centrale

Ad Agrigento sono presenti tre stazioni ferroviarie: la stazione di Agrigento Centrale, la stazione di Agrigento Bassa e la stazione Tempio Vulcano, gestite da RFI. I treni turistici, organizzati da Fondazione FS Italiane che percorrono la Ferrovia turistica dei templi toccano tutte e tre le stazioni: tale servizio è attivo prevalentemente nei mesi estivi e collega il capoluogo con la città di Porto Empedocle ed il Parco archeologico. Il servizio ferroviario ordinario, invece, coinvolge le sole stazioni di Agrigento Centrale e Agrigento Bassa.


Porti


Nella frazione balneare di San Leone è presente il porticciolo turistico intitolato a Cesco Tedesco.


Elisuperficie


In contrada Consolida, posizionata a pochi metri dall'ospedale S. Giovanni di Dio, si trova un'elisuperficie di metri 33 x 33 utilizzata per il servizio di elisoccorso. La struttura è attrezzata per avere operatività sia diurna che notturna. Nel complesso dell'ex ospedale San Giovanni di Dio è presente un'ulteriore elisuperficie.


Mobilità urbana


I trasporti urbani nella città di Agrigento vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da T.U.A. (Trasporti Urbani Agrigento), che assicura un servizio di trasporto pubblico urbano con 12 linee. Sono inoltre garantite 2 linee turistiche con bus scoperti, una delle quali consente di collegare il centro anche con il terminal del porto di Porto Empedocle e con il sito naturalistico di Scala dei Turchi, nella vicina Realmonte.

I collegamenti extraurbani sono garantiti da autoservizi di linea gestiti da operatori privati.


Amministrazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Agrigento.

Gemellaggi



Altre informazioni amministrative


Il comune di Agrigento fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.5 (Colline litoranee di Agrigento)[76].


Sport


La squadra di pallavolo femminile dell'Amazzoni Agrigento nella stagione 1993-94, finalista in Coppa CEV.
La squadra di pallavolo femminile dell'Amazzoni Agrigento nella stagione 1993-94, finalista in Coppa CEV.

Lo sport principale della città è il calcio. La squadra più importante è l'Akragas Calcio, che milita nel Campionato di Eccellenza. Ha disputato 17 campionati di Serie C e 20 di Serie D.

Nel basket la Fortitudo Agrigento milita in Serie A2. Nella stagione 2011-12 ha vinto la Coppa Italia Divisione Nazionale B.

Nel nuoto l'associazione più importante è la A.D.P. Nuoto Agrigento di Carlo Dessì, operante dal 2002. Negli anni ha portato atleti a piazzamenti importanti in campionati italiani ed internazionali, sotto la guida dell'allenatore Davide Dessì.

L'atletica leggera è rappresentate dal G.S. Valle dei Templi Agrigento che partecipa al Grand Prix Regionale di maratonine.

Organizza la Mezza Maratona della Concordia, una delle gare su strada più apprezzate e partecipate dell'isola.

Nel 1994 Agrigento è stata sede del campionato mondiale di ciclismo su strada vinto dal francese Luc Leblanc davanti all'italiano Claudio Chiappucci ed all'altro francese Richard Virenque.

Il 15 maggio 1999 il Giro d'Italia partì da Agrigento, con la tappa Agrigento-Modica di 115 km vinta da Ivan Quaranta. Il 9 maggio 2018 il Giro d'Italia partì da Agrigento, con la tappa Agrigento-Santa Ninfa (Valle del Belice) di 153 km vinta da Enrico Battaglin. Per cinque volte (1965, 1982, 1993, 2008 e 2020), Agrigento è stata sede di arrivo di tappa:

Il 3 gennaio 2016 la Valle dei Templi ospita la Sri Chimoy Oneness-Home Peace Run, la staffetta per la pace più lunga del mondo, diventando il simbolo della pace nel mondo come il Fuji e le Cascate del Niagara.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. In siciliano è attestata anche la forma Agrigentu.
  5. Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  6. Presciuttini, p.14, fig.1.
  7. Presciuttini, p.15, fig.2.
  8. Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N. 159 del 12 luglio 1927, su augusto.digitpa.gov.it, 1927. URL consultato il 14 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2015).
  9. De Angelis, 2016, 72-73.
  10. Gianfranco Adornato, Falaride: mito letterario o realtà storica? Rivalutazione di Akragas arcaica, American Journal of Archaeology, 2012, pp. 483-506.
  11. De Angelis, 2016, 94-101.
  12. De Miro, 1996, 143-144.
  13. de Waele, 1971, 6
  14. The Book of Greek and Roman Folktales, Legends, and Myths, 14 febbraio 2017, ISBN 9781400884674. URL consultato il 6 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2020).
  15. de Waele, 1971, 68-69, 77-78.
  16. de Waele , 1971, 166.
  17. De Miro, 1996, 144-146.
  18. Graziella Fiorentini, Ernesto De Miro, Agrigento V. Le fortificazioni., Roma, Gangemi, 2009, pp. 63-65, ISBN 978-88-492-1686-8.
  19. Maria Pavlou, Pindaro Olympian 3: Mapping Acragas on the Periphery of the Earth, The Classical Quarterly, 2010, pp. 313-326.
  20. Westermark, 2018,  pp. 14-15.
  21. De Angelis, 2016, 210-211.
  22. Westermark, 2018, 16-17.
  23. Trudy Anello, Robert M. Salkin, Sharon La Boda, Dizionario internazionale dei luoghi storici: Europa meridionale, Taylor & Francis, 1º gennaio 1994, ISBN 9781884964022.
  24. Simon Hornblower, A Commentary on Thucydides: Books IV-V.24, Clarendon Press, 6 gennaio 2005, ISBN 9780199276257.
  25. La popolazione dell'antica Akragas, in Φιλίας χάριν: Miscellanea di studi classici in onore di Eugenio Manni., Roma, G. Bretschneider, 1980, pp. 747-60, ISBN 978-8885007390.
  26. De Angelis, 2016, 197.
  27. Esplora Sicilia, La Storia di Agrigento - Sicilia, su esplorasicilia.com. URL consultato il 19 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).
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  29. The Economist, Garibaldi and the 1,000, su economist.com. URL consultato il 7 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2018).
  30. Augusto - Automazione Gazzetta Ufficiale Storica, su augusto.agid.gov.it. URL consultato il 19 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2016).
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  32. Corriere della Sera, Agrigento, ritorno al passato. Il sindaco: si chiamerà Girgenti (ma solo nel centro storico), su corriere.it. URL consultato il 3 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2021).
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  46. Valle dei templi, 63.
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  49. Touring Club Italiano, p. 359.
  50. "Francesco Sacco Vol pp. 238"
  51. Pagina 366, Juan Lopez, "Quinta parte dell'Istoria di San Domenico, e del suo Ordine de' Predicatori" Archiviato il 10 gennaio 2018 in Internet Archive., Stamperia di Iacopo Mattei, Messina, 1652.
  52. Caprarotta - Grisanti, p. 54.
  53. Tommaso Fazello, p. 332.
  54. Fazello, p. 369.
  55. Caprarotta - Grisanti, p. 49.
  56. Caprarotta - Grisanti, pp. 65, 179.
  57. Francesco Sacco Vol. 1°, p. 238.
  58. Picone.
  59. Crollato edificio a Agrigento, su Repubblica.it, Palermo, 25 aprile 2011. URL consultato il 26 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).
  60. Il Teatro Pirandello - Cartellone, spettacoli, programmi, note, su teatroluigipirandello.it. URL consultato il 23 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2018).
  61. La storia del teatro Pirandello, su comune.agrigento.it. URL consultato il 25 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2010).
  62. La valle dei templi e di Montalbano, su viaggi.lastampa.it, La Stampa viaggi, 27 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2013)., riga 4
  63. Parco Valle dei Templi, su parcodeitempli.net. URL consultato il 17 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2014).
  64. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  65. Il culto di San Gerlando a Porto Empedocle., su chiesamadreportoempedocle.it. URL consultato il 3 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2011).
  66. La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento, su lavalledeitempli.it. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2017).
  67. Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020, su Città di Caltanissetta. URL consultato il 14 aprile 2022.
  68. Leonardo Sciascia, Capitolo 9: La Biblioteca di Mattia Pascal, in Fatti diversi di storia letteraria e civile, Adelphi, 1989, ISBN 9788845977060.
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  70. Agrigento - linkedopendata, su datiopen.istat.it. URL consultato il 3 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  71. Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 20 novembre 2020, su eur-lex.europa.eu. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2021).
  72. Agrigento, investimenti al palo, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 2 aprile 2011. URL consultato il 25 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2018).
  73. Agrigento partecipa alle celebrazioni per il 295º anniversario della fondazione di Perm, su scrivolibero.it, Scrivo Libero News, 14 giugno 2018. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2019).
  74. Delegazione di Tampa in visita al Comune di Agrigento, su comune.agrigento.it, Agrigento, 3 maggio 2018. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2019).
  75. (FR) Valenciennes Les Italiens et leurs descendants sont ici chez eux, su lavoixdunord.fr, La Voix du Nord, 18 giugno 2019. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2020).
  76. GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 24 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2014).

Bibliografia



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Portale Agrigento
Portale Antica Grecia

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[de] Agrigent

Agrigent (italienisch Agrigento, bis 1927 Girgenti, altgriechisch Ἀκράγας .mw-parser-output .Latn{font-family:"Akzidenz Grotesk","Arial","Avant Garde Gothic","Calibri","Futura","Geneva","Gill Sans","Helvetica","Lucida Grande","Lucida Sans Unicode","Lucida Grande","Stone Sans","Tahoma","Trebuchet","Univers","Verdana"}Akrágas oder Ακράγαντα[ς] Akráganta[s]) ist eine Stadt mit 58.273 Einwohnern (Stand: 31. Dezember 2019) an der Südküste Siziliens, 4 km vom Meer entfernt gelegen. Sie ist die Hauptstadt des Freien Gemeindekonsortiums Agrigent.

[en] Agrigento

Agrigento (Italian: [aɡriˈdʒɛnto] (listen); Sicilian: Girgenti [dʒɪɾˈdʒɛndɪ] or Giurgenti [dʒʊɾˈdʒɛndɪ]; Ancient Greek: Ἀκράγας, romanized: Akrágas; Latin: Agrigentum or Acragas; Arabic: كركنت, romanized: Kirkant, or جرجنت Jirjant) is a city on the southern coast of Sicily, Italy and capital of the province of Agrigento. It was one of the leading cities of Magna Graecia during the golden age of Ancient Greece with population estimates in the range of 200,000 to 800,000 before 406 BC.[3][4][5][6][7]

[es] Agrigento

Agrigento (Girgenti en siciliano) es una ciudad y municipio italiano, capital de la provincia homónima, que se encuentra en la costa sur de la isla de Sicilia. Es conocida como el lugar donde se alzaba la antigua ciudad griega de Acragante, una de las ciudades más destacadas de la Magna Grecia durante la Edad de Oro de la Antigua Grecia.[3] Tiene unos 60 000 habitantes. El Valle de los Templos está declarado Patrimonio de la Humanidad por la Unesco.

[fr] Agrigente

Agrigente (en italien Agrigento, en sicilien Girgenti) est une ville d'Italie d'environ 60 000 habitants, située en Sicile, dans la province d'Agrigente.
- [it] Agrigento

[ru] Агридженто

Агридже́нто[2] (итал. Agrigento, сиц. Girgenti, Giurgenti, Agrigentu) — город в итальянском регионе Сицилия, административный центр одноимённой провинции. Древние названия города: Акра́гас, Акрага́нт (греч. Ακράγας ή Ακράγαντας) или Агриге́нтум (лат. Agrigentum). Население — 59 351 человек (ноябрь 2017)[1].



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