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Gubbio è un comune italiano di 30 520[1] abitanti della provincia di Perugia in Umbria.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Gubbio (disambigua).
Gubbio
comune
Gubbio – Veduta
Gubbio – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Umbria
Provincia Perugia
Amministrazione
SindacoFilippo Mario Stirati (sinistra) dall'8-6-2014 (2º mandato dal 9-6-2019)
Territorio
Coordinate43°21′06.44″N 12°34′38.16″E
Altitudine522 m s.l.m.
Superficie525,78 km²
Abitanti30 520[1] (30-6-2022)
Densità58,05 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiCagli (PU), Cantiano (PU), Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Perugia, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Umbertide, Valfabbrica
Altre informazioni
Cod. postale06024, 06020
Prefisso075
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT054024
Cod. catastaleE256
TargaPG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 357 GG[3]
Nome abitantieugubini
Patronosant'Ubaldo
Giorno festivo16 maggio
Cartografia
Gubbio
Gubbio – Mappa
Gubbio – Mappa
Posizione del comune di Gubbio all'interno della provincia di Perugia
Sito istituzionale

Geografia fisica


Panorama verso la valle di Gubbio

Territorio


Il territorio comunale è prevalentemente montuoso e collinare, posto all'estremo est della provincia di Perugia, in parte confinante con la provincia di Pesaro-Urbino nelle Marche a nord-est. La città è posizionata alle falde del monte Ingino ed è attraversata dai torrenti Camignano e Cavarello. Nel territorio, di rilevante importanza dal punto di vista geologico,[4] è in parte compresa la Serra di Burano, mentre poco più a sud-est è posta l'area del Monte Cucco.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Gubbio.

L'inverno ha delle variazioni fra il freddo e il mite, con prevalenza di rigido a causa dell'influenza del vicino Appennino e le precipitazioni sono anche di carattere nevoso. L'estate è invece calda ma ventilata, con sporadiche piogge.


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Ikuvium.

Le prime forme di insediamento nel territorio eugubino sono da collocarsi già nel paleolitico. Resti di un villaggio di età neolitica sono stati trovati in località San Marco. Nell'età del bronzo un abitato si sviluppò per più secoli sul soprastante monte Ingino; le relative tombe, scoperte limitatamente all'età del bronzo finale, si trovavano nell'area successivamente occupata dal centro.


Le Tavole eugubine


Gubbio fu una città umbra con il nome di Ikuvium o Iguvium, posta sulle vie di comunicazione tra il Tirreno e l'Adriatico. Testimonianze del periodo umbro sono le Tavole eugubine, scoperte intorno metà del XV secolo e acquistate dal comune nel 1456, costituite da sette tavole in bronzo, in parte redatte in alfabeto umbro e in parte in alfabeto latino, ma sempre in lingua umbra, ora custodite presso il museo civico del Palazzo dei Consoli.


Periodo romano


Alleatasi con Roma nel 295 a.C., nel 167 a.C. vi fu custodito Genzio, ultimo re dell'Illiria fatto prigioniero dal pretore Lucio Anicio Gallo.

Gubbio ottenne nell'89 a.C. la cittadinanza romana: fu eletta a municipium e ascritta alla tribù Clustumina.


Alto medioevo


Invasa dagli Eruli, fu nel 552 distrutta dai Goti di Totila, ma venne ricostruita con due potenti torri difensive dai Bizantini di Narsete, generale di Giustiniano, non più in pianura, ma alle pendici del monte Ingino. Nel corso dell'VIII secolo, Gubbio fu interessata a più riprese dall'espansione dei re longobardi Liutprando, Astolfo e Desiderio nei territori bizantini dell'Italia centrale.


San Francesco a Gubbio


Veduta della città dal campanile del Palazzo dei Consoli
Veduta della città dal campanile del Palazzo dei Consoli

La città di Gubbio è strettamente legata alla storia di san Francesco, in particolar modo a un evento della sua vita citato nel XXI capitolo dei Fioretti di san Francesco, cioè l'incontro con il "lupo" avvenuto nei pressi della chiesa di Santa Maria della Vittoria, detta della Vittorina; l'episodio miracoloso è uno dei più conosciuti al mondo e sulla veridicità storica si è dibattuto a lungo: è possibile che il lupo, o la lupa, sia metafora di un bandito riconciliato con la città da Francesco, ma molti studiosi parlano di un animale vero.

Scrivono le fonti francescane: "Francesco gli fa il segno della santissima croce, e chiamollo a sé e disse così «Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona». Mirabile cosa a dire! Immantanente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre; e fatto il comandamento, venne mansuetamente come agnello, e gittossi alli piedi di santo Francesco a giacere."

A Gubbio, Francesco si rifugiò dopo essersi allontanato da Assisi, trovando asilo presso la famiglia degli Spadalonga, e proprio qui avvenne la vera conversione, in quanto l'aver vissuto insieme ai poveri e ai lebbrosi del posto cambiò radicalmente la sua vita. Proprio per questo motivo, la città è attraversata da diversi sentieri percorsi ogni anno da migliaia di pellegrini, tutti nel nome del santo. Uno di questi è chiamato il cammino di Assisi.


Libero comune


Palazzo dei Consoli
Palazzo dei Consoli

Ceduta alla Chiesa con le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno, la città, pur assoggettata ai vescovi, si costituì in Libero comune di fazione ghibellina e, nell'XI secolo, iniziò una politica espansionistica. Distrutta Luceoli, posta sulla via Flaminia nei pressi dell'odierna Cantiano, il suo vasto territorio fu inglobato in quello eugubino e, in posizione più strategica, fu fondata Pergola (poi città autonoma dal 1752). La creazione di Pergola fu considerata pericolosa dalla vicina città di Cagli, che già si sentiva minacciata da Gubbio, in quanto gli eugubini avevano ottenuto la concessione imperiale sullo strategico castello di Cantiano, controllando di fatto, agevolmente, i collegamenti sulla via Flaminia; ne nacquero una serie di scontri che coinvolsero, in forza delle alleanze promosse dai cagliesi, anche Perugia. Le continue guerre di confine portarono Gubbio ad avere più di cento castelli sotto il suo dominio ma, nello stesso tempo, ad entrare in forte conflitto con Perugia, allarmata dal suo espansionismo.

Nel 1151 undici città confederate, capeggiate da Perugia, attaccarono Gubbio con l'intento di spazzarla via. La città resse all'urto e il seguente contrattacco portò ad una schiacciante vittoria degli assediati. L'evento fu attribuito all'intervento ritenuto miracoloso di sant'Ubaldo (1080-1160), allora vescovo della città. La potenza militare e commerciale che Gubbio andava sempre più ostentando portò ad altri scontri con Perugia, finché nel 1257 i perugini occuparono parte dei territori eugubini, che furono poi restituiti con il trattato di pace del 1273.

Via Dante Alighieri
Via Dante Alighieri

Nel X secolo Gubbio prosperò in pace, crescendo dal punto di vista sia urbanistico, sia economico, sia demografico. Nel 1263, i guelfi presero il potere, che detennero fino al 1350 tranne brevi parentesi, come quando, nel 1300, Gubbio fu occupata dalle truppe ghibelline del conte di Ghiacciolo (Uberto Malatesta) e di Uguccione della Faggiola. Infine, caduta sotto la signoria di Giovanni Gabrielli, nel 1354 fu assediata ed espugnata dal cardinale Albornoz, legato pontificio, che l'assoggettò alla Chiesa concedendo, però, alla città gli antichi privilegi e statuti propri. La pace fu di breve durata poiché il governo pontificio non mantenne le promesse fatte dal cardinale Albornoz: gli eugubini nel 1376 insorsero e instaurarono un autogoverno. La forza dei cittadini veniva dalle loro organizzazioni, le Corporazioni delle Arti, tra le quali quella dei Fabbri fu la madre di tutte le altre in quanto forniva «gli utensili necessari a tante altre»: falegnami, contadini, muratori e lapicidi, artigiani della lana, calzolai, barbieri, macellai, mobilità.[5] Il Breve dei Fabbri di Gubbio (1346) è il più antico dell'Alta Umbria e l'unico consultabile in originale.[6]

Pochi anni dopo, nel 1381, il vescovo Gabriello Gabrielli, appoggiato dal papa, si autoproclamò signore di Agobbio, nome medioevale di Gubbio, provocando la ribellione dei cittadini che, ridotti alla fame, nel 1384 si levarono in armi contro il vescovo. Impossibilitati a resistere al battagliero vescovo, che non voleva perdere il dominio sulla città, gli eugubini si "consegnarono" spontaneamente ai Montefeltro, duchi di Urbino, perdendo così il titolo di libero comune, ma ottenendo un lungo periodo di tranquillità. I Montefeltro, signori amanti dell'arte, restituirono a Gubbio i privilegi e gli ordinamenti civili, la città tornò così a fiorire culturalmente e artisticamente; in quel periodo fu ricostruito il Palazzo dei Consoli. Salvo brevi interruzioni per le signorie dei Malatesta e di Cesare Borgia, la città rimase ai Montefeltro fino al 1508 quando subentrarono, nel dominio della città, i Della Rovere, che lo tennero fino al 1631 quando, con la morte di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo erede della casata, tutti i beni e tutti i feudi passarono, come da volontà testamentaria, allo stato pontificio.


Regno d'Italia


Nel 1860 Gubbio fu annessa al Regno d'Italia e, per effetto del decreto Minghetti, il 22 dicembre 1860 fu distaccata dalle Marche e aggregata all'Umbria, distaccandola dalla Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro e aggregandola alla neo-costituita Provincia di Perugia.

A seguito della depressione economica del 1873-1895, conseguente alla crisi agraria che si ebbe in Italia verso il 1880, numerosi abitanti emigrarono alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita. Tale fenomeno è continuato per circa un secolo, in varie ondate condizionate dalla prima e dalla seconda guerra mondiale, per esaurirsi negli anni settanta. Le mete furono essenzialmente i paesi europei, quali ad esempio Lussemburgo, Francia, Belgio, Svizzera, Germania, i paesi dell'America del Nord (Canada e Stati Uniti) e dell'America del Sud (Argentina e Brasile), e anche Sudafrica e Australia.

Durante la seconda guerra mondiale, il 22 giugno 1944, a seguito dell'assassinio di un ufficiale medico germanico e del ferimento di un altro in un bar cittadino, i tedeschi attuarono una feroce rappresaglia, rastrellando e successivamente trucidando, a colpi di mitragliatrice, 40 cittadini innocenti, nei pressi della chiesa della Madonna del Prato, dove oggi un mausoleo ricorda i "40 martiri". Inoltre, per circa trenta giorni, fino al 25 luglio 1944, giorno della liberazione, la città fu duramente bombardata dalle artiglierie tedesche che, dai monti circostanti, battevano la vallata per contrastare l'avanzata delle truppe di liberazione.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


La Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo
La Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo
Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco
La facciata e il chiostro della basilica di Sant’Ubaldo
La facciata e il chiostro della basilica di Sant’Ubaldo

Architetture civili


Il cortile del Palazzo Ducale.
Il cortile del Palazzo Ducale.
Il Palazzo dei Consoli visto da Piazza Grande.
Il Palazzo dei Consoli visto da Piazza Grande.
Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni
Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni

Siti archeologici


Teatro romano

Appena oltre le mura romane, si trova il teatro romano, risalente al I secolo a.C. Costruito tra il 55 e il 27 a.C., una lapide qui ritrovata menziona una serie di lavori fatti in epoca augustea da Gneo Satrio Rufo, quattuorviro di Gubbio. Sono ben conservate le arcate inferiori, parte di quelle superiori, la cavea (che poteva contenere anche 6.000 spettatori) e la scena con nicchie curve e rettangolari.

Scavi e conseguenti opere di recupero e restauro si sono succedute fin dal Quattrocento, e hanno portato alla luce diversi mosaici di pregevole fattura. In particolare un grande emblema rappresentante un leone che attacca un leopardo fu rinvenuto a metà del Cinquecento durante la campagna di scavi promossa dai conti Gabrielli, proprietari dei terreni su cui sorge il teatro. Trasportato a Roma dal conte Girolamo Gabrielli (1513-1587), il mosaico fu sistemato prima nel giardino del suo palazzo sotto la Trinità dei Monti, e poi in una sala interna. Descritto in situ fino alla metà del Settecento, fu in seguito acquistato da Thomas Coke, I conte di Leicester per la propria residenza di Holkham Hall, dove tuttora si trova[9][10].

Antiquarium

Vicino al teatro romano si trova un piccolo ma ricco museo archeologico, costruito sui resti di una domus con bei pavimenti mosaicati, che custodisce interessanti reperti, provenienti da varie zone di Gubbio, riferibili ad epoca preromana (fase umbra) e romana. Il biglietto di 3,00 € dà diritto all'accesso al museo, al sito del teatro romano e ai mosaici della "domus del banchetto" nella vicina area Guastuglia.

Mausoleo

Si tratta di un rudere di tomba romana, localizzata nei pressi del teatro, originariamente rivestita di grossi blocchi di pietra squadrati, avente una camera sepolcrale ancora ben conservata con volta a botte e una piccola finestra. Fu ritenuta nei secoli passati come il sepolcro di Genzio, ultimo re dell'Illiria. È in realtà il mausoleo di Pomponio Grecino, prefetto di Gubbio nel I° secolo a.C.


Gola del Bottaccione


La Gola del Bottaccione è un sito scientifico di rilevanza mondiale.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[11]

Il comune di Gubbio dal 2001 ad oggi un aumento di 1 347 unità, le famiglie sono 13 291 con 2,47 a componenti.


Etnie e minoranze straniere


Alla fine del 2018 gli abitanti stranieri a Gubbio erano 2 004 mentre i paesi maggiormente rappresentati Romania, Albania, Marocco e Ucraina.


Economia


Nel territorio di Gubbio hanno sede medie e piccole attività le cui principali fanno parte del settore turistico e dell'artigianato, quest'ultimo rinomato soprattutto per la tradizionale produzione di ceramiche (tra cui spicca il ceramista futurista Polidoro Benveduti), per la lavorazione del ferro battuto e orafa, oltreché per i laboratori di oreficeria, di intarsio, di intaglio, di scultura, di ebanisteria, di restauro, di liuteria e di modellismo.[12] A livello industriale Gubbio, pur essendo una piccola cittadina, presenta molte aziende affermate sul mercato nazionale e internazionale per quanto riguarda principalmente il settore cementiero.[13]


Cultura


Palazzo dei Consoli
Palazzo dei Consoli

Istruzione


Per la prima infanzia, numerosi sono gli asili nido presenti sul territorio.

Per il Primo Ciclo d’Istruzione vi sono tre Circoli Didattici; è presente inoltre la Scuola Secondaria di Primo Grado “Mastro Giorgio – Nelli”.

Per quanto riguarda il Secondo Ciclo d’Istruzione troviamo due istituti: l’Istituto d’Istruzione Superiore “Mazzatinti” e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Cassata Gattapone”.


Musei


Porta Romana
Porta Romana

Media



Televisione

Gubbio è stata fino al 2013 la sede principale delle riprese della serie televisiva Don Matteo, prodotta dalla Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, con Terence Hill nel ruolo del protagonista da cui prende il nome. La serie è trasmessa in Italia da Rai 1, Rai Premium e TV2000.


Eventi



Geografia antropica



Frazioni


Belardello, Bellugello, Belvedere, Birello, Bevelle, Biscina, Borgo Torre, Branca, Caibelli, Caicambiucci, Caimariotti, Caisabatini, Camporeggiano, Canalecce, Carbonesca, Carestello, Carpiano, Casacce, Casamorcia, Casanova di Torre, Case Colle, Case Fontarcano, Case Mocaiana, Case Monteleto, Case Santa Maria Maddalena, Case Sant'Erasmo, Case Vignoli, Cima San Benedetto, Cipolleto, Colombara, Colonnata, Colpalombo, Corraduccio, Decima, Febino Casacce, Ferratelle, Fontanelle, Fonte Cese, Fonte della Salsa, Ghigiano, Goregge, Intonacato Basso, Lastreto, Le Trosciacce, Loreto Basso, Madonna del Ponte, Mengara, Mocaiana, Molino di Camporeggiano, Montanaldo, Monteleto, Montelovesco, Monteluiano, Morena, Murcie, Nerbisci, Nogna, Padule, Padule - San Marco, Palazzaccio, Petazzano, Petroia, Piaggiola, Pian Grande, Piccola Piaggiola, Pieve di Agnano, Pisciano, Ponte D'Assi, Raggio, Raggioli, Ritirata, Salia, Salia Parrocchia, San Bartolo, San Bartolomeo, San Bartolomeo di Burano, San Benedetto Vecchio, Santa Maria di Burano, San Cristoforo Basso, San Marco, San Martino in Colle, Santa Cristina, Santa Margherita di Burano, Sant'Ubaldo, San Vittorino, Scritto, Semonte, Semonte Castello, Serrabrunamonti, Sorbo, Spaccio Monteluiano, Spada, Stazione di Camporeggiano, Stazione di Padule, Torre Calzolari, Torre dell'Olmo, Troppola, Valderchia, Valdichiascio, Vallingegno, Venata, Vignoli, Villamagna, Zangolo, Zappacenere.


Infrastrutture e trasporti


Tre livelli della città sono collegati con ascensori pubblici e una funivia a due posti collega Gubbio (532 m) alla Basilica di Sant'Ubaldo (803 m).


Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Gubbio e Ferrovia Arezzo-Fossato di Vico.

La città è servita dalla stazione di Fossato di Vico-Gubbio situata a Fossato di Vico; fino al 1945 era in funzione anche la Ferrovia Appennino Centrale a scartamento ridotto che partiva da Arezzo e arrivava fino a Fossato di Vico e a Gubbio aveva la sua stazione ferroviaria situata in via Beniamino Ubaldi 2, oggi completamente demolita.


Amministrazione



Sindaci dal 1946


Sindaco Partito Periodo Elezione
Fernando Nuti Partito Socialista Italiano 1946-1952 1946
Giuseppe Bei Clementi Partito Comunista Italiano 1952-1960 1952
1956
Fernando Nuti Partito Socialista Italiano 1960-1965 1960
Giuseppe Bei Clementi Partito Comunista Italiano 1965-1968 1964
Mario Tria (Commiss. prefettizio) 1968
Salvatore Ricceri (Commiss. prefettizio) 1968
Pier Luigi Neri Partito Comunista Italiano 1968-1975 1968
1973
Sanio Panfili Partito Comunista Italiano 1975-1985 1973
1979
1983
Paolo Barboni Partito Comunista Italiano 1985-1993 1983
1988
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993)
Paolo Barboni Centro-sinistra 1993-1997 1993
Ubaldo Corazzi Centro-sinistra 1997-2001 1997
Orfeo Goracci Sinistra 2001-2010 2001
2006
Maria Cristina Ercoli (Vicesindaca reggente) Sinistra 2010-2011 2006
Diego Guerrini Centro-sinistra 2011-2013 2011
Maria Luisa D'Alessandro (Commiss. prefettizio) 2013-2014
Filippo Mario Stirati Sinistra 2014-in carica 2014
2019



Politica


Gubbio è considerata una delle città al di sopra dei 15.000 abitanti politicamente più "rossi" d'Italia, dal momento che nel 2001 il Partito della Rifondazione Comunista, insieme ai Verdi e alla lista civica "Sinistra Unita", ottenne la maggioranza assoluta dei seggi in consiglio comunale. Il 14 febbraio 2012 la politica eugubina e Regionale fu scossa con l'arresto dei due ex sindaci comunisti Orfeo Goracci e Maria Cristina Ercoli con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'abuso di ufficio e altri reati commessi nell'esercizio delle loro pubbliche funzioni.(il fatto non sussiste) Da maggio 2014 la città è amministrata dal professore Filippo Mario Stirati sostenuto da una maggioranza composta da 2 liste civiche riconducibili alla famiglia del centro-sinistra nazionale.


Enti e istituzioni



Gemellaggi


Gubbio è gemellata con le seguenti città:


Sport


Tradizionalmente lo sport più praticato e seguito in città è il calcio: l'A.S. Gubbio 1910 attualmente milita in Serie C. La pallavolo è molto praticata, con la squadra femminile della società Pallavolo Gubbio che vanta anche un recente passato in Serie A2, seconda serie del campionato italiano. La pallacanestro è rappresentata dalla EMI Basket Gubbio, che ha conquistato nell'anno 2010 la promozione nella Divisione Nazionale C. Infine il Calcio a 5, con la Vis Gubbio Calcio a 5 che milita nel campionato di Serie A2, la seconda serie del campionato italiano.


Impianti sportivi



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. M. Menichetti, R. Coccioni, A. Montanari, The Stratigraphic Record of Gubbio: Integrated Stratigraphy of the Late Cretaceous–Paleogene Umbria-Marche Pelagic Basin, The Geological Society of America 2016.
  5. Mario Tosti, Gli Statuti delle Corporazioni delle Arti dei Fabbri, sta in AA.VV., L'industria meccanica in Altotevere, Edimond, Città di Castello 2008, p. 23.
  6. Piero Luigi Menichetti, L'arte dei Fabbri in Gubbio, Arti Grafiche Gentile da Fabriano, Comune di Gubbio, 1980.
  7. Touring Club Italiano, Umbria, Milano 2004
  8. L'Architettura. Guida ai capolavori italiani dal Medioevo a oggi, a cura di Luigi Vacchi e Nevio Degrassi, vol. 2 Italia Centrale, sta in Supplemento al n. 320 di Panorama, Direttore Lamberto Sechi, Arnoldo Mondadori Editore, 1972
  9. Francesco Marcattili, Odore pardi coitum sentit in adultera leo (Plin., nat., 8, 42). Etologia ellenistica e cultura urbana in un mosaico iguvino ad Holkham Hall. In: Archeologia classica, Vol. LXII - n.s. 1, 2011, pp. 173-202
  10. Federico Fioravanti, Il mosaico del leone ruggente, su unicaumbria.it.
  11. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 13,14.
  13. Studio sull'evoluzione della concentrazione nel settore del cemento in Italia, Istituto per gli studi sullo sviluppo economico e il progresso tecnico, Commissione delle Comunità europee, 1979; S. Meregalli, G. Salviotti, Sistemi ERP e gestione della complessità Casi di aziende italiane in crescita, Milano, Egea, 2010-11.
  14. Comune di Gubbio - La processione del Venerdì Santo
  15. "Sulla via di Francesco da Assisi a Gubbio...", Avvenire, 1 settembre 2012
  16. Festival del Medioevo, su festivaldelmedioevo.it.
  17. Eugenio Pierucci, Il gemellaggio Gubbio-Thann nella rivista del Comune alsaziano, su umbrialeft.it, 6 marzo 2009. URL consultato il 22 ottobre 2022 (archiviato il 22 ottobre 2022).
  18. Gemellaggio Gubbio Gessup, su umbriaon.it. URL consultato il 22 ottobre 2022 (archiviato il 22 ottobre 2022).
  19. Gubbio, concerto dell’associazione Mezza – Voce di Salon de Provence, su umbriadomani.it, 30 luglio 2016. URL consultato il 22 ottobre 2022 (archiviato il 31 luglio 2016).
  20. Associazione Eugubini nel mondo, su eugubininelmondo.com. URL consultato il 22 ottobre 2022 (archiviato il 19 maggio 2022).
    «30 Aprile 2006 - Un nuovo gemellaggio: Gubbio e la città tedesca di Wertheim»
  21. Cerimonia ufficiale del gemellaggio tra le citta’ di Gubbio e Szentendre, su Sito ufficiale del Comune di Gubbio (PG), 27 aprile 2016. URL consultato il 22 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2018).

Bibliografia


Geological Society of America 2016.


Voci correlate



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На других языках


[de] Gubbio

Gubbio ist eine Stadt in der Region Umbrien in Italien mit 31.324 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019), die Eugubini genannt werden (das eigentliche Stadtgebiet hat 17.000 Einwohner). In der Antike hieß der Ort Iguvium, seit dem Mittelalter volkssprachlich Agobbio,[2] die Bewohner Agobbini[3].

[en] Gubbio

Gubbio (Italian pronunciation: [ˈgubbjo]) is an Italian town and comune in the far northeastern part of the Italian province of Perugia (Umbria). It is located on the lowest slope of Mt. Ingino, a small mountain of the Apennines.

[es] Gubbio

Gubbio es una ciudad italiana de la región de Umbría, en la provincia de Perugia. Cuenta con una población de unos 35 000 habitantes.

[fr] Gubbio

Gubbio est une ville italienne d'environ 33 000 habitants, située dans le nord-est de la province de Pérouse, en Ombrie, dont les habitants sont nommés Eugubins.
- [it] Gubbio

[ru] Губбио

Гу́ббио (итал. Gubbio) — коммуна в Италии, располагается в регионе Умбрия, в провинции Перуджа, у подножья горы Инджино.



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