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Il Molise (AFI: /moˈlize/[5], Molizë in arbëresh, Moliški in slavo molisano) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 289 237 abitanti[3], con capoluogo Campobasso.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Molise (disambigua).
Molise
regione a statuto ordinario
(IT) Regione Molise
(dettagli)
(dettagli)
Molise – Veduta
Molise – Veduta
Il Molise dal satellite
Localizzazione
Stato Italia
Amministrazione
CapoluogoCampobasso
PresidenteDonato Toma (FI) dall'8-5-2018
Data di istituzione16 maggio 1970[1]
Territorio
Coordinate
del capoluogo
41°34′N 14°40′E
Altitudine631[2] m s.l.m.
Superficie4 460,65 km²
Abitanti289 237[3] (31-8-2022)
Densità64,84 ab./km²
ProvinceCampobasso, Isernia
Comuni136 e 8 unioni di comuni
Regioni confinanti Abruzzo,  Campania,  Lazio,  Puglia
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-67
Codice ISTAT14
Nome abitantimolisani
PatronoMaria Santissima Addolorata di Castelpetroso
PIL(nominale) 6 121 mln [4]
PIL procapite(nominale) 19 800 [4](2017)
(PPA) 20 100 [4](2017)
Rappresentanza parlamentare2 deputati
2 senatori
Cartografia
Molise – Localizzazione
Molise – Localizzazione
Molise – Mappa
Molise – Mappa
Mappa del Molise con le sue province
Sito istituzionale

Nata nel 1963 per distaccamento della provincia di Campobasso dalla regione Abruzzi e Molise, istituita nel 1948, confina con l'Abruzzo e il Mare Adriatico a nord, con il Lazio a ovest, la Campania a sud e la Puglia a est; le province sono Campobasso e Isernia, quest'ultima istituita nel 1970 per distaccamento di 52 comuni dalla provincia di Campobasso. Il termine "Molise" proviene dai primi feudatari del Contado, che avevano il cognome "De Molisio", mentre altri sostengono che derivi dal comune di Molise.

L'attuale territorio molisano, abitato anticamente dai Frentani e dalla tribù sannitica dei Pentri, fu in gran parte ricompreso nella regione romana Regio IV Samnium. In epoca longobarda, allorquando il territorio fu assoggettato al Ducato di Benevento, comincia a definirsi il primo nucleo di quello che diventerà in seguito il Contado di Molise, un territorio che soltanto in età moderna troverà una stabile autonomia rispetto alla confinante Terra di Lavoro e alla Capitanata. L'entità amministrativa contemporanea, ben diversa dal Contado originario che escludeva ampie zone, trae le proprie origini nella suddivisione del Regno delle Due Sicilie realizzata durante la dominazione napoleonica.


Caratteristiche


La Regione è caratterizzata da alcune peculiarità:


Geografia fisica


Lo stesso argomento in dettaglio: Sannio.
Il Molise per zone altimetriche
Il Molise per zone altimetriche

Con i suoi 4438 km² è la seconda regione più piccola d'Italia dopo la Valle d'Aosta (è la più piccola tra quelle a statuto ordinario), la sua superficie è divisa quasi equamente tra zone di montagna, il 55,3% del territorio, e zone collinari, per il 44,7% del territorio. La zona montuosa si estende tra l'Appennino abruzzese e l'Appennino sannita.

I Monti della Meta (2247 m) e le Mainarde formano il punto d'incontro della linea di confine tra il Molise, l'Abruzzo e il Lazio, poi ci sono i Monti del Matese che corrono lungo il confine con la Campania e raggiungono i 2050 metri con il monte Miletto. A oriente, la zona del Subappennino (Monti Frentani) digrada verso il mare con colline poco ripide e dalle forme arrotondate. Le aree pianeggianti sono poche e di piccole dimensioni, le principali sono la piana di Bojano (CB) nel Molise centrale, a occidente la piana di Venafro (IS) e due minori verso il mare le "Piane di Larino" e Pantano Basso a Termoli. La Bocca di Forlì, o Passo di Rionero, (891 m s.l.m.) segna convenzionalmente il limite geografico tra Italia centrale e Italia meridionale.

Il clima è di tipo mediterraneo, soprattutto lungo le coste, con inverni generalmente freschi e piovosi ed estati calde. Sulla costa il clima è più mite, man mano che si procede verso l'interno diventa via via più fresco e le temperature si abbassano notevolmente.[7]

Lo stesso argomento in dettaglio: Zone altimetriche d'Italia.

Fiumi


I fiumi principali della regione sono il Trigno, che segna parte del confine con l'Abruzzo, il Biferno, e il Fortore, al confine con la Puglia. Il Biferno è l'unico fiume che nasce, scorre, e sfocia interamente nella regione Molise, più precisamente nella provincia di Campobasso. Le sue sorgenti danno molte acque. In Molise nasce anche il Volturno, che con una lunghezza di 175 km e un bacino esteso per 5.550 km², è il principale fiume dell'Italia meridionale sia per lunghezza sia per portata. Nel territorio regionale scorre anche parte del fiume Sangro, e nasce il fiume Tammaro. Altri torrenti importanti sono il Verrino, il Saccione, il Cigno, il Sente, il Tappino, il Quirino. La notevole abbondanza di risorse idriche del Molise permette di soddisfare i fabbisogni, oltre che ovviamente della medesima regione, anche di Campania, Puglia e Abruzzo.


Laghi


Il fiume Biferno è stato sbarrato da un invaso artificiale negli anni settanta, la diga del Liscione, e fu così formato il lago di Guardialfiera, il più esteso del territorio. Altro lago di grande importanza è quello di Occhito che costeggia per diversi chilometri il confine tra Molise e Puglia. Inoltre, tra le Mainarde molisane sorge il bacino artificiale di Castel San Vincenzo (IS), realizzato alla fine degli anni cinquanta e che fa parte dell'area molisana del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, la diga di Chiauci che sbarra il fiume Trigno e inaugurata nel 2011 e infine la diga di Arcichiaro sul torrente Quirino nel comune di Guardiaregia. I laghi naturali sono pochi, estremamente ridotti e a carattere stagionale, come il lago di Campitello Matese, il lago di Carpinone, il lago di Civitanova e Serra del Lago a Colli a Volturno.


Coste


La costa del Molise è lunga 36 km[8] ed è bagnata dal mare Adriatico.

Veduta di un trabocco nella spiaggia di Termoli (CB)
Veduta di un trabocco nella spiaggia di Termoli (CB)

I quattro centri balneari e di villeggiatura che la compongono, Montenero, Petacciato, Termoli e Campomarino, tutti in provincia di Campobasso e dotati (considerando i territori comunali) di lunghe spiagge, hanno costituito un consorzio di marketing turistico denominato costa dei delfini[9][10][11].

La costa è bassa e sabbiosa tranne per il promontorio di Termoli, al cui riparo è stato costruito il porto artificiale da dove tutto l'anno partono le navi per le Isole Tremiti (situate nella provincia di Foggia); lungo le coste ci sono anche alcune fasce pianeggianti, larghe non più di qualche chilometro. La formazione di dune litoranee causava il ristagno delle acque dei torrenti con la conseguente formazione di paludi, da qualche tempo però eliminate con opere di bonifica.


Ambiente


Veduta del borgo di Agnone (IS) e della Valle del Trigno
Veduta del borgo di Agnone (IS) e della Valle del Trigno

Nel Molise, che include il settore Mainarde del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono presenti ulteriori vaste aree boschive, soprattutto nella provincia di Isernia. Di notevole importanza sono le oasi del WWF (Monte Mutria e l'oasi di Guardiaregia-Campochiaro), l'oasi LIPU Bosco Casale di Casacalenda (CB), la riserva naturale di Pesche (IS) (la prima nata in regione nel 1982), l'oasi Le Mortine nel bacino fluviale del Volturno presso Venafro (IS), il massiccio del Matese, due riserve MAB (la riserva naturale di Collemeluccio con le sue estensioni di boschi di abete bianco, e la riserva naturale di Montedimezzo, prime in Italia ad essere inserite nella lista[senza fonte]), l'oasi di Legambiente "Selva Castiglione" a Carovilli (IS)[12], la riserva naturale Torrente Callora a Roccamandolfi (IS), il giardino della flora appenninica di Capracotta[13] e il "parco fluviale del Volturno" a Colli a Volturno (IS)[senza fonte]. Da segnalare anche la presenza sul territorio regionale del parco regionale agricolo storico dell'olivo di Venafro, unico parco agricolo in Molise,[14] riconosciuto con una legge regionale risalente al 2008, e il parco delle morge cenozoiche del Molise.[15][16] Nel dicembre 2017 è stato approvato il parco nazionale del Matese.[17][18][19]

La fauna è caratterizzata dalla presenza del capriolo, del cervo, del cinghiale, del daino, della lontra[20], del lupo appenninico, dell'orso bruno marsicano e della volpe. La fauna aviaria stanziale include il falco pellegrino, il gheppio,


Storia


Particolare del frammento della tavola bronzea del III secolo a.C. ritrovata ad Agnone (IS)
Particolare del frammento della tavola bronzea del III secolo a.C. ritrovata ad Agnone (IS)

Epoca antica: Sanniti e Romani


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Molise.
Monumento al Guerriero Sannita a Pietrabbondante
Monumento al Guerriero Sannita a Pietrabbondante

Testimonianze di vita umana in Molise si hanno sin dal Paleolitico, come dimostra il sito archeologico di "Isernia La Pineta", dove è stato ritrovato anche lo scheletro dell'"Homo Aeserniensis", tra i più antichi d'Italia.
In età preromana il Molise era parte del Sannio, un territorio abitato da popolazioni di stirpe sannitica. La popolazione di pastori-guerrieri era stanziata prevalentemente nella zona d'Isernia, città dei Pentri e nelle campagne di Campobasso, allora semplice punto di controllo, dove i Sanniti Pentri comunicavano con i Frentani. La vita sociale dei Sanniti si concentrava sulla difesa del territorio, sulla venerazione di divinità locali come Ercole, e i Dioscuri, divinità principalmente venerate dai soldati che difendevano le cittadelle. La popolazione sannita, stanziatasi nel territorio dall'VIII secolo a.C. circa, iniziò ad avere i primi contatti con Roma dal IV secolo a.C., che sfoceranno nelle note "guerre sannitiche" durante le mire espansionistiche dell'Urbe.
Città come Bojano e Isernia furono coinvolte pesantemente nella seconda e terza guerra sannitica, venendo infine assoggettate al potere romano. Venne in seguito conquistato dai Romani e integrato nel sistema del suo imperium (88 a.C.), dopo che gli Italici tentarono contro Silla un'ennesima disperata rivolta, essendosi riuniti nella "Lega italica" a Corfinio (AQ). Esattamente durante il dominio di Augusto il territorio fu ripartito nella Regio IV Samnium. Tale regione comprendeva anche gran parte dell'Abruzzo (Marsica, Frentania, terra dei Marrucini e Valle Peligna). Allora le città maggiori del Molise erano Bojano (Bovianum Vetus), Venafro (Venafrum) e Isernia (Aesernia).

All'epoca romana risalgono le città ricostruite quasi daccapo secondo gli schemi dell'Urbe, i cui siti archeologici sono ancora abbastanza conservati; del periodo precedente restano, invece, soltanto poche tracce, individuabili maggiormente in resti di fortificazioni murarie con torri di vedetta, edificate dai Sanniti durante le guerre del III-II secolo a.C.
Nelle città maggiori le stesse famiglie patrizie sannite come gli Staii, i Decitii e i Neratii promossero costruzioni all'avanguardia, come terme, teatri, nuovi templi, riformulando anche l'asse viario urbano, rendendolo conforme ai decumani romani. Esempi evidenti sono le città antiche di Altilia (Terravecchia) a Sepino, l'anfiteatro di Venafro e lo stesso impianto urbanistico della città attuale, e il complesso templare di Pietrabbondante.


Medioevo: dai Longobardi al Contado di Molise (VIII - XIII secolo)


Nel periodo tardo-antico il territorio molisano attraversò una fase di progressivo declino, sia economico che demografico: al loro arrivo i Longobardi trovano una regione priva di centri urbani significativi e spopolata.

Sotto il dominio del Ducato longobardo di Benevento il territorio del Molise risulta organizzato in diversi gastaldati, fra i quali quello di Bojano: esso sembra sia stato creato intorno al 667 mediante concessione del Re longobardo Grimoaldo al condottiero bulgaro Alzeco[21], che divenne il primo gastaldo[22] di un'area pressoché disabitata.

La presenza longobarda ha lasciato numerose tracce: una parte consistente dei centri abitati della regione risale a questo periodo; ai Longobardi si deve la promozione del culto di San Michele Arcangelo e la conseguente realizzazione di chiese intitolate al santo. Da ricordare, infine, è la realizzazione dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno. Nel 1045 il condottiero normanno Rodolfo di Moulins, disceso in Italia meridionale con gli Altavilla, ottiene la Contea di Bojano.

È con l'arrivo dei normanni e della famiglia de' Moulins, tra la fine dell'XI secolo e l'inizio dell'XII secolo, infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo Comitatus Molisii riferito, appunto, alla contea di Bojano, che, nel contempo, aveva inglobato altre contee dove governavano altre signorie feudali.

Cartina del Contado di Molise
Cartina del Contado di Molise

Il dominio della famiglia si estinse verso la fine del secolo XII; tale condizione determinò anche la fine della Contea, che si smembrò in piccoli feudi.

Con le riforme di Federico II di Svevia il Contado di Molise divenne sede di giustizierato (Justitiaratus Molisii), cioè di un distretto di giustizia imperiale, dove l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. In realtà, l'amministrazione del Molise era congiunta a quella della Terra di Lavoro, che insieme formavano un unico distretto denominato Justitiaratus Molisii et Terra Laboris.

Veduta panoramica di Venafro con il Castello Pandone
Veduta panoramica di Venafro con il Castello Pandone

Epoca moderna: dal XVI secolo al 1806


I due territori condivisero il medesimo giustiziere fino al XVI secolo, quando dal 1538 il Molise, pur rimanendo entità distinta, fu staccato dalla Terra di Lavoro e aggregato alla Capitanata. L'aggregazione alla Capitanata cessò nel 1806, quando con la legge 132 "Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno" varata da Giuseppe Bonaparte, si estese al Regno di Napoli il modello amministrativo francese basato sulle Provincie.

Ci furono poi negli anni successivi fino al 1811, una serie di regi decreti che completarono il percorso d'istituzione delle province. In base alla suddetta riforma del 1806, quindi, fu stabilita la separazione del Contado di Molise dalla Capitanata. Il processo di definizione dei confini terminò nel 1811 e la provincia del Molise raggiunse quasi tutta la dimensione dell'attuale Regione Molise.

Dal 1º gennaio 1817, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Province dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816.

Fu questo un periodo di isolamento e di grave crisi economica e sociale, data la presenza sul territorio di numerose bande di briganti.


Castelli e casate del Molise ai tempi del Contado del Molise (1221-1806)[senza fonte]


Pos.ComuneNome del CastelloPeriodoFamiglia
1VenafroCastello PandoneXIV secoloPandone
2CivitacampomaranoCastello AngioinoXIII secoloAlfonso I d'Aragona
3MonteroduniCastello PignatelliXIII secolod'Ardicourt poi Pignatelli
4GambatesaCastello di GambatesaXIV secoloPietravalle poi De Capua
5CampobassoCastello MonforteXIV secoloMonforte-Gambatesa
6CastropignanoCastello d'EvoliXIV secolod'Evoli
7TermoliCastello SvevoXIII secolond
8FerrazzanoCastello CarafaXIII secoloCarafa
Panorama di Cerro al Volturno (IS)
Panorama di Cerro al Volturno (IS)

Dal 1806 al 1811: provincia di Molise


Il Santuario della Madonna Addolorata presso Castelpetroso (IS)
Il Santuario della Madonna Addolorata presso Castelpetroso (IS)

Con l'invasione francese, ufficialmente il 27 settembre 1806, con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, con Napoleone, il Molise divenne per la prima volta una provincia autonoma denominata Provincia di Molise con Campobasso capoluogo e che era suddivisa in tre distretti:


Dal 1811 al 1962



Ottocento

La provincia del Molise all'interno del Regno delle Due Sicilie (1816-61)
La provincia del Molise all'interno del Regno delle Due Sicilie (1816-61)
La provincia di Campobasso (o del Molise) e il compartimento statistico di Abruzzi e Molise all'interno del Regno d'Italia
La provincia di Campobasso (o del Molise) e il compartimento statistico di Abruzzi e Molise all'interno del Regno d'Italia

La provincia di Molise ebbe un forte sviluppo grazie alle opere infrastrutturali e alle politiche messe in atto dal Re di Napoli Gioacchino Murat (succeduto a Giuseppe Bonaparte) a partire dal 1811, e l'annessione di Larino, Venafro e di parte della Valle del Volturno.

Dall'epoca del Regno di Napoli il territorio molisano era in realtà compreso in quattro giustizierati diversi: il Contado del Molise, l'Abruzzo Citeriore, la Terra di Lavoro e la Capitanata; tuttora è possibile riscontrare differenze dialettali, gastronomiche e folcloristiche fra queste quattro aree. Con l'annessione al Regno d'Italia, nella regione scoppiarono molte ribellioni che furono completamente sedate solo alla fine del XIX secolo.


Primo Novecento e Ventennio fascista

Durante il Ventennio fascista, vennero costruite due città di fondazione in Molise: Nuova Cliternia, frazione di Campomarino e Castellino Nuovo, che avrebbe dovuto sostituire il vecchio paese di Castellino del Biferno, in quanto sito su un territorio ad alto rischio idrogeologico. Campobasso fu oggetto di un consistente piano di interventi urbanistici e, a differenza di Isernia, risentì delle politiche a favore della natalità portate avanti dal regime, registrando nel ventennio 1921-1941 una crescita da 16.413 a 22.525 abitanti. Fu esaltata l'attitudine rurale del Molise (al 1936, l'80% degli abitanti era dedito all'agricoltura).[23] Sorgevano almeno due campi d'internamento di civili durante la guerra in Molise: uno ad Isernia, con 139 detenuti, e l'altro ad Agnone, con 155 detenuti.


Seconda guerra mondiale

Il generale francese Charles de Gaulle in visita a Colli a Volturno il 26 marzo 1944
Il generale francese Charles de Gaulle in visita a Colli a Volturno il 26 marzo 1944

Nel corso della Seconda guerra mondiale, il territorio molisano fu interessato da duri combattimenti (esso era infatti attraversato da 4 linee difensive tedesche: la linea Barbara o del Trigno, la linea Bernhardt, la linea Viktor e la linea Gustav) che causarono circa 1250 vittime civili, di cui circa 500 nel bombardamento alleato di Isernia[24], e si conclusero per la maggior parte nell'ottobre 1943, con lo sbarco degli alleati a Termoli (CB), che portò nel giro di poche settimane alla resa dei tedeschi nei principali centri abitati molisani (il 12 ottobre si arresero i tedeschi a Larino, il 24 a Bojano[24], entro i primi di novembre '43 la valle del Trigno era liberata[25] ed entro il 19 dicembre l'intera provincia di Campobasso fu completamente liberata[26]). La zona delle Mainarde fu invece interessata da combattimenti fino al 1944, con la vittoria del Corpo Italiano di Liberazione nella battaglia di Monte Marrone, al confine col Lazio.


Dopoguerra

Al termine del conflitto, al referendum sulla forma istituzionale dello Stato del 1946 il 68,5% dei molisani votò per la Monarchia. Alle prime elezioni il Molise risultò una roccaforte della Democrazia Cristiana, che vi raccolse il 58% dei consensi nel 1948, il 46% nel 1953 e il 55% nel 1958, a scapito di socialisti e comunisti. Nel primo dopoguerra restò superiore alla media nazionale anche il consenso ai partiti monarchici.


Dal 1963: regione Molise

Lo stesso argomento in dettaglio: Variazioni territoriali e amministrative di Abruzzi e Molise.

Nel 1963, grazie a una disposizione transitoria che consentì di derogare ai limiti imposti dall'art. 132 della Costituzione italiana quali il referendum e il limite di un milione di abitanti, la provincia di Campobasso, con poco più di 300.000 abitanti, venne distaccata senza referendum dalla preesistente regione Abruzzi e Molise e inserita nella nuova regione denominata Molise, di cui Campobasso divenne capoluogo. Il 3 marzo 1970 una parte del suo territorio venne scorporata e istituita come provincia di Isernia, con Isernia capoluogo. Il Molise è quindi, con le due province di Campobasso e Isernia, la ventesima e più giovane regione d'Italia.


Terremoti

Castellino del Biferno: i danni del sisma del 2002 alla chiesa madre, e il successivo restauro

Il territorio molisano ha subito le conseguenze in epoca storica di diversi terremoti appenninici tra i quali si citano:


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti

Dopo il massimo storico registrato in occasione del censimento del 1951, nel ventennio successivo la popolazione molisana subì un netto calo per la ripresa del fenomeno migratorio. Dal 1981, grazie alla diminuzione delle partenze e all'aumento dei rientri, si è riscontrata una minima ripresa; al contempo, però, si è assistito a una ridistribuzione degli abitanti a favore dei centri maggiori delle colline e della costa e a discapito dei piccoli borghi di montagna. Negli anni novanta, esauritosi il flusso dei rientri, la popolazione tornò a diminuire, questa volta a causa del calo delle nascite non compensato dalla scarsa immigrazione dall'estero. In circa 30 anni, la popolazione è scesa da 331.000 a 291.000 abitanti.

La popolazione del Molise al 30 giugno 2022 è così distribuita tra le sue due province[27]:

Pos.ProvinciaAbitanti capoluogoAbitanti provincia
1Provincia di Campobasso47 176209 732
2Provincia di Isernia20 74979 766

Comuni principali


Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni del Molise.
Veduta di Campobasso, in particolare il campanile della Chiesa di San Bartolomeo
Veduta di Campobasso, in particolare il campanile della Chiesa di San Bartolomeo
Veduta di Termoli (CB), in particolare il borgo antico con la torre del Castello svevo
Veduta di Termoli (CB), in particolare il borgo antico con la torre del Castello svevo

Il Molise è composto prevalentemente da comuni di piccole dimensioni, molti dei quali non superano i 1.000 residenti. I comuni più importanti per struttura demografica, sociale ed economica sono Campobasso, Termoli, Isernia e Venafro.

Di seguito la tabella riporta la popolazione dei dieci comuni più popolosi del Molise:

Pos.ComuneProv.Abitanti 31/07/2022[28]
1CampobassoCB47 176
2TermoliCB32 248
3IserniaIS20 749
4VenafroIS10,866
5CampomarinoCB7 648
6BojanoCB7 377
7LarinoCB6 346
8Montenero di BisacciaCB6 146
9GuglionesiCB4 889
10RicciaCB4 847

Etnie e minoranze straniere


Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti in regione erano 13 145, ossia il 4,35% della popolazione residente. I gruppi più numerosi erano:[29]


Minoranze etno-linguistiche


Lo stesso argomento in dettaglio: Croati del Molise e Arbëreshë.

Nel territorio molisano sono presenti alcune minoranze etniche e linguistiche, site tutte nella provincia di Campobasso. Le principali sono quella dei croati del Molise, in particolare nei comuni di Montemitro, Acquaviva Collecroce e San Felice del Molise, le uniche in Italia, e quella albanese (arbëreshë), soprattutto nei comuni di Campomarino, Ururi, Portocannone e Montecilfone (Basso Molise). In entrambe le minoranze etniche si mantiene la tipica lingua, albanese e croato molisano, e le varie tradizioni (benché gli albanesi del Molise non abbiano conservato il rito bizantino).


Politica


Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti del Molise.

Dal 24 novembre 2005 la regione Molise ha una rappresentanza istituzionale a Bruxelles, Belgio.


Suddivisione amministrativa


Lo stesso argomento in dettaglio: Giunta regionale del Molise.
Sede della Regione Molise, a Campobasso
Sede della Regione Molise, a Campobasso

Con la legge costituzionale del 27 dicembre 1963, n. 3 recante "Modificazioni agli articoli 131 e 57 della Costituzione e istituzione della Regione Molise", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 1964, fu istituita la Regione del Molise, territorialmente separata dall'Abruzzo, ma solo con la legge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni.

La regione Molise comprende due province:

Il Molise è l'unica regione dove in due occasioni sono state annullate le elezioni regionali, in entrambi i casi a causa della raccolta di firme false. La prima volta fu nel 2001, con decisione del TAR[30] confermata in appello dal Consiglio di Stato.[31] Il 17 maggio 2012 il TAR del Molise ha annullato le elezioni regionali del 2011, stabilendo altresì il ritorno alle urne per la scelta del nuovo presidente di regione.[32] Il 29 ottobre 2012 viene depositata la sentenza della 5/a sezione del Consiglio di Stato sui ricorsi elettorali e questa conferma, in via definitiva, l'annullamento delle elezioni del 2011. In entrambe le occasioni si trovò coinvolto l'ex presidente Angelo Michele Iorio: egli promosse insieme ad un elettore il primo ricorso, e 11 anni dopo fu accolto il secondo ricorso che annullò la sua terza elezione a capo della giunta.


Onorificenze


Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza»
 Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010 [33]

Economia


Dato il basso numero di abitanti, l'economia del Molise è scarsamente sviluppata rispetto alle altre regioni italiane (pur avendo un PIL pro capite leggermente superiore a quello di altre regioni del Mezzogiorno come Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), pertanto il settore primario è quello da cui provengono le maggiori rendite economiche. Le industrie sono raggruppate nei nuclei industriali di Termoli (CB), Campobasso-Bojano (CB), Campobasso-Ripalimosani (CB) e Venafro-Pozzilli (IS).

L'ambiente naturale pressoché intatto e l'assenza di inquinamento sono forti motivi di attrazione[senza fonte], in particolare nei centri balneari e di gradevole villeggiatura quali Termoli (CB), Campomarino (CB), Montenero di Bisaccia (CB), Petacciato (CB) anche per i punti di riferimento montani come Campitello Matese (CB), Capracotta (IS) e il parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

La regione è ultima per arrivi turistici: nel 2014 sono stati 164.550 italiani e 14.071 stranieri. L'area più servita e più sviluppata è quella di Termoli (CB) dove è presente l'area portuale, e attraversata dalla linea ferroviaria Adriatica e dall'autostrada A14.

Le attività pastorali in regione sono caratterizzate dalla transumanza, consistente nello spostamento delle greggi dall'Appennino abruzzese al Tavoliere delle Puglie attraverso una fitta rete di tratturi e tratturelli.

Nell'industria alimentare è maggiormente rilevante nel capoluogo il pastificio La Molisana.

Dal 2006 è attiva la casa automobilistica DR Motor Company, con sede a Macchia d'Isernia (IS), mentre a Termoli (CB) è attiva dal 1972 la Fiat Powertrain, con una fabbrica dedita alla produzione di motori e cambi, che ha influenzato notevolmente lo sviluppo economico e demografico della città adriatica, ed è considerata una delle più importanti fabbriche del gruppo per i volumi prodotti.

Di seguito la tabella che riporta il PIL e il PIL procapite[34], prodotto nel Molise dal 2000 al 2009:

2000200120022003200420052006200720082009
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
4.930,75.131,35.280,55.337,75.563,95.783,55.958,76.394,26.534,76.449,3
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
15.308,115.985,516.460,316.607,717.290,017.994,618.591,919.950,620.370,020.097,6

Di seguito la tabella che riporta il PIL[34], prodotto nel Molise ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:

Macro-attività economicaPIL prodotto% settore su PIL regionale% settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca197,7 3,32%1,84%
Industria in senso stretto982,6 16,49%18,30%
Costruzioni400,3 6,72%5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni994,8 16,7%20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari e imprenditoriali1155,1 19,38%24,17%
Altre attività di servizi1583,4 26,57%18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni644,7 10,82%10,76%
PIL Molise ai prezzi di mercato€ 5.958,7

Turismo


Colonne della basilica del municipio romano di Saepinum
Colonne della basilica del municipio romano di Saepinum

Benché il Molise sia da sempre la regione italiana con il più basso numero di visitatori e con la percentuale più bassa di turismo, questo ha incominciato a incrementarsi nei primi anni 2000. La regione possiede soprattutto vaste aree di verde incontaminato[senza fonte], nonché pianure, montagne e 35 km di costa. Il turismo marittimo risulta molto importante ed è concentrato su Termoli e Campomarino, mentre il turismo di montagna riguarda specialmente l'attività sciistica presso Campitello Matese e Capracotta. Il turismo artistico e culturale riguarda le principali città di Campobasso, Isernia, Venafro ma molto visitato, specialmente dai turisti che viaggiano verso la Puglia, è il borgo medievale di Termoli, frequente meta di visite per il Duomo e il Castello Svevo.

Campobasso è famosa per essere una cosiddetta "città giardino", durante il risanamento di Gioacchino Murat, e per il borgo medievale con chiese storiche del romanico e con il Castello Monforte.

Isernia è conosciuta per la Cattedrale, per la pregevole Fontana Fraterna, ma soprattutto per l'Homo Aeserniensis, datato 700.000 anni e risalente al Paleolitico.

Venafro è città d'arte e di testimonianze storiche di ogni epoca conservando numerosi monumenti e reperti di epoca romana quali il teatro, l'odeon, l'anfiteatro, l'acquedotto augusteo e resti di ville romane. È conosciuta anche con l'appellativo di "Città delle 33 chiese" grazie al numero cospicuo di edifici di culto presenti nel suo centro storico. Non meno numerosi sono i palazzi signorili, le fortificazioni militari (castello Pandone, Torricella, mura urbane e antiche porte urbiche).

Larino è nota come "la piccola Roma",[senza fonte] poiché custodisce l'Anfiteatro Romano, il Foro, le Terme e altri luoghi di interesse come i mosaici della Lupa, del Polpo, del Kantharos, del Leone.

Altri piccoli centri di interesse sono soprattutto Agnone, la cosiddetta "Atene del Molise",[senza fonte] per la presenza della storica fabbrica di campane della Fonderia Pontificia Marinelli e per la Ndocciata, evento dedicato al fuoco che richiama molti visitatori; Frosolone, capitale meridionale della lavorazione artigiana di forbici e coltelli, tradizione con radici medievali nella lavorazione delle spade; Bojano (con il borgo medievale di Civita Superiore), Venafro (con il borgo rinascimentale in stile napoletano), Guglionesi, Pietrabbondante (resti archeologici), Pescolanciano, Sepino (con la famosa area archeologica romana di Altilia) e Capracotta. Del turismo artistico sono state riscoperte le testimonianze delle storiche abbazie di San Vincenzo al Volturno (Rocchetta a Volturno) e Santa Maria del Canneto (Roccavivara), testimonianza del romanico molisano, come anche la chiesa di Santa Maria Maggiore di Guglionesi e quelle di San Giorgio di Campobasso e Petrella Tifernina.

Il territorio è anche molto ricco di castelli e borghi fortificati, come Bagnoli del Trigno, Civitacampomarano, Agnone, Torella del Sannio, Lupara e Sant'Elia a Pianisi. Alcuni castelli come Castropignano e Civitacampomarano hanno conservato la forma originaria del XIII secolo circa, mentre molti altri sono stati trasformati in residenze signorili dai nobili napoletani, come il castello Pandone di Venafro, il castello D'Alessandro di Pescolanciano o il castello De Capoa di Gambatesa.

Per ultimo, il Molise ha riscoperto il suo passato pre-romano, con varie campagne di scavi presso il territorio dell'antico Sannio, scoprendo vari villaggi e fortificazioni dei popoli Sanniti Pentri. Così sono rappresentativi il villaggio di Saepinum a Sepino e l'area sacra del Teatro di Bovianum Vetus a Pietrabbondante.


Infrastrutture e trasporti


Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Molise.

Autostrade


Stazione ferroviaria di Campobasso
Stazione ferroviaria di Campobasso

Strade statali


Il sistema di viabilità principale del Molise è concentrato sulle strade e sulle ferrovie, con unico sistema di trasporto marittimo presso il porto di Termoli.
L'unica autostrada che attraversa la regione è l'A14, che lambisce Termoli, con uscita da nord per Montenero di Bisaccia-Termoli Nord, e svincolo a Termoli Centro, con allacciamento alla strada statale 647 Fondo Valle del Biferno per raggiungere Campobasso. Le principali strade statali sono innanzitutto la Statale 16 Adriatica che dall’Abruzzo di San Salvo porta alla Marina di Montenero, attraversando fino alla Puglia i comuni di Petacciato Marina, Termoli (zona industriale ovest) e Campomarino Lido, poi la SS17 dell'Appennino Abruzzese che porta da Sulmona a Isernia, la Statale 85 Venafrana, che da Isernia attraversa i centri di Pescolanciano e Carovilli, l'87 Sannitica che da Napoli porta a Termoli passando per Vinchiaturo e Larino e la 650 Fondo Valle Trigno, che da San Salvo lambisce il Trigno passando per Bagnoli del Trigno, Pietrabbondante e Sessano del Molise.

Le ferrovie principali del Molise sono la ferrovia Benevento-Campobasso, la ferrovia Termoli-Campobasso e la ferrovia Isernia-Campobasso.


Istruzione



Università



Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica



Scuole militari



Sanità


Il sistema sanitario regionale è gestito dall'ASREM (Azienda Sanitaria Regionale del Molise), che è presente nel territorio con sette distretti socio-sanitari (Campobasso, Isernia, Termoli, Larino, Venafro, Bojano-Riccia, Agnone) e sei presidi ospedalieri:

Sono presenti inoltre in ambito specialistico il Gemelli Molise di Campobasso, già sede distaccata della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico "Neuromed" di Pozzilli (IS).

Si affiancano a queste altre strutture, sia private sia convenzionate con l'azienda sanitaria regionale.


Cultura



Arte



Epoca romana

Tempio sannita di Pietrabbondante
Tempio sannita di Pietrabbondante

La caratteristica principale che distingue e universalizza l'arte molisana è l'architettura: infatti dell'epoca della prima colonizzazione italica dei Sanniti Pentri, si conservano fortificazioni a mura ciclopiche, che servivano a delimitare i territori e le aree sacre attorno ai villaggi, salvo poi divenire punti di guardia e di controllo durante gli scontri con Roma dal IV secolo al I secolo a.C. Gli esempi migliori di muraglie, lunghe anche chilometri poste lungo le dorsali montuose, composte da pietre ciclopiche, sono quelli di Duronia, Baranello, Monte Acero, Venafro, Monte della Civita Superiore di Bojano, Pietrabbondante e Altilia di Sepino.

