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Grosseto (AFI: /ɡrosˈseto/[6], pronuncia[?·info]) è un comune italiano di 81 275 abitanti[2], capoluogo della provincia omonima in Toscana. Per superficie territoriale, risulta il più vasto comune della regione, il decimo in assoluto in Italia e il sesto più esteso tra i comuni capoluogo.

Disambiguazione – Se stai cercando il comune del dipartimento della Corsica del Sud, vedi Grosseto-Prugna.
Grosseto
comune
Grosseto – Veduta
Grosseto – Veduta
Centro di Grosseto
Localizzazione
Stato Italia
Regione Toscana
Provincia Grosseto
Amministrazione
SindacoAntonfrancesco Vivarelli Colonna (indipendente di centro-destra) dal 20-6-2016 (2º mandato dall'8-10-2021)
Territorio
Coordinate42°46′20″N 11°06′32″E
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie473,55[1] km²
Abitanti81 275[2] (31-7-2022)
Densità171,63 ab./km²
FrazioniAlberese, Batignano, Braccagni, Istia d'Ombrone, Marina di Grosseto, Montepescali, Nomadelfia, Principina a Mare, Principina Terra, Rispescia, Roselle
Comuni confinantiCampagnatico, Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Magliano in Toscana, Roccastrada, Scansano
Altre informazioni
Cod. postale58100
Prefisso0564
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT053011
Cod. catastaleE202
TargaGR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 550 GG[4]
Nome abitantigrossetani[5]
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Grosseto
Grosseto – Mappa
Grosseto – Mappa
Posizione del comune di Grosseto all'interno dell'omonima provincia
Sito istituzionale

A livello demografico, la città contava appena 4 724 abitanti subito dopo l'Unità d'Italia[7], iniziando da allora una crescita esponenziale che ha portato al superamento della soglia delle 70 000 unità nel 1991.[8]

Dal punto di vista urbanistico, la città è uno dei pochi capoluoghi il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria, nell'insieme integra, che ha mantenuto pressoché immutato il proprio aspetto nel corso dei secoli.


Geografia fisica


La spiaggia di Marina di Alberese
La spiaggia di Marina di Alberese

Territorio


Lo stesso argomento in dettaglio: Maremma.

«Grosseto è una città di pianura. La luce marina, chiara e parlacea, non trova ostacoli d'ombra, spazia nel cielo aperto sino ai confini dell'orizzonte. Il cupo "tino" di Moscona vigila alle sue spalle come una sentinella chiusa nel pastrano ferrigno, a guardia della pianura. E verso il mare i monti dell'Uccellina sfumano nell'orizzonte di altri cieli lontani.»

(Geno Pampaloni, Fedele alle amicizie[9])

La città è posta a circa 12 km dal mare (dove si affacciano le frazioni comunali di Marina di Grosseto e Principina a Mare), al centro di una pianura alluvionale denominata Maremma grossetana, nel punto di confluenza della valle dell'Ombrone. In passato, gran parte dell'area pianeggiante era occupata dal lago Prile che si estendeva quasi fino alla parte occidentale della città. L'antico bacino lacustre costiero dalle caratteristiche palustri è quasi del tutto scomparso a seguito delle opere di canalizzazione rientranti nelle bonifiche settecentesche apportate dai Lorena, completate definitivamente tra gli anni venti e trenta del XX secolo dal governo fascista.

Nella parte nord-orientale del territorio comunale, presso la moderna frazione di Roselle che è sorta nei pressi dell'antica città etrusco-romana, si trova una sorgente termale di acqua sulfurea, della stessa natura e origine che contraddistingue le più rinomate terme di Saturnia e le altre terme sparse tra il monte Amiata, l'area del Tufo e le colline dell'Albegna e del Fiora.

Nella parte orientale e meridionale del territorio comunale scorre il fiume Ombrone, che con il suo corso prima costeggia la frazione comunale di Istia d'Ombrone e poi si avvicina in alcuni punti alla città (San Martino, Alberino, Crespi) con alcune sue anse che precedono la foce situata all'interno del parco naturale della Maremma, poco a sud di Principina a Mare.

La parte occidentale del territorio comunale è compresa nella riserva naturale Diaccia Botrona, area palustre che si estende dove sorgeva l'antico lago Prile, mentre l'area sud-occidentale rientra nel parco naturale della Maremma, dove si estende l'area palustre della Trappola e si elevano le prime propaggini dei monti dell'Uccellina a sud della foce dell'Ombrone.

Nel territorio comunale sono incluse anche le Formiche di Grosseto, nel cuore del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano; gli isolotti e l'intero tratto di mare che bagna il litorale grossetano rientrano anche nell'area marina protetta europea del Santuario per i mammiferi marini.

Il centro cittadino si trova ad un'altezza di circa 10 metri s.l.m., mentre il restante territorio comunale si estende ad altitudini comprese tra il livello del mare e i 417 metri del poggio Lecci sui monti dell'Uccellina, dove sorgono l'abbazia di San Rabano e la torre dell'Uccellina; altro rilievo degno di nota è il poggio di Moscona (317 metri s.l.m.) che, con la sua caratteristica fortificazione, domina l'abitato di Roselle. Comunque, prendendo in esame soltanto le aree urbane e i centri abitati, l'altezza massima si registra a Montepescali con 222 metri d'altitudine.

Volpi nel Parco naturale della Maremma
Volpi nel Parco naturale della Maremma

Il territorio comunale si estende su un'area interamente classificata a bassissima sismicità. Storicamente, sono stati pochi gli eventi sismici che hanno interessato la città e le sue frazioni, i cui epicentri erano comunque localizzati a distanza. Il terremoto più "forte" che si sia mai verificato a Grosseto fu quello della notte del 25 agosto 1909, che ebbe come epicentro Murlo: in quell'occasione i pur modesti effetti furono compresi tra il IV grado della scala Mercalli che si registrò nelle aree occidentali e meridionali del territorio comunale e il V grado della medesima scala che interessò il centro storico e le aree a nord e a est della città (nella località della provincia di Siena che fu l'epicentro la magnitudo fu di 5,40 della scala Richter con l'VIII grado della Mercalli). Altri eventi che superarono la soglia delle scosse strumentali furono, per effetto decrescente, quello del 14 agosto 1846 con il IV grado della scala Mercalli (epicentro a Orciano Pisano ove si ebbe una magnitudo di 5,71 della scala Richter ed il IX grado della Mercalli), e quello del 12 febbraio 1905 che raggiunse il III-IV grado della Scala Mercalli (epicentro Santa Fiora con magnitudo 4,83 della scala Richter e VI grado della Mercalli).[10]


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Clima di Grosseto, Clima della Toscana e Clima italiano.

Il clima della città di Grosseto è mitigato dalla vicinanza del mare e presenta estati calde ma costantemente ventilate dalla brezza marina di ponente ed inverni non particolarmente freddi. Secondo la classificazione climatica[11] proposta da Thornthwaite basata sul cosiddetto Moisture Index, la città di Grosseto è contraddistinta da un clima subarido C1, mesotermico B′2, con eccedenza moderata invernale s (deficit idrico tra aprile e settembre di circa 300 mm) e concentrazione estiva dell'efficienza termica b′4, caratteristiche comuni a gran parte della fascia costiera della Maremma grossetana e laziale[12].

A livello fitoclimatico, l'intero territorio comunale di Grosseto è includibile nella sottozona calda del Lauretum del 2º tipo, che interessa analogamente l'intero tratto costiero e l'entroterra pianeggiante e di bassa collina di tutta la provincia.

Le temperature medie annue si attestano attorno ai 15 °C nelle aree pianeggianti, con valori medi attorno agli 8 °C in gennaio e prossimi ai 24 °C in luglio[13].

