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Postiglione (Pustiglionë in campano[4]) è un comune italiano di 1 971 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Postiglione
comune
Postiglione – Veduta
Postiglione – Veduta
Panorama di Postiglione
Localizzazione
Stato Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoCarmine Cennamo (lista civica Noi per Postiglione) dal 6-12-2021
Territorio
Coordinate40°34′N 15°14′E
Altitudine605 m s.l.m.
Superficie48,24 km²
Abitanti1 971[1] (31-3-2022)
Densità40,86 ab./km²
FrazioniAcquara, Canneto, Lago Rosso, Pescara, Selva Nera, Terzo di Mezzo.
Comuni confinantiAltavilla Silentina, Campagna, Castelcivita, Controne, Contursi Terme, Serre, Sicignano degli Alburni
Altre informazioni
Cod. postale84026
Prefisso0828
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065101
Cod. catastaleG939
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 037 GG[3]
Nome abitantipostiglionesi
Patronosan Giorgio martire e san Nicola di Bari (compatrono)
Giorno festivo23 aprile; 31 luglio
Cartografia
Postiglione
Postiglione – Mappa
Postiglione – Mappa
Posizione del comune di Postiglione all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale
Veduta di Postiglione dai Monti Alburni
Veduta di Postiglione dai Monti Alburni

Sorge sui monti Alburni e fa parte del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.


Geografia fisica



Clima


Trovandosi intorno al 40º parallelo Nord, e abbastanza lontano dal mare, il clima mediterraneo si attenua diventando piuttosto tipico delle zone interne appenniniche della Campania; un clima temperato fresco, con estati meno calde ed inverni più freddi. La temperatura in inverno oscilla da −4 °C a +15 °C, mentre nei mesi estivi da +16 °C a +35 °C. La temperatura è inoltre influenzata dall'altitudine, dall'esposizione e dalla ventosità del luogo; varia perciò da zona a zona. Il versante Ovest infatti, gode di un clima più mite, rispetto a quello continentale del lato Nord-est (fresco e umido). Sono frequenti ma non copiose le piogge concentrate nel periodo autunno-inverno (1300 mm annui) soggetto a scarse precipitazioni nevose, presenti perlopiù sul lato Nord-est. Frequenti sono i venti freddi e umidi (da nord-est) ma anche caldi e privi di umidità (da ovest e sud-ovest), il territorio presenta anche limitati periodi di nebbia soprattutto nelle valli.


Territorio


Il territorio comunale, classificato collinare, rientra nel parco nazionale del Cilento e presenta un profilo geometrico decisamente irregolare: una serie di rilievi incorniciano il corso dei fiumi Calore e Sele, quest'ultimo traccia il limite settentrionale del comprensorio comunale. Presenta dei Boschi di notevole rilevanza naturale come il bosco di Sant'Angelo che occupa una superficie di 250 ettari ed è costituito da piante ad alto fusto. Esistono anche boschi di cerro latifoglie e ceduo. Il comune è attraversato dal fiume Sele, anticamente denominato "Sella", che è da considerarsi il secondo fiume per vastità di bacino della Campania, insistendo su circa 3000 km². Ha origine dal versante sud del monte Roialonga e a valle si arricchisce delle sorgente di Caposele. Più a sud riceve le acque di molti altri affluenti minori. Il fiume, così arricchito, penetra nell'omonimia piana per sfociare poi nel mar Tirreno. Il territorio è attraversato anche dai fiumi Tanagro e Calore, oltre alle numerose sorgenti e ruscelli.


Origini del nome


L'ipotesi più accreditata è che il nome Postiglione sia stato dato al paese dalle numerose famiglie di Paestum che, tra l'800 e il 900 d.C., furono costrette a lasciare la loro città per i frequenti attacchi e saccheggi dei Saraceni e dei pirati turchi. Quindi il nome potrebbe derivare proprio da Paestum e da elios (έλιοσ), che in greco significa sole; oppure da Paestum e da elaion (έλαιον), che in greco significa ulivo; oppure da post (che in latino significa dietro) ed elios (cioè dietro il sole); o forse il nome deriva da un tale "Postilus", agricoltore, prima schiavo e poi affrancato, come dovrebbe suggerire l'aggiunta "ianus" che i romani davano ai liberti . Allora potrebbe derivare anche dal più recente vocabolo "postiglione", com'era detto il vetturino che conduceva la corriera postale. Alla "Duchessa", infatti, lungo la via che i Romani avevano rifatto a doppio strato e rastricata (rastricata et strada), come ancora oggi si può vedere, vi era una stazione di posta per il cambio di cavalli e vetturino.


Storia


Le origini di Postiglione si fanno risalire al decimo secolo quando gli abitanti dell'antica Paestum, costretti dalle incursioni dei Saraceni e dei pirati turchi, ad abbandonare la propria terra, si rifugiarono in questo luogo considerato idoneo per la difesa. Per ricostruire la storia di questo paese è necessario considerare che nel periodo di tempo che va dal 476 d.C. al 1000 d.C., l'Italia meridionale restò in parte sotto l'influsso e sotto la protezione dell'Impero romano d'Oriente. Questa protezione finì quando un normanno, Rainulfo Drengot, di ritorno da una crociata, assunse il ducato di Aversa. Da quel momento i Normanni dilagarono nell'Italia del sud, cambiandone completamente la fisionomia. Il feudo di Postiglione faceva parte del potente ducato longobardo di Salerno. Le prime notizie storiche ci dicono che questo feudo era stato in possesso di Guaimaro IV e poi di Gisulfo II, longobardi principi di Salerno. Quest'ultimo nominò suo successore il fratello Pandolfo. Ma all'incirca nell'anno 1060 d.C. la stella dei longobardi volse al tramonto e subentrò quella normanna, rappresentata da Roberto il Guiscardo (il furbo), degli Altavilla, che aveva conquistato la Puglia e la Calabria, aveva sconfitto Gisulfo, ne aveva sposato la sorella, sorella anche di Pandolfo, a cui il magnanimo Roberto aveva lasciato il possesso del feudo. A Pandolfo susseguirono nel possesso del feudo il figlio Euferio e a questi il figlio Lampo. Alla morte di Lampo il feudo passò a Tancredi d'Altavilla (1145) e poi a Guglielmo da Postiglione che secondo alcune ipotesi sposò una figlia di Tancredi. Guglielmo fu un uomo di coraggio e di specchia rettitudine, giustiziere regio e fedelissimo all'imperatore ed avveduto amministratore poiché allargò i confini del feudo con l'aggiunta di Aquara, Castelluccia, Civita, Selvanegra, Controne, Pantuliano, Serre e San Zaccaria, e con l'annessione di Corleto Monforte, Sant'Angelo a Fasanella, Ottati, Roccadaspide, Albanella e metà feudo di Capaccio. Guglielmo da Postiglione ebbe due figli: Tancredi e Guglielmo II. Il feudo andò in eredità al primogenito Tancredi e successivamente al marito di Alessandrina, figlia di Tancredi, Pandolfo Fasanella, anche lui di stirpe normanna e appartenente alla famiglia dei Sanseverino. Egli per rispetto del suocero non assunse il cognome "da Postiglione" come era in uso in quell'epoca. Pandolfo fu molto stimato da Federico II che tuttavia tentò in tutti i modi di catturarlo quando scoprì che Pandolfo era a capo di una congiura di palazzo contro di lui. A Pandolfo non rimase che fuggire da papa Innocenzo IV, in quel momento acerrimo nemico di Federico II. Federico concesse allora il feudo a Giovanni da Procida, suo medico personale, nato a Salerno e marito di Pandolfina, unica figlia di Guglielmo II sopra riportato. Quando alla morte di Federico II il trono passò al figlio Manfredi, avuto dalla protetta del Papa, Bianca Lancia, i fuoriusciti Salernitani tornarono in patria per essere rivestiti dei loro domini. Tra essi c'era Domenico, il secondo figlio di Guglielmo II che fu insediato al posto di Giovanni da Procida. Ma alcuni di coloro che erano ritornati in patria ed erano stati rinsediati nei loro domini si ribellarono. La reazione di Manfredi fu spietata. Furono quasi tutti incarcerati e giustiziati, tra questi Domenico da Postiglione che fu portato a Foggia e impiccato. Il feudo tornò in possesso di Giovanni da Procida.

Immagine d'epoca di Postiglione, scattata alla fine del Viale Martiri Postiglionesi
Immagine d'epoca di Postiglione, scattata alla fine del Viale Martiri Postiglionesi

Quando l'Italia meridionale passò alla dinastia dei D'Angiò, Carlo, fratello di Luigi IX re di Francia, fu nominato re di Napoli, i fuoriusciti che si erano ribellati a Manfredi tornarono nei loro possedimenti ed il feudo venne ceduto da Giovanni da Procida a Pandolfo Fasanella sopra riportato. Ovviamente per via dei cambiamenti il feudo di Postiglione si era impoverito di molto. Giovanni da Procida aveva avuto gran cura della ristrutturazione del castello ma il feudo contava solo 150 fuochi (ovvero famiglie) comprese quelle di Selvanegra. Per fortuna rinsediato Pandolfo Fasanella, stimato molto da Carlo I d'Angiò che lo nominò nel 1266 "giustiziere di Bari", capitano generale del principato, Vicario reale a Roma, Ciambellano del re e Vicere della terra di lavoro e di Bari, il feudo trasse profondo beneficio dalla posizione del suo feudatario e le sue condizioni generali migliorarono. Morto senza eredi Pandolfo Fasanella, il re Carlo II d'Angiò assegnò il feudo a Tommaso II dei Sanseverino, la cui famiglia aveva rischiato di essere annientata per aver capeggiato la congiura contro Federico II. Miracolosamente il piccolo Tommaso, di nove anni, si era salvato perché un fedele domestico della famiglia lo aveva condotto prima presso uno zio materno e poi alla corte del papa Innocenzo IV, che lo aveva accolto con ogni cura e gli donò in sposa una sua nipote. Tommaso II, conte, fece costruire la certosa di Padula e capeggiò la difesa del regno di Napoli durante la guerra del Vespro. Morì nel 1321. Dalla sua morte al 1523 il feudo restò assegnato ai Sanseverino senza nessuna nota di considerazione. L'unico fatto di rilievo avvenne nel 1472. Ai D'Angiò erano subentrati i D'Aragona.

Portale con mascherone nel Centro Storico
Portale con mascherone nel Centro Storico

A seguito dell'ennesima congiura, il re Ferdinando I dichiarò ribelle Girolamo Sanseverino. Il feudo fu quindi incamerato della corona. Nel 1496 il re Ferdinando decise di perdonare i Sanseverino e li reintegrò nei possedimenti così, Bernardino Sanseverino, figlio del perdonato Girolamo, riebbe il feudo che passò in eredità al figlio Pietrantonio. Il feudo fu proprietà dei baroni Riccio di Napoli dal 1507 al 1510, Patrizi del Sedile di Nido[5]. Nel 1523 il feudo passò a Petraccone Caracciolo. Da questi ad Agostino Grimaldi, che lo cedette alla duchessa di Eboli, Laura Beltramo, la quale fu contestata dalla Universalità di Postiglione (era questo uno dei pochi diritti dei sudditi). La duchessa che risiedeva nei mesi estivi nella località che ancora oggi porta il suo nome, fu condannata alla restituzione di quanto aveva acquistato e pertanto il feudo passò al figlio della duchessa, Ottavio Franco. Alla sua morte gli successe il figlio Giovan Battista che molto amò il suo feudo mostrandosi sempre buono e generoso con tutti, tanto che, in occasione di una carestia, fu creato un monte frumentario per i bisognosi, i quali potevano avere in prestito il grano pagando un prezzo quasi nullo. Nel 1627 Postiglione fu elevato al rango di marchesato. Alla morte di Giovan Battista Franco, avvenuta nel 1648, il feudo passò al figlio Jacopo Milano che, contrariamente al padre, angariò l'universalità in diversi modi, e tra l'altro, vantando un credito inesistente, occupò i pascoli della difesa "Lagorosso". Fece infine trasferire il titolo di marchesato da Postiglione al suo possedimento di Polistena, in Calabria, per rivendere questo paese dopo pochi mesi. L'acquirente Giuseppe Spinelli, pentito, cercò di riavere il denaro. Ne nacque un contenzioso che finì solo con l'acquisto del feudo da parte di Ippolita Pelagnao di Cellamare che lo passò al duca Marcantonio Garofalo nel 1659. La famiglia Garofalo tenne il feudo di Postiglione fino al 1760 quando lo cedette al re Carlo II di Borbone che lo aveva acquistato, insieme al feudo di Controne, per ampliare la sua tenuta di caccia di Persano. Il feudalesimo finì con la legge nel 1806. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al distretto di Campagna del regno delle Due Sicilie.

Il Viale Martiri Postiglionesi, oggi.
Il Viale Martiri Postiglionesi, oggi.

Dal 1860 al 1927, durante il regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al circondario di Campagna.

Chiesa madre di San Giorgio
Chiesa madre di San Giorgio
Il castello medievale Giovanni da Procida e parte del centro storico
Il castello medievale "Giovanni da Procida" e parte del centro storico

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture militari



Architetture religiose


Un vicolo caratteristico del Centro Storico di Postiglione
Un vicolo caratteristico del Centro Storico di Postiglione
Pala d'Altare con la Maddalena e San Vito di Antonio della Bruna (1760), custodita nella Cappella di San Vito
Pala d'Altare con la Maddalena e San Vito di Antonio della Bruna (1760), custodita nella Cappella di San Vito
Torre Campanaria di San Nicola (XIV Sec.)
Torre Campanaria di San Nicola (XIV Sec.)

Fontane


Antico lavatoio dei Grandini
Antico lavatoio dei Grandini
Fontana Monumentale (1816)
Fontana Monumentale (1816)

Aree naturali



Grotte


Percorsi e sentieri naturalistici


Altopiani


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[6]


Religione


La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico[7]; il comune appartiene alla diocesi di Teggiano-Policastro e comprende una parrocchia:

L'altra confessione cristiana presente è quella Evangelica con una comunità:


Tradizioni e folclore


Statua lignea di Sant'Elia (probabile opera di Francesco Verzella), conservata presso la Chiesa dell'Annunziata e portata in processione la Prima Domenica di Maggio in occasione dei solenni festeggiamenti in onore del Profeta Elia
Statua lignea di Sant'Elia (probabile opera di Francesco Verzella), conservata presso la Chiesa dell'Annunziata e portata in processione la Prima Domenica di Maggio in occasione dei solenni festeggiamenti in onore del Profeta Elia
Immagine d'epoca della Processione della Madonna del Carmine
Immagine d'epoca della Processione della Madonna del Carmine

Credenze popolari



Cultura



Cucina


La cucina postiglionese ha diversi piatti tipici:


Geografia antropica



Frazioni


In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni[9], le località abitate sono:


Infrastrutture e trasporti



Strade



Amministrazione



Sindaci


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 dicembre 1997 Federico Pagano centro Sindaco
16 dicembre 1997 24 maggio 1998 Carmine Cennamo centro Vicesindaco f.f.
24 maggio 1998 27 maggio 2007 Carmine Cennamo centro Sindaco
28 maggio 2007 9 luglio 2009 Mario Pepe lista civica Sindaco
28 agosto 2009 28 marzo 2010 Rosa Della Monica - commissario straordinario
29 marzo 2010 31 maggio 2015 Pietro Pellegrino lista civica Sindaco
31 maggio 2015 18 ottobre 2021 Mario Pepe lista civica Uniti Postiglione Rinasce Sindaco Risultati elettorali dal 2020 sono state annullate
6 dicembre 2021 in carica Carmine Cennamo lista civica Noi per Postiglione Sindaco

Gemellaggi



Altre informazioni amministrative


Il comune fa parte della Comunità montana Alburni.

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 515, ISBN 88-11-30500-4.
  5. Emanuele Catone, “Giovanni Sebastiano Riccio signore di Postiglione e Contursi (1507-1510)”, Estratto da “Il Postiglione” vol. 22/23, anno 2011 pagg. 17-26.
  6. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. Diocesi di Teggiano - Policastro
  8. ADI - Chiese Cristiane Evangeliche - Assemblee di Dio in Italia[collegamento interrotto]
  9. Dati Istat - Popolazione residente all'1/4/2009

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 234367966

На других языках


[de] Postiglione (Kampanien)

Postiglione ist eine italienische Gemeinde mit 2048 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Salerno in der Region Kampanien. Der Ort liegt am Rande des Nationalpark Cilento und Vallo di Diano und ist Teil der Comunità Montana Alburni.

[en] Postiglione

Postiglione (Campanian: Pustiglione) is a town and comune in the province of Salerno in the Campania region of south-western Italy.

[es] Postiglione

Postiglione es una localidad y comune italiana de la provincia de Salerno, región de Campania, con 2.312 habitantes.

[fr] Postiglione

Postiglione est une commune italienne de la province de Salerne dans la région Campanie en Italie.
- [it] Postiglione (Italia)

[ru] Постильоне

Постильоне (итал. Postiglione) — коммуна в Италии, располагается в регионе Кампания, в провинции Салерно.



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