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Tricesimo (Tresesin in friulano[4]) è un comune italiano di 7 616 abitanti[1] del Friuli-Venezia Giulia.

Tricesimo
comune
Tricesimo – Veduta
Tricesimo – Veduta
Piazza Garibaldi con il duomo e il municipio
Localizzazione
Stato Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
CapoluogoTricesimo
SindacoGiorgio Baiutti (liste civiche) dal 12-06-2017 (2º mandato dal 13-06-2022)
Territorio
Coordinate
del capoluogo
46°09′37.8″N 13°12′46.08″E
Altitudine199 m s.l.m.
Superficie17,68 km²
Abitanti7 616[1] (30-9-2021)
Densità430,77 ab./km²
FrazioniAdorgnano, Ara Grande, Ara Piccola, Felettano, Fraelacco, Laipacco, Leonacco, Luseriacco, Colgallo, Braidamatta, San Pelagio, Morena
Comuni confinantiCassacco, Pagnacco, Reana del Rojale, Tarcento, Tavagnacco, Treppo Grande, Colloredo di Monte Albano
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33019
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030127
Cod. catastaleL421
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 451 GG[3]
Nome abitantitricesimani (tresemans)
PatronoMadonna della Purificazione (detta comunemente Candelora)
Giorno festivo2 febbraio
Cartografia
Tricesimo
Tricesimo – Mappa
Tricesimo – Mappa
Posizione del comune di Tricesimo nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Geografia fisica


Tricesimo è in provincia di Udine, situato ai piedi delle prime colline moreniche, formate dall'antico ghiacciaio del Tagliamento, ed è posto a 12 km a nord di Udine.


Storia


Il nome di Tricesimo testimonia la sua origine romana: ad tricesimum lapidem significa alla trentesima pietra miliare dal porto di Aquileia. Infatti il paese si trova sulla via che da Aquileia portava a Julium Carnicum, oggi Zuglio, e al Norico, via consolare chiamata via Iulia Augusta sulla quale due località ricordano le antiche stazioni (mansiones), segnate dai miliari: Terzo, a tre miglia romane da Aquileia, e Tricesimo, a trenta.

Epigrafe di epoca romana rinvenuta in Adorgnano nel 1902. L'iscrizione ricorda i nomi dei commissari inviati da Aquileia per erigere e collaudare una cinta muraria a Tricesimo
Epigrafe di epoca romana rinvenuta in Adorgnano nel 1902. L'iscrizione ricorda i nomi dei commissari inviati da Aquileia per erigere e collaudare una cinta muraria a Tricesimo

Sebbene vi siano tracce di presenza umana già in epoca preistorica (come confermato da vari ritrovamenti di oggetti lavorati in selce e ceramica) si può presumere che il primo nucleo abitativo stabile risalga alla conquista romana del II secolo a.C. La prima testimonianza documentaria risale però all'Itinerarium Antonini, databile al III secolo d.C., dove compare la dicitura Ad Tricensimum indicata come la prima mansio a trenta miglia da Aquileia. Alcuni reperti archeologici di epoca romana trovati sul territorio del comune lasciano ancora aperta la questione su dove si trovasse la primitiva stazione di cambio cavalli. Una lapide rinvenuta vicino al colle di Adorgnano testimonia la costruzione delle mura della mansio (probabilmente nel I secolo d.C.), le tracce di una centuriazione e le innumerevoli tombe ritrovate in San Pelagio confermano il passaggio di un'importante strada antica e infine i nomi di località di origine prediale (Laipacco, Luseriacco, Fraelacco...) dimostrano una notevole radicazione dei coloni romani nel territorio. La presenza di nuclei di origine celtica prima e durante la dominazione romana sono indicati dal toponimo Borgobello (in friulano Borgobel o Marcubel), colle che sovrasta il centro di Tricesimo e che poteva essere anticamente sede di un luogo di culto dedicato al dio Beleno.

In epoca longobarda il territorio di Tricesimo si trovava al centro di una vasta area fortificata i cui capisaldi erano Nimis, Ragogna, Artegna e Osoppo. A questo sistema difensivo appartenevano sicuramente gli abitati di Fraelacco e di Monasteto, citati in documenti di epoca posteriore come arimannie. Ad epoca longobarda risalgono pure le tombe ritrovate in località Casanova (presso il ponte del Cormor) e nelle pertinenze di San Pelagio, con reperti databili ai secc. VI e VII.

Questi (e altri) ritrovamenti archeologici fanno supporre che il pagus di Tricesimo sia stato abitato con continuità dopo la caduta dell'impero romano e per tutto l'alto medioevo, quando poi finì sotto il dominio del patriarcato di Aquileia. La posizione strategica, all'incrocio tra la strada che da Aquileia porta al Norico e la strada bariglaria (proveniente da Gradisca d'Isonzo) ha favorito nei secoli l'afflusso di popolazione, gli scambi e i commerci facendo di Tricesimo uno dei più importanti centri amministrativi e religiosi del Friuli collinare. La gastaldia di cui era capoluogo estendeva la sua giurisdizione su 33 paesi (detti “ville”) ed era sottoposta al diretto controllo di un ufficiale patriarcale (il gastaldo) che amministrava la giustizia sotto la “loggia del comune” e riscuoteva i tributi. Parte dello stesso territorio rientrava nella pieve (documentata a partire da XII secolo) il cui pievano veniva eletto da un'assemblea di rappresentanti di ogni villa. L'amministrazione del paese era invece affidata alla vicinia (assemblea dei capifamiglia proprietari) che, sebbene sotto il controllo del gastaldo, rappresentava una pallida forma di autonomia comunale. A dimostrazione di ciò ci rimangono gli Statuti di Tricesimo (noti a noi nella versione quattrocentesca, ma di probabile origine duecentesca), un insieme di regole riguardanti il mercato, il transito dei “forestieri”, le attività commerciali artigianali e agricole, che ci forniscono un interessante spaccato della realtà economica del tempo. Nonostante ciò Tricesimo rimane fra i comuni “minori” (a differenza di Cividale, San Daniele, Gemona...) e non ha voce in parlamento.

Parte residua dell'antica cinta muraria medievale (in via della Martina)
Parte residua dell'antica cinta muraria medievale (in via della Martina)

In quest'epoca il paese si presentava come un nutrito gruppo di case cinto da un muro di difesa munito di torri all'esterno del quale sorgeva il duomo. Questo apprestamento difensivo non impedì comunque alle truppe del conte di Gorizia di devastare il paese nel marzo del 1289. Poco più a nord dell'abitato si trova il castello, documentato a partire dal 1251 ma sicuramente più antico (forse sorto attorno ad una specola di epoca romana) con compiti di sorveglianza sulla strada che porta a Gemona.

Nel 1420 Tricesimo seguì la sorte del resto del Friuli finendo sotto la dominazione veneta durante la quale vennero mantenute le strutture amministrative della gastaldia dove, al posto dell'ufficiale patriarcale, venne posto un capitano che risiedeva in castello e che rispondeva direttamente al luogotenente generale della Patria del Friuli. In questo periodo si verificarono le due grosse invasioni turche del 1477 (ricordata da una lapide conservata nella sagrestia della Parrocchiale) e del 1499, incursioni che arrecarono notevoli danni agli edifici situati all'esterno della cinta muraria del paese (il duomo venne incendiato) e agli edifici sparsi nelle campagne (incendio della chiesa di San Pelagio). Nel 1511 il centro abitato fu parzialmente coinvolto nella rivolta contadina friulana, e successivamente colpito dal terremoto del 26 marzo.

Dopo la caduta della repubblica di Venezia del 1797 ad opera di Napoleone il paese seguì le sorti del Friuli centrale, segnato dal passaggio e dallo stanziamento degli eserciti francese e austriaco in quello che fu, fino al 1815, uno dei più movimentati fronti di guerra europei. La stagione risorgimentale che infiammò gli animi della penisola italica si fece sentire anche a Tricesimo dove la gendarmeria austriaca fu impegnata più volte nel corso degli anni a intervenire per calmare piccole sommosse popolari e reprimere tentativi di insurrezione armata. Nel 1843 vennero requisite le armi nascoste nei solai delle chiese di Adorgnano e di Leonacco Basso, nel 1848 un gruppo di tricesimani partecipò alle insurrezioni di Udine e nel 1852 vennero rinvenute alcune armi sul fondo di un pozzo appena fuori dal paese. Nel 1866 il Friuli entrò a far parte del regno d'Italia e anche per Tricesimo cominciò un periodo di pace e ripresa interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale che, oltre ai disagi portati dalla vicinanza al fronte e all'anno di occupazione austro-ungarica dopo la rotta di Caporetto, costò al paese un pesante numero di caduti (ben 128). Ugualmente tragiche furono le conseguenze della seconda guerra mondiale che portò un alto numero di vittime tra gli uomini al fronte ma anche tra i civili (in particolare verso il termine della guerra), a causa delle frequenti incursioni aeree alleate sulla statale pontebbana e a episodi di insensata violenza come la fucilazione di quattro civili in Borgobello ad opera dei tedeschi ormai in ritirata. Molti furono i tricesimani che si unirono al movimento di resistenza e che contribuirono alla liberazione del paese, avvenuta solo il 2 maggio 1945. Nel secondo dopoguerra la posizione geografica e il passaggio di importanti vie di comunicazione come la strada statale 13 e la ferrovia pontebbana favorirono la crescita economica e commerciale del centro abitato. Il terremoto del 1976 comportò notevoli danni agli edifici delle frazioni e del capoluogo (dove crollò il campanile della chiesa parrocchiale causando una vittima). La ricostruzione, conclusasi a cavallo tra gli anni 80 e 90, venne seguita dalla creazione di nuove aree urbane affiancate a quelle preesistenti, determinate dalla crescente richiesta abitativa che caratterizza tuttora i comuni alla periferia di Udine.

Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto del Friuli del 1976.

Simboli


Lo stemma della gastaldia
Lo stemma della gastaldia
Il vecchio stemma comunale
Il vecchio stemma comunale

«Di rosso, alla torre d'argento, murata e merlata alla guelfa di cinque pezzi, chiusa e finestrata di due di nero, su scalinato di tre gradini al piano; caricata in palo del giglio arcaico di oro, col bulbo sopra l'ornato portale a sesto interno e fiorito sotto la merlatura. Sotto lo scudo, su lista d'oro, la scritta in lapidario romano maiuscolo di nero: AD TRICESIMUM LAPIDEM. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma del comune di Tricesimo riprende le forme e i colori dell'antico stemma della gastaldia di Tricesimo che si presenta come una torre bianca merlata con porta sormontata da giglio in campo rosso. La descrizione più antica proviene da un volume dell'archivio parrocchiale datata 1580: “turris alba cum pinaculis et cum lilio super porta in campo rubeo”. Sicuramente corrisponde a questa descrizione lo stemma in pietra murato su una colonna di piazza Garibaldi, probabilmente in origine ubicato sopra una delle porte di ingresso alla cinta muraria dell'abitato di Tricesimo. Il giglio rappresentato è il giglio arcaico, mentre in altre versioni è raffigurato il giglio di Francia.

Viene invece ideato tra i secc. XVII e XVIII lo stemma con la pietra miliare recante le tre “X”, ispirato all'origine romana di Tricesimo il cui nome deriva appunto dalla dicitura ad tricensimum (poiché distava trenta miglia da Aquileia). Questo stemma venne adottato ufficialmente come simbolo del Comune nel 1922 e utilizzato come tale per tutto il XX secolo (fino alla sostituzione con quello attuale). È oggi ancora visibile tra le decorazioni del palazzo municipale, costruito a cavallo della prima guerra mondiale.

Il gonfalone è un drappo interzato in palo di rosso, di bianco e di rosso.


Onorificenze


Medaglia d'oro al merito civile
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta.»

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Tricesimo.

La pieve arcipretale, o chiesa parrocchiale, costruita nel XVIII secolo su progetto di Domenico Schiavi e dedicata alla Madonna della Purificazione, sorge nel centro del paese, di fronte al municipio e alla piazza, e possiede, nel fianco sud, un'elegantissima porta rinascimentale (1505) degna di una grande cattedrale, opera di Bernardino da Bissone. All'interno ospita varie opere d'arte tra cui una pregevole pala, rappresentante la "presentazione di Gesù al tempio", di Jacopo Palma il Giovane e una pala d'altare di Sebastiano Bombelli (Crocifisso e anime del Purgatorio). Il portale del Bissone era situato originariamente sulla facciata della chiesa gotica. Quando nel Settecento fu edificata una chiesa più grande, il portale gotico apparve sproporzionato e fu spostato nel lato sud come porta laterale. Una lapide posta accanto allo stipite destro ricorda tale spostamento: "TEMPLO ELEGANTIORI FORMA REAEDIFICATO A VETERIS FRONTE LIMEN TRANSLATUM HIC AD PERENNEM ARTI LAUDEM UNIVERSALIS - S P C - A MDCCLXXIX [Riedificato il tempio in forma più elegante, la soglia fu qui trasportata dalla facciata precedente a perenne lode dell'arte - 1779]". Sopra il portale fu collocata la Madonna col bambino, considerata il suo capolavoro, accuratamente ricomposta dopo il crollo del campanile (a seguito del terremoto) che travolse la statua. Sono di Bernardino pure le due statue collocate nelle nicchie dell'attuale facciata, che rappresentano l'Annunciazione. Dal 1752 agli anni '30 del XX secolo, la pieve fu ditata anche di un organo costruito dal famoso organaro Pietro Nacchini e dal suo allievo Francesco Dacci. Lo strumento era provvisto di 13 registri, una tastiera di 52 note ed una pedaliera. Dopo la costruzione, nel 1784, della Pieve odierna, l'organo fu collocato in una nicchia nel presbiterio; mentre sull'antistante balaustra trovavano posto l'organista ed i cantori. Negli anni '30 però si decise di costruire un nuovo organo, e il Nacchini fu ceduto alla parrocchiale di Madrisio di Fagagna, dove tuttora si trova.

Chiesa di San Pietro in Zucco
Chiesa di San Pietro in Zucco

Architetture civili



Architetture militari


Il castello visto da est
Il castello visto da est
Il santuario della Madonna Missionaria
Il santuario della Madonna Missionaria

Altro



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[6]


Lingue e dialetti


A Tricesimo, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana.Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[7].
La lingua friulana che si parla a Tricesimo rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[8].


Tradizioni e folclore



Cultura



Media


A Tricesimo nella seconda metà degli anni settanta sorse una delle prime emittenti radiofoniche friulane. Radio Effe International, che aveva sede nella frazione Luseriacco, trasmetteva su 88.000 MHz, 101,500 MHz, 102,600 MHz e 104,800 MHz illuminando gran parte delle province di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste. Ebbe un notevole seguito fino alla chiusura, intervenuta nei primi anni ottanta. Le antenne trasmittenti sono state abbattute nel febbraio 2017.


Geografia antropica



Suddivisioni storiche



Economia


Tricesimo si è risollevata brillantemente dal disastro del terremoto del Friuli del 1976. La breve distanza dal capoluogo fa del paese un centro di attrazione per molti abitanti di Udine, che preferiscono vivere tra il verde, mentre la posizione sulla statale Pontebbana favorisce un'apprezzabile tappa gastronomica. L'antica vocazione agricola, dopo il terremoto, si è notevolmente ridotta, mentre l'attività industriale, diminuita e rappresentata oggi solo da varie piccole industrie, si è spostata a favore del terziario.


Infrastrutture e trasporti


Tricesimo è attraversata dalla strada statale 13 Pontebbana, importante strada di collegamento con la Carnia e l'Austria verso nord e con il Veneto verso sud.

La città dispone della fermata ferroviaria Tricesimo-San Pelagio, posta lungo la ferrovia Pontebbana.

Dal 1915 al 1959 l'abitato disponeva inoltre di un collegamento con Udine costituito dalla tranvia Udine-Tarcento, nota in loco con il soprannome di "tram bianco".


Amministrazione


Fino alle elezioni comunali del 1990 il corpo elettorale eleggeva solamente il consiglio comunale. La Democrazia Cristiana è stata sempre la lista più votata, detenendo la maggioranza assoluta dei 20 seggi nelle elezioni del: '51, '56, '60, e quella relativa nel: '64, '70, '75, '80, '85 e '90. I sindaci di Tricesimo sono eletti tramite elezione diretta a suffragio universale dalle elezioni del 1995. Dal '95 ad oggi si sono succeduti tre sindaci:


Gemellaggi



Galleria d'immagini



Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2021 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  5. Viaggio virtuale e rilevamento laser scanner 3D della chiesetta di San Pelagio di Tricesimo (UD)
  6. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  8. Lingua e cultura, su arlef.it.

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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Portale Udine

На других языках


[de] Tricesimo

Tricesimo (Tresésin in der lokal auch gesprochenen Furlanischen Sprache) ist eine italienische Gemeinde am Alpenrand in der Nähe der Stadt Udine.

[en] Tricesimo

Tricesimo (Friulian: Tresesin) is a comune (municipality) in the Province of Udine in the Italian region Friuli-Venezia Giulia, located about 70 kilometres (43 mi) northwest of Trieste and about 9 kilometres (6 mi) north of Udine. As of 31 December 2004, it had a population of 7,471 and an area of 17.5 square kilometres (6.8 sq mi).[3]

[es] Tricesimo

Tricesimo (Tresesin en friulano) es una localidad y comune italiana de la provincia de Údine, región de Friul-Venecia Julia, con 7.733 habitantes.

[fr] Tricesimo

Tricesimo (Tresésin en frioulan) est une commune italienne de la province d'Udine dans la région Frioul-Vénétie Julienne en Italie.
- [it] Tricesimo

[ru] Тричезимо

Тричезимо (итал. Tricesimo, фриульск. Tresesin) — коммуна в Италии, располагается в регионе Фриули-Венеция-Джулия, в провинции Удине.



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