Bracciano è un comune italiano di 18 497 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, in posizione dominante sull'omonimo lago detto anche lago Sabatino.
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Bracciano comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Città metropolitana | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Marco Crocicchi (centro-sinistra) dal 18-10-2021 | ||
Data di istituzione | 1696 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°06′N 12°11′E | ||
Altitudine | 280 m s.l.m. | ||
Superficie | 143,06 km² | ||
Acque interne | 27,62 km² (19,31%) | ||
Abitanti | 18 497[1] (31-10-2021) | ||
Densità | 129,3 ab./km² | ||
Frazioni | Pisciarelli, Castel Giuliano, Sambuco, Vicarello, Vigna di Valle. | ||
Comuni confinanti | Anguillara Sabazia, Cerveteri, Manziana, Tolfa, Trevignano Romano, Bassano Romano (VT), Oriolo Romano (VT), Sutri (VT) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 00062 | ||
Prefisso | 06 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 058013 | ||
Cod. catastale | B114 | ||
Targa | Roma | ||
Cl. sismica | zona 3B (sismicità bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 786 GG[3] | ||
Nome abitanti | braccianesi | ||
Patrono | san Sebastiano | ||
Giorno festivo | 20 gennaio | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Situato nel cuore della Tuscia Romana, Bracciano sorge sulle alture dei Monti Sabatini, più precisamente sulla cresta occidentale dall'antico vulcano Sabatino, da cui si è originato il lago di Bracciano. Parte del territorio comunale prospiciente il lago ricade nel parco naturale regionale di Bracciano-Martignano.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Bracciano Vigna di Valle. |
Probabilmente le origini dell'insediamento urbano risalgono al X secolo. Dalla fine del IX secolo i saraceni iniziarono le loro incursioni nel territorio, saccheggiando e diffondendo insicurezza e paura tra le popolazioni. I grandi proprietari terrieri costruirono fortificazioni e castelli e molti contadini trasferirono la loro residenza all'interno delle aree fortificate, chiamate castrum. I proprietari diventarono di fatto i signori dei borghi che andavano formandosi.
Il nome "Castrum Brachiani", che risulta nei documenti fino al XV secolo, evidenzia l'origine fortificata del luogo. Verso la fine dell'XI secolo il territorio di Bracciano divenne proprietà della famiglia dei Prefetti di Vico, che trasformò la preesistente torre in una rocca e realizzò nuove fortificazioni. Il nome di Braccio è probabilmente legato a quello della città. Il condottiero aveva costruito molte piccole strutture fortificate nei territori da lui controllati. Esse erano dette "Casa di Braccio". Sono caratterizzate da posizioni strategiche e fuori dei centri abitati (Todi, Cascia…). Il cognome Fortebraccio fu assunto solo più tardi per distinguere il suo ramo dagli altri rami: Bracci (io appartengo a quella famiglia, dice). Il braccio vestito di rosso è infatti lo stemma della famiglia Bracci di Firenze e Montepulciano, già dal '300. La riconciliazione con Martino V nel 1418 a Firenze, permette la cessione della struttura al Papa e la successiva donazione all'Orsini (1419) che militava nelle forze di Braccio. A suggellare l'amicizia tra i due condottieri lo stemma del braccio che regge la rosa. Lo stemma che Braccio assumerà (un montone nero su campo d'oro) non vi compare perché successivo ai fatti.
Nel 1419 papa Martino V cedette il feudo per un triennio in vicariato ad un ramo della famiglia Orsini, quello di Tagliacozzo. Da allora il modesto borgo di pescatori ed agricoltori legò il suo destino ad una più potenti famiglie baronali del tempo, trasformandosi in una fiorente cittadina. Il castello, mirabile opera di architettura militare e civile dell'epoca, è diventato il più caratteristico simbolo di Bracciano. Sull'omonimo lago si affacciano altri due paesi (Anguillara Sabazia e Trevignano). Una leggenda narra che sotto le acque del lago di origine vulcanica esista una parte della città sommersa; la parte emersa sarebbe stata denominata Bracciano in seguito alla forma presa.
La trasformazione della rocca dei Vico in quello che diverrà il maestoso castello attuale fu voluta da Napoleone Orsini nel 1470 e da suo figlio, Virginio.
Nel 1481 il castello ospitò papa Sisto IV, in fuga dalla peste che devastava la città di Roma. Nel 1485 le truppe papali guidate da Prospero Colonna devastarono e saccheggiarono il castello. Risalgono agli anni novanta del Quattrocento gli affreschi del castello realizzati dalla scuola di Antoniazzo Romano. Nel 1548 il dominio degli Orsini si estese fino ad Anguillara. Per difendere la città gli Orsini fecero costruire, probabilmente intorno al 1480, una nuova cinta muraria intorno al borgo, ancora oggi in gran parte esistente, nella quale fu compreso il convento di Santa Maria Novella (posto allora fuori porta). Si accedeva alla città da due porte principali dotate di ponte levatoio.
Nel 1494 il castello offrì ospitalità al re di Francia Carlo VIII ed alle sue truppe in marcia verso Napoli. Tale circostanza comportò la scomunica di Gentil Virginio Orsini, che era uno dei capi delle truppe aragonesi alleate del papa contro i francesi. Papa Alessandro VI Borgia mosse guerra allo stato Orsini assediando nel 1496 anche Bracciano. Fu in quell'occasione che fu edificato al margine est delle mura un nuovo bastione, detto della sentinella, divenuto oggi un panoramico belvedere sul lago e sui monti circostanti. L'assedio delle truppe pontificie non poté nulla contro le mirabili fortificazioni del castello e del borgo; dopo qualche mese di assedio le truppe papali lasciarono Bracciano per spostarsi nel viterbese, sui monti Cimini, dove furono definitivamente sconfitte dagli Orsini nella battaglia di Soriano.
Dall'archivio della Società romana di storia patria:
Gli Orsini acquistarono Bracciano da Manfredo di Vico, nel 1290 (come dote delle figlia Giovanna in sposa a Giovanni o Giacomo Orsini), erano presenti all'atto per la porzione di ognuno nº15 discendenti dei Vico e secondo una regola germanica con madri e mogli.
Don Eugenio Gamurrini Cassinese nel 1671 scriveva:
[…] di Tagliacozzo per mancamento di linea mascolina, e volere dell'ultimo possessore, pervenne in Carlo, uno dei figlioli di Giovanni Orsini chiamato il Senatore, il quale comprò da' Castelli Prefetti di Vico la Terra di Bracciano posta sopra il Lago, anticamente chiamato Sabatino […]
il Gamurrini conosceva il cognome dei Vico Castelli ancor oggi molti scrittori brancolano nel buio.[poco chiaro]
Braccio o Fortobraccio Orsini figlio di Giovanni o Giacomo Orsini e Giovanna figlia di Manfredo dei Prefetti di Vico Braccio o Fortebraccio († ante 1310 o post 1304), Nobile Romano, Signore di Sant'Angelo, Apollonio, Palmarolo e Torre Merlata dal 3-4-1282 dopo le divisioni con i fratelli, tenne indiviso con questi il dominio sulla parte superiore di Vicovaro; Consignore di Riofreddo e Monte Sant'Elia dal 1296, Consignore di San Vito e Pisciano dal 1297, Senatore di Roma nel 1310. Braccio Orsini prese il nome da Bracciano o lo diede, Giavanni o Giacomo Orsini e Giovanna Vico ebbero 10 figli, Napoleone II, Braccio o Fortobraccio, Giovanna, Leandro, Giovanni, Orso, Francesco, Porcello, Giacoma, Angelo.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Bracciano. |
Nel 1560 Paolo Giordano I Orsini ricevette dal papa Pio IV l'investitura di duca di Bracciano e i suoi eredi amministrarono il feudo fino al 1696.
Bracciano conobbe in tale periodo un forte sviluppo economico a seguito delle nuove attività economiche impiantate dal duca, come la lavorazione del ferro e dello zolfo e la lavorazione degli arazzi (da cui la via dell'Arazzeria, nel borgo medievale), rese possibili grazie all'abbondante disponibilità di acqua che proveniva da un acquedotto fatto costruire nel 1573-75 dal duca. L'acquedotto attingeva dalle sorgenti della Fiora; sulla sorgente all'origine dell'acquedotto fu edificata una cappella, Santa Maria della Fiora, ancora esistente allo stato di rudere. Il paese, grazie allo sviluppo economico, aveva nel 1575 settecento famiglie, quindi presumibilmente 3.000-3.500 abitanti.
Le difficoltà economiche degli Orsini portarono alla vendita di Bracciano e del rango ducale, che furono acquistati nel 1696 dalla famiglia Odescalchi, alla quale tuttora appartiene il castello.
Nel 1803 il Ducato fu venduto da Livio II Odescalchi, in difficoltà economiche, alla famiglia Torlonia. Anni dopo, nel 1848, il nipote Livio III Odescalchi lo riacquistò con la dote della moglie, la principessa polacca Sofia Branicka.
Nel 1894 venne inaugurata la Ferrovia Roma-Viterbo, transitante per Bracciano. Il 9 agosto 1910 la Scuola d'Artiglieria da Fortezza venne stabilita a Bracciano, ove già dal 1894 esisteva un poligono di tiro e nel 1920 divenne Scuola Centrale di Artiglieria. Trasferita nel 1925 a Civitavecchia, nel 1945 fece definitivamente ritorno a Bracciano, col nome di Reggimento di Addestramento di Artiglieria, cambiato l'anno successivo in quello di Scuola di Artiglieria. Nel settembre del 1943 la zona fu teatro di vari combattimenti tra reparti del Regio Esercito e forze di occupazione tedesche a seguito dell'Armistizio di Cassibile. Durante gli scontri perse la vita, tra gli altri, Udino Bombieri, ricordato oggi da un monumento a lui dedicato posto nei pressi del luogo del combattimento.
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con Regio decreto del 3 maggio 1940.[4]
«D'azzurro, al destrocherio vestito di verde, tenente una rosa di rosso, gambuta e fogliata pure di verde.» |
Il braccio piegato che impugna una rosa è il simbolo di Bracciano almeno dal XVI secolo. L'origine dello stemma risale al condottiero perugino Braccio da Montone della casata Bracci, proprietario del castello di Bracciano: costui consegnò il feudo di Bracciano al suo sottoposto Orsini dietro richiesta del Papa. Braccio da Montone mise lo stemma della sua famiglia con il braccio che tiene una rosa (simbolo degli Orsini) come simbolo che avrebbe protetto la famiglia Orsini. Lo stemma del braccio che impugna una rosa in campo azzurro fu adottato nel 1870, dopo l'annessione all'Italia: durante il fascismo, fu inserito nella parte superiore dello stemma il fascio Littorio, eliminato dopo la caduta del regime.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Santo Stefano (Bracciano). |
Il Duomo di Santo Stefano Protomartire è il principale luogo di culto del paese. Costruito nel XIII secolo, è stato più volte restaurato sino alla prima parte del '600, periodo nel quale il rifacimento della facciata ha fatto assumere al Duomo le sembianze attuali. Inizialmente nata come chiesa privata della famiglia Orsini, dopo la cessione agli Odescalchi diviene il centro della vita religiosa della cittadina. Ospita un museo contenente vari cimeli religiosi appartenuti alla comunità ecclesiastica locale. Tra il 2010 e il 2015 subisce alcuni interventi di restauro esterni.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria Novella (Bracciano). |
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Castello Orsini-Odescalchi. |
Il Castello, costruito dalla famiglia Orsini e successivamente rilevato dagli Odescalchi, domina la cittadina e il lago sottostante. È stato costruito nel XV secolo ed ha una forma pentagonale ai cui vertici si ergono delle torri a forma circolare. La struttura originaria di forma rettangolare, risalente al 1200, è rimasta pressoché intatta all'interno della struttura rinascimentale. Il castello conserva al suo interno un'ampia collezione di armi da taglio e da sparo, nonché una collezione di armature e varie opere pittoriche. La struttura è visitabile ed utilizzata per ospitare eventi e ricevimenti.
Il territorio di Bracciano è suddiviso storicamente in quattro Rioni, corrispondenti alle zone abitate del centro cittadino più antiche, in alcune zone abitative (Bracciano Nuova, Rinascente, Montebello e il Lungolago) e nelle Frazioni.
La tradizione cittadina applica una divisione rionale alle varie zone abitate del centro storico di Bracciano. Nel corso del 1900 la geografia rionale si è andata a modificare varie volte, ma è solo nel 1966 che i rioni acquisirono dei confini ben precisi all'interno della cittadina grazie all'istituzione del "Torneo dei Rioni", competizione calcistica alla quale annualmente i rioni si scontrarono per circa un ventennio. Storicamente i Rioni braccianesi sono: Monti, Borgo, Stazione e Cartiere.
Il Rione Monti coincide con l'intero centro storico medievale della cittadina. Risulta essere il più antico Rione, presente legalmente come associazione dal 1972.[5]
Il Rione Borgo è invece l'area abitata realizzata appena all'esterno della cinta muraria rinascimentale e che coincide, quindi, con lo spazio abitato costruito tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XX secolo.
Le frazioni riconosciute storicamente all'interno del comune sono Vicarello, Pisciarelli, Vigna di Valle, Castel Giuliano e Sambuco.
Abitanti censiti[6]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2017 la popolazione straniera residente era di 2 203 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano[7]:
A Bracciano ha sede una delle basi scout più importanti d'Italia, e la più antica dopo quella di Colico.
La base ha una superficie di 2,4 ettari, e si trova lontano dal centro abitato, a 500 m dal lago di Bracciano, vicino al bosco "La Piantana", all'interno del Parco naturale regionale di Bracciano-Martignano. Ha spazio sia per tende che per dormire al coperto.
Il primo a parlare dell'apertura di un campo scuola Gilwell a Bracciano fu Gino Armeni, negli anni cinquanta. Nel 1954 l'Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI) lanciò una pubblica sottoscrizione, che permise l'acquisto della base nel 1957, sotto la presidenza di Salvatore Salvatori. La base fu inizialmente utilizzata per campi di formazione capi, ma ben presto fu usata anche per campi di specializzazione ed altre attività. Nel 1975 vi si tenne il primo Consiglio Generale dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) che l'anno prima aveva preso il posto dell'ASCI.[8]
La vicinanza col lago consente anche attività di scautismo nautico, ed infatti in questa base scout si sono tenuti i Campi Nazionali Nautici del 1993 e del 2001.[9]
A Bracciano vi è una sola biblioteca comunale, situata in Piazzale dei Pasqualetti.
Bracciano è stata il set di molti film e serie TV, tra i quali:
Presso la frazione di Vigna di Valle, lungo la sponda del Lago di Bracciano, nel 1908 venne inaugurato l'aeroporto di Bracciano-Vigna di Valle che risulta la più antica infrastruttura aeroportuale italiana[13] e che dal 1977 ospita il Museo storico dell'Aeronautica Militare.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Bracciano. |
Bracciano ha una stazione ferroviaria propria sulla Ferrovia Roma-Capranica-Viterbo. Nel territorio comunale esiste anche la fermata di Vigna di Valle, limitatamente ai convogli Roma Tiburtina-Bracciano ed ai treni Bracciano-Roma Tiburtina.
Bracciano è collegata ad Anguillara Sabazia e Trevignano Romano anche per mezzo della motonave Sabazia II, gestita dal Consorzio Lago di Bracciano.[14]
La cittadina è servita dalle linee autobus della Cotral.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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12 giugno 1994 | 25 maggio 2002 | Giuliano Sala | Lista civica di Centro-sinistra | Sindaco | [15][16] |
26 maggio 2002 | 1º maggio 2006 | Enzo Negri | Casa delle Libertà | Sindaco | [17] |
2 maggio 2006 | 12 febbraio 2007 | Patrizia Riccioni | Casa delle Libertà | Vicesindaco | [18] |
13 febbraio 2007 | 27 maggio 2007 | Raffaele Bonanno | Commissario Prefettizio | [19] | |
28 maggio 2007 | 30 novembre 2015 | Giuliano Sala | Lista civica di Centro-sinistra Unione Democratica | Sindaco | [20][21] |
1º dicembre 2015 | 19 giugno 2016 | Alessandra de' Notaristefani di Vastogirardi | Commissario Prefettizio | [22][23] | |
19 giugno 2016 | 18 ottobre 2021 | Armando Tondinelli | Fratelli d'Italia | Sindaco | |
18 ottobre 2021 | in carica | Marco Crocicchi | Liste civiche di Centro-sinistra | Sindaco | |
Inoltre, il comune di Bracciano, intrattiene accordi con:
Altri progetti
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