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La provincia di Pesaro e Urbino è un ente locale territoriale delle Marche che conta 349 507 abitanti[3]. Il capoluogo di provincia ha sede amministrativa in Pesaro[1]. La sigla della provincia è dal 1999 «PU», da quando le rivendicazioni di Urbino (all'epoca co-capoluogo) furono accolte con la variazione della sigla. La provincia conta 50 comuni.

Provincia di Pesaro e Urbino
provincia
Localizzazione
Stato Italia
Regione Marche
Amministrazione
Capoluogo Pesaro[1]
PresidenteGiuseppe Paolini (PD) dal 31-10-2018
Data di istituzione1860
Territorio
Coordinate
del capoluogo
43°54′36.54″N 12°54′47.88″E
Superficie2 507,60[2] km²
Abitanti349 507[3] (31 gennaio 2022)
Densità139,38 ab./km²
Comuni50 comuni
Province confinantiRimini, Repubblica di San Marino (RSM), Ancona, Perugia, Arezzo
Altre informazioni
Cod. postale61121-61122 (Pesaro), 61010-61014, 61020-61026, 61028-61030, 61032-61034, 61036-61049 (provincia)
Prefisso0541, 0721, 0722
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-PU
Codice ISTAT041
TargaPU (PS fino al 1999)
Cartografia
Provincia di Pesaro e Urbino – Localizzazione
Provincia di Pesaro e Urbino – Localizzazione
Provincia di Pesaro e Urbino – Mappa
Provincia di Pesaro e Urbino – Mappa
Posizione della provincia di Pesaro e Urbino all'interno delle Marche.
Sito istituzionale

Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord con l'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e con la Repubblica di San Marino, a sud-est con la provincia di Ancona, a sud-ovest con l'Umbria (provincia di Perugia), e a ovest con la Toscana (provincia di Arezzo). Corrisponde in gran parte alla regione storico-geografica del ducato di Urbino.


Storia


La Delegazione di Urbino e Pesaro nel 1831.
La Delegazione di Urbino e Pesaro nel 1831.
Lo stesso argomento in dettaglio: Variazioni territoriali e amministrative delle Marche e Ducato di Urbino.

È una delle province storiche italiane. Prima della nascita dello Stato italiano ha avuto diverse denominazioni: Ducato di Montefeltro, poi Dipartimento del Metauro con Napoleone e poi ancora Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro con lo Stato Pontificio. Essa rappresenta un crocevia tra le Marche e le vicine Umbria, Toscana e Romagna.

La provincia di Pesaro e Urbino è, almeno fin dalle invasioni celtiche della fine del V secolo a.C., punto di passaggio economico e culturale tra l'Italia peninsulare e quella padana e il suo territorio fu parte della Gallia Cisalpina fino alla conquista romana, avvenuta nel 295 a.C. con la battaglia del Sentino ai danni dei Galli Senoni.

Dopo la vittoria i romani istituirono l'Ager Gallicus, di cui facevano parte i territori compresi tra Rimini e la parte delle attuali Marche situata a nord dell'Esino e per controllare il quale fondarono sulla costa le colonie romane di Sena Gallica (Senigallia), Ariminum (Rimini), Pisaurum (Pesaro) e Fanum Fortunae (Fano). Il confine politico di Roma fu però spostato al fiume Rubicone solo nel periodo della dittatura di Silla (circa 80 a.C.), quando alla Gallia Cisalpina fu dato status di provincia vera e propria.

Attraverso il territorio della provincia passavano sia la cosiddetta Protoflaminia, che da Camerino e Sassoferrato raggiungeva la costa a Senigallia, sia l'asse principale della via Flaminia, nata per unire Roma - attraverso Narni, Terni, Bevagna, Spoleto, Foligno, Nocera Umbra, Fano e Pesaro - a Rimini[4] e ai mercati della Pianura Padana.

Nel medioevo barbarico il territorio della provincia fece parte dell'Esarcato di Ravenna, cioè la circoscrizione che comprendeva i residui territori conquistati dai bizantini nella Guerra gotica che non passarono sotto il dominio longobardo (e per questo denominati Romània in latino tardo, da cui l'attuale Romagna, nel senso di facenti parte dell'Impero Romano d'Oriente). Questo territorio era ricompreso nelle due pentapoli marittima ed annonaria e, dopo un breve periodo di dominazione longobarda sotto Astolfo (751-754), fu quindi parte integrante del nascente Stato Pontificio dopo la Promissio Carisiaca del 754 (la cosiddetta "Donazione di Pipino").

È solo nel 1210 che i territori delle due pentapoli si separano nominalmente dalla Romagna, con cui avevano condiviso i precedenti secoli di storia, e si fondono con la Marca Fermana nell'istituzione della Marca anconitana, creata da papa Innocenzo III nel 1210 a seguito della ripartizione in province dello Stato Pontificio. Durante il periodo dell'indipendenza comunale il potere centrale papale (così come quello di Ancona nei confronti del resto del territorio) fu però assai blando, per non dire solo teorico, e venne rafforzato e consolidato solo a seguito dell'attività del cardinale Albornoz nel XIV secolo, anche se di nuovo indebolito dal fiorire del Ducato di Urbino.

La storia medievale e rinascimentale della provincia è fortemente legata alle vicende delle potenti famiglie nobiliari che si contesero il nord delle attuali Marche ed il sud dell'attuale Romagna, facenti perno sulla regione storica del Montefeltro e cioè, tra le principali, appunto i Montefeltro, i Malatesta, i della Rovere, gli Sforza. I destini geografici e le peculiari caratteristiche, ancora oggi vive, delle genti di queste terre non possono essere compresi se non si analizzano anche le intricate vicende di queste famiglie.

In particolare fu nel 1220 che i Montefeltro, già signori ghibellini di San Leo e di Carpegna, ottennero da Federico II di Svevia anche la signoria di Urbino e da allora il prestigio della città crebbe costantemente. L'antica contea di Urbino divenne ducato nel 1443, raggiunse l'apogeo sotto Federico da Montefeltro e la massima espansione con Francesco Maria I Della Rovere a cui si deve l'annessione di Pesaro.

La provincia di Pesaro e Urbino corrisponde grossomodo a quello dell'antico Ducato di Urbino, fatta eccezione per Senigallia (ora in provincia di Ancona), Gubbio (ora in Umbria) e i sette comuni secessionisti della Val Marecchia passati in Emilia-Romagna a seguito del referendum del 2009. Nell'organizzazione amministrativa dello Stato della Chiesa, il territorio provinciale coincideva con quello della delegazione apostolica di Urbino e Pesaro, poi divenuta, nel 1860, provincia di Urbino e Pesaro, una delle sei province in cui allora risultavano suddivise le Marche. In vista dell'unità d'Italia, l'assetto territoriale marchigiano fu riformato con il decreto Rattazzi (decreto 22 dicembre 1860 n. 4495[5]), che ridusse a quattro il numero delle province e che dispose altresì la ridenominazione dell'ente in provincia di Pesaro e Urbino.

La provincia originaria includeva il territorio di 9 comuni dell'alta valle del fiume Marecchia e della Val Conca, in quanto parte del Montefeltro e del Ducato di Urbino, che, il 6 luglio 1816, fu ricompresa motu proprio da Pio VII nella delegazione di Urbino e Pesaro. Nel 2009, San Leo, Novafeltria, Maiolo, Talamello, Pennabilli, Casteldelci, Sant'Agata Feltria, a seguito di referendum consultivi nei territori comunali e di approvazione di legge ordinaria che accoglieva il risultato favorevole delle consultazioni, sono stati distaccati dalle Marche e aggregati all'Emilia-Romagna. In quell'occasione si è verificata, quindi, la prima variazione di confini regionali per iniziativa referendaria nella storia dell'Italia repubblicana. Le Marche proposero ricorso alla Corte costituzionale, ritenendo che il Parlamento avesse indebitamente ignorato il parere negativo della regione; nel luglio 2010 la Corte si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato[6]. Nel 2021, la provincia pesarese dovette cedere a quella riminese altri due comuni, Montecopiolo e Sassofeltrio[7], per i quali il referendum sul distacco dalle Marche, tenutosi nel 2007, aveva avuto esito positivo. Al medesimo scopo, altri comuni del pesarese-urbinate, come Monte Grimano Terme e Mercatino Conca, avevano promosso nello stesso anno una consultazione, nella quale la maggioranza dei votanti si era espressa a favore del quesito, ma il quorum non era stato raggiunto.

Lo stemma della provincia è costituito da uno scudo diviso in due, in ogni parte è riportato lo stemma delle città di Pesaro e Urbino.

Dal 31 luglio 1991 al 16 febbraio 2015, ai sensi dell'articolo 1 del vecchio Statuto provinciale del 1991[8], la Provincia di Pesaro e Urbino aveva per sedi di capoluogo le Città di Pesaro e di Urbino con le funzioni loro assegnate dal Decreto medesimo, mentre ai sensi dell'articolo 3 del Regolamento del Consiglio (Sede del Consiglio provinciale), il Consiglio provinciale aveva sede sia a Pesaro che nella sede dell'Amministrazione provinciale di Urbino. La designazione di Urbino come co-capoluogo fu anche oggetto della sentenza n. 237/2013 della Corte costituzionale, che riconobbe la validità di tale designazione[9]. Con l'entrata in vigore dell'attuale statuto provinciale del 2015, il capoluogo è ora individuato nella sola città di Pesaro, ove hanno sede gli uffici amministrativi.[1]

La provincia possiede una densità demografica che è pari a 130,11 abitanti per km², dai 132 del 2008, anche se risulta comunque essere inferiore alla media nazionale. Nella provincia di Pesaro e Urbino solo due comuni degli attuali 50, rispetto ai 67 precedenti, hanno una popolazione superiore ai 20.000 abitanti, facendo registrare un valore del grado di urbanizzazione pari al 41,5%, valore anch'esso minore del dato medio italiano e di quello del Centro Italia, e che colloca la provincia in 55ª posizione nella relativa graduatoria. Lo studio della piramide dell'età della popolazione mette in evidenza una eccedenza della quota di ultrasessantacinquenni (stabile al 21,5%) rispetto alla media italiana (20%) ed in linea rispetto a quella del Centro Italia (21,4%). Notevole è inoltre la percentuale di maschi presenti sul territorio della provincia (49,1%, 20° valore più alto tra tutte le province). Stabile rispetto al precedente semestre rimane la presenza di stranieri residenti con 7.672 stranieri ogni 100 000 abitanti, di cui il 78,1% extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e posizionando la provincia stabile al 26º posto nella relativa graduatoria arrestando il trend in leggera flessione rispetto ai precedenti periodi.

Mappa topografica della provincia
Mappa topografica della provincia

Geografia fisica



Foreste e boschi


Un cerro
Un cerro

Alcuni fattori, come la densità di popolazione relativamente media della provincia, la presenza di vasti ambienti isolati e ad altimetria piuttosto elevata (soprattutto nell'Appennino più interno), l'istituzione di diverse aree naturali protette, un certo grado di rispetto degli abitanti per i luoghi naturali (seppur in pochi casi compromessi da infrastrutture e costruzioni), hanno permesso la conservazione di numerose specie animali e vegetali.

Gufo comune
Gufo comune

Tra la popolazione faunistica del pesarese-urbinate, estremamente varia, si possono ricordare alcune specie particolarmente numerose: gli ungulati (cervi, caprioli, le lepri, le volpi, gli scoiattoli, i cinghiali e numerosi uccelli, tra cui cardellini, gufi, falchi, aquile e infine, nei monti del Furlo il lupo. Il gufo comune, che si trova principalmente nei boschi alpini e centro-nord appenninici, in provincia è presente soprattutto nei rimboschimenti dei monti delle Cesane.

Pino nero, la tipica specie introdotta in alcuni monti nel dopoguerra
Pino nero, la tipica specie introdotta in alcuni monti nel dopoguerra

Il territorio del pesarese-urbinate è ricoperto per circa il 50% da boschi[10]. Le tipiche essenze provinciali sono la roverella, il cerro, gli ostrieti (ornielli) e i carpini neri. Nei versanti più elevati esso è composto principalmente da faggi, qualche rimboschimento di conifere (soprattutto pinus nigra e pinus silvestris impiantati nel dopoguerra), abeti, aceri e frassini. I boschi presenti in provincia sono un'importante fonte di reddito, oltre che per il turismo, anche per lo sfruttamento, regolamentato da legge regionale, a scopo casalingo (come legna da ardere).

