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Esino Lario (/ˈɛzino ˈlarjo/[4][5]; in pronuncia locale /ˈe-/[6]; Isen [ˈiːzen] in dialetto esinese; Esin [ˈeːziŋ] in dialetto lecchese) è un comune italiano di 757 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, situato a 12 chilometri da Varenna, nella Val d'Esino, ad un'altitudine di 910 metri s.l.m.

Esino Lario
comune
Esino Lario – Veduta
Esino Lario – Veduta
La conca di Esino Lario circondata dalla Grigna. In basso il Lago di Como.
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoPietro Pensa (lista civica Stella alpina) dal 1-6-2015
Data di istituzione1927
Territorio
Coordinate45°59′38″N 9°19′59″E
Altitudine910 m s.l.m.
Superficie18,05 km²
Abitanti757[1] (31-12-2019)
Densità41,94 ab./km²
FrazioniBigallo e Ortanella (storicamente vi erano due paesi – Esino Inferiore e Esino Superiore – divenuti un unico comune nel 1927)
Comuni confinantiCortenova, Lierna, Mandello del Lario, Parlasco, Pasturo, Perledo, Primaluna, Taceno, Varenna
Altre informazioni
Cod. postale23825
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097035
Cod. catastaleD436
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 362 GG[3]
Nome abitantiesinesi
Patronosan Vittore Martire
Giorno festivo8 maggio
Cartografia
Esino Lario
Esino Lario – Mappa
Esino Lario – Mappa
Posizione del comune di Esino Lario nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

«Hanno belli monti, belli piani, bone fonti, et altre assai particolarità, con sì vago territorio, di sì aeroso sito et ritrovandosi così alto sopra quei monti, copioso de tutto quello fa bisogno al vivere humano.»

(Paride Cattaneo della Torre, Cronaca dei Torriani e Descritione della Valsassina, 1571)

L'origine del nucleo abitativo è documentata da ritrovamenti archeologici. La natura carsica del territorio rende Esino Lario ricco di testimonianze dell'orogenesi alpina, con fossili, massi erratici e grotte (di cui la più celebre è la Grotta di Moncodeno). Il territorio comunale fa parte della Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera ed è interamente compreso nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale.


Geografia fisica


I nuclei storici di Esino superiore ed Esino inferiore visti dall'alto.
I nuclei storici di Esino superiore ed Esino inferiore visti dall'alto.

Il comune di Esino Lario si trova nella zona prealpina lombarda; è situato sulle pendici nordorientali della Grigna, a breve distanza dalla sponda orientale del lago di Como, alla testata della piccola valle omonima attigua alla Valsassina. L'abitato è costituito dai due distinti nuclei di Esino superiore e di Esino inferiore, posti ad una quota intorno ai 900 metri; altre località del comune sono Cainallo, a quasi 1 300 metri di quota, e Ortanella, a poco meno di 1 000 metri di quota.

Il suo territorio è interamente montuoso: la quota minima raggiunta è di 554 metri, mentre la massima giunge ai 2 409 della vetta delle Grigne.[7] La natura calcareo-dolomitica (rocce composte da carbonato di calcio e magnesio) del territorio, comune al resto della zona prealpina lombarda, ha portato alla presenza di importanti zone carsiche all'interno del territorio comunale.

Di particolare rilievo è il Moncodeno, un esteso anfiteatro situato sul versante nord della Grigna settentrionale ad una quota compresa tra i 1 700 e i 2 300 metri,[8] caratterizzato dalla presenza di un gran numero di doline (avvallamenti del terreno) e grotte (quasi 500), formate dall'azione combinata del carsismo e dell'esarazione ad opera dei ghiacci che coprivano la zona durante le glaciazioni.[9] In una di queste grotte, chiamata Grotta di Moncodeno, si trovano riserve di ghiaccio ipogeo.

Il territorio esinese è inoltre contraddistinto dall'abbondante presenza di depositi fossiliferi marini, conseguenza della storia geologica delle Prealpi (emerse dal mare durante i movimenti tettonici dell'orogenesi alpina nell'era cenozoica). Questi depositi vengono studiati da lungo tempo dai paleontologi; il primo studioso che se ne interessò, nel corso del XIX secolo, fu il geologo e paleontologo lecchese Antonio Stoppani.


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Esino Lario.

Il comune di Esino Lario venne creato nel 1927 dalla fusione dei comuni di Esino Inferiore ed Esino Superiore[10].


Monumenti e luoghi d'interesse


La chiesa di San Vittore Martire
La chiesa di San Vittore Martire
La Via Crucis opera di Michele Vedani
La Via Crucis opera di Michele Vedani

Architetture religiose



Architetture civili


Villa Clotilde
Villa Clotilde

Architetture militari


La torre romana di Esino Lario
La torre romana di Esino Lario

Siti archeologici


Nel territorio comunale sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici conservati presso il Museo delle Grigne di Esino e nel Museo archeologico di Varese.


Aree naturali


La ghiacciaia del Moncodeno
La ghiacciaia del Moncodeno

Il territorio comunale di Esino Lario è interamente compreso nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale, di cui è una delle sedi. La particolare posizione del nucleo abitativo alle pendici settentrionali della Grigna conferisce al comune una posizione di grande interesse paesaggistico, tanto da farlo conoscere come "La Perla delle Grigne". Il comune si raggiunge attraverso due vie panoramiche, una che dal Lago di Como sale da Varenna attraverso Perledo e l'altra che dalla Valsassina attraversa Cortenova e Parlasco. L'intero territorio comunale è caratterizzato da grotte.


Società



Evoluzione demografica


Comune di Esino Superiore

Abitanti censiti[16]


Tradizioni e folclore


La paura dell'ignoto, le credenze religiose, la natura difficile dei luoghi hanno prodotto, nei tempi passati, storie e leggende da raccontare nelle lunghe sere d'inverno: lo scopo educativo e morale risulta evidente e le presenze demoniache sollecitano il buon comportamento[17].


La Cavrè Sbàgiolè

La Cavra Sbàgiola
La Cavra Sbàgiola

La Cavrè Sbàgiolè è un animale notturno, mezzo uccello e mezza capra, che usciva di notte dalle caverne emettendo un cupo belato misto a voce umana e cercava di entrare nelle camere dove dormiva la gente non in regola con la coscienza. Tanta ne era la paura che le finestre delle case erano costruite molto piccole e per di più sbarrate da una croce di ferro murata[18].


Pésegh adòss...

Pésegh adòss...
Pésegh adòss...

Pésegh adòss... è la storia di un pastorello salvato dal diavolo con panni filati in tempo benedetto. La storia racconta che un pastorello portava ogni mattina le capre nella valle grande, non era un ragazzo cattivo ma aveva il difetto di non ascoltare i consigli dei genitori: il padre gli raccomandava di non abbandonare mai il branco perché era facile smarrire qualche animale nelle forre del monte; la madre, poveretta, nel dargli un indumento benedetto per guardarlo dal malanno, gli raccomandava di non disubbidire e di pregare la Madonna perché lo proteggesse. Il ragazzo. però, appena poteva, lasciava in custodia al cane il piccolo gregge e correva a giocare con i compagni nell'alpe più vicina. Un giorno di settembre, ritornando verso sera a radunar le capre, ebbe la sorpresa di trovar mancante la più bella. Atterrito al pensiero della punizione, il poveretto riportò il branco nella stalla del paese e tornò di corsa sulla montagna; era già buio e lui vagava per i burroni lanciando il suo richiamo. Finalmente dal fondo di un dirupo gli giunse il belato della capretta. Aggrappandosi alle rocce, la raggiunse e se la mise sulle spalle. Mentre risaliva con gran fatica, una voce profonda e cavernosa giunse dall'altro versante della valle "Pésegh adòss!" (pisciagli addosso). Al che la capretta belò lamentosa: "No poss, no poss! Al gh'a la vestè filadè nel Tempur adòss (Tempur, dal latino "tempora" era il periodo della quaresina) trad: (non posso, non posso! ha una mantella benedetta addosso!). Il pastorello comprese di avere sulle spalle il diavolo incarnato e che lo salvavano i panni filati dalla madre in tempo benedetto. Gettò il capretto, e a gran corsa, piangendo di paura, scese al paese. Prima di giungervi, incontrò i genitori che, in grande apprensione, erano usciti a cercarlo; con loro era la capretta smarrita, trovata mentre da sola tornava all'ovile. Raccontavano che da allora il pastorello seguì i consigli del padre e della madre; e il suo caso era additato a tutti come esempio ammonitore[19].


La cascè selvàdeghè

La cascè selvàdeghè
La cascè selvàdeghè

La caccia selvatica era fantasia, forse di remotissima origine pagana, accolta dai sacerdoti i quali affermavano trattarsi dei cacciatori che nei giorni di domenica avevano trasgredito agli obblighi religiosi e dopo morti erano stati condannati a vagare senza pace nei luoghi del loro peccato, una cavalcata orrenda di spiriti dannati che si levava improvvisa nelle notti senza luna, percorrendo in fulminea corsa i sentieri, scavalcando d'un balzo torrenti e valloni sino a perdersi lontano, nelle forre dei monti più alti; uno scalpitar di destrieri, guaire di cani, urla di mostri, grida d'angoscia rompevano allora il silenzio delle valli.

A questa leggenda, che si raccontava sottovoce per non evocarla, erano legati lugubri racconti minori. Si favoleggiava che la caccia selvatica si avvicinasse sovente alle cascine montane dove qualcuno teneva la mandria: chi vi stava si chiudeva allora al riparo e dicono che udisse voci umane con lugubri accenti sfidare Iddio, profetando sventure agli uomini, mentre terribili segni rimanevano di quella sinistra presenza.

Una volta, udendo passare la famosa “caccia”, una donna per la curiosità, nonostante che gli altri la dissuadessero, si era affacciata alla porta gridando: “Casciadòr da la bonè cascè demm un po' da la vosè fugascè!” (Cacciatori della buona caccia datemi un po' della vostra focaccia!). Apparvero allora, appese alla porta, membra umane sanguinanti; fu necessario chiamare il sacerdote che, benedicendole, le fece scomparire. La donna, tuttavia, morì di spavento e tutti i capelli le erano diventati bianchi[20].


Istituzioni, enti e associazioni



Qualità della vita


Uno dei loghi a misura di bambino realizzati per Esino Lario.
Uno dei loghi a misura di bambino realizzati per Esino Lario.

A partire dal 2009 l'Ecomuseo delle Grigne in collaborazione con il comune di Esino Lario e degli esercenti del territorio avviano il programma Esino Lario a misura di bambino. Vengono ristrutturati e potenziati cinque parchi giochi e viene introdotta una segnaletica per indicare i servizi a misura di bambino disponibili presso spazi comunali ed esercenti[21]. Vengono poi realizzate serie di itinerari, opere d'arte, laboratori e interventi urbani, sempre con una particolare attenzione rivolta a bambini e famiglie[22]. Tra questi l'itinerario dei celti con grandi personaggi realizzati da Paolo Boncompagni, curve di livello e viabilità di Salottobuono, le panchine raccontastorie e il gioco da tavolo Esino è un paese in discesa di TooA Francesca Cogni e Donatello De Mattia e la serie di laboratori e opere realizzate da Mao Fusina, Impossible Sites dans la rue e Giuditta Nelli, Narrare un monumento di TooA Francesca Cogni e Donatello De Mattia.


Cultura


Villa Clotilde è un edificio di proprietà comunale centro culturale di Esino. L'edificio ospita l'ufficio turistico, la biblioteca civica, l'Archivio Pietro Pensa con la biblioteca specialistica di storia locale, la sede dell'Ecomuseo delle Grigne, parte della collezione del Museo delle Grigne[23] e alcune opere d'arte contemporanea[24]. La villa è stata anche sede per alcuni anni della riaperta scuola di arazzi di Esino Lario.


Biblioteche



Biblioteca civica

La biblioteca comunale dal 2008 ha sede a Villa Clotilde di Via Montefiori 19. La biblioteca nasce su iniziativa di volontari e dal 2010 è punto prestito del sistema bibliotecario della Provincia di Lecco. La biblioteca specialistica di storia locale – che è costituita dal fondo librario dell'Archivio Pietro Pensa – è collocata nello stesso edificio e aperta al pubblico per la sola consultazione.


Archivio Pietro Pensa e biblioteca specialistica di storia locale

L'Archivio Pietro Pensa[25] è un archivio privato con sede a Villa Clotilde e gestito dall'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus. L'archivio conserva documenti antichi (XIV-XX secolo) e la documentazione di studio dell'ingegnere, amministratore e storico locale Pietro Pensa. All'interno dell'archivio vi sono 182 pergamene, documenti dei territori di Valsassina, Esino Lario, Lario e Valtellina, i fondi Serbelloni Sfondrati, Orlandi, Guastalla, Arrigoni e Gandola e fondi librario, fotografico e microfilm. Dal 2006 l'archivio ha il sito Archivio Digitale Pietro Pensa che pubblica documentazione sul territorio del Bacino dell'Adda e ospita il Centro di documentazione e informazione dell'Ecomuseo delle Grigne[26]. Dal 2007 l'archivio è promotore della collana di pubblicazioni "Gli Statuti della Provincia di Lecco" e di opere d'arte realizzate a partire dai suoi documenti.

A partire dal 2006 tutta la documentazione dell'Archivio Pietro Pensa, dell'Associazione Amici del Museo delle Grigne e – successivamente a partire dal 2008 anno della sua istituzione – tutta la documentazione dell'Ecomuseo delle Grigne viene rilasciata con la licenza Creative Commons attribuzione condividi allo stesso modo 3.0.


Musei



Museo delle Grigne

Il Museo delle Grigne di Esino Lario[27] è il primo museo locale della Provincia di Como, nato negli anni Trenta ad opera dell'allora parroco Don Giovanni Battista Rocca con lo scopo di far conoscere al pubblico le peculiarità del territorio[28]. Il museo conserva e testimonia l'evoluzione dell'uomo e del suo ambiente dalle sue origini sino ad oggi. Per questo motivo le raccolte sono organizzate in tre distinte sezioni, collegate dalla logica della territorialità, dedicate alla geologia, allo studio della flora e della fauna ed alla storia locale. Il Museo delle Grigne si propone di recuperare la cultura locale, di far conoscere ai visitatori il ruolo storico e geologico del territorio e di mantenere viva nella memoria della popolazione residente le proprie origini, tradizioni, cultura. Il museo da parte del Sistema museale della Provincia di Lecco[29].


Ecomuseo delle Grigne

Gioco da tavolo Esino è un paese in discesa, TooA, 2010.
Gioco da tavolo Esino è un paese in discesa, TooA, 2010.

L'Ecomuseo delle Grigne[30] è un ecomuseo comunale costituito nel 2008 su iniziativa dell'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus (ente gestore) e del Comune, e riconosciuto dalla Regione Lombardia nel 2009. L'Ecomuseo delle Grigne valorizza il rapporto tra l'uomo e la montagna e coinvolge comunità, associazioni ed esercenti. Nel 2009 l'ecomuseo avvia un programma "a misura di bambino" per trasformare l'intero territorio con servizi dedicati alle famiglie[31].


Media


Vi sono diversi periodici prodotti a Esino Lario. "Le terre di Perledo e di Esino" viene pubblicato nel 1925. Il periodico "ll Castello di Esino Lario: Periodico di vita religiosa e civica" nel 1966-1967; "Museovivo delle Grigne. Isen: storie di Cres e di Psciac" viene pubblicato nel --- e nel --- dall'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus; "Quaderni di storia Esinese" è una serie di fascicoli realizzati da Valerio Ricciardelli[32]. Il Parco Regionale della Grigna Settentrionale con la Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera hanno un ruolo centrale nel produrre documentazione su flora, fauna e ambiente di Esino. È importante menzionare anche la produzione cartografica, con una cartina anche della toponomastica locale realizzata dal CAI sezione di Esino Lario e dall'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus nel 2008. L'Archivio Pietro Pensa è promotore di una collana di pubblicazioni.


Arte



Monumenti

Ad Esino Lario vi è la statua di Michele Vedani dedicata a Papa Pio XIdi Michele Vedani, che aveva usato la canonica di Esino come dimora per le sue ripetute ascensioni sulle Grigne; la statua è stata posta in Piazza Michele Vedani nel 2013[33].

Monumento a Pio XI che aveva soggiornato ad Esino Lario, per le sue scalate sulle Grigne
Monumento a Pio XI che aveva soggiornato ad Esino Lario, per le sue scalate sulle Grigne

Scuola degli Arazzi di Esino Lario

La Scuola degli Arazzi di Esino Lario è una scuola creata dal parroco Giovanni Battista Rocca nel 1938 e che operò fino al 1962. Il parroco progetta e brevetta il fuso e la macchina Rocca e un telaio più semplice che viene dato in uso per filare per conto terzo. Inizialmente le opere realizzate sono semplici e poi vengono realizzati arazzi su bozzetti di artisti famosi (Fornasetti, Dal Verme, Filiberto Sbardella). Opere realizzate dalla scuola di arazzeria sono stati premiati dalla Triennale di Milano[34].


Committenza di opere d'arte contemporanea

A partire dal 2007 l'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus avvia la produzione di opere d'arte contemporanea commissionate a partire da documentazione dell'Archivio Pietro Pensa e poi anche dalla documentazione degli archivi comunali di Brivio, Primaluna e Taceno coinvolti nel progetto Vestire i paesaggi[35]. La prima opera realizzata è un'installazione di Rossella Biscotti realizzata con immagini del fondo fotografico[36]. Seguono poi interventi di Warburghiana, Invernomuto (a cura di Anna Daneri), Roberto Paci Dalò, Impossible Sites dans la rue con Giuditta Nelli, Salottobuono, Mao Fusina, Antonio Scarponi, Francesca Cogni e Donatello De Mattia.[37].


Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina lombarda.
I ravioli di Sant'Antonio
I ravioli di Sant'Antonio

La cucina di Esino Lario è in particolare caratterizzata dalla patata bianca di Esino, una varietà della patata bianca comasca[38].

Altre ricette della cucina tradizionale sono a base di polenta, formaggio, uova, latte e castagne rappresentano variazioni sul tema della cucina dell'Alto Lario e delle montagne lombarde[39].


Eventi


Narrare un monumento, TooA 2012.
Narrare un monumento, TooA 2012.

Geografia antropica


Cainallo
Cainallo
Esino Lario in inverno coperto di neve.
Esino Lario in inverno coperto di neve.

Il Comune di Esino Lario ha due frazioni.

Il comune ha inoltre una ricca toponomastica con numerose località, tra le quali:


Economia



Agricoltura


Storicamente la principale attività economica di Esino Lario è legata alla coltivazione dei boschi di faggio e carpino. Esino Lario faceva parte della squadra dei monti, il gruppo di comuni e territori delle Grigne che forniva carbone di legna per la produzione del ferro in Valsassina. La gestione dei boschi come bene comune è una peculiarità di Esino rispetto ai territori vicini;[43] i boschi ancora oggi appartengono al Comune e sono suddivisi per l'utilizzo tra i residenti e trasmessi parzialmente per diritto ereditario. La fine dell'attività estrattiva del minerale di ferro in Valsassina mise in crisi le attività legate alle carbonaie.


Turismo


Il turismo a Esino Lario nasce a fine Ottocento con l'Abate Stoppani e con i primi geologi interessati a esplorare i fossili delle Grigne. Diventa un'attività economica centrale del paese a partire dagli anni Sessanta in cui si diffonde la fama di Esino Lario "La Perla delle Grigne". Le villeggiature estive si animano fino a raggiungere 12.000 presenze negli anni Settanta e portando la necessità di gestire servizi che nei mesi di luglio e agosto superano la capacità delle infrastrutture. Proprio per rispondere al fabbisogno di acqua viene realizzato l'acquedotto dalla Valsassina e vengono avviati gli impianti sciistici per incrementare il flusso turistico nel periodo invernale. Negli anni Novanta il turismo comincia a declinare. Si riducono le lunghe villeggiature estive e alberghi, ristoranti e attività commerciali collegate al turismo iniziano a chiudere. Le scarse precipitazioni nevose fanno chiudere gli impianti sciistici che proseguono con una sola pista per principianti e sono poi gestiti da un'associazione.


Infrastrutture e trasporti


La strada che collega Esino Lario a Parlasco durante la sua costruzione
La strada che collega Esino Lario a Parlasco durante la sua costruzione

Strade


Il paese è attraversato dalla strada provinciale della Valsassina (via per Esino nel tratto fuori Esino Lario): collega Varenna e Perledo a Esino Lario per poi proseguire verso Parlasco e Cortenova e la Valsassina; nel tratto da Parlasco a Esino è dedicata a Pietro Pensa.


Ferrovie


Esino Lario è servita dall'apposita stazione di Varenna-Esino-Perledo, che si trova sul tracciato ferroviario della linea Tirano-Lecco (anche se la stazione si trova nel territorio comunale di Perledo).


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
Giulio Nasazzi Sindaco
1956 1975 Pietro Pensa Lista civica Sindaco
Giuseppe Bertarini Sindaco
1980 1990 Carlo Maria Pensa Lista civica Sindaco
1990 1999 Giovanni Grosso Democrazia Cristiana Sindaco
2006 Costante Grassi Lista civica Sindaco
2009 2014 Giovanni Dell'Era Lista civica Sindaco
2014 2015 Aldo Panebianco Commissario prefettizio
2015 2020 Pietro Pensa Lista civica Sindaco
2020 in carica Pietro Pensa Lista civica Sindaco

Sport


Dal 2014 ogni anno si tiene la Esino Lario Skyrace, gara non competitiva di corsa in montagna dal tracciato di 23 km organizzata dalla Polisportiva di Esino Lario.


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Luciano Canepari, Esino, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  5. Luciano Canepari, Lario, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  6. Bruno Migliorini, Carlo Tagliavini e Piero Fiorelli, Il DOP. Dizionario d'ortografia e di pronunzia, 2ª ed., Roma, ERI, 1999 [1981], p. 240, ISBN 88-397-1046-9.
  7. Esino Lario: Clima e Dati Geografici, Riscaldamento, su www.comuni-italiani.it. URL consultato il 30 marzo 2022.
  8. ValsassinaExpo Archiviato il 15 luglio 2015 in Internet Archive..
  9. I Geositi dell'Insubria - Moncodeno Archiviato il 15 marzo 2014 in Archive.is..
  10. Regio decreto 12 agosto 1927, n. 1648, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 221 del 24 settembre 1927
  11. Esino Lario, in Guida d'Italia: Lombardia', 9ª ed., Milano, Touring Club Italiano, 1987, p. 338.
  12. Parrocchia di San Vittore sec. XV - 1989, su lombardiabeniculturali.it, Regione Lombardia.
  13. Confraternita del Santissimo Sacramento 1552 - sec. XVIII, su lombardiabeniculturali.it, Regione Lombardia. L'informazione fa riferimento a Visita Pozzobonelli, Pievi lacuali. Atti della visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, ASDMi, Sez. X, Visite pastorali, Pievi lacuali, vol. 18, 1746.
  14. Esino Lario in Guida d'Italia: Lombardia, nona edizione, Touring Club Italiano, Milano, 1987, p. 338.
  15. Masso erratico vincolato dalla Soprintendenza della Lombardia
  16. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  17. Paolo Boncompagni, Percorso "Leggende a Esino Lario, documentazione realizzata all'interno dei progetti "Vestire i paesaggi" e "Ecomuseo delle Grigne a misura di bambino", Esino Lario, 2012.
  18. Pietro Pensa, Il diavolo di casa nostra in Broletto, n. 13 (1988), pp. 12-21; Pietro Pensa, Folclore delle valli e delle rive del Lario in L'Ordine, 20.10.1978; Ricerca sul folklore delle grotte lombarde; Una terrazza sul lario - blog Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive..
  19. Pietro Pensa, Il diavolo di casa nostra in Broletto, n. 13 (1988), pp. 12-21; Pietro Pensa, Folclore delle valli e delle rive del Lario in L'Ordine, 20.10.1978.
  20. Pietro Pensa, Il diavolo di casa nostra in Broletto, n. 13 (1988), pp. 12-21; Pietro Pensa, Folclore delle valli e delle rive del Lario in L'Ordine, 20.10.1978; Pietro Pensa, Noi gente del Lario, Carocci, 1981, p. 18.
  21. La segnaletica a misura di bambino realizzata da TooA Francesca Cogni e Donatello De Mattia per Ecomuseo delle Grigne e Vestire i paesaggi insieme alle documentazione su tutte le iniziative collegate è accessibile in alta risoluzione su Wikimedia Commons.
  22. Cosa fare a Esino Lario. Anche con i bambini sul sito dell'Ecomuseo delle Grigne http://www.ecomuseodellegrigne.it. Presentazione del programma di iniziative di Ecomuseo delle Grigne a misura di bambino: Storie e cammini di mercanti, viandanti e banditi e di Il bosco e la cavra sbàgiola Etnografia, mestieri e folclore dellʼEcomuseo delle Grigne.
  23. A Villa Clotilde hanno sede la collezione di farfalle italiane del museo e una teca di animali all'interno dell'opera d'arte di Roberto Paci Dalò.
  24. Roberto Paci Dalò, Animagus, 2012, installazione audio permanente; fotografie di Impossible Sites dans la rue e Giuditta Nelli, due fotografie di Rossella Biscotti, due tavoli Esino è un paese in discesa di TooA Francesca Cogni e Donatello De Mattia e una tela di Fiorenzo Bertarini.
  25. Sito dell'Archivio Pietro Pensa http://archivio.pietro.pensa.it. Molti documenti dell'archivio sono caricati in alta risoluzione e accessibili su Wikimedia Commons
  26. Sito dell'Archivio Digitale Pietro Pensa e Centro di documentazione e informazione dell'Ecomuseo delle Grigne http://pietro.pensa.it. Tutta la documentazione dell'archivio ha una licenza Creative Commons attribuzione condividi allo stesso modo.
  27. Sito del Museo delle Grigne http://museodellegrigne.it.
  28. Valerio Ricciardelli, La figura e le opere di don Giovanni Battista Rocca Parroco di Esino dal 1927 al 1965 in "Quaderni di storia esinese", Esino Lario, 09/08/2010, pp. 17-18.
  29. Elenco sistemi museali della Regione Lombardia Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive., sito visitato 12/11/2012.
  30. Sito dell'Ecomuseo delle Grigne http://www.ecomuseodellegrigne.it.
  31. Il programma riceve già nel 2010 il premio FamigliaLavoro di Regione Lombardia e dell'Università Cattolica di Milano, e produce laboratori, itinerari e una segnaletica per indicare i servizi disponibili a misura di bambino.
  32. Dedicate a Giovanni Battista Rocca nel 2010.
  33. Il Papa col Grignone nel cuore in La Provincia di Lecco, ottobre 2013 https://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/il-papa-col-grignone-nel-cuore-a-esino-il-cardinale-tettamanzi_1027798_11/.
  34. Valerio Ricciardelli, La figura e le opere di don Giovanni Battista Rocca Parroco di Esino dal 1927 al 1965 in "Quaderni di storia esinese", Esino Lario, 09/08/2010, p. 18.
  35. Documentazione completa del Progetto Vestire i paesaggi (2009-2011). Tutte le opere realizzate sono commissionate sotto la direzione artistica di Iolanda Pensa.
  36. Elena Del Drago, Radio Tre.
  37. Elena Del Drago, Guida ai luoghi dell'arte contemporanea, Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2009, p. 42 (Archivio Storico Pietro Pensa - Villa Clotilde).
  38. Patata Bianca di Esino http://www.patatabiancadiesino.it Archiviato il 27 marzo 2017 in Internet Archive..
  39. Pietro Pensa, Zenzinal, polenta uncia, miasce: quante variazioni su un unico tema in "L'Ordine", 03/08/1979; Pietro Pensa, Altro che le moderne cure dimagranti: nel "menu" polenta e ancora polenta in "L'Ordine", 27/07/1979.
  40. Wikipedia, raduno mondiale 2016 a Esino http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2014/12/24/wikipedia-raduno-mondiale-2016-a-esimo_7caf8193-7130-4338-afab-96931e603701.html
  41. CLAMOROSO: ESINO LARIO CAPITALE DI WIKIPEDIA NEL 2016 http://lecconews.lc/news/clamoroso-esino-lario-capitale-di-wikipedia-nel-2016-battuta-manila-92343/
  42. "Esino Lario non è in vendita": la trovata pubblicitaria con la complicità del sindaco, su la Repubblica, 11 aprile 2019. URL consultato il 3 giugno 2021.
  43. Comunità e comuni della riviera di Lecco e della Valsassina, XIV secolo-1757, su lombardiabeniculturali.it, Regione Lombardia.

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[de] Esino Lario

Esino Lario (.mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}'ezino[2]; Isen im Esiner Dialekt, Esin /ˈeːziŋ/ im Leccheser Dialekt) ist eine Gemeinde in der Provinz Lecco in der italienischen Region Lombardei mit 757 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Esino Lario liegt im Esino-Tal (Val d’Esino). Das Gemeindegebiet ist Teil der Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera und liegt gänzlich im Parco Regionale della Grigna Settentrionale.

[en] Esino Lario

Esino Lario (Italian pronunciation: [ˈeːzino ˈlaːrjo]; Lecchese: Esin [ˈeːzĩ]; locally Isen [ˈiːzẽ]) is a municipality (comune) of the Province of Lecco in the Italian region of Lombardy. It is about 60 kilometres (37 mi) north of Milan, 15 kilometres (9.3 mi) northwest of Lecco, and about 4.3 kilometres (2.7 mi) from the eastern shore of Lake Como.

[es] Esino Lario

Esino Lario es una comune italiana de la provincia de Lecco, región de Lombardía. Tiene una población estimada, a fines de octubre de 2021, de 759 habitantes.[3]

[fr] Esino Lario

Esino Lario (/'ezino/ ; Isen en dialecte d'Esino et Esin en dialecte de Lecco) est une commune italienne de la province de Lecco dans la région Lombardie en Italie ; c'est aussi le nom de la localité chef-lieu de cette commune.
- [it] Esino Lario

[ru] Эзино-Ларио

Эзино-Ларио (итал. Esino Lario) — коммуна в Италии, располагается в регионе Ломбардия, в провинции Лекко.



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