Gironico[4] (Gironegh in dialetto locale[5], AFI della pronuncia locale: [ʤiˈro:nek]), è un centro abitato della Lombardia, frazione del comune sparso di Colverde. È suddiviso a sua volta in Gironico al Piano, Gironico al Monte e Salvadonica.
Gironico frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°48′04.97″N 9°00′11.3″E |
Altitudine | 370 m s.l.m. |
Superficie | 4,42 km² |
Abitanti | 2 276[1] (31-12-2010) |
Densità | 514,93 ab./km² |
Sottodivisioni | Gironico al Monte, Salvadonica |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22041 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013109 |
Cod. catastale | E051 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 655 GG[3] |
Nome abitanti | gironichesi |
Patrono | santi Nazario e Celso |
Cartografia | |
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Il più antico documento sin qui trovato dove compare il nome del paese è del 962 e riporta la presenza di un tal Teudebertus presbiter de vico Geronico, dipendente dalla pieve di Uggiate[6][7]. Nello stesso secolo, il paese era inserito nel Contado della Martesana[7].
In età comunale, Gironico si trovò nel mezzo nelle dispute tra comaschi e milanesi, con questi ultimi che riuscirono a ottenere il controllo sul territorio gironichese per una breve parentesi temporale[7].
Ritornati sotto la giurisdizione dei lariani, tra il 1295 e il 1298 i gironichesi furono gli unici abitanti della diocesi di Como che, per ragioni d'indigenza, furono completamente esonerati dal pagamento di una tassa straordinaria richiesta da Bonifacio VIII per sostenere Carlo II D'Angiò[7].
Inseriti nella stessa pieve fino alla fine del XVIII secolo, gli abitati di "Zellonico Plano" e "Zellonico Monte" sono elencati negli annessi agli Statuti di Como del 1335 tra i comuni incaricati della manutenzione della strada “de Cardevio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sassum de Cardevio”[8][9]. Oltre a regolare le competenze della manutenzione stradale, gli Statuti decretavano la competenza delle singole località su temi inerenti alla legislazione campestre, il potere giudiziario locale, e le competenze ecclesiastiche. Secondo la cosiddetta Consuetudines Mediolanenses, gli Statuti imponevano inoltre l'edificazione e la manutenzione di un castello, che a Gironico fu probabilmente costruito in località Castell, situata sulla collina sovrastante la chiesa di San Grato[6].
Una costruzione fortificata fu invece eretta nel XVI secolo a Gironico al Monte dalla famiglia dei Rusca, la presenza dei quali è testimoniata da una serie di lapidi conservati presso la chiesetta di Santa Caterina[6].
A partire dal 1629 e fino ad oltre la metà del XVIII secolo, il comune di Gironico al Piano costituì un feudo della famiglia Porta[8]. Diverso destino toccò a Gironico al Monte, infeudato nel corso dei secoli ma non più nel 1751, quando risulta già redento e attivo nei pagamenti quindecennali relativi al riscatto dall'infeudazione[9].
Dal 1757 Gironico al Piano e Gironico al Monte risultano formare un unico comune, creato all'interno del Contado di Como del Ducato di Milano[10] in seguito al catasto teresiano dell'anno precedente[6].
A seguito di un decreto napoleonico datato 1807, nel 1809 al comune di Gironico furono accorpati i comuni di Parè, Drezzo e Montano[11]. L'unione fu sciolta nel 1816[12].
L'Ottocento vide uno sviluppo nel campo dell'industria tessile da parte del paese, fino ad allora improntato su un'economia prettamente agricola[6]. Legato al comparto delle tessiture che ancor oggi popolano il territorio era la bachicoltura, realizzata in appositi locali dette bigatere.[6]
Il 4 febbraio 2014, i comuni di Drezzo, Parè e Gironico sono stati aggregati nel nuovo comune di Colverde, in seguito all'esito positivo del referendum consultivo tenutosi il 1º dicembre 2013.
Lo stemma e il gonfalone di Gironico erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 marzo 1955.[13]
«Stemma di verde, alla porta d'argento.» |
La figura nello scudo è ripresa dal blasone della nobile famiglia dei Della Porta, che ebbero in feudo Gironico.
Il gonfalone era un drappo partito di bianco e di verde.
Già attestata nel XIII secolo come cappella dipendente dalla pieve di Uggiate, nel 1455 la chiesa dedicata ai santi Nazaro e Celso (commemorati il 28 luglio) fu elevata a parrocchiale con l'appoggio della famiglia Rusca[6], che per questa ragione ottenne il diritto di nomina del parroco. Così si legge in un testo sulla storia della famiglia Rusca:
«[...] presso di me Gio Paolo Stoppano Notaro de Como vi è memoria del 1495 della fondatione e donatione fatta dalli signori Conti Ruschi della chiesa di S. Nazario di Geronico» |
(Historia della famiglia Rusca) |
Costruita in luogo della vecchia cappella a partire dal 1708[6][14], la chiesa fu consacrata il 29 settembre 1775[6]. Nel 1939 fu dotata di una facciata neoclassica sormontata da un timpano coronato dalle statue dei santi titolari, successivamente arricchita da un mosaico raffigurante Gesù Bambino, posizionato sopra al.portale[6].
All'interno si presenta con una struttura a navata singola con due cappelle laterali, di cui quella di sinistra è dedicata alla Madonna della cintura (1730), mentre quella di destra al Crocefisso (1722)[6]. Nel centro dell'altare maggiore in marmo rosso e nero (1725-1729) è collocata una pala di Carlo Innocenzo Carloni de L'Assunta in gloria con i Santi Nazaro e Celso (1735)[6]. Della scuola del Carloni è probabilmente anche l'affresco sulla volta della navata, raffigurante un Trionfo dei Santi Nazaro e Celso[6].
La Chiesa di San Grato fu costruita nel centro di Gironico al Piano nel 1672[6][15]. L'edificio si presenta con una facciata scandita da lesene e sovrastata da un timpano.
L'edificio, a unica navata, al suo interno ospita alcuni affreschi comprensivi di una cinquecentesca Adorazione dei pastori di uno stile che rimanda al Luini, oltre che di una Gloria di San Grato[6]. La chiesa conserva inoltre una pala d'altare raffigurante San Grato che blandisce la grandine, oltre che a una tela secentesca su San Carlo in adorazione del Crocefisso[6].
L'edificio è oggi proprietà privata[15] della famiglia Taiana.
Affacciata sulla piazzetta di Gironico al Monte si trova la chiesa di Santa Caterina, compresa nel complesso di Villa Raimondi[6][16]. Come attestato da un'iscrizione conservata all'interno della chiesa, l'edificio fu dedicato nel 1451 e restaurato nel 1501 su commissione della famiglia Rusca[6][17].
La chiesa si presenta cono una facciata caratterizzata da affreschi in pessimo stato di conservazione, tra i quali si trova un San Cristoforo di probabile realizzazione Quattrocentesca[6].
L'altare ospita una tela secentesca di un'Apparizione della Madonna col Bambino alla Santa Caterina d'Alessandria.[6]
Non lontano dal sagrato della parrocchiale si trova un ossario barocco che al suo interna ospita affreschi di Alessandro Caldani. Nell'ossario trovano inoltre posto un altare con statua lignea della Madonna della cintura e un rilievo policromo che raffigura le Anime purganti[6].
L'edificio civile di maggiore rilevanza è la Villa Raimondi, anticamente nota come Villa Rusca.[18] La costruzione originale è del XV secolo[19][17], quando fu fatta costruire dalla famiglia Rusca[6] - forse con funzioni anche difensive.[17] Ampliata nel corso della prima metà del Seicento, nel XIX secolo passò per via ereditaria a Giorgio Raimondi, al quale si deve non solo il cui nome con cui la dimora è oggi indicata[6] ma anche la denominazione di altre sontuose due ville che, all'atto di ereditare il complesso gironichese, lo stesso Raimondi già possedeva a Birago e a Fino Mornasco.[17]
Cinta a occidente dalla chiesa di Santa Caterina e da una serie di rustici,[19] la villa ospita tre cortili,[20] disposti in successione lungo l'asse sudovest-nordest e collegati mediante portali in stile barocco.[21] Al primo cortile, di tipo rustico, segue quello d'onore, di forma quadrangolare.[20] Una serliana[6][22] conduce dal cortile d'onore al terzo e più interno cortile,[20] sul quale si affaccia una doppia fila di logge[20][19] databili al XVII secolo[6][22][17] e uno scalone di grande impatto visivo[22]. Questa scala conduce alla galleria del piano nobile, arricchita da una serie di affreschi, tra cui il più antico è una Crocefissione[18][17] quattrocentesca[6][7][19][17]. La galleria conduce alla sala d'armi,[17] la quale si affaccia a sua volta su una lunga scalinata che, tra due file di statue, attrersa la porzione di parco a est della dimora[23].
Il lato sud-est della villa si apre su un parterre sorretto da muraglioni, in fondo al quale si trova un portale che conduce a una scenografica doppia scalinata[24].[19][17]
Nella villa trovano posto anche una sala con un grande camino in stile rinascimento, oltre a numerose stanze ornate da affreschi e altre decorazioni in stile barocco[22].[25]
Demografia preunitaria
Demografia post-unitaria
Abitanti censiti[26]
Dal censimento del 2001, la situazione si è così evoluta:
Dal 2001 ad oggi la differenza tra nati e morti è sempre stata positiva.
Di grande importanza la Festa di Gesù Bambino (Ul Bambinn de Gironich) che si tiene la seconda domenica dopo l'Epifania e che richiama centinaia di fedeli (più di 2500 nel 2008[27][28]) anche dai paesi vicini per la processione che si tiene per le vie del paese nel pomeriggio.
La biblioteca comunale è stata fondata nel 2004. Sin dall'apertura la responsabile della biblioteca è stata l'attuale incaricata Thea Genovese. Prima dell'istituzione della biblioteca comunale è stata attivata una biblioteca parrocchiale, tuttora funzionante, gestita da un gruppo di volontarie nei locali di proprietà della parrocchia. Dal 1937 è attiva la "cantoria", denominata nel 2007 "Coro Parrocchiale di Gironico 1937", ed attualmente diretta da Emanuele Benzoni.
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