Tocco da Casauria, (['tw:əkkə] in dialetto locale; fino al 1862 Tocco[5]) è un comune italiano di 2 397 abitanti[1] della provincia di Pescara in Abruzzo. Il paese sorge su un colle, dentro la parte occidentale della Val Pescara, ed è costeggiato dalla SS 5 Via Tiburtina Valeria e dalla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara.
Risalente al medioevo, si è costituito in villaggio nel 1024 intorno al Castello Caracciolo[6], tuttavia le prime notizie che si hanno su Tocco risalgono alla prima metà dell'800[7]. In età antica, nelle vicinanze dell'attuale centro abitato, era presente un insediamento di probabile origine peligna chiamato Interpronium[5][8].
Geografia fisica
Territorio
Il comune è situato alle falde del monte Morrone, ad un'altitudine di 356 m s.l.m.[9] nell'Area Casauriense della Val Pescara ed il suo territori è attraversato dal fiume Pescara, sul quale è situata una centrale idroelettrica, e del torrente Arolle. Ad est, al confine col territorio del comune di Popoli, vi sono le Gole di Tremonti. Nel territorio comunale è presente parte del Monte Rotondo.
L'altitudine minima raggiunta dal territorio comunale è di 170 m s.l.m. mentre la massima è di 1725 m s.l.m.[9]
Dopo la Proclamazione del Regno d'Italia del 1861 si presentò il problema di dover dare una denominazione al Comune di Tocco per distinguerlo da un omonimo comune in Provincia di Benevento[11][12][13]. In una seduta del consiglio comunale del 26 novembre 1862 se ne discusse e furono varate proposte dai consiglieri. Furono proposti come nome "Tocco di Abruzzo" approvato da 6 voti contro 1 e "Tocco Tremonti"; alla fine la scelta per la decisione sul nuovo nome fu affidata al prefetto che stabilì il nome di "Tocco Casauria"[5][14] per «tradizioni storiche del famoso e vicino tempio di Casauria»[5].
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Tocco da Casauria.
Età antica
Sebbene il paese sia di fondazione medioevale, nel suo territorio in età antica era già presente un insediamento, probabilmente del popolo dei peligni, chiamato Interpronium. La sua collocazione, ancora non accertata con sicurezza, era probabilmente tra l'attuale paese di Tocco da Casauria e Colle Morto. Riguardo alla sua distruzione, si ritiene sia stata causata da calamità naturali come terremoto o alluvione[8].
Dal medioevo all'età moderna
Le prime notizie su Tocco si hanno nella prima metà dell'Ottocento in un documento citato dal Chronicon Casauriense[7]. Tra il XII secolo e il 1320 il territorio seguì le vicende della contea di Manoppello, passando in successione alle famiglie Pagliara, Plessis, Colonna, Sully e infine agli Acquaviva.[15] Nel XIII secolo iniziò a svilupparsi un abitato attorno ai centri di attrazione della chiesa di sant'Eustachio e del castello, che assunse importanza per la sua posizione strategica a controllo delle gole di Popoli e della valle del Pescara.
Nel 1317 i frati minori conventuali si stabilirono in paese assieme terzo ordine regolare di San Francesco nell'allora convento parte della chiesa di San Francesco[16].
Il terremoto dell'Italia centro-meridionale del 5 dicembre 1456 colpì anche Tocco e pare abbia fatto circa 100 vittime, uccidendo anche il Barone Giovanni Torto[17].
Carlo VIII di Francia
Durante la prima guerra italiana, al passaggio di Carlo VIII di Francia in Abruzzo, città importanti come L'Aquila, Sulmona e Chieti abbandonano la loro fedeltà agli aragonesi, e lo stesso fece Tocco, insieme ad altre cittadine del circondario. È in questo periodo che l'abate dell'Abbazia di San Clemente a Casauria fornì il Chronicon Casauriense al re Carlo VII[18].
Nel 1656 un'epidemia di peste colpì il Regno di Napoli ed arrivò anche a Tocco, probabilmente da Chieti e da Popoli. Il parroco del paese registrò i morti giorno per giorno cominciando il 1º agosto 1656 e terminando il 1º gennaio 1657, giorno in cui annotò la fine dell'epidemia. La peste del 1656 uccise a Tocco 590 persone in una popolazione di circa 1300-1500 abitanti[19].
Il terremoto del novembre 1706 distrusse gran parte della cittadina.
Età contemporanea
Nel 1817 il farmacista Beniamino Toro, originario di Cansano e trasferitosi a Tocco agli inizi dell'Ottocento, cominciò l’attività di produzione del liquore Centerbe nella sua farmacia a Tocco. La popolarità del liquore crebbe durante l'epidemia di Colera a Napoli nel 1836 per via delle sue proprietà medicamentose, circostanza in cui fu usato come disinfettante e rimedio per la nausea[20].
Nel 1863 a Tocco fu usato il primo pozzo di petrolio perforato con mezzi meccanici in Italia e tra i primi in Europa. Ciò fu opera degli industriali Maurizio Laschi di Vicenza e Carlo Ribighini di Ancona, pionieri dell'estrazione meccanica di petrolio[21][22][23].
Nel 1870 in paese fu fondata una società operaia di mutuo soccorso, una delle più antiche d'Abruzzo[24][25].
Cerimonia di inaugurazione del monumento ai caduti il 20 maggio 1923
Atti di violenza squadrista da parte dei fascisti preannunciarono a Tocco come nel resto della regione l'avvento del nuovo regime.[26]
Nel 1935 fu costruito il primo edificio scolastico del paese, compiendo un processo iniziato nel 1926 con l'acquisto da parte del comune dei relativi terreni[29].
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943 a Tocco arrivavano profughi dal sud Italia, dal Lazio e dall'Abruzzo. Dopo l'Armistizio di Cassibile, nel settembre 1943 i tedeschi occuparono l'Abruzzo[30]. A Tocco furono occupati: il Palazzo Ricotti per stabilirvi il comando, l'edificio scolastico per stabilirvi un ospedale militare e il Convento dell'Osservanza "Santa Maria del Paradiso" per usarlo come mattatoio per gli animali presi nella zona[31].
Il 25 gennaio 1944, di mattina intorno alle 9:30 un aereo dell'aviazione inglese bombardò il paese causando morti e danni agli edifici[32].
I tedeschi, che avevano precedentemente occupato il paese, ripiegarono dal fronte nel giugno 1944. La sera prima di ritirarsi da Tocco, intorno alle ore 20 fecero saltare un deposito di bombe e munizioni vicino alla stazione ferroviaria del paese[33][34]. Si ritirarono da Tocco il 9 giugno alle ore 15 partendo verso la città dell'Aquila[35]. Le truppe alleate entrarono in paese il giorno dopo, il 10 giugno, insieme ai partigiani della Brigata Maiella.
Simboli
Stemma comunale antico (1600)
Stemma comunale attualmente in uso
La città ha come segno distintivo uno stemma araldico raffigurante una torre sormontata da una stella, sul lato sinistro della torre vi è la lettera T, a destra la lettera O.
Lo stemma civico attuale si ispira a quello antico, la cui raffigurazione più vecchia ad oggi pervenuta è quella posta sul portale della chiesa della Madonna delle Grazie; esso risale al secolo XVII (più precisamente tra gli anni 1600 - 1610), è scolpito in pietra bianca e la sua grandezza è 79x50 cm[36][37].
Monumenti e luoghi d'interesse
Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti e luoghi d'interesse di Tocco da Casauria.
Architetture religiose
Chiesa di San Rocco
Situata in Via Rovetone, è dedicata San Rocco di Montpellier e risale al 1610[38][39]. L'edificio è stato costruito in tufo con pianta rettangolare ad aula[38]. Le facciate anteriore e destra sono intonacate e dipinte in bianco, mentre le altre sono in tufo scoperto. L'interno è costituito da una volta a botte[38].
Chiesa di Sant'Eustachio Martire
Chiesa di Sant'Eustachio MartireSituata nel centro storico, vicino il Castello Caracciolo, è la chiesa più importante di Tocco. Il documento più antico che cita la chiesa è il Chronicon Casauriense, e porta la data del 1º luglio 1169. La chiesa fu distrutta nel terremoto della Maiella del 1706 e subito dopo ricostruita in stile settecentesco[40]. Il 13 gennaio 1915 il terremoto della Marsica distrusse la sagrestia e lesionò il campanile[41]. Nel 2009 il terremoto dell'Aquila ha reso la chiesa inagibile[42]. L'edificio è a pianta rettangolare con tre navate interne e la facciata in pietra bianca è di stile barocca.
Chiesa di San Domenico
Chiesa di San DomenicoSituata in via San Domenico e affacciata su via Ramai, fu costruita inizialmente nel 1317 dedicata a San Francesco insieme ad un convento e gestita dai francescani[43]. Successivamente fu chiusa nel 1653 per poi venire distrutta dal terremoto del 1706. Il terremoto distrusse anche la chiesa in cui risiedevano domenicani e loro decisero però di ricostruire quella chiesa di San Francesco per stabilirvisi e dedicarla a san Domenico[16]. La struttura è a croce latina con una sola navata centrale e con atrio, transetto (con una cupola al centro), crociera e coro.Sono presenti sagrestia, una cappella ed una stanza oggi adibita a museo. L'originaria struttura trecentesca era adiacente ad un convento non più esistente e conserva ancora diversi elementi dell'originaria struttura medioevale.
Chiesa della Madonna degli Angeli
È situata sull'odierna Via Madonna degli Angeli, vicino il bivio tra la Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria e la strada e Torre de' Passeri[44]. La struttura è a muro portante ed all'interno è a pianta rettangolare con impianto ad aula[45][46]. La data 1677 è scolpita sopra l'architrave in pietra antistante la porta di entrata e potrebbe indicare la data di fondazione o di restauro della chiesa[47].
Convento dei Cappuccini e chiesa di Sant'Antonio da Padova ai Cappuccini
Situato in Largo Luigi Menna[48], fu costruito assieme ad una chiesa per i frati minori cappuccini, l'edificio risale fra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo[49]. La chiesa annessa al convento fu dedicata a Sant'Antonio da Padova e consacrata nel 1621[nota 2][49]. Il convento oggi è inagibile e la chiesa stata chiusa dopo il terremoto dell'Aquila del 2009[50]. La facciata della chiesa (decorata con affreschi) ha un portico con quattro archi a tutto sesto fatti in tufo. La chiesa ha una navata con la facciata rivolta verso ovest, al suo interno vi sono due volte a crociera[51]. A destra ci sono due cappelle, una dedicata a Sant'Antonio da Padova mentre l'altra alla Madonna del Carmine[49].
Chiesa della Madonna delle Grazie
Chiesa della Madonna delle Grazie
Inizialmente costruita come oratorio fuori dalle mura del paese per ospitare i domenicani[52], fu poi convertito in chiesa fra la seconda metà del '400 e gli inizi del '500[53]; Risale tra XV e XVI secolo[53][54]. All'esterno la chiesa è principalmente di colore giallo, con alcuni elementi bianchi. Dispone di un piccolo campanile con una sola cella campanaria. La facciata principale è composta da un portale (con architrave e rosone) che risale al 1605[37]. Vi sono anche 2 lesene bianche. Sull'architrave sono presenti tre stemmi ovaliformi del XVII secolo[37][55][56][57] uno dei quali è la più antica rappresentazione dello stemma comunale di Tocco[57].
Convento di Santa Maria del Paradiso
La sua data di fondazione è incerta, tuttavia è confermato che esistesse già nel 1412[58]. Il terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456 lo distrusse nel 1466 fu dato il permesso da papa Paolo II per la ricostruzione e l'insediamento dell'Ordine dei Frati Minori della Regolare Osservanza[nota 3]. Fu quindi riedificato a spese dei cittadini toccolani e completato nel 1470[58][59][60][61] con il nome di "Santa Maria del Paradiso", nello stesso anno vi si insediò l'Ordine[58].
Architetture civili
Palazzo Toro
Palazzo Toro
Situato lungo Corso Garibaldi[62], fu fatto erigere intorno alla metà dell'Ottocento e completato nel 1870 come abitazione per la famiglia Toro e fabbrica per produrre il liquore centerbe[63]; è tuttora proprietà della famiglia Toro[62]. Durante il terremoto dell'Aquila del 2009 il palazzo è rimasto danneggiato[64] oggi completamente restaurato. L'edificio è a pianta rettangolare ed è composto da due piani[62]. Le sale furono affrescate dal pittore toccolano Francesco Paolo Michetti in stile ottocentesco napoletano[65][66].
Casa Michetti
La casa natale di Francesco Paolo Michetti fu l'abitazione del pittore toccolano da bambino[67], è stata successivamente trasformata in museo nel 1954[68]. L'edificio in stile liberty, risalente XIX secolo, è composto da tre piani, con finestre e portale rivestiti in pietra bianca[69].
Architetture militari
Castello Caracciolo
Castello Caracciolo
È un castello d'origine medievale situato nel centro storico[70][71]. Fatto erigere fra il 1000 ed il 1100 fu danneggiato dal terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456[72]. Venne ricostruito in stile rinascimentale[73] l'anno seguente come residenza nobiliare e prese il nome di "Palazzo Ducale"[72]. L'edificio venne nuovamente distrutto durante il terremoto della Majella del 1706[72][73] e ricostruito l'anno seguente[72]. Il castello è composto da quattro corpi di fabbrica collegati a quattro torrioni quadrati agli angoli dell'edificio che delimitano un cortile centrale. La parte superiore dell'edificio è invece composta da pietre marroni. La costruzione ha un basamento a scarpa che arriva a circa metà altezza dell'edificio, dove un redondone separa la scarpa dalla parte superiore. Lungo il basamento sono presenti delle feritoie, mentre nella parte superiore delle mura si trovano delle finestre rettangolari contornate da cornici decorate. Il torrione meridionale presenta dei merli ghibellini. La facciata di sud-est ospita il portale d'ingresso, caratterizzato da un arco a sesto acuto sorretto da capitelli di stile rinascimentale. Alla sinistra del portale d'ingresso si trova una rampa di scale, mentre alla destra c'è un piano inclinato dedicato alle carrozze[72].
Altro
Monumento ai Caduti
Il monumento è una statua in bronzo su base in travertino realizzata da Torquato Tamagnini[74][75] posta davanti a Largo Enrico Berlinguer. Eretto in onore dei caduti toccolani nella prima guerra mondiale, risale al 1923. Dall'ottobre 1960 è dedicato anche ai caduti toccolani dalle guerre italiane combattute dal 1935 al 1945[76][77]
Galleria
Monumento ai CadutiParco eolico di Tocco da Casauria quando aveva ancora solo 4 turbine (ora ne ha 5)Torre dell'orologioPorta della Croce
Parco eolico
Nel paese è presente un impianto di produzione di energia eolica. Nel solo 2009 il surplus di produzione di energetica prodotta ha comportato un guadagno per le casse comunali di circa 170.000 € permettendo la rimozione di alcune imposte locali[78]. Questa politica ambientale è stata oggetto di un articolo da parte del New York Times[79]. Nel 2018 è stato aggiunto un quinto aerogeneratore. La produzione totale è di 4 MW (800kW per aerogeneratore)[80][81].
Torre dell'orologio
Situata su Via Orologio, ha pianta quadrata e risale al basso medioevo[82][83], ma l'orologio è stato aggiunto nell'Ottocento[84]. La costruzione conserva la parte sommitale, con le merlature alla ghibellina di coronamento; sul prospetto meridionale presenta una piccola apertura a finestra, sul prospetto occidentale vi è solo l'ingresso ad arco.
Porta della Croce
Situata in Via Cavour è l'unica porta superstite delle mura medievali[84]. Ha un arco a sesto acuto incluso in una cornice di pietra in ciottoli di fiume non lavorati. L'arco è sovrastato da una cornice marcapiano e da un timpano dall'andamento curvilineo, che si innalza nel punto centrale, che è un rifacimento del XVIII secolo.
Il 31 dicembre 2020 gli stranieri censiti nel territorio comunale erano 169. La comunità più numerosa era quella proveniente dalla Macedonia del Nord con 106 cittadini residenti[89].
Lingue e dialetti
Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto teatino,Dialetti d'AbruzzoeOrtografia dei dialetti d'Abruzzo.
Tocco fa parte dell'area linguistica abruzzese e più precisamente nell'area dov'è parlato il dialetto chietino (più precisamente il chietino occidentale) che abbraccia la fascia di territorio che va da Popoli e la gola di Tremonti a sud del fiume Pescara fino al fiume Alento. Il dialetto toccolano presenta influenze del dialetto peligno e caratteri propri che lo distinguono da altri sotto dialetti e gerghi di paesi limitrofi[90].
Il dialetto toccolano, data la posizione geografica del centro, potrebbe essere definito una parlata di transizione tra quelle peligne e quelle dell'entroterra pescarese. Molto evidenti sono soprattutto i frangimenti vocalici e la metafonia "napoletana" anche da -o, fenomeni tipici dell'area peligna e riscontrabili anche ad es. a Popoli e Pratola Peligna: tuttavia essi sono in uso ormai solo presso gli anziani, in quanto le generazioni più giovani hanno subito un sensibile influsso da parte delle zone dell'area metropolitana Pescara-Chieti.
Teatro Michetti: è situato in Via Municipio all'interno del piano terra dell'ex municipio storico.
Economia
Agricoltura
Oliveto toccolano
Si coltivano principalmente vite e ulivo per la produzione di vino e olio d'oliva.
È presente a Tocco la Toccolana[94], conosciuta anche come Police[95], che consiste in una cultivar di olivo autoctona della zona[96] ed è la più coltivata sul territorio[95]; viene usata per la produzione di olio d'oliva extravergine "Aprutino Pescarese" (DOP nella provincia di Pescara).
I vini prodotti nel territorio toccolano sono: Montepulciano, Cerasuolo, Chardonnay, Trebbiano, Pecorino e Passerina[97].
Industria
Sul territorio comunale sono presenti alcune industrie tra cui la distilleria Toro, situata lungo la strada statale 5, che produce alcolici tra cui il centerbe, liquore tipico di Tocco[98][99].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Tocco è attraversato dalla strada statale 5 Via Tiburtina Valeria, che è raccordata al centro del paese dalla Strada Provinciale 67.
Si trova nel Comune la sede della Federazione Italiana Pickleball (FIPICK)[103].
Impianti Sportivi
Impianto sportivo comunale "Pino Smarrelli"Impianto sportivo comunale "Pino Smarrelli", dotato di campo da calcio esterno con spalti, campo da calcio a 5 esterno, palestra interna e spogliatoi.
Note
Annotazioni
Dato del 2019
La chiesa è conosciuta come "Chiesa di Sant’Antonio da Padova ai Cappuccini" per distinguerla da un'omonima chiesa presente in paese vicino al cimitero (chiesa di Sant'Antonio al cimitero).
Per questo viene chiamato anche "Convento dell'Osservanza"
Felice Virgilio di Virgilio, (XII) L'Ottocento, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.107-108.
Felice Virgilio di Virgilio, (V) Il borgo di Tocco dal IX al XII secolo, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.25.
Felice Virgilio di Virgilio, (IV) Fondazione di Tocco da Casauria, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.16.
Angelo Civitareale, Interpronium, in Città romane d'Abruzzo, Japadre Editore, 1992, pp.155-158, ISBN88-700-6245-7.
Giuseppe Marcarelli, L'Oriente del Taburno: storia dell'antica città di Tocco e dei suoi casali, Benevento, Tipografia Forche Caudine, 1915, pp.36-37.
Alfonso Meomartini, I comuni della provincia di Benevento, 2ªed., Benevento, Stabilimento lito-tipografico editoriale De Martini, 1970 [1907], pp.214-220.
Felice Virgilio di Virgilio, (XIV) La seconda guerra mondiale e l'occupazione tedesca, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.107.
Mario Napoleone, Avvenimenti del XVIII e del XIX secolo, in Pescara. I paesi e i suoi caduti, Litografia Brandolini, 2008, p.550.
Walter Morico, Palear la dinastia dei maestri di Federico II, Roma, Streetlib, 2016, pp.121, 130 - 131, 232 - 235, 350 - 377, 389, ISBN8892598805.
Felice Virgilio di Virgilio, Il Convento di S. Francesco, oggi Chiesa di S. Domenico, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.177-181.
Antonio De Angelis, Storia di Caramanico, Tipolitografia Sigraf, aprile 2007, p.106, ISBN8-890-16224-4.
Antonio De Angelis, Storia di Caramanico, Tipolitografia Sigraf, aprile 2007, pp.113-116, ISBN8-890-16224-4.
Felice Virgilio di Virgilio, (X) Il Seicento, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.73-74.
«La storia della Distilleria Toro è inscindibilmente legata a quella del suo liquore Centerba Forte. Nel 1817 Beniamino Toro iniziò l’attività di produttore di liquore nella sua farmacia di Tocco da Casauria, comune nella parte abruzzese del Regno delle Due Sicilie. Il farmacista, originario di Cansano, si era trasferito agli inizi dell’800 a Tocco da Casauria per svolgere la sua attività; è qui che con ogni probabilità il suo destino si è incrociato con quello della centerba, un estratto d’erbe, eredità lasciata al territorio dai monaci della vicina abbazia benedettina di san Clemente a Casauria. La fama della Centerba e delle sue qualità medicamentose esplose in occasione del colera di Napoli del 1836, circostanza nella quale fu utilizzata come rimedio contro la nausea e come disinfettante, fama perpetuata fino ai nostri giorni dalla sua qualità di liquore dopo pasto: è, però, ancora nella memoria dei più adulti fra noi l’uso che se ne faceva in tutte le case come medicamento»
Costantino Felice, Il Mezzogiorno operoso. Storia dell'industria in Abruzzo, in Saggi. Storia e scienze sociali, Donzelli Editore, 2008, p.196, ISBN88-603-6292-X.
«Nell’opera Le ricerche del Petrolio in Italia. Cenni storici dal 1860 di Federico Squarzina (Jandi Sapi Editore - Roma 1958), disponibile per consultazione presso la Biblioteca di Assomineraria, viene chiarito che il primo pozzo perforato in Italia con mezzi meccanici è del 1863 a Tocco Casauria (Pescara), ad opera di due pionieri della perforazione, Maurizio Laschi di Vicenza e Carlo Ribighini di Ancona, che scoprirono un piccolo giacimento di petrolio che è stato attivo per quasi un secolo»
«Istituita il 16 marzo del 1876, con i suoi 143 anni di storia, la Società operaia di Penne è tra le più antiche d’Abruzzo insieme a quelle di Teramo (1861), Chieti (1861), Loreto Aprutino (1866) e Tocco da Casauria (1870)»
Felice Virgilio di Virgilio, (XIII) Il Novecento a Tocco da Casauria, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.116-117.
«9° Provincia di Pescara con capoluogo Pescara, comprendente: i comuni di Abbateggio, Bolognano, Caramanico, Lettomanoppello, Manoppello, Musellaro, Roccacaramanico, Roccamorice, Salle, Santa Eufemia a Maiella, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Serramonacesca, Tocco da Casauria, [ecc.]»
Antonio Bertillo e Giampietro Pittarello, Capitolo secondo. Pescara prima del 31 agosto, in Il martirio di una città. Pescara e la guerra 1940/1944, 1998, p.86.
Sandro Sticca, Gennaro Manna tra vita e narrativa, Fondazione "G. Capograssi", 1998.
Felice Virgilio di Virgilio, (XIV) La seconda guerra mondiale e l'occupazione tedesca, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.127.
Felice Virgilio di Virgilio, (XIV) La seconda guerra mondiale e l'occupazione tedesca, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.128.
Felice Virgilio di Virgilio, (XIV) La seconda guerra mondiale e l'occupazione tedesca, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.137.
Felice Virgilio di Virgilio, Capitolo XV. Gli anni del secondo conflitto mondiale, in I Francescani a Tocco Casauria, L'Aquila, Frati Minori d'Abruzzo S. Bernardino, 1991, pp.293-294.
Antonio Bertillo e Giampietro Pittarello, Capitolo settimo. La liberazione, in Il martirio di una città. Pescara e la guerra 1940/1944, 1998, p.469.
Felice Virgilio di Virgilio, (XIV) La seconda guerra mondiale e l'occupazione tedesca, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.139-140.
«Ai lati paraste corinzie con fusto decorato con motivo continuo di volute allacciate; apertura architravata con cornice modanata; trabeazione rettilinea con fregio con motivo vegetale; timpano triangolare spezzato; al centro, cimasa con timpano triangolare con incisione e affresco centrale; in alto tre stemmi: a sinistra stemma civico di Tocco Casauria, al centro stemma coronato, a destra stemma con emblema di Sant'Eustachio (...)»
Felice Virgilio di Virgilio, CAPITOLO XVII, CHIESE E CONVENTI; Chiesa di S. Eustachio, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.175.
Felice Virgilio di Virgilio, CAPITOLO XIII, IL NOVECENTO A TOCCO DA CASAURIA, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.114-115, 144.
«Tocco da Casauria. Grazie a nuovi fondi Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) potranno proseguire i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa di Sant’Eustachio, chiusa all’indomani del sisma del 6 aprile 2009»
Felice Virgilio di Virgilio, I Francescani a Tocco Casauria. Profilo Storico, L'Aquila, Edizione Frati Minori d'Abruzzo - "S. Bernardino", 1991, pp.16-20.
«La chiesa, forse è stata realizzata nel 1677 (tale data è scolpita sull’architrave in pietra di una finestra murata posta sopra la porta di ingresso)»
«Dove si trova: la chiesa si trova a Tocco da Casauria, in largo Luigi Menna»
Felice Virgilio di Virgilio, Il Convento dei Cappuccini, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.191.
«Stato attuale: la chiesa è attualmente chiusa al culto, a causa dei danni riportati in seguito al terremoto del 6 aprile 2009»
Felice Virgilio di Virgilio, Il Convento dei Cappuccini, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.190-191.
Felice Virgilio di Virgilio, Chiese e Conventi; La Madonna delle Grazie, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, (2ª edizione di "Tocco da Casauria"), Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, p.181.
Sandro Sticca, La Chiesa della Madonna delle Grazie, in La chiesa della Madonna delle Grazie, Sulmona, Libreria Editrice Di Cioccio, 1995, pp.30-31.
Felice Virgilio di Virgilio, Chiese e Conventi; La Madonna delle Grazie, in Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, (2ª edizione di "Tocco da Casauria"), Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, 1998, pp.181-182.
«Chiesa e Convento, edificati nel 1470 dalla pietà del popolo toccolano in contrada Viario, dove, secondo la testimonianza del Chronicon Casauriense sorgeva una chiesetta dedicata a san Flaviano, di proprietà del monastero benedettino, accolsero i Frati Minori della Regolare Osservanza, movimento in seno all'Ordine affermatosi nel Quattrocento ad opera di san Bernardino da Siena e san Giovanni da Capestrano»
Tocco da Casauria, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 27 dicembre 2021).
«La residenza, ancora di proprietà della famiglia Toro, è costituita da 2 piani a pianta rettangolare ed è situata a metà del corso principale del paese»
Tocco da Casauria, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 27 dicembre 2021).
«Fatto erigere da Enrico Toro verso la metà del 1800, come nuova residenza per la famiglia e fabbrica per la produzione del famoso liquore, fu completato intorno al 1870»
«I fondi serviranno per la ricostruzione privata post sisma nel Comune di Tocco, in particolare permetteranno il completamento dei lavori di Palazzo Toro, storico edificio di fine Ottocento, fatto erigere da Enrico Toro come nuova residenza per la famiglia e fabbrica per la produzione del famoso liquore Centerbe, situato a meta’ del corso principale del paese oltre a tre unita’ abitative, parti di un aggregato del centro storico»
Tocco da Casauria, su comune.toccodacasauria.pe.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 27 dicembre 2021).
«Le sale sono state affrescate in parte dal giovane pittore Francesco Paolo Michetti con grottesche e altri elementi decorativi, arredato in pieno stile ottocento napoletano»
Tocco da Casauria, su turismoneiparchi.minambiente.it. URL consultato il 21 marzo 2022 (archiviato il 21 marzo 2022).
«Palazzo Toro Fatto erigere da Enrico Toro verso la metà dell'Ottocento, come nuova residenza per la famiglia e fabbrica per la produzione del famoso liquore, fu completato intorno al 1870. La residenza, ancora di proprietà della famiglia Toro, è costituita da 2 piani a pianta rettangolare ed è situata a metà del corso principale del paese. Le sale sono state affrescate in parte dal giovane pittore Francesco Paolo Michetti con grottesche e altri elementi decorativi, arredato in pieno stile ottocento napoletano»
«Imponente struttura risalente nel suo più antico impianto all'XI secolo, ma interamente ricostruito prima dall'imperatore Federico II (1220-1250) e poi con impianto rinascimentale dopo il disastroso terremoto del 1456»
Stefano Casertano, La guerra del clima. geopolitica delle energie rinnovabili, Francesco Brioschi Editore, 2011, p.184, ISBN88-953-9945-5.
«Le rinnovabili a Tocco da Casauria hanno portato così tanti ricavi nelle casse cittadine, che alcune imposte locali sono state rimosse, come quella sulla nettezza urbana: si parla di circa 170.000 euro nel solo 2009, generati da 4 turbine. Con l'esempio pubblico, anche privati cittadini hanno poi iniziato a richiedere l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di casa»
(EN) Elisabeth Rosenthal, Ancient Italian Town Has Wind at Its Back, in The New York Times, The New York Times Company, 28 settembre 2010. URL consultato il 3 gennaio 2022 (archiviato il 19 febbraio 2019).
«Da qualche giorno l'impatto visivo dall’orizzonte della Val Pescara, verso la Gola di Tremonti, è cambiato. Sul promontorio destro della gola, sotto la quale scorre il fiume Pescara, alle quattro pale eoliche da anni in azione, se n’è aggiunta un’altra. Una nuova torre del vento costituita da un unico aerogeneratore della potenza nominale massima di 800 kw Enercon E-53, installato in località “Rovetone”, in un’area prossima al sito che contempla già la presenza di altri quattro di stessa potenza unitaria da 800 kw, ma con modello Enercon E-48»
Gianfranco Pinti, La Torre dell'Orologio (PDF), in Informazione Toccolana, 2005. URL consultato il 23 agosto 2022.
«Si pensi che essa risale, nel suo nucleo più antico e secondo documenti e studi
più che attendibili, alla fine del 1200 e probabilmente chiudeva l’originaria cerchia muraria della parte più vetusta del nostro centro»
Remo Carulli, Denis Falconieri e Luigi Farrauto, Abruzzo e Molise, Lonely Planet Italia, 2021, p.117, ISBN978-8859278825.
Monte Rotondo, su carabinieri.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
«la Riserva ricade in parte nei confini del Parco Nazionale della Majella e in parte nei confini del Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga»
«Il Museo è stato inaugurato nel 2001 in occasione della ricorrenza del 150º anno dalla nascita a Tocco di Francesco Paolo Michetti, ha ospitato a lungo opere dello stesso artista e in seguito anche testimonianze della storia e cultura del paese»
Costantino Felice, Verde a mezzogiorno. Storia dell'agricoltura abruzzese dall'Unità a oggi, in Saggi. Storia e scienze sociali, Donzelli Editore, dicembre 2007, p.241, ISBN88-603-6150-8.
«Ma in consociazione con piante erbacee, gli olivi si vanno sparpagliando ormai un po' ovunque, purché sussista un minimo di condizioni ambientali che ne consentono in qualche modo la vegetazione (grazie anche ad alcuni ecotipi locali quali la Toccolana di Tocco Casauria e dintorni, la Rustica e la Gentile dell'Aquila)»
TOCCOLANA, su regimiqualita.unaprol.it. URL consultato il 14 novembre 2021 (archiviato il 14 novembre 2021).
«La Toccolana conosciuta anche come Police è una cultivar da olio coltivata in Abruzzo.»
TOCCOLANA, su regimiqualita.unaprol.it. URL consultato il 14 novembre 2021 (archiviato il 14 novembre 2021).
«Areale di coltivazione: Tocco da Casauria, Castiglione a Casauria, Torre de’ Passeri. In questi comuni è la cultivar principale, molto apprezzata dagli olivicoltori, è conosciuta anche in altre zone del pescarese dove si trova come piante parse.»
«Le colline dell’area toccolana e casauriense danno infatti vita a prestigiosi vini: dagli chardonnay ai trebbiani, dal pecorino alla passerina, fino alla robustezza di eccellenti montepulciani e cerasuoli, prodotti di grande qualità che esaltano il valore della cultura enogastronomica dell’intera zona e che ogni anno ricevono attestati di qualità e premi nei concorsi enologici.»
«Con queste parole Fabrizio Mascioli titolare della storica Distilleria Toro introduce le novità cha hanno visto l’azienda protagonista di un rinnovamento e trasferimento della produzione nel nuovo opificio ubicato in Via Tiburtina Valeria, al km 142,44, sempre nel comune di Tocco Da Casauria (Pe), dove nacque nel 1817 il primo storico ‘Centerba Forte’»
«TOCCO DA CASAURIA (PE) – Concluse ad Agosto le attività di trasferimento della produzione della storica Distilleria Toro nel nuovo opificio ubicato in Via Tiburtina Valeria, al km 142,44, sempre nel comune di Tocco Da Casauria (Pe), dove nacque nel 1817 il primo storico ‘Centerba Forte’»
Violetta De Luca, Tocco da Casauria, un balcone sulla Val Pescara, in Tesori d'Abruzzo, n.59, Pescara, De Siena Editore, giugno 2021, pp.120-137.
Remo Carulli, Denis Falconieri e Luigi Farrauto, Pescara, il mare e le valli, in Abruzzo e Molise, Lonely Planet Italia, 2021, p.117, ISBN978-8859278825.
AA.VV., Tocco da Casauria, in Abruzzo, Guide Verdi d'Italia, Touring Editore, 2020, p.159, ISBN978-8836575947.
Sandro Sticca, Storia della stazione ferroviaria di Tocco, Centro internazionale di studi e ricerche Il "Melograno", 2015.
Sandro Sticca, Dal census arcaico romano al censimento di Tocco Casauria del 1881, L'Aquila, Roma, Studia Italia, 2010.
Gerardo Massimi, Paola Mazzara e Tiziana Massimi, L'Abruzzo, Tocco da Casauria e il Bel paese: una lettura geografica di testo e contesto dall'esplorazione naturalistica alla globalizzazione, Editrice itinerari, 2002.
AA.VV., Tocco da Casauria, in Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco, Collana ai Parchi d'Abruzzo, vol.2, Pescara, Multimedia Edizioni, 1997, pp.245-249.
Felice Virgilio di Virgilio, Tocco Casauria. Storia Arte Tradizioni, 2ªed., Avezzano, Uranographia Editrice Avezzano, settembre 1998.
Gianfranco Pinti, Tocco da Casauria tra storia e leggenda, Pescara, (stampato in proprio), settembre 1998.
Felice Virgilio di Virgilio, I Francescani a Tocco Casauria, L'Aquila, Edizione Frati Minori d'Abruzzo, 1991.
Sandro Sticca, La chiesa della Madonna delle Grazie, Sulmona, Libreria Editrice Di Cioccio, 1995.
Sandro Sticca, Il convento di Santa Maria del Paradiso a Tocco Casauria, in Studi e testi, vol.9, L'Aquila, Deputazione abruzzese di storia patria, 1986, ISBN88-955-6627-0.
Felice Virgilio di Virgilio, Statuto municipale di Tocco Casauria (secolo XVI), L'Aquila, Japadre, 1982, ISBN88-700-6793-9.
Samuele Iovenitti, Tocco Casauria attraverso i secoli: storia, leggende, tradizioni, Sulmona, Editrice d'Amato, luglio 1960.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии