Dervio (Derf in dialetto comasco[5][6], pronuncia fonetica IPA: /ˈdɛrf/) è un comune italiano di 2 614 abitanti della provincia di Lecco, situato sulla sponda orientale del Lago di Como, in Lombardia.
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento Lombardia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Dervio comune | |||
---|---|---|---|
| |||
![]() | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Stefano Cassinelli (lista civica Dervio viva) dal 26-05-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 46°04′35″N 9°18′24″E | ||
Altitudine | 213 m s.l.m. | ||
Superficie | 11,7 km² | ||
Abitanti | 2 654[1] (23-6-2021) | ||
Densità | 226,84 ab./km² | ||
Frazioni | Corenno Plinio, Castello, Monastero, Borgo, La Foppa, Pianezzo, Monte, Roncacci, Villa, Balma, Ronchi di Vesgallo[2] | ||
Comuni confinanti | Bellano, Cremia (CO), Dorio, Pianello del Lario (CO), San Siro (CO), Sueglio, Valvarrone | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 23824 | ||
Prefisso | 0341 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 097030 | ||
Cod. catastale | D280 | ||
Targa | LC | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 271 GG[4] | ||
Nome abitanti | derviesi | ||
Patrono | san Pietro e san Paolo | ||
Giorno festivo | 29 giugno | ||
Cartografia | |||
![]() | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Dervio deve la sua particolare forma a conoide al Varrone, torrente che taglia in due il paese stesso e che nasce dall'omonima Valvarrone. Durante il suo incessante corso ha eroso e trasportato sedimenti rocciosi, i quali si sono pian piano adagiati sul fondo del lago, fino ad emergere e formare la penisola derviese. Oltre alle frazioni più importanti, sono presenti altre località di "montagna", quali: Pianezzo, Mai, Monte, Pratolungo e Vignago; inoltre da Dervio parte la strada provinciale della Valvarrone (SP67) che permettette di raggiungere Lavadee, rinomata località turistica, ed il Rifugio Roccoli Lorla da cui parte il sentiero per il Monte Legnone che con i suoi 2.609 m d'altezza è la cima più alta della provincia di Lecco e del settore più occidentale delle Alpi Orobie.
Il clima è caratterizzato da estati calde, rinfrescate dal vento che spira lungo le sponde (i due venti sono la breva e il tivano) ed inverni non eccessivamente rigidi, per via dell'effetto mitigatore delle acque del lago.
Il toponimo Dervio si pensa derivi dalla radice celtica Derw o Dervo che significa quercia[7][8] forse per la presenza di querce sacre.[9] Secondo un'altra teoria, lo stesso toponimo sarebbe da attribuire al culto delle Matronae Dervonnae.[8] L'ipotesi ottocentesca di un'origine greca da Delfo, attraverso il latino, pur basata su un passo di Strabone,[10] è oggi ritenuta inattendibile per l'assenza di testimonianze dell'uso di Delphum prima del XVII sec.[11]
Da Dervio, in epoca romana, passava la via Spluga, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga. Nel X secolo il monastero di Santa Cristina possedeva alcuni beni a Dervio (Dirvy)[12].
Nel 1480 il Contado della Riviera con Dervio assieme a Mandello del Lario, Bellano, Varenna, Corenno e Monte Introzzo.[13], viene dato in feudo a Pietro II Dal Verme, conte di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e tutta la val Tidone, Pieve di Incino e Valsassina, che muore avvelenato dalla moglie nel 1485, e il feudo assieme agli altri della Riviera viene assegnato, non senza contrasti dei cittadini interessati, a Chiara Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza, vedova Dal Verme. Nonostante le frequenti espropriazioni la Sforza seppe mantenere il controllo della situazione fino alla morte (1530), mentre i suoi eredi Fregoso preferirono cedere Dervio e gli altri feudi della Riviera agli Sfondrati nel 1533. Dal 1533 quindi al 1788 Dervio fu parte importante del feudo Sfondrati della Riviera.
«Di rosso, al castello di argento, murato di nero, merlato alla guelfa, formato dalle due torri riunite dalla cortina di muro, le torri merlate di tre, finestrate di uno di nero, chiuse con piccola porta, dello stesso, la cortina merlata di quattro merli e di due semimerli, questi uniti alle torri, chiusa con grande porta di nero. Ornamenti esteriori da Comune.» |
(D.P.R. del 30 novembre 1998) |
È raffigurato il castello di Orezia, costruito nel tardo medioevo su una rupe che dominava il paese di Dervio per sbarrare la strada della Valvarrone e del quale oggi rimane solo la grande torre.
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Da dicembre 2016 l'Amministrazione comunale ha aderito a Wiki Loves Monuments.[14]
Abitanti censiti[22]
Al 1º gennaio 2016 erano residenti 171 cittadini stranieri (77 provenienti da paesi africani, 66 da paesi europei, 20 da paesi del continente americano, 14 da paesi asiatici). I paesi più rappresentati sono il Marocco (55) e Albania (21).[23]
La Biblioteca comunale, attiva dal 1977, dal 2011 ha sede nell'ex palazzo comunale in Piazza IV Novembre.[26] È parte del Sistema Bibliotecario Lecchese.
Sono presenti una scuola primaria e una scuola media.
La frazione di Corenno Plinio costituì comune autonomo tra la prima metà del XV secolo e il 1927 (venne riunito a Dervio anche per un breve periodo di tempo dal 1806, durante il dominio napoleonico).
I nuclei abitati principali della piana principale furono quelli delle località Borgo (abitazioni attorno alla chiesa prepositurale), Castello (nucleo fortificato a monte), Villa (corrispondenti all'attuale via Armando Diaz) e Balma (poche costruzioni ai lati dell'attuale via Duca d'Aosta). Nel corso del Novecento con la progressiva urbanizzazione della piana venne meno la netta suddivisione tra i nuclei storici.
In località Monastero era presente dal XIV secolo un monastero degli Umiliati, facente capo a Como; con la soppressione dell'ordine nel 1571, l'edificio venne venduto e subì numerose trasformazioni.
«Vedete cotesto paesello sporgente sur un promontorio, ed ivi una casa bianca, elevata? È Dervio, e dov’è quella casa stava un monastero di Umiliate.» |
(C. Cantù, Isotta) |
Legambiente e Touring Club Italiano hanno attribuito 4 vele (su un massimo di 5) alle spiagge di Dervio nella Guida Blu 2016, riconoscimento assegnato per il nono anno consecutivo.[28]
La piana è attraversata dalla Strada Provinciale del Lago di Como.
In località Chiari è presente lo svincolo della Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga con ingresso in direzione Lecco e uscita in direzione Colico.
La stazione ferroviaria, posta al centro della piana, è sulla linea Lecco-Tirano.
È presente uno scalo della linea di navigazione, attivo però solo in modo stagionale.[29] A Dervio vi è inoltre il cantiere della Navigazione Laghi.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1990 | 1995 | Fulvio Balbiani | Sindaco | ||
1995 | 2004 | Vittorio Rusconi | Sindaco | ||
2004 | 2009 | Gianmario Macchi | Sindaco | ||
2009 | 2019 | Davide Vassena | Sindaco | due mandati | |
2019 | in carica | Stefano Cassinelli | Sindaco | ||
Il comune è parte della Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera.
Sono presenti circoli velici e scuole di vela. La posizione della piana permette inoltre l'attività di windsurf e di kitesurf.
Nel 1902 venne fondata a Dervio l'Unione Sportiva Derviese che, dopo un periodo di inattività durante la Prima Guerra Mondiale, venne ricostituita nel 1921.[30] Oggi sono presenti le sezioni relative a Atletica, Calcio, Ciclismo, Pallacanestro e Pallavolo.[31]
Dal 1905 fu attivo a Dervio per alcuni anni il Lake Como Golf Club, con uno dei primi in Italia e primo sulle sponde del Lago di Como.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 240126554 · WorldCat Identities (EN) viaf-240126554 |
---|
![]() |