Gressoney-Saint-Jean (pron. francese AFI: [ɡʁɛsɔnɛj sẽ ʒã]; in walserGreschòney Zer Chilchu) è un comune italiano di 824 abitanti[1] della Valle d'Aosta orientale, posto ai piedi del Monte Rosa, rinomato luogo di villeggiatura estiva e invernale.
Gressoney-Saint-Jean comune
(IT) Comune di Gressoney-Saint-Jean (FR) Commune de Gressoney-Saint-Jean (DE) Gemeinde Gressoney-Saint-Jean
Tradizionalmente, i due comuni di Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean formano un'entità territoriale e culturale unica, denominata Gressoney in francese, Greschòney (ufficiale) o Creschnau[4][5] nel dialetto locale della lingua walser (il Greschòneytitsch o più semplicemente Titsch) e Kressenau[6] (forma desueta[7]) in tedesco, e Greschunej in töitschu[8].
Al toponimo Gressoney sono stati associati nel tempo vari significati:
Chreschen-eye: "piana dei crescioni"
Grossen-eys: "grande ghiacciaio"
Chreschen-ey: "uovo depositato fra i crescioni".
Il significato più attendibile è il primo, sebbene nessun documento lo attesti.
Onderteil, che significa "la parte inferiore", dal pont de Trenta (in titsch, Trentostäg) fino al capoluogo di Gressoney-Saint-Jean (Greschòney Zer Chilchu);
Méttelteil, che significa "la parte di mezzo", comprendente il capoluogo di Saint-Jean (Greschòney Zer Chilchu) e il territorio a monte fino al villaggio di Léschelbalmo;
Oberteil, che significa "la parte superiore", che corrisponde all'attuale comune di Gressoney-La-Trinité.
Nel 1939, assume il nome - italianizzato - di Gressonei San Giovanni, parte del comune di Gressonei, poi soppresso nel 1946.
Geografia fisica
Si trova nella valle del Lys (o valle di Gressoney) a 1.385 m s.l.m. ai piedi del Monte Rosa. A est confina con il Piemonte nel territorio di Alagna Valsesia, a ovest con la Val d'Ayas. Dal capoluogo Obre Platz chiude la visuale della valle il Monte Rosa con il ghiacciaio del Lys (1078 ettari, il più esteso del versante italiano del gruppo e il secondo della Valle d'Aosta) e con le cime del Castore (4226m), dei Lyskamm (Occidentale, 4481m e Orientale, 4527m) e della Piramide Vincent (4215m). Nel territorio comunale vi è ubicata la stazione meteorologica di Gressoney-Saint-Jean.
La punta più alta del massiccio si trova invece più distante, a cavallo tra Macugnaga e Zermatt (Svizzera). Il versante del Monte Rosa di Gressoney, condivide le caratteristiche morfologiche del confinante versante valdostano di Champoluc: forme ampie, grandi ghiacciai, ampi pianori in quota, tutti elementi molto distanti dal pur confinante e vicino versante Piemontese la cosiddetta parete valsesiana del Monte Rosa. Qui le forme si fanno molto più aspre e grandiose: ai grandi ghiacciai si sostituiscono pareti strapiombanti e versanti a picco.
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Giovanni Battista
Architetture civili
Castel Savoia e l'annesso giardino botanico
Villa Margherita, oggi sede del municipio
Villa Borgogna
Villa Albertini
Villa De La Pierre
Nel capoluogo, ad esempio in Obre Platz, e nei villaggi è conservata la caratteristica architettura walser.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 40 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Cina 13 1,58%
Marocco 10 1,22%
Lingue e dialetti
Gressoney-Saint-Jean è un'isola linguistica tedesca appartenente alla comunità dei Walser.
Nel 1660, la popolazione chiede ed ottiene dalla diocesi di Aosta la possibilità di avere il tedesco come lingua di culto, in quanto la parrocchia più vicina era Issime, francofona. È quindi fondata la parrocchia di San Giovanni, il cui primo parroco è Sebastian Menabreaz, nativo di Gressoney, come tutti i suoi successori ininterrottamente fino al 1883. L'elemento germanofono si riflette anche nei pellegrinaggi tradizionali della popolazione locale, che oltre ai santuari di Oropa e di Vourry, si effettuavano verso l'abbazia di Einsiedeln.
Nel 2001, il Greschòneytitsch, o semplicemente Titsch è la lingua materna di circa il 15% della popolazione, mentre il 2,13% dichiara di avere come lingua madre sia il walser sia l'italiano.[12] Il dialetto è comunque conosciuto dal 51% della popolazione.[13] Un esempio di Greschòneytitsch è dato dal Padre Nostro:
Greschòneytitsch
Tedesco
Italiano
Endsche Attò
das béscht em Hémmel,
dass héilege sígge Dín Noame.
Chéeme Dín Herrschaft.[14]
Vater unser
der Du bist im Himmel,
geheiligt werde Dein Name.
Dein Reich komme.
Padre Nostro
Che sei nei cieli,
Sia santificato il tuo Nome.
Venga il Tuo Regno,
Dei proverbi:
D'scheitò spréngt nid witt vòm stock.
Il truciolo non cade lontano dal ceppo.
Waster neut an Groat wennt neut mascht troa.
Non caricarti una montagna se non sei capace a portarla.
Morgen root, Abend Koth.
Rosso il mattino, fango la sera.
Il titsch di Gressoney presenta inoltre dei prestiti provenienti dalle lingue limitrofe, il francese e il patois valdostano:
mutschur (< fr. mouchoir) = fazzoletto
tretwar (< fr. trottoir) = marciapiede
rido (< fr. rideau) = tenda
verdscháts (= scoiattolo) dal patois di Ayas/Brussonverdjáts[15].
Iscrizione in Greschòneytitsch dedicata a Henrich Welf, originario di Gressoney-La-Trinité, presidente del Walser Kulturzentrum.
L'eredità culturale e linguistica walser di Gressoney è oggetto di studio e divulgazione da parte del Walser Kulturzentrum, che dispone inoltre di una nutrita biblioteca. Negli ultimi anni sotto la presidenza di Heinrich Welf, dalla collaborazione con l'Associazione Augusta di Issime è stato edito, tra le altre opere, un dizionario delle due varianti della lingua walser di Gressoney (Titsch) e Issime (Töitschu).
Oltre ad essere trilingue italiano-francese-tedesco (lingue di istruzione ufficiali per i comuni germanofoni della Valle del Lys), nel territorio di Gressoney-Saint-Jean, la popolazione conosce il patois francoprovenzale valdostano e, in virtù della vicinanza geografica e dei rapporti storici con l'adiacente Valsesia, il piemontese.
Istituzioni, enti e associazioni
A Gressoney-Saint-Jean si trova la sede della Compagnia delle guide Gressoney - Monte Rosa fondata nel 1963.
Cultura
Biblioteche
Sulla strada regionale 44 ha sede la biblioteca comunale.
Musei
Museo regionale della fauna alpina
Esposizione delle pantofole walser (D'Socka) presso la cooperativa artigiana che ancora le produce
Museo parrocchiale
Giardino botanico di Castel Savoia
Centro culturale Walser – Walser Kulturzentrum
Eventi
L'Hôtel du Mont Rose
Sankt Johanns Feuer, la notte del 23 giugno[16] - I fuochi di San Giovanni;
San Kloas, che significa "San Nicola" in titsch, l'8 dicembre: evento ispirato alla tradizione germanica di San Nicola di Bari che porta i doni ai bambini;
La sera del 31 dicembre, i giovani del paese si recano in visita alle case dei villaggi cantando il Neujahrslied («Canto del nuovo anno»):
Ein glückseliges neues Jahr Wünschen wir Euch von Herzens Grund Gottes Gnad'viele Jahr bewahre Euern Leib und Seel gesund. Anstatt unserer Schenkung seje Das geborene Jesulein In dem Kripplein auf der Heide Drücket's in Eueres Herz hinein.
Walsertreffen
Le comunità walser disseminate lungo l'intero arco alpino si radunano, ogni tre anni, in una diversa colonia per il loro tradizionale incontro denominato Walsertreffen.
Toma di Gressoney, riconosciuto tra i Presidii ed Arca del Gusto di Slow Food[19]
Chneffléné, gnocchetti di pastella.
Turismo
Gressoney-Saint-Jean è un rinomato luogo di villeggiatura estiva ed invernale. Dispone di un buon numero di impianti e piste da sci. Il comprensorio più importante è quello dei Weissmatten, e fa parte del comprensorio sciistico Monterosa Ski.
Energia
Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Gressoney-Saint-Jean si produce energia idroelettrica. La centrale idroelettrica di Sendren, in gestione alla CVA, sfrutta le acque dei torrenti Lys e Valdobbiola.[20]
Infrastrutture e trasporti
La ferrovia Pont-Saint-Martin - Gressoney è stato un progetto di ferrovia che doveva collegare Pont-Saint-Martin alla Valle del Lys. Ne resta traccia nell'edificio detto La Remise che doveva fungere da stazione ferroviaria.
Amministrazione
Il termine "sindaco", in francese valdostano syndic, è reso nel dialetto Titsch dal termine Sendég, che risente inoltre dell'influenza del patois valdostanosenteucco. Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Walser (Union der Aostataler Walsergemeinden). Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Hermann Suchier, Die französische und provenzalische Sprache und ihre Mundarten, Strassburg, Karl J. Trübner, 1906, p.7.
Le opere più recenti in tedesco standard riportano i nomi ufficiali in francese - cf. Liederbuch von Gressoney und IssimeArchiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive. e Peter Zürrer, Sprachkontakt in Walser Dialekten: Gressoney und Issime im Aostatal (Italien).
Ernest Schüle (1989), Les parlers Walser de la Vallée du Lys et les patois romans des alentours, Enrico Rizzi (ed.), Lingua e comunicazione simbolica nella cultura Walser, Atti del VI Convegno Internazionale di Studi Walser, Anzola d’Ossola, Fondazione Enrico Monti, 243–254.
Festa patronale di San Giovanni, su lovevda.it, Regione Autonoma Valle d'Aosta. URL consultato il 6 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
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