Le precipitazioni, piuttosto contenute e concentrate soprattutto nel periodo autunnale, sono generalmente di breve durata, talvolta a carattere temporalesco. Mediamente, oscillano attorno ai 600 mm annui (valori minori lungo la fascia costiera, maggiori nell'entroterra continentale e collinare), distribuite tra i 60 e i 70 giorni[13]. Seppur l'area risulti relativamente poco piovosa, la città subì gravi danni durante l'alluvione di Grosseto del 4 novembre 1966, mentre è rimasta ai margini rispetto alle aree maggiormente colpite dall'alluvione della Maremma grossetana del novembre 2012, quando si sono verificati allagamenti nelle frazioni orientali e meridionali, con isolamento delle frazioni di Rispescia e di Alberese per due giorni.

In base ai dati estrapolati dalle rilevazioni dell'eliofania in Italia, tra tutti i capoluoghi di provincia, Grosseto è una delle città che conta mediamente il maggior numero di giornate con cielo sereno nell'arco dell'anno. Risultano essere frequenti, specialmente durante la stagione primaverile ed estiva, ma talvolta anche in inverno, prolungati periodi di giornate soleggiate, soprattutto nell'area del territorio comunale che si affaccia sulla costa[14][15].

Le nevicate, eventi molto rari, si verificano in pianura solo in caso di un intenso e persistente raffreddamento al suolo, seguito da rapidissime discese di aria umida artica verso il Mar Tirreno, con conseguente innesco di venti insolitamente gelidi che concorrono a mantenere condizioni termometriche ideali per determinare precipitazioni nevose anche al livello del mare nell'area grossetana (storici eventi accaduti nel febbraio 1956, nel gennaio 1985 e il 29 dicembre 1996). Tra il 2001 e il 2012, in base ai rilevamenti nivometrici effettuati presso la stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare, gli accumuli nevosi medi annui si attestano a 0,83 cm; l'evento con accumulo più rilevante del nuovo millennio risulta quello con 5 cm di accumulo nelle prime ore del 16 gennaio 2002 (altre nevicate con accumulo si sono verificate il 26 febbraio 2001 e il 10 febbraio 2012 con 2 cm in entrambe le occasioni e il 2 febbraio 2010 con 1 cm di accumulo nelle prime ore della giornata).

La nebbia risulta un fenomeno rarissimo e di breve durata, mediamente si verifica 3-4 volte all'anno e soltanto nelle prime ore del mattino. La scarsità di tale fenomeno favorisce l'elevata eliofania.


Stazioni meteorologiche

Nel territorio comunale sono ubicate tre stazioni meteorologiche: la stazione meteorologica di Grosseto Aeroporto, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale, la stazione meteorologica di Grosseto Centro e la stazione meteorologica di Alberese (queste ultime due non ancora contrassegnate da codice WMO e/o codice ICAO).

Nella tabella sottostante sono riportati i valori climatologici medi relativi al trentennio di riferimento climatico 1961-1990[16][17][18][19][20], oltre ai valori estremi mensili di temperatura registrati dal 1951 in poi[21][22] presso la stazione meteorologica di Grosseto Aeroporto del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Non è da escludersi, vista la non facile reperibilità dei dati antecedenti al 1950, che si siano verificate precedentemente temperature massime più elevate o minime più basse dei valori assoluti annuali e mensili ivi riportati.

Grosseto Aeroporto Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,913,015,117,922,226,429,929,826,521,716,212,612,518,428,721,520,3
T. min. media (°C) 2,73,34,66,810,213,916,717,114,711,26,83,73,27,215,910,99,3
T. max. assoluta (°C) 19,9
(1955)
22,6
(1991)
25,6
(1989)
28,4
(2007)
33,6
(1953)
39,0
(2003)
38,8
(2004)
40,2
(1958)
36,2
(1982)
30,6
(2001)
27,0
(2004)
20,2
(1954)
22,633,640,236,240,2
T. min. assoluta (°C) −13,2
(1985)
−13,0
(1991)
−7,7
(1956)
−2,6
(1970)
−0,2
(1957)
5,2
(1962)
8,8
(1993)
10,0
(1972)
6,6
(1957)
−0,6
(1970)
−5,2
(1973)
−10,0
(1996)
−13,2−7,75,2−5,2−13,2
Precipitazioni (mm) 64,156,756,249,639,927,120,237,464,586,893,864,9185,7145,784,7245,1661,2
Giorni di pioggia 767753234697201981966

Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Grosseto.

«Città forte. Non grande, ben murata
e difesa da sei bastioni e da una rocca,
con due sole porte, una che guarda la terraferma,
l'altra, dalla quale si esce verso il mare»

(Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, 1835)
I ruderi della città di Roselle
I ruderi della città di Roselle

Età antica


La prima menzione della città di Grosseto risale ad un documento dell'anno 803 in cui il vescovo di Lucca Iacopo cede a Ildebrando Aldobrandeschi la chiesa di San Giorgio situata in «loco Grossito», mentre nel 973 è attestata nuovamente come «curtis cum castrum».[23]

Tuttavia, l'intero territorio comunale è abitato sin dal periodo preistorico, come è visibile dai resti in alcune grotte situate presso i monti dell'Uccellina, tra la località di Alberese e la foce del fiume Ombrone, nel Parco naturale della Maremma: in particolare, nella Grotta della Fabbrica e nella Grotta dello Scoglietto sono venuti alla luce reperti risalenti rispettivamente al Paleolitico e all'Età del Rame e del Bronzo.

Sicuramente Grosseto non esisteva come insediamento stabile nel periodo etrusco, quando invece l'intera area era sottoposta all'egemonia dell'importante città di Roselle, posta su di un'altura poco più a nord. Nel VI secolo a.C., periodo di maggiore splendore di Roselle, sono documentati rapporti commerciali con altre città etrusche di rilievo, quali Vetulonia, Populonia e Vulci. Fiorente città che governava un vasto territorio che andava dal mare al Monte Amiata, combatté nella guerra contro Tarquinio Prisco insieme agli altri popoli latini, finendo poi conquistata dai romani nel 294 a.C. e diventando municipio romano. Nel 205 a.C. contribuì alla fornitura di grano e legna per la flotta di Scipione l'Africano durante la seconda guerra punica. Sotto l'impero divenne colonia e conobbe un periodo di grande splendore con la costruzione del foro, della basilica, anfiteatro e terme. Nel V secolo fu eretta a sede vescovile (prima attestazione nel 499).


Età medievale


Papa Innocenzo II
Papa Innocenzo II

La decadenza di Rusellae iniziò nel VI secolo, invasa dalle popolazioni barbare provenienti dal nord. Con la fine del VI secolo Roselle era uno dei residui capisaldi bizantini della Tuscia, la conquista longobarda risale infatti ai primi anni del VII secolo. È in questo periodo che probabilmente si è venuto a formare il primo nucleo del villaggio di Grosseto, che alcuni studi vogliono identificare nell'area nel ventunesimo secolo compresa tra piazza della Palma e piazza dei Martiri d'Istia. Pur continuando ad essere sede vescovile, Roselle risultava pressoché disabitata, mentre a valle lungo il fiume Ombrone andava a formarsi la comunità di Grosseto che cresceva sempre più di numero.

Nel 1137 si verificò l'assedio portato alla città dalle truppe tedesche del duca Arrigo di Baviera,[23] intervenute per contrastare il forte dissidio portato avanti dai cittadini grossetani verso l'imperatore dell'epoca, culminato anche con mancato pagamento di tasse. Infine, papa Innocenzo II, che aveva trascorso del tempo in Maremma tra il 1133 e il 1137, decise di trasferire a Grosseto la sede vescovile,[23] dando alla comunità il titolo di civitas. Il 9 aprile 1138, con la bolla Sacrosancta Romana Ecclesia, papa Innocenzo II decretò la nascita della diocesi di Grosseto.

