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Visso è un comune italiano di 986 abitanti[1] della provincia di Macerata.

Visso
comune
Visso – Veduta
Visso – Veduta
Uno scorcio di Visso prima dei terremoti del 2016
Localizzazione
Stato Italia
Regione Marche
Provincia Macerata
Amministrazione
SindacoGian Luigi Spiganti Maurizi (Insieme per Visso) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate42°55′51.17″N 13°05′18.42″E
Altitudine607 m s.l.m.
Superficie100,4 km²
Abitanti986[1] (31-7-2021)
Densità9,82 ab./km²
FrazioniAschio, Borgo San Giovanni, Croce, Cupi, Fematre, Macereto, Mevale, Molini di Visso, Orvano, Ponte Chiusita, Rasenna, Riofreddo, Villa Sant'Antonio
Comuni confinantiFiastra, Castelsantangelo sul Nera, Cerreto di Spoleto (PG), Foligno (PG), Monte Cavallo, Pieve Torina, Preci (PG), Sellano (PG), Serravalle di Chienti, Ussita, Valfornace
Altre informazioni
Cod. postale62039
Prefisso0737
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT043057
Cod. catastaleM078
TargaMC
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 350 GG[3]
Nome abitantivissani
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Visso
Visso – Mappa
Visso – Mappa
Posizione del comune di Visso nella provincia di Macerata
Sito istituzionale

Geografia fisica


Attraversato dallo spartiacque Tirreno-Adriatico, il territorio comunale ricade per buona parte nel bacino idrografico del fiume Nera, l'affluente del Tevere che nasce sui Monti Sibillini e attraverso le Gole della Valnerina prosegue il suo percorso verso Terni. Il capoluogo è posto alla confluenza di cinque vallate (e altrettanti corsi d'acqua), in una conca circondata da montagne con versanti ripidi e boscosi e dolci cime a prato/pascolo; l'altitudine del territorio è compresa tra i 600 metri circa del fondovalle e i 1800 metri del Monte Cardosa.

Visso ha un'exclave, identificabile nella frazione di Cupi, compresa tra i comuni di Pieve Torina, Fiordimonte, Acquacanina e Ussita.


Origine del nome


Il toponimo Visso (in dialetto locale Vissu[4]) deriva probabilmente dal latino vicus (villaggio) ma potrebbe riflettere l'antroponimo germanico Wiso[5].


Storia


Il più antico e sicuro reperto archeologico che testimonia l'esistenza di un abitato in epoca romana è l'epigrafe funeraria di un libertus, pubblicata nel CIL e datata tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.; sembra che lo schiavo liberato appartenesse alla tribù Horatia, stanziata nei dintorni di Spoleto. Trovandosi a confine tra le Regioni del Samnium e dell'Umbria, con l'arrivo dei Longobardi e la fondazione del ducato di Spoleto, il territorio della medio-alta Valnerina passò nel 576 sotto la giurisdizione del Gastaldato di Ponte.

Dopo il Mille, le popolazioni dei feudi circostanti la conca diedero vita al primo agglomerato urbano indicato con il nome di Visse; inizialmente posto sul Colle di San Giovanni, dove fu costruita nel XIII secolo la Rocca, per una serie di fattori il nucleo abitativo venne spostato a fondovalle, intorno alla nascente Pieve di Santa Maria. Incisero probabilmente la disponibilità di acque sorgive e fluviali (con costruzione di mulini e regimentazione dei fiumi) e la maggiore vicinanza alle vie di commercio (soprattutto di lana lavorata e bestiame), ma il processo di inurbamento fu accelerato dalla ricostruzione successiva al distruttivo terremoto del 1328. Risulta notevole che, nei secoli successivi, Visso non abbia più avuto un danneggiamento di simile gravità (fino al 2016), mentre la vicina Norcia è stata pesantemente ricostruita più volte.

Pur senza mai staccarsi dallo Stato della Chiesa (le chiavi papali sono tuttora nello stemma comunale), tra il XII e il XIII secolo Visso crebbe e si organizzò in libero comune con l'annessione dei feudi nobiliari ed ecclesiastici tra Ussita e Castelsantangelo, rivaleggiando fortemente con i comuni limitrofi (in specie Norcia, Camerino, Montefortino, Montemonaco e Acquacanina) per il controllo del commercio ovino. Tuttavia, le libertà comunali iniziarono a declinare già dalla fine del XIV secolo, quando il ducato di Spoleto passò sotto il diretto controllo del Papa e il governo di Visso venne affidato alla potente famiglia guelfa dei Da Varano, duchi di Camerino. Poiché però le sempre difficili esigenze del territorio (e la natura ostile dei vissani) rendevano incostante il potere effettivo della Signoria, nel XV secolo il governo fu affidato definitivamente a un rappresentante pontificio; rimasero, con l'approvazione del Papa, alcune delle libertà giuridiche espresse dagli Statuti comunali. La prima metà del '400 fu per la cittadina un periodo di profonda crisi (detto "la ruina di Visso"), dovuto ai saccheggi delle compagnie di ventura (da cui il toponimo "Ponte Spagnolo") e al susseguirsi di epidemie di peste; dopo la Pace di Lodi, il commercio riprese e con una serie di restauri Visso iniziò ad assumere le forme rinascimentali che tuttora caratterizzano i palazzi e le vie principali del centro storico.

In un territorio così montuoso e impervio, tuttavia, rimaneva il problema delle risorse agricole: la scarsità di spazi coltivabili, così come di pascoli e di boschi per il legname, spingeva i vissani a sconfinare, continuando così ad accendere feroci dispute con i vicini. L'ultimo grande scontro avvenne con Norcia nel 1522 per il possesso dei produttivi terreni sopra la frazione di Gualdo: la cosiddetta Battaglia del Pian Perduto (il cui scacchiere fu l'altopiano di Castelluccio di Norcia). Questa battaglia deve la sua fama a un poema eroicomico del '600, che narra (non molto imparzialmente) di come l'astuzia e la fede dei vissani avessero sconfitto la baldanza del nemico in superiorità numerica. L'opera è tradizionalmente attribuita a tal Berrettaccia, poeta-pastore di Castelsantangelo sul Nera, ma l'uso delle rime per la tradizione orale e la commistione di toni (da grotteschi a celebrativi, da popolari a religiosi) suggeriscono la presenza di più autori tra cantastorie e chierici della montagna tra XVI e XVII secolo.

Fin dalla sua costituzione (e formalmente fino alla fine del XVIII secolo) il Comune di Visso era diviso in guaite, subunità amministrative come erano le contrade per gli altri comuni italiani: Guaita Plebis (la Pieve di S.Maria, ovvero il centro storico e l'attigua frazione di Borgo San Giovanni), Guaita Uxitae (Ussita), Guaita Montana (Castelsantangelo sul Nera), Guaita Villae (Villa Sant'Antonio), Guaita Pagese (le "frazioni di frontiera" Cupi, Macereto e Aschio). A rappresentanza di ogni Guaita era eletto un Priore, che presiedeva con gli altri l'assemblea riunita nel Palazzo omonimo, facendosi garante delle leggi promulgate dai Governatori (dopo l'età comunale, dal delegato papale).

Dopo il 1797, con l'avvento di Napoleone Bonaparte, Visso fece parte della breve Repubblica Romana (dipartimento del Clitunno) e poi dei domìni francesi italiani (Trasimeno); in questo periodo venne costruito il Cimitero fuori dalle mura, mentre furono annesse le frazioni nursine di Saccovescio, Castelvecchio, Sant'Eutizio, Campi, Ancarano, Croce, Orvano, Fematre, Riofreddo, Chiusita, Mevale e Rasenna. Con la Restaurazione Visso tornò sotto lo stato pontificio (restituendo alcune frazioni a Norcia) e nel 1822 ottenne il rango di "Città" con il motto "ANTIQUUM ET FIDELE VISSUM"; tale titolo può essere visto come un riconoscimento dell'importanza raggiunta per l'economia della montagna, oltre che di fedeltà verso il Papa. Marginalmente coinvolta nel processo risorgimentale, se si esclude un passaggio di Garibaldi e la parabola del poeta-pastore Giuseppe Rosi, al plebiscito del 1860 Visso votò per l'annessione alla monarchia dei Savoia, e alla proclamazione del Regno d'Italia venne accorpata alla provincia di Macerata. È interessante notare che solo nel 1985 il paese passò dall'arcidiocesi di Spoleto a quella di Camerino.

Nel 1913[6] le frazioni di Castelsantangelo sul Nera e Ussita vennero elevate a comuni distaccandosi da Visso, che poi ebbe una breve parentesi amministrativa (1927-1929) nella provincia di Perugia[7][8]. Durante la seconda guerra mondiale, Visso vide operare nel suo territorio i partigiani Pietro Capuzi e Carla Voltolina; nel dopoguerra, a Capuzi è stata dedicata una Piazza (oltre che una lapide sulla sua casa in Via Leopardi), mentre la prospiciente torre difensiva sul Monte Efra fu restaurata e trasformata in Monumento ai Caduti.

Negli anni del boom, sull'onda dell'apertura degli impianti invernali di Frontignano di Ussita e di Monte Prata a Castelsantangelo, Visso è diventata una meta turistica ambita dagli appassionati della montagna; nonostante lo sviluppo e l'espansione dell'abitato fuori dalle mura, come molti altri borghi montani dell'Appennino subì un forte calo demografico.

Dal 1993, Visso è la sede del Parco nazionale dei Monti Sibillini. La città fa parte del Club dei Borghi più belli d'Italia ed è Bandiera arancione certificata dal Touring Club Italiano.

Nel 2016 il territorio del comune è stato duramente colpito da forti terremoti: il borgo e le sue frazioni, già in parte danneggiati dalla scossa del 24 agosto, sono stati devastati dalle scosse epicentrali del 26 ottobre (di magnitudo locale 5.4 e 5.9) e ulteriormente lesionati dal vicino evento del 30 ottobre (6.5 Mw), riportando l'inagibilità del 90% degli edifici e numerosi crolli, specialmente nel centro storico. L'evento sismico, riportato con grande evidenza anche dai media nazionali e internazionali[9], ha profondamente mutato l'assetto urbanistico, con la costruzione di aree urbanizzate per le SAE (soluzioni abitative d'emergenza) e di spazi provvisori per le attività produttive rimaste, in attesa di ulteriori sviluppi.

Il 30 marzo 2017, alcuni membri de "I Caschi Blu della cultura", corpo italiano intervenuto per salvare i tesori culturali delle regioni devastate dal sisma, scoprirono un affresco tra le rovine della Chiesa di San Francesco, probabilmente dipinto dal maestro locale del XV secolo Paolo da Visso[10].


Monumenti e luoghi d'interesse



Edifici religiosi


La gotica Collegiata di Santa Maria.
La gotica Collegiata di Santa Maria.
Il Santuario di Macereto.
Il Santuario di Macereto.

Edifici civili


Il Palazzo dei Priori
Il Palazzo dei Priori

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[11]


Tradizioni e folclore



Cultura



Musei



Musica



Cucina



Il ciauscolo

Salume che ha origine a Visso, il ciauscolo è un insaccato composto da un impasto di carne di maiale: pancetta, spalla, rifilatura di prosciutto e di lonza, sale, vino e aglio. La caratteristica principale di questo salume, diffuso nell'Appennino umbro-marchigiano, è la spalmabilità; ma è il mix di aromi e spezie che garantisce la peculiarità di ogni produttore, nel rispetto della tradizione. Il riconoscimento del marchio di qualità IGP premia il territorio e i produttori locali, in particolare con la dicitura "Prodotto della montagna" nell'etichetta si garantisce lo svolgersi di tutte le fasi in loco, dalla produzione alla stagionatura.


Le cordelle

Si tratta di un formato di pasta lunga, tipo grosso spaghetto fatto a mano, a base di acqua e farina. Viene di solito condita con guanciale, olio, pepe e pecorino.


Il torciglione

Dolce secco della tradizione natalizia umbro-marchigiana a forma di spirale, ricorda un serpente attorcigliato.

La ricetta prevede un impasto a base di uva passa, pinoli, nocciole, noci, fichi secchi, cacao, alchermes, zucchero.


Altri prodotti

Prodotti di grande spessore sono tutti i salumi e i prodotti di norcineria, derivanti dalla lavorazione della carne di maiale. Si possono citare inoltre il Pecorino ottenuto dalla celebre pecora sopravissana, un tempo assai rinomata per la qualità della lana; la trota del Nera, fario o salmonata, il tartufo nero e lo scorzone estivo, i maccheroni dolci, le lenticchie, il farro e la cicerchia (legumi tipici dei Sibillini), il castrato e, tra i dolci, la torta Paolo da Visso.


Economia



Artigianato


Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la rinomata arte della tessitura finalizzata alla realizzazione di tappeti e di tanti altri prodotti caratterizzati da motivi artistici pregiati.[12]


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Triponzo-Visso e Ferrovia Spoleto-Norcia.

Dal 1926 al 1968 Visso (insieme al comune di Triponzo) fu servita (tramite l'omonima stazione posta in Umbria) dalla ferrovia Spoleto-Norcia, una linea a scartamento ridotto che collegava Spoleto con Norcia, che rimase in esercizio dal 1º novembre 1926 al 31 luglio 1968, quando fu soppressa. Le tracce della ferrovia sono quasi tutte conservate, il sedime è stato convertito in una pista ciclabile.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1926 1936 Antonio Fattori Podestà
1936 1943 Felice Venanzoni Podestà
1943 1945 Giovanni Rinaldi Sindaco
1945 1952 Luigi Cappa Sindaco
1952 1960 Antonio Fattori Lista civica Sindaco
1960 1970 Silvio Sensi Democrazia Cristiana Sindaco
1970 1971 Mario Cavalletti Democrazia Cristiana Sindaco
1971 1974 Ado Venanzangeli Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1985 Pietro Tranquilli Democrazia Cristiana Sindaco
28 giugno 1985 14 giugno 1990 Francesco Sensi Democrazia Cristiana Sindaco [13]
15 giugno 1990 23 aprile 1995 Francesco Sensi Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 12 giugno 1999 Alessandro Lucerna Lista civica Sindaco [13][14]
13 giugno 1999 21 giugno 2000[15] Ermete Verrecchia Lista civica di Centro Sindaco [13][16]
27 luglio 2000 12 maggio 2001 Francesco Senesi Commissario straordinario
13 maggio 2001 15 febbraio 2004[17] Giuliano Pazzaglini Lista civica Sindaco [13][18]
16 febbraio 2004 12 giugno 2004 Maria Giulia Minicuci Commissario prefettizio
13 giugno 2004 7 giugno 2009 Giuliano Pazzaglini Lista civica Sindaco [13][19]
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Carlo Ballesi Costruiamo il futuro di Visso Sindaco [13][20]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Giuliano Pazzaglini Insieme per Visso Sindaco [13][21]
27 maggio 2019 in carica Gian Luigi Spiganti Maurizi Insieme per Visso Sindaco [13]

Sport



Calcio


La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Visso 1967 che milita nel girone F maceratese di 3ª Categoria. È nata nel 1967.


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2021.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, SBN IT\ICCU\UMC\0979712.
  5. Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 838, ISBN 88-02-07228-0.
  6. Legge del 22 giugno 1913 contenuta nella Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, numero 660
  7. R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 2
  8. Regio Decreto Legge 24 gennaio 1929, n. 106, art. 1
  9. Terremoto, i borghi da salvare: Visso.
  10. Interventi e recuperi, su marche.beniculturali.it, 21 marzo 2017. URL consultato il 5 aprile 2017.
  11. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
  13. http://amministratori.interno.it/
  14. Risultati delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  15. Dimissionario
  16. Risultati delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  17. Sospensione del Consiglio
  18. Risultati delle elezioni amministrative del 13 maggio 2001, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  19. Risultati delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  20. Risultati delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  21. Risultati delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno

Bibliografia



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На других языках


[de] Visso

Visso ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 1032 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Macerata in den Marken und ist Mitglied der Vereinigung I borghi più belli d’Italia[2] (Die schönsten Orte Italiens).

[en] Visso

Visso is a comune (municipality) in the Province of Macerata in the Italian region Marche, located about 80 kilometres (50 mi) southwest of Ancona and about 50 kilometres (31 mi) southwest of Macerata. It houses the seat of Monti Sibillini National Park.

[es] Visso

Visso es una localidad y comune situada en Italia, perteneciente a la provincia de Macerata, en la región de las Marcas, con 1238 habitantes. En su término está la sede del parque nacional de los Montes Sibilinos.

[fr] Visso

Visso est une commune italienne d'environ 1 030 habitants, située dans la province de Macerata, dans la région Marches, en Italie centrale.
- [it] Visso

[ru] Виссо

Виссо (итал. Visso) — коммуна в Италии, располагается в регионе Марке, в провинции Мачерата.



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