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Châtillon (pron. fr. AFI: [ʃatijɔ̃], Tsatéyón in patois valdostano, localmente Tchahtéyón[4]; Géschtullju nella variante walser Töitschu[5]) è un comune italiano di 4 454 abitanti della Valle d'Aosta. È il terzo comune più popolato della regione dopo il capoluogo e Sarre.

Châtillon
comune
(IT) Comune di Châtillon
(FR) Commune de Châtillon
Châtillon – Veduta
Châtillon – Veduta
Panorama di Châtillon, da Tsailleun (Saint-Vincent)
Localizzazione
Stato Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
SindacoCamillo Dujany (lista civica Dujany-Brunod - Tradition et renouveau) dal 23-9-2020
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate45°45′N 7°37′E
Altitudine549 m s.l.m.
Superficie39,68 km²
Abitanti4 454[1] (31-12-2020)
Densità112,25 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiAntey-Saint-André, Ayas, Champdepraz, La Magdeleine, Montjovet, Pontey, Saint-Denis, Saint-Vincent, Torgnon
Altre informazioni
Cod. postale11024
Prefisso0166
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007020
Cod. catastaleC294
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 012 GG[3]
Nome abitanti(FR) châtillonnais
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Châtillon
Châtillon – Mappa
Châtillon – Mappa
Posizione del comune di Châtillon all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Il territorio di Châtillon è situato nella valle centrale della Dora Baltea, tra la Dora e il torrente Marmore, all'ingresso della Valtournenche. La cittadina, situata in una conca, è sovrastata a nord dal Monte Zerbion e a sud dal Mont Barbeston e dalla Cime Noire.


Storia


Il ritrovamento presso la stazione ferroviaria di Châtillon di frammenti di ceramica ha indotto a pensare che questo luogo sia abitato dai tempi della preistoria. In frazione La Tour si trova inoltre un tumulo protostorico.

Il toponimo latino è Castellum[7].

Il ponte sul torrente Marmore risale invece all'epoca romana, così come le epigrafi sul muro della scalinata verso la chiesa. Si pensa infatti che dove sorge odiernamente la chiesa, nel I-II secolo A.C. vi fosse un tempio dedicato all’imperatore Augusto (come si legge sulle lastre marmoree).

Nel 1600 un membro dell’influente famiglia di notai valtournains, Pantaléon Bich, basandosi sulle testimonianze degli anziani del paese, fece questa descrizione ricostruttiva del Pons Marmoreus (da cui Marmore[senza fonte]): “Nel corso del Medioevo, questo monumento si mostrava degno della munificenza romana. Era costruito in tufo e rivestito di lastre di marmo bianco. Sopra l’arcata vi era un portico con cinque archi e un ambiente superiore con un tetto che copriva completamente il ponte”. Il ponte odierno, denominato Pont Neuf e dedicato alla Madonna delle Grazie (fr. Notre-Dame de Grâce), è stato costruito nel XVIIIº secolo sui resti del più antico, del quale dopo il passaggio dell’esercito francese rimaneva ormai poco più che un’arcata.

Da Châtillon, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

Scalinata in Piazza Caduti per la patria
Scalinata in Piazza Caduti per la patria

Il toponimo della località Champ des Sarrasins (dal francese, “Campo dei Saraceni”) lascia intendere che a partire dall'alto medioevo i Saraceni compissero scorribande nella zona. Effettivamente i mori erano scesi dalla Borgogna ed avevano conquistato il Vallese, cosa che fa ritenere possibile il loro controllo sul colle del Gran San Bernardo. Inoltre, in particolare nella Combe Froide, si possono trovare tozze torri precedenti all’anno Mille, come la Tornalla a Oyace, che secondo alcuni studiosi vennero costruite dai feudatari locali per proteggere i loro feudi da incursioni saracene. Nonostante queste ipotesi e numerosi toponimi che riportano la presenza saracena in Valle, nel patois valdostano non vi è neanche un termine di derivazione araba, e finora non sono mai stati rinvenuti utensili o monili di fattura moresca. Probabilmente il nome della località, situata sotto al castello baron Gamba, si deve ad una qualche leggenda.

Il feudo di Châtillon fu acquisito dagli Challant nel 1252, e per loro volontà vi furono costruiti due castelli: il primo, oggi proprietà dei conti Passerin d'Entrèves, verso la metà del XIII secolo (sulle fondamenta di un altro maniero precedente, costruito nell’anno Mille dalla famiglia estinta dei De Castellio o Castellione), mentre il secondo, quello di Ussel, nel 1350. Un terzo castello, appartenuto al baron Gamba, con i suoi giardini, venne costruito nel 1901.

Il borgo di Châtillon poteva definirsi una “ville” perché, come scritto nel Coutumier, le leggi che regolavano il ducato di Aosta dal ‘500 fino a fine ‘700, era cinta da mura. Le porte per accedere al borgo erano quattro in totale una delle quali, la Porta Marmorea (perché collocata lungo la strada del ponte romano) era proprietà privata del Conte di Challant. Di questa antica porta rimane oggi solo la denominazione di una viuzza, “rue Tornafol”, dal termine francese medievale “tournefol”, porta girevole.

Nel XV secolo un terribile incendio, divampato nel borgo, portò alla quasi totale distruzione dell’antico paese. Le odierne case del centro storico sono infatti databili da un periodo che va dal XVI al XVIII secolo, come si può dedurre anche dalle date scolpite su finestre o architravi in pietra delle case borghesi.

Il 16 maggio 1800 si svolse la battaglia di Châtillon, conosciuta anche, in francese, come combat de Châtillon o affaire de Châtillon, tra l’avanguardia napoleonica e la retroguardia austriaca.

Châtillon è stato sede cantonale all'interno dell'arrondissement d'Aoste, dal 1802 al 1814.

La vocazione di Châtillon come polo industriale cominciò a svilupparsi nel XIV secolo (Maître Hugonin era uno dei fabbri più celebri dell’epoca nel Ducato; nella sua bottega di Chaméran fuse addirittura alcuni dei primi prototipi di cannone), con lo sfruttamento delle miniere di ferro di Ussel, per poi raggiungere il suo apogeo nel '700 sotto l’impulso della famiglia Bich e, in seguito, dei Gervasone. Oltre all'industria metallurgica, Châtillon gode di un'ottima tradizione legata ai settori tessile (da citare l'impresa "Soie de Châtillon", fondata nel 1917, poi rinominata Società Anonima Italiana per le Fibre Tessili Artificiali S.p.A., specializzata nella produzione delle tecnofibre) e manifatturiero.

Nei secoli Châtillon ha svolto anche un importante ruolo di polo commerciale, in virtù della sua posizione geografica all'ingresso della Valtournenche, conosciuta anche come Krämerthal (dal tedesco, la "valle dei mercanti"), per i suoi frequenti rapporti di scambio con il Vallese attraverso il colle del Teodulo. Châtillon si impose come sede di importanti fiere commerciali e del bestiame.

Castello Passerin d'Entrèves
Castello Passerin d'Entrèves

Fino al XIX secolo, il turismo ha svolto un ruolo non secondario, con la presenza di alberghi e locande per gli alpinisti diretti in Valtournenche per tentare l'ascensione al Cervino, ma anche di villeggianti, in virtù della vicinanza con Saint-Vincent, celebre luogo di divertimento e di cure termali.

Il toponimo è italianizzato in Castiglion Dora durante il fascismo dal 1939[8] al 1946, e incluse il comune di Pontey.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture militari



Architetture religiose


La cappella Notre-Dame-de-Grâces.
La cappella Notre-Dame-de-Grâces.

Architetture civili


Il Pont Neuf.
Il Pont Neuf.

Aree naturali



Aree archeologiche



Via Francigena


Il ponte romano lungo la via delle Gallie
Il ponte romano lungo la via delle Gallie

Il territorio del comune è una importante tappa di transito della Via Francigena proveniente da Aosta, Nus e Chambave e successivamente diretta verso Verrès[14]. Il percorso della Via Francigena coincide in parte con quello dell'antica via delle Gallie.


Istituzioni, enti e associazioni



Cultura



Scuole


L'école hôtelière (scuola alberghiera), in località Cret-de-Breil.
L'école hôtelière (scuola alberghiera), in località Cret-de-Breil.

A Châtillon si trova la sede di due istituzioni scolastiche paritarie di rilievo a livello regionale:


Eventi


Meridiana vicino al ponte romano.
Meridiana vicino al ponte romano.

Biblioteche


La Biblioteca comunale
La Biblioteca comunale

La biblioteca, intitolata all'abbé Prosper Duc, si affaccia su via Émile Chanoux, la via principale del borgo, in quello che era l'edificio di proprietà dei nobili Scala e di Charles Bich (1802–1881) e successivamente sede della "Caserma Menabrea".


Musei


L'ex fonderia Gervasone.
L'ex fonderia Gervasone.

Curiosità


A Châtillon è ambientato il romanzo Le catene di Eymerich di Valerio Evangelisti.


Geografia antropica



Frazioni


Albard, Bellecombe, Breil-de-Barrel (Petit-Breil), Gros-Breil, Bourg, Brusoncles, Brusoncles-des-Gard (Brusoncles-Dessus), Brusoncles-des-Janin (Brusoncles-Dessous), Barme-des-Antesans, Cret-de-Breil, Grange-de-Barme, Chaméran, Champlong, Fours, Ventoux, Garin, Sez-de-Val, La Fournaise, Conoz, La Verdettaz, Murate, Isseuries, Perrianaz, Chardin, Promiod, Boëttes, Francou, Arsine, Brenvey, Chancellier, Revard, Bioure, Salère, Varé, Chenez, Pointé, Étavé, Chésalet, Toniquet, Assert, Fressoney, Nissod, Travod, Domianaz, Closel, La Tour, Verlex, La Sounère, Barmusse, Crétadonaz, Cret-Blanc, Chavod, Merlin, Tour-de-Grange, Sarmasse, Barmafol, Plantin, Perolles, Soleil, Bretton, Saint-Valentin, Sellotaz, Govergnou, Cillod, Panorama, Remela, Neran, Larianaz, Gléréyaz, La Marca, Crétaz, Cloîtres, Plan-Pissin, Tornafol, Saint-Clair, Piou, Cérouic, Étrop, Pragarin, Salé, Les Îles, Les Pérolles, Taxard, Ussel, Château-d'Ussel, Biolasse, Perry, Mont Ross, Toule.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[16]


Economia


Tradizionalmente è importante la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, quali statuine e sabot.[17]

Come in molti comuni valdostani, anche nel comune di Châtillon si produce energia idroelettrica. La centrale idroelettrica di Châtillon sfrutta le acque del torrente Marmore e lo scarico della centrale idroelettrica di Covalou. In località Saint-Clair, la centrale idroelettrica di Saint-Clair sfrutta le acque della Dora Baltea. Entrambe sono gestite dalla CVA.[18]

Nel 1917, in piena prima guerra mondiale, fu fondata l'azienda Soie de Châtillon (che significa in italiano "Seta di Châtillon").


Amministrazione


L'ex Hôtel Londres, sede del municipio.
L'ex Hôtel Londres, sede del municipio.

Châtillon fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Cervin, di cui è sede amministrativa.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 giugno 1985 25 maggio 1990 Guglielmo Piccolo ADP Sindaco [19]
25 maggio 1990 10 luglio 1993 Guglielmo Piccolo ADP Sindaco [19]
10 luglio 1993 29 maggio 1995 Mario Gemello ADP Sindaco [19]
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Roberto Oggiani lista civica Sindaco [19]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Silvano Vesan lista civica Sindaco [19]
9 maggio 2005 24 maggio 2010 Giuseppe Moro lista civica Sindaco [19]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Henri Calza lista civica Sindaco [19]
11 maggio 2015 23 settembre 2020 Tamara Lanaro Sindaco [19]
23 settembre 2020 in carica Camillo Dujany Lista civica Sindaco [19]

Sport



Sport tradizionali


In questo comune si gioca sia a palet che a tsan, caratteristici sport tradizionali valdostani.[20]


Calcio


La squadra locale di calcio è il Saint-Vincent Châtillon, che milita nel campionato di Promozione e gioca le sue partite allo stadio Perucca di Saint-Vincent.

Dal 1994 al 2003 e nuovamente nel 2012 e 2013 è stata la sede dei ritiri estivi pre-campionato della Juventus.


Altri sport


Nel 2014 si sono tenuti i mondiali di corsa all'indietro, il World Championship of Retrorunning.[21]


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Lo Gnalèi - guichet linguistique - Communes valdôtaines
  5. Michele Musso, Imelda Ronco, D'Eischemtöitschu : vocabolario töitschu-italiano, Walser Kulturzentrum, Gressoney-Saint-Jean, ed. Musumeci, Quart, 1998, p. 299-300.
  6. Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  7. Vallée d'Aoste autrefois, raccolta di opere di Robert Berton, 1981, Sagep ed., Genova.
  8. Regio Decreto 22 luglio 1939, n. 1442
  9. Gabriel Lombard, La Tour Decré d'Émarèse: recupero e valorizzazione del patrimonio storico e del suo paesaggio, a cura di Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), Torino, 2009. URL consultato il 24 agosto 2018.
  10. Chatillon, un concorso di idee per riqualificare Tour de Conoz, Tour d'Émarèse ed il vecchio cimitero, su aostaoggi.it, 24 novembre 2011. URL consultato il 21 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
  11. castello Des Rives, su lovevda.it, Sito ufficiale del Turismo - Regione Valle d'Aosta, 27 luglio 2011. URL consultato il 13 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
  12. André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], p. 82, ISBN 88-7032-049-9.
  13. Lo scivolo della fertilità
  14. www.viefrancigene.org
  15. La sagra del miele di Châtillon
  16. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  17. Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 3.
  18. CVA, Gli impianti, su cva-ao.it. URL consultato il 1º novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  19. http://amministratori.interno.it/
  20. Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
  21. Giulio Crivellari, Mondiali di corsa, ma all'indietro, La Stampa, 1º agosto 2014.

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Châtillon (Aostatal)

Châtillon (walserdeutsch Geschtullju) ist eine italienische Gemeinde mit 4582 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der autonomen Region Aostatal.

[en] Châtillon, Aosta Valley

Chatillon (Valdôtain: Tschahtéyón; Issime Walser: Géschtullju); is a town and comune in the Aosta Valley region of northwestern Italy.

[es] Châtillon (Italia)

Châtillon (desde el 1939 hasta el 1946 se llamaba Castiglion Dora) es un municipio italiano de 4.831 habitantes del Valle de Aosta.

[fr] Châtillon (Italie)

Châtillon est une commune italienne de la région Vallée d'Aoste.
- [it] Châtillon (Italia)

[ru] Шатийон (Валле-д’Аоста)

Шатийон (фр. Châtillon) — коммуна в Италии, располагается в автономном регионе Валле-д’Аоста.



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