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Mandello del Lario (Mandell in dialetto lecchese,[5] pronuncia fonetica IPA: /mãnˈdɛl/), fino al 1863 denominato semplicemente Mandello, è un comune italiano di 10 231 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, situato sulla sponda orientale, e in piccola parte sulla sponda occidentale, del ramo lecchese del lago di Como.

Mandello del Lario
comune
Mandello del Lario – Veduta
Mandello del Lario – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoRiccardo Fasoli (lista civica di centro-destra Il paese di tutti) dal 1-6-2015 (2º mandato dal 21-09-2020)
Territorio
Coordinate45°55′N 9°19′E
Altitudine214 m s.l.m.
Superficie43,33 km²
Abitanti10 082[1] (01-01-2021)
Densità232,68 ab./km²
FrazioniMandello (sede comunale), Maggiana, Moregallo, Olcio, Piani Resinelli, Rongio, Somana[2]
Comuni confinantiAbbadia Lariana, Ballabio, Esino Lario, Lecco, Lierna, Oliveto Lario, Pasturo, Valbrona (CO), Valmadrera
Altre informazioni
Cod. postale23826
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097046
Cod. catastaleE879
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 373 GG[4]
Nome abitantimandellesi
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mandello del Lario
Mandello del Lario – Mappa
Mandello del Lario – Mappa
Posizione del comune di Mandello del Lario nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Il comune costituisce un caso abbastanza insolito in Lombardia, e in Alta Italia in generale, di una municipalità composta da due territori separati, seppur collegabili via lago.


Geografia fisica


L'altitudine del territorio mandellese varia dai 200 metri sul livello del mare (zona a lago), 214 (stazione ferroviaria) ai 2 409 metri della Grigna settentrionale.

Il nucleo principale di Mandello si sviluppa su una pianura alluvionale, sorta come cono di deiezione del torrente Meria.[6]


Origini del nome


Nonostante nel corso degli anni si siano fatte le più disparate congetture – dalla derivazione dalla popolazione celtica dei Mandubii fino ad un legame con la gens latina Mandela, per altro non attestata sul territorio transpadano – il toponimo di Mandello molto probabilmente deriva, come già teorizzato dall'Olivieri nel 1961,[7] dall'antroponimo latino Amandus o dal corrispettivo femminile Amanda. A riprova di questo fatto c'è il più recente ritrovamento nel territorio di Abbadia Lariana – un tempo di pertinenza di Mandello – di una stele funeraria in marmo in cui compare, unica iscrizione del mandellese, il nome Amandus.[8]


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Mandello del Lario.

Alcuni ritrovamenti archeologici avvenuti sul territorio lasciano pensare alla presenza di Celti già verso la fine del VII secolo a.C.[6] In epoca romana, Mandello avrebbe invece rappresentato un pagus abitato da tribù della cosiddetta gens Oufentinae[6].

Le prime menzioni scritte che riguardano Mandello risalgono tuttavia all'epoca dei Longobardi, dai quali fu classificata "corte regia", ossia terra di proprietà reale[6]. Nel 603 il papa Gregorio I[6], probabilmente in seguito a una contesa con il re longobardo Agilulfo, cedette al conte di Angera tutte le corti regie del comitato di Milano fra le quali figurava anche Mandello[6]. Del 769 è la prima citazione di Mandello nella topografia nazionale. Negli anni 770-772 venne fontato il Monastero di San Pietro[9] da parte del re longobardo Desiderio, sorta su una preesistente cella del monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro. Nell'833 il vescovo Leone si accordò con l'arcivescovo di Milano Angilberto II per la concessione al monastero di San Vincenzo in Prato di Milano del Monastero di San Pietro, oggi chiesa di San Lorenzo (in Abbadia Lariana)[6].

Nel periodo feudale, il borgo di Mandello si alleò con Como durante la decennale guerra tra Como e Milano (1118-1127), e per questo fu saccheggiata e incendiata dai milanesi[6]. Nel 1154 Mandello e la torre di Maggiana vengono affidate da Federico Barbarossa a un signorotto locale di nome Alcherio Bertola[6]. Libero comune dal 1160, Mandello si trovò in contrasto con Como per alcune questioni amministrative legate alle funzioni dei rispettivi consoli, divergenze che vennero risolte nel 1167 durante un incontro diplomatico presso la chiesa comasca di San Giacomo.[6]

In seguito, Mandello divenne un contado rurale dell'alto Milanese, feudo comitale e residenza del conte o capitàneo della terra. I conti di Mandello trassero il cognome di famiglia dal nome del borgo: quello dei Mandelli[6] è un casato antichissimo, di primaria nobiltà lombarda.

Nel periodo delle lotte che videro contrapposti i Visconti ai Della Torre, Mandello si schierò dalla parte dei secondi, subendo per questo, nel 1311, l'invasione da parte di Cressone Crivelli, al quale Enrico VII di Lussemburgo aveva affidato in feudo Lecco e dintorni[6].

Nel 1336 Lecco e Mandello passarono sotto il governo di Azzone Visconti. Sotto il suo dominio la vita pubblica conobbe un periodo di ordine e buona amministrazione[6]. L'Azzone fece costruire a Lecco il ponte sull'Adda, il più importante simbolo commerciale e strategico del Ducato milanese. Nel 1342 Mandello dipendeva in modo stabile dalla diocesi di Como. Il 13 febbraio 1398 vengono promulgati ufficialmente gli statuti per il borgo e la sua popolazione; il primo podestà è Giovanni De Bombelli, eletto[6].

Nel 1402 si registra il saccheggio di Mandello da parte del ghibellino Franchino Rusca, signore di Como[6].

Nel 1429 il duca di Milano Filippo Maria Visconti (1402-1447) concede alla terra di Mandello alcuni privilegi che vengono confermati e accresciuti da Francesco Sforza nell'anno 1450. Nel 1449 Bartolomeo Colleoni, condottiero delle truppe veneziane, occupa "Mandello, Bellano ed altre Castella della riviera di levante". Nel periodo 1469-70 Mandello viene data in feudo a Tomaso Tebaldi da Bologna[6]. I mandellesi con la Valsassina contrastano la cessione feudale. Nel gennaio dello stesso anno il Colleoni si inoltra nella Valsassina: "a marce forzate raggiunge la riva orientale del lago di Como gettandosi sulle terre di Bellano, Mandello ed alcune altre". È in questo frangente che il borgo viene ulteriormente fortificato ed è concluso il vallo[6]. Nel 1480 il Contado della Riviera con Mandello assieme a Bellano e Varenna, e l'anno successivo si aggiunsero Dervio, Corenno e Monte Introzzo.[10], viene dato in feudo a Pietro II Dal Verme, conte di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e tutta la val Tidone, Pieve di Incino e Valsassina, che muore avvelenato dalla moglie nel 1485, e il feudo di Mandello assieme agli altri della Riviera viene assegnato, non senza contrasti dei cittadini interessati, a Chiara Sforza, figlia naturale di Galeazzo Maria Sforza, vedova Dal Verme.

Nel 1494 Massimiliano d'Asburgo conferma il feudo di Mandello a Chiara Sforza, che sposerà nel 1487 Fregosino Fregoso, figlio di Paolo Fregoso. Nel 1495 Ludovico Maria Sforza detto "il Moro", reggente il ducato milanese, annette al ducato il feudo di Mandello e lo infeuda a Gaspare di San Severino, con altre terre. Nel 1499 le terre della Riviera orientale del Lario, con Mandello, vengono date in feudo a Marchesino Stanga, segretario di Ludovico il Moro. Nel 1513 Mandello tributa atto di fedeltà a Chiara Sforza che è reintegrata feudataria del territorio.

Nel 1531 Mandello è teatro di una battaglia che vede contrapposte i soldati del Medeghino alle truppe di Francesco II Sforza[6]. Nello stesso anno, il paese fu colpito da un'inondazione[6].

Nel 1533 Paolo Fregoso, morta la moglie Chiara Sforza, vende tutti i diritti e i privilegi sulle terre di Mandello e altre al cremonese Francesco Sfondrati. Il 23 ottobre 1537 l'imperatore Carlo V conferma il feudo di Mandello e riviera al senatore cremonese Francesco Sfondrati[6]. Fu uno degli Sfondrati, Carlo, a ordinare l'interramento del vallo di Mandello, avvenuto nel contesto di una serie di opere pubbliche promosse dal governo austriaco del Ducato di Milano[6]. La famiglia Sfondrati manterrà l'investitura fino al 1788, anno in cui i Serbelloni faranno domanda per ottenere il Contado della Riviera (a cui apparteneva anche Mandello), ma l'anno successivo le leggi napoleoniche aboliscono ogni vincolo feudale[6].


Vicariato di Mandello


Il vicariato foraneo di Mandello, antica sede plebana, è attestato stabilmente a partire dal XVII secolo. Nel 1651 e ancora nel 1758 la pieve di Mandello costituiva un unico vicariato comprendente le parrocchie di Mandello, Olcio, Lierna, San Lorenzo sopr'Adda (Abbadia Lariana), Crebbio e la viceparrocchia di Vassena, eretta in parrocchia nel corso del XVIII secolo (Ecclesiae collegiatae 1651; Ecclesiae collegiatae 1758); mentre nel 1794 nel vicariato e pieve di Mandello figuravano le parrocchie di Mandello, Olcio, Lierna, San Lorenzo sopr'Adda (Abbadia Lariana), Crebbio, Vassena (Ecclesiae collegiatae 1794).

Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la "pieve o sia vicariato" di Mandello comprendeva le parrocchie di Olcio, Lierna, San Lorenzo sopr'Adda (Abbadia Lariana), Crebbio, Vassena (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816). Il 13 agosto 1858, ad opera del vescovo Giuseppe Marzorati, fu eretta la parrocchia di Sant'Abbondio di Somana, con territorio smembrato dalla parrocchia di San Lorenzo di Mandello (Fondo parrocchie, Somana; Zucchi 1959). Nell'elenco delle parrocchie distribuite per vicariati collocato in appendice agli atti del sinodo celebrato nel 1904, sono indicate come appartenenti al vicariato di Mandello le parrocchie di Mandello, Abbadia sopra Adda (Abbadia Lariana), Crebbio, Lierna, Olcio, Somana, Vassena (Elenco delle parrocchie, 1905). Con decreto 16 novembre 1934 del vescovo Alessandro Macchi fu eretta all'interno del vicariato di Mandello la nuova parrocchia del Sacro Cuore di Mandello del Lario (decreto 16 novembre 1934 a) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1934).

Il vicariato foraneo di Mandello cessò di esistere solo con la revisione della struttura territoriale della diocesi di Como attuata nel 1968. Con il decreto 29 gennaio 1968 del vescovo Felice Bonomini, mediante il quale vennero abolite le vicarie fino ad allora esistenti, il territorio della diocesi di Como venne diviso in zone pastorali, comprendenti uno o più vicariati foranei; le parrocchie dell'antico vicariato di Mandello furono comprese nella zona pastorale X Grigne e nel vicariato di Mandello (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Il vicariato di Mandello, coincidente con la zona pastorale X delle Grigne, comprendeva le parrocchie di Abbadia Lariana; Crebbio; Lierna; Sacro Cuore, San Lorenzo di Mandello; Olcio; Somana (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). La struttura vicariale così delineata venne adeguata con il decreto 10 aprile 1984 del vescovo Teresio Ferraroni (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

Dal Giovedì Santo del 2011, che correva in data 21 aprile, il Vescovo di Como Diego Coletti ha ripristinato il XVII Vicariato - Vicariato di Mandello e abolito la zona pastorale X - Grigne.

L'attuale Consiglio Pastorale Vicariale (CPV) è in carica dal 2016 fino al 2021.

