L'origine del nome Piobbico risale all'epoca romana: in seguito alla guerra sociale, tutti i territori non ribellatisi a Roma avrebbero dovuto ottenere il "diritto di cittadinanza". Al termine della guerra sociale i territori vennero centuriati, ma la parte a ridosso del monte Nerone rimase esclusa dalle assegnazioni e rimase ager publicus. Negli anni publicus evolve in plobicus, plobici fino all'attuale Piobbico[5][6]
Storia
La presenza dei fiumi, delle cavità naturali hanno consentito l'insediamento di alcune popolazioni fin dalla preistoria su questi territori, come lo testimoniano alcuni ritrovamenti, frecce ed utensili vari. Si hanno poi testimonianze di etruschi e romani.
Attorno all'anno 1000 il territorio fu affidato come feudo alla famiglia Brancaleoni, e per quasi cinque secoli il paese si è sviluppato sotto il loro dominio. In questi anni sorge il castello, il borgo sottostante, le chiese, tutta la parte vecchia del paese, e le varie ville e villaggi attorno, che poi conseguentemente all'abolizione del feudalesimo si incorporano al villaggio di Piobbico. La signoria dei Brancaleoni arrivò a dominare l'intera Massa Trabaria, ma per essersi opposta prima al cardinale Albornoz, poi a papa Martino V perdette definitivamente i suoi possessi a vantaggio dei Feltreschi nella metà del XV secolo.
Solo nel 21 dicembre 1827 per decreto di Leone XII Piobbico diviene comune autonomo, e suo stemma sarà un braccio nudo che tiene sollevata una rovere.
Monumenti e luoghi d'interesse
La maggior parte dei monumenti presenti risalgono al periodo di insediamento della famiglia Brancaleoni.
Castello dei Brancaleoni; eretto nel XIII secolo, rimaneggiato in seguito e trasformato nel 1573-1587 in una splendida dimora rinascimentale, lasciato in grave abbandono e deturpato nel dopoguerra all'interno, è stato sottoposto negli ultimi anni a radicali lavori di restauro. Si presenta oggi come un complesso di costruzioni aggiuntesi al nucleo primitivo e allungate sul crinale del roccione che domina il centro dell'ampio bacino dove si distende il paese.
Chiesa di San Pietro, è situata nel borgo medievale ai piedi del castello, fu sede della Compagnia del Santissimo Sacramento fondata nel 1562, mentre l'esistenza dell'edificio è documentata sin dal 1348. La chiesa venne ristrutturata nel XVII secolo, come attesta ancora l'iscrizione in una pietra angolare datata 1649. All'interno della chiesa spicca una pala d'altare raffigurante san Pietro ed attribuita a Giorgio Picchi.
Chiesa di Sant Antonio, si trova ai piedi del borgo. Costruita nel 1375 a causa di un voto del conte Antonio Brancaleoni, fu riedificata a seguito del terribile terremoto del 1781.
Chiesa di Santo Stefano, riedificata dai Brancaleoni nel 1784 dopo il terremoto, è di stile barocco. La più importante opera all'interno è la pala "Riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto" di Federico Barocci (1593-1680) e una serie di statue di profeti e personaggi biblici.
Santa Maria in Val d'Abisso, è il più antico edificio di culto del territorio piobbichese e risale almeno all'XI secolo. Il santuario sorge proprio ai piedi del monte Nerone, ove secondo la tradizione sarebbe stata rinvenuta l'immagine della Madonna conservata al suo interno. L'impianto attuale, riferibile al XV e XVI secolo, ospita una pala riconducibile a Raffaellino dal Colle e tele di scuola barocca, oltre ad affreschi di scuola umbro-marchigiana. L'interno è a navata unica in stile romanico con il soffitto a capriate. Nell'abside a costoni si ammira un crocifisso di maiolica, a sinistra dell'altare maggiore è collocato un affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine con il Bambino.
Fornace, di età romana. Queste strutture antiche sono state ritrovate durante i lavori di restauro di una casa nel centro storico del paese. La fornace presenta due o forse tre camere di cottura distinte ed un complesso ed interessante sistema per il convogliamento dell'aria calda. Sono conservati gli archi in laterizio che sostenevano il piano di cottura e le due bocche di alimentazione, che si aprono in un muro a conci di pietra, che funge nello stesso tempo da contenimento e da facciata.
I dintorni
Eremo di Morimondo. Immerso nel verde, sono ancora visibili i ruderi dell'antico edificio. La sua esistenza è già attestata all'inizio del secolo XIII e sede di una comunità ascetica che praticava la regola di san Pier Damiani. L'edificio sacro fu scelto come luogo di sepoltura da molti Brancaleoni, sorgeva a ridosso del torrente, ancor oggi detto Fosso dell'Eremo; decadde a partire dal secolo XVII e fu sconsacrato all'inizio del XIX secolo.
I Muracci ovvero Mon de la casa. Su un picco appartenente al massiccio del monte Nerone, a strapiombo sul paese di Piobbico, sorgeva la primitiva dimora dei Brancaleoni, il castello di Mondellacasa, nome con il quale vennero sempre designati i signori di Piobbico. Nel corso del XIII e XIV secolo essi abbandonarono questo antico maniero per trasferirsi più a valle nel castrum di Piobbico, per cui la costruzione cominciò lentamente a decadere, tanto che oggi ne restano solo pochi ruderi, i Muracci.
Castello dei Pecorari. Costruito alla fine del XII secolo, domina il lato sinistro del corso superiore di fiume Candigliano: possesso originario dei Brancaleoni sin dal XIII secolo, nel 1446 passò di mano ai loro rivali Ubaldini, per volontà di Federico da Montefeltro, signore di Urbino. Resta ancora intatta la struttura del poderoso mastio.
Sono presenti soprattutto nel monte Nerone siti naturalistici, forre, grotte. In una grotta sono stati ritrovati ossa di Ursus spelaeus risalenti a migliaia di anni fa. I resti sono conservati nel museo civico
Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 141[8] persone e rappresentava il 7,7% della popolazione residente. Le comunità straniere più numerose (con percentuale sul totale della popolazione straniera) erano:[9]
Albania, 71 (50,35%)
Romania, 18 (12,77%)
Istituzioni, enti e associazioni
Club dei brutti: è un'associazione internazionale fondata nel 1879 con lo scopo di sensibilizzare i problemi dei brutti.
Cultura
Cinema
Nel 2011 sono state girate a Piobbico alcune scene di Benvenuti al Nord, film diretto da Luca Miniero.
Musica
Coro Polifonico "Santa Maria" sorto nel 1973.
Banda Musicale Cittadina di Piobbico fondata nel 1875
Cucina
Polentone alla carbonara: di cui si svolge la sagra a settembre.
Pruspino: un liquore ottenuto con il frutto dello spino nero, le prugnole.
Polenta con lumaconi(lumache grandi)
Eventi
Sagra del polentone alla carbonara, Festa dei Brutti - prima domenica di settembre.[10][11]
Economia
L'economia si basa sul commercio, l'artigianato e il lavoro dipendente. Le aziende presenti sono a carattere artigianale, prevalentemente sul settore meccanico ed edile. Piobbico mantiene tuttora l'antica tradizione della produzione di tappeti realizzati sugl'antichi telai. Ultimamente un impulso notevole si è avuto nel turismo, col fiorire dei numerosi agriturismi sparsi sul territorio.
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Audax Piobbico 1968 Calcio che milita nel girone A di Prima Categoria.
L'altra squadra milita nel girone A di Terza Categoria marchigiana ed è il Piobbico 90.
L'Audax Calcio Piobbico inoltre gioca nel campionato di Serie D di calcio a 5 girone A marchigiano.
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