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Uggiate-Trevano (AFI: /udˈdʒate ˈtrevano/; Ügiaa e Trevan in dialetto comasco[4][N 1], AFI: /yˈdʒaː/ e /ˈtrevaŋ/) è un comune italiano di 4 908 abitanti[1] della provincia di Como in Lombardia.

Uggiate-Trevano
comune
Uggiate-Trevano – Veduta
Uggiate-Trevano – Veduta
Panoramica su Uggiate Trevano. Sullo sfondo, il Monte Rosa
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoRita Lambrughi (lista civica Continuità e rinnovamento) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°49′24.17″N 8°57′34.7″E
Altitudine414 m s.l.m.
Superficie5,78 km²
Abitanti4 908[1] (30-11-2020)
Densità849,13 ab./km²
FrazioniCanova, Romazzana, Trevano, Mulini, Somazzo
Comuni confinantiAlbiolo, Bizzarone, Colverde, Faloppio, Novazzano (CH-TI), Ronago, Valmorea
Altre informazioni
Cod. postale22029
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013228
Cod. catastaleL487
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 718 GG[3]
Nome abitantiuggiatesi
Patronosanti Pietro e Paolo
Giorno festivo19 marzo
Cartografia
Uggiate-Trevano
Uggiate-Trevano – Mappa
Uggiate-Trevano – Mappa
Posizione del comune di Uggiate-Trevano nella provincia di Como
Sito istituzionale

Adagiato sulla cinta morenica, modellata dalle ultime glaciazioni, che si estende attorno alla valle del torrente Faloppia, si trova a circa 15 km da Como e a 16 km da Varese. Dal 2002 fa parte ed ospita la sede dell'Unione di comuni lombarda Terre di Frontiera. Sul territorio è presente il valico pedonale di Pignora che per molti decenni ha funzionato regolarmente, chiuso nel 1983 è stato riaperto parzialmente per occasioni particolari a partire dal 19 marzo 2011.

Il comune si trova nel cuore dell'area dell'Alto Olgiatese.


Geografia fisica


Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia.

Territorio


Il territorio di Uggiate-Trevano, esteso per 5,83[5] km², appartiene alla cinta delle colline moreniche ai piedi del Monte Generoso. L'altitudine ufficiale di Uggiate-Trevano, corrispondente al punto sul quale sorge il Palazzo Municipale, è di 414 metri sul livello del mare.[5] Il comune confina a nord con Novazzano (Svizzera), a est con Ronago e Drezzo, a sud con Faloppio, ad ovest con Bizzarone e Valmorea.[6] Il comune dista 17 km da Como, 16 km da Varese, 24 km da Lugano e 50 km da Milano.


Idrologia

Lo stesso argomento in dettaglio: Idrografia della Lombardia.

Il territorio comunale è attraversato da due torrenti della rete idrica principale della Lombardia[7]:


Geologia e morfologia

Il territorio dell'attuale zona di confine tra la provincia di Como e il Cantone Ticino ha avuto origine a partire dal Miocene, quando si formò il lago di Como, e dal Pliocene, quando si formò il monte Generoso. Il Quaternario ha visto il susseguirsi di ere di espansione (stadi) dei ghiacciai, che hanno portato alla formazione di cordoni morenici e cerchie moreniche (anfiteatri). Uggiate si adagia su un pianoro tra le colline moreniche che formano l'anfiteatro naturale del Faloppia, modellato dalla lingua glaciale che si estendeva dal Lario all'attuale Mendrisiotto durante la quarta glaciazione. Sui suoi terrazzi si affacciano Ronago, Trevano, Faloppio, e Drezzo, alla testata della Spina Verde ad ovest di Como, a ridosso del confine con il Mendrisiotto, sul quale si aprono ampi squarci panoramici sullo sfondo del monte Generoso, della val di Muggio e del monte Bisbino[10]. L'anfiteatro collinare del Faloppia, che (Mascetti, op. cit) definisce "di Chiasso Maggiore", pur se non molto esteso, è uno dei più completi e rappresentativi dei diversi stadi di avanzamento e ritiro della lingua glaciale. Non è rimasto alcun laghetto intermorenico (come quello di Montorfano), poiché il torrente Lura ha segato in profondità la morena tra Baragiola e Castel Lurate.


Sismologia

Classificazione sismica: zona 4[11] (Zona con pericolosità sismica molto bassa. È la zona meno pericolosa dove le possibilità di danni sismici sono basse.), ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3274/2003, aggiornata con la delibera della Giunta regionale della Lombardia n. 14964 del 7.11.2003.


Clima


Il clima di Uggiate-Trevano è quello della fascia collinare lombarda, con una particolarità dovuta alla particolare posizione geografica di Uggiate Trevano sulla dorsale morenica compresa tra la valle del Lanza e del Faloppia: gli inverni sono rigidi (con temperature leggermente più basse rispetto alle zone vicine[12]) e poco piovosi; le estati sono calde con precipitazioni a carattere temporalesco; le primavere e gli autunni sono generalmente piovosi.


Origini del nome


Le prime citazioni storiche del Comune, o meglio delle due comunità di Uggiate e Trevano, di cui si abbia notizia, risalgono al 748 e all'852[14]; nei documenti che portano tale date sono riportati i nomi di "Oglato" e "Trebano" [senza fonte].

Il nome "Oglato", benché messo in relazione da Olivieri nel 1931[15] con "Octavius", inteso come distanza in miglia da Como[16] lungo la strada passante dal Chiasso Maggiore (l'odierna val Mulini), viene oggi relazionato a un'origine celtica, e più precisamente al sostantivo di una tribù locale, gli Uglates[14], con il tipico suffisso genitivo in -ate, tipico della Lombardia.

Più chiara appare l'etimologia di Trevano, che sembra derivare dal longobardo trewa che significa "accampamento".[17]


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Lombardia e Insubria.

Dalla preistoria all'Alto medioevo


Lo stesso argomento in dettaglio: Seprio.

