Cadorago (Caduraach in dialetto comasco[4][N 1], AFI /kaduˈraːk/) è un comune italiano di 7 977 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
Cadorago comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Clerici (lista civica Vivere) dal 26-5-2019 (2º mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 45°43′N 9°02′E |
Altitudine | 313 m s.l.m. |
Superficie | 7,19 km² |
Abitanti | 7 977[1] (30-11-2020) |
Densità | 1 109,46 ab./km² |
Frazioni | Bulgorello, Caslino al Piano |
Comuni confinanti | Bregnano, Cermenate, Fino Mornasco, Guanzate, Lomazzo, Vertemate con Minoprio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22071 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013036 |
Cod. catastale | B346 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 514 GG[3] |
Nome abitanti | cadoraghesi |
Patrono | san Martino |
Giorno festivo | 11 novembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il territorio comunale è ancora in parte agricolo, nonostante la forte urbanizzazione degli ultimi decenni. È attraversato dal torrente Lura.
L'etimologia non è ancora stata definita. La tradizione popolare vuole che venga da Cà del Drago, un'antica locanda.[5] Un'altra ipotesi vorrebbe una derivazione da Caturacius, insediamento di alcuni coloni romani detti Caterii.[5]
Non emergono fatti storici importanti su Cadorago, sebbene vi siano stati trovati reperti pre-romani.[5]
Durante il Medioevo, il paese non ebbe una parte attiva nella dura guerra tra Como e Milano[5] e si trovava ai limiti orientali del contado del Seprio.
Infeudato ai Clerici, Cadorago fece poi parte della pieve di Fino e passò in mano ai vescovi di Como.[5]
Un cappellano di Cadorago, Otto, è citato nei registri del periodo 1295 - 1298 denominati Liber receptionis decime nuper concesse pro negocio regni Sicilie conservati presso l'Archivio Segreto Vaticano, per non aver pagato le decime a Bonifacio VIII, come finanziamento delle guerre papali di allora: "Presbiter Otto capellanus ecclesie de Cadorago se escusavit".
Gli annessi agli Statuti di Como del 1335 riportano il "comune loci de Cadorago", il "comune loci de Castellino" e il "comune loci de Burgariburgallo" tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino[6][7][8].
Bulgorello sembra avere origini più antiche. Secondo gli eruditi, fu fondato insieme con il vicino Bulgarograsso dai Bulgari, come dice Paolo Giovio in Historiae Patriae. Secondo Paolo Diacono, infatti, i barbari quando fondavano villaggi, davano loro i propri nomi. Il paese è testimoniato come Bulgariburgallo, Bulgharo, poi Bulgarello e Bulgorello.
Caslino, poi diventato "al Piano", forse deriva dal vocabolo "castello" e fu sede di importante monastero. Nel 1751, Caslino comprendeva già il cassinaggio di Marcorate[7].
Dal XIV secolo all'epoca napoleonica, Cadorago fu parte del Ducato di Milano. Nel 1592 il vescovo Feliciano Ninguarda, in una visita pastorale, rileva a Cadorago 72 famiglie composte da 300 anime, di cui 200 "da comunione". Riprende inoltre il cappellano perché le sepolture in Chiesa non sono tenute a norma, e "foetent".
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'aggregazione del comune di Caslino a quello di Lomazzo[9], oltre all'incorporamento del comune di Cassina Rizzardi all'interno di quello di Cadorago[10]. Cinque anni più tardi, una nuova compartimentazione decretò l'abrogazione dell'aggregazione di Cassina Rizzardi al comune di Cadorago, nel quale invece confluì quello di Bulgorello[10][11]. Sia le decisioni del 1807 sia quelle del 1812 furono tuttavia abrogate in seguito alla caduta di Napoleone e al conseguente passaggio della Lombardia nelle mani degli austro-ungarici, che ricostuirono i comuni autonomi di Bulgorello e Caslino all'interno della provincia di Como del Regno lombardo-veneto[12][13].
I comuni di Bulgorello e di Caslino al Piano furono aggregati al comune di Cadorago nel 1928.[14]
Dagli anni 1980 a oggi, Cadorago ha conosciuto la triste piaga della 'ndrangheta.[15]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1989.[16][17]
«Semipartito troncato: nel primo di rosso, alla stella di otto raggi, d'oro; nel secondo d'argento, all'albero di verde, fustato e sradicato al naturale; nel terzo d'azzurro, alla chiesa di tre navate, d’oro, con le falde del tetto, laterali, più basse, chiusa di tre, di nero, la porta centrale più grande, essa chiesa munita di rosone centrale, di nero, cimata dalla crocetta dello stesso, e fondata sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il comune di Cadorago presenta uno stemma tripartito: nella prima parte, tinta di rosso, si trova una stella d'oro a otto punte; nella seconda parte, tinta d'argento e collocata a destra rispetto della prima, è collocato un albero di gelso a ricordare quella che era coltivazione più importante del territorio, accompagnata dall'attività dell'allevamento del baco da seta; la terza parte ospita la facciata della chiesa di San Martino[18] su una pianura verde con, sullo sfondo, un cielo azzurro.[19]
Il gonfalone del comune consiste in un drappo partito di bianco e di rosso, decorato da ricami argentei, caricato dello stemma e recante un'iscrizione, pure in argento, della denominazione comunale. Sia i cordoni sia le parti metalliche sono argentati, mentre un velluto nei colori del drappo alternati con bullette argentate poste a spirale ricopre l'asta verticale. Lo stemma comunale è riportato all'interno della freccia, mentre il gambo riporta un'incisione del nome del comune. Nastri nei tre colori nazionali e dotati di frange d'argento ornano la cravatta.[19]
Collocata all'interno di un ampio parco e in posizione dominante sulla valle del Lura, Villa Marinotti (1926)[25][5] è una dimora in stile eclettico[26]. Dotata di un impianto a "H"[26][5], la villa si presenza con una facciata al cui centro trova posto una loggia a tre archi a sesto ribassato[26]. Sopra la loggia, un corpo di fabbrica sopraelevato, la cui parte superiore richiama alcuni stilemi tipici del Rinascimento[26].
Prima dell'unità d'Italia
Prima dell'unità d'Italia
Abitanti censiti[31]
Il comune di Cadorago possiede una grande tradizione artistica. Si tratta di Murarte 90, una galleria d'arte a cielo aperto[32]. Murarte 90 nasce come celebrazione del ventennale del premio di pittura "Lario-Cadorago", svoltosi in 14 edizioni dal 1968 al 1988. Per le vie di Cadorago si possono ammirare oltre 300 opere eseguite da 233 artisti nazionali e internazionali, che spaziano dalla pittura alla scultura alla ceramica; in particolare, le opere pittoriche abbracciano differenti tecniche di esecuzione comprendenti affresco, graffito, acrilico, ecc. Le opere sono eseguite direttamente sulle superfici murali oppure per il tramite di pannelli di silicato di calcio, successivamente applicate ai muri degli edifici. L'iniziativa è in continua espansione e aggiornamento e nuove opere sono periodicamente aggiunte ai muri delle vie.
La fermata ferroviaria di Cadorago è posta sulla linea Saronno-Como, attivata nel 1878 come trasformazione della preesistente tranvia Como-Fino-Saronno[33]; tale impianto è servito da treni regionali svolti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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26 maggio 2014 | in carica | Paolo Clerici | Lista civica Vivere | Sindaco | Secondo mandato |
Sono presenti squadre di calcio, basket, pallavolo e ciclismo.
Altri progetti
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