Cercemaggiore è un comune italiano di 3 603 abitanti[1] della provincia di Campobasso, in Molise.
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Cercemaggiore comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Molise |
Provincia | Campobasso |
Amministrazione | |
Sindaco | Gino Donnino Mascia (Uniti per Cercemaggiore) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 41°28′N 14°43′E |
Altitudine | 930 m s.l.m. |
Superficie | 56,91 km² |
Abitanti | 3 603[1] (31-5-2022) |
Densità | 63,31 ab./km² |
Comuni confinanti | Castelpagano (BN), Cercepiccola, Gildone, Jelsi, Mirabello Sannitico, Morcone (BN), Riccia, Santa Croce del Sannio (BN), Sepino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 86012 |
Prefisso | 0874 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 070017 |
Cod. catastale | C486 |
Targa | CB |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 602 GG[3] |
Nome abitanti | cercesi |
Patrono | San Vincenzo Martire |
Giorno festivo | 11 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cercemaggiore nella provincia di Campobasso | |
Sito istituzionale | |
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Testimonianze dell'epoca italica sono date da vari ritrovamenti archeologici. Il territorio era controllato dai Sanniti, e successivamente colonizzato da Roma. L'economia principale era la pastorizia, poiché vi passava il tratturo. Come documentato dal Vannozzi[4] il nuovo centro fu costruito nel IX secolo durante il dominio dei Longobardi, assieme ai villaggi fortificati di Monticelli (nel comune di Cercepiccola), Quadrano (Gildone) e Rocca Quatrani. Dopo il mille il villaggio primitivo, posto sulla sommità della montagna di S. Maria, subì l'attacco dei nuovi colonizzatori normanni, venendo distrutto e ricostruito dai nuovi signori poco più in basso. L'origine del toponimo "Cerce" è semplicemente la normale traduzione fonetica dal latino tardo "Cercia" nella lingua corrente e sta ad indicare l'albero di cerro (Quercus cerris), che è anche l'emblema storico araldico del paese.
Con il governo di Ferdinando d'Aragona nel XV secolo il feudo faceva parte del Contado di Molise, appartenuto poi ai Caracciolo e ai Carafa. Nel '400 vi fu portata una statua della Madonna della Libera, sopra un colle sovrastante il borgo, dove venne edificato un santuario. Dopo l'abolizione del feudalesimo nel 1806, Cercemaggiore passò dalla Capitanata alla provincia di Molise e nel febbraio 1861 alla Campania, con la nuova provincia di Benevento. Tornò (unico fra i tanti comuni molisani tolti definitivamente al Molise) alla provincia di Campobasso solo dopo 66 anni di lunghe battaglie politiche, nel 1927.
Abitanti censiti[6]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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25 giugno 1985 | 10 giugno 1990 | Alfonso Testa | Democrazia Cristiana | Sindaco | [7] |
10 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Mario Felice | Partito Repubblicano Italiano | Sindaco | [7] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Alfonso Testa | Alleanza Nazionale | Sindaco | [7] |
16 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Mario Felice | lista civica | Sindaco | [7] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Gino Donnino Mascia | centro-sinistra | Sindaco | [7] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Gino Donnino Mascia | lista civica | Sindaco | [7] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Vincenza Testa | lista civica Fare comune | Sindaco | [7] |
27 maggio 2019 | in carica | Gino Donnino Mascia | lista civica Uniti per Cercemaggiore | Sindaco | [7] |
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 238813633 |
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