Grosseto ormai città a tutti gli effetti, acquisì una nuova fisionomia caratterizzata da costruzioni di pietra e laterizio che soppiantarono con la fine del XII secolo l'edilizia povera di origine altomedievale e fu ben presto una delle roccaforti principali della potente famiglia degli Aldobrandeschi[24]: la sua posizione centrale nella piana che diradava sul mar Tirreno e la vicinanza alle principali saline dal litorale (Castiglione, Querciolo) la rendevano particolarmente adatta per il commercio.[23] Dopo un primo giuramento unilaterale di fedeltà a Siena, sebbene non sia possibile escludere a priori impegni corrispettivi da parte di quest'ultima di cui si sia persa memoria[25], per il controllo della dogana del sale, fatto dal popolo grossetano nel 1151,[23] gli Aldobrandeschi furono costretti a studiare un piano che garantisse loro la permanenza al potere e, al tempo stesso, il riconoscimento di una larga autonomia alla città.

Stemma degli Aldobrandeschi
Stemma degli Aldobrandeschi

Dopo alcuni decenni di stallo, si giunse al riconoscimento formale del comune proprio agli inizi del XIII secolo e, nel 1204, venne approvato il primo statuto, la cosiddetta Carta delle Libertà, dove erano stabilite le relazioni di tipo socio-economico e giurisdizionale tra i conti e i cittadini di Grosseto e in particolare la facoltà, per questi ultimi, di eleggere dei consoli sicuti antiquitus consuevit, istituzionalizzando, quindi, quello che era da tempo uno stato di fatto esistente fin dagli ultimi decenni del 1100[25]. Nel 1222 venne confermata la possibilità ai cittadini di nominare i consoli, un podestà e i consiglieri; tale provvedimento portò i Grossetani a ripudiare l'atto di giuramento fatto a Siena il secolo precedente. Dopo un tentativo dei Senesi di ristabilire l'ordine, con l'assedio del 1224 (con il concorso degli Aldobrandeschi che si obbligarono a rimanere nel loro palazzo munito di torre e a combattere contro i cittadini grossetani[25]), il libero comune di Grosseto assumeva nel corso del tempo sempre più autonomia, grazie anche alla progressiva diminuzione delle prerogative degli Aldobrandeschi a cui faceva da contraltare l'ingombrante presenza di Siena, in un sistema di alleanza senese-grossetana (1251, 1262, 1277) con quest'ultima in posizione predominante[25]. Fu in questi anni, tra il 1243 e il 1246, che l'imperatore Federico II di Svevia raggiungeva Grosseto per trascorrervi l'intera stagione invernale, grazie al clima mite e ad estese aree umide attorno alla città, dove poteva praticare la caccia e la falconeria: nel marzo del 1246 Federico II abbandonò precipitosamente la città dopo essere stato informato della congiura di Capaccio, evento ricordato anche da un'iscrizione sulla facciata di Palazzo Aldobrandeschi.

Gli Aldobrandeschi cercarono di riconquistare i domini perduti provocando come reazione, nel febbraio del 1260, l'assedio della città da parte delle truppe di Re Manfredi (guidate da Giordano D'Agliano) e di Siena, al fine di pacificare l'area. Ottenuto il controllo del centro urbano, Re Manfredi gli concesse un ampio privilegio e prese sotto la sua protezione la città e i suoi abitanti, confermando loro anche la possibilità di eleggere un podestà come da consuetudine e mettendola al riparo dalle mire senesi di acquisirne il controllo[25]. Grosseto si schierò a fianco di Siena nella battaglia di Montaperti[26] e due suoi ambasciatori presenziarono alle trattative di pace tra Senesi e Fiorentini, a Castelfiorentino nel novembre 1260[25]. Nel 1266 gli Aldobrandeschi si impadronirono della città grazie all'aiuto dell'esercito di Orvieto, di alcuni fuoriusciti senesi, dei conti Pannocchieschi e con il probabile contributo di molti cittadini grossetani nel tentativo di sottrarla all'orbita politica senese ma i Senesi sei giorni dopo presero il controllo della città scacciando gli Orvietani[25]. L'anno successivo il papa Clemente IV scomunicò la città, insieme a Siena, Pisa e San Miniato.

Bino degli Abati del Malia, visconte di Batignano, feudatario degli Aldobrandeschi, approfittò di una crisi interna che Siena stava vivendo nel 1310 per guidare una rivolta e cacciare i Senesi da Grosseto.[23] Nel 1312, iniziò il lungo dominio degli Abati del Malia sulla città maremmana, che fu riconosciuto pure da Siena con una trattativa di pace tra la Repubblica e i conti di Santa Fiora il 17 aprile 1317.

Il comune di Grosseto quindi mantenne la sua autonomia e la iurisdictio sul proprio ampio distretto ancora fino all'inizio del quarto decennio del Trecento. Nel 1324 il giurista Cino da Pistoia prese in esame lo status giuridico delle relazioni tra le due città ed escluse l'inserimento perpetuo della città di Grosseto nella giurisdizione senese[25]. Nei trattati di pace negoziati tra Pisa e le città guelfe di Toscana, Grosseto è compresa tra queste ultime come città alleata di Siena[27]. In questo periodo (antecente alla grande peste del 1348) la popolazione della città è stimabile tra 7000 e 8000 abitanti.[28]

Dopo aver recuperato temporaneamente la libertà, la città di Grosseto si trovò assediata nel settembre 1328 dalle truppe di Ludovico il Bavaro e dell'antipapa Niccolò V, di ritorno da Roma, che chiedevano viveri, doni e assoluta fedeltà e obbedienza all'imperatore. I Grossetani, guidati dai figli di Bino, Malìa ed Abbatino, risposero con una eroica difesa e resistenza, tant'è che l'imperatore, non riuscendo ad espugnare la città, dovette ritirarsi dopo quattro giorni di inutile assedio.[23]

Nel corso del XIV secolo la città subì una o due disastrose alluvioni (1308 e 1333) che allontanarono dalla città il corso dell'Ombrone, privandola del suo porto fluviale. Negli stessi anni, fra il 1334 e il 1336, scacciati gli Abati del Malia, lo Stato di Siena conquistò definitivamente Grosseto, inserendola nel suo stato come città capitolata, ed estese il suo dominio su tutta la Toscana meridionale.[23] La serie negativa di eventi non si era però esaurita: la micidiale epidemia di peste nera che devastò l'Europa fra il 1347 e il 1350 raggiunse nel 1348 la Toscana: è stato calcolato che i morti furono fra il 30% e il 50% della popolazione delle zone colpite. La Maremma, caratterizzata in tutti i tempi da una densità demografica tendenzialmente bassa, subì un vero tracollo demografico da cui non sarebbe riuscita a riprendersi fino al XX secolo.

Negli anni 1355 e 1356 si ebbero gli ultimi, effimeri, tentativi di ribellione al dominio senese che Siena stroncò in breve tempo, costringendo i Grossetani a rinunciare a tutti i privilegi che si competevano al comune di Grosseto in virtù di qualsivoglia concessione e sui quali fondavano le loro aspirazioni di indipendenza[27].


Età moderna


Quando a metà XVI secolo i Medici sottomisero Siena, anche Grosseto ne seguì la sorte.[23] La città, vicina al mare e ai confini del Granducato, aveva per i Medici una grande importanza strategica mentre il territorio circostante poteva diventare la principale fonte di approvvigionamento di grano per Firenze. Dopo vari assedi iniziati nel 1554, Grosseto venne conquistata dai Medici nel luglio 1557, quando le truppe di Cosimo I entrarono in città; la pace di Cateau-Cambrésis del 1559 sanciva ufficialmente il definitivo passaggio nel Granducato di Toscana.[23]

Il monumento a Leopoldo II di Lorena
Il monumento a Leopoldo II di Lorena

Nel 1574 Francesco I commissionò i lavori per la costruzione di una nuova e più ampia cinta muraria, ancor più fortificata di quella preesistente, che rendesse inespugnabile il centro cittadino. Le mura di Grosseto furono progettate da Baldassarre Lanci e i lavori di costruzione furono da lui personalmente diretti: alla sua morte, fu sostituito dal figlio Marino, e successivamente dall'ingegnere Simone Genga. La nuova cinta muraria fu completata nel 1593.[23] Tuttavia, ormai Grosseto era stata trasformata in un fortino, sede di guarnigioni militari, e la popolazione stabile calava sempre di più. Terra in larga parte palustre e poco urbanizzata, nel 1745 contava una popolazione di appena 648 abitanti.[29]

Fu soltanto a partire dal XVIII secolo, con i Lorena, che la città iniziò nuovamente a riprendersi lentamente. Il 18 marzo 1766 Pietro Leopoldo divise il territorio dello Stato Nuovo di Siena in due province e fu istituita la Provincia senese inferiore, con capoluogo Grosseto. Grazie alle riforme leopoldine, la città andò incontro ad una decisa rinascita economica e culturale.[23] Ciò nonostante, si rese necessaria l'approvazione del "Regolamento per l'estatatura" (1780), a causa della persistenza del rischio malaria, facendo sì che nella stagione estiva tutti gli uffici istituzionali fossero trasferiti nella vicina Scansano.[23]

Panorama di Grosseto nel 1935
Panorama di Grosseto nel 1935

Le riforme dei Lorena vennero interrotte con l'occupazione delle truppe francesi (1796) che si protrasse a più riprese fino al 1808, anno dell'annessione alla Francia napoleonica, con l'accorpamento degli arrondissement di Grosseto, Montepulciano e Siena nel Dipartimento dell'Ombrone. Il Congresso di Vienna del 1815 sancì il ritorno del Granducato di Toscana nelle mani di Ferdinando III di Toscana, al quale succedette il figlio Leopoldo II a partire dal 1824. Il 1º novembre 1825 fu così istituito il Compartimento di Grosseto, che sopravvisse fino all'Unità d'Italia: il suo territorio fu suddiviso nei distretti del capoluogo, di Arcidosso e di Orbetello.

Il granduca Leopoldo II governò fino al 1859, impegnandosi costantemente e in prima persona al completamento delle opere di bonifica, affidando gli incarichi ad importanti personalità come gli ingegneri Vittorio Fossombroni e Alessandro Manetti, e mettendo le basi per un ammodernamento e un sensibile miglioramento delle condizioni socio-economiche di Grosseto e del suo territorio. Il granduca è stato sicuramente l'uomo politico più apprezzato e amato dalla popolazione nella millenaria storia della città, tanto da essere affettuosamente soprannominato "Canapone", per il colore dei capelli e della barba, e onorato con un monumento scultoreo a lui dedicato, collocato in piazza Dante nel 1846.

Tram a cavalli di inizio Novecento
Tram a cavalli di inizio Novecento
Il palazzo delle Poste
Il palazzo delle Poste

Nel marzo 1860 il plebiscito che si svolse nel Granducato di Toscana sancì l'annessione allo Stato sabaudo, entrando così a far parte del Regno d'Italia.


Età contemporanea


Grosseto, ormai capoluogo della vasta Provincia di Grosseto, a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo iniziò un'espansione senza pari nella sua storia, con la costruzione di nuovi sobborghi al di fuori della cinta muraria. Nel 1897, grazie all'interessamento del politico Ettore Socci, venne abolita l'estatatura ed iniziò un florido periodo per l'architettura grossetana, con la realizzazione di numerosi edifici nell'ottica dell'eclettismo dei revival neoclassici, neorinascimentale e neogotici, con una fiorente stagione liberty nei primi anni del XX secolo.[23]

Tra i principali eventi del nuovo secolo, si ricorda soprattutto il tragico bombardamento del 26 aprile 1943, un lunedì dell'Angelo, che nelle ore centrali della giornata causò numerose vittime innocenti, tra i quali anche bambini e ragazzi che si trovavano per le vie del centro o nei parchi cittadini per trascorrere la giornata di festa. Un altro triste episodio si verificò quasi un anno dopo nelle campagne poco fuori Istia d'Ombrone. Nella zona avevano trovato rifugio numerosi renitenti alla leva, pacifisti che non avevano risposto alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana. All'alba del 22 marzo 1944 fu catturato il gruppo di undici persone, tutti giovani, che furono tutti quanti fucilati al termine di un processo sommario tenutosi all'interno della scuola di Maiano Lavacchio che precedentemente era stata appositamente sgomberata: il triste avvenimento è passato alla storia come l'eccidio di Maiano Lavacchio.[30]

Nel dopoguerra continuò la crescita esponenziale della città, con la costruzione di moderni quartieri e lo sviluppo urbanistico delle frazioni balneari. Tra gli avvenimenti significativi, si segnala la disastrosa alluvione del 4 novembre 1966 che devastò la città: si contò una vittima. Grosseto nel ventunesimo secolo è una città di circa 80 000 abitanti, la cui crescita non pare arrestarsi, importante centro agricolo ed artigianale e principale città della Toscana meridionale.


Toponimo


Nel corso dei secoli, il capoluogo maremmano ha avuto diverse denominazioni, la più ricorrente delle quali era Grossetum; in altre circostanze la città viene menzionata anche coi nomi Crassetum e Rosetum.

In ogni caso, la città è sempre menzionata col nome Grossetum nelle bolle pontificie di Papa Innocenzo II del 1138, di Celestino II del 1143 e di Clemente III del 1188; questa risulta essere, pertanto, la corretta denominazione originaria di Grosseto.[31]


Simboli


Stemma di Grosseto
Stemma di Grosseto
Gonfalone di Grosseto
Gonfalone di Grosseto
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Grosseto.

Inizialmente, lo stemma della città di Grosseto era costituito unicamente dal grifone, mitico animale alato che rievoca la cultura e le origini dei cittadini grossetani, riconducibili al popolo etrusco che, fin dal VII secolo a.C., si era insediato ed aveva abitato l'antica Roselle, città che ha costituito le vestigia del capoluogo maremmano.

In epoca medievale il grifone fu collocato sopra uno scudo rosso che rappresentava la vicinanza al partito ghibellino. Non è conosciuta la data dell'aggiunta dello stocco, anche se la tradizione popolare fa risalire questo fatto al 1328, anno in cui i grossetani resistettero all'assedio di Ludovico il Bavaro.[31]


Monumenti e luoghi d'interesse


Nonostante la superficie piuttosto contenuta del centro storico cittadino, vi sono conservati monumenti che sintetizzano il passato e la storia della città nel corso dei secoli[32]. Data la vastità del territorio comunale, vanno segnalati anche numerosi luoghi d'interesse e monumenti, sia nelle singole frazioni che come entità isolate nella campagna.


Architetture religiose


Fianco destro della Cattedrale di San Lorenzo
Fianco destro della Cattedrale di San Lorenzo
Affresco sulla facciata della Chiesa di San Francesco
Affresco sulla facciata della Chiesa di San Francesco
Facciata della Chiesa dei Bigi
Facciata della Chiesa dei Bigi
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Grosseto.

Architetture civili



Palazzi

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di Grosseto.
Palazzo Aldobrandeschi
Palazzo Aldobrandeschi
Palazzo Tognetti
Palazzo Tognetti

Ville e fattorie

La Villa Granducale di Alberese
La Villa Granducale di Alberese

Pozzi

Il Pozzo dello Spedale in piazza San Francesco
Il Pozzo dello Spedale in piazza San Francesco

Architetture militari


Il Cassero Senese visto dall'esterno delle mura di Grosseto
Il Cassero Senese visto dall'esterno delle mura di Grosseto

Cinte murarie

Porta Grossetana a Istia d'Ombrone
Porta Grossetana a Istia d'Ombrone

Fortificazioni e torri

Lo stesso argomento in dettaglio: Castelli della provincia di Grosseto e Torri costiere della provincia di Grosseto.
La Torre di Collelungo
La Torre di Collelungo

Nel Parco naturale della Maremma si trovano:[53]

Nel Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano si trova il faro delle Formiche di Grosseto, situato sulla Formica Grande, il maggiore isolotto delle Formiche, venne edificato nel 1901 e ristrutturato nel 1919 dalla Regia Marina per l'illuminazione notturna dei suddetti isolotti.


Altro



Sculture


Piazze principali


Strade principali

Veduta di Corso Carducci
Veduta di Corso Carducci

Siti archeologici



Aree naturali



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[55]

Grosseto conta 82 402 abitanti[2] registrando ancora una buona fase di crescita, dopo essere stata per anni il capoluogo di provincia meno antropizzato della Regione. Inoltre, va rilevata un'espansione demografica costante, senza cioè conoscere pause o arretramenti, dal dopoguerra al ventunesimo secolo.

Analizzando il grafico sulla crescita della popolazione nel corso degli anni, appare evidente che Grosseto, al momento dell'Unità d'Italia, con i circa 4 700 abitanti risentiva ancora dell'effetto negativo causato dalla presenza della malaria che caratterizzava gran parte delle aree pianeggianti della Maremma.

All'inizio del Novecento, la popolazione era già raddoppiata, superando le 9 600 unità. Da allora, la crescita è proseguita in modo esponenziale, come è ravvisabile dall'andamento iperbolico all'interno del grafico, fino al 1981, grazie all'arrivo di numerosi immigrati, prima dall'Italia nord-orientale (Veneto in primis) grazie alla riforma agraria e nei decenni successivi anche da altre regioni, soprattutto dell'Italia meridionale.

Dal 1981 in poi la crescita demografica è proseguita, seppure in modo meno netto rispetto agli anni precedenti, iniziando ad assestarsi a partire dal 1991; nel 2001 viene rilevato un calo impercettibile, ma le statistiche demografiche degli ultimi anni dimostrano una ripresa della crescita.[56]


Distribuzione degli abitanti


Frazioni[57] Abitanti (2011)Altitudine
Grosseto (capoluogo)60 92210
Marina di Grosseto2 1151
Roselle1 86925
Istia d'Ombrone1 48639
Braccagni1 03619
Rispescia75515
Batignano619150
Principina Terra3804
Alberese36842
Nomadelfia289115
Montepescali224222
Principina a Mare1343
Altre località8 433-

Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati ISTAT al 31º dicembre 2019[58] la popolazione straniera residente era di 8017 persone, pari all'9,7% della popolazione totale. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:

  1. Romania: 2 084 - 26,0%
  2. Albania: 1001 - 12,5%
  3. Moldavia: 634 - 7,9%
  4. Ucraina: 517 - 6,5%
  5. Marocco: 463 - 5,8%
  6. Polonia: 275 - 3,4%
  7. Afghanistan: 205 - 2,6%
  8. Cina: 200 - 2,5%
  9. Pakistan: 189 - 2,4%
  10. Turchia: 164 - 2,1%

Religione


Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Grosseto § Cronotassi dei vescovi.

Le chiese cattoliche situate all'interno del territorio comunale di Grosseto appartengono alla Diocesi di Grosseto, che nel centro storico cittadino ha la propria cattedrale, il Duomo di San Lorenzo, oltre al Palazzo Vescovile, sede della curia diocesana.

Unico edificio religioso che costituisce un'eccezione, è l'Oratorio della Madonna della Pace ai Cerri Alti, situato all'estremità sud-orientale del territorio comunale, in prossimità dei confini amministrativi con Magliano in Toscana. La piccola cappella rurale, pur essendo ubicata nel comune di Grosseto, rientra all'interno del territorio parrocchiale della chiesa di Sant'Isidoro a Preselle, frazione del comune di Scansano, che risulta invece appartenere alla Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello,[59] il cui vescovo ha la propria residenza all'interno di Palazzo Orsini a Pitigliano, dopo la definitiva dismissione del Palazzo Vescovile di Sovana avvenuta nel 1777:[60] quest'ultima diocesi comprende tre cattedrali, quella originaria del Duomo di Sovana, il Duomo di Pitigliano e il Duomo di Orbetello.

A Grosseto e nella provincia sono presenti anche un cospicuo numero di fedeli evangelici e di chiese evangeliche (battiste e pentecostali). In via Piave è situato il luogo di culto della Chiesa evangelica battista,[61][62] mentre in via Cantore[63] si trova una delle principali chiese di riferimento della comunità apostolica[64], fondata a Grosseto nel 1927 come prima in Italia.[65][66] In città ha sede anche il centro nazionale della Chiesa apostolica pentecostale e centro studi teologici, situati in località Commendone.[66][67]

La confessione dei Testimoni di Geova conta circa 800 membri in tutta la provincia[68] e possiede a Grosseto un proprio luogo di culto, inaugurato nel 2012 nel quartiere Alberino.[68]


Tradizioni e folclore


Lo stesso argomento in dettaglio: Tradizioni popolari di Grosseto.

Istituzioni, enti e associazioni


A Grosseto ha sede il LaMMA CRES, il Centro di Ricerche sull'Erosione del Suolo del Consorzio LaMMA inaugurato il 16 maggio 2003, che si occupa di studi sulle risorse idriche, sull'erosione del suolo e sullo sviluppo sostenibile a misura di territorio. A Grosseto vi è anche la sede del 4º Stormo dell'Aeronautica Militare, del reggimento di cavalleria paracadutisti 3º reggimento Savoia Cavalleria e del Centro Allevamento Quadrupedi dell'Esercito Italiano. Si trovano nel comune la Casa circondariale e l'Archivio di Stato. Di tutt'altra natura è la Comunità di Nomadelfia, fondata nel 1948 da Don Zeno Saltini nell'omonima località del comune di Grosseto.

L'Azienda USL Toscana Sud Est, che ha inglobato le precedenti funzioni dell'Azienda USL 9 Grosseto[69] nella nuova area vasta della Toscana meridionale, garantisce la salute in città e in provincia, con un presidio ospedaliero urbano, l'ospedale Misericordia, struttura sanitaria di riferimento non solo per la città ma anche per l'intera provincia e per altre aree della Toscana meridionale e del Lazio settentrionale.


Qualità della vita


Anno Qualità della Vita (Il Sole 24 Ore)[70]
Dato riferito alla provincia
Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
1990 20ª posizione -
1991 23ª posizione (3) -
1992 8ª posizione (15) -
1993 12ª posizione (4) -
1994 29ª posizione (17) -
1995 4ª posizione (25) ?
1996 11ª posizione (7) ?
1997 18ª posizione (7) ?
1998 7ª posizione (11) ?
1999 16ª posizione (9) ?
2000 29ª posizione (13) ?
2001 40ª posizione (11) ?
2002 18ª posizione (22) ?
2003 36ª posizione (18) ?
2004 26ª posizione (10) 33ª posizione[71]
2005 18ª posizione (8) 46ª posizione (13)[72]
2006 10ª posizione (8)  ?
2007 14ª posizione (4) 46ª posizione ()[73]
2008 16ª posizione (2) 70ª posizione (5)[74]
2009 7ª posizione (9)  ?
2010 22ª posizione (15) 77ª posizione (7)[75]
2011 33ª posizione (11) 81ª posizione (4)[76]
2012 28ª posizione (5) 75ª posizione (6)[77]
2013 28ª posizione () 78ª posizione (3)[78]
2014 15ª posizione (13) 71ª posizione (7)[79]
2015 30ª posizione (15) 75ª posizione (4)[80]
2016 51ª posizione (21) 59ª posizione (16)[81]
2017 53ª posizione (2) 79ª posizione (20)[82]
2018 66ª posizione (13) 79ª posizione ()[83]
2019 79ª posizione (13) 74ª posizione (5)[84]

Cultura



Istruzione



Biblioteche

A Grosseto è presente la Biblioteca comunale Chelliana, la principale biblioteca della provincia con un patrimonio librario di oltre 100 000 volumi, tra cui trentaquattro incunaboli e duecentocinquanta manoscritti. La biblioteca è stata fondata nel 1860 dal canonico Giovanni Chelli, ed è ospitata all'interno di palazzo Mensini.[85]

A Grosseto ha sede l'archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, fondato da Roberto Ferretti nel 1979.

Le altre principali biblioteche pubbliche della città sono:

In città si trovano anche: la biblioteca della Fondazione Luciano Bianciardi (via De Pretis)[95]; la biblioteca del centro di documentazione pedagogica (via Saffi)[96]; la biblioteca del CEDAV – Centro di documentazione arti visive (via Mazzini)[90]; la biblioteca del centro di documentazione per l'educazione alla salute ASL9 (via Don Minzoni)[97]; la biblioteca del museo archeologico e d'arte della Maremma (piazza Baccarini)[98].


Scuole

La città di Grosseto è sede di scuole secondarie di secondo grado di varia tipologia: licei, istituti tecnici commerciali, industriali, professionali e musicali.

In città sono presenti[99] i seguenti istituti:


Università

A Grosseto è situato il polo universitario grossetano, sede distaccata dell'università di Siena. L'università è ospitata nel palazzo del vecchio ospedale in via Ginori.[100]


Musei

Il Museo Archeologico e d'Arte della Maremma
Il Museo Archeologico e d'Arte della Maremma

Grosseto conta all'interno del proprio territorio comunale importanti complessi museali, percorsi didattici e aree interessate da visite guidate, tra i più significativi della provincia.

I seguenti musei fanno parte della rete provinciale Musei di Maremma:

Il museo di storia naturale comprende anche le sedi distaccate dell'acquario comunale di Grosseto – non aperto al pubblico – e dell'osservatorio comunale a Roselle. Presso la frazione di Montepescali, inoltre, è situato il piccolo museo di storia locale Ildebrando Imberciadori.

Sono in fase di progettazione due nuovi musei: il museo del buttero ad Alberese ed il museo dell'acqua dell'Acquedotto del Fiora, presso la fattoria di Grancia.


Media



Stampa

A Grosseto sono situate le redazioni locali dei due maggiori quotidiani del territorio: Il Tirreno (via Oberdan) e La Nazione (via Rattazzi). Sono inoltre attive le redazioni territoriali di diversi giornali a diffusione elettronica.

Sempre in città ha inoltre sede una delle principali case editrici della provincia, la Innocenti Editore, fondata nel settembre del 1997 da Mario Innocenti insieme al figlio Stefano.


Radio

L'unica radio che ha sede a Grosseto è RBC Radio Barbanella City, fondata nel 1978; la sua area di copertura si estende all'intera provincia grossetana, comprese le isole del Giglio e dell'Elba. Da metà anni 70 fino agli anni 90 sono state attive Radio Maremma Toscana, Radio Grifo e Radio Grosseto International, "Radio Brigante Tiburzi", "Radio città del sole".


Televisione

A Grosseto ha sede la rete televisiva TV9 Telemaremma, erede della storica emittente Telemaremma, multiplex regionale (UHF 48). L'emittente maremmana Teletirreno, nata nel 2000, è invece stata chiusa nel 2011 poco prima del bando per le assegnazioni delle frequenze digitali delle televisioni analogiche.


Teatro


Il Teatro degli Industri
Il Teatro degli Industri

Cinema



Cucina


Entrambi i tipi di schiacce (schiacciate) sono tipiche della città di Grosseto.


Eventi


Tra gli eventi di maggiore richiamo a Grosseto sono da ricordare il festival musicale di Cava Festival, al Parco di Pietra di Roselle, e soprattutto la manifestazione nazionale di Festambiente, nata nel 1989 e ospitata nel mese di agosto presso il centro nazionale per lo sviluppo sostenibile di Legambiente "Il Girasole", nel borgo di Rispescia: durante la manifestazione vengono proposti incontri, dibattiti e spettacoli volti alla sensibilizzazione del pubblico su temi che vanno dalla sana alimentazione, salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale italiani, alla tutela delle tradizioni e culture locali e così via. Un altro evento di rilievo è la kermesse enogastronomica di Maremma Food&Wine Shire, dal 2013 organizzata nel centro storico cittadino.[senza fonte]


Geografia antropica


Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni di Grosseto.

Urbanistica



Centro storico

Il centro storico di Grosseto è completamente racchiuso entro una cinta muraria fortificata che, a livello urbanistico, lo isola quasi completamente rispetto al resto della città, fatta eccezione per l'area di Porta Nuova dove nel corso del XIX secolo fu demolita la porta cittadina, riempito il terrapieno del fossato e abbattuto un piccolo tratto di cortina muraria.

L'attuale centro storico è il risultato della ricostruzione cinquecentesca delle mura, durante la quale assunsero un perimetro maggiore che allargò la superficie del centro storico cittadino rispetto al tessuto urbano medievale; tuttavia, la realizzazione delle mura medicee comportò l'abbattimento di molti edifici di epoca medievale, tra cui anche alcuni complessi religiosi, che sorgevano al di fuori del preesistente centro cittadino lungo il perimetro dove poi è sorta l'attuale cinta muraria bastionata di forma esagonale. Nonostante l'ampliamento di epoca rinascimentale, il centro storico di Grosseto risulta di dimensioni piuttosto raccolte e contenute che consentono di poterlo visitare facilmente, grazie anche alla pedonalizzazione totale di molte strade. L'area delimitata dalle mura è interamente pedonalizzata, con possibilità di accesso in determinate fasce orarie per il carico e scarico e per i residenti con apposito permesso.


Area urbana

L'area urbana della città di Grosseto si estende per pochi chilometri quadrati al di fuori della cinta muraria che racchiude il nucleo storico.

Durante il XIX secolo si sono sviluppati nuclei abitativi in senso centrifugo, dei quali sono ravvisabili i palazzi in stile liberty lungo la via che conduce alla stazione ferroviaria; nei primi decenni del XX secolo furono costruite chiese monumentali a delimitare la nuova estensione dell'area urbana, alcune in stile neomedievale (chiesa di San Giuseppe e chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo), altre in stile moderno-funzionalista (basilica del Sacro Cuore).

Quattro sono i grandi quartieri urbani di Grosseto, il quartiere Centro, la parte più antica, e i quartieri di Gorarella, Barbanella e Sugherella. Negli ultimi decenni l'espansione è proseguita verso sud (avvicinandosi in alcuni punti all'argine della golena destra dell'Ombrone), verso est (fin quasi alle porte del moderno abitato di Roselle), verso nord (fino all'area industriale ed artigianale in prossimità dello svincolo della Variante Aurelia di Grosseto nord) e verso ovest (lambendo l'area aeroportuale). Nonostante l'espansione, il contesto urbano è inquadrabile all'interno di una più vasta area rurale che include le varie frazioni, le quali hanno mantenuto caratteri territoriali ed urbanistici ben distinti tra loro e rispetto al centro cittadino.


Parchi urbani

Grosseto è considerata una città molto verde per la presenza di aree attrezzate e parchi in ogni luogo della città.

I grandi parchi urbani a Grosseto sono due:

Le aree attrezzate per i bambini sono invece trentasette, sparse in tutti i quartieri della città e nelle frazioni. Fra queste spicca il parco giochi "Renato Pollini", situato in viale Leonardo Ximenes lungo il perimetro esterno delle mura di Porta Corsica, progettato e realizzato durante l'amministrazione diretta dal sindaco Renato Pollini alla fine degli anni cinquanta e a lui intitolato il 2 ottobre 2010.[107]


Suddivisioni storiche



Terzieri

In epoca medievale il centro storico di Grosseto era suddiviso in terzieri, ma tale ripartizione è andata a scomparire nel corso dei secoli; nel ventunesimo secolo ci si riferisce al centro semplicemente come "centro storico", senza alcuna divisione interna.


Sobborghi

Le zone sorte nelle immediate vicinanze del centro storico, all'esterno delle mura medicee, sono note comunemente con il nome di sobborghi e si tratta dei primi insediamenti sorti al di fuori del perimetro murario: il sobborgo di Porta Nuova, borgo Tripoli e il sobborgo di Porta Vecchia furono i primi a nascere, sulla fine del XIX secolo, per poi svilupparsi incessantemente a partire dagli anni venti del secolo successivo.


Suddivisioni amministrative


Dal 1977 al 2011 il comune di Grosseto era suddiviso in otto circoscrizioni di decentramento comunale:


Frazioni


La chiesa e la fattoria di Principina
La chiesa e la fattoria di Principina
Veduta aerea di Braccagni in bianco e nero
Veduta aerea di Braccagni in bianco e nero

Altre località del territorio

Oltre alle principali frazioni del comune, sono da ricordare le località che compongono la periferia della città di Grosseto e i piccoli agglomerati rurali che si sono sviluppati in parti isolate della campagna, soprattutto nelle vicinanze di strade provinciali: Acquisti, Barbaruta, Bottegone, Casalecci, Casotto dei Pescatori, Cernaia, Grancia, Il Cristo, Il Terzo, Madonnino, Marrucheto, Ottava Zona, Posto Raccolta Quadrupedi, Pianetto, Poggetti Nuovi, Poggiale, Pollino, Querciolo, Rugginosa, Rugginosa Nuova, San Lorenzo, Spergolaia, Squadre Basse, Squartapaglia, Trappola, Vallerotana, Versegge.[108]

Nomadelfia sorse nel dopoguerra tra le frazioni di Roselle e Batignano, per ospitare l'omonima comunità religiosa fondata da Zeno Saltini. L'intera località ospita i terreni e i fabbricati abitativi, educativi e religiosi, utilizzati dalle famiglie della comunità, che vi risiedono in pianta stabile. Dalla superstrada Grosseto-Siena è ben visibile sul lato settentrionale la grande croce collocata nel cuore di Nomadelfia.


Economia


L'economia è essenzialmente basata sul terziario legato all'attività turistica (particolarmente vivace sulla costa) e sull'agricoltura che, basandosi sulla ricerca di qualità dei prodotti, non presenta caratteri moderni.

Le colture maggiormente presenti sono cereali, girasoli, ortaggi e, nelle zone collinari, viti ed ulivi con produzione di olio delle colline maremmane e, tra i vini, Monteregio di Massa Marittima all'estremità nord-occidentale, Montecucco all'estremità nord-orientale lungo il confine con il comune di Campagnatico, Sangiovese di Maremma nella zona di Roccastrada a Montemassi e Morellino di Scansano nelle aree orientali e meridionali del territorio comunale. La carne maremmana che si ottiene dai bovini di razza autoctona allevati allo stato brado sotto lo sguardo attento dei butteri nelle estese praterie attorno alla città.

La città di Grosseto è sede di un noto marchio di abbigliamento e di una catena di profumerie oramai diffusa in tutta Italia. Vi è anche uno stabilimento dell'industria di materie plastiche. Da più di vent'anni vi è anche un'azienda specializzata nella fabbricazione di prodotti in vetroresina, tra i quali anche i caschi da moto e da auto. Sono presenti anche aziende di produzione di windsurf e kitesurf, con una specifica linea di abbigliamento sportivo. Attivo anche il settore della fornitura di materiale idraulico e pavimentazione con sedi, oltre che nella provincia stessa, anche nelle provincie di Siena, Livorno e Viterbo.


Aree artigianali


Nel 2010 il comune di Grosseto ha denominato e classificato le zone artigianali presenti nel territorio comunale, riorganizzandole, favorendone l'individuazione anche grazie all'incremento della cartellonistica stradale. La zona artigianale Europa, presente in città già dagli anni cinquanta, non è stata confermata ed è l'unica delle precedenti aree a non essere stata classificata: questo perché negli ultimi anni l'area è stata lentamente trasformata in una zona residenziale e sono poche le attività artigianali rimaste.

Nel comune al momento sono individuate otto aree artigianali:


Infrastrutture e trasporti



Strade


In attesa della realizzazione del progettato tratto Rosignano-Civitavecchia dell'A12, la città è collegata a Roma attraverso la via Aurelia, a Livorno tramite la S.G.C. Variante Aurelia Grosseto-Rosignano Marittimo-Livorno che si ricongiunge all'autostrada A12 per i collegamenti con l'Italia nord-occidentale, a Siena mediante la strada statale 223 di Paganico che si ricongiunge al raccordo autostradale Siena-Firenze per i collegamenti con l'Italia settentrionale e costituisce il primo tratto della E78 Strada dei Due Mari Grosseto-Fano per i collegamenti con l'Italia nord-orientale e il versante adriatico.

Altre importanti vie di comunicazione sono l'ex strada statale 73 Senese Aretina, che ha inizio dalla frazione di Braccagni e permette i collegamenti con le province orientali attraverso Sticciano, Roccastrada e Torniella; e la ex strada statale 322 delle Collacchie, utile per i collegamenti interprovinciali tra Follonica (raccordo con strada statale 439 Sarzanese-Valdera), Castiglione della Pescaia, Scansano e Manciano, ove si raccorda con la strada statale 74 Maremmana che giunge fino all'entroterra del Lazio e all'Umbria.


Ferrovie


La stazione di Grosseto
La stazione di Grosseto

La stazione di Grosseto è posta lungo la ferrovia Tirrenica e funge da capolinea della linea per Siena.

Presso il capoluogo maremmano giungevano in passato anche due linee ferroviarie minerarie dismesse, la ferrovia Cana-Arcille-Grosseto e la preesistente ferrovia Cana-Arcille-Rispescia.

Nel territorio comunale sono inoltre presenti le stazioni di Montepescali, Alberese, servite da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio con la Regione Toscana, e quella dismessa di Rispescia.


Porti


Il porto di Marina di Grosseto
Il porto di Marina di Grosseto
Lo stesso argomento in dettaglio: Porto di Marina di Grosseto.

La città presenta un moderno approdo turistico inaugurato nel 2004 nella località balneare di Marina di Grosseto, alla foce del canale San Rocco.


Aeroporti


Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto di Grosseto.

Grosseto e la Maremma sono servite dall'aeroporto "Baccarini", situato a metà strada tra il capoluogo e Marina di Grosseto. L'infrastruttura è un aeroporto militare di cui si servono anche voli civili charter e privati, soprattutto durante la stagione turistica.


