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Chiàvari (Ciävai in ligure, /ˈt͡ʃaːvai̯/[4]) è un comune italiano di 27 335 abitanti[1] della città metropolitana di Genova in Liguria. Centro commerciale del Tigullio, è la terza città per numero di abitanti del territorio metropolitano dopo Genova e Rapallo. Ha dato i natali ai padri di Nino Bixio, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, il quale, dopo la cessione di Nizza alla Francia, divenne cittadino chiavarese in forza delle sue origini familiari; ciò gli permise di rimanere cittadino italiano.[5]

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Chiavari (disambigua).
Chiavari
comune
Chiavari – Veduta
Chiavari – Veduta
Panorama di Chiavari
Localizzazione
Stato Italia
Regione Liguria
Città metropolitana Genova
Amministrazione
SindacoFederico Messuti (coalizione di liste civiche) dal 26-6-2022
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°18′59.08″N 9°19′25.45″E
Altitudine5 m s.l.m.
Superficie12,23 km²
Abitanti27 335[1] (31-5-2022)
Densità2 235,08 ab./km²
FrazioniCampodonico, Maxena, Sanguineto, Sant'Andrea di Rovereto
Comuni confinantiCarasco, Cogorno, Lavagna, Leivi, Zoagli
Altre informazioni
Cod. postale16043
Prefisso0185
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT010015
Cod. catastaleC621
TargaGE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 418 GG[3]
Nome abitantichiavaresi
PatronoNostra Signora dell'Orto
Giorno festivo2 luglio
Cartografia
Chiavari
Chiavari – Mappa
Chiavari – Mappa
Posizione del comune di Chiavari nella città metropolitana di Genova
Sito istituzionale

Già capoluogo del Dipartimento degli Appennini durante il Primo Impero francese (1805-1815) e dell'omonima provincia (1819-1859) con l'annessione al Regno di Sardegna nel 1815, è ancora oggi un importante centro e punto di riferimento per le valli dell'entroterra chiavarese[6]. Già sede dell'attività giudiziaria con un apposito tribunale nel levante del territorio metropolitano genovese, soppresso dal settembre 2013 con il suo accorpamento a quello di Genova, è dal 1892 altresì sede della locale diocesi.


Geografia fisica


Panorama dell'entroterra chiavarese
Panorama dell'entroterra chiavarese

Territorio


La città si affaccia sul mar Ligure della Riviera di Levante, posizionandosi geograficamente al centro del golfo del Tigullio, a est di Genova.

Il nucleo urbano è situato alla destra del fiume Entella, che qui sfocia al termine della piana alluvionale, dividendo a est la città dall'attigua Lavagna; la città è inoltre attraversata dal torrente Rupinaro nella zona più occidentale del territorio comunale e da altri rii minori.

Tra le vette del territorio il monte Anchetta (544 m).


Entroterra chiavarese

Viene solitamente definito come "entroterra chiavarese" quella parte geografica retrostante la costa della cittadina ligure. Tale area è compresa tra la media e bassa val Fontanabuona, la valle Sturla, la val Graveglia e la Val d'Aveto e fu storicamente legata al capitaneato di Chiavari, istituito nel XIII secolo dalla Repubblica di Genova nel levante ligure. Le valli, infatti, furono comprese nei territori geografici del capitaneato chiavarese fino al XVIII secolo e costituirono un'importante risorsa economica per Chiavari che divenne uno dei maggiori centri del Tigullio dell'epoca.

L'area, partendo dalla parte meridionale della piana del fiume Entella e dirigendosi verso nord, presenta la tipica vegetazione e zone agricole della Liguria; quasi in rapida successione si presentano colture di tipo mediterraneo con piante e pratiche agrarie di tipo continentale-montano. Sono inoltre presenti vaste coltivazioni di ulivi, specie nella zona di Leivi, castagno e nocciolo e, addentrandosi nella valle fontanina, è ancora in uso l'allevamento del bestiame.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Chiavari.

Origini del nome


Sull'origine del nome odierno si avanzano diverse ipotesi, la più accreditata cita la parola Clavaro[7] (chiave), presente in un antico documento del 980, come la più probabile antenata di "Chiavari", e si suol spiegare tale origine in quanto la città si trova allo sbocco delle quattro valli val Fontanabuona, valle Sturla, val Graveglia e val d'Aveto.


Storia


Raffigurazione dell'antica cittadella chiavarese
Raffigurazione dell'antica "cittadella" chiavarese

Età preistorica e romana


Nel 1959[7], nel corso di alcuni scavi edili per la realizzazione di nuovi edifici, sono stati rinvenuti nella zona dell'attuale viale Enrico Millo alcuni insediamenti umani e i resti di un'antica necropoli[7].

Al termine dei necessari studi per l'approfondimento dell'area, durati dieci anni, si è potuto datare tra l'VIII e il VII secolo a.C.[7] i resti di tale necropoli e dell'insediamento preromano. Tale ipotesi di una probabile fondazione in quell'epoca potrebbe essere confermata anche grazie al ritrovamento di reperti murari risalenti al I secolo a.C.[7].

Dal 1985[8] alcuni oggetti sono conservati presso il museo archeologico cittadino, dedicato alla preistoria e protostoria dell'area geografica del Tigullio, tra i quali tombe racchiuse in lastroni d'ardesia dove furono rinvenuti monili e oggetti in ferro, oro e bronzo[7].

Al tempo dell'Impero romano fu considerato un importante centro costiero del territorio tigullino[7] e alcuni documenti dell'epoca la citano con il toponimo Tigullia[7], altri come Segesta Tigullorum[7]; quest'ultima nomenclatura è stata dagli storici scartata poiché tale nome diede più probabilmente origine all'odierna cittadina di Sestri Levante[7]. In altri testi, sempre del X secolo[7], viene invece citata come semplice contrada della pieve di Santo Stefano di Lavagna.


Dalla caduta dell'impero romano allo sviluppo della Cittadella


Dopo il V secolo[7] subì le devastazioni di Eruli e Goti. Passata ai Bizantini[7] dopo le guerre gotiche, fu conquistata dal re longobardo Rotari nel 641[7]. Dall'epoca longobarda nella zona vi operano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio.

Con la conquista franca appartenne alla marca obertenga[7].

Tra i possedimenti donati dall'imperatore Ottone I all'abbazia di Bobbio con il diploma del 25 luglio 972[9], sono annoverate le ville di Caperana (Capellana) e Rì (Ripus), sulle quali convergevano sia la via litoranea, sia quella diretta al piacentino attraverso la valle Sturla e il passo del Bocco; quest'ultima, in particolare, è disseminata di postazioni longobarde e di possessi bobbiesi, mentre insediamenti longobardi sono individuabili lungo una seconda strada che dal territorio chiavarese si dirigeva in Emilia attraverso la val Fontanabuona e la val d'Aveto.

In un documento del 980[7] la città viene citata come Clavaro. Passò in seguito sotto il dominio della Repubblica di Genova[7].


La Cittadella e la repubblica genovese


La primitiva, ma efficace espansione dell'originaria "Cittadella" o "Borgo di Chiavari" avvenne nel XII secolo[7] ad opera della Repubblica di Genova, alla quale Chiavari si sottomise promettendo ad essa una ferrea alleanza. La repubblica e i suoi consoli genovesi edificarono una nuova urbanizzazione della città tra il 1147 e il 1178[7], proteggendo il borgo con mura difensive (erette nel 1167[7]) che, in alcuni tratti del centro storico, sono ben visibili e in buono stato di conservazione[7].

Per porre maggiore difesa della nuova cittadella fu eretto sopra un colle, soprastante ad un primo allineamento abitativo denominato "Borgolungo", un locale castello come avamposto contro la famiglia Malaspina, già signori del levante ligure e della Lunigiana. Questi ultimi tentarono un assedio nel 1172[7], ma furono respinti dai Genovesi.


Il Capitaneato e i Fieschi


I portici di via Vittorio Veneto nel centro storico
I portici di via Vittorio Veneto nel centro storico

Nel 1243[7] si costituì ufficialmente in libero comune sotto il potere della repubblica genovese e in tale secolo Chiavari fu scelta come sede del vicariato della Riviera orientale. Cent'anni dopo il primo assedio dei Malaspina, la città fu nuovamente assediata[7] dai conti Fieschi della vicina Lavagna che, costituendo un'alleanza con gli stessi Malaspina, riuscirono a sottrarre il comune dalla dominazione di Genova.

Chiavari fu quindi feudo fliscano fino al 1332[7], anno in cui la Repubblica di Genova riuscì nell'opera di riconquista feudale ed elesse il comune come sede del futuro capitaneato levantino; quest'ultimo inglobò quasi interamente il territorio del Tigullio e della val Fontanabuona[7].

In questi secoli la cittadina partecipò attivamente al commercio marittimo genovese e nuove attività artigianali furono trasferite, a partire dal 1368[7], dall'antica via Ravascheri, considerata all'epoca la "via patrizia", nell'odierno "Caruggio Dritto" (via Martiri della Liberazione[10] e via Vittorio Veneto) dei borghesi. Si modificò pertanto nuovamente la conformazione urbana chiavarese, ponendo nel centro della cittadella due strade principali commerciali e diversi caruggi laterali; le strade verso il mare furono invece destinate alle famiglie meno abbienti della città.

Nel 1393[7] i Fieschi riuscirono a sottrarre nuovamente la cittadina dal controllo di Genova, ma per un breve periodo poiché ritornò poco dopo comune sotto il dominio genovese. La repubblica nuovamente arricchì di molto la struttura edilizia erigendo nuovi palazzi signorili e portici lungo le vie principali e laterali; inoltre, su espressiva richiesta genovese, tutte le attività civiche furono concentrate all'interno della Cittadella, quali ad esempio il settore della giustizia. Ancora oggi il palazzo vecchio del tribunale si trova nella medesima posizione[7].


Il Rinascimento, la peste e il Settecento


L'impianto architettonico si mantenne inalterato fino al tardo Cinquecento; da tale epoca nuovi palazzi signorili furono edificati all'interno delle mura nel contemporaneo stile rinascimentale[7]. La scelta del nuovo stile architettonico si manifestò soprattutto nelle vie principali Ravaschieri e Stefano Rivarola dove furono eretti o rivisti palazzi molto simili ad altri edifici presenti a Genova. A partire dal 1648[11], o forse dal 1646[7], ebbe il titolo di Città dalla Repubblica di Genova.

Nel 1656-1657[7] fu colpita da una violenta pestilenza che causò, oltre alle numerose vittime, il collasso sociale ed economico. La città si riprese fortemente a partire dal XVIII secolo[7] quando si decise di abbattere a ponente le mura, erette dai Genovesi, e di costruire nuovi insediamenti abitativi e nuove strade, conservandone però lo stile architettonico e il binomio strada-portico.


Napoleone e il Dipartimento degli Appennini


Stemma di Chiavari nel Primo Impero francese
Stemma di Chiavari nel Primo Impero francese

Così come altri comuni e borghi della Liguria subì l'invasione dell'esercito austriaco nel 1747[7] e la successiva campagna napoleonica in Italia nel 1797[7]. Napoleone Bonaparte riuscì a sottomettere la repubblica genovese annettendo i territori liguri all'interno del Primo Impero francese grazie al trattato di Campoformio[7]. Da tale data fu ufficialmente istituita la democratica Repubblica Ligure e l'intero territorio ligure fu diviso in nuovi dipartimenti e arrondissement alla francese.

Il Tigullio[12], lo Spezzino[13], la parte meridionale del Parmense e alcune municipalità della Lunigiana[14] rientrarono nei confini amministrativi del dipartimento degli Appennini[7] che assunse Chiavari come capoluogo. Il dipartimento fu attivo fino al 1814[7], anno della caduta di Napoleone I.


Dal Regno di Sardegna al Regno d'Italia


Nel 1815 il convocato congresso di Vienna per ridisegnare i confini geografici-politici degli stati italiani ed europei stabilì lo scioglimento della repubblica ligure e la successiva annessione al Regno di Sardegna. Chiavari, già sede dell'ex dipartimento napoleonico, fu eletta al titolo di capoluogo[7] dell'omonima provincia nel 1819[7].

Nel 1859, con l'emanazione del decreto Rattazzi, Chiavari divenne capoluogo dell'omonimo circondario[7], inserito nell'allora provincia di Genova e soppresso nel 1926.

Il 3 dicembre 1892[15], papa Leone XIII istituì la nuova diocesi di Chiavari, la più recente[15] rispetto alle altre diocesi liguri già presenti.

Il monumento in piazza Roma ai caduti chiavaresi nelle guerre mondiali
Il monumento in piazza Roma ai caduti chiavaresi nelle guerre mondiali

Nel corso dell'Ottocento e Novecento subì un forte fenomeno di emigrazione[7], maggiore nell'entroterra della val Fontanabuona, che spinse numerose famiglie in America Latina; per facilitare gli scambi tra le famiglie chiavaresi e quelle emigrate fu aperto a Chiavari il consolato del Perù[7], soppresso nel 1989[7][16]. Ancora oggi[7] molte famiglie originarie della cittadina costiera e della valle fontanina risiedono in Sudamerica, particolarmente a Lima (Perù), Valparaíso (Cile), a Buenos Aires (Argentina) e a Montevideo (Uruguay), portando cognomi tipici della zona del chiavarese. E non a caso molte strade di Chiavari portano il nome di queste città sudamericane (corso Lima, corso Valparaíso, corso Buenos Aires, corso Montevideo, etc)[7].

Nell'autunno del 1969 fu organizzato all'Hotel Stella Maris, di proprietà di un istituto religioso, un convegno tra Renato Curcio e una settantina di appartenenti al "Collettivo politico metropolitano" di Milano. Tra di loro ci furono molti di coloro che, nell'anno successivo, fonderanno le Brigate Rosse. Il loro simbolo, la stella a cinque punte, si dice che derivi proprio dal simbolo dell'albergo, tuttora presente[17].


La provincia del Tigullio


In virtù della precedente istituzionalizzazione come sede provinciale, fu presentata un'apposita proposta di legge alla Camera dei deputati il 24 ottobre 2001[18] nella quale si richiese la costituzione della nuova "Provincia del Tigullio". La proposta era stata presentata da alcuni parlamentari del comprensorio tigullino e, se approvata, avrebbe di fatto staccato il territorio rivierasco dal controllo amministrativo dell'allora Provincia di Genova.

La quinta provincia ligure, che avrebbe scelto come capoluogo Chiavari[18] in virtù dell'importanza storica nel territorio, sarebbe stata composta[18] dai comuni di Avegno, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano d'Aveto, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio e Zoagli per un totale di 35 amministrazioni delle 67 attualmente componenti il territorio metropolitano genovese.


Simboli


Stemma civico
Stemma civico
Gonfalone civico
Gonfalone civico

«Vitam Excolvere per Artes (Abbellirono la Vita con le Arti)»

(Motto dallo stemma comunale tratto dal Libro VI dell'Eneide di Virgilio)

«D'azzurro carico al castello merlato con torre nel mezzo, di colore argento, aperto e finestrato di nero, poggiante su di un prato verde scuro dove campeggia una chiave d'oro posta in fascia. Scudo a forma di cuore, sormontato da una corona comitale d'oro smaltata e con nove perle, ed accostato da un ramo d'ulivo e da uno di rovere, legati con un nastro che riporta l'epigrafe: Vitam Excolvere per Artes»

(Descrizione araldica dello stemma[19])

«Drappo troncato di azzurro e di verde…»

(Descrizione araldica del gonfalone[19])

«Di origine napoleonica, è formata dai colori verde e blu, simboli dell'ambiente naturale, terra, colline, mare e cielo»

(Descrizione araldica della bandiera[19])

Lo stemma è stato concesso con Regia patente del 18 marzo 1834, registrata al Controllo Generale il 13 giugno 1834 ed interinata dalla Camera dei Conti con proprio provvedimento in data 28 giugno 1834 (Registro 442, foglio 478)[19] conservato presso la Soprintendenza degli Archivi Piemontesi (Archivio di Stato di Torino, Sez. 3ª, n. 228).[11]


Onorificenze


Titolo di Città
«concessione della Repubblica di Genova»
 1648

Monumenti e luoghi d'interesse


La cattedrale di Nostra Signora dell'Orto, particolare del pronao.
La cattedrale di Nostra Signora dell'Orto, particolare del pronao.

Architetture religiose


Il santuario della Madonna dell'Olivo nella collina di Bacezza
Il santuario della Madonna dell'Olivo nella collina di Bacezza
Il santuario di Sant'Antonio
Il santuario di Sant'Antonio
La chiesa di San Giacomo di Rupinaro
La chiesa di San Giacomo di Rupinaro
La chiesa di San Pietro a Sampierdicanne
La chiesa di San Pietro a Sampierdicanne

Architetture civili


L'ex palazzo di Giustizia e il monumento a Giuseppe Mazzini, quest'ultimo opera del torinese Augusto Rivalta.
L'ex palazzo di Giustizia e il monumento a Giuseppe Mazzini, quest'ultimo opera del torinese Augusto Rivalta.
Particolare della facciata del palazzo Masina o dei portici neri
Particolare della facciata del palazzo Masina o "dei portici neri"
Il palazzo Torriglia presso piazza Mazzini
Il palazzo Torriglia presso piazza Mazzini
Il Gran Caffè Defilla
Il Gran Caffè Defilla
Il ponte della Maddalena visto dalla sponda di Lavagna
Il ponte della Maddalena visto dalla sponda di Lavagna

Architetture militari


Il castello di Chiavari
Il castello di Chiavari

Altro



Siti archeologici


I resti delle medievali mura del castrum
I resti delle medievali mura del castrum

La necropoli di Chiavari[40] fu scoperta sul finire degli anni cinquanta del Novecento nel corso di alcuni scavi edili. A seguito del ritrovamento furono subito iniziati i necessari lavori per le rilevazioni archeologiche che, dopo un periodo di studio che va dal 1959 al 1969[40], gli storici datarono la necropoli pre-romana al VII secolo a.C.[40].

Negli anni settanta i resti e i ritrovamenti furono spostati in una sede più idonea, visto che l'area interessata è molto vicina al centro abitato, e la collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e il Comune di Chiavari fece sì che il 19 aprile 1985[40] s'inaugurò l'allora museo archeologico per la preistoria e la protostoria del Tigullio (dal 2013 museo archeologico di Chiavari).

Sede attuale del museo è, dal 1985, il celebre palazzo Rocca del XVIII secolo.


Aree naturali


Lo stesso argomento in dettaglio: Siti di interesse comunitario della Liguria.

Nel territorio comunale è presente e preservato un sito di interesse comunitario[41] per il particolare interesse naturalistico e geologico. Il sito - denominato "Pineta e lecceta di Chiavari" - è collocato nella zona nord-occidentale del territorio, nei pressi del santuario delle Grazie, lungo la strada statale 1 Via Aurelia, dove il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di un bosco misto costituito prevalentemente da pini (Pinus halepensis, Pinus pinea, Pinus pinaster) e lecci[41]. Sono inoltre presenti, tra elementi di macchia mediterranea e vegetazione rupestre, alcuni esemplari di orchidea ed euphorbia a doppia ombrella (Euphorbia biumbellata), quest'ultima molto rara nel territorio regionale[41].

Tra le specie animali tipiche del SIC chiavarese sono segnalate due specie di molluschi (Toffolettia stritiolata e Solatopupa pallida) legati ai substrati calcarei appartenenti alla formazione del monte Antola[41].


Società


Panorama aereo della città
Panorama aereo della città
Corso Valparaiso, il lungomare chiavarese.
Corso Valparaiso, il lungomare chiavarese.

Evoluzione demografica


Abitanti censiti[42]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Chiavari sono 2 406[43], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[44]:

  1. Albania, 567
  2. Ecuador, 301
  3. Romania, 295
  4. Ucraina, 208
  5. Perù, 146
  6. Cina, 158
  7. Marocco, 123
  8. Moldavia, 107
  9. Brasile, 40
  10. Pakistan, 30

Qualità della vita


Il comune di Chiavari ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[45]

La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della bandiera blu per la qualità delle sue spiagge e per la qualità dei servizi del porto turistico ("Marina di Chiavari").

Chiavari è anche la "città della sicurezza" con le sue varie centinaia di telecamere installate in tutte le zone della città, segnando un record europeo. Negli ultimi anni le amministrazioni che si sono susseguite hanno incrementato ulteriormente il numero di telecamere di sicurezza sul territorio comunale, la gestione di queste è affidata al comando di polizia locale[46].


Cultura


Auditorium di San Francesco, già chiesa parrocchiale.
Auditorium di San Francesco, già chiesa parrocchiale.

Istruzione



Scuole

Chiavari è sede dei seguenti istituti d'istruzione superiori statali[47], le cui sedi sono gestite dall'ente Città metropolitana di Genova:

Vi è inoltre un istituto superiore paritario - l'Istituto Gianelli Campus SRL - avente come indirizzo scolastico liceo scientifico (scienze applicate e sportivo).


Musei

Il palazzo vescovile, sede del museo di fisica e diocesano.
Il palazzo vescovile, sede del museo di fisica e diocesano.
Palazzo Rocca, polo museale cittadino.
Palazzo Rocca, polo museale cittadino.
La sede della Società Economica
La sede della Società Economica

Media


Agli inizi degli anni ottanta, a Chiavari aveva sede un'emittente televisiva (2RTV - TeleMare[53]), nata dalla fusione di Due Riviere TV (fondata a Lavagna nel 1981[53]) con TeleRama (aperta negli anni ottanta), che per un certo periodo ha anche trasmesso i programmi di Elefante TV[53] e poi dell'emittente elvetica RTSI[53]; l'emittente chiuse i battenti alla fine degli stessi anni ottanta[53]. Anche la precedente emittente Tele Chiavari, fondata nel 1974[53], ebbe analogo destino.

Nel 1990, a Chiavari, nasce invece Teleradiopace, ubicata in corso Millo, una delle prime emittenti (insieme a quelle di Verona e di Roma) a ripetere il segnale di Telepace e di Sat 2000.

Nel settore radiofonico, a Chiavari è attiva da tempo Radio Aldebaran.


Stampa

A Chiavari è ubicata la redazione di stampa nel levante del quotidiano ligure de Il Secolo XIX.


Musica


Fu in occasione delle festività per il Corpus Domini, nel 1807, che negli atti del comune di Chiavari compare per la prima volta la nascita di una banda musicale. Nei primi anni del Novecento in città si registrano le presenze di tre corpi bandistici: la "Banda Comunale", la "Banda Civica" e la "Banda della Società Operaia". Negli anni settanta avvenne la fusione tra la Banda cittadina "Città di Chiavari" con la "Società Filarmonica di Sestri Levante" (assumendo la nuova denominazione di Società Filarmonica di Chiavari e Sestri Levante), unione che perdurò fino al 1995 quando le due società scelsero di dividersi nuovamente in due distinti gruppi. Nel 2005 nasce la Banda della Società Filarmonica "Città di Chiavari".


Cinema


Chiavari è stato il set per alcune scene del film C'era un cinese in coma, uscito nel 2000, di e con Carlo Verdone e nel 2013 di The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese.[54]


Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina ligure.

Nel territorio di Chiavari viene coltivata una particolare radice bianca (Radixe de Ciävai[55] nel dialetto locale) ottenuta, secondo alcune nozioni storiche, dopo un intenso lavaggio e strofinio che permette di raggiungere una caratteristica colorazione. La coltivazione avviene dopo una coltura da rinnovo e appartiene alla specie delle cicorie.


Eventi


I fuochi d'artificio in occasione della festa patronale di Nostra Signora dell'Orto (2 luglio).
I fuochi d'artificio in occasione della festa patronale di Nostra Signora dell'Orto (2 luglio).

Geografia antropica


Il quartiere di Caperana
Il quartiere di Caperana
La frazione di Sant'Andrea di Rovereto
La frazione di Sant'Andrea di Rovereto

Il territorio comunale è costituito dalle frazioni di Campodonico, Maxena, Sanguineto, Sant'Andrea di Rovereto per un totale di 12,23 km².

Confina a nord con i comuni di Leivi e Carasco, a sud è bagnato dal mar Ligure, a ovest con Zoagli ed est con Cogorno e Lavagna.


Urbanistica


Il centro storico chiavarese può essere considerato[7] una delle zone meglio conservate e preservate dell'intero comprensorio del Tigullio. La sua struttura urbana e architettonica è infatti molto diversa dagli altri comuni rivieraschi, soprattutto per la numerosa presenza dei portici medievali lungo la via principale del nucleo storico - il Caruggio Dritto[7] - (via Martiri della Liberazione e via Vittorio Veneto) - simbolo per eccellenza del ceto borghese dalla seconda meta del XIV secolo[7].

In passato, qui si concentravano (soprattutto nei "bassi" delle case e dei palazzi) le maggiori attività legate alla produzione artigianale e "di bottega", ma anche in epoca più moderna e contemporanea mantiene, di fatto, una destinazione commerciale[7]. Una maggiore rivalutazione dell'area si ebbe con la pedonalizzazione, dagli anni novanta del Novecento, della via principale e di alcune vie laterali, che lo hanno reso di fatto un pregiato "salotto pedonale". La sua struttura ricalca l'antica "Cittadella"[7], cuore dell'antico borgo medievale chiavarese, con i pregiati palazzi decorati nel classico stile genovese. Il caratteristico centro storico, rinomato ed apprezzato, è meta di numerosi turisti soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo.

Verso l'entroterra del territorio comunale si sviluppano i quartieri più moderni come Sampierdicanne, Ri (Piani di Ri e Ri Basso) e Caperana costituiti, oltre che da unità densamente abitative, anche da realtà artigianali e produttive. Sulle prime colline sorgono i nuclei di Campodonico, Maxena, Sanguineto e Sant'Andrea di Rovereto, queste ultime riconosciute dallo statuto comunale come frazioni.


Economia


La città è un importante centro commerciale del comprensorio tigullino con la presenza di piccole e medie imprese legate all'attività cantieristica-navale, metalmeccanica, della gomma e della lavorazione dell'ardesia. Tra le realtà artigianali si conservano antichi mestieri come la fabbricazione della famosa "sedia di Chiavari" (la "chiavarina"), oppure l'arte tessile finalizzata alla realizzazione di merletti e di macramè.[57]

Sul territorio si sono sviluppate, inoltre, attività economiche legate all'agricoltura, floricoltura e alla pesca ittica.

Dalla fine dell'Ottocento e dal Novecento in poi si presenta come una cittadina dedicata soprattutto alle attività del settore terziario con la presenza di attività ricettive e balneari.

L'importanza economica della città, e del suo circondario, sarà la base per l'istituzione nel 1870 del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure (in origine Banco di Sconto del Circondario di Chiavari).

A Chiavari hanno sede l'azienda Artematica, produttrice di software e rinomata a livello internazionale nello sviluppo di videogiochi, e le Edizioni Cavalcare.


Infrastrutture e trasporti


La stazione di Chiavari
La stazione di Chiavari

Strade


Il centro di Chiavari è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che permette il collegamento stradale con Zoagli, a ovest, e con Lavagna a est; la provinciale 32 consente il collegamento con il territorio di Leivi. Inoltre è raggiungibile anche grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A12.

Grazie alla sua posizione geografica, posta al centro del golfo del Tigullio, la città di Chiavari viene considerata un'importante nodo stradale e sbocco da e per la val Fontanabuona - da qui diparte la strada statale 225 della Val Fontanabuona - e con l'attigua Lavagna delle altre valli Graveglia, Sturla e Aveto permettendo così la comunicazione stradale e commerciale tra la costa rivierasca e l'immediato entroterra del levante genovese.


Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Chiavari.

Chiavari è servita dalla omonima stazione ferroviaria, inaugurata nel 1868, sulla linea Genova-Pisa.


Mobilità urbana


Dall'autostazione di Chiavari (antistante la stazione ferroviaria) un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus urbani e interurbani con le principali località del territorio comunale, del comprensorio del Tigullio, della val Fontanabuona, della valle Sturla, della val d'Aveto e della val Graveglia.

Ulteriori collegamenti interurbani arrivano fino a Bargagli e poi a Genova, facendo capolinea davanti alla stazione di Genova Brignole.


Amministrazione


Palazzo Bianco, sede del municipio.
Palazzo Bianco, sede del municipio.
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1949 Colombo Sannazzari Democrazia Cristiana Sindaco
1949 1956 Giovanni Salvatore Chiarella Democrazia Cristiana Sindaco
1956 1960 Raffaele Ferretti Democrazia Cristiana Sindaco
1960 1981 Luigi Gatti Democrazia Cristiana Sindaco
1981 1983 Giuseppe Razzetta Democrazia Cristiana Sindaco
16 settembre 1985 17 giugno 1989 Mazarino De Petro Democrazia Cristiana Sindaco
17 giugno 1989 7 ottobre 1989 Cesare Ricci Comm. straord.
27 dicembre 1989 12 agosto 1993 Renzo Repetto Democrazia Cristiana Sindaco [58]
12 agosto 1993 6 dicembre 1993 Bruno D'Alfonso Comm. straord. [59]
6 dicembre 1993 17 novembre 1997 Vittorio Agostino Lega Nord Sindaco
17 novembre 1997 28 maggio 2002 Vittorio Agostino Lega Nord Sindaco
11 giugno 2002 7 gennaio 2003 Alessandra De Barbieri Chiavari Avanti Così
(lista civica di centro-destra)
Sindaco [60]
7 gennaio 2003 10 giugno 2003 Ferdinando Buffoni Comm. straord. [61]
10 giugno 2003 23 febbraio 2007 Sergio Poggi Indipendente
(coalizione di centro-sinistra[62])
Sindaco [63]
23 febbraio 2007 29 maggio 2007 Vincenzo Pellegrini Comm. straord. [64]
31 maggio 2007 22 maggio 2012 Vittorio Agostino Chiavari Avanti Così e Uomini e Città
(liste civiche di centro-destra[65])
Sindaco
22 maggio 2012 27 giugno 2017 Roberto Levaggi Il Popolo della Libertà e civiche[66] Sindaco
27 giugno 2017 23 agosto 2021 Marco Di Capua Indipendente
(coalizione di liste civiche[67])
Sindaco [68]
23 agosto 2021 26 giugno 2022 Silvia Stanig Indipendente [69]
(coalizione di liste civiche)
Vicesindaco
sindaco facente funzioni
[70]
26 giugno 2022 in carica Federico Messuti Indipendente [71]
(coalizione di liste civiche)
Sindaco

Sport


Lo sport a Chiavari iniziò a svilupparsi nella seconda metà del XIX secolo, con la fondazione della Società di Tiro a Segno nel 1863[72] e della Società Ginnastica Pro Chiavari - a carattere polisportivo - nel 1893[73]. Agli inizi del secolo successivo furono attive nel podismo la Veloce Club Chiavari[74] e nel calcio l'Ardita Juventus[75] e l'Entella, quest'ultima fondata nel 1914[76], mentre al termine della prima guerra mondiale sorsero la Bocciofila Chiavarese[77] e la polisportiva Sport Club Aurora[78], entrambe nel 1919.

La tradizione sportiva cittadina - arrivata a ricomprendere oltre sessanta società contemporaneamente attive[79][80] - si sviluppò su questi pionieristici sodalizi, portando nel tempo le squadre locali alla conquista di titoli nazionali[72] ed europei[81][82] in molteplici discipline. Sportivi chiavaresi si sono inoltre laureati Campioni d'Italia[83], d'Europa[84], del Mondo[85] ed hanno preso parte a diverse edizioni dei Giochi olimpici[86][87], mentre la città stessa ha ospitato a più riprese manifestazioni sportive a carattere nazionale[88][89] ed internazionale[90][91].


Discipline sportive


Atletica leggera

Ad inizio XX secolo sia la Pro Chiavari[74] sia la Veloce Club Chiavari[92] furono attive oltre che con i propri atleti, anche nell'organizzazione di corse cittadine. Negli anni 1920 anche l'Aurora Chiavari si dedicò all'attività podistica[93], mentre a livello individuale il chiavarese Mario De Negri fu parte della staffetta 4x400 metri ai Giochi olimpici di Los Angeles 1932[86].

Tra le società cittadine attualmente attive nell'atletica leggera vi sono l'Atletica Levante[94], la Chiavari-Tigullio Outdoor[95] ed i Maratoneti del Tigullio[96].

Bocce
La formazione della Bocciofila Chiavarese vincitrice della Coppa Europa nel 1991, cui seguirono altre cinque affermazioni.
La formazione della Bocciofila Chiavarese vincitrice della Coppa Europa nel 1991, cui seguirono altre cinque affermazioni.

La Bocciofila Chiavarese raccolse i suoi principali successi tra il 1990 e il 1998, quando ottenne sette Scudetti consecutivi e sei Coppe Europa, di cui cinque consecutive[81]. Milita in Serie A2[97].

Calcio

Agli albori del calcio in Italia due giocatori chiavaresi vinsero in più occasioni il campionato: Paolo Rossi fu campione d'Italia per quattro volte con la maglia del Genoa[98], Mario Cevenini raggiunse lo stesso traguardo una volta con l'Inter[99] ed un'altra con la Novese[100]. La pratica di questo sport ebbe una buona diffusione in città[101] e vennero fondate le prime due compagini: l'Ardita Juventus[75] che prese parte alla Promozione 1914-1915 e l'Entella[76] che - dopo una breve fusione con la Pro Chiavari[102] - esordì nel 1920[103] e raggiunse il secondo livello assoluto nel 1922 schierando principalmente giocatori locali, tra i quali Enrico Sannazzari[104]; anche l'Aurora Chiavari avviò una sua sezione calcio nel 1919[105]. Dagli anni 1930 l'Entella emerse quale principale compagine cittadina[106], disputando numerosi campionati in Serie C[107] fino agli anni 1970 in cui abbandonò il terzo livello del campionato[108].

A cavallo tra il XX e il XXI secolo emersero altri calciatori locali come Umberto Calcagno, Campione d'Italia con la Sampdoria[109] e - dopo il ritiro - presidente dell'Associazione Italiana Calciatori[110], Simone Basso e Silvano Raggio Garibaldi[111]. Negli anni 2010 per la prima volta una seconda squadra cittadina raggiunse un livello superiore a quello dei campionati regionali - il Chiavari Calcio Caperana che prese parte alla Serie D[112] - e la Virtus Entella, denominazione assunta nel 2005 dallo storico sodalizio[113], ottenne al culmine di un periodo di forte crescita sportiva la promozione in Serie B[114], cui prese parte per complessive sei stagioni[115]. Nella stagione 2022-2023 milita in Serie C[116].

La città è inoltre sede di una delegazione distrettuale della Federazione Italiana Giuoco Calcio che organizza annualmente il girone locale del campionato di Terza categoria[117] e di una sezione dell'Associazione Italiana Arbitri[118], nella quale si formò tra gli altri il chiavarese Alberto Picasso[119]. Fino al 2011 Chiavari fu sede dell'Entella Femminile, che raggiunse la Serie A2[120] e nel 2019 ospitò una squadra di beach soccer, denominata anch'essa Virtus Entella[121].

Canoa polo

La squadra cittadina Pro Scogli Chiavari ottenne la vittoria del suo primo campionato italiano nel 1998, cui ne seguirono altri dieci,[122] oltre a quattro Coppe Italia[123] e tre European Club Championship[82][124]. Il sodalizio è iscritto alla Serie A[125] ed il giocatore più rappresentativo è il chiavarese Luca Bellini, capitano della Nazionale italiana Campione del mondo nel 2016[126].

Ciclismo

La Pro Chiavari avviò sin dalla fondazione una sezione ciclistica[127], disciplina in seguito praticata dall'Aurora Chiavari che fu attiva nel ciclismo dilettantistico lanciando alcuni corridori nel mondo del professionismo[128]. Dagli anni 2010 è dedita unicamente all'organizzazione di manifestazioni sportive[129], come la tappa del Giro d'Italia 2015 che partì da Chiavari il 12 maggio[130]. La città fu sede di partenza di tappe del Giro d'Italia anche nel 1994[131] e 1958, edizione quest'ultima che la vide inoltre sede di arrivo della frazione partita da Mondovì vinta dal toscano Silvano Ciampi[90]. Chiavari fu inoltre sede di arrivo del Giro dell'Appennino nel 2016[132] e nel 2017[133]. Dal 2018 è professionista il ciclista locale Luca Raggio[134].

Ginnastica
Guido Figone, ginnasta della Pro Chiavari otto volte Campione italiano e olimpionico a Londra 1948 e Helsinki 1952.
Guido Figone, ginnasta della Pro Chiavari otto volte Campione italiano e olimpionico a Londra 1948 e Helsinki 1952.

La squadra femminile della Pro Chiavari ottenne il titolo di Campione d'Italia[72][135] al X concorso nazionale disputatosi a Venezia nel 1920[136][137]. Dal punto di vista individuale trascorse la sua carriera nella società il ginnasta chiavarese Guido Figone[138], che fu recordman di vittorie nel Concorso individuale ai Campionati italiani assoluti con 8 successi consecutivi dal 1948 al 1955[83] e olimpionico ai Giochi di Londra 1948 e Helsinki 1952[87]. Nell'edizione del 1948 durante la premiazione della competizione del cavallo con maniglie - da lui conclusa al quinto posto - gli venne erroneamente consegnata la medaglia di bronzo[87][139].

Nel 1969 la società venne insignita della Stella d'oro al merito sportivo[140] e la squadra maschile partecipò al Campionato di Serie A2 per diversi anni[141], fino al 2012[142].

Nuoto e pallanuoto

Sia la Pro Chiavari[72], sia l'Aurora Chiavari[143] praticarono il nuoto di fondo: ai Campionati italiani estivi di nuoto 1910 la staffetta della Pro Chiavari ottenne la medaglia d'argento nella 3x200 m in mare[144]. Tra i nuotatori cittadini, Edoardo Stochino ottenne la medaglia di bronzo agli Europei 2014, nella 25 km[145].

Risale al 1946 la fondazione della Rari Nantes Chiavari - in seguito Chiavari Nuoto - attiva oltre che nel nuoto e nel nuoto sincronizzato anche nella pallanuoto[146], specialità in cui ha partecipato per nove volte alla Serie A1, la più recente nel 2008[147]. Tra i pallanuotisti locali Andrea Mangiante ha vinto otto Scudetti e tre Euroleghe in forza alla Pro Recco[148], Stefano Luongo uno scudetto con la medesima formazione, oltre alla Medaglia d'oro ai Mondiali 2019[85].

Pugilato
Aldo Traversaro, detentore del titolo EBU dei pesi mediomassimi dal 1977 al 1979, con il maestro Tito Copello, entrambi dell'Aurora Chiavari.
Aldo Traversaro, detentore del titolo EBU dei pesi mediomassimi dal 1977 al 1979, con il maestro Tito Copello, entrambi dell'Aurora Chiavari.

Nel pugilato fu attiva l'Aurora Chiavari[128], nella quale si formò il chiavarese Aldo Traversaro, detentore del titolo europeo dei pesi mediomassimi dell'European Boxing Union tra il 1977 e il 1979[84]. L'attività pugilistica si è successivamente scissa in una società indipendente: la Pugilistica Tito Copello[149].

Scherma

Alla fondazione, la Pro Chiavari organizzò tra le altre la sezione scherma[127], attività successivamente abbandonata. L'attuale compagine cittadina Chiavari Scherma è nata nel 1967[150] ed è stata insignita nel 2017 della Stella d'oro al merito sportivo[151]. La squadra femminile milita in Serie A1[152][153].

Altre discipline

Ulteriori attività sportive avviate in città tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo furono, da parte della Pro Chiavari, l'alpinismo[72] e la lotta[154] e - in seno all'Aurora Chiavari - la pallacanestro[143]. Tutte queste discipline sono localmente ancora praticate, rispettivamente dalla Sezione Chiavari «Alberto Bozzo» del Club Alpino Italiano[155] e dalle società Chiavari Ring[156] e Aurora Basket Chiavari[157]. Il tiro a segno è tuttora appannaggio della più antica società sportiva cittadina: il Tiro a segno nazionale sezione di Chiavari[158].

Tra gli sport la cui pratica venne avviata successivamente sono attive altre società: nel baseball Baseball Club Dolphins, nel football americano Predatori Golfo del Tigullio, nella ginnastica aerobica Aerobica Entella, nel judo Asaj Judo Chiavari Libertas, nella pallavolo Amis Chiavari e Beach Sports Chiavari, nel sollevamento pesi Pesistica Chiavari, nel tennis Tennis Chiavari e nella vela la Sezione Chiavari-Lavagna della Lega Navale Italiana e lo Yacht Club Chiavari[159].


Impianti sportivi


Lo stadio comunale, inaugurato nel 1935.
Lo stadio comunale, inaugurato nel 1935.

Il principale impianto sportivo cittadino è lo stadio comunale[160], deputato alla pratica del calcio e - attraverso il centro polisportivo attrezzato al suo interno - del judo, della lotta, del pugilato e del sollevamento pesi[161]. Inaugurato nel 1935[162], il nucleo storico della struttura è posto sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona[163]. Lo stadio è omologato per 5 587 spettatori[164] ed ha ospitato incontri calcistici di numerose competizioni quali Coppa Italia[165], Serie B[166], Serie A2 femminile[120], Torneo di Viareggio[91], Supercoppa femminile[167], nonché la finale del Campionato Primavera 2014-2015[89] ed un incontro della Nazionale italiana Under-21 nel 2016[168]. È stato inoltre sede di incontri di pugilato negli anni 1960[169] e 1970[170] e di concerti dei principali artisti musicali italiani[171] tra gli anni 1970[172] e 1990[173].

Altre strutture cittadine sono il palasport Massimo Carrino[174] costruito nel 1982 nel quartiere Sampierdicanne[175] ed un secondo palasport inaugurato nel 2003[176] che ospita al suo interno due diversi impianti: la piscina Mario Ravera[177] - già sede di incontri di Serie A1 di pallanuoto[178] - e la palestra Guido Figone[179]. Sono presenti strutture sportive anche nell'area denominata Colmata a mare - i campi da calcio del centro sportivo Franco Celeri[180] ed un campo da bocce[181] - e, nel quartiere Caperana, lo stadio Angelo Daneri[182].

Caduta in disuso è la piscina del Lido, inaugurata nel 1938 dal capo del governo Benito Mussolini[183] ed utilizzata per l'organizzazione dei Campionati italiani di nuoto nel 1940[184], 1947[185], 1977 - nei quali il trentino Marcello Guarducci fece registrare il record italiano ed europeo dei 100 stile libero[88] - e 1982[186]. Nel passato cittadino furono attivi altri impianti quali i campi sportivi di Corso Dante[187] e Sampierdicanne[75], costruiti negli anni 1910 per ospitare partite di calcio, in precedenza giocate sul terreno di piazza Roma[188].


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. Fonte da "Lunaio 2011", calendario edito dall'Associazione culturale "O Castello"
  6. Per la sua importanza geografica e comprensoriale a Chiavari sono dislocati diversi uffici pubblici e istituzionali (uffici distaccati della città metropolitana, di sindacati nazionali, ordini professionali, centro per l'impiego e formazione lavorativa) facenti capo per tutto il comprensorio del Tigullio e delle valli interne più prossime al all'orbita chiavarese (val Fontanabuona, valle Sturla e val d'Aveto)
  7. Fonte dalla Guida d'Italia-Liguria del Touring Club Italiano, Milano, Mondadori, 2007.
  8. Fonte dal sito Archeocarta.com
  9. Cenni Storici, su comune.chiavari.ge.it, Comune di Chiavari.
  10. Assumerà la nuova e attuale denominazione al termine della seconda guerra mondiale.
  11. Comune di Chiavari, Statuto comunale, su comune.chiavari.ge.it. URL consultato il 21 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012).
  12. Arrondissement di Chiavari con giurisdizione nei cantoni di Chiavari, Borzonasca, Lavagna, Moconesi, Rapallo, Santo Stefano d'Aveto, Sestri Levante e Varese Ligure.
  13. Arrondissement di Sarzana con giurisdizione nei cantoni di Sarzana, Albiano, Calice al Cornoviglio, Fivizzano, Sesta Godano, La Spezia, Lerici, Levanto e Vezzano Ligure.
  14. Arrondissement di Pontremoli con giurisdizione nei cantoni di Pontremoli, Bagnone, Berceto, Borgo Val di Taro, Compiano, Filattiera, Groppoli e Terrarossa.
  15. La storia, su diocesichiavari.it, Diocesi di Chiavari. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  16. Marco Caselli, "Vite transnazionali? Peruviani e peruviane a Milano", Milano: FrancoAngeli 2009, pag. 31.
  17. Giorgio Galli, Storia del Partito Armato, Milano, Edizioni CDE, 1986.
  18. Proposta di legge: Istituzione della provincia del Tigullio (PDF), su camera.it, Camera dei Deputati, 24 ottobre 2001. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  19. Chiavari, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  20. Fonte dal sito Maranatha.it-Santuario di Nostra Signora dell'Orto, su maranatha.it. URL consultato il 21 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2011).
  21. Cammilleri, cap. 18 dicembre.
  22. Franco Ragazzi, Chiavari, Chiavari, SAGEP Libri & Comunicazione, 1984, ISBN 88-7058-107-1.
  23. Raimondo Spiazzi, Nostra Signora dell'Orto in Chiavari, Chiavari, Tipolitografia Emiliani Rapallo, 1994.
  24. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di San Giovanni Battista, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  25. Fonte dal sito degli Oblati di Maria Vergine, su provinciaitaliana.omv.org. URL consultato il 22 novembre 2012.
  26. Fonte dal sito dei Frati Cappuccini della Liguria, su cappucciniliguri.it. URL consultato il 16 novembre 2012.
  27. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di Santa Margherita d'Antiochia, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  28. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di San Michele Arcangelo, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  29. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di San Giuseppe, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  30. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di San Giacomo, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  31. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di San Pietro, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  32. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di Nostra Signora della Salute e di San Bernardo, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  33. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di San Martino, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  34. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di Sant'Andrea, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  35. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Chiesa di Sant'Antonino, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  36. Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Santuario della Madonna dell'Olivo, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  37. L'ex convento ospita la sezione distaccata di Chiavari dell'Istituto di Istruzione Superiore "G. Natta-G.V. Deambrosis", con sede principale a Sestri Levante
  38. Fonte dal sito del Progetto Artigullio, su artigullio.scuolaeformazioneliguria.it. URL consultato il 17 novembre 2012.
  39. Fonte dal sito de Il Giornale.it, su ilgiornale.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  40. Fonte dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, su archeoge.liguria.beniculturali.it. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2012).
  41. Fonte dal sito Rete Natura 2000-Pineta e lecceta di Chiavari, su natura2000liguria.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  42. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  43. Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato l'11 ottobre 2021.
  44. Dati superiori alle 20 unità
  45. Fonte dal sito Ambiente in Liguria (PDF), su ambienteinliguria.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  46. Giacomo Grassi, Boom telecamere - Chiavari da record a livello europeo, in Corriere Mercantile, 23 novembre 2012, p. 2.
  47. Le scuole del territorio metropolitano genovese, su istruzione.cittametropolitana.genova.it. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  48. Fonte dal sito Archeocarta, su archeocarta.com. URL consultato il 2 settembre 2011.
  49. Approfondimenti sul sito del Museo di Fisica e meteo-sismologia "G. Sanguineti - G. Leonardini" Archiviato il 5 gennaio 2017 in Internet Archive.
  50. Approfondimenti sul museo diocesano dal sito Trigoso.it
  51. Approfondimenti sul sito della Società Economica/Museo Storico Archiviato il 19 maggio 2007 in Internet Archive.
  52. Fonte dal sito della Società Economica, su societaeconomica.com. URL consultato il 2 settembre 2011.
  53. Fonte dal sito Storiaradiotv.it, su storiaradiotv.it. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2010).
  54. La troupe di Martin Scorsese a Chiavari http://portofinonews.it/, 14 giugno 2013
  55. Radice di Chiavari, su agriligurianet.it. URL consultato il 6 luglio 2014.
  56. Fonte dal quotidiano locale Levante News.it[collegamento interrotto]
  57. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 9.
  58. Dopo le dimissioni di 26 consiglieri la giunta cade per la mancanza del numero legale
  59. Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 6 settembre 1993 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 18 settembre 1993
  60. Si dimette dalla carica amministrativa dopo le dimissioni di 8 consiglieri tra cui il vicesindaco Tiscornia
  61. Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 6 febbraio 2003 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2003
  62. Coalizione formata da DS, DL, IdV, PdCI, Udeur e civiche
  63. Dopo le dimissioni di 10 consiglieri la giunta cade per la mancanza del numero legale
  64. Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 23 febbraio 2007 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 15 marzo 2007
  65. Poi sostenuto anche dalla Lega Nord fino alle dimissioni del suo assessore Beaud
  66. Liste civiche Chiavari nel Cuore e Chiavari Domani, dal 2013 unica lista civica di centro-destra Noi di Chiavari dopo lo scioglimento del PdL e l’allontanamento del vice-sindaco Piombo di Chiavari nel cuore
  67. Liste civiche Marco Di Capua Sindaco, Avanti Chiavari e Maestrale e dopo il 1º turno apparentamento con Partecipattiva, che era coalizzata con Sinistra in Comune, e accordo con Cambia con me! che termina 2 anni dopo con Giovanni Giardini che passa all'opposizione. In occasione delle elezioni europee del 2019 e delle regionali del 2020 il consigliere Alberto Corticelli e altri colleghi della lista civica del sindaco sostengono esponenti della Lega. Gli assessori Ratto e Maggio, insieme a diversi consiglieri comunali di maggioranza, nel novembre 2019 si avvicinano al partito di centrodestra Cambiamo! sostenendo Ilaria Cavo alle regionali del 2020
  68. Deceduto durante la carica amministrativa
  69. In quota Partecipattiva
  70. Subentra con Decreto del Presidente della Repubblica del 13 settembre 2021 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 239 del 6 ottobre 2021
  71. In quota Avanti Chiavari e sostenuto anche da Partecipattiva, Maestrale e Giovani per Chiavari
  72. Giuseppe Barrontini e Federico Picchi, Cento anni e non solo cento... le Società Sportive Centenarie della Provincia di Genova (PDF) (Catalogo mostra), 6 giugno 2014.
  73. La Pro Chiavari festeggia 120 anni con Igor Cassina, su Primocanale, 8 novembre 2013. URL consultato il 21 novembre 2020.
  74. Biografia di Emilio Lunghi, su ASAI Bruno Bonomelli. URL consultato il 21 novembre 2020.
  75. Carlo Fontanelli, 100 anni biancocelesti, Empoli, Geo Edizioni, 2014, p. 26.
  76. Dario Costa, Entella 50: Numero unico per la celebrazione del cinquantennio della Società, Rapallo, 1964, p. 8.
  77. Danilo Sanguineti, La Bocciofila Chiavarese compie un secolo di vita, su Piazza Levante, 10 gennaio 2019. URL consultato il 20 novembre 2020.
  78. Giuseppe Valle, Chiavari: la Società Aurora compie 100 anni, su Levante News, 7 novembre 2019. URL consultato il 25 novembre 2020.
  79. Chiavari, Leivi e Cogorno hanno presentato la candidatura a “Comunità Europea dello Sport 2017”, su Liguria Business journal, 25 febbraio 2016. URL consultato il 28 novembre 2020.
  80. Entella Vicenza 4:1. Il successo nel calcio indica che il Tigullio può crescere anche in altri campi, su Tigullio News, 20 dicembre 2015. URL consultato il 28 novembre 2020.
  81. Maurizio Traverso, “Nel 1919, vestita di voile e di chiffon..." Chiavarese, un secolo di passione, su La Gazzetta dello Sport, 26 febbraio 2019. URL consultato il 20 novembre 2020.
  82. Danilo Sanguineti, Pro Scogli, che leggenda: è ancora sul tetto d'Europa, su Piazza Levante, 3 ottobre 2019. URL consultato il 19 novembre 2020.
  83. Pozzo nella storia della ginnastica, su La Stampa, 10 luglio 2016. URL consultato il 21 novembre 2020.
  84. Elisa Folli, Chiavari, Aldo Traversaro all’inaugurazione delle nuove palestrine: «Quella volta che ho incontrato Sylvester Stallone…», su Il Secolo XIX, 15 settembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
  85. Danilo Sanguineti, Stefano Luongo, la rinascita di un campione dopo la grande paura, su piazzalevante.it, 8 agosto 2019. URL consultato il 28 novembre 2020.
  86. Mario De Negri, su Olympedia. URL consultato il 26 novembre 2020.
  87. Elio Trifari, Le medaglie regalate all'Italia, su La Gazzetta dello Sport, 19 giugno 2008. URL consultato il 21 novembre 2020.
  88. Guarducci, Marcello, su Enciclopedia Treccani. URL consultato il 28 novembre 2020.
  89. Matteo Macor, Chiavari, il Torino si aggiudica lo scudetto Primavera, su la Repubblica, 16 maggio 2015. URL consultato il 14 novembre 2020.
  90. Giro d'Italia, su La Gazzetta dello Sport. URL consultato il 27 novembre 2020.
  91. Gabriele Ingraffia, Calcio, Torneo di Viareggio: Genoa, Sampdoria ed Entella, in scena a Chiavari e Lavagna, su Genova24, 31 gennaio 2012. URL consultato il 15 novembre 2020.
  92. Fortior Podistico Italiano (PDF), su La Stampa Sportiva, 12 luglio 1908, p. 17. URL consultato il 21 novembre 2020.
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[de] Chiavari

Chiavari ['kja:vari] (ligurisch Ciävai) ist eine italienische Gemeinde mit 27.725 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Region Ligurien, Metropolitanstadt Genua.

[en] Chiavari

Chiavari (Italian pronunciation: [ˈkjaːvari]; Ligurian: Ciävai [ˈtʃaːvaj]) is a comune (municipality) in the Metropolitan City of Genoa, in Italy.[3] It has about 28,000 inhabitants. It is situated near the river Entella.[3]

[es] Chiavari

Chiavari (Ciävai en ligur) es una comuna de Italia perteneciente a la ciudad metropolitana de Génova, en la región de Liguria. Cuenta con una población de de 27 865 habitantes.

[fr] Chiavari

Chiavari est une ville italienne d'environ 27 600 habitants, située dans la ville métropolitaine de Gênes, dans la région Ligurie au Nord-Ouest de l'Italie.
- [it] Chiavari

[ru] Кьявари

Кьявари (итал. Chiavari) — коммуна в Италии, располагается в регионе Лигурия, в провинции Генуя.



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