I villaggi di Uggiate e Trevano dovevano tuttavia esistere molto prima delle date citate, forse nel periodo in cui nella regione dei laghi Lario, Ceresio e Verbano si stanziarono la cultura di Golasecca e i Liguri. Alcune tracce di palafitte furono ritrovate in località Brughiere nel 1918, danno prova di un'antica civilizzazione dei luoghi. Nello specifico l'area suddetta fu colonizzata dagli Insubri che diedero il nome alla regione Insubria.

Dopo una prima vittoria di Roma nel 222 a.C. nel 196 a.C.Claudio Marcello occupò definitivamente la città di Como e con essa i 27 castella, che con il relativo contado caddero sotto il controllo romani. Le più significative tracce lasciate dalla civiltà romana sono costituite da tre tombe a cremazione,[17] risalenti al II o I secolo a.C., scoperte nel 1911[16] su una collina di proprietà Somaini, in località Ronco.[17]

Risale probabilmente alla prima fase di cristianizzazione l'edificio di culto di Uggiate dedicato a San Pietro. La chiesa di Trevano è invece dedicata al Santo cavaliere San Michele, che fa propendere la sua nascita per il successivo periodo longobardo.

La caduta dell'Impero Romano non causò particolari scosse nella regione; Como e il suo contado rimasero a lungo sotto un dominazione Bizantina. All'arrivo dei Longobardi risale probabilmente il primo nucleo del Castello di Trevano, con annessa la cappella di san Michele.

L'abside romanica della chiesa di San Michele a Trevano, che nella parte inferiore è databile all'XI secolo
L'abside romanica della chiesa di San Michele a Trevano, che nella parte inferiore è databile all'XI secolo

Due secoli e mezzo dopo i Longobardi furono sconfitti da Carlo Magno. Nel 774 iniziò così il dominio dei Franchi, la diffusione definitiva del Cristianesimo e l'affermazione del feudalesimo. L'area collinare con tutta la zona a occidente fino al Verbano e al Ticino e a oriente fino al Seveso e alla valle Intelvi faceva parte della contado del Seprio. Il potere locale era detenuto dai Vescovi di Como possedevano dei diritti fondiari sul territorio.


Dall'età dei Comuni al '500


Con l'aumento del potere delle Città il contado di Uggiate e Trevano venne coinvolto a più riprese nelle guerre tra Como e Milano; una prima guerra, durata dal 1118 al 1127, si concluse con la distruzione di Como e la vittoria di Milano. A questo periodo risale un documento del 1121, nel quale è citato il paese di Trevano[14].

Grazie all'alleanza col Barbarossa, Como seppe risollevarsi, infliggendo ai milanesi una sconfitta sul colle di Drezzo, in faccia a quello di Trevano[14]. Nel 1162, i lariani parteciparono alla distruzione della città rivale. Infine, dopo la sconfitta definitiva dell'Imperatore e la pace di Costanza del 1183 si giunse finalmente ad un accordo tra Como e Milano che sanciva la definitiva appartenenza delle Pievi di Fino e Uggiate (con Olgiate) al territorio comasco. Iniziava un'era di sviluppo per Uggiate e tutta la sua Pieve.

Il comune de Ogiate e il comune de Trevano et de Romazana sono entrambi citati negli annessi agli Statuti di Como del 1335.[18][19]

Continuavano intanto le lotte tra fazioni e famiglie rivali: a Como emergevano le famiglie dei Torriani e dei Rusca mentre a Milano dal 1300 iniziava il predominio dei Visconti.

Milano aumentava sempre più la sua influenza sulla regione comasca (risale al 1395 la nascita del Ducato) e nonostante i tentativi della famiglie comasche di mantenere l'indipendenza nel 1416 Como e il suo territorio si consegnarono definitivamente al potere del Ducato di Milano.

Nel 1450 subentrò alla guida del Ducato la famiglia degli Sforza; iniziavano però le ingerenze delle potenze europee: inizialmente i Francesi occuparono il Ducato, poi calarono nella regione i mercenari svizzeri. Uggiate fu attraversato dalle truppe elvetiche nel 1510; il predomino svizzero si protrasse fino al 1516 quando nella battaglia di Marignano una coalizione franco-veneta riuscì a scacciare gli Elvetici dai territori comaschi ma non dalle valli del Ticino che da allora entrarono a far parte della Confederazione elvetica.

La Pieve di Uggiate, pur mantenendo la sua supremazia sui centri oggi elvetici di Balerna, Coldrerio e Novazzano divenne da allora una Pieve di frontiera, situazione che segnerà profondamente tutta la seguente storia locale.


I secoli XVI e XVII: l'arrivo degli Spagnoli


Nel 1535 il Ducato e la Pieve di Uggiate passarono sotto la dominazione spagnola (Carlo V, che sarebbe durata per circa due secoli. La zona divenne sede di traffici di contrabbando di grano: il Ticino infatti era duramente colonizzato dai balivi dei cantoni tedescofoni che lo lasciavano senza risorse.

Appartiene a questo periodo la storia di "tre giovinette" che "per recare fede allo sposo" preferirono venire murate vive nelle mura della chiesa di Somazzo piuttosto che venire meno ai loro doveri. La ricerca storica[N 2] ha permesso di avvalorare la realtà di questa vicenda: ancora oggi rimangono nelle mura della chiesa tre cellette con i poveri resti[20].

Dal punto di vista amministrativo occorre notare lo svolgimento dei primi estimi rurali nel 1545 a Trevano e nel 1592 a Uggiate.

Nel 1650 accadde un fatto memorabile per molte comunità della zona: il Governo spagnolo decise di metter in vendita la libertà delle Pieve, fino ad allora sottoposta all'Imperatore. Uggiate, grazie al pagamento effettuato dai propri cittadini, ottenne la libertà il 6 aprile 1653, libertà che l'8 marzo 1656 toccò tutti i paesi della zona.


Il Settecento e l'Ottocento: riforme e sviluppo


Con la pace di Utrecht del 1713 i territori insubri passarono sotto la Corona Austriaca, che diede subito un forte impulso allo sviluppo e alla crescita.

Nel 1751 il territorio comunale di Uggiate si estendeva già ai cassinaggi di “Cà Nova”, Mirabello, “Chiesa di Somazzo”, Pioppette, Pressino e Belvedere, mentre il comune di Trevano comprendeva già i cassinaggi di "Romanzana", Crapone, “Molino del Gallo”, “Molino della Vignasia”, “Molino di Luisino”, “Molino del Torchio” e “Molino del Giorgio”.[18][19]

Nel 1755 fu ultimato il Catasto Teresiano che permise ulteriori riforme amministrative e che costituisce oggi una preziosissima fonte di analisi del territorio.

L'amministrazione austriaca fu però interrotta nel 1796 dall'arrivo dei rivoluzionari Francesi. Nel 1802 nacque la Repubblica Cisalpina e in seguito la Repubblica Italiana. Nell'ambito di una semplificazione amministrativa Uggiate fu nominato capoluogo di un Comune aggregato composto da sei comunità (Uggiate, Trevano, Camnago, Gaggino, Ronago, Bizzarone); è curioso notare come l'odierna Unione di Comuni Terre di Frontiera ricalchi esattamente il Comune di inizio Ottocento. Uggiate contava allora circa 550 abitanti e Trevano 286 abitanti.

Con la Restaurazione del 1814-1815, però, i Comuni vennero di nuovo separati e tornarono a costituire le originarie amministrazioni. Ritornò il governo austriaco (col regno Lombardo Veneto) ma si stavano ormai affermando gli ideali risorgimentali.

Nel 1848, il 18 marzo, Milano e tutto il regno Lombardo-Veneto insorse contro gli Austriaci; è da notare che in zona ci furono scaramucce tra gli Svizzeri e gli Austriaci in fuga. L'insurrezione si concluse sostanzialmente con un ritorno allo "status quo", tuttavia aumentava sempre più il risentimento anti-austriaco.

Giuseppe Garibaldi; l'eroe dei Due Mondi nel 1859 attraversò Uggiate con i suoi Cacciatori delle Alpi.
Giuseppe Garibaldi; l'eroe dei Due Mondi nel 1859 attraversò Uggiate con i suoi Cacciatori delle Alpi.

Nel 1859, nell'ambito della seconda guerra di indipendenza, Garibaldi attraversò Uggiate il 2 giugno diretto da Varese a Como, dopo aver affrontato gli Austriaci nella nota battaglia di San Fermo. L'Eroe dei due Mondi piacque molto agli uggiatesi: le cronache narrano che furono raccolte tra i cittadini 45,20 Lire austriache per la Spedizione dei Mille[21].

Il 5 giugno 1859 Milano veniva annessa al Regno di Sardegna; a novembre, con la Pace di Zurigo, toccò infine a tutta la Lombardia e a Uggiate Trevano. Vennero formati i primi Consigli comunali ed eletti i primi Sindaci, di nomina regia.

Il finire del secolo vide l'espansione delle vie di trasporto. Fu costruita la ferrovia di Valmorea, ma la zona di Uggiate, tuttavia, per indecisioni e disaccordi, restò priva di collegamenti ferroviari.

Sotto il punto di vista sociale è da registrare la nascita nel 1884 della Società di Mutuo Soccorso fra Operai e Contadini, di ispirazione laica, alla quale si affiancò nel 1885, sotto la spinta del parroco Don Mojana, la Società Cattolica di Mutua Beneficenza: iniziava un dualismo che si sarebbe protratto per lunghi anni ma che mai causò reali problemi all'interno della comunità uggiatese.


I giorni nostri


Il secolo XX si aprì con la tragedia della Grande Guerra: le comunità di Uggiate e Trevano pagarono il loro tributo di sangue con 31 caduti uggiatesi e 22 caduti trevanesi i cui nomi sono registrati sui Monumenti realizzati nel 1920 a Uggiate e 1923 a Trevano. Nello stesso anno venne inoltre realizzato, in un terreno situato dietro la chiesa di Somazzo, il "Parco della rimembranza".

Durante il regime fascista si giunse all'unione delle comunità di Trevano e Uggiate. Già negli anni 1927-1928 si era registrato un grande processo di aggregazioni (che portò ad esempio alla nascita dei vicini Comuni di Faloppio e Valmorea): Uggiate e Trevano erano rimasti divisi ma amministrati da un unico Podestà (carica che aveva soppiantato quella di Sindaco). Negli anni successivi il medesimo Podestà (Rag. Pedroni), era rimasto in carica solo a Trevano: constatando la difficoltà economica di Trevano fu alla fine presa la decisione di aggregazione, che fu ratificata il 15 novembre 1937 e divenne operativa dal 1º gennaio 1938. L’unificazione aveva comunque una profonda radice nella storia locale, dato che i due paesi avevano da sempre condiviso, e condividono tuttora, un'unica parrocchia.[22]

La Seconda guerra mondiale fece precipitare di nuovo le comunità in un abisso di povertà e precarietà; Uggiate Trevano, posto sul confine con la neutrale svizzera, fu risparmiato dai combattimenti ma visse situazioni tragiche, legate al contrabbando e a retate rivolte verso gli ebrei che tentavano di riparare oltre il confine.

Il Monumento ai Caduti di Uggiate. Dietro Villa Lavizzari, in fondo a sinistra le scuole elementari.
Il Monumento ai Caduti di Uggiate. Dietro Villa Lavizzari, in fondo a sinistra le scuole elementari.

Il 25 luglio 1943, all'arresto di Benito Mussolini, Don Sessa, Vicario di Uggiate, suonò le campane ed espose il tricolore sul campanile. La guerra non era però terminata e l'arrivo dei nazisti lo costrinse ad una fuga dal paese.

Il paese fu liberato come tutta la Lombardia nella primavera del 1945: il 2 maggio il Comitato di Liberazione Nazionale nominava il primo Sindaco. Purtroppo le violenze seguite alla guerra non risparmiarono la zona. Trevano fu teatro di un fatto tragico e ancora misterioso: l'esecuzione sommaria in località Punt dala Pàssera di alcuni esponenti della Repubblica di Salò di ambo i sessi ad opera di "sconosciuti". La tomba di queste vittime della violenza è ancora presente nel cimitero comunale.

Col ritorno di numerosi reduci (alcuni di loro, inquadrati nel Primo Raggruppamento Motorizzato, avevano partecipato con le truppe americane, inglesi e polacche a tutta la Campagna d'Italia, altri, fatti prigionieri dai tedeschi dopo l'8 settembre, avevano trascorso anni di prigionia in Germania) lentamente la vita civile riprese: il 27 ottobre 1946 si tenne il primo Consiglio Comunale dell'era repubblicana.

La seconda parte del XX secolo ha visto numerosi interventi nel campo della viabilità (asfaltatura strade), sull'acquedotto, per la gestione rifiuti e il passaggio da una economia contadina ad un'economia di tipo terziario.


Simboli


Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 luglio 1970.

«D'azzurro, al monte d'oro, di tre, cimato di cinque spighe poste a ventaglio, tre di grano d'oro, alternate con due di segale d'argento, accompagnate in capo da una croce latina d'oro ed in punta da una foglia di gelso d'argento»

(Descrizione araldica dello stemma[23])

«Drappo partito di bianco e d'azzurro»

(Descrizione araldica del gonfalone[23])

Lo stemma rappresenta il Monte (l'anfiteatro morenico), il gelso, la spiga di grano, la spiga di segale e la vite (prodotti dell'agricoltura locale). La Croce rimanda alla tradizione religiosa della Comunità.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
La chiesa di San Michele a Trevano
La chiesa di San Michele a Trevano
La chiesa di Somazzo
La chiesa di Somazzo

Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Uggiate

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Uggiate.

La chiesa parrocchiale di Uggiate, già conosciuta come chiesa collegiata di San Pietro, ha, come detto nella sezione storica, origini antichissime anche se le sue prime descrizioni risalgono al '500, redatte dai vescovi che la visitavano. Per lungo tempo rappresentò la sede della pieve di Uggiate. L'orologio sulla torre campanaria è attestato già dal 1671. Ad eccezione della facciata, la quale risale al 1906,[14] la chiesa nelle forme che ancora oggi si possono ammirare è un rifacimento del '700[14]: l'interno della chiesa a Navata unica è qualificato dalla decorazione affrescata nel 1737 da Carlo Innocenzo Carloni di Scaria Intelvi. Nell'800 sono stati compiuti lavori di completamento con la realizzazione del coro ligneo mentre risale ai primi anni del Novecento il completamento della facciata. Tra le opere d'arte conservate meritano speciale menzione, oltre all'altare settecentesco e agli affreschi succitati, la statua lignea della Madonna realizzata nel 1864 dall'artista Filippo Villa, le due tele di Paolo Pagani risalenti rispettivamente al 1714 e 1715 (Sant'Antonio che riattacca il piede e Sant'Antonio che per bilocazione va a risuscitare il testimone) e il dipinto raffigurante l'Ultima cena, del 1972, dell'artista locale Torildo Conconi. La chiesa conserva anche una Natività attribuita a Bernardino Luini[14].


Chiesa di San Michele

Risale al periodo longobardo il primo nucleo della chiesa di San Michele, situata a Trevano. Le diverse fasi costruttive della chiesa sono oggi ben identificabili guardando la struttura dall'esterno, e ciò è stato reso possibile da una campagna di restauro attuata negli anni 1980-1981.[24] Durante i restauri si è trovato un blocco in ghiandone che, secondo gli studiosi, avrebbe originariamente costituito dapprima il coperchio di un sarcofago romano[25] e, in seguito, come montante per un maglio.[26] Della chiesa romanica orientata sull'asse Est-Ovest, della quale esistono ancora la parte inferiore dell'abside,[27] la facciata oggi laterale[28] e il portale sinistro, si sono conservati alcuni affreschi, tra i quali le decorazioni dello strombo di una delle monofore dell'abside.[29] La struttura romanica originaria sarebbe stata conclusa entro la prima metà del Mille,[30] mentre gli affreschi sarebbero databili al periodo di transizione tra il Mille e il Millecento.[31] Quattrocentesco è il Sant'Antonio Abate posto nell'originaria controfacciata,[32] mentre risale al 1541 l'affresco raffigurante Madonna con il Bambino, San Michele e San Giovanni Battista,[14][33] posto sull'altare[14] Settecentesco[34]. La parte superiore dell'abside venne aggiunta nel corso del Cinquecento,[27] periodo in cui la chiesa subì un primo ampliamento[35] che comportò la costruzione dell'odierna sacrestia[36] e l'allargamento della navata in direzione nord.[37] Questi lavori comportarono la distruzione di un grande affresco di Dio Cristo Pantocratore, del quale sono oggi visibili solo due piedi.[38] Al suo posto venne eseguito un Cristo Giudice tra i cherubini.[39] Allo stesso secolo risalgono i motivi geometrici bianco-rossi presenti sulla facciata originaria.[39] La nuova chiesa fu completata entro il 1685. Il ri-orientamento della chiesa perpendicolarmente alla precedente avvenne negli anni 1748-1752.[40] Un intervento Settecentesco[14] e un sopralzo Ottocentesco (che comportò anche la realizzazione di volte a botte sia nella navata sia nel presbiterio[41])[42] hanno dato infine alla navata la sua forma attuale. Al Settecento risale la finestra a lunetta sulla parete nord, tamponata nel secolo seguente.[43] La facciata fu invece rifatta nel 1928.[14][44] I restauri di inizio anni Ottanta inoltre riportato completamente alla luce l'abside romanica, che con le sue tre monofore era stata parzialmente celata da una serie di modifiche effettuate durante i lavori avvenuti nel corso del XVIII secolo.[27] All'interno della chiesa si conservano inoltre tele dei secoli XVII e XVIII,[45] una croce d'altare Settecentesca[46] e arredi Ottocenteschi in legno intarsiato[47]. Il campanile, forse originariamente in stile romanico, fu innalzato in tre fasi successive,[48] avvenute rispettivamente nei secoli XVI, XVIII e XX.[49] Un tempo a fianco della chiesa si trovava un cimitero, già documentato - peraltro in cattive condizioni - negli atti delle visite pastorali effettuate tra il 1577 e il 1581 dal vescovo di Como Gianantonio Volpi.[50]


Chiesa di San Giuseppe

La prima notazione del santuario dei Morti di Somazzo risale al 1423. L'attuale edificio religioso fu costruito ampliando un precedente oratorio, anticamente dedicato a San Cassiano[51] ma attestato con la denominazione "Oratorio delle Anime Purganti" negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo di Como Ambrogio Torriani nel 1671[52]. Le prime notizie relative ai lavori di costruzione dell'attuale chiesa di Santo Gioseppo in Somazzo risalgono invece al 1688[53]. L'introduzione del culto a San Giuseppe è attribuita a un eremita insediatosi nei pressi dell'antico oratorio attorno alla metà del Seicento,[54] periodo in cui si iniziarono i lavori di ampliamento (partiti dall'attuale presbiterio)[55]. La presenza di cosiddetti romiti presso il santuario durò fino agli inizi del XX secolo[54]. L'Ottocento e il primo Novecento videro un susseguirsi quasi frenetico di interventi come, ad esempio, la realizzazione della cappella dedicata a San Rocco (1855-1859),[56] la risistemazione di quella dedicata al santo titolare (per la quale furono reimpiegati alcuni materiali provenienti dal demolito oratorio di Maria Bambina, un tempo situato a lato della chiesa plebana)[56] e la sostituzione dell'antica statua di San Giuseppe con quella tuttora venerata sull'altare maggiore (1827).[57]

La facciata a capanna con lesene ioniche e timpano presenta un portale a volte ed è affiancata da due ossari. In controfacciata, un organo Ottocentesco, installato nel 1936 dopo esser stato originariamente collocato nella chiesa parrocchiale di Saltrio.[58] Il crocifisso ligneo, conservato in una cappella laterale, fu realizzato tra il 1742 e il 1744 dall'intelvese Antonio Ferretti.[59] Dalla Valle Intelvi provengono anche i due paliotti in scagliola degli altari dell'Addolorata e del Crocefisso (1742-1745), opere di Francesco Solari (1707-1769), figlio dello scagliolista Pietro[59]. Nella cappella dedicata al santo titolare della chiesa trova posto l'affresco del Transito di San Giuseppe (1907), opera del mendrisiensie Silvio Gilardi,[56] e un tempo vi si trovava una Liberazione delle anime del purgatorio, tela Seicentesca che fino al 1965 costituì la pala dell'altare maggiore.[60] Oggi la tela si trova invece sulla parete destra della chiesa, appena varcato l'ingresso. Sul lato opposto un'altra tela, raffigurante la Conversione di sant'Agostino. Gli affreschi della volta del presbiterio sono di Torildo Conconi (1946).[61]

In fondo alla parete destra si eleva un semplice campanile a torre, decorato a fasce. Questa torre, costruita nel 1869[62] in sostituzione di un pericolante campanile che si trovava sul lato occidentale,[58] fu sopralzata nel 1898[62].


Altri edifici di culto

L'immagine di San Rocco a Trevano basso.
L'immagine di San Rocco a Trevano basso.

Per completezza meritano una citazione altri edifici sacri esistiti o tuttora esistenti nel territorio di Uggiate-Trevano.

La ex-chiesa di San Rocco, attestata a Trevano Inferiore dal 1581 al 1786, ora abitazione privata che conserva una nicchia con la statua del santo.

La ex-cappella di Romazzana, attestata dal 1581 al 1786 e oggi sparita.

La ex-chiesa di Sant'Alò (Elia?), attestata nel 1581 nei Molini di Chiasso Maggiore e ancora presente nel catasto teresiano del 1750. Nella val Mulini è presente una chiesetta realizzata nel 1956-57 e dedicata a sant'Antonio da Padova.

La chiesa cimiteriale, progettata da Attilio Terragni (1939) con la facciata decorata dalla Pietà dello scultore Giuseppe Mozzanica.


Architetture civili



Cascina Canova

La "Cascina Canova" è citata per la prima volta negli Statuti di Como del 1335. Il nome Canova fa supporre agli storici[63] che lì poteva esserci un deposito daziario, forse per la distribuzione del sale nella zona, come fa supporre anche la torre-colombera tuttora esistente nella cascina Canova di sotto, che poteva essere il luogo di deposito protetto. Da Canova passava la “strada cavallina” che – affiancando il corso della Lura, collegava Milano-Rho-Saronno con Mendrisio-Capolago e (via lago) Lugano. A Canova la strada si biforcava: da una parte verso Bizzarone-Brusata, dall'altra verso Uggiate-Pignora-Brusata, perciò quando nel 1760 fu istituito un posto di controllo doganale, fu collocato proprio alle porte di Canova. L'assetto attuale risale al 1850, a seguito di una ristrutturazione effettuata dai padroni della struttura, appartenenti alla nobile famiglia comasca dei Lucini Passalacqua, che trasformarono la struttura in casa rurale, in grado di ospitare 18 famiglie contadine per un totale di circa 80 persone, con un solo servizio igienico in corte. Nell'anno 2009 la struttura è stata totalmente ristrutturata (a cura dell'attuale proprietà) nel rispetto scrupoloso dell'antica disposizione, conservando tutte le caratteristiche della Corte lombarda, aperta a sud est. A nord-ovest della Cascina esiste tuttora un bellissimo lavatoio con acqua della vicina sorgente, che fino al 1923 veniva usata dagli abitanti della cascina per tutti gli usi domestici.


Villa Natta

In località Romazzana si trova Villa Natta[64][65]. Eretta nel '500 come convento di suore, in seguito divenne una residenza di campagna della nobile famiglia comasca dei Natta[65]. Si tratta di un edificio con pianta a U, costruita da due lunghe ali che racchiudono un cortile che, al tempo dei nobili, comprendeva un giardino all'italiana e un ninfeo[65]. All'interno della villa sono conservati affreschi parietali seicenteschi[65].


Altri edifici

Nel cuore di Uggiate si trova Villa Somaini, risalente al XIX secolo[66], il cui parco che si estende lungo il tratto di via Matteotti fino al cimitero. Legata alla famiglia dei Somaini è anche la tenuta dell'Annunziata (o Nunziada[67]), fatta costruire in posizione dominante sugli abitati di Uggiate e Trevano da Francesco Somaini[68].

Nei pressi della chiesa di San Michele a Trevano si trova invece Palazzo Parravicini, realizzato tra i secoli XVI e XVII.[69] Già villa dell'omonima famiglia di marchesi, costituì la residenza del canonico dell'attiguo edificio religioso.[70]

Degna di nota è anche Villa Lavizzari, ubicata ad Uggiate in prossimità del monumento ai caduti.

Il Valico della Pignora a sinistra coperta la diroccata casermetta italiana a destra l'ex dogana svizzera oggi adibita ad abitazione privata.
Il Valico della Pignora a sinistra coperta la diroccata casermetta italiana a destra l'ex dogana svizzera oggi adibita ad abitazione privata.

Architetture militari



Valico della Pignora

Il Valico pedonale in località "Pignora", chiuso da 28 anni, è stato riaperto il 19 marzo 2011[71]. Non costituisce più un valico commerciale e di transito ma un'attrattiva turistica inserita nel Parco Locale di Interesse Sovracomunale "Sorgenti del Lura"[72]; la sua apertura consente infatti di raggiungere, attraverso un percorso pedonale, gli abitati di Uggiate e Novazzano. Attualmente il Valico viene aperto per una settimana nei mesi di marzo e di settembre. L'Amministrazione Comunale è in trattativa con la proprietà per ristrutturare il corpo di guardia; questo intervento, una volta ultimato, consentirà al Comune di disporre di un fabbricato da adibire ad attività di promozione e tutela del territorio, nonché di promozione turistica e come luogo di incontro tra le popolazioni.


Società


Gli abitanti sono comunemente detti uruch, che nel dialetto locale significa "allocco" (è così chiamata in maniera bonaria la statua dell'aquila che sovrasta il locale monumento ai caduti delle Guerre Mondiali).


Evoluzione demografica



Demografia pre-unitaria


Demografia post-unitaria

Abitanti censiti[79]


Etnie e minoranze straniere


Uggiate-Trevano è uno dei comuni della provincia di Como con la più bassa percentuale di cittadini stranieri (3,8%, a fronte di una media provinciale del 7,9% e di una media regionale del 10,7%[80]). Al 31 dicembre 2010 risiedevano in totale 167 persone, la nazionalità più numerosa era quella libanese, con 25 cittadini residenti.[81]


Religione


Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Como e Pieve di Uggiate.

Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Bertoldo di Hohenburg, podestà di Como, e confermata nel 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, attribuite alle quattro porte principali o quattro porte della città” che vedeva la pieve di Uggiate assegnata al quartiere di Porta Torre[82]. Fin dal XII secolo Uggiate è stato dunque sede di un'importante Pieve della diocesi di Como[83]. Nella pieve di Uggiate erano elencate le "ecclesie" di San Pietro, capopieve, San Giorgio di Olgiate, Casanova, Gironico, Cagno. Il clero della chiesa plebana era composto da un "prepositus" e sette canonici. Il vescovo Ninguarda, negli atti della sua visita alla fine del XVI secolo (1589-1593)[84], riporta che nella pieve di Uggiate figuravano costituite le parrocchie Bizzarone, Cagno, Olgiate, Parè. A partire dal XIII secolo e fino alla fine del XVIII secolo l'organizzazione per pievi del territorio dell'episcopato comense funse sostanzialmente da base anche per l'organizzazione amministrativa civile mentre su tale base territoriale si venne a sovrapporre, ma non sempre a coincidere, la struttura vicariale, di valenza più marcatamente istituzionale. Dal XVII al XVIII secolo le parrocchie della pieve di Uggiate erano incluse in un unico vicariato con sede a Uggiate. Il vicariato foraneo di Uggiate cessò di esistere solo con la revisione della struttura territoriale della diocesi di Como attuata nel 1968. Con il decreto 29 gennaio 1968 del vescovo Felice Bonomini, mediante il quale vennero abolite le vicarie fino ad allora esistenti[85], il territorio della diocesi di Como venne diviso in zone pastorali, comprendenti uno o più vicariati foranei; le parrocchie dell'antico vicariato di Uggiate furono comprese nella zona pastorale III delle Prealpi e nel vicariato di Uggiate. Dal 2011 si è ritornati ai due vicariati precedenti ma con diversa strutturazione; Olgiate con Civello, Maccio, Gironico, Parè e Drezzo, Uggiate con tutte le altre[86].


Tradizioni e folclore


Il Regio Decreto di istituzione del mercato di Uggiate, firmato da Vittorio Emanuele II e datato 17 marzo 1861
Il Regio Decreto di istituzione del mercato di Uggiate, firmato da Vittorio Emanuele II e datato 17 marzo 1861

La grande devozione degli Uggiatesi (e non solo) nei riguardi di San Giuseppe ha portato alla nascita di una suggestiva e affollata fiera, che si tiene ogni anno nella domenica più vicina alla festa del Santo del 19 marzo. La deliberazione comunale per una "fiera di bestiami, granaglie ed altri generi" risale al 12 febbraio 1878 ma il Regio Decreto di istituzione di un mercato a Uggiate risaliva a 17 anni prima, al 17 marzo 1861[N 3]. Non è poi da escludere che già nei decenni precedenti, data l'importanza che la Festa ha assunto a partire dal '600, si tenesse già una sorta di mercato. Oggi la Fiera di san Giuseppe è una delle prime e più affollate (15000 presenze per l'edizione 2011[87]) del panorama provinciale[88].

La figura della Madonna Addolorata, la cui statua è conservata nel Santuario di Somazzo e che è rappresentata nell'affresco dell'artista uggiatese Torildo Conconi, detto "della Madunina", nell'omonimo rione, è particolarmente venerata in una festa che si tiene ogni anno nella domenica più prossima al giorno della Memoria liturgica (15 settembre). Il sabato sera la comunità parrocchiale si ritrova presso l'affresco per la recita del rosario; sul Colle di Somazzo, il pomeriggio della domenica, si tiene "l'incanto dei Canestri", durante il quale cesti di prodotti tipici (e qualche animale da cortile) sono messi "all'asta" per le necessità della Parrocchia. A partire dall'anno 2010, sotto la spinta della Classe di Coscritti del 1960, ha ripreso vigore la tradizione della Sagra della Madonnina, che si svolge presso l'area attrezzata di Piazzale Europa, con uno spettacolo pirotecnico la cui origini risalgono al secondo dopoguerra.

A san Michele, al quale è dedicato l'omonimo edificio di culto a Trevano, è dedicata la festa che si tiene la domenica più prossima al 29 settembre, giorno della memoria liturgica. Il pomeriggio della domenica si tiene "l'incanto dei canestri", in analogia a quello svolto a Somazzo nei giorni precedenti. Durante il fine settimana, in un'area in prossimità della chiesa, si svolge la sagra di san Michele, con il tradizionale spettacolo pirotecnico, riproposto nel 2011 dopo alcuni anni di sospensione.


Cultura



Istruzione



Biblioteche

La biblioteca comunale, situata in Via Garibaldi[89], ha un patrimonio totale di 23'658[90] pubblicazioni ed è integrata nel Sistema bibliotecario dell'Ovest Como "Giovanni Annoni"[91], raggiungendo in tal modo la ragguardevole cifra di 628'015 documenti disponibili per l'utente[90]. Secondo gli ultimi dati disponibili[92] la Biblioteca di Uggiate ha il più alto numero di prestiti per abitante (6.39) di tutti i Comuni del Sistema bibliotecario.


Scuole

Sul territorio comunale sono presenti le seguenti tipologie di scuole:[93]


Eventi

Dal 2010, con i Comuni di Cagno, Binago e Solbiate, Uggiate-Trevano ospita l'iniziativa di carattere letterario e musicale “Note's – Scrivere di musica”.[94] L'edizione 2011 ha previsto un concorso letterario il cui tema centrale è stato lo scrivere di musica attraverso storie originali. Il concorso è stato suddiviso in due sezioni, una dedicata agli adulti, da veicolare a livello nazionale, e l'altra agli studenti della scuola secondaria, nell'area locale, per incoraggiare i ragazzi a produrre testi di narrativa che avessero come protagonista la musica.
Dal 2010 il Comune di Uggiate-Trevano partecipa al progetto "Frontiere letterarie"[95], ideato e sostenuto dal Comune di Malnate e dal Comune di Binago. La manifestazione si configura quale laboratorio sperimentale di cultura e lettura nato con la finalità di promuovere autori del territorio comasco, varesino e del Canton Ticino, mirando a un confronto tra terre geograficamente vicine, ma spesso culturalmente e ideologicamente troppo lontane.

Geografia antropica



Urbanistica


Le località di Uggiate e Trevano risalgono ad un periodo precedente a quello della dominazione romana, collocandosi in un territorio caratterizzato da una morfologia naturale collinare. Su questa morfologia naturale l'originaria rete di centri di medie e piccole dimensioni e di numerosi nuclei di collina si è andata progressivamente articolando e sviluppando nel corso dei secoli in un sistema urbano strutturato lungo le principali arterie viarie[96]. Il vero sviluppo urbanistico è iniziato a partire dalla seconda metà del Ottocento con l'insediamento dei primi filatoi in centro paese a Uggiate e la formazione di un'urbanizzazione a medio-bassa densità ma sempre più continua e diffusa. Dal secondo dopoguerra lo sviluppo è stato dunque progressivo: risale agli anni settanta, la pianificazione a livello comunale, con l'adozione del programma di fabbricazione e successivamente del piano regolatore, sostituito attualmente dal piano di governo del territorio. La porosità del sistema edificato, dove continuano ad essere riconoscibili vuoti e piccole discontinuità, permette al sistema edificato di mantenere importanti relazioni con le parti non edificate.

La relazione paesaggistica[97] del Piano di governo del territorio vigente[98] identifica da un punto di vista paesaggistico ambiti omogenei a seconda dei livelli di sensibilità paesaggistica. Tali ambiti sono:


Frazioni


Il comune di Uggiate-Trevano è formato dagli antichi centri urbani di Uggiate e Trevano, ormai saldati in un unico corpo urbano e dalla località "Mulini", nella Valle Faloppia.


Altre località del territorio


Economia



Agricoltura


L'economia di Uggiate e di Trevano è storicamente basata sull'attività agricola. Un'importante innovazione fu l'introduzione, già attestata dal 1511, del frumento carlone, il granoturco, che ha costituito per molti secoli, fino al giorno d'oggi, una fonte primaria di sussistenza. Nel '500, nella val Mulini, iniziarono a svilupparsi le prime attività tessili legate a filatoi mossi dall'energia idraulica che andarono ad affiancarsi ai tradizionali molini produttori di farina.

Grande importanza ha rivestito la coltura della vite e la produzione di vino (basti ricordare che nel catasto teresiano le viti occupano la maggior parte dei terreni agricoli). Oggi la coltura della vite è ormai praticamente scomparsa: a seguito del mercato unico del nuovo regno d'Italia e a causa della fillossera che colpì la vite, la produzione vitivinicola fu soppiantata sul finire del secolo XVIII dallo sfruttamento del legno dei boschi appositamente impiantati. Attualmente la tradizione agricola è mantenuta viva da una serie di piccole aziende agricole di coltivatori diretti. Boschi di acacia hanno permesso la nascita di un'industria del miele nel vicino comune di Ronago.

Bozzoli di baco da seta
Bozzoli di baco da seta

Un'importantissima attività, sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia, a seguito della nascita dei primi consorzi agrari, è stata la bachicoltura, che ha raggiunto l'apice durante il ventennio fascista per poi crollare nel secondo dopoguerra a seguito dell'arrivo nel mercato tessile di numerose fibre sintetiche.

Rimane traccia delle tradizionali attività degli uggiatesi nello Stemma Comunale che riporta, sotto un Crocifisso, tre colline sovrastate da spighe di grano e una foglia di gelso, le cui foglie erano utilizzate in bachicoltura come alimento base per l'allevamento dei bachi da seta.


Industria e artigianato


Nel secolo XVIII le prime attività industriali hanno preso il posto delle antiche filande nella val Mulini, mentre sul colle di Uggiate le prime tessiture risalgono agli anno '20 del XX secolo.

Oggi l'economia uggiatese è caratterizzata dalla presenza di tinto-stamperie e altre piccole attività industriali che si affiancano a un vivace tessuto economico formato da numerose attività artigianali e commerciali.


Servizi


La gran parte della popolazione è attiva nel settore terziario nelle vicine città di Como e Varese e una cospicua parte di uggiatesi è impiegata nel vicino Cantone Ticino come lavoratori frontalieri.


Turismo



I sentieri

Cartellonistica pedonale in Zona Somazzo
Cartellonistica pedonale in Zona Somazzo

Uggiate-Trevano costituisce un ideale punto di partenza per numerose camminate tra le colline occidentali della Provincia di Como: salendo verso il colle di Somazzo è possibile immettersi sul Sentiero Confinale, parte del Sentiero Italia[99]:

a) all'altezza di Via Pioppette se si devia verso est (a destra), il percorso si snoda in collina verso Ronago, per scendere in Val Faloppia e risalire a Drezzo. È possibile seguire il sentiero della Valmulini, che corre ad anello intorno all'intera vallata del Faloppia, snodandosi tra il verde e toccando i mulini e altre testimonianze dell'archeologia industriale. Da Drezzo o da Parè è possibile prendere l'autobus per Como.

b) se si procede verso nord-ovest si incontra il Santuario di S. Giuseppe o dei Morti di Somazzo del secolo XVII, con altare intagliato e paliotti in scagliola; quindi si scende verso Bizzarone.


Infrastrutture e trasporti


Il territorio comunale è attraversato dalla strada Provinciale 23 e dalla strada Provinciale 18[100].

I trasporti interurbani di Uggiate-Trevano vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dalle società Asf autolinee e FNMAutoservizi


Amministrazione


Uggiate-Trevano, durante la storia dell'Italia repubblicana, ha visto l'alternarsi di 8 diversi Sindaci, appartenenti a liste della Democrazia Cristiana fino al 1995 e in seguito appartenenti a lista civica.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 maggio 1945 26 ottobre 1946 Giuseppe Bernasconi fu Pietro Partito Comunista Italiano Sindaco [N 4]
27 ottobre 1946 26 maggio 1951 Piero Frangi Democrazia Cristiana Sindaco
27 maggio 1951 26 maggio 1956 Piero Frangi Democrazia Cristiana Sindaco
27 maggio 1956 5 novembre 1960 Piero Pugnetti Democrazia Cristiana Sindaco
6 novembre 1960 21 novembre 1964 Piero Pugnetti Democrazia Cristiana Sindaco
22 novembre 1964 6 giugno 1970 Piero Pugnetti Democrazia Cristiana Sindaco
7 giugno 1970 14 giugno 1975 Antonino Roncoroni Democrazia Cristiana Sindaco
15 giugno 1975 7 giugno 1980 Piero Quadranti Democrazia Cristiana Sindaco
8 giugno 1980 11 maggio 1985 Piero Quadranti Democrazia Cristiana Sindaco
12 maggio 1985 6 maggio 1990 Silvano Baruffini Democrazia Cristiana Sindaco
7 maggio 1990 22 aprile 1995 Silvano Baruffini Democrazia Cristiana Sindaco
23 aprile 1995 12 maggio 1999 Fortunato Turcato Lista Indipendenti Sindaco
13 maggio 1999 11 giugno 2004 Fortunato Turcato Lista Indipendenti Sindaco
14 giugno 2004 5 giugno 2009 Ermes Tettamanti Lista Indipendenti Sindaco
8 giugno 2009 24 maggio 2014 Fortunato Turcato Lista Civica Uggiate-Trevano Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Fortunato Turcato Lista Civica Uggiate-Trevano Sindaco
27 maggio 2019 2024 Rita Lambrughi Lista Civica Sindaco

Gemellaggi



Note



Esplicative


  1. Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
  2. Si veda a proposito la esaustiva ricerca presentata in (Mascetti, 2002, Tomo 1, Capitolo VII)
  3. Il Decreto, conservato negli archivi comunali uggiatesi, porta la stessa data di quello, ben più famoso, che ha sancito la nascita del Regno d'Italia.
  4. Nominato dal CLN di Uggiate-Trevano tramite scrutinio tra rappresentanti della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista Italiano e del Partito Comunista Italiano

Bibliografiche


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  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
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  24. Zastrow, pp. 3-4.
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  26. Zastrow, pp. 5-14.
  27. Zastrow, pp. 17-21.
  28. Zastrow, p. 32.
  29. Zastrow, pp. 23.
  30. Zastrow, p. 49.
  31. Zastrow, p. 64.
  32. Zastrow, pp. 69, 71.
  33. Zastrow, p. 79.
  34. Zastrow, p. 78.
  35. Zastrow, pp. 27.
  36. Zastrow, p. 56.
  37. Zastrow, p. 53.
  38. Zastrow, p. 25.
  39. Zastrow, p. 85.
  40. Zastrow, p. 94.
  41. Zastrow, p. 93.
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  43. Zastrow, p. 47.
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  45. Zastrow, pp. 100-111.
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  103. UNA FESTA RECORD DI GEMELLAGGI A UGGIATE TREVANO, su aiccrelombardia.wordpress.com.

Bibliografia



Altre fonti



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[de] Uggiate-Trevano

Uggiate-Trevano ist eine norditalienische Gemeinde (comune) mit 4940 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Como in der Lombardei.

[en] Uggiate-Trevano

Uggiate-Trevano (Italian pronunciation: [udˈdʒaːte ˈtreːvano]; Comasco: Uggiaa-Trevan [yˈdʒaː ˈtreːvã]) is a comune (municipality) in the Province of Como in the Italian region Lombardy, located about 40 kilometres (25 mi) northwest of Milan and about 9 kilometres (6 mi) west of Como, on the border with Switzerland.

[es] Uggiate-Trevano

Uggiate-Trevano es una localidad y comune italiana de la provincia de Como, región de Lombardía, con 4.265 habitantes.

[fr] Uggiate-Trevano

Uggiate-Trevano est une commune italienne de la province de Côme dans la région Lombardie en Italie.
- [it] Uggiate-Trevano

[ru] Уджате-Тревано

Уджате-Тревано (итал. Uggiate-Trevano) — коммуна в Италии, располагается в регионе Ломбардия, подчиняется административному центру Комо.



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