Piste ciclabili


Dagli anni novanta in poi, sono state realizzate alcune piste ciclabili, per consentire i collegamenti suburbani ed extraurbani tra la città, alcune frazioni e il mare. I chilometri riservati alle biciclette sono in continua crescita, tanto che Grosseto nel 2010 risultava essere la prima città in Toscana (diciottesima in Italia) per i percorsi riservati ai ciclisti, con 15,39 metri ogni 100 abitanti[109]. La rete ciclabile viene utilizzata prevalentemente durante la stagione estiva, quando ai residenti si aggiungono numerosi villeggianti. All'interno del comune di Grosseto si registrano 48 km al 2014.[110]

Di seguito, è riportato l'elenco delle piste ciclabili che attraversano il territorio comunale di Grosseto.[110]

Oltre a queste piste ciclabili maggiori, in città esistono anche la pista ciclabile di viale Giulio Cesare, che collega il quartiere Gorarella con quello di Barbanella, quella di via della Pace, e quella di via Quarzo nella zona Verde Maremma. Tra il 2007 e il 2008 è stato realizzato un percorso ciclabile nell'area del Parco naturale della Maremma.


Mobilità urbana


I trasporti pubblici urbani e suburbani all'interno del territorio comunale, così come in ambito regionale, sono gestiti da Autolinee Toscane. Quasi tutte le autolinee hanno il capolinea in piazza della Stazione.


Amministrazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Grosseto.

Gemellaggi



Sport


Lo Stadio Roberto Jannella, ospita le partite in casa del Bbc Grosseto società militante nel massimo campionato italiano di baseball, la Italian Baseball League
Lo Stadio Roberto Jannella, ospita le partite in casa del Bbc Grosseto società militante nel massimo campionato italiano di baseball, la Italian Baseball League
Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Grosseto.

Il principale ed attivo sport in città è il calcio, con l'Unione Sportiva Grosseto, fondata nel 1912, come prima squadra del capoluogo maremmano. Il Grifone, nel 2007-2008, ha disputato il primo campionato di Serie B della sua storia, dopo aver vinto la Supercoppa di Lega Serie C1 nel doppio confronto con il Ravenna, primo trofeo del suo palmarès. Nel 2018, si è aggiudicato la Coppa Italia Dilettanti Toscana, sconfiggendo a Firenze in finale la Zenith Audax. Il Grosseto ha militato nel campionato cadetto per un totale di sei stagioni, ininterrottamente dal 2007 al 2013, raggiungendo un sesto posto nella stagione 2008-2009 e con la conseguente qualificazione ai play-off, venendo eliminato in semifinale nel doppio confronto dal Livorno; milita in Serie C, categoria che i maremmani hanno disputato per 32 volte (sotto i nomi di Prima Divisione, Serie C, Serie C1, Lega Pro Prima Divisione, Lega Pro), includendo 7 partecipazioni alla non più esistente Serie C2 (campionato professionistico che però fungeva da "quarta serie"). Le partite di calcio casalinghe della formazione biancorossa si svolgono allo stadio Carlo Zecchini dal 1960, mentre fino ad allora si disputavano al Campo Amiata (nel ventunesimo secolo Piazza Caduti di Nassiriya, con un parcheggio sotterraneo), a ridosso delle mura del centro storico. Inoltre, dal 2019, il club biancorosso dispone di un centro sportivo situato a Roselle (realizzazione costata 3 milioni di euro), finalizzato agli allenamenti della squadra maggiore e alla crescita del settore giovanile.

Un altro sport fondamentale, ma a livello amatoriale, è il baseball, rappresentato da squadre come lo storico Bbc Grosseto, quattro volte campione d'Italia e vincitore di una Coppa dei Campioni e di una Coppa CEB, oltre a due Coppe Italia, e dal Bsc Grosseto 1952. Nel 2022 giocheranno entrambe nella massima serie nazionale, la Serie A. Le partite casalinghe delle due squadre vengono disputate rispettivamente sul diamante dello Stadio Roberto Jannella e su quello dello Stadio Simone Scarpelli.

Rivestono una certa importanza anche il cricket, dove la formazione grossetana, il Maremma Cricket Club, in ventidue anni di storia è riuscita a vincere una Coppa Italia; il football americano, con i Condor Grosseto che hanno partecipato ai campionati di Serie B negli anni ottanta; e l'hockey su pista, con la storica società del Circolo Pattinatori Grosseto, fondata nel 1951, che ha militato in serie A per sei campionati tra il 1971 e il 1978 e poi nuovamente in Serie A1 dalla stagione 2020-2021. Anche l'ippica rivesteva una notevole importanza, con numerose gare nell'arco dell'anno che, nella stagione estiva, spesso si svolgevano in notturna. L'impianto sportivo in cui si svolgevano le varie gare di equitazione era l'ippodromo del Casalone situato nella parte sud della città, ma chiuso dal 2018. Altri sport molto seguiti sono il basket, con il Grosseto Basket che milita in Serie C, la boxe, il calcio a 5, con l'Atlante Grosseto che milita in Serie A2 e la pallavolo con l'Invicta Volley.

Per quanto riguarda l'atletica leggera, lo Stadio Carlo Zecchini ha ospitato i Campionati europei juniores nel 2001 e nel 2017 e i Campionati mondiali juniores 2004. Nell'estate 2010, più precisamente nei giorni 30 giugno e 1º luglio, è sede dei Campionati italiani assoluti di atletica leggera. Nel 2006 Grosseto è stata anche la sede dei Campionati mondiali militari di scherma. Nel luglio 2013 la città ha ospitato, presso la frazione balneare di Marina di Grosseto, i campionati mondiali di vela Formula 18.

Per quanto riguarda il Nuoto in Acque Libere, tale attività sportiva viene svolta, a livello amatoriale master, dalla Sportiva Nuoto Grosseto. La Sportiva Nuoto Grosseto ha conquistato 6 titoli italiani a squadre Master FIN, seconda soltanto alla Polisportiva Amatori Prato, che guida la classifica con 7 titoli.


Impianti sportivi


Sono di seguito elencati i principali impianti sportivi della città di Grosseto:


Note


  1. Censimento generale del 2011.
  2. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
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Bibliografia


Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia su Grosseto.

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[de] Grosseto

Grosseto ist eine Stadt in der italienischen Region Toskana mit 82.378 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Sie ist Hauptstadt der Provinz Grosseto und das Zentrum des Maremmagebietes.

[en] Grosseto

Grosseto (Italian pronunciation: [ɡrosˈseːto] (listen)) is a city and comune in the central Italian region of Tuscany, the capital of the Province of Grosseto. The city lies 14 kilometres (9 miles) from the Tyrrhenian Sea, in the Maremma, at the centre of an alluvial plain on the Ombrone river.

[es] Grosseto

Grosseto es un municipio italiano, capital de la provincia de Grosseto, en la región de la Toscana. Tiene una población de 81 488 habitantes (2021), lo que la convierte en la ciudad más populosa de la Maremma.

[fr] Grosseto

Grosseto est une ville d'environ 82 315 habitants, dans le sud de la Toscane, chef-lieu de la province du même nom, en Italie.
- [it] Grosseto

[ru] Гроссето

Гроссе́то (итал. Grosseto) — город в итальянском регионе Тоскана, к югу от Сиены, в 14 км от берега Тирренского моря. Административный центр одноимённой провинции и главный город области Маремма. Когда-то вокруг городка простирались малярийные болота и озёра, затем равнина была осушена, но до наших дней сохранились минеральные источники, близ которых сейчас расположен курорт Terme Saturnia. Население — около 80 тыс. жителей.



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