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Santa Maria della Croce (Santa Maréa in dialetto cremasco) è un quartiere suburbano di Crema, posto a nord della città oltre il Canale Vacchelli lungo la strada per Bergamo. Prende nome dall'omonimo santuario rinascimentale, attorno al quale si è sviluppato il nucleo abitato.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Santa Maria della Croce (disambigua).
Santa Maria della Croce
frazione
Santa Maria della Croce – Veduta
Santa Maria della Croce – Veduta
La basilica
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
ComuneCrema
Territorio
Coordinate45°22′29″N 9°41′50″E
Altitudine77 m s.l.m.
Abitanti2 374[1] (2019)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleI235
TargaCR
PatronoSanta Maria della Neve
Cartografia
Santa Maria della Croce

Storia


Il centro abitato di Santa Maria della Croce, sulla strada per Bergamo, si sviluppò intorno all'omonimo santuario, posto alcuni kilometri a nord della città. Costituiva il centro di un territorio comunale autonomo.

In età napoleonica (1810-16) Santa Maria della Croce fu frazione della città di Crema, recuperando l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.

All'Unità d'Italia (1861) contava 920 abitanti.

Nel 1875 il limitrofo comune di Vairano Cremasco fu smembrato[2], assegnando a Santa Maria della Croce il capoluogo (Vairano), e alla città di Crema la frazione Mulini..

Nel 1928 Santa Maria della Croce fu aggregata definitivamente alla città di Crema[3].


La parrocchia


Le vicende di Santa Maria della Croce sono strettamente legate al santuario. Nel 1494 l'edificio fu dichiarato chiesa sussidiaria dell'Ospedale Maggiore di Crema, ma nel 1585 fu aggregato all'erigenda parrocchia di Pianengo. Tra il 1684 ed il 1810 il santuario fu retto dall'ordine dei Carmelitani Scalzi, quindi, dopo le soppressioni napoleoniche, la chiesa tornò di nuovo sotto la giurisdizione di Pianengo. Infine, nel 1828 monsignor Tommaso Ronna istituì la parrocchia di Santa Maria della Croce che divenne attiva due anni dopo.[4]


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Il santuario di Santa Maria della Croce, il più importante santuario della diocesi di Crema, unica chiesa giubilare nel 2000 oltre la cattedrale di Crema


Architetture civili


Grazie alla vicinanza della città di Crema, ma anche grazie all'amenità e alla tranquillità del luogo, molte nobili famiglie costruirono qui importanti residenze[5]:

È inoltre da ricordare che ai margini settentrionali dell'abitato, lungo via Mulini, sorgeva la villa delle Torricelle, grande residenza estiva dei vescovi di Crema, demolita verso la metà del XIX secolo. Di essa rimangono dei disegni e alcuni brani inglobati in un'abitazione privata.


Società



Tradizioni e folclore


Gli abitanti di Santa Maria della Croce hanno una scormagna (soprannome): làa bulète (letteralmente: lava mutande sporche di bisogni fisiologici, naturalmente nella traduzione si perde l'ironia e l'arguzie del dialetto). Deriva dall'attività prevalente esercitata un tempo nel paese, quello dei lavandai, insediati prevalentemente lungo via Mulini sfruttando le acque delle rogge Morgola e Senazza.

Inoltre quasi tutti gli abitanti di Santa Maria possedevano una scurmagna in base a vari motivi:


La poesia cremasca


Il più famoso rappresentante della poesia in dialetto cremasco fu Federico Pesadori che, a proposito della città di Crema, scrisse "o cara Crema", una poesia che celebra la sua città natale.


I lavandai di Santa Maria della Croce


"I laander de Santa Marea" sono una realtà importante del passato di Santa Maria della Croce a Crema. Il mestiere dei lavandai era qui praticato da secoli. Fin dal '700 questo impiego impegnava il 20% della popolazione, soprattutto i ceti meno agiati, in quanto si prestavano al lavaggio dei panni delle famiglie più vicine. Santa Maria era l'unico luogo del territorio in cui questa attività era praticata a livello professionale e su vasta scala. Le varie rogge che attraversano il paese da nord a sud possedevano tanti ruscelli e colatori derivati che assicuravano ai lavandai per tutto l'anno l'elemento primario del loro lavoro. Nacque così una corporazione di lavandai. Ancora nel periodo tra le due guerre mondiali si contavano ben 25 famiglie. Se si calcola che nell'attività era impegnata tutta la famiglia, uomini, donne e ragazzi, si può dedurre che il numero degli artigiani della pulizia dei panni era alquanto rilevante.

Il lavoro dei lavandai aveva un ciclo settimanale scandito nei sette giorni. L'unica variabile era l'alternarsi delle stagioni che poteva renderlo un po' meno gravoso nel clima mite della primavera, o massacrante negli inverni freddi. Per il resto il ciclo lavorativo si ripeteva sempre uguale per tutto l'arco dell'anno.


Organizzazione settimanale

Il pomeriggio del martedì, invece, era dedicato al lavaggio, che avveniva all'interno di un mastello.

Problema particolare era quello dell'acqua dei fossi; bisognava infatti pagarla ai proprietari delle rogge, per evitare che i campi venissero irrigati il mercoledì.

Inoltre ogni lavandaio doveva possedere un piccolo appezzamento di terreno vicino alla casa, che serviva a stendere i panni senza invadere la proprietà altrui.


La fiera


Ogni anno alla fine del mese di marzo si tiene la fiera di santa Maria della Croce che si tiene ininterrottamente attorno al santuario fin dall'anno 1666.


Cultura



Istruzione



Scuole

Vi hanno sede la scuola dell'infanzia paritaria Santa Maria della Croce[6] e la scuola primaria statale intitolata a Carlo Alberto Dalla Chiesa[7].

Nel quartiere vi ha sede anche l'istituto tecnico e professionale per l'agricoltura e l'ambiente Stanga (perito agrario, diploma di agrotecnico)[8]


Note


  1. AA.VV., p. 76.
  2. Regio Decreto 1º aprile 1875, n. 2420
  3. Regio Decreto 15 aprile 1928, n. 951
  4. Parrocchia di Santa Maria ad Nives in LombardiaBeniCulturali.
  5. Giorgio Zucchelli, Le ville storiche del cremasco, editrice Buona Stampa, Crema, 1998, ISBN non disponibile.
  6. Santa Maria della Croce scuola dell'infanzia, su infanziasantamaria.it. URL consultato il 29 dicembre 2021..
  7. Carlo Alberto Dalla Chiesa Santa Maria, su cremauno.edu.it. URL consultato il 29 dicembre 2021..
  8. Chi siamo, su stangacrema.it. URL consultato il 29 dicembre 2021..

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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