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Bolognano ([boˈloɲ:anoː]) è un comune italiano di 1 005 abitanti[1] della provincia di Pescara in Abruzzo. Il suo territorio comprende alcune frazioni; le maggiori sono Piano d'Orta e Musellaro. Bolognano si estende dalla Val Pescara sino alla riserva regionale Valle dell'Orta; è parte della comunità montana della Majella e del Morrone. Il comune è attraversato in parte dal fiume Orta.

Disambiguazione – Se stai cercando la frazione di Arco in Trentino, vedi Bolognano (Arco).
Bolognano
comune
Bolognano – Veduta
Bolognano – Veduta
Musellaro, frazione di Bolognano
Localizzazione
Stato Italia
Regione Abruzzo
Provincia Pescara
Amministrazione
SindacoGuido Di Bartolomeo (lista civica Insieme per un impegno comune) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate42°13′N 13°58′E
Altitudine276 m s.l.m.
Superficie16,96 km²
Abitanti1 005[1] (31-8-2022)
Densità59,26 ab./km²
FrazioniFara (o Katanga), Santa Maria del Monte, Musellaro, Piano d'Orta
Comuni confinantiCaramanico Terme, Castiglione a Casauria, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa, Tocco da Casauria, Torre de' Passeri
Altre informazioni
Cod. postale65020
Prefisso085
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT068003
Cod. catastaleA945
TargaPE
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 1 672 GG[3]
Nome abitantibolognanesi
PatronoSant'Antonio abate
Giorno festivo17 gennaio
PIL(nominale) 16,2 mln [4]
PIL procapite(nominale) 15 291 [4]
Cartografia
Bolognano
Bolognano – Mappa
Bolognano – Mappa
Posizione del comune di Bolognano all'interno della provincia di Pescara
Sito istituzionale

Storia



Origini: la grotta dei Piccioni


L'area di Bolognano risulta abitata già a partire dall'età del rame, come testimoniano i reperti trovati presso la grotta dei Piccioni a poca distanza dall'abitato.[5] Fonti storiche successive si trovano nel Chronicon Casauriense che riporta la fortificazione di Bolonianum nel 943, dopo la sua donazione all'abbazia di San Clemente a Casauria da parte di Ludovico II. [6]

La Grotta dei Piccioni, insieme alla cultura di Ripoli e agli insediamenti delle Svolte di Popoli, rappresa la testimonianza più antica della presenza dell'uomo in Abruzzo. Durante il Mesolitico il clima tende a farsi più vicino al temperato, e dunque alternandosi a fasi di aridità, costringe l'uomo a trovare una stabilità, infatti risalgono a questo periodo i veri insediamenti dell'uomo presso le grotte, questa è l'era in cui l'uomo inizia a capire l'importanza della sussistenza, e in particolare viene concepita nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento. Grande prova dell'evoluzione che si è avuta tra il Mesolitico e il Neolitico in Abruzzo è la grotta dei Piccioni, che fu utilizzata nella varie epoche, anche durante la permanenza degli Italici, usata come un santuario pagano, popolata oltre 4000 anni fa, come dimostrano gli oggetti di culto, che non vanno dal periodo del Neolitico all'alto Medioevo. L'aspetto più interessante della grotta è un monumento funerario costituito da 11 circoli concentrici disegnati attraverso delle pietre lavorate, e ancora più internamente sono stati ritrovati resti umani che fanno ipotizzare che la grotta fosse usata per rituali sacrifici umani per propiziare l'agricoltura.

Grotta dei Piccioni
Grotta dei Piccioni

La grotta si trova sulla riva sinistra del fiume Ortona, nei pressi delle gole di questo fiume, è ricavata all'interno da una parete rocciosa, in un sito che storicamente è stato definito di importanza nel 1957 dallo scopritore Giovanbattista Leopardi di Penne. La grotta sebbene non emerga con evidenza dall'esterno, è divisa in due ambienti di varia dimensione, gli strati insediativi si sono conservati sino all'età dell'XI secolo a.C. Entrando verso la parete di fondo è stata recuperata una superficie opportunamente collocata in questo punto, resa pianeggiante da un levigato strato di pietre, il quale strato crea una sorta di pavimento che invece parzialmente è occupato da un battuto di cenere e terriccio sul quale erano collocati gli 11 circoli, disegnati con pietre disposti su questo strato; le pietre sono di diversa grandezza, alcuni di questi conservano ancora tracce di bitume internamente ed in particolare questa rimanenza ha fatto supporre che questo punto fosse stato utilizzato per rituali durante il Neolitico.

Altro fattore rilevante è l'introduzione da parte dei popoli del Neolitico, della cultura della ceramica, che a giudicare dai vari ritrovamenti, doveva essere molto diffusa in loco, in particolare lo stile della ceramica "impressa", così chiamata perché riconoscibile a partire dal tipo di decorazione impressa direttamente sulla superficie cruda dell'argilla, con uno degli strumenti appuntiti. La ceramica a Bolognano è documentata dal 4500 a.C., la grotta in quest'epoca rappresentò una dimora occasionale o un ricovero per gli ominidi, i reperti sono datati all'Età del Bronzo, quando la grotta divenne un vero e proprio insediamento stagionale. Nei dintorni della grotta sono state ritrovate le fondamenta di case realizzate in pietra, mattoni, fango, argilla e paglia. La documentazione necessaria si trova per i reperti nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Chieti, mentre alcune collezioni di materiale rinvenuti e la ricostruzione dello stile di vita degli ominidi d'Abruzzo nel V millennio a.C., nelle sale del Museo delle Genti d'Abruzzo a Pescara.


Medioevo


Il villaggio di Bolognano doveva esistere già nell'VIII-X secolo, fondato dai Longobardi con una torre di guardia, che poi andò a costituire il Castello Tabassi. Il Cronista di Casauria nel XII secolo, Giovanni di Bernardo, fornisce preziose informazioni sul feudo di Bolognano sino al XIII secolo: nel 1014 l'abate Ponzio operò una permuta dei territori con il nobile Tresidio, verosimilmente discendente di Lupone di Ludegerio, mediante il quale l'abbazia di San Clemente a Casauria ottenne dei terreni a Bolognano. Nel documento dell'872 tale Ainardo, figlio di Mitione, alienò all'abate Romano di Casauria tutti i suoi beni del Vico Teatino (Chieti), Caniano e Beloniano. Nel secondo documento dell'anno seguebte, Megelfredo di Formosiano, cedette a titolo di vendita allo stesso abate terreni con selve di 120 moggi[7]

L'abbazia di Casauria nell'880 acquistò da Adeltruta di Audoperto con Aglerio suo marito altri terreni, il possedimento fu ratificato e confermato nel 969 durante il governo dell'abate Adamo I, quando Lupone figlio di Ludegerio riuscì a riottenere il Monte Parteno (Monte San Tommaso presso Caramanico) il piano di Ambrilia (ossia Piano d'Orta e la Fara), nei pressi di Colle Morto. Nel 1014 i beni di Ortona furono assegnati al monastero casauriense. Dal 1020 al 1064 si registrarono sette importanti donazioni di beni da parte di privati a Bolognano, a favore di San Clemente a Casauria, nelle ultime due si segnalano la chiesa di Santa Maria (ancora oggi esistente), e quella di San Salvatore[8].

Il castello di Bolognano citato come "Bulinnanum" è citato nel Catalogus baronum di Ruggero II di Sicilia, nei confronti dell'abate Oldrio di San Clemente nel 1140, il re infatti con la concessione ai monaci dei tre castelli di Colleodoni, Casaleplano e Bolognano, già occupati e usurpati dai Normanni anni prima, intende riequilibrare una situazione politica precaria per il monastero di Casauria[9]

Fra i castelli tassati da Carlo I d'Angiò nella guerra contro Corradino di Svevia nel 1268 risulta Bolognano, ancora feudi casauriense, ancora di proprietà dell'abbazia nel 1316; negli ordini di tassazione, si registrano i feudatari del paese: Jacopo di Baleniano nel 1279, Gentile di Ruggeri, poi Mainetto di Oderisio e Pietro di Mainetto[10]


Epoca moderna dal Cinquecento all'Ottocento


Ulteriori notizie dell'abbazia di Casauria ancora in possesso di Bolognano si hanno con Giovambattista Branconio dell'Aquila nel 1517, commendatario dell'abbazia, morto nel 1525, succeduto da Alessandro Branconio. Nel 1590 Girolamo Branconio ripristinando la chiesa di San Maurio in Amiterno, antica proprietà di Casauria, si dichiarava commendatario di questo, barone di Alanno e di Bolognano, titoli e prerogative ribadite nel 1598. A Girolamo Branconio successe nel 1629 Antonio Barberini che nel 1631 si dichiarò Signore delle Terre di Alanno e Bolognano, e che a sua volta nel 1633 fu seguito dal cardinale Giovan Battista Pallotta, morto il 23 gennaio 1668, ma che già dal 1647 aveva rassegnato la commenda casauriense al cardinal Pietro Colonna, il quale si dichiarava signore e barone di Alanno e Bolognano.

Interno della chiesa di Sant'Antonio abate
Interno della chiesa di Sant'Antonio abate

Dal 1674 al 1694 furono commendatari e cardinali Antonio Bischi e Francecso Buonvisi, sino al 1706, anno della morte dell'ultimo, ma già il 23 aprile 1695 con strumento del notaio Perseo Capulli dell'Aquila, Muzio Branconio e Filippo Branconio dell'Aquila avevano alienato e ceduto il feudo di Bolognano al barone Filippo Urbaldo Nodari d'Aquila. Costui nel 1700 sempre con atto del notaio Capulli del 9 giugno, cedette Bolognano al barone Girolamo Durini di Chieti, che ne entrò in possesso il 17 agosto 1700 con atto del notaio Giovan Loreto Tofano di Musellaro per il prezzo di 14.200 ducati[11] L'atto fu stipulato e letto davanti alla chiesa di Santa Maria dentro la Terra

Con l'introduzione delle provincie nel regno, nel 1684 Bolognano passò alla provincia di Chieti e nel 1927, con la costituzione della provincia di Pescara, a quest'ultima.


Il Novecento: sviluppo di Piano d'Orta


Il villaggio si trova presso il fiume, accanto al tracciato dell'E80 Pescara-Torano, posto tra Torre de' Passeri e San Valentino. Si sviluppò, come la vicina Scafa, soltanto nei primi anni del Novecento, sino a giungere oggi a un abitato densamente popolato. Sorse come villaggio di lavoratori presso la sede distaccata della fabbrica Montecatini (ex Siev). Il 19 febbraio 1900 presso il Comune si Bolognano, si riunì la giunta di Camillo Bianchini sindaco, per decidere sulla domanda della Società Italiana di Elettrochimica "Volta" riguardo alla costruzione di uno stabilimento in contrada Piano d'Orta.

La giunta dette il parere favorevole, visto che la fabbrica sarebbe sorta in un'area poco popolata, necessitando delle acque del fiume per la produzione; il materiale chimico tossico, non avrebbe leso la comunità di Bolognano. Dato che presto molti braccianti divenuti operai si ritrovarono nella fabbrica costruita di li a pochi anni, nel 1916 la giunta comunale si adoperò per costruire una scuola elementare per i figli degli operai, che nel 1921 contava 121 iscritti. Ci fu insomma una rivoluzione urbanistica del territorio, in quel periodo la S.M.E. (ossia l'E.N.E.L.) costruisce l'invaso con la Centrale Elettrica, viene ammodernata la strada statale Tiburtina Valeria (la N. 5), nasce il cinematografo, l'Opera Nazionale Dopolavoro e nel 1931 la Società Sportiva di Calcio VIRTUS PIANO D'ORTA, e si pensa a rendere navigabile il fiume Pescara da Piano d'Orta, dalla diga, sino al comune di Castellammare Adriatico.

Ci fu un vero e proprio sviluppo demografico ed urbanistico dell'intera Val Pescara, non solo presso Piano d'Orta, ma anche presso le parti basse, a ridosso del fiume, a Popoli, Bussi, Torre de' Passeri, Scafa. La fabbrica di azoto, inaugurata nel 1904, una delle prime in Italia che si occupavano di fissare l'azoto atmosferico ottenuto dalla distillazione dell'aria liquida sul del carburo di calcio, producendo così il calciocianamide. La fabbrica, riconvertita nella Montecatini, chiuse nel 1965, l'archivio della fabbrica fu abbandonato, ma rinvenuto, importante fonte per tracciare una storia della fabbrica, fatto avvenuto nel 1989 da un funzionario dell'Archivio di Stato di Chieti.

Il materiale è un'ampia documentazione che comprende 529 libri paga operai (1911-1964), per lo più quindicinali, 11 libri matricola operai (1910-64), 141 libri paga impiegati, mensili (1943-64), 5 libri matricola impiegati (1929-1964), 45 giornali di cassa (1911-65), 8 libri dei monti (1939-1952), 3 registri di carico e scarico anticrittogamici ramato P1 e solfato di rame (1941-43). Molto interessante anche la serie iconografica con diverse planimetrie della fabbrica, e disegni di macchinari, riguardanti anche altre fabbriche della Montecatini; infine si segnala la documentazione relativa allo stabilimento di Avezzano e a quello di Termoli (1932-43).


La fabbrica Montecatini


Il primo nucleo produttivo presso la Val Pescara, era costituito dalla centrale idroelettrica sul fiume Tirino, e dagli impianti per la produzione di soda e cloro, e di acido solforico presso Bussi sul Tirino, e poi dal 1904 a Piano d'Orta. Nei primi due anni di vita, lo stabilimento produceva esclusivamente acido solforico (10.000 quintali l'anno), sostanza utilizzata per la produzione di concimi. Nel 1904 la Società Italiana per la Fabbricazione di Prodotti Azotati, una consociata del gruppo SIE, rielva l'impianto di Piano d'Orta, l'obiettivo è quello di avviare la produzione di fertilizzanti azotati per l'agricoltura. In tale contesto fu tentato con successo la produzione del calciocianamide, rivoluzionario concime sintetico, ottenuto fissando ad alta temperatura l'azoto atmosferico con il carburo di calcio.

L'impianto per la produzione non entrò sul momento in funzione, a causa delle condizioni finanziarie della SIE, per la crisi del 1907; la calciocianamide fu prodotta nella fabbrica di Piano d'Orta solo nel 1912, mentre dal 1904 nello stabilimento si comincia a produrre oltre l'acido solforico, solfato di rame e perfosfato. Tra il 1906 e il 1910 la produzione annua media dei tre prodotti fu di 91000, 16000 e 124000 quintali; la pirite per la fabbricazione dell'acido solforico proveniva dalle miniere di Gavorrano e Scarlino (Grosseto), di proprietà della Montecatini, mentre il residuo del forni Herreschoff, venivano inviate per mezzo della ferrovia al complesso siderurgico dell'Ilva di Bagnoli (Napoli). Nel 1915 lo stabilimento di Piano d'Orta fu dichiarato ausiliario dal Ministero della Guerra; gli altri due cicli produttivi del solfato di rame e perfosfato, avevano come materie prime il rame e il fosfato, il primo proveniente dalle miniere del Cile e il secondo da quelle di Gafsa in Tunisia.
La produzione aumentò nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, erano impiegati nella fabbrica 300 operai e 20 impiegati, nel 1924 la Montecatini rileva la SIPA, nel 1929 la Montecatini assume il controllo diretto della fabbrica di Piano d'Orta, incrementando la produzione del fluorisilicato di sodio e il solfato di allumina, chee veninva inviato ad Isola del Liri.

Non tutto l'idrato era trasformato in soldato di allumina, una parte era lavorata per ottene glicerina, che insieme all'acido solforico, veniva inviata agli stabilimenti chimici di Bussi e alla Dinamite Nobel di Pratola Peligna, dove si producevano aggressivi chimici esplosivi. Nel corso della seconda guerra mondiale questa rete dei tre stabilimenti subì massicci bombardamenti alleati, venendo saccheggiati poi dai tedeschi in ritirata. La ricostruzione fu avviata dalla Montecatini, con scarsi aiuti finanziari da parte dello Stato, la produzione fu indirizzata verso ilo settore dei concimi chimici, e inoltre dei prodotti anticrittogamici, tuttavia la crisi della Montecatini nel 1965 portò alla chiusura dello stabilimento.

Oggi si sta tentando di recuperare la fabbrica abbandonata, ritenuta di interesse archeologico industriale, mentre Piano d'Orta si è sviluppata con altre attività agricole o micro-industriali, e presenta ancora le caratteristiche di un villaggio operaio del primo Novecento, attraversato dalla ferrovia, e con la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. Quanto alla ferrovia, tra il 1900-03 il governo emanò dei decreti che istituivano la commissione per la Navigazione Interna, che inserì anche l'esecuzione del progetto di rendere navigabile il fiume Pescara dalla foce di Castellammare sino a Bussi, tuttavia non se ne fece nulla, e si pensò a realizzare solo lo scalo ferroviario di Piano d'orta-Scafa-Tocco-Popoli, con raccordo verso Bussi.


Storia di Musellaro


Importante frazione di Bolognano, ha una storia molto antica. Secondo Marcello De Giovanni[12] il nome di questo borgo può derivare da "mosa" luogo paludoso dal termine medievale "lacus paluster", probabilmente perché si trova ubicato alla confluenza di due fiumi, benché sopra un'altura rocciosa. Secondo Anton Ludovico Antinori deriverebbe da "Mausoleum"[13], mentre secondo delle leggende locali il nome deriva dalla "casa delle Muse", in quanto in quel luogo sorgeva un tempio romano dedicato a queste divinità. Nel diploma di Carlo I d'Angiò nel 1273 che divideva gli Abruzzi in Citeriore e Ulteriore il fiume Pescara, Musellaro veniva citata come "Mons Sillulus", ossia monte selvoso.

Case mura di Musellaro
Case mura di Musellaro

Nella parte vecchia del paese si trova il borgo fortificato realizzato da case-mura, al cui interno si trova il palazzo baronale, detto anche Castello Tabassi; nel palazzo ci sono testimonianze dell'uso difensivo, successivamente trasformato in residenza gentilizia da un'originale torre di avvistamento. Due iscrizioni su pietra di epoca romana, farebbero ipotizzare che il villaggio esistesse già migliaia di anni fa, esse sono incastonate nella colonna della chiesa di Santa Maria del Balzo, e la secondo si posiziona in un angolo delle mura del vecchio palazzo dei Tabassi da Sulmona.
Altre informazioni sulla storia di Musellaro vengono dal Chronicon Casauriense dell'abbazia di San Clemente, che testimonia che l'intera area fu per secoli sotto il dominio di questo monastero, in un documento trascritto, re Carlo VIII di Francia dopo la sua invasione del Regno di Napoli, cercò di conquistare Musellaro. Il paese era un comune a sé sino al 1928, quando passò a essere frazione di Bolognano

Chiesa di Santa Maria del Balzo
Chiesa di Santa Maria del Balzo

Simboli


Lo stemma e il gonfalone del comune di Bolognano sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 gennaio 2003.[14]

«Stemma di azzurro, alla torre d'oro, murata di nero, merlata alla ghibellina di tre, finestrata di due in fascia di nero, chiusa dello stesso, il merlo ghibellino centrale sostenente un merlo (turdus merula) di nero, allumato di rosso, imbeccato d'oro, rivoltato, essa torre fondata sulla pianura di verde e accompagnata da due stelle di sei raggi, d'oro, poste a mezza altezza, una a destra, l'altra a sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»

(D.P.R. 29.01.2003)

Il gonfalone è un drappo di giallo.


Monumenti e luoghi d'interesse


Chiesa di Sant'Antonio
Chiesa di Sant'Antonio
Facciata di Santa Maria Entroterra
Facciata di Santa Maria Entroterra
Interno di Santa Maria Entroterra
Interno di Santa Maria Entroterra
Laterale della chiesa di Santa Maria Entroterra, con il sottopassaggio ad arco
Laterale della chiesa di Santa Maria Entroterra, con il sottopassaggio ad arco

Aree naturali


Valle dell'Orta
Valle dell'Orta

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[18]


Geografia antropica


Il centro antico è Bolognano paese, altro castello storico è la frazione Musellaro, con la chiesa annessa al maniero.

Il centro nuovo si è sviluppato dalla fine dell'800, quando fu realizzata la ferrovia che attraversa la valle del Pescara, fino al capoluogo adriatico. Il centro, dove fu installata anche una industria chimica della Società Montecatini, prese il nome di Piano d'Orta. La chiesa madre è dedicata al Sacro Cuore di Gesù.

Nei dintorni si trovano i ruderi di un antico castello, del feudo normanno di Cantalupo.


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


La frazione di Piano d'Orta ha una stazione ferroviaria, ubicata lungo la Ferrovia Roma-Sulmona-Pescara. Il fabbricato viaggiatori ha una piccola sala d'aspetto con una validatrice di biglietti. Il movimento passeggeri è abbastanza mediocre, con circa 17 treni al giorno in servizio tra Teramo, Roma, Sulmona e Pescara.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 12 giugno 2004 Claudio Mario Sarmiento Lista Civica di Centro-sinistra (1995-1999)
Lista Civica (1999-2004)
Sindaco [19][20]
13 giugno 2004 27 maggio 2019 Silvina Sarra Lista Civica Uniti per rinnovare (2004-2014)
Lista Civica Continuità e crescita (dal 2014)
Sindaco [21][22][23]
27 maggio 2019 in carica Guido Di Bartolomeo Lista Civica Insieme per un impegno comune (dal 2019) Sindaco [24]

Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, in Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021.
  5. Autori Vari, Grotta dei Piccioni, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 04/09/2012 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  6. Cenni storici [collegamento interrotto], su prolocobolognano.it, Pro Loco di Bolognano. URL consultato il 4 settembre 2012.
  7. dal Chronicon: "quante in presenti stare videntur in territorium teatinum in casalibus qui dicitur Beloniano, in Caniano et in Vico Teatino et in Paoni, et in Onutari et in civitate Teatina"
  8. In riferimento alle chiese, dalla Cronaca: "cum terra et vinea et cum muris, libris, campanis, cellis et dotis"
  9. Dalla Cronaca cit del regesto di Ruggero dell'agosto 1140: "Quorum quia inportuna res prefati monasterii in tantum imminuerat quod nec fratrum usibus necessaria iam supererant pauperum Christi indigentiam miserantes ad honoram et gloriam summe et individue Trinitatis eidem monasterio [...] in perpetuum habem habenda, possidenza, regia liberalitate tribuimus"
  10. A.L. Antinori, Raccolta di memorie istoriche delle tre province degli Abruzzi, II, Napoli 1792
  11. Dall'atto del 17 agosto 1700: "...compresi diversi crediti fra questi 1000 dell'Università di Bolognano e ducati 1200 dall'Università di Castiglione alla Pescara [...] una casa, sue osteria di più membri, da cielo a terra, un luogo detto il Ponte di San Clemente, sotto il vocabolo di San Lorenzo e un pezzo di terra di tomola, seu moggia sei, coll'annuo peso enfiteutico perpetuo di libbre 4 di candele di cera, che si deve, ogn'anno, agli abati pro tempore di san Clemente della Pescara, nella festa di san Clemente."
  12. M. De Giovanni, La Comunità Montana Maiella e Morrone, SIGRAF, 2006
  13. A.L. Antinori, Corografia degli Abruzzi, XXVII, cap. III
  14. Bolognano (Pescara) concessione di stemma e gonfalone, D.P.R. 29.01.2003, su presidenza.governo.it, Governo italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  15. Tip. Marri Vigne, p. 398.
  16. Chronicon, col. 890.
  17. Piano del Luco, Marmitte dei Giganti, su majambiente.it. URL consultato il 27 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2017).
  18. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  19. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  20. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  21. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, su elezionistorico.interno.gov.it.
  22. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  23. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.gov.it.
  24. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 26 maggio 2019, su elezionistorico.interno.gov.it.

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На других языках


[de] Bolognano

Bolognano ist eine italienische Gemeinde mit 1066 Einwohnern und liegt in der Nähe von Torre de’ Passeri und San Valentino in Abruzzo Citeriore in der Provinz Pescara.

[en] Bolognano

Bolognano is a comune (municipality) and town in the province of Pescara in the Abruzzo region of Italy.

[es] Bolognano

Bolognano es un municipio situado en el territorio de la Provincia de Pescara, en Abruzos, (Italia).

[fr] Bolognano

Bolognano est une commune italienne d'environ 1 200 habitants, située dans la province de Pescara, dans la région Abruzzes, en Italie méridionale.
- [it] Bolognano

[ru] Болоньяно

Болоньяно (итал. Bolognano) — коммуна в Италии, располагается в регионе Абруццо, в провинции Пескара.



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