Parè (Parè in dialetto comasco[3], AFI: /paˈrɛ/), è un centro abitato della Lombardia, sede del comune sparso di Colverde.
Parè sede comunale di Colverde | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°49′N 9°00′E |
Altitudine | 412 m s.l.m. |
Superficie | 2,21 km² |
Abitanti | 1 763[1] (31-12-2010) |
Densità | 797,74 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22020 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013175 |
Cod. catastale | G329 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | parediensi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
![]() | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La prima menzione storica di Parè si ha nel contesto degli Statuti di Como del 1335, che elencano "Parede" tra i comuni incaricati alla manutenzione della strada "de Cardevio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sassum de Cardevio […]".[4]
Il Liber consulum civitatis Novocomi, che include i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 al 1540 confermano che la terra di Parè faceva parte della pieve di Uggiate[4].
Già proprietà degli Umiliati, nel 1571 il territorio di Parè fu venduto alla famiglia degli Odescalchi[5].
Nel 1652, il comune di Parè ottenne la redenzione dal Ducato di Milano, al quale ogni quindici anni era tenuto a pagare una cospicua somma in denaro per l'avvenuto riscatto[4].
Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751, all'interno del territorio Parè si trovavano i cassinaggi di Cassina della Valle, Oreghello, Rossedo, Lora, Molino del Vajo e Bernaschina[4]. In seguito alla "Riforma al governo della città e contado di Como" da parte del Ducato di Milano, Parè e le comunità della pieve di Uggiate entrarono a far parte del Territorio civile della città di Como[4].
Nel 1777 Maria Teresa d'Austria concesse il comune al cittadino comasco Carlo Rossini de' Bononi. Quando poi la Lombardia austriaca fu divisa in province, il comune di Parè fu confermato all'interno della pieve di Uggiate e della Provincia di Como[4].
In età napoleonica il comune di Parè fu soppresso e unito a quello di Gironico, al quale furono aggregati anche quelli di Drezzo e di Montano. Questa unione durò sino al 1816 quando fu ripristinata la situazione precedente.
Nel 1928 i comuni di Parè, Drezzo e Cavallasca furono fusi in un unico comune, denominato Lieto Colle (il nome fu ispirato da Margherita Sarfatti, ai tempi amante di Mussolini e proprietaria della villa del Soldo a Cavallasca). La sede del municipio di Lieto Colle era a Parè. Dopo la Liberazione emerse subito il malcontento degli abitanti per l'unione, ma fu solo nel 1956 che il comune di Lieto Colle fu soppresso, ricostituendo i tre comuni originari.
Il 21 gennaio 2014, i comuni di Drezzo, Gironico e Parè sono stati aggregati nel nuovo comune di Colverde, in seguito all'esito positivo del referendum consultivo tenutosi il 1º dicembre 2013.
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Parè erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 gennaio 2006.[6]
«Troncato: il primo, di azzurro, al ramoscello di gelso di verde, fogliato di sei dello stesso, fruttato di cinque di nero, posto in fascia, reciso a destra; il secondo, di argento, al portale di ingresso della villa Odescalchi in Parè di rosso, in tre scomparti, visti il centrale di fronte, i laterali in prospettiva, con tre aperture ad arco del campo, fondato sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» |
«Drappo partito di bianco e di azzurro.» |
Elevata alla dignità di parrocchiale nel 1624[5], la chiesa di San Giovanni Battista[7] fu costruita al posto di un precedente edificio religioso alle dipendenze della pieve di Uggiate[5]. Al suo interno, la chiesa contiene una tela con la Madonna del Buon Consiglio, verso il quale il paese nutre una forte devozione, e affreschi del Seicento. Nel 1946 fu restaurata (la decorazione fu affidata ai fratelli Conconi) e riconsacrata. Il 10 gennaio 2010 con la presa di possesso del nuovo parroco, don Sergio Bianchi, nasce la Comunità Pastorale di Parè e Drezzo.
Gli Odescalchi avevano una residenza di campagna a Parè[8]. Nella dimora, che oggi si presenta in stile barocco,[9][10] soggiornò anche Benedetto Odescalchi, diventato papa con il nome di Innocenzo XI. In seguito, la villa appartenne alle famiglie Raimondi e Ricignolo.[10] Il portale del palazzo, con la sua incompiuta[10] esedra scenografica,[11] era raffigurato sul vecchio stemma del comune.
L'esedra introduce un giardino, chiuso a nord-ovest da un primo corpo di fabbrica a due piani[12] nel quale si apre un portale barocco. Un secondo e più alto corpo di fabbrica, dotato di impianto ad "L", si trova alle spalle del precedente. I due corpi sono disposti in maniera tale da formare una "U" rivolta verso sud-ovest, la quale racchiude un cortile. Sul lato occidentale del cortile, un porticato introduce a uno scalone posizionato all'interno del secondo corpo di fabbrica, in prossimità dell'angolo formato dai due bracci della "L"[10].
Demografia pre-unitaria
Demografia post-unitaria
Abitanti censiti[17]
![]() |
Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
|
Il 21 novembre 2010 il giovane Saverio Di Giacomo ha compiuto l'impresa di attraversare l'Italia a piedi. Il ragazzo è partito da Parè per arrivare a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa il 3 gennaio 2011 percorrendo circa 1.600 km per far visita alla tomba del nonno.[19].
Altri progetti
![]() |