world.wikisort.org - Italia

Search / Calendar

Castropignano è un comune italiano di 862 abitanti[1] della provincia di Campobasso, in Molise.

Castropignano
comune
Castropignano – Veduta
Castropignano – Veduta
Castello d'Evoli di notte
Localizzazione
Stato Italia
Regione Molise
Provincia Campobasso
Amministrazione
SindacoNicola Scapillati (lista civica Uniti Castropignano) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°37′N 14°34′E
Altitudine590 m s.l.m.
Superficie26,96 km²
Abitanti862[1] (31-5-2022)
Densità31,97 ab./km²
FrazioniRoccaspromonte
Comuni confinantiBusso, Campobasso, Casalciprano, Fossalto, Limosano, Oratino, Ripalimosani, Torella del Sannio
Altre informazioni
Cod. postale86010
Prefisso0874
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT070016
Cod. catastaleC346
TargaCB
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 116 GG[3]
Nome abitanticastropignanesi
PatronoSan Pietro Martire
Giorno festivo29 aprile
Cartografia
Castropignano
Castropignano – Mappa
Castropignano – Mappa
Posizione del comune di Castropignano nella provincia di Campobasso in Molise.
Sito istituzionale

Origini del nome


Il toponimo deriva da castro (‘luogo fortificato’, ‘castello’)[4] e da Pinnius[5], nome personale latino, con il suffisso prediale -ānus[6].

Fantasiosa l'ipotesi che il nome sia corruzione del toponimo latino Castrum Prignanii, ricordato in antichi registri[7], legando la realizzazione del borgo alla famiglia nobile di origine napoletana dei Prignano[8].


Storia



Monumenti e luoghi d'interesse



Castello d'Evoli


Il castello si trova nella parte nord del paese, in posizione dominante, si erge sulla spianata a strapiombo sulla valle del Biferno, accessibile da via Salita San Marco, poi via Marconi e via Castello. Costruito in prossimità di una struttura fortificata dei Sanniti, era un importante presidio militare a controllo del tratturo Castel di Sangro-Lucera, dove passavano le attività armentizie verso la Puglia. Risale forse all'epoca normanna, ma il suo nome è legato alla famiglia d'Evoli, che lo possedeva già nel XIII secolo, che edificarono la torretta Sud, ammodernarono gli ambienti interni, tra cui le sale di rappresentanza e costruirono il piano sotterraneo per i servi. In passato era caratterizzato da un fossato, sul fronte verso l'abitato, in seguito colmato, una cinta di mura e due grossi torrioni che collegavano il castello al paese.

I locali dovevano essere numerosi, divisi in due corpi di fabbrica principali, una leggenda vuole che il castello avesse 365 camere, una per ogni giorno dell'anno, oggi a causa dei danni della guerra, e di restauri troppo tardivi, è andata perduta la scalinata monumentale settecentesca di Silvestri da Sepino e le arcate del loggiato interno, anche se negli ultimi anni del Novecento sono stati eseguiti importanti lavori di recupero per riportare il castello allo splendore, e renderlo visitabile.
La storia del castello inizia con Giovanni d'Evoli barone di Frosolone (Isernia), nobile normanno che lo costruì sotto gli Angiò nel 1362 sopra i resti della rocca sannita, anch'essa edificata sopra fortificazioni preistoriche, come dimostrano i frammenti di ceramica rinvenuti. Dopo Giovanni, Andrea d'Evoli consigliere di Alfonso I d'Aragona, ebbe il castello, e fu così importante nel Regno di Napoli che fu autore del De mena pecundum (1447), un trattato di regole per la circolazione delle greggi sui tratturi.

Nel corso del XV-XVI secolo il castello fu ampliato, divenendo una vera residenza signorile nel 1636, quando era governato da Giambattista D'Evoli, l'interno doveva essere davvero fastoso, ricco di arazzi e tele, che testimoniavano la grandezza economica di questa famiglia, i cui confini territoriali nella Contea Molisana arrivavano sino al confine abruzzese con Capracotta. L'ultimo ampliamento risale al 1683, nel XIX secolo fu venduto, dopo l'eversione dal feudalesimo, ad altre famiglie, che lo spogliarono degli arredi per pagare dei debiti con lo Stato, nei primi anni del Novecento risultava abbandonato, cadde velocemente nel degrado, i bombardamenti della guerra lo danneggiarono, e una parte franò a valle. Di recente, come detto, è stato restaurato, di proprietà della Soprintendenza dei Beni Culturali del Molise.

Al castello è legata alla leggenda dello jus primae noctis: la giovane Fata, di estrazione popolare, appena sposatasi non osò passare la notte di matrimonio col duca, e preferì suicidarsi; oggi a Castropignano, presso il burrone roccioso si trova il cosiddetto "cantone" della Fata, dove la ragazza si sarebbe gettata.


Le chiese


La chiesa è collegata a una leggenda: si narra che dopo la costruzione dell'edificio, un carro che trasportava la statua lignea della Madonna di Lucera a Carovilli, si arrestò in prossimità di questa chiesa, e che i muli che la trainavano non vollero continuare il percorso. Si decise di collocare la statua della Madonna nella chiesa, dopo alcuni giorni gli abitanti di Carovilli giunsero a Castropignano con l'intento di riprendersi la statua, ma ogni volta che questi iniziavano il viaggio, il cielo si oscurava minacciando tempesta, sicché la statua venne lasciata nella chiesa, ancora oggi meta di pellegrinaggi dalla Puglia.


Roccaspromonte


Storica frazione di Castropignano, si presume fosse frequentata in tempi antichi dai Sanniti, dato che nel 1777 fu rinvenuta una statua in terracotta della dea Atena, da Domenico Cerulli, che scrisse una lettera don Antonio Curtler, vescovo di Tiene. La statua è di pregevole fattura, conserva tre iscrizioni riportatre anche dallo studioso Vittore Pisani, che riportano (A)TANAS. Il termine in questo dialetto fa riferimento al sistema di scrittura dei Dauni puglesi, e con i termini messapici DAMATRA - APRODITA; la scrittura è stata datata al III secolo a.C. considerando la verticalità delle lettere e i caratteristi stilistici, si pensa che si tratti di un bottino di guerra, ma lo studioso Franco Valente ipotizza che facesse parte di un tempio situato in Roccaspromonte, forse situato sotto la chiesa parrocchiale dell'Assunta, così come il basamento del tempio di Giove sotto la Cattedrale di Isernia. Altri resti d'altare sono stati trovati presso la Fonte Nuova in località Fonte dell'Aia.

Roccaspromonte ha un carattere prettamente medievale dal punto di vista urbano, in origine dotata di un castello oggi scomparso, facente parte della diocesi di Trivento, insieme alla chiesa della Madonna della Pietà, o dell'Assunta, dal caratteristico portale trecentesco, e sede della Congrega della Carità. L'abitato si arrampica sul principale crinale roccioso, dove si trova la chiesa, le case sono in pietra concia, poggianti spesso e volentieri su basi rocciose del monte, con tratti di mura megalitiche, a ridosso del Cantone della Fata, dove sarebbero state erette delle fortificazioni sannitiche durante le guerre del IV-III secolo a.C.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[9]


Amministrazione


Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 giugno 1989 13 giugno 1994 Nazario Carmosino lista civica Sindaco [10]
25 giugno 1994 25 maggio 1998 Biagio Brunetti lista civica Sindaco [10]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Biagio Brunetti lista civica Sindaco [10]
28 maggio 2002 11 settembre 2003 Consiglia Sardella lista civica Sindaco [10]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Carmine Brunetti lista civica Sindaco [10]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Carmine Brunetti lista civica Sindaco [10]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Margherita Brunetti lista civica Insieme per Castropignano Sindaco [10]
27 maggio 2019 in carica Nicola Scapillati lista civica Uniti Castropignano Sindaco [10]

Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 210-211, ISBN 88-02-07228-0.
  5. (DE) Wilhelm Schulze, Zur geschichte lateinischer Eigennamen, Berlin, Weidmann, 1933 [1904], pp. 31, 424.
  6. Marcello Maria De Giovanni, Studi linguistici, Verona-Pescara, Anteditore-Istituto di Studi abruzzesi, 1974, p. 198, SBN IT\ICCU\SBL\0587528.
  7. Archivio Storico Italiano fondato da G. P. Vieusseux e continuato a cura della R. Deputazione di Storia Patria per le provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche Quarta Serie. (TXT), 1879.
  8. Famiglia Prignano, su nobili-napoletani.it.
  9. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. http://amministratori.interno.it/

Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 239263979 · GND (DE) 7726635-3

На других языках


[de] Castropignano

Castropignano ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 897 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Campobasso in der Region Molise. Die Gemeinde liegt etwa 10,5 Kilometer nordwestlich von Campobasso am Biferno.

[en] Castropignano

Castropignano is a comune (municipality) in the Province of Campobasso in the Italian region Molise, located about 10 kilometres (6 mi) northwest of Campobasso.

[es] Castropignano

Castropignano es una localidad y comune italiana de la provincia de Campobasso, región de Molise, con 1.079 habitantes.

[fr] Castropignano

Castropignano est une commune italienne de la province de Campobasso dans la région Molise en Italie.
- [it] Castropignano

[ru] Кастропиньяно

Кастропиньяно (итал. Castropignano) — коммуна в Италии, располагается в регионе Молизе, в провинции Кампобассо.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии