Tagliacozzo (Tajacózzo nel dialetto locale[4]) è un comune italiano di 6 397 abitanti[1] della provincia dell'Aquila, in Abruzzo.
Il comune della Marsica è stato elevato a rango di città con decreto del presidente della Repubblica del 18 agosto 2000[5].
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Tagliacozzo (disambigua).
Tagliacozzo è situata nella parte occidentale della Marsica, nell'area dei piani Palentini, non distante dai confini che separano l'Abruzzo dal Lazio, in posizione adagiata lungo le pendici del monte Civita a 740 ms.l.m.[6] Non lontano dal centro abitato si trovano la stazione sciistica di Marsia, posizionata lungo la catena dei monti Carseolani sulle pendici orientali del monte Midia (1737 ms.l.m.) e la località residenziale della Piccola Svizzera lungo la strada che sale a Cappadocia.
Il fiume Imele attraversa il territorio comunale dando il nome al parco geologico delle risorgenti.
Clima
Tagliacozzo è caratterizzata da clima montano mediterraneo[7], con inverni rigidi ed estati che possono attraversare periodi moderatamente caldi. Le medie delle temperature minime sono piuttosto basse, caratteristica comune a molte località abruzzesi dell'interno montano. La temperatura media annua è di 10,8°C. Il mese più freddo è gennaio con una media di 2,5°C e il più caldo è agosto con 19,6°C. La temperatura più alta registrata a Tagliacozzo corrisponde a 40,0°C mentre la più bassa a -27 nella località di Marsia.
La piovosità storica è di circa 970mm annui distribuiti in 102 giorni con precipitazioni.
La stagione più piovosa è l'autunno, seguita dall'inverno e dalla primavera quando sono frequenti e talvolta copiose le nevicate. L'estate non è però particolarmente asciutta, essendo segnata da quasi 130mm di pioggia in 18 giorni piovosi. Sono presentati di seguito i valori climatici medi di riferimento ufficiali per Tagliacozzo pubblicati dall'Arssa[8][9].
Tagliacozzo (1951-2000)
Mesi
Stagioni
Anno
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Inv
Pri
Est
Aut
T. max. media (°C)
7,3
9,0
12,2
15,3
20,7
24,4
27,7
27,9
23,8
18,4
11,9
7,6
8,0
16,1
26,7
18,0
17,2
T. min. media (°C)
−2,4
−1,6
0,4
3,0
6,7
9,5
11,3
11,3
8,7
4,9
1,4
−1,2
−1,7
3,4
10,7
5,0
4,3
Precipitazioni (mm)
80
85
74
87
68
51
36
42
68
102
147
126
291
229
129
317
966
Giorni di pioggia
9
9
9
10
9
7
6
5
7
9
11
11
29
28
18
27
102
Origini del nome
Diverse le ipotesi relative all'origine del nome. Quella più accreditata fa derivare il toponimo da due termini latini Talus e Cotium, ovvero taglio nella roccia. Il borgo, infatti, si è sviluppato alle pendici del monte Civita, cima separata da una fenditura dal monte La Difesa[10].
Storia
Origini
Il territorio fu abitato nell'antichità dagli Equi, posti al confine settentrionale dei Marsi. Esistono sicuri cenni storici di un abitato, nella contemporanea località di Altolaterra, le cui origini risalgono a partire dall'XI secolo. Prima di allora si sono ritrovati, in alcuni testi imperiali carolingi del 964 e del 998, riferimenti al monastero di San Cosma, con la nota "in Heloritu" (situato cioè in un bosco di alloro). Prima ancora di ciò, sussistono tracce di insediamenti in grotte, alcuni risalenti all'epoca neolitica e all'età del Bronzo. Il centro abitato si sarebbe sviluppato attorno a tre parrocchie: San Nicola, Sant'Egidio e San Pietro, nella parte alta dei monti Aurunzo e Civita che sovrastano la città contemporanea[11].
Medioevo
Nel corso dell'XI secolo il territorio fu inglobato nella contea dei Marsi, enucleata dal ducato longobardo di Spoleto e attribuita, nel 926, a Berardo detto "il Francisco", capostipite della casata Berardi. Dal 1074 si sarebbe sviluppato il centro abitato che, avente base nel castello sul monte Civita, si estendeva verso le pendici della montagna e più a valle. Nel 1173 il feudo passò ai De Ponte, nobile famiglia dell'Italia centrale. Il 23 agosto 1268 il territorio dei piani Palentini fu teatro della battaglia di Tagliacozzo tra Corradino di Svevia e Carlo I d'Angiò. L'epilogo segnò il destino del potere del Regno di Sicilia a favore degli Angioini sugli Svevi, favorendo ancora per secoli il potere temporale del Papa.
La battaglia fu vinta con uno stratagemma ideato da Alardo di Valéry, che sgominò le truppe avversarie, ormai sicure della vittoria e senza più difese, giungendo alle loro spalle di nascosto. Dante Alighieri ricorda tale battaglia nel XXVIII canto dell'Inferno. In tale occasione si consolidò nella contea marsicana il potere dei De Ponte che appoggiarono Carlo I d'Angiò. Questi, sotto la spinta papale, che temeva la forza antagonista di un impero centrale voluto dagli Svevi, lottava per l'affermazione degli stati nazionali.
Con il matrimonio di un'esponente dei De Ponte con Napoleone Orsini, il possesso del feudo passò alla famiglia Orsini, che lo mantenne fino alla metà del Quattrocento. Tra i signori del feudo figurano Rinaldo e il cardinale Giacomo, che ne concretizzarono lo sviluppo socio-economico. Quest'ultimo fu peraltro uno dei protagonisti, dopo lo scisma d'Occidente, nelle contese per la limitazione del potere temporale del Papa.
Nel 1409 il Papa Alessandro V, quale premio per l'appoggio ottenuto in una contesa territoriale, staccò la contea di Tagliacozzo dal Regno di Napoli e lo aggregò allo Stato Pontificio, confermandone la titolarità a Giacomo Orsini. Intorno al 1410 gli Orsini ottennero di aprire a Tagliacozzo una delle prime zecche dell'Abruzzo[12] nella quale si batté il bolognino. Sotto Don Ferrante, con il feudo nel possesso momentaneo dei Colonna, nella zecca forse fu coniato anche il cavallo con il simbolo della colonna[13]. Agli Orsini di Roma, ramo che si estinse, subentrarono nel governo della contea gli Orsini di Bracciano che, in particolare con Roberto Orsini, determinarono il massimo splendore di Tagliacozzo favorendo la costruzione di palazzi nobiliari e la realizzazione di molte opere d'arte.
Età moderna
La famiglia Orsini, proprietaria di altri feudi e con un potere che andava dal Tirreno all'Adriatico, nel 1497 fu privata dal papa del feudo, assegnato invece alla famiglia Colonna ed elevato a ducato, tenendo poi il dominio feudale fino al 1806, anno dell'abolizione del feudalesimo con la conseguente perdita dei diritti feudali. Il primo duca fu Fabrizio I, al quale successero, tra gli altri, Ascanio I e Marcantonio II Colonna, coinvolti pienamente nelle contese dell'epoca.
Con tale nuovo dominio il centro del ducato si spostò gradualmente verso Avezzano, dove fu ampliato il castello trecentesco. Ebbe così inizio per la cittadina un lungo periodo di decadenza.
A causa delle intolleranze patite nel Regno di Napoli nel XVI secolo una nutrita comunità di ebrei scelse di vivere nel borgo vecchio, situato non distante dal confine con lo Stato della Chiesa. Nel 1515 tuttavia la comunità subì l'esilio dall'intero regno e dovette abbandonare la cittadina. Dall'epoca della loro presenza in Marsica gli ebrei acquisirono il cognome "Tagliacozzo"[14][15].
In questi periodi si ricordano tre personaggi di spicco: Giovanni Capoccio, uno dei 13 italiani vittoriosi nella disfida di Barletta del 1503; il matematico ed astronomo Andrea Argoli e la poetessa Petronilla Paolini Massimi. È incerta invece l'origine tagliacozzana di Gaspare Tagliacozzi, il primo chirurgo estetico italiano, morto a Bologna nel 1599.
Età contemporanea
Nel 1794 Tagliacozzo risultava il centro più popoloso della zona, con circa 12.000 persone. Dopo l'unità d'Italia, anche Tagliacozzo fu toccata dal fenomeno del brigantaggio postunitario. A Tagliacozzo venne giustiziato il generale spagnolo José Borjes, inviato da Francesco II di Borbone, in esilio a Roma, per riconquistare il perduto Regno delle Due Sicilie. Il generale Borjes aveva ricevuto dal re il mandato di riorganizzare le bande di briganti filoborbonici e di cercare anche l'aiuto e l'appoggio della popolazione calabrese e lucana fedele ai Borbone. Detto Regno delle Due Sicilie era stato perduto dopo la spedizione dei Mille avvenuta nel 1860 e l'invasione dell'esercito del Regno di Sardegna.
José Borjes, per contrasti tattico-militari, aveva da poco tempo interrotto l'alleanza con il capo-brigante Carmine Crocco e dalla Basilicata si stava recando con pochi uomini a Roma, passando per la Marsica, per informare il re Francesco II di quanto era avvenuto. Forse per delazione di alcuni abitanti della zona di Tagliacozzo, fu scoperto e inseguito da un reggimento di bersaglieri comandati dal maggiore Enrico Franchini. Il generale Borjes nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1861 venne catturato nel Casale Mastroddi nei pressi di Castelvecchio di Sante Marie dopo un conflitto a fuoco. Venne fucilato assieme ai suoi militari senza alcun processo l'8 dicembre in piazza dell'Obelisco[16].
In quello stesso anno nella zona vi furono violenti moti contro il nuovo Stato Piemontese sedati con grande spargimento di sangue.
Nel 1915 in seguito al terremoto della Marsica il vescovo Pio Marcello Bagnoli spostò momentaneamente la sede della diocesi dei Marsi nel palazzo Ducale di Tagliacozzo prima del trasferimento definitivo da Pescina ad Avezzano avvenuto formalmente nel 1924[17][18][19].
Il borgo antico di Villa San Sebastiano, sua frazione, situato alle pendici del monte Aurunzo venne devastato dalla frana del 1955. Il borgo nuovo fu edificato più in basso a circa un chilometro di distanza[20].
Tagliacozzo divenne, a cominciare dall'inizio del Novecento, un centro di villeggiatura invernale ed estivo e una meta turistica[21].
Simboli
L'attuale stemma di Tagliacozzo è stato riconosciuto con Decreto del presidente della Repubblica nel 1992[22][23].
Onorificenze
Titolo di Città
Il comune di Tagliacozzo si fregia del titolo di città[5][24].
Monumenti e luoghi d'interesse
Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Tagliacozzo.
«…Non ho mai visto nulla di più maestoso dell'ingresso a Tagliacozzo: è un burrone a precipizio, che in apparenza sembrerebbe fatto ad arte»
Chiesa di Santa Maria del Soccorso, originariamente chiamata "Sancta Mariae in Furca", è situata nel quartiere di Altolaterra.
Chiesa della Madonna della Stella.
Chiesa di Sant'Antonio Abate.
Chiesa della Santissima Annunziata.
Chiesa di Sant'Egidio.
Chiesa di San Nicola.
Chiesa di San Pietro ad Altolaterra dove fino alla morte ha svolto il proprio ministero sacerdotale il venerabile don Gaetano Tantalo.
Chiesa della Misericordia, dedicata a san Giovanni decollato.
Edicole della Via Crucis e chiesa del Calvario[27].
Chiesa di San Giacomo in località Colle San Giacomo.
Chiesa scomparsa di Santa Maria delle Grazie e convento seicentesco dei frati cappuccini[28].
Architetture civili
Piazza dell'Obelisco
Attorno ad essa si sviluppa il borgo antico. È contornata di palazzi storici e di un loggiato con archi a tutto sesto e finestre rinascimentali. In origine, chiamata "piazza da' Piedi", era contornata da portici, chiusi nel 1810 per ordine di Gioacchino Murat, re di Napoli. Al centro della piazza c'era, al posto della fontana edificata nel 1824, un contenitore in pietra dove, esposti alla pubblica gogna, venivano fatti sedere i debitori insolventi[29][30].
Teatro Talia
Ex monastero benedettino adibito a luogo di spettacolo nel 1686. Nel 1832 la struttura, dedicata al re, Ferdinando II, fu completamente modificata ed inaugurata. Un primo importante restauro fu compiuto tra il 1887 e 1888, anno della nuova inaugurazione e dell'intitolazione alla musa Talia. Ristrutturato nel 2002 ospita stagioni di prosa e musica in inverno e alcuni spettacoli del festival internazionale di Mezza Estate nei mesi di luglio e agosto[31].
Palazzo Ducale
Risalente al XIV secolo, voluto dagli Orsini fu portato a termine nel quattrocento da Roberto Orsini nelle forme rinascimentali, passando dalla famiglia Colonna ai Barberini-Corsini[32].
Palazzo Mastroddi
Situato in piazza Argoli, il palazzo fu voluto nei primi anni del XIX secolo dal conte Alessandro Mastroddi. Spazioso atrio e scalone baronale presentano statue, iscrizioni e preziosi affreschi[33].
Villa Bella
Complesso di impianti sportivi edificato in epoca fascista, progettato e realizzato nel 1933 dall'architetto Enrico Del Debbio e dall'ingegnere Sebastiano Bultrini[34].
Architetture militari
Le mura medievali furono inglobate nel tessuto urbano a cominciare dal XVII secolo. Le cinque porte ancora esistenti sono porta dei Marsi (nota anche come "porta da' Piedi"), porta Valeria, porta Romana, porta di San Rocco e porta Corazza[35].
Fontanile quattrocentesco collocato in largo del Popolo, nei pressi della porta dei Marsi. Più volte restaurata è conosciuta anche come "fontana del Mascherone"[39].
Fontana ottocentesca
È situata nel centro storico di Tagliacozzo, in piazza dell'Obelisco[29].
Monumento ai caduti
Inaugurato nel 1924, è situato nel parco della Rimembranza. Il gruppo scultoreo in marmo rappresenta l'allegoria della Vittoria[40].
Collocata nell'omonima piazza davanti alla stazione ferroviaria, è stata inaugurata nel 2019 alla presenza del presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella[41].
La località è uno degli accessi della faggeta dei monti Simbruini, situata tra Abruzzo e Lazio. Tra le più vaste faggete presenti in Europa, nell'area marsicana di Cappadocia, Pereto e Tagliacozzo presenta vari accessi, oltre a Marsia, il rifugio montano di Campo Catino, Camporotondo e Roccacerro[42]. La località, nota anche come stazione sciistica, si trova sul versante orientale del monte Midia.
Piccola Svizzera
Area residenziale situata a cinque chilometri dal centro urbano a circa 1000 ms.l.m. Nel suo territorio ci sono maneggi e circoli ippici.
Parco geologico risorgenti dell'Imele
Area naturale che presenta l'antico sentiero delle risorgenti del fiume Imele tra la località di Capacqua e le rapide della valle delle Mole dove sono visibili i ruderi di otto antichi mulini ad acqua. Il fiume Imele le cui sorgenti si trovano a Verrecchie, nel versante abruzzese dei monti Simbruini, s'insinua tra le rocce del monte La Difesa per riemergere a Capacqua, dando vita ad un percorso geologico, storico e naturalistico, ricco della biodiversità caratteristica del luogo[43].
Cammino dei Briganti
Itinerario costituito da diverse tappe che tocca comuni dell'Abruzzo e del Lazio per un totale di circa 100 chilometri. Il percorso inizia a Sante Marie e tocca altre località della Marsica estendendosi fino alla valle del Salto e al Cicolano, riscoprendo la storia e i luoghi dei briganti, al confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie[44].
Il dialetto di Tagliacozzo si inserisce nel gruppo tagliacozzano del dialetto sabino, appartenente ai dialetti italiani mediani. Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone.
Tradizioni e folclore
13 gennaio: processione dalla chiesa dei Santi Cosma e Damiano al santuario della Madonna dell'Oriente. Commemorazione di scampato pericolo dal terremoto della Marsica del 1915 e da quello dell'Aquila del 2009[47].
Venerdì santo: lunga processione per le strade del centro storico con il lutto rappresentato da uomini incappucciati vestiti di tunica nera[48].
Domenica in albis: solennità del Volto Santo e festa della Municipalità. Processione con l'antico quadro donato al ducato di Tagliacozzo dalla famiglia Colonna, in cui è raffigurato il volto sofferente di Gesù, che viene portato dalla chiesa madre dei Santi Cosma e Damiano a piazza dell'Obelisco per la benedizione[49].
13 giugno e ultima domenica di agosto feste patronali in onore di sant'Antonio di Padova[50].
Cultura
«...a Ceperan, là dove fu bugiardo ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo, ove sanz'arme vinse il vecchