Cansano è un comune italiano di 205 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo[4], facente parte del parco nazionale della Maiella[5] e della comunità montana Peligna[6]. Sorto come feudo e torre d'avvistamento nell'Alto Medioevo, si è esteso prevalentemente tra il XIX e il XX secolo, a seguito del sisma del 1706. È noto per la scoperta archeologica del villaggio romano di Ocriticum, divenuto parco archeologico.
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Cansano comune | |
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Uno scorcio di Cansano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Amministrazione | |
Sindaco | Luca Malvestuto (Lista civica Tutti per Cansano) dal 20-09-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 42°00′19″N 14°00′46″E |
Altitudine | 835 m s.l.m. |
Superficie | 37,7 km² |
Abitanti | 205[1] (31-12-2021) |
Densità | 5,44 ab./km² |
Comuni confinanti | Campo di Giove, Pacentro, Palena (CH), Pescocostanzo, Pettorano sul Gizio, Sulmona |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67030 |
Prefisso | 0864 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066018 |
Cod. catastale | B624 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 783 GG[3] |
Nome abitanti | cansanesi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cansano all'interno della provincia dell'Aquila | |
Sito istituzionale | |
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Il pittoresco paesino di Cansano è situato a 12 km da Sulmona, su un colle in prossimità della Valle Peligna, a 835 m s.l.m.
Il paese si inserisce in un paesaggio naturale pressoché intatto: da Cansano si può raggiungere il parco nazionale della Maiella e, in particolar modo, il Bosco di Sant'Antonio e il passo San Leonardo. La posizione inoltre favorisce gli spostamenti anche verso i centri turistici più attivi della zona: Campo di Giove, Pacentro, Pescocostanzo e Sulmona.
Il paese presenta un clima montano, con estati calde ed asciutte ed inverni rigidi e ricchi di precipitazioni. Tuttavia nel corso del tempo ci sono state variazioni nel clima, che ora è poco più umido in estate e meno nevoso d'inverno.
Il territorio venne popolato durante gli Italici da parte dei Peligni, che in località Zeppe-Pandaro, fondarono la città di Ocriticum, di cui permangono i resti. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, che aveva conquistato anche il villaggio, mettendolo sotto la municipalità di Sulmona, nel Basso Medioevo, a causa delle invasioni saracene ed ungare, Ocriticum si spopolò e gli abitanti fondarono intorno al IX secolo una rocca presso un promontorio montuoso più ad est. Si sviluppò così il nuovo feudo, che fu oggetto di varie contese nel XIV secolo da parte della famiglia Cantelmo, che governava Popoli, e di Giacomo Caldora, che ambiva a governare anche Campo di Giove e Pacentro. Nel 1421 il capitano di ventura Braccio da Montone occupò il paese per ridurlo all'obbedienza verso la regina del Regno di Napoli Giovanna II d'Angiò-Durazzo e successivamente il re Alfonso V d'Aragona la riassegnò ai Cantelmo.
Nel XV-XVI secolo Cansano fu feudo degli Acquaviva di Atri, che lo ebbero fino al XVIII secolo, quando passò ad altre famiglie, sino ai rivolgimenti politici di fine secolo. Anche Cansano, come i borghi circostanti e in particolare Sulmona, a fine 1706 fu sconquassata dal terremoto della Maiella, che provocò distruzione e morti. Nel 1904 fu creato comune autonomo, dipendendo da Campo di Giove dal 1855[7][8][9]. Nel 1933 fu colpito da un altro terremoto, che fece sparire ciò che rimaneva dell'antico castello (alcune mura e qualche torre) e franare a valle la parte più alta del cocuzzolo montuoso, ragion per cui l'abitato si è spostato più a valle, intorno a Piazza XX Settembre.
Il territorio di Cansano è stato sempre interessato da un'intensa attività sismica, come è possibile rilevare dalle testimonianze d'archivio e dall'analisi delle architetture. I principali sismi che hanno colpito l'area in età storica sono databili II secolo, 1349, 1456, 1706 (questo l'evento sismico di maggiore intensità, 6.6 di magnitudo momento) e 1933.
Nel corso dello sciame sismico aquilano del 2009, un certo numero di scosse si è registrato pure nel distretto sismico di Sulmona e in particolar modo con epicentro a pochi chilometri da Cansano, in località Malepiana: le prime due si sono verificate il 17 marzo, alle 2:12 e alle 2:26 (ora italiana), rispettivamente di 3.6 Ml e 2.5 Ml di intensità; la terza, la più forte, pari a 3.8 Ml, è stata avvertita dalla popolazione dell'area peligna alle 10:43 (ora italiana) del 29 marzo; l'ultima scossa della sequenza è avvenuta il 22 aprile, alle 00:32 (ora italiana), ed è stata di intensità pari a 3.2 Ml. Pleonastico è aggiungere che l'evento principale e le numerose scosse collaterali dello sciame sismico aquilano sono stati avvertiti anche a Cansano, arrecando non pochi danni alle strutture.
La microsequenza sismica di Cansano non pare correlata a quella aquilana, il che lascia supporre l'attivarsi di faglie in zona che prima non avevano rilasciato energia; ad ogni modo, non sono sorte poche questioni a livello burocratico nella classificazione dei danni (e dunque nell'elargizione dei fondi per la messa in sicurezza) arrecati dai vari sismi al paese poiché quello di Cansano risulta, a suo modo, «un terremoto a sé stante». Salvo alcuni edifici nel centro storico (alcuni dei quali abitati), risultati inagibili e talora immediatamente puntellati, non si registrano ad ogni modo danni di grande rilevanza né crolli. Forte, tuttavia, è stato il disagio e cospicuo il numero di sfollati a seguito delle scosse della primavera del 2009.
Nei pressi del castello si trova la chiesa madre di San Salvatore, la più importante del paese fino a pochi anni fa, oltre che la più antica: edificata subito dopo il castello, subì gravi danni per il terremoto del 1706 e fu dunque ricostruita – come recita un'iscrizione sulla facciata – "a planta", ossia "di sana pianta", nel 1739; recentemente sottoposta ad un restauro, della chiesa preesistente non resta nulla salvo il battistero quattrocentesco.
Un'altra chiesa particolarmente importante per gli abitanti è quella di San Nicola di Bari, in cui la messa si celebra due volte l'anno: il 6 dicembre, in occasione della festività di San Nicola stesso, ed il 26 giugno, quando la statua del santo viene portata in processione. In entrambe le occasioni c'è la consegna del pane benedetto, rito molto diffuso in Abruzzo.
Allo stesso modo, la settecentesca chiesa rurale di San Donato, situata vicino al cimitero del paese, sulla strada per Pescocostanzo, viene aperta solo il giorno della processione del santo, a metà agosto. Numerose le chiese ormai scomparse o sconsacrate: ad esempio in Via Umberto I si trova la vecchia chiesa di San Rocco, ora ristrutturata ed adibita a museo. Sono ancora visibili, poi, i resti della tardo-cinquecentesca chiesa della Madonna della Neve, situata nella parte vecchia del paese. La chiesa, di piccole dimensioni, ora quasi completamente crollata (restano solo i muri perimetrali) ed invasa dalla vegetazione, accoglieva un'interessante statua quattrocentesca della Madonna col Bambino, conservata presso la chiesa di San Rocco, che veniva portata in processione il 5 agosto.
Da Piazza XX Settembre, in cui è possibile osservare il monumento ai caduti e la recentissima chiesa di San Rocco, si può scendere lungo Via Umberto I fino al cortile interno del Castrum Cansani, il castello medievale, a cui si accedeva tramite Porta da Capo (non più presente) e di cui è possibile ancora osservare la struttura del mastio. Le ali del castello nel corso del tempo hanno subito numerosi rimaneggiamenti poiché, non più funzionali dal Settecento, sono divenute abitazioni di alcuni abitanti del paese. Tra costoro si ricorda Chiara Villani, autrice di raffinate decorazioni pittoriche che ricoprono le pareti interne della sua abitazione, realizzati con la tecnica del punto croce. Del castello rimaneva il torrione, crollato poi col sisma del 1933.
Si è perso questo culto con il graduale abbandono delle abitazioni della parte vecchia del paese, costituita da una lunga gradinata, che, dalla chiesa madre, attraversa un quartiere definito Partajova dai cansanesi. Il termine probabilmente deriva dal nome latino della Porta di Giove (Porta Jovis → Partajova), una volta presente, ma demolita perché pericolante dopo il terremoto del 1933. Il paese era ricco di fontane con abbeveratoi, delle quali si conservano ancora, più o meno interamente, la fonte La Mandra, posta nell'omonima piazza, e quella detta de gliu Vuntnare, situata in Via Intera. A tal proposito, nelle canzoni di Cansano è possibile trovare citazioni e riferimenti ad un'altra fontana, forse la più importante, ma non più presente: la Canala, fino agli anni cinquanta provvista di un mascherone in pietra, poi distrutto perché cementificato. Era situata alla base del colle su cui sorge Cansano, nei pressi dell'omonima grotta, spunto di miti e leggende popolari, e del corso d'acqua, chiamato anch'esso Canala, ove le donne si recavano a lavare i panni e a lucidare pentole e conche.
Il parco archeologico naturalistico Ocriticum è il luogo di maggior interesse storico di Cansano. Collocato appena fuori dal paese, in zona Tavuto-Pantano, il parco è stato inaugurato insieme all'omonimo centro di documentazione, che si trova invece in paese, il 10 gennaio 2004. I primi scavi, effettuati nel 1992, hanno portato alla luce i resti di un antico centro romano, abbastanza importante soprattutto in ambito religioso.
L'area archeologica comprende due templi, consacrati l'uno a Giove e l'altro ad Ercole, il primo romano ed il secondo italico, ed un sacello delle divinità femminili Cerere e Venere. Inoltre nell'area sono presenti anche le rimanenze di un centro abitato e di un impianto per la produzione della calce. Si è risaliti al nome Ocriticum mediante una stele funeraria ritrovata nei pressi della zona templare, su cui leggiamo "sex(to) paccio argynno cultores jovis ocriticani p(osuerunt)" ("i sacerdoti ocriticani di Giove posero a Sesto Paccio Arginno").
Numerosi gli ex voto rinvenuti, conservati presso il museo archeologico di Chieti e presso il centro di documentazione Ocriticum. Quest'ultimo, collocato in Piazza XX Settembre, accoglie inoltre un'importante mostra permanente sull'emigrazione ed è stato sede di diverse mostre temporanee, tra cui quelle fotografiche Il Volo (2005), Anima (2007), A gnè nu spierchie di Giovanni Guadagnoli (2009), quella pittorica di Marco Di Paolo (2006) e l'installazione di Antonio Marchetti sul tema dell'emigrazione (2009). La sala convegni del centro di documentazione ospita, inoltre, conferenze, proiezioni, corsi di formazione e presentazioni di vario tema e genere.
Abitanti censiti[10]
Nel grafico è possibile notare quanto la popolazione di Cansano, considerata dall'inizio del XX secolo ai giorni contemporanei, sia diminuita, arrivando dalle circa 2 000 a poco più di 250 unità censite nel 2001. Fra le ragioni del calo, l'azione mortifera delle due guerre mondiali e il generale processo di svuotamento delle campagne in favore delle città, avvenuto fra la fine del XIX secolo e la seconda metà del Novecento, mediante movimenti migratori nazionali ed internazionali e frutto del passaggio da un'economia rurale ad una di stampo capitalistico. L'emigrazione costituisce pertanto la principale causa del brusco calo demografico. Vi sono poi il divario tra il ridotto tasso di natalità e quello ben più alto di mortalità, nonché la mancanza di iniziative o strutture capaci di avviare e mantenere un processo di sviluppo economico stabile ed equo in tutti i mesi dell'anno. Le attività ricettive presenti e le strutture turistiche (il centro di documentazione Ocriticum, l'ufficio informazioni del parco nazionale della Maiella) stentano a dare avvio ad un costante afflusso turistico, di per sé poco avviato in tutta l'area peligna in favore del vicino Alto Sangro. Le attività pubbliche si concentrano esclusivamente nei mesi estivi, in coincidenza col picco dell'afflusso turistico. Le politiche urbanistiche della seconda metà del Novecento, inoltre, hanno contribuito a privare il paese della forma estetica originale, per quanto l'atmosfera del centro storico abbandonato e della natura integra del territorio mantengano ugualmente il proprio carattere suggestivo. Cansano, in definitiva, non pare godere, almeno al momento, delle premesse necessarie per un nuovo processo di incremento demografico e anzi è ancora vessato dalle conseguenze del forte svuotamento degli ultimi decenni.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1908 | 1912 | Salvatore Di Gregorio | Lista civica | Sindaco | [11] |
1912 | 1914 | Panfilo D'Orazio | Lista civica | Sindaco | [11] |
1914 | 1920 | Giacomantonio Di Giallonardo | Lista civica | Sindaco | [11] |
1920 | 1922 | Lorenzo Colecchia | Lista civica | Sindaco | [11] |
1922 | 1924 | Giambattista Di Giallonardo | Lista civica | Sindaco | [11] |
1924 | 1925 | Gregorio Ruscitti | Lista civica | Sindaco | [11] |
1926 | 1943 | Francesco Trasmondi Domenico De Santis Ettore Santelli Panfilo D'Orazio Mario Maiello Silvano Battistella Beniamino Colecchia |
Partito Nazionale Fascista | Podestà | [11] |
1943 | 1946 | Sante Di Giannantonio Leonardo Tarulli |
– | Commissari prefettizi | [11] |
1946 | 1951 | Filippo Di Gregorio | Lista civica | Sindaco | [11] |
1951 | 1952 | Edoardo Mariani | Lista civica | Sindaco | [11] |
1952 | 1956 | Rocco Chioda | Lista civica | Sindaco | [11] |
1956 | 1964 | Eduardo Genitti | Lista civica | Sindaco | [11] |
1964 | 1980 | Sante Di Giannantonio | Lista civica | Sindaco | [11] |
1980 | 1985 | Sandro Cercone | Lista civica | Sindaco | [11] |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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22 giugno 1985 | 28 maggio 1990 | Sandro Cercone | Democrazia Cristiana | Sindaco | [12] |
28 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Geppino Madrigale | Partito Repubblicano Italiano | Sindaco | [12] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Rocco Ciampaglione | Lista civica | Sindaco | [13][12] |
14 giugno 1999 | 15 giugno 2004 | Rocco Ciampaglione | Lista civica | Sindaco | [14][12] |
15 giugno 2004 | 5 aprile 2005 | Maura Perrotta | – | Commissario prefettizio | [12] |
5 aprile 2005 | 30 marzo 2010 | Mario Ciampaglione | Lista civica | Sindaco | [15][12] |
30 marzo 2010 | 31 maggio 2015 | Mario Ciampaglione | Lista civica Insieme per Cansano | Sindaco | [16][12] |
31 maggio 2015 | 19 settembre 2020 | Mario Ciampaglione | Lista civica Sempre insieme per Cansano | Sindaco | [17][12] |
20 settembre 2020 | in carica | Luca Malvestuto | Lista civica Tutti per Cansano | Sindaco | [12] |
L'unica associazione sportiva presente è la squadra di calcio dell'ASD Majella United, che ha disputato campionati dilettantistici regionali, nata nel 2018 dalla fusione della precedente società ASD Cansano con quella dell'ASD Campo di Giove, dell'omonima cittadina alle pendici della Maiella confinante con il borgo cansanese[18].
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