Elenco dei Vicari foranei:


Monumenti e luoghi di interesse


Porta di Prada
Porta di Prada

Architetture religiose



Chiesa di Santa Maria sopra Olcio

La chiesa di Santa Maria sopra Olcio è un santuario posto in Valle Meria,[11] sulla Grigna Settentrionale al di sopra della frazione di Somana a 660m. Costruita intorno all'anno 1000 per accogliere i viandanti sulla via Valsassina-Mandello del Lario, il complesso presenta un luogo di accoglienza con annessa chiesa a una navata e avamportico.


Santuario di Santa Maria Nascente in Debbio

Il santuario di Santa Maria Nascente in Debbio è una chiesa posta su una collinetta sopra la strada statale al confine con Abbadia Lariana. Presenta una sola navata con volta a botte e un piccolo campanile a vela,[12] in uno stile essenziale tipico del periodo in cui fu ricostruita. La struttura originale si pensa possa risalire all'VIII secolo, ma la struttura attuale è settecentesca.


Chiesetta dei Partigiani a Prada

La chiesetta votiva della 89^ma Brigata Poletti, situata a 1620 metri nei pressi della Bocchetta di Prada, ai piedi della Grigna settentrionale, è stata costruita nel 1961, inaugurata nell'agosto 1964 ed è dedicata alla memoria dei fratelli Poletti, due partigiani mandellesi appartenenti ai "Cacciatori delle Grigne".

Giuseppe Poletti venne ucciso il 25 agosto 1944 in un disperato tentativo di fuga, dopo essere stato sorpreso dalle truppe nazifasciste; Giovanni Poletti, medaglia d'argento al Valor Militare, venne invece condotto al comando tedesco di Molina, interrogato, torturato e fucilato la sera stessa al cimitero di Mandello.


Chiesa di San Zenone

È un luogo di culto costruito attorno ad un oratorio verso la metà del XIV secolo e situato nella località di Tonzanico. Nel XVI secolo, la chiesa fu oggetto di rimaneggiamenti[13].


Chiesa di San Giorgio

Chiesa di San Giorgio.
Chiesa di San Giorgio.

Fa parte della parrocchia di Sant'Antonio abate in Crebbio ed è una delle tre chiese appartenenti alla medesima parrocchia. È stata costruita su un piano che sovrasta il cosiddetto Sasso San Giorgio, che si erge sulla ex Strada Statale 36, oggi Strada Provinciale 72, e ovviamente sul lago. La facciata della chiesa segue l'orientamento dei primi secoli cristiani, quando c'era la cura di fabbricare i templi con l'abside verso est, in modo tale che i fedeli (e prima del Concilio Vaticano II anche il sacerdote) guardassero in direzione dell'Oriente dove è nato, vissuto e morto Gesù Cristo. Le pareti e le monofore in esse realizzate risalgono al Duecento[14].


Chiesa arcipretale di San Lorenzo

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Lorenzo (Mandello del Lario).
Interno chiesa di San Lorenzo.
Interno chiesa di San Lorenzo.

La chiesa arcipretale di San Lorenzo sorge su una piazza all'inizio del lungolago. L'edificio attuale del XVII secolo è sorto in sostituzione del tempio precedente a tre navate, sorrette da piastroni terminanti con absidi. Di chiara impronta romanica resta il campanile del XII secolo[15] a fianco della facciata decorato da archetti pensili e da due piani di bifore. La facciata si presenta con semplice coronamento a cimasa orizzontale sulle navate laterali e con una cimasa composita curvilinea sulla navata centrale. La decorazione della chiesa risale al XVII secolo e segue il gusto decorativo barocco, in quanto presenta stucchi e grandi quadri. Da segnalare il prezioso ciborio intagliato, l'altare a baldacchino in legno policromo e l'organo, la cui prima costruzione, opera dell'organaro Pietro Antonio da Pallanza, risale al 1580-1585, mentre la seconda costruzione è opera di Andrea Luigi Serassi di Bergamo e risale all'anno 1784.

Unito alla chiesa, si riconosce ancora il complesso dell'abbazia benedettina, già esistente nell'833 d.C., di cui rimane solo il chiostro.

Santuario della Beata Vergine del Fiume.
Santuario della Beata Vergine del Fiume.

Santuario della Beata Vergine del Fiume

Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario della Beata Vergine del Fiume.

Il santuario della Beata Vergine del Fiume, posta lungo il fiume Meria, e un santuario dedicato alla Vergine Maria.


Monastero di San Vittore

Lo stesso argomento in dettaglio: Monastero di San Vittore (Mandello del Lario).

Il monastero di San Vittore, attualmente residenziale, era un monastero di suore dell'ordine dei Servi di Maria. Sollevato da ogni funzione religiosa nel 1786 per ordine di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena, il monastero si è trasformato in una villa che si affaccia sul lago in località Pra Magno.


Altre architetture religiose


Architetture militari



Torre dei Lanfranconi

A Rongio si trova la torre dei Lanfranconi, edificio a base quadrilatera databile tra la fine del XII secolo e l'inizio del successivo.[17]


Torre del Barbarossa a Maggiana

«Dove nel Lario vedesi addentrare / La punta circolare di Mandello / In forma quadra adamantina appare / Di Maggiana sul colle ampio castello / Degno che serbi di quello la storia / Scritta nei fasti suoi l'alta memoria" (poema antico inedito).»

A 148 metri sopra Mandello sta il villaggio di Maggiana, che, con Mandello, divise tutte le vicende dei secoli ed ancora oggi è frazione del comune. Solo nel 1621, erigendosi lo parrocchia di Crebbio, Maggiana fu assegnata ecclesiasticamente alla nuova parrocchia sottraendola a quella matrice di Mandello. Il villaggio appare assai pittoresco e, da qualunque parte venga osservato, si scorge dominato dalla imponente mole della vecchia casatorre[18] che, ritta e ringiovanita, sta a sfidare i secoli. La sua forma è quadrata, l'altezza è di 40 braccia e la larghezza di dieci. Le mura hanno da ogni parte finestre ogivali che si alternano con delle feritoie. Si accede per un ampio portone medioevale, che immette in un cortiletto d'ingresso dal quale, per una comodo scala, si entra al primo piano della torre. Quivi, immurata nel camino, si osserva una lapide che porta incisa una dicitura su Federico Barbarossa or resa illeggibile dagli anni, dalla fuliggine e ancora dagli uomini, poiché la pietra ora è scomparsa forse per tre quarti nella base del camino e la poca emergente non lascia scoprire altro che qualche consonante sconnessa. Dal primo piano si sale ai piani superiori fino all'ultimo, un tempo tutto ornato di affreschi che ora si sono andati affievolendo fin quasi a scomparire: solo dei trofei d'armi dipinti negli angoli resistono ai tempi quasi a testimoniare ai visitatori odierni il soggiorno che vi fece l'imperatore Federico I. Databile al XII secolo,[19] verso il 1800 la torre passò in proprietà del signor Francesco Alippi, il quale, orgoglioso di possedere un monumento tanto storico, la restaurò, ornando la sommità di un comodo terrazzo[19] con quattro pilastrini granitici agli angoli congiunti fra loro da riquadri in ferro lavorato, sormontata in un angolo dal parafulmine, mettendo così l'interno al riparo dall'azione corrompitrice delle intemperie. Il 5 maggio 1828 un muratore stava smurando il camino al primo piano, quando rinvenne addossata al muro una lapide di granito tutta annerita dal fumo; pulita e lavata convenientemente vi si lessero le parole: FRIDERIC – IMPERAT – GERMAN HIC – TUTUS – QUIEVIT – ANNO 1158 (Federico, imperatore di Germania, qui sicuro riposò – anno 1158). Non è a dire la gioia dell'Alippi al rinvenimento di una documentazione tanto sicura del soggiorno di Federico Barbarossa a Maggiana, e da quel giorno accrebbe a dismisura la sua considerazione per la torre di cui, orgoglioso, si sentiva proprietario. Dal 19 marzo 1910, la torre è notificata al signor Tomaso Comini fu Ignazio, i familiari del quale, se richiesti, con la già sperimentata cortesia, sono lieti di fare da guida nella visita alla torre fino al terrazzo, dal quale l'occhio si posa compiacente sui colli finitimi, sui pendii, sulla sottostante Mandello e sul lago fino a Bellagio.


Architetture civili



Aree Naturali



Grotta Ferrera

Ingresso della grotta Ferrera.
Ingresso della grotta Ferrera.

La grotta Ferrera si trova in località Acqua Bianca.

Il livello orografico della grotta è 590 metri sopra il livello del mare ed ha un dislivello massimo di circa -37 metri.

La caverna è costituita essenzialmente da un'unica immensa sala lunga circa 175 metri e larga circa 50 metri. È percorsa per un breve tratto da un ruscello proveniente da una volta che forma una cascata.

L'accesso è estremamente facile, poiché si apre sul bordo di una mulattiera molto ben tenuta; anche la percorribilità interna è facile, tuttavia il suolo è coperto da fango scivoloso e costellato di crepacci.

La caverna è stata originata dalla dissoluzione di una parte di roccia più corrodibile seguita dal crollo di altri strati sovrastanti al fine di ristabilire l'equilibrio. Questo tipo di formazione è frequente nelle grotte delle zone limitrofe.


Frazioni e località



Frazioni


Frazione di Maggiana con la torre di Federico Barbarossa.
Frazione di Maggiana con la torre di Federico Barbarossa.

Pittoresca frazione situata su una terrazza che domina il centro di Mandello e il lago. Tra le case in pietra del paese si erge la torre di origine medievale che nell'anno 1158 ospitò l'Imperatore di Germania Federico I Hohenstaufen, detto "il Barbarossa". All'interno della torre è allestito un museo, che raccoglie gli strumenti da lavoro tradizionali e dell'arte contadina.

Storicamente sempre appartenuta a Mandello, in quanto questi territori appartenevano ai nobili mandellesi che, per raggiungere la frazione dall'altra parte del lago, vi arrivavano con la barca. Moregallo è, infatti, una frazione situata sulla riva opposta del lago passata alle cronache pochi anni fa, quando è sorta una polemica sulla cava di sabbia presente in loco, che venne a essere sperequata e privata quasi completamente del materiale, prezioso per il mondo dell'edilizia.

Frazione storica: nel 1786, nell'ambito della riforma delle circoscrizioni della Lombardia austriaca, Olcio fu assegnata alla provincia di Como, ritornando però già nel 1791 sotto quella di Milano. In età napoleonica (1809) al comune di Olcio furono aggregati i comuni di Lierna e Uniti e Somana, ma dopo soli tre anni (1812) anche il comune di Olcio fu soppresso, e aggregato a Mandello. Tutti i centri recuperarono l'autonomia nel 1816, in seguito all'istituzione del Regno Lombardo-Veneto. All'Unità d'Italia (1861) Olcio contava 492 abitanti. Il comune venne soppresso nel 1927 e aggregato a Mandello del Lario. Olcio ospita anche una stazione ferroviaria dotata di 1 solo binario passante.

Frazione posta in posizione dominante sul conoide di Mandello, a monte della riva sinistra del torrente Meria, fronteggia Somana sulla sponda opposta della valle. Il suo toponimo, indicato nel Catasto Teresiano come "Roncio", fa pensare ad un'origine bassomedievale dell'insediamento, come dimostrato per altre località italiane con nomi derivati da "ronco" e simili, che tradiscono la loro origine nel dissodamento di terre prima incolte (vedi ad esempio Ronco Scrivia). Costituì comune a sé stante dal XIV sec. fino al 1927, salvo una breve interruzione durante il periodo napoleonico, tra 1809 e 1816[26]

Centro abitato condiviso coi comuni di Abbadia Lariana, Ballabio e Lecco, è importante per gli impianti sciistici.

Frazione posta a nord del centro abitato verso Lierna è stato per lungo tempo un comune a sé stante, è punto di parenza per le ascensioni al gruppo della Grigna Settentrionale


Località


Comune della riviera di Lecco, appartenne alla comunità della pieve di Mandello. A norma degli statuti di Mandello, risalenti agli ultimi anni del XIV secolo, i comuni facenti capo a Mandello communia et universitates terrarum), compresi cioè nella giurisdizione pievana, dovevano nominare un console (con l'obbligo di presentare le denunce al rettore di Mandello), un caneparo e due estimatori per ciascuno (statuti di Mandello XIV secolo; Zucchi 1959). Dal XV al XVIII secolo, Molina fu sempre sottoposta al podestà di Mandello e compresa nella giurisdizione di Mandello, parte dal 1537 del contado della riviera. Secondo quanto riportato nelle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento, nel 1751 Molina formava un comune (o “consolaria”) aggregato alla comunità generale di Mandello, compresa nella riviera di Lecco, allora infeudata al conte Ercole Sfondrati e dipendente dal podestà feudale di Mandello (presso la cui banca criminale il console era solito prestare giuramento), concorrendo con le altre terre della pieve di Mandello al pagamento dei carichi spettanti alla comunità generale (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Mandello). Nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (editto 10 giugno 1757), Molina figura aggregato al comune di Rongio, nella pieve di Mandello, compresa nella riviera di Lecco e nel Ducato di Milano.

Località con case e condomini.

Piccola località posta anche nel comune di Abbadia Lariana, ha una sola via: Via del Ram. Da Piani Resinelli Primo si gode un bel panorama.

Località abbastanza grande; anche da qui si gode un bel panorama. È posta anche nel comune di Abbadia Lariana.

Una colonna situata nei pressi della chiesa di San Zenone ricorda il saccheggio di Mandello del 1636 per mano dei soldati capeggiati da Enrico II di Rohan[6].


Palio delle frazioni e dei due comuni


AnnoNumero edizioneFrazione/località vincitrice
1995 1ª edizione Mandello Basso
1996 2ª edizione Molina
1997 3ª edizione Luzzeno
1998 4ª edizione Luzzeno
1999== ?
2000== ?
20015ª edizioneMolina
20026ª edizioneMandello Basso
20037ª edizioneMolina
20048ª edizioneMolina
20059ª edizioneMolina
200610ª edizioneMolina
200711ª edizioneMolina
200812ª edizioneMolina
200913ª edizioneMolina
201014ª edizioneSomana (- Rongio)
201115ª edizioneMolina
201216ª edizioneSomana

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[27]


Etnie e minoranze straniere


Al 1º gennaio 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 507, ovvero il 4,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[28]:

  1. Romania, 59
  2. Albania, 50
  3. Marocco, 45
  4. Turchia, 35
  5. Egitto, 28
  6. Ucraina, 25
  7. Polonia, 23
  8. Senegal, 21

Cultura



Cucina



Eventi


Di seguito sono riportate le maggiori manifestazioni che si svolgono durante l'anno sul territorio comunale:


Geografia antropica


Secondo lo statuto comunale, il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Olcio, Maggiana, Moregallo, Piani Resinelli, Rongio e Somana[29].

Secondo l'ISTAT, il territorio comunale i centri abitati di Maggiana e Mandello del Lario, e il nucleo abitato di Piani Resinelli[30].


Economia


In passato era diffusa la coltivazione di olivi (da cui veniva prodotto l'Olio lombardo) e viti, che ora rimane solo a livello personale e poco diffusa. Nella frazione di Maggiana, fino alla seconda metà del Novecento, veniva coltivato il gelso bianco per l'allevamento del baco da seta. La seta veniva lavorata nella filanda locale, che ora è una casa abitata. Con l'affermarsi delle fibre sintetiche, l'allevamento del baco da seta è andato scomparendo in tutta la regione e, con essa, anche la coltivazione del gelso.

Oggi l'economia del paese si basa soprattutto sull'industria, in particolare quella metalmeccanica e quella manifatturiera. Alcune di queste aziende sono note e rinomate in tutto il mondo.

Con la crisi economico-finanziaria di questi ultimi anni, hanno chiuso i battenti altre realtà storiche del territorio mandellese, come:


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Mandello del Lario e Stazione di Olcio.

Il comune dispone di due stazioni ferroviarie posta sulla ferrovia Tirano-Lecco. La stazione è servita dai treni regionali in servizio sulla tratta da Sondrio a Lecco, e dai RegioExpress in servizio sulla tratta da Tirano a Milano.


Sport


Il paese di Mandello del Lario ha ricevuto molti riconoscimenti sportivi mondiali grazie ai suoi atleti e olimpionici della Canottieri Moto Guzzi.

Il gruppo della Grigna visto dal Mandello
Il gruppo della Grigna visto dal Mandello

Presenti in città varie associazioni sportive di calcio, basket ecc.; Presente anche un circolo per la pratica del biliardo agonistico presso la Dolce Vita.


Amministrazione



Elenco dei sindaci di Mandello del Lario



Gemellaggi


A partire dal 2011, è stato istituito dall'Amministrazione comunale il comitato, avente la funzione di coordinare l'attività dei gemellaggi instaurati dal Comune.


Consulta giovanile


L'11 novembre 2010 è entrata in carica la nuova Consulta giovanile, luogo istituzionale e partecipativo per tutti i giovani del paese varato dal Consiglio comunale del 30 settembre 2010.


Comunità montana


Fa parte della Comunità Montana "Lario Orientale - Valle San Martino".


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 01 gennaio 2021.
  2. Comune di Mandello del Lario - Statuto.
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Amanzio Aondio - Felice Bassani (a cura di), Dialetto da salvare, Oggiono, Cattaneo Editore, 1983, p. 214.
  6. Borghese, pp. 284-286.
  7. Dante Olivieri, Dizionario di Toponomastica Lombarda, Ceschina, 1961 (II ed.), p. 324.
  8. (a cura di) Stefania Casini, Carta Archeologica della Lombardia, IV, La Provincia di Lecco, 1994, p. 332 (scheda 7).
  9. Monastero di San Pietro di Mandello sec. VIII - 833 - Lombardia Beni Culturali
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  11. Chiesa di S. Maria sopra Olcio, su lombardiabeniculturali.it.
  12. Chiesa della Madonna di Debbio, su lombardiabeniculturali.it.
  13. Chiesa di S. Zenone - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
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  16. Chiesa del Sacro Cuore, su lombardiabeniculturali.it.
  17. Torre dei Lanfranconi, su lombardiabeniculturali.it.
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  19. Torre del Barbarossa, su lombardiabeniculturali.it.
  20. Torre Pretoria, su lombardiabeniculturali.it.
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  22. Villa Carcano (già), su lombardiabeniculturali.it.
  23. Villa Falck - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  24. Villa Fasoli, su lombardiabeniculturali.it.
  25. Scuola elementare (ex), su lombardiabeniculturali.it.
  26. Codex, Pavia (IT) - http://www.codexcoop.it, Rongio (Mandello del Lario, LC) – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 maggio 2016.
  27. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  28. Cittadini Stranieri 2019 - Mandello del Lario (LC), su Tuttitalia.it. URL consultato il 15 gennaio 2020.
  29. Art. 4 comma 2 dello Statuto Comunale
  30. ISTAT - Dettaglio località abitate

Bibliografia



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[de] Mandello del Lario

Mandello del Lario ist eine Stadt am Lago di Como in der Lombardei, Italien.

[en] Mandello del Lario

Mandello del Lario (Lecchese: Mandèll) is an Italian town and comune in the province of Lecco, in Lombardy, on Lake Como.

[es] Mandello del Lario

Mandello del Lario es una localidad y comune italiana de la provincia de Lecco, región de Lombardía, con 10.631 habitantes.

[fr] Mandello del Lario

Mandello del Lario est une commune de la province de Lecco dans la région Lombardie en Italie
- [it] Mandello del Lario

[ru] Манделло-дель-Ларио

Манделло-дель-Ларио (итал. Mandello del Lario) — город в Италии, располагается в регионе Ломбардия, подчиняется административному центру Лекко.



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