In seguito alla colonizzazione romana, gran parte del patrimonio architettonico italico è andato irrimediabilmente modificato secondo gli accomodamenti dell'Urbe: le città principali di Venafrum, Bovianum, Aesernia, Saepinum, Bovianum Vetus (Pietrabbondante), Larinum si dotarono di strutture nuove come i fori, i templi della Triade Capitolina, le strade a cardi e decumani, i sepolcri monumentali, e soprattutto i complessi termali e gli anfiteatri, i cui esempi migliori si trovano nei siti archeologici di Larino, Venafro, Sepino e Pietrabbondante.


Epoca medievale

Duomo di Larino, prospetto
Duomo di Larino, prospetto

Allo sfaldamento dell'Impero Romano, la ricostruzione delle città riprese intorno al X-XII secolo, mentre già dall'epoca longobarda erano state erette nei punti strategici le torrette di vedetta, che poi diventeranno veri e propri castelli fortificati. Al periodo longobardo-franco (VIII-IX secolo) risale l'edificazione dell'importante cenobio dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno, che insieme ai monasteri di Cassino e Farfa possedeva gran parte delle terre del centro-sud Italia sino all'Adriatico. Il monastero si presenta alquanto manomesso, privato del complesso di San Vincenzo Maggiore (poi diventato sito archeologico), con in piedi soltanto l'Abbazia Nuova del XIII secolo. La "cripta di Epifanio vescovo" rappresenta il primi importante ciclo pittorico di affreschi della regione, risalente al IX secolo, con le raffigurazioni del martirio di San Lorenzo, della gloria di Epifanio, e della Crocifissione.
Sempre al periodo longobardo risale la costruzione della fortezza di Civita Superiore di Bojano, di Tufara, di Roccamandolfi e di Campobasso (il fortilizio sopra cui nel XV secolo verrà costruito il castello Monforte).

Nel periodo normanno (XII-XIII secolo) furono costruiti altrettanti castelli nella regione, come Castello D'Alessandro di Pescolanciano, il castello angioino di Vastogirardi, il castello normanno di Torella del Sannio (XIII secolo), a pianta trapezoidale con tre torri circolari, il castello di Castropignano, posto in cima al promontorio roccioso che sovrasta il paese e la Valle del Biferno; e poi ancora il Castello Pignatelli di Monteroduni (si presenta nel rifacimento in dimora gentilizia del XV-XVI secolo), quello di Cercemaggiore (in seguito palazzo baronale). Di quest'epoca, abbastanza conservatosi nello stile originario, è il Castello Svevo di Termoli edificato da Federico II nel 1247, insieme alla cinta muraria del borgo vecchio attorno al Duomo. Nell'epoca angioina, vennero eretto i castelli di Colletorto (mirabile è la torre merlata), Civitacampomarano, Venafro (che verrà trasformata nel XV-XVI secolo nel Castello Pandone), Cerro al Volturno, e Riccia (di cui rimane la torre cilindrica).

Dal punto di vista religioso, dal X al XIV secolo i maggiori templi cristiani d'interesse romanico e gotico (malgrado delle manomissioni barocche e neoclassiche negli interni), sono il Duomo di Larino con la mirabile facciata gotica di Francesco Petrini (1319), una delle più rappresentative del gotico molisano, il Duomo di Termoli in stile romanico pugliese, la chiesa di San Giorgio e quella di San Leonardo a Campobasso, poste ai piedi del castello, la chiesa madre di San Giorgio di Petrella Tifernina (1165), e i complessi abbazia di Santa Maria di Canneto a Roccavivara (a guardia della sponda sinistra del Trigno) e di Santa Maria della Strada presso Matrice (CB). Si presume che quest'ultima chiesa fosse stata eretta sopra un tempio romano, con la facciata a salienti decorata con pseudo protiro e due lunette laterali, rosone centrale a raggi, e bassorilievi a motivi animali. Il monumento funebre interno è del XIV secolo, ricavato nella navata sinistra.

La chiesa santuario di Santa Maria di Canneto invece risale al IX secolo, con facciata a spioventi in pietra liscia, col portale romanico e il rosone. L'interno a tre navate absidate ha copertura a capriate, colonne romane provenienti da un tempio, e un pregevole pulpito scolpito in pietra nel 1223, della scuola abruzzese del maestro Ruggero di Guardiagrele (l'autore dei pulpiti di San Clemente a Casauria, Santa Maria in Valle Porclaneta, San Paolo di Peltuino e San Pelino); tale pulpito mostra un parapetto ornato da sette archi, con figure di monaci, la scena dell'Ultima Cena, scolpita su paliotto d'altare.

Dell'epoca gotica (XIV-XV sec) si hanno gli esempi della già citata Cattedrale di Larino, del Duomo di Venafro (anche se si tratta di un rifacimento degli anni '60 eliminando le coperture barocche), e delle chiese parrocchiale di San Silvestro a Montefalcone nel Sannio, l'abbazia di Santa Maria di Faifoli a Montagano, della chiesa di Sant'Erasmo e di Santa Maria del Parco a Bojano (in parte gotica è anche la facciata del Duomo di San Bartolomeo, anche se subì varie distruzioni, in particolare nel 1805 e nel 1943), la chiesa di Sant'Emidio ad Agnone con mirabile portale a ghimberga dello stile dei portali abruzzesi di Vasto, e della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Tufara (CB).


Rinascimento e barocco

In coincidenza con l'umanesimo, nei primi anni del Quattrocento, nel Molise entrò il rinascimento, favorito anche nel campo architettonico dalla necessità di ricostruire alcuni borghi e città distrutte dal terremoto del 1456, come Campobasso soprattutto. Tale terremoto tuttavia distrusse anche opere rinascimentali che erano state già completate, sicché di questo periodo artistico nella regione si contano pochi esemplari, danneggiati irreparabilmente anche dal terremoto del 1805. Timidi esempi di costruzioni rinascimentali si hanno soprattutto nei palazzi signorili di Agnone, nella chiesa di Sant'Antonio abate di Campobasso, e nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Riccia (CB). Fu costruita nel '500, con la facciata decorata da due grandi paraste, portale rettangolare centrale, e in alto la trabeazione formata da architrave, fregio e cornice. Il rifacimento della chiesa madre di San Marco ad Agnone comportò la realizzazione di un portale in stile veneziano, per la presenza di numerose maestranze in loco; a Gildone nella chiesa di Sant'Antonio venne realizzato un dipinto di scuola umbra della Madonna col Bambino tra angeli e santi.

Chiesa del Purgatorio a Venafro
Chiesa del Purgatorio a Venafro

L'epoca rinascimentale in Molise, per quel che rimane, costituisce il fiorire dei palazzi signorili, ricavati per lo più dei castelli medievali. Ne sono testimonianza il Palazzo Santangelo, Nuonno, D'Onofrio, e Apollonio presso Agnone; il palazzo vescovile di Antonio Attilio a Sepino, il Palazzo Carafa di Jelsi, il palazzo marchesale di Fornelli, il palazzo baronale ricavato dal castello ducale di Macchia d'Isernia e quelli di San Martino in Pensilis. In dimore principesche furono trasformati anche i castelli di Ferrazzano, Riccia, Pescolanciano, Carpinone, Bagnoli del Trigno, Monteroduni, Venafro. Per quanto riguarda l'arte sacra, si ricorda innanzitutto la Dormitio Virginis, pittura su tavola presso la chiesa di Santa Maria Assunta di Riccia; l'altare in pietra del 1543 e il fonte battesimale del 1580, situate nella chiesa madre di Lucito (CB); la copia della Sacra Sindone presso la Collegiata di Santa Maria Assunta a Ripalimosani, con la torre campanaria alla cuspide cipollinea del 1532, coeva di altre torri campanarie presenti nel territorio, che hanno affinità soprattutto con i due campanili di Venafro, delle chiese dell'Annunziata e del Cristo Re.
Di questo periodo sono anche la croce in pietra di Castelbottaccio di Antonio De Cristofaro (1550), e quella di San Giovanni in Galdo; nella Cattedrale di Larino sono stati realizzati pannelli lignei dell'Ultima Cena e il "Trasporto di San Pardo a Larino"; nella chiesa madre di Macchia Valfortore si trovano dipinti pregevoli di Antonio Solario, detto "lo Zingaro", opere di lui sono conservate anche a Casacalenda.

Il tardo Rinascimento molisano è caratterizzato dalla figura di Fabrizio Santafede, che realizzò la Natività per la chiesa madre di Casacalenda, mentre la Vergine del Rosario, che era custodita a Lucito, è nel Museo Nazionale d'Abruzzo a L'Aquila; dipinti del XV-XVI secolo di vari autori, alcuni ignoti, si trovano presso l'episcopio e nel Santuario dei Santi Cosma e Damiano a Isernia, e nelle chiese madri di Pesche, Guglionesi, Agnone, e Cerro al Volturno. A Campobasso, presso il Palazzo Magno, si trova una tela del 1592 ritraente Pace tra i Crociati e i Trinitari; affreschi di scuola benedettina si trovano nella chiesa di Santa Maria delle Grotte presso un romitorio nel territorio comunale di Rocchetta a Volturno (IS), così come pitture presso la cripta di San Casto nel Duomo di Trivento (XIV secolo).

Nell'epoca di transizione dal rinascimentale al barocco, l'artista più famoso fu Antonio Solario di Chieti (secondo altri di Civita d'Antino), detto "lo Zingaro". Di origini venete, si ispirò alle tele di Vittore Carpaccio, tra le sue opere ci sono il dipinto della chiesa madre di Casacalenda, ritraente la morte di San Giuseppe; a Montorio nei Frentani nella chiesa di Santa Maria Assunta realizzò l'Assunzione, a Rotello nella chiesa di San Nicola realizzò la Deposizione.

La matrice di fondo della pittura molisana barocca è data dalla scuola di Napoli, Paolo Gmaba fu amico del Solimena, cui si attribuiscono Caduta degli Angeli nella chiesa parrocchiale di Ripabottoni, la tela dell'Immacolata nella Cattedrale di Larino, e Cacciata dei mercanti dal Tempio nel convento di San Francesco, sempre nella stessa città, e La Pietà nella chiesa di San Martino a Castelpetroso. Paolo Gamba (1712-82), molisano di Ripabottoni, realizzò numerosi dipinti per la chiesa parrocchiale del paese natio, lavorando anche in Puglia e Abruzzo, e nel Lazio. Nella chiesa madre di Ripabottoni si conservano le tele della Madonna del Rosario - Maria SS. del Carmelo - San Rocco con gli angeli; altre sue opere sono a Fossalto, Sant'Elia a Pianisi, Colletorto, Agnone nella chiesa convento di San Francesco, poi a Casacalenda presso la chiesa di Santa Croce. Altro pittore molisano barocco fu Benedetto Brunetti di Oratino, che realizzò tele per la chiesa madre dell'Assunta, e per lo splendido oratorio del Carmine, interamente rivestito in legno intagliato e dorato, con tele.


Neoclassicismo ed eclettismo

Prospetto della Cattedrale di Isernia
Prospetto della Cattedrale di Isernia

Il periodo neoclassico in Molise è caratterizzato prevalentemente dalla ricostruzione di mezza regione dopo il disastroso "terremoto di Sant'Agata" del luglio 1805, che colpì il Matese, tra Bojano e Benevento. Gli esempi migliori, quasi sempre chiese e palazzi signorili, è la facciata della Cattedrale di Isernia, rifatta da Berardino Musenga: la facciata si rifà alle costruzioni dei templi romani, con pronao ionico, tipico frontone triangolare, mentre l'interno mostra ancora caratteri tardo barocchi, con le tre navate divise da colonnato ionico. Musenga rifece anche la chiesa madre di San Michele a Baranello, anche Campobasso fu interessata da importanti lavori di rifacimento, in particolar modo la Cattedrale della Trinità, e le chiese di San Giovanni del Gelsi e del Sacro Cuore, mentre sorgevano il Palazzo del Convitto, il Palazzo San Giorgio sopra l'ex monastero dei Celestini, il Palazzo Magno, la Prefettura e la Banca di Napoli. Identica sorte di restauro neoclassico subirono il palazzo ducale di Larino, la chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso, e le parrocchiali di Filignano, Montaquila, Vinchiaturo e Trivento (il duomo venne quasi rifatto daccapo, eccettuala la cripta medievale, eretta sopra il tempio di Diana).

Dell'eclettismo molisano (liberty e neogotico), i migliori esempi sono la palazzina sul laghetto di Venafro, e la Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata presso Castelpetroso, in puro stile neogotico, eretta nel 1890.

La tradizione della 'Ndocciata della notte della Vigilia di Natale ad Agnone (IS)
La tradizione della 'Ndocciata della notte della Vigilia di Natale ad Agnone (IS)

Tradizioni e folclore


Lo stesso argomento in dettaglio: Maitunata, Pizzicantò e Traglia di Jelsi.

In Molise sono assai diffuse le tradizioni di carattere religioso quali le processioni, come quelle del venerdì santo di Campobasso e di Isernia con la sfilata degli incappucciati, il Festival dei Misteri di Campobasso, la regata di San Basso a Termoli (CB), la solenne processione di San Nicandro a Venafro (IS) caratterizzata dal canto dell'inno, la processione di Capracotta (IS) in onore della Madonna di Loreto ogni tre anni, la festa del grano in onore di Sant'Anna a Jelsi (CB), la festa in onore di Santa Cristina a Sepino (CB), la sfilata dei carri di San Pardo a Larino (CB), i carri di Sant'Antonio e l'ultimo sabato di aprile a Santa Croce di Magliano (CB), la festa e il fuoco di Sant'Antonio Abate il 17 gennaio a Palata (CB), Colli a Volturno (IS) e Colletorto (CB), la storica carrese del 30 aprile di San Leo i tradizionali altari di San Giuseppe e la festa di San Biagio a San Martino in Pensilis (CB) nel basso Molise, oltre al caratteristico "Volo dell'angelo" del 1 e 2 luglio a Vastogirardi (IS).

Processione di San Nicandro a Venafro
Processione di San Nicandro a Venafro

Dal punto di vista prettamente folcloristico si segnala il Festival della Zampogna di Scapoli (IS), l'Eddie Lang Jazz Festival che si svolge nella cornice del castello Pignatelli di Monteroduni (IS), il Macchia Blues a Macchia d'Isernia, la Pezzata a Capracotta (IS), la 'Ndocciata di Agnone (IS), il Bonefro Rock Festival, la tartufata a Miranda (IS), la festa dell'uva a Riccia (CB), la Via Dolorosa a Colli a Volturno (IS), "gl'Cierv'" a Castelnuovo al Volturno (IS) e Il ballo dell'orso di Jelsi (CB).


Musica


La zampogna, principale strumento musicale popolare del Molise
La zampogna, principale strumento musicale popolare del Molise

La musica in Molise ha ancora un'impronta generalmente popolare, basata sulla tradizione secolare della figura dello zampognaro. Gli zampognari in Molise sono particolarmente radicati nel centro di Scapoli (IS), dove esiste anche il Museo del Bufù e della Zampogna, insieme a botteghe artigianali dove si continua la tradizione della fabbricazione di questo strumento musicale. I canti popolari sono diffusi in tutta la regione, mescolati ai balli del saltarello tradizionale, ma anche con i canti delle minoranze slave presenti nella pianura costiera molisana di Ururi e Portocannone. Per questa tradizione nel 1954 Diego Carpitella e Alberto Mario Cirese hanno pubblicato un disco di registrazioni, affinché la tradizione orale della lingua arbresche non vada perduta in regione.
Altra forma di canto popolare tipico del Molise e del basso Abruzzo è la "maitunata", ossia un gruppo di stornelli cantati per occasioni, completamente improvvisati, ma racchiusi in un preciso schema metrico e tematico. La maitunata è generalmente diffusa a Campobasso, Sepino e Tufara. La città di Campobasso è inoltre sede dell'orchestra sinfonica regionale e del conservatorio di musica "Lorenzo Perosi".


Teatro


Le prime forme di tradizione teatrale molisana si hanno dai reperti archeologici rinvenuti a Larino, Pietrabbondante, Venafro e Sepino, quando dal I secolo a.C. i Romani costruirono i teatri e anfiteatri per spettacoli circensi e di tragedie classiche. Successivamente bisognerà aspettare il XVIII secolo, quando i teatri esistevano solamente presso le cappelle di alcuni palazzi nobiliari, il più antico dei quali il seicentesco teatrino del Castello Pandone di Venafro. Dall’Ottocento il teatro divenne d’uso mondano, e si formarono le prime compagnie teatrali locali, che misero in scena gli spettacoli in voga che si componevano nella Capitale. Tra i più grandi teatri del Molise si annovera il Teatro Savoia di Campobasso, seguito dal piccolo Teatro del Loto di Ferrazzano (uno dei più piccoli d’Italia), e dal Teatro Italo-Argentino di Agnone, costruito nel primo ‘900 lungo il corso principale.
La compagnia teatrale principale molisana è il “Teatro Stabile del Molise”.


Letteratura


Non si attesta la presenza di scrittori e poeti molisani nell'epoca del dominio Sannita dei Pentri; tuttavia il territorio allora detto "Samnium" compare nelle opere dei principali storiografi romani Tito Livio, Plinio il Vecchio, Tacito soprattutto per la parte storica riguardante le "guerre sannitiche". Anche i greci naturalizzati romani Diodoro Siculo, Strabone, Claudio Tolomeo, Polibio fecero alcuni riferimenti, principalmente a carattere etno-antropologico, sul Molise nello specifico citando nelle loro opere la città di Venafro esaltandone il clima mite e salubre, l'eccellente olio e la produzione di materiali edilizi.

Francesco Jovine
Francesco Jovine

Nell'epoca medievale la letteratura in Molise assume la connotazione dei canti e dei laudari composti da preti, e da documenti notarili. Nel campo della storiografia, l'esempio più importante del XII secolo è il Chronicon Vulturnense di un tal monaco Giovanni, riguardante la storia dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno dalla fondazione carolina (IX secolo) sino all'XI, permettendo così un'importante ricostruzione anche dal punto di vista archeologico delle vicende del cenobio, uno dei principali dell'Italia meridionale sino al XV secolo. Nel Medioevo pieno si hanno poche testimonianze cronachistiche sul Molise, principalmente si tratta di regesti e privilegi redatti da notai e protonotai, che verranno raccolti per le opere storiografiche del XVII-XVIII secolo.

Tra questi storici moderni il più illustre è Domenico La Porta, che ha scritto Historia della Contea di Molise, pubblicato 2015, mentre il cardinale Anton Ludovico Antinori negli Annali degli Abruzzi (1771) menzionò il Molise in base ad alcuni fatti storici accaduti nel Medioevo, legati all'Abruzzo. Poi viene Raffaello Genari con la sua Historia della Città e Regno di Napoli (1750), dove si fa menzione in alcuni capitoli anche della Terra di Lavoro, dove gran parte del Molise era incluso sino al 1927.
Dal punto di vista della ricerca letteraria, i poeti e i romanzieri più famosi del Molise sono stati Francesco Jovine, noto nel panorama nazionale per il libro Le terre del Sacramento, Benito Jacovitti per aver creato il fumetto di Cocco Bill, poi Laura Vitone (poetessa crepuscolare ottocentesca), Giuseppe Jovine e Vincenzo Rossi, poeti decadentisti, e infine Nicola Iacobacci, che nelle sue poesie recupera i miti e le tradizioni molisane, alternando l'ambientazione di città-campagna. Nell'ambito della letteratura dialettale si ricordano Giuseppe Altobello detto "Minghe Cunzulette", Michele Cima, Domenico Sassi ed Eugenio Cirese.


Cinema



Monumenti e luoghi d'interesse



Città d'arte


Campobasso, Piazza San Leonardo
Campobasso, Piazza San Leonardo
La chiesa di San Giorgio
La chiesa di San Giorgio
Isernia, scorcio dell'arco San Pietro
Isernia, scorcio dell'arco San Pietro
Chiesa dell'Annunziata (Venafro)
Chiesa dell'Annunziata (Venafro)
Scorcio di Agnone, la chiesa di Sant'Antonio
Scorcio di Agnone, la chiesa di Sant'Antonio
Panorama di Bagnoli del Trigno, la chiesa di San Silvestro
Panorama di Bagnoli del Trigno, la chiesa di San Silvestro
Eremo di Sant'Egidio a Bojano
Eremo di Sant'Egidio a Bojano
Capracotta
Capracotta
Castropignano, il Castello d'Evoli
Castropignano, il Castello d'Evoli
Civitacampomarano, il Castello Angioino
Civitacampomarano, il Castello Angioino
Colletorto
Colletorto
Incisione antica del Duomo di Larino
Incisione antica del Duomo di Larino
Affresco femminile nel castello di Gamabatesa
Affresco femminile nel castello di Gamabatesa
Scorcio di Pietrabbondante: il palazzo baronale e la chiesa di Santa Maria Assunta
Scorcio di Pietrabbondante: il palazzo baronale e la chiesa di Santa Maria Assunta
Porta Boiano, ingresso a Saepinum
Porta Boiano, ingresso a Saepinum
Veduta di Sepino
Veduta di Sepino
Termoli
Termoli

I borghi di minoranza croata


Lo stesso argomento in dettaglio: Arbëreshë e Croati del Molise.
Chiesa della Madonna delle Grazie e Ururi
Chiesa della Madonna delle Grazie e Ururi

Dopo il terremoto del 1456, molti paesi della costa molisana furono gravemente danneggiati e si spopolarono (soprattutto dopo la peste del 1495; in seguito vennero riabitati dagli esuli provenienti dai Balcani, in fuga per il sacco di Costantinopoli del 1453. Tali minoranze erano chiamate dagli italiani "schiavoni", poiché di ceppo linguistico slavo, ma in realtà si tratta di croati e arbëreshë dell'Albania. Essi si stabilirono nella costa di Termoli, fondando ex novo borghi andati distrutti, come Sant'Elia a Pianisi, Portocannone, Ururi, Santa Croce di Magliano, Montecilfone e San Giacomo degli Schiavoni.
La convivenza tra italiani e "schiavoni" fu sempre pacifica, fino all'assimilazione completa delle nuove tradizioni di rito ortodosso portate dai Balcani, affinché la tradizione locale continuasse. Oltre alle tradizioni popolari, anche al livello urbanistico i borghi della costa molisana di fondazione arbëreshë si differenziano dai classici italiani, poiché sono molto più simili a quelli pugliesi, composti da una piazza principale molto ampia con la chiesa e dai decumani a scacchiera. Soltanto Sant'Elia a Pianisi e Portocannone si differenziano da questo semplicissimo schema urbanistico, poiché i villaggi esistevano già prima della colonizzazione: Portocannone presenta l'impianto più antico come un agglomerato di case accessibili da un arco o porta d'ingresso, e si chiama Borgo Costantinopoli, mentre Sant'Elia ha connotazioni di abitato medievale con vie intersecate e attorcigliate alla piazza principale.
Le chiese a rito cristiano ortodosso nei borghi di fondazione sono la chiesa greca di San Giacomo degli Schiavoni, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Portocannone, la chiesa di Santa Maria Nova a Palata e la chiesa della Beata Vergine delle Grazie a Ururi.


Cattedrali e basiliche


Cattedrale di San Pietro a Isernia nel 1925
Cattedrale di San Pietro a Isernia nel 1925
Cattedrale di Santa Maria della Purificazione a Termoli
Cattedrale di Santa Maria della Purificazione a Termoli

Santuari e abbazie


Badia di San Vincenzo al Volturno
Badia di San Vincenzo al Volturno

Castelli e borghi fortificati


Lo stesso argomento in dettaglio: Castelli del Molise.
Castello svevo di Termoli
Castello svevo di Termoli
Castello Dei Capua a Gambatesa
Castello Dei Capua a Gambatesa

Musei


Lo stesso argomento in dettaglio: Musei del Molise.

Tra i più importanti:


Siti archeologici


Il Teatro Sannitico di Pietrabbondante
Il Teatro Sannitico di Pietrabbondante
L'anfiteatro di Larino in una ricostruzione del 1740
L'anfiteatro di Larino in una ricostruzione del 1740

Riserve naturali



Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina molisana.

Prodotti agroalimentari


Lo stesso argomento in dettaglio: Prodotti agroalimentari tradizionali molisani.

Quella molisana è una cucina molto varia, e può vantare, secondo la revisione del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, 159 prodotti agroalimentari tradizionali.

Un piatto di cavatelli
Un piatto di cavatelli

Tra i prodotti più importanti vi sono le varietà di olio extravergine dal sapore soave consumato anche crudo su insalate e crostini. Sempre a proposito dell'olio d'oliva, molti paesi fanno parte dell'associazione "Città dell'olio", con sede a Larino (CB).

Notevole è il settore produttivo della pasta. Questo vede come punta il pastificio La Molisana di Campobasso attivo dal 1912, rilanciato nel 2011 dopo un periodo di crisi, ma da citare sono il Colavita, sempre del capoluogo, e un certo numero di piccoli pastifici artigianali. Un tipo di pasta fresca tipica sono i cavatelli (in molisano, cavatiélle/cavàte), ottenuto con una sfoglia senza uova, che è una delle più importanti specialità della regione Molise e del suo capoluogo Campobasso.

Grande importanza è data alla produzione di latticini e di formaggi: il caciocavallo di Agnone (IS) e quelli di Vastogirardi (IS) e di Frosolone (IS), la treccia di Santa Croce di Magliano (CB), le mozzarelle di Bojano (CB), e le mozzarelle di bufala che in Molise sono prodotte solo nel comune di Venafro (IS), prodotte a marchio DOP.

Per ciò che riguarda i salumi, nel Molise vengono prodotti da alcuni insaccati, come la soppressata (cenni storici della produzione della soppressata del Molise risalgono al 1816[42]).


Piatti tipici


Molto importante e buono il brodetto di pesce di Termoli (CB) (du' bredette). Un preparato tipico del basso Molise, specialmente a San Martino in Pensilis (CB), è la pampanella, carne di maiale cotta al forno con alcune spezie e molto peperoncino rosso sia dolce che piccante.

La Tradizionale Frittata di Pasqua, preparata con centinaia di uova unite a prosciutto, formaggio e coratella, è tipica della Valle del Volturno, in provincia di Isernia, ed in particolare a Colli a Volturno, Montaquila e Fornelli.[43]

Fra i dolci sono tipiche le ferratelle, simili ai waffel tedeschi, ma con l'aggiunta di semini di finocchio. I caragnoli e rosacatarle o rosacatarre, intinte nel miele, sono dolci tipici natalizi.


Vini


Lo stesso argomento in dettaglio: Vini del Molise.

Tra i vini si segnalano i DOC Tintilia del Molise rosato, Tintilia del Molise rosso, Tintilia del Molise rosso riserva, Biferno bianco, Biferno rosato, Biferno rosso, Biferno rosso riserva, Pentro di Isernia bianco, Pentro di Isernia rosato, Pentro di Isernia rosso, e Molise.


Sport


Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Molise.

Calcio


Cinque anni di Serie B, uno stadio da 25.000 posti e una prestigiosa partita vinta con la Juventus, fanno del Campobasso la squadra più importante della regione.

Stadio Nuovo Romagnoli a Campobasso
Stadio Nuovo Romagnoli a Campobasso

L'esordio nella serie cadetta avvenne nel 1982, con i molisani che alla prima giornata bloccarono la Lazio all'Olimpico di Roma. Il 27 febbraio 1983 il Campobasso andò a San Siro per affrontare il Milan e ne uscì indenne, con un prestigioso 0-0. Nell'11º turno del campionato 1983-84, il Campobasso superò 1-0 l'Arezzo con la rete di D'Ottavio e si isolò al comando della serie cadetta, dove restò per tre settimane.

La partita più importante della storia del Campobasso fu però un'altra, quella del 13 febbraio 1985: in quella data il Campobasso inaugurò lo stadio Nuovo Romagnoli di contrada Selvapiana affrontando la Juventus di Platini e Boniek, in un match valido per l'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia. 40.000 spettatori accompagnarono il goal di Ugolotti deviato da Stefano Pioli, con il quale il Campobasso di Bruno Mazzia sconfisse la Juventus di Giovanni Trapattoni.

La parentesi in Serie B del Campobasso ebbe inizio con la Lazio, e con la Lazio finì. Nel 1987 furono infatti i biancocelesti a vincere lo spareggio play-out del San Paolo di Napoli contro il Campobasso, il 5 luglio 1987, con una rete di Fabio Poli. Da quel giorno i molisani non fecero più ritorno in Serie B.


Pallacanestro


Il Molise ha ospitato diverse squadre di basket che sono arrivate, nel corso del tempo, nella Serie B, come il Nuovo Basket Campobasso, l'Isernia e il Dynamic Venafro. Nel 2017 nasce a Campobasso una squadra femminile, la Magnolia Basket Campobasso, che, nel 2020, ottiene una storica promozione in A1, in assoluto la prima squadra molisana a raggiungere una massima serie nazionale.


Note


  1. Legge 16 maggio 1970, n. 281
  2. db-city.com
  3. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. Luciano Canepari, Molise, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  5. Statuto regionale (PDF) [collegamento interrotto], su parlamentiregionali.it.
  6. http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Molise
  7. flagmolise.it, https://www.flagmolise.it/territorio.html/.
  8. 'Costa dei delfini', Termoli, Petacciato, Montenero e Campomarino integrano l'offerta turistica del mare molisano, su CBlive, 23 marzo 2016. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  9. Costa dei Delfini, su Costa dei Delfini. URL consultato il 26 febbraio 2016.
  10. Costa dei delfini, presentato cartellone - Molise, su ANSA.it, 20 luglio 2015. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  11. CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE, su regione.molise.it. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  12. Home, su giardinocapracotta.unimol.it. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  13. Parco Olivo di Venafro paesaggio storico - Notizie - Molise, su ANSA.it, 14 gennaio 2018. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  14. Molise Affari via Roma 35 86100 Campobasso, Parco delle Morge Cenozoiche del Molise - Home Page, su Parco delle Morge Cenozoiche del Molise. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  15. TURISMO - Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, si inaugura la sede, su Molise Network, 9 giugno 2017. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  16. Parco nazionale del Matese: il Senato approva l’emendamento, su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 11 novembre 2016. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  17. Il Senato approva, istituito il parco nazionale del Matese, in ecoaltomolise.net, 10 novembre 2016.
  18. Il Parco Nazionale del Matese | Banca Capasso – La nostra terra, su nostraterra.bancacapasso.it. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  19. (EN) Anna Loy, Maria Laura Carranza; Carmen Cianfrani; Evelina D'Alessandro; Laura Bonesi; Piera Di Marzio; Michele Minotti; Gabriella Reggiani, Otter Lutra lutra population expansion: assessing habitat suitability and connectivity in southern Italy (PDF), in Folia Zoologica, vol. 58, n. 3, 2009, pp. 309–326. URL consultato il 18 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2014).
  20. Gregorio Grimaldi, Istoria delle leggi e magistrati del regno di Napoli, vol. 1, Napoli, 1749, pagine 131-132. URL consultato il 2 agosto 2010. ISBN non esistente
  21. Angelo Fumagalli, Delle antichità Longobardico-Milanesi, vol. 1, Milano, Imperial Monistero di S. Ambrogio Maggiore, 1792, p. 43. URL consultato il 2 agosto 2010. ISBN non esistente
  22. Le donne del Molise e il fascismo, su ritafrattolillo.blogspot.com.
  23. Terrore, morte e distruzione: quel 10 settembre di 75 anni fa, su primopianomolise.it.
  24. altovastese.it, http://www.altovastese.it/cultura/ottobre-1943-la-ii-guerra-mondiale-sconvolge-la-valle-del-trigno-400-morti-e-1000-feriti-tra-i-civili/.
  25. treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/campobasso_res-631f539d-87e5-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/.
  26. Tavole demografiche anno 2019 ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 28 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2019).
  27. Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 30 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2019).
  28. Cittadini stranieri - Regione Molise, su demo.istat.it. URL consultato il 30 ottobre 2020.
  29. https://www.academia.edu/11433154/Sullannullamento_in_primo_grado_delle_elezioni_molisane
  30. https://www.academia.edu/11433243/Sullannullamento_in_secondo_grado_delle_elezioni_molisane
  31. Il Giornale- Blitz del Tar in Molise: dà ragione alla sinistra Annulla il voto del 2011, su ilgiornale.it. URL consultato il 17 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2012).
  32. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf
  33. Dati Istat - Tavole regionali, su istat.it. URL consultato il 5 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018).
  34. Colli a Volturno ebbe nel 1950/51 il suo momento di celebrità con il film: “Due mogli sono troppe” girato quasi integralmente nel comune volturnense per l'occasione trasformato in “Poppi del Sangro”, su futuromolise.net, 6 ottobre 2015.
  35. Venafro - Il ricordo di Totò nel 60° del ciak di "La Legge è legge", su molisenetwork.net, 11 aprile 2017.
  36. Il Prefetto di ferro, il film girato a Colli e su "Rio Chiaro". Il video della sequenza collese a cura della nostra redazione, su newsdellavalle.com, 19 settembre 2016.
  37. I magi randagi, su italymovietour.com.
  38. Scene girate qui in Molise dal Film "Non ti muovere" (2004) di Sergio Castellitto; con Penelope Cruz, su youtube.com.
  39. Larino - Arrivo a sorpresa sul set: Nichi Vendola a Larino per girare due scene del film su Cristo - Primonumero.it, su primonumero.it. URL consultato il 18 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  40. I paesaggi del Molise da sfondo al film ‘Sole a catinelle’ di Checco Zalone, su termolionline.it, 30 ottobre 2013.
  41. Notiziario delle particolari produzioni delle province del Regno di Napoli, di Vincenzo Corrado Celestino, Editore: Stamperia del giornale delle due Sicilie, Napoli 1816, pagina 126.
  42. Frittata di Pasqua, su iserniaturismo.it.

Bibliografia



Voci correlate



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[de] Molise

Molise ist eine italienische Region auf der Apenninhalbinsel an der Adria mit einer Fläche von 4438 km² und 302.265 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Damit ist es nach dem Aostatal die nach Fläche und Bevölkerungszahl zweitkleinste Region. Hauptstadt ist Campobasso. Die Region besteht aus den Provinzen Campobasso und Isernia. Sie teilt die Geschichte der Nachbarregionen Abruzzen und Apulien. Im Molise finden sich auch ethnische Minderheiten der Arbëresh und Moliseslawen. Beide Minderheiten sind in der Provinz Campobasso zu finden.
- [it] Molise

[ru] Молизе

Моли́зе (итал. Molise, неап. Mulise) — область Италии. Граничит с областями Абруццо, Лацио, Кампания и Апулия, имеет выход к Адриатическому морю. Состоит из 2 провинций — Кампобассо и Изерния. Столица — город Кампобассо.



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