Nel pesaro-urbinate sono state istituite tre aree naturali protette):


Funghi e tartufi


Il territorio della provincia di Pesaro e Urbino è una delle zone vocate per eccellenza allo sviluppo naturale dei funghi epigei ed ipogei[11]. La provincia organizza numerosi corsi per la valorizzazione del patrimonio fungino, tra i più consistenti in Italia. I principali funghi ritrovabili in provincia sono[12]:

Il porcino è molto frequente in provincia
Il porcino è molto frequente in provincia
Amanita muscaria, un fungo molto presente nei rimboschimenti di conifere
Amanita muscaria, un fungo molto presente nei rimboschimenti di conifere
Funghi
AmanitaAgaricusBoletusClitocybeChroogomphus
AgaricusArmillariaBoletusCalvatiaClitopilus
CoprinusFistulinaFlammulinaGrifolaBulgaria
ClitocybeCoprinusCortinariusClathrusLepiota
GeastrumGanodermaCantharellusRussulaAgrocybe

Anche se sono presenti numerose altre specie. I funghi, nella loro generalità, sono un prodotto eccelso che madre natura offre e risultano essere una voce importante anche sotto l'aspetto sociale, economico e del tempo libero. Il tartufo è sicuramente uno dei funghi più importanti del territorio che prolifera nel territorio altocollinare e montano della provincia, sia per quantità e qualità che per le tante le specie commerciabili. Si veda il celeberrimo tartufo bianco di Acqualagna o i mercati di tartufi legati alle cittadine di Sant'Angelo in Vado e Pergola ecc.


Monti


Andando dal mare verso l'entroterra si assiste ad un successivo innalzamento dei rilievi montuosi, fino ad arrivare all'appennino umbro-marchigiano. Attraverso la Gola del Furlo, si presenta il principale sistema montuoso della provincia, il Gruppo del Catria. I monti più importanti della Provincia sono:


Fiumi


I fiumi principali che attraversano il territorio provinciale sono, da nord:


Mare


La provincia confina ad est con il Mar Adriatico. I comuni che si affacciano su di esso sono quattro, da nord verso sud nell'ordine: Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Mondolfo.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Frontone.

Il clima del pesarese-urbinate può essere definito di transizione tra il clima appenninico e quello continentale. Le temperature di gennaio sono comprese da 1 °C ai -5° mentre in estate sui 20 °C-25 °C anche più. A partire dalle fasce altimetriche più basse, il clima può essere suddiviso in quattro grandi aree:


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Rete ferroviaria delle Marche.

Le stazioni di Pesaro e, in minor misura di Fano e di Marotta-Mondolfo, sono di transito per la ferrovia Bologna-Ancona.

La ferrovia Fano-Urbino, che collegava la costa all'interno, fu chiusa nel 1987. Movimenti per la salvaguardia delle ferrovie, ambientalisti e per la mobilità sostenibile chiedono da anni la riapertura sotto forma di metropolitana leggera. La giunta provinciale in carica ha nel 2011 richiesto, al contrario, a Regione Marche e Ministero competente il definitivo smantellamento. La linea Pergola-Fabriano, che collegava i due centri rispettivamente del pesarese e dell'anconetano, è stata chiusa nel 2013 e riaperta il 26 settembre 2021 con la corsa inaugurale effettuata con treno storico composto da carrozze terrazzini e locomotiva diesel D345.


Strade


Uscita↓km↓↑km↑
Pesaro – Urbino155,9587,5
Area servizio "Foglia"158,9584,5
Fano
Strada statale 73 bis di Bocca Trabaria
173,3570,1
Marotta – Mondolfo184,9558,5
Area servizio "Metauro"186,2557,2

Parallela alla costa corre l'Autostrada A14 Adriatica, che permette il collegamento diretto di Taranto con Bologna. Attualmente la sede stradale è a tre corsie per senso di marcia.


Statali e provinciali


Il pesaro-urbinate è terra di attraversamento tra l'Italia settentrionale e quella centrale. Gli assi principali di comunicazione stradale sono l'Autostrada A14 adriatica e la Strada europea E78 (Grosseto-Fano, parzialmente completata), che si sviluppano lungo la Valle del Metauro.

Poiché l'autostrada si caratterizza per un grande traffico di mezzi pesanti, è obiettivo primario della provincia e della regione semplificare pesantemente il traffico su gomma, favorendo la terza corsia su tutta l'Autostrada A14 da Pedaso a Rimini nord.[13]

Parallela all'autostrada si trova la SS 16, mentre la SS 3 Flaminia va da Fano verso Roma attraversando l'entroterra. Altra statale importante è la SS 73 bis e parte di essa è superstrada.

Numerose sono le strade provinciali, facendo coprire alla provincia 1.601 chilometri di strade di competenza.[14]


Aeroporti


In provincia è presente l'aeroporto di Fano, aeroporto civile di aviazione generale. Gli aeroporti nazionali ed internazionali di riferimento sono quello di Rimini, a 30 km di distanza da Pesaro, quello di Ancona a 60 km e quello di Bologna a 150 km.

Distanze stradali minime tra i sei comuni più abitati
in kmCagliFanoFossombroneMondolfoPesaroUrbino
Cagli -5023616235
Fano 50-29131148
Fossombrone 2329-414020
Mondolfo 611341-2557
Pesaro 62114025-37
Urbino 3548205737-

Società e territorio



Evoluzione demografica


Abitanti censiti


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 28.795[15] persone e rappresentava il 8,2% della popolazione residente. Invece le comunità straniere più numerose sono[16]:

  1. Romania, 5.322 (18,48%)
  2. Albania, 3.627 (12,60%)
  3. Marocco, 3.125 (10,85%)
  4. Moldavia, 2.282 (7,92%)
  5. Ucraina, 1.579 (5,48%)
  6. Cina, 1.413 (4,91%)
  7. Senegal, 1.075 (3,73%)
  8. Macedonia del Nord, 993 (3,45%)
  9. Nigeria, 927 (3,22%)
  10. Polonia, 567 (1,97%)

Comuni principali


Gonfalone provinciale
Gonfalone provinciale

I comuni più popolati sono[17]:

StemmaCittàPopolazione ab.Superficie km²
Pesaro95 582126,77
Fano59 633121,84
Vallefoglia14 88539,57
Mondolfo14 26822,82
Urbino13 919226,50
Colli al Metauro12 27946,17
Fossombrone8 984106,88
Fermignano8 25643,70
Cagli7 955226,46
Cartoceto7 92623,20

La maggior parte degli abitanti è concentrata a Pesaro e Fano che da sole ospitano oltre il 44% della popolazione dell'intera provincia.

Urbino e Cagli rappresentano rispettivamente il 2º e 3º comune più esteso della regione, soltanto dietro il comune di Fabriano.

Il comune meno esteso ed il meno abitato sono rispettivamente Gabicce Mare e Frontino.

StemmaCittàPopolazione (ab.)Superficie (km²)
Frontino28810,37
Gabicce Mare5 6514,94

In generale la provincia ha una media di 6 105 abitanti e 43,52 km² per comune.


Comuni sparsi


Nella provincia di Pesaro e Urbino sono presenti 5 comuni sparsi:

StemmaComuneMunicipi o Sede comunalePopolazione ab.Superficie km²
Colli al MetauroMontemaggiore al Metauro, Saltara, Serrungarina12 16646,17
PietrarubbiaMercato Vecchio60213,29
Sassocorvaro AuditoreAuditore, Sassocorvaro4 88887,55
Terre RoverescheBarchi, Orciano di Pesaro, Piagge, San Giorgio di Pesaro5 19970,37
VallefogliaColbordolo, Sant'Angelo in Lizzola14 87639,30

Comuni con exclavi


Nella provincia di Pesaro e Urbino sono presenti 11 comuni aventi da uno a due exclavi:

StemmaComuneN° exclavi
Carpegna 2
Monte Porzio 2
Piandimeleto 1
Monte Cerignone 1
Tavoleto 1
Sassocorvaro Auditore 1
Urbino 1
Fermignano 1
Montelabbate 1
Tavullia 1
Mondavio 1

Sanità


Il territorio provinciale è coperto dall'ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) Area Vasta 1, suddivisa nei tre distretti di Pesaro, Urbino e Fano.

Comune Strutture sanitarie Ente gestore
PesaroCentro Riabilitazione Villa FastiggiGruppo Santo Stefano (ente privato)
Presidio San Salvatore - CentroAzienda Ospedaliera
Ospedali Riuniti Marche Nord
(ente pubblico)
Presidio San Salvatore - Muraglia
FanoPresidio Santa Croce
UrbinoPresidio Ospedaliero Unico Santa Maria della MisericordiaASUR Area Vasta 1
PergolaOspedale Santi Carlo e Donnino
FossombroneOspedale di Comunità
CagliOspedale di Comunità "Angelo Celli" / Centro RiabilitazioneAsur Area Vasta 1 / Gruppo Santo Stefano
Macerata FeltriaCentro RiabilitazioneGruppo Santo Stefano
Sassocorvaro AuditoreCasa di CuraVilla Montefeltro (ente privato)

Religione


La fede cristiano cattolica è ampiamente maggioritaria nella provincia, anche se non mancano altre confessioni, come i Testimoni di Geova o altre derivanti dalle etnie che si sono stabilite nel territorio a partire dalla fine del XX secolo, in gran parte di fede islamica o cristiano ortodossa.


Chiesa cattolica

La maggior parte del territorio provinciale costituisce una metropolia tra le diocesi di Pesaro (arcidiocesi metropolitana), Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado e Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. Non fanno parte del territorio della metropolia suddetta, i comuni di Belforte all'Isauro, Carpegna, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Mercatino Conca, Monte Cerignone, Monte Grimano Terme, Piandimeleto, Pietrarubbia e parte di Sassocorvaro Auditore, che rientrano nella diocesi di San Marino-Montefeltro. Mentre Tavoleto e un'altra parte del territorio di Sassocorvaro-Auditore sono nella diocesi di Rimini. Inoltre il comune di Cantiano fa parte della diocesi di Gubbio, mentre i comuni di Mondolfo e Monte Porzio fanno parte della diocesi di Senigallia.


Cultura


Pesaro è famosa, tra le altre cose, per lo storico Conservatorio, il Teatro e la stagione lirica e per aver dato i natali a Gioachino Rossini, Renata Tebaldi nonché per aver formato numerosi altri alti esponenti della musica e della lirica, tra i quali Mario del Monaco. Simbolo di Pesaro è la rosa, fiore un tempo molto usato nelle maioliche artistiche di cui è una delle capitali, con Casteldurante (Urbania) e la stessa Urbino, dove però oggi le botteghe produttrici sono quasi scomparse. Altro riferimento simbolico di origine più moderna è la sfera, scultura di Arnaldo Pomodoro, che rimanda al globo terrestre e che campeggia di fronte agli edifici più rappresentativi di Organismi ed Enti mondiali ed europei. Essa è dai pesaresi chiamata simpaticamente "la Palla di Pomodoro". Se Arnaldo è nato nella vicina Morciano di Romagna, suo fratello Giò Pomodoro, anch'egli scultore di fama mondiale, è invece nativo di Orciano di Pesaro. L'area di Urbino ha dato i natali, tra gli altri, a Raffaello e a Bramante.

Il Ducato d'Urbino, con Federico da Montefeltro, esimio mecenate e condottiero, ha preceduto Firenze nel dare il via al Rinascimento italiano. La città è ancora sede dell'antica Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" che oggi richiama migliaia di studenti dall'Italia e dal mondo. Essa è stata intitolata a Carlo Bo, letterato ed umanista, rettore per mezzo secolo dell'ateneo ed urbinate d'adozione. Simbolo di Urbino è un'opera architettonica unica nel suo genere, il Palazzo ducale. Fano, l'antica Fanum Fortunae, è la città natale di uno dei maggiori ingegneri scenografi d'Europa, Giacomo Torelli. Uno dei simboli architettonici della città è l'imponente arco d'Augusto. Tutta la provincia è disseminata di beni culturali, teatri e antiche città d'arte di notevole pregio tra cui citiamo Gradara, Cagli, Fossombrone, Mondolfo, Mondavio, Sassocorvaro, e altre.


Onorificenze


Medaglia d'argento al valor militare
«Al centro di un'area strategicamente importante, situata sulla linea Gotica, la comunità provinciale di Pesaro e Urbino, partecipava, con eroico coraggio ed ardente desiderio di libertà, alla lotta partigiana, esponendosi ai violenti rastrellamenti e razzie delle truppe nazifasciste e a devastanti bombardamenti, che provocarono la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di gran parte del suo patrimonio industriale ed edilizio. Con generoso spirito di solidarietà umana ed encomiabile senso civico offriva rifugio e nascondiglio a numerosi cittadini ebrei, salvandoli dalla cattura e dalla deportazione.»
 Provincia di Pesaro-Urbino, 1943-1945

Lingua


Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto gallo-piceno, Dialetti marchigiani e Gallo-italico.

In provincia si parla comunemente l'italiano, ma è anche largamente diffuso per cultura e tradizione il gallo-piceno[18]. Esso appartiene al gruppo linguistico gallo-italico, come il romagnolo, l'emiliano, il lombardo, il piemontese e altri dialetti o lingue settentrionali. Le sue caratteristiche peculiari[18] variano da zona a zona. Il gallo-italico della provincia, quello del circondario di Senigallia, del Conero[18] (in provincia di Ancona) e della provincia di Massa e Carrara, sono i più meridionali del gruppo e le zone in cui sono diffusi sono le uniche del Centro Italia statistico ove si parli un idioma italiano settentrionale. Nella parte sud-orientale della provincia (precisamente nei comuni di Cantiano, Frontone, Pergola e Serra Sant'Abbondio) è invece diffuso un dialetto ascrivibile alle parlate mediane umbre nord-orientali.

I dialetti della provincia sono detti gallico-marchigiani[19]. Appartengono al gruppo gallo-italico, che comprende tutto il nord Italia padano esclusa l'area veneta. Tale area, che corrisponde a quella d'influenza celtica, arriva fino all'odierna Senigallia, entroterra compreso, e all'isola linguistica gallica del Cònero. I dialetti della provincia hanno perciò marcata affinità con la lingua romagnola e di fatto ne costituiscono un sottogruppo. Invece i dialetti dei comuni di Pergola, Cantiano, Serra Sant'Abbondio e Frontone sono da considerarsi sostanzialmente parlate umbre; quelli parlati lungo la media e bassa Valle del Cesano, verso il mare, pur appartenendo al gallo-italico lasciano tuttavia affiorare, via via che ci si avvicina al confine con la provincia di Ancona, sempre più suoni del dialetto parlato al Nord di quella provincia. Infine, le aree pesaresi-urbinati settentrionali al confine con l'Umbria e la Toscana, pur essendo zone dove si parlano dialetti gallo-italici, tendono, seppur molto debolmente, a virare proprio verso quei gruppi dialettali. Esempi di espressioni dialettali:

Italiano Pesarese Fanese Urbinate Cagliese Pergolese
Io vado Me a'vag I vag I vag I vad Io vò
Te lo dico A t'el dég T'el dig T'el dig T'el dic' i T'el dic'io
Con Sa Sa Sa Co' Co
Andiamo Gem Gin Gim Gim Gimo
Così A csé A csì/Da csì/Da st'mò/A col mò Da csé Da csé Cuscì
Cosa vuoi? Co' t'vò? Co' vu/vua? / Cu voi? 'Sa vò? C'sa vò? Co voi?
Dove vai? Do' t'và? Du vai/vèi? Do' vai? Du vè? Do vaj? Do vai?
Cosa fai? Co't fa? Co' fai/Cu fei? 'Sa fè? C'sa fè? Co fai?
Io sono di Me so' d' I so' d' I so' d' I so' d' Io so' de

Monumenti e luoghi d'interesse


Il centro storico di Urbino è stato riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

La chiesa di San Gervasio a Mondolfo, la Casa Natale di Gioachino Rossini a Pesaro ed il Palazzo Ducale di Urbino sono stati riconosciuti come Monumenti nazionali italiani.


Architetture religiose

Il monastero di Fonte Avellana
Il monastero di Fonte Avellana
Comune Chiese, santuari e oratori
Pesaro Cattedrale di Santa Maria Assunta
Urbino Cattedrale di Santa Maria Assunta
Urbania Concattedrale di San Cristoforo martire
Sant'Angelo in Vado Concattedrale di San Michele Arcangelo
Fano Cattedrale di Santa Maria Assunta
Eremo di Monte Giove
Fossombrone Concattedrale di Sant'Aldebrando
Convento dei Cappuccini
Cagli Concattedrale di Santa Maria Assunta
Pergola Concattedrale di Sant'Andrea apostolo
Acqualagna Santuario del Pelingo
Abbazia di San Vincenzo al Furlo
Borgo Pace Abbazia benedettina di Lamoli
Carpegna Pieve di San Giovanni Battista
Mombaroccio Convento del Beato Sante
Monte Cerignone Santuario di Santa Maria in Reclauso
Frontino Eremo di Montefiorentino
Serra Sant'Abbondio Monastero di Fonte Avellana

Musei

Interno della Chiesa di San Francesco
Interno della Chiesa di San Francesco
Ipogeo di Piagge
Ipogeo di Piagge
Comune Musei
Pesaro Pinacoteca civica e Museo delle ceramiche
Casa Rossini
Museo Archeologico Oliveriano
Museo Diocesano di Pesaro
Centro Arti Visive "Pescheria"
Museo Officine Benelli
Urbino Galleria nazionale delle Marche e Museo Archeologico Lapidario
Casa Raffaello
Museo diocesano Albani e Grotte del Duomo
Oratori di San Giovanni e San Giuseppe
Orto botanico "Pierina Scaramella"
Casa della Poesia (ex Museo della Città)
Museo dei Gessi (Ex gipsoteca dell'Istituto d'Arte)
Museo del Gabinetto di Fisica dell'Università
Aula didattica "Bella Gerit" nella Fortezza Albornoz
Acqualagna Antiquarium Pitinum Mergens
Fano Musei civici e Pinacoteca
Museo diocesano
Quadreria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
Fossombrone Museo archeologico e Pinacoteca Civica "Augusto Vernarecci"
Casa Museo "Quadreria Cesarini"
Mercatello sul Metauro Museo di San Francesco
Mondavio Museo di rievocazione storica
Pergola Museo dei Bronzi dorati e della Città
San Lorenzo in Campo Museo archeologico del territorio di Suasa
Museo delle terre marchigiane
Terre Roveresche Ipogeo di Piagge
Museo della corda e del mattone - Orciano di Pesaro
MuSA - Museo di Storia Ambientale - San Giorgio di Pesaro
Museo degli orci e orciai - Barchi
Urbania Musei Civici di Palazzo Ducale
Museo diocesano "Corrado Leonardi"
Museo di Storia dell'Agricoltura e dell'Artigianato

Monumenti

Facciata del Palazzo ducale di Urbino
Facciata del Palazzo ducale di Urbino
Comune Monumenti
Pesaro Villino Ruggeri
Urbino Palazzo Ducale

Rocche e castelli

Rocca roveresca di Mondavio
Rocca roveresca di Mondavio
Comune Rocche e castelli
Pesaro Rocca Costanza
Urbino Fortezza Albornoz
Belforte all'Isauro Rocca Beaufort
Cagli Rocca Torrione
Castello di Naro
Fano Rocca malatestiana
Fossombrone Rocca malatestiana
Frontone Rocca Della Porta
Gradara Castello malatestiano
Mondavio Rocca roveresca
Monte Cerignone Rocca feltresca
Piandimeleto Rocca dei conti Oliva
Piobbico Castello Brancaleoni
Castello dei Pecorari
Sassocorvaro Auditore Rocca ubaldinesca

Teatri

Palchi del Teatro Apollo
Palchi del Teatro Apollo
Comune Teatri
Pesaro Teatro Rossini
Urbino Teatro Sanzio
Fano Teatro della Fortuna
Cagli Teatro Comunale
Urbania Teatro Bramante
Sassocorvaro Auditore Teatro della Rocca
Mondavio Teatro Apollo
San Lorenzo in Campo Teatro Mario Tiberini
Sant'Angelo in Vado Teatro Federico e Taddeo Zuccari
Macerata Feltria Teatro Angelo Battelli
Pergola Teatro Angel dal Foco
Gradara Teatro Comunale
Apecchio Teatro dei Filodrammatici
Cantiano Teatro Capponi
Cartoceto Teatro del Trionfo

Siti archeologici

Il ponte Mallio a Cagli
Il ponte Mallio a Cagli
Comune Siti archeologici
Pesaro Area archeologica di Colombarone
Domus di Via dell'Abbondanza
Necropoli picena di Novilara
Cagli Ponte Mallio
Fano Arco d'Augusto
Porta della Mandria
L'Augusteum
Aree Archeologiche di Piazza Amiani e di Sant'Agostino
Domus romane di Piazza XX Settembre e di Via Abbazia
Fossombrone Parco archeologico "Forum Sempronii"
Sant'Angelo in Vado Domus del Mito

Archivi e biblioteche


La Biblioteca Federiciana di Fano
La Biblioteca Federiciana di Fano
Comune Archivi e biblioteche
Pesaro Archivio di Stato
Biblioteca Oliveriana
Biblioteca San Giovanni
Urbino Sottosezione dell'Archivio di Stato di Pesaro
Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo
Archivio e Biblioteche dell'Università di Urbino
Biblioteca dell'Accademia Raffaello
Cagli Polo Culturale di Eccellenza
Fano Sottosezione dell'Archivio di Stato di Pesaro
Biblioteca Federiciana
Mediateca Montanari
Fermignano Biblioteca comunale "Donato Bramante"
Fossombrone Biblioteca civica "Passionei"
Piandimeleto Biblioteca comunale "Ubaldiana"
Urbania Biblioteca comunale

Feste, sagre e manifestazioni


Numerosi sono gli appuntamenti che ogni anno riuniscono le comunità locali e molti turisti.


Enogastronomia


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina marchigiana.

Gastronomia

Piatti tipicamente pesaresi-urbinati sono: la piada o piadina o crescia o crostolo a seconda delle zone di produzione ed a seconda delle ricette, farcito con salumi locali come prosciutto di Carpegna, erbe di campo cotte o verdure gratinate e formaggi come la (casciotta d'Urbino; i passatelli (pasatej in pesarese) in brodo o nella variante più moderna asciutti; i cappelletti (caplétt in pesarese-urbinate) in brodo o asciutti tipici del Natale e delle feste; i piatti a base di pesce dell'Adriatico ed in particolare il brodetto (brudet in fanese); la crescia di Pasqua, torta salata ricca di uova e formaggio; la polenta (pulenta in lingua locale) di mais locale stesa sul panaro e condita con sughi di carne o pesce (a San Costanzo esiste ancora una delle sagre dedicate più antiche d'Italia); i tacconi (taco'n in lingua locale) tagliatelle corte, spesse e irregolari fatte con farina di fave e condite di solito con sugo di pomodoro, olio extravergine d'oliva ed aglio; le "cristajat" o "crestajat" (da "cresce tagliate"), sorta di maltagliati di farina di mais e grano conditi con lardo, formaggio stagionato e pepe.


Vini

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Vini DOC della provincia di Pesaro e Urbino

La provincia di Pesaro e Urbino vanta una plurisecolare tradizione enologica: famosi sono il bianco bianchello del metauro ed il colli pesaresi bianco e da notare nelle zone di Pergola il tristo di montesecco, un vino adesso non più commercializzato. Per i rossi vi sono il sangiovese colli pesaresi rosso, la vernaccia di Pergola, unica nel suo genere e svariati tipi di vini di visciole tra cui spicca il famoso Visner (sempre di Pergola). Numerose le cantine (Guerrieri, Mariotti, Fiorini ecc.) che, grazie anche ad un territorio particolarmente vocato, producono vini sempre più di qualità come testimoniano i concorsi enologici vinti un po' in tutto il mondo.


Olio

La provincia di Pesaro e Urbino nonostante l'appartenenza alla zona climatica continentale, ha microclimi adatti alla coltivazione di olive pregiate per la produzione di olio. L'unica DOP regionale è presente a Cartoceto e nei comuni limitrofi (Mombaroccio, Saltara, e parte di Fano. L'olio DOP "Cartoceto" è prodotto prevalentemente con olive dei cultivar Raggiola, Frantoio e Leccino.


Istruzione


L'antica e famosa Università di Urbino richiama nella città molti studenti. Inoltre vi è sempre in Urbino la rinomata Scuola del Libro, fin dal 1861, da cui sono usciti diversi artisti di grande fama.


Media



Stampa

Nella provincia hanno sede le seguenti redazioni di testate giornalistiche:


Economia


Il rovere e il cerro sono le querce più tagliate e costose della provincia.
Il rovere e il cerro sono le querce più tagliate e costose della provincia.

Economia solida con basso tasso di disoccupazione, basata sulla piccola e media industria e sull'artigianato, sull'agricoltura e sul turismo balneare e culturale.[20] Tra le tantissime aziende presenti spiccano quelle di livello nazionale ed internazionale, silenziosamente pesaresi-urbinati, ad esempio: Scavolini, Berloni, Febal, Ernestomeda, Moretti Compact, Piero Guidi, Bikkembergs, Dondup, Siviglia, ITAMA, Pershing, Ferretti, Biesse, Morbidelli, PICA, Benelli, Benelli Armi, Cooperativa Biologica Montebello, TVS, Alluflon, Profilglas, Della Rovere ecc. L'indice generale delle infrastrutture economiche, fatto pari a 100 quello italiano, risulta pari a 71,7 che decresce rispetto al 74,74 del 2007. Nel 2008 purtroppo nessun indice soddisfa il minimo della base nazionale pari a 100 quindi questo denota che la provincia è carente di qualsiasi infrastruttura. Le più deficitarie sono le infrastrutture di trasporto soprattutto portuali, aeroportuali e ferroviarie, mentre le reti energetico ambientali, le reti bancarie, telematiche e telefoniche presentano indici meno gravosi. Contenuti sono i rapporti fra sofferenze bancarie su impieghi che però risultano comunque superiori al dato nazionale e decisamente bassi sono i fallimenti di imprese dichiarati rapportate al totale delle imprese attive nel 2008 pari a 0,09 che posiziona la provincia ad un buon 70º posto della graduatoria decrescente.[20]

Il reddito medio a disposizione dei residenti è pari ad 18215,00  e risulta aumentare il valore di poco più di 2000,00  rispetto al precedente periodo (2008) facendo notare una buona ripresa del tenore di vita della provincia. Confrontato con il dato italiano, che risulta di 17623,00 , con il dato macroripartizionale pari ad 18840,00  e col dato della regione Marche pari ad 18595,00  possiamo dedurre una buona crescita del tenore di vita. Positiva è anche la situazione per quanto concerne i consumi interni pro-capite pari a 15377,00  che risultano crescere anch'essi. Decisamente molto rilevante il valore aggiunto dell'artigianato, infatti, ben il 22,2% in rialzo rispetto al precedente 18,70% dell'intero P.I.L. provinciale è prodotto da questo comparto, un dato che colloca la provincia al terzo posto nella graduatoria nazionale. Il buon tenore di vita di Pesaro e Urbino è confermato anche da una quota di consumi non alimentari, pari all'82,6%. Il consumo pro-capite di energia elettrica per usi domestici è tra i più bassi del Centro Italia (1062 kWh ma superiore al dato regionale), mentre il consumo di carburante è pari a 0,24 tonnellate annue pro-capite, superiore di poco al dato nazionale. Buono appare l'indicatore di automobili circolanti per 1.000 abitanti pari a 86,90 e che pone la provincia al 17º posto nazionale.[20]

Lo 0,63% del P.I.L. nazionale viene prodotto dalle imprese della provincia di Pesaro e Urbino. Espresso in termini relativi questo si traduce in una quota pro capite pari ad 26055,00  in buon rialzo rispetto agli 24658,00  del 2007, e a differenza del periodo precedente tale valore risulta di poco superiore alla media italiana. La provincia non segnala una crescita economica particolarmente significativa. Infatti, nel periodo 2002-2006, il ritmo di crescita del P.I.L. è stato inferiore sia a quello regionale che a quello macroripartizionale, anche se, il confronto con le province del Centro Italia, mostra come Pesaro e Urbino abbia avuto una crescita superiore a quella di molte altre realtà territoriali di quest'area.

La scomposizione settoriale del valore aggiunto mostra come siano l'industria (soprattutto manifatturiera) e soprattutto i servizi (in particolare credito ed attività immobiliari) ad alimentare il valore aggiunto provinciale.

Sorprendentemente il Censis Pesaro annovera la tranquilla provincia tra le prime in Italia per presenza di crimine associato, dovuto principalmente alla caccia di frodo. Il rapporto fra il numero di delitti denunciati su popolazione risulta in linea con la media nazionale. Elevato è il numero di incidenti stradali per mille abitanti (4,8 attuale a fronte del 4,28 nel 2007 e del 3,87 nazionale che vale a Pesaro e Urbino il 32º posto tra tutte le province) con una quota di incidenti mortali del 1,86% (2,04% per l'Italia) stabile rispetto al semestre precedente. Lievemente più consistente rispetto alla media nazionale la percentuale di decessi per disturbi al sistema cardiocircolatorio (41,3%), mentre in linea con la media nazionale sono i decessi per tumori (30%). Tranne per la dotazione per strutture sanitarie, tutti gli indicatori sociali hanno fatto rilevare nel periodo considerato un sensibile miglioramento pur rimanendo al di sotto della media nazionale, l'unico indice ad essere superiore a 100 e quello relativo alle strutture per l'istruzione pari ad un eccellente 204,8 stabile che pone la provincia al terzo posto nazionale.

Nonostante le caratteristiche del territorio, prevalentemente boscoso, il settore agricolo è piuttosto rilevante, soprattutto nelle colline preappenniniche.

In passato l'agricoltura era soprattutto di sopravvivenza, ma dall'ultima parte del Novecento la frutticoltura, la cerealicoltura, l'orticoltura e la viticoltura hanno assunto una particolare importanza.

Infatti il comparto agricolo più importanti è diventato quello cerealicolo e orticolo. La produzione numericamente più rilevante è relativa alle insalate.

Alcune aree sono interessate dalla coltivazione degli ortaggi (patata, carota, cavolo cappuccio, zucchina, radicchio, sedano, cipolla). Molto importante (anche se in termini nazionali quantitativamente modesta) la produzione di uva, da cui si ricavano vini di alta qualità.

Storicamente molto significativo l'allevamento, in passato uno dei mezzi di sostentamento più importanti nelle vallate appenniniche. Il settore zootecnico più rilevante è relativo al pollame con presenza significativa di allevamenti di razze bovine autoctone come la Marchigiana o Romagnola ed equine come il cavallo del Catria.

Lo sfruttamento forestale ecologico e la silvicoltura, soprattutto nelle aree più interne nell'Appennino è rilevante e sostanzialmente portato avanti da piccole aziende solitamente a carattere familiare.


Turismo


Il turismo nella provincia assume un ruolo primario nell'economia del territorio, le principali attrazioni sono il mare e l'Appennino. Le spiagge di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Marotta, poste in continuazione del litorale riminese, offrono ottimi servizi, bellezze naturalistiche e percorsi storico-culturali; la totalità delle coste della provincia è balneabile.[21] L'entroterra collinare e montuoso rappresenta un vero scrigno di bellezze culturali e paesaggistiche come la Rocca di Gradara, Mondavio, Sassocorvaro, Fossombrone, Cagli, i musei, le chiese ed i reperti archeologici di Fano, Urbino, Pesaro ecc. La città di Urbino, considerata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e monumento nazionale italiano, è sicuramente una meta privilegiata. Gabicce Mare fa parte della Riviera romagnola.

I due parchi naturali regionali del Monte San Bartolo e del Sasso Simone e Simoncello e la Riserva naturale statale Gola del Furlo, presenti in provincia, attirano scienziati naturalisti, geologi e amanti della natura.


Amministrazione


Periodo Presidente Partito Carica Note
1980 1985 Vito Rosaspina Partito Socialista Italiano Presidente [22][23]
27 agosto 1985 15 luglio 1990 Vito Rosaspina Partito Socialista Italiano Presidente [22]
16 luglio 1990 5 marzo 1993[24] Vito Rosaspina Partito Socialista Italiano Presidente [22]
30 marzo 1993 23 aprile 1995 Umberto Bernardini Partito Democratico della Sinistra Presidente [22]
24 aprile 1995 13 giugno 1999 Umberto Bernardini Partito Democratico della Sinistra Presidente [22]
14 giugno 1999 13 giugno 2004 Palmiro Ucchielli Centro-sinistra Presidente [22]
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Palmiro Ucchielli Centro-sinistra Presidente [22]
8 giugno 2009 22 giugno 2014 Matteo Ricci Partito Democratico Presidente [22]
23 giugno 2014 12 ottobre 2014 Massimo Galuzzi Partito Democratico Vicepresidente - Presidente f.f. [22][25]
13 ottobre 2014 30 ottobre 2018 Daniele Tagliolini Partito Democratico Presidente [26]
31 ottobre 2018 in carica Giuseppe Paolini Partito Democratico Presidente [27]

Comuni


Lo stesso argomento in dettaglio: Armoriale dei comuni della provincia di Pesaro e Urbino.

I comuni della provincia si possono dividere in varie aree, in base all'appartenenza alle Unioni dei comuni (tra cui le Unioni montane) ed alle ex Comunità montane.

ZonaComunePopolazione ab.[3]Superficie km²Stemma
Ex Comunità montana del Catria e Cesano Fratte Rosa88215,60
Pergola5 945113,46
San Lorenzo in Campo3 21128,69
Unione montana del Catria e Nerone Acqualagna4 29450,74
Apecchio1 756103,26
Cagli8 192226,16
Cantiano2 04683,10
Frontone1 23536,01
Serra Sant'Abbondio94432,78
Unione montana Alta valle del Metauro Borgo Pace53855,95
Fermignano8 33243,27
Isola del Piano55323,05
Mercatello sul Metauro1 31468,59
Montecalvo in Foglia2 73818,24
Peglio65920,20
Petriano2 76611,32
Piobbico1 83348,16
Sant'Angelo in Vado3 94967,44
Urbania6 93577,79
Urbino13 803226,50
Ex Comunità montana del Metauro Colli al Metauro12 16646,17
Fossombrone9 189106,68
Mondavio3 70929,48
Montefelcino2 49938,69
Sant'Ippolito1 47819,74
Terre Roveresche5 19970,37
Ex Comunità montana del Montefeltro Piandimeleto2 08139,96
Unione montana del Montefeltro Belforte all'Isauro73911,99
Carpegna1 61228,31
Frontino28810,74
Lunano1 44714,62
Macerata Feltria1 94640,23
Mercatino Conca99614,47
Monte Cerignone63818,04
Monte Grimano Terme1 07324,01
Pietrarubbia60213,05
Sassocorvaro Auditore4 88887,55
Tavoleto85111,99
Unione dei comuni Pian del Bruscolo Gabicce Mare5 6514,85
Gradara4 92217,52
Mombaroccio2 05628,22
Pesaro96 238126,58
Tavullia7 95342,33
Vallefoglia14 87639,23
Zona costiera Cartoceto7 90823,16
Fano60 105121,27
Mondolfo14 32322,69
Montelabbate6 98719,60
Monte Porzio2 78418,36
San Costanzo4 59540,70
Provincia di Pesaro e UrbinoTotale di 50 comuni351 7242 507,60

Il territorio provinciale contiene anche l'enclave di Monte Ruperto nel comune di Città di Castello (PG).


Unioni dei comuni



Parchi naturali



Gemellaggi


La provincia è gemellata con il distretto di:


Note


  1. Articolo 4 (PDF), in Statuto della Provincia di Pesaro e Urbino, 18 dicembre 2014.
    «"La Provincia ha sede in V.le Gramsci, 4 – Pesaro"»
  2. ISTAT - Superficie dei comuni, province e regioni al Censimento 2011
  3. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. Strabone, Geografia, libro V, cap. 11, 10
  5. Testo del decreto regio 4495/1860.
  6. La Valmarecchia rimane in Romagna
  7. Serie Generale n. 142 del 16-6-2021, su gazzettaufficiale.it.
  8. rif. Delibera del Consiglio provinciale 31 luglio 1991, n. 172
  9. Corte costituzionale, sent. 237/2013
  10. Vincolo idrogeologico Legge forestale
  11. Tutela e valorizzazione del patrimonio dei funghi epigei ed ipogei Archiviato il 2 maggio 2009 in Internet Archive.
  12. Altri funghi presenti in questo territorio[collegamento interrotto]
  13. Rimini Nord – Pedaso, realizzazione terza corsia – Autostrade per l'Italia S.p.A Archiviato il 30 giugno 2010 in Internet Archive.
  14. Viabilità Archiviato il 25 settembre 2011 in Internet Archive.
  15. Dato Istat al 1º gennaio 2021
  16. Dato Istat al 1º gennaio 2021 sul sito tuttitalia.it
  17. AA. VV., Conoscere l'Italia – vol. Marche, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1982, p. 64; Le Regioni d'Italia, Vol X Collezione diretta da Roberto Almagià, pubblicazione sotto gli auspici del Comitato Nazionale per la celebrazione del centenario dell'Unità d'Italia, 1961.
  18. Pellegrini, carta dei dialetti d'Italia; AA. VV. Conoscere l'Italia vol. Marche (Pag. 64), Istituto Geografico De Agostini – Novara – 1982; Le Regioni d'Italia, Vol X Collezione diretta da Roberto Almagià, Pubblicazione sotto gli auspici del Comitato Nazionale per la celebrazione del centenario dell'Unità d'Italia, 1961
  19. Pesaro e Ancona le sole province marchigiane al 100% balneabili., Il Resto del Carlino, 24 giugno 2010. URL consultato il 25 giugno 2010.
  20. http://amministratori.interno.it/
  21. Se n’è andato Vito Rosaspina, su ilrestodelcarlino.it, 3 agosto 2018. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  22. Dimissionario
  23. Vice presidente, nominato commissario dal Prefetto il 14 luglio 2014. Galuzzi commissario Provincia Pesaro, su ansa.it, 14 luglio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  24. Provincia, Tagliolini è il nuovo presidente, su ilrestodelcarlino.it, 12 ottobre 2014. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  25. Elezioni provinciali 2018, ecco i nuovi presidenti nelle Marche, su ilrestodelcarlino.it, 31 ottobre 2018. URL consultato il 1º novembre 2018.
  26. Homepage del sito ufficiale, su unionepiandelbruscolo.pu.it. URL consultato il 20 gennaio 2020.

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[de] Provinz Pesaro und Urbino

Die Provinz Pesaro und Urbino (italienisch Provincia di Pesaro e Urbino) ist eine italienische Provinz der Region Marken. Hauptstadt ist Pesaro. Sie hat mehr als 350.000 Einwohner in 50 Gemeinden auf einer Fläche von 2507 km².
- [it] Provincia di Pesaro e Urbino

[ru] Пезаро-э-Урбино

Пе́заро-э-Урби́но (итал. Provincia di Pesaro e Urbino) — провинция в Центральной Италии. Расположена на севере исторической области Марке. На востоке выходит к Адриатическому морю. На севере граничит с областью Эмилия-Романья и республикой Сан-Марино. На западе — с областями Умбрия и Тоскана. На юге — с провинцией Анкона. Провинция Пезаро-э-Урбино получила прозвище «Холмистой Ривьеры»: она богата холмами и престижными пляжами. Площадь 2564 км², население — около 365 000 человек (на 2009 год). На протяжении многих веков этот край входил в состав Папской области. Провинция включает 59 коммун, имеет два административных центра: в городе Пезаро заседает провинциальный совет, в Урбино находится резиденция глав провинциальной администрации.



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