Tarcento si trova a 230 ms.l.m., 20km a nord di Udine. La cittadina si colloca in un'area paesaggistica dai caratteri vari e contrastanti: a nord le Prealpi Giulie, imponenti bastionate calcaree che serrano l'orizzonte; a sud l'alta pianura friulana; ad est i colli orientali; a ovest l'anfiteatro morenico del Tagliamento, il sistema collinare originatosi dopo l'ultima glaciazione.
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Gemona del Friuli.
Tarcento appartiene alla zona climatica E.
Ha un clima sub-continentale con inverni freddi, estati moderatamente calde e forte piovosità.
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Friuli.
I primi documenti che riportano il nome di Tarcento risalgono al XII secolo, ma la città vanta origini molto più antiche: gli studiosi parlano infatti di popolazioni paleolitiche alle quali si sono succeduti insediamenti preistorici, quindi celtici, e poi naturalmente la colonizzazione dei Romani. Per trovare la prima citazione del nome dobbiamo attendere il 1126, quando Tarcento era feudo dei Machland, provenienti da Perg (Austria). La famiglia fece erigere due manieri, entrambi sul colle di Coia: il superiore, quello di S. Lorenzo, e l'inferiore, di cui rimane un torrione che domina il paese. Nel 1219 i Machland furono sostituiti dai di Caporiacco. Nel 1281 il Patriarca di Aquileia Raimondo della Torre assegnò il feudo al nobile Artico di Castel Porpetto. Tarcento rimase così sotto la giurisdizione dei Castel di Porpetto fino all'avvento di Napoleone (1797). Nel 1866 la cittadina fu annessa al Regno d'Italia, diventando capoluogo mandamentale. Durante la Belle Epoque fu una meta di villeggiatura. Ancora oggi si possono ammirare numerose ville in stile Liberty.
Il terremoto
Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto del Friuli del 1976.
Nel 1976 fu devastato dai terremoti del 6 maggio e del 15 settembre, che provocarono enormi crolli e danni. Molti crolli furono favoriti dall'età avanzata degli edifici, che erano stati risparmiati dalle devastazioni delle guerre mondiali. Dopo il terremoto venne riedificato completamente con criteri antisismici.
Onorificenze
Medaglia d'oro al merito civile
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta.»
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 609, ovvero il 6,76% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[6]:
Romania, 160
Marocco, 73
Serbia, 50
Ucraina, 48
Albania, 33
Macedonia del Nord, 31
Bosnia ed Erzegovina, 23
Lingue e dialetti
A Tarcento, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[7]. La lingua friulana che si parla a Tarcento rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[8].
Geografia antropica
Frazioni
Bulfons
Sorge sulla sponda destra del Torre, circa un chilometro a nord di Tarcento, e si è sviluppata dal punto di vista urbanistico agli inizi del Novecento, attorno al grande complesso dell'industria tessile, che in passato ha assunto un ruolo fondamentale per l'economia del territorio tarcentino.
Bulfons è località CAP, pertanto può essere indicato negli indirizzi postali "33017 Bulfons UD" senza riferimenti al comune di Tarcento.
Ciseriis
La frazione è situata all'imboccatura della Val Torre, sulla riva sinistra del torrente.
L'origine del nome (dal friulano Cjarièsis), rimanda all'antica vocazione di questa ed altre località collinari del tarcentino per la coltivazione delle ciliegie. Andando per sentieri a fine primavera è ancora possibile incontrare vecchi alberi carichi di ciliegie duracine, la varietà che meglio si adatta al clima locale.
Fino al 1480 Ciseriis fu sede del Vicariatus Sclaborum, il cui vicario garantiva l'assistenza religiosa alle popolazioni slavofone residenti nella zona a nord di Tarcento, da Coia a Sedilis all'Alta Val Torre (zone oggi in gran parte friulanizzate o italianizzate). Il 20/11/1866 Ciseriis venne annesso al Regno d'Italia. Fu sede comunale sino al 1928 (codice Belfiore C731), quando venne aggregato al territorio comunale di Tarcento.[9]
Il patrono del paese è San Carlo Borromeo, che si festeggia il 4 novembre.
Coia
Dalla collina di Coia si possono ammirare i più bei panorami di Tarcento e dei suoi dintorni, percorrendo antichi sentieri tra vigne, olivi e castagni. Patrono del paese è San Lorenzo, festeggiato 10 agosto. In occasione dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre, si svolge inoltre una processione di antichissime origini, percorrendo il cosiddetto "Zîr de Madone"; per l'occasione è distribuito del vino novello, denominato "vin de Madone".
Collalto
Collalto è località CAP, pertanto può essere indicato negli indirizzi postali "33017 Collalto UD" senza riferimenti al comune di Tarcento.
Collerumiz
È la frazione più occidentale del comune ed è posta su un colle eocenico, lambito a nord-ovest dal corso del rio Urana e collegato a sud, attraverso una serie di bassi rilievi, con il poggio di Collalto.
Il paese è formato dal borgo principale, Nanini, e dai due piccoli agglomerati rurali di borgo del Pino e Anzil.
La prima domenica dopo Pasqua si festeggia San Giuseppe sposo di Maria. La chiesa parrocchiale, a lui dedicata, fu costruita tra il 1850 ed il 1860; all'interno si trova un affresco raffigurante la Beata Vergine Maria, eseguito nel 1930 dall'artista Tita Gori di Nimis.
Loneriacco
La frazione di Loneriacco si colloca nell'ambito delle colline meridionali del comune, alla destra del fiume Torre.
Il centro abitato ha mantenuto la struttura medievale raccolta attorno al colle della chiesa dei santi patroni Gervasio e Protasio (citata già in documenti del 1360), che si festeggiano il 19 giugno. All'interno della chiesa si trovano tre altari: il maggiore, in marmo, è dedicato ai Martiri titolari; il secondo alle Anime purganti; il terzo a Sant'Antonio da Padova. Nelle vicinanze di Loneriacco si trova l'antico borgo turrito di Villafredda, autentica perla architettonica nella cornice naturale dei colli meridionali.
Molinis
Parte centro-meridionale della città, alla destra del Torrente Torre.
Sammardenchia
Zona settentrionale della città, parte integrante della frazione di Coia.
Tarcento è attraversata dalla strada statale 13 Pontebbana, importante strada di collegamento con la Carnia e l'Austria verso nord e con il Veneto verso sud.
La città dispone di una stazione ferroviaria, posta lungo la ferrovia Pontebbana.
Dal 1927 al 1959 l'abitato disponeva inoltre di un collegamento con Udine costituito dalla tranvia Udine-Tarcento, nota in loco con il soprannome di "tram bianco".
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