Fagagna (Feagne in friulano[5]) è un comune italiano di 6 002 abitanti[1] in Friuli-Venezia Giulia. Fa parte del club dei Borghi più belli d'Italia ed è nota anche per il "formaggio di Fagagna".
Fagagna comune | |||
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Piazza Unità d'Italia | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Friuli-Venezia Giulia | ||
EDR | Udine | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Daniele Chiarvesio (centro-sinistra) dal 26-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 46°07′N 13°05′E | ||
Altitudine | 177 m s.l.m. | ||
Superficie | 37,19 km² | ||
Abitanti | 6 002[1] (30-9-2021) | ||
Densità | 161,39 ab./km² | ||
Frazioni | Battaglia, Ciconicco, Madrisio, San Giovanni in colle, Villalta, Villaverde[2] | ||
Comuni confinanti | Basiliano, Colloredo di Monte Albano, Martignacco, Mereto di Tomba, Moruzzo, Rive d'Arcano, San Vito di Fagagna | ||
Altre informazioni | |||
Lingue | italiano, friulano | ||
Cod. postale | 33034 | ||
Prefisso | 0432 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 030037 | ||
Cod. catastale | D461 | ||
Targa | UD | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 428 GG[4] | ||
Nome abitanti | fagagnesi o fagagnoti | ||
Patrono | san Giacomo | ||
Giorno festivo | 25 luglio | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Fagagna nella ex provincia di Udine | |||
Sito istituzionale | |||
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Il nome di Fagagna compare per la prima volta nel diploma dell'11 giugno 983 con il quale l'imperatore Ottone II ne concede il Castello al Patriarca di Aquileia Rodoaldo. Il sito era comunque già abitato in epoca romana quando era stazione di passaggio sulla strada che collegava il municipio di Concordia Sagittaria a Gemona sulla via verso il Norico. I patriarchi d'Aquileia dettero il castello in feudo a un consorzio di famiglie nobili, e affidarono a un gastaldo l'amministrazione della giustizia e la tutela dei loro interessi sul territorio della gastaldìa, che oltre a Fagagna comprendeva altri diciassette villaggi. Attorno al castello si trovavano cinque piccoli borghi che, verso la fine del XIV secolo, unitamente al castello dettero origine alla Comunità di Fagagna, retta da un Consiglio di Dodici, quattro nobili del castello ed otto popolari. Dopo alterne vicende di guerre, assedi e tradimenti, Fagagna si consegnò nel 1420 alle armate della Repubblica di Venezia giunte alla conquista del Friuli.[6]
Lo stemma del Comune di Fagagna è stato riconosciuto con decreto del Capo del governo del 5 febbraio 1937.[7]
«Interzato in fascia, di nero, d'argento e di rosso.» |
Il castello si trova su una spianata a 233 m di altezza, in posizione dominante sulla pianura sottostante, al termine di una salita che procede dal centro del paese. Già esistente nel X secolo, era costituito da una prima cinta muraria che delimitava la sommità del colle, entro la quale si trovava la torre (ancora esistente, trasformata in campanile) e il palazzo del patriarca (completamente distrutto). In quest'area è presente anche un'altra torre diroccata, la piccola chiesa di San Michele, documentata nel 1251, ma la cui dedica fa sospettare un'ancor più antica fondazione longobarda e un altro fabbricato, ora trasformato in ristorante.
Nel corso del XIII e XIV secolo vennero costruite subito sotto la sommità del colle le abitazioni dei nobili, cui il patriarca aveva affidato la custodia del castello, ed altri fabbricati che costituirono un borgo. Anche questo era difeso da una cinta muraria, collegata a quella superiore del castello, e provvista di tre porte, di cui ne rimane una, detta porta di Sinagoga. Dopo la conquista veneta del Friuli il castello perse ogni importanza strategica e si avviò a un progressivo inesorabile degrado. Il palazzo del patriarca andò in rovina e parte dei suoi materiali furono utilizzati per costruire il palazzo della Comunità nel borgo, ultimato nei primi anni del '500, caratterizzato da un loggiato al piano terreno e da una trifora al primo piano sormontata dal leone di S. Marco, emblema del Dominio Veneziano.
Sorto sulle rovine di un fortino romano e dove, con molta probabilità, vi era un castelliere preistorico, il castello viene citato per la prima volta nel 1158. Nel 1216 Enrico il Vecchio di Villalta riuscì prima a resistere all'assedio e poi a respingere le truppe di Ezzelino III da Romano.
Durante la rivolta contadina del 1511, passata alla storia come Crudele giovedì grasso, anche il castello di Villata fu assalito e semidistrutto. Pochi giorni più tardi un violento terremoto distrusse quel poco che si era salvato. Era appartenuto alla stessa famiglia che possedeva il castello di Fagagna
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Leonardo (Fagagna). |
Localizzata in Borgo Riolo, la chiesetta risale molto probabilmente alla fine del XIV o all'inizio del XV secolo. All'inizio dell'Ottocento, con le soppressioni napoleoniche, la chiesa fu sconsacrata e fu utilizzata come pagliaio fino ad alcuni decenni or sono. Attualmente è di proprietà del Comune, che ne ha curato il restauro.
Sulla parete destra sono presenti affreschi che narrano le storie del Santo:
I primi tre affreschi sono ancora legati alla maniera tardo-vitalesca, fiorente in Friuli verso la fine del XIV secolo, mentre per il quarto è stata proposta l'attribuzione a Domenico Lu Domine e a Antonio Baietto, artisti già più maturi e legati alle innovazioni stilistiche quattrocentesche, artisti che, inoltre, risultano presenti a Fagagna verso il 1413.
Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di Santa Maria Assunta (Fagagna). |
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Madonna di Tavella. |
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Madrisio, Fagagna). |
A Fagagna si trova l'oasi dei Quadris, creata nel 1989 per la reintroduzione della cicogna bianca. Vi si trovano anche esemplari di ibis eremita, tenuti in stato di semi-cattività.[8]
Abitanti censiti[9]
A Fagagna, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[10].
La lingua friulana che si parla a Fagagna rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[11].
Fagagna è attraversata dalle strade provinciali 5, 10 e 51, sulle quali sono svolte autocorse in servizio pubblico a cura della SAF.
Fra il 1889 e il 1955 a Fagagna era presente una stazione della tranvia Udine-San Daniele, la quale funse da importante volano per l'economia cittadina nella prima parte del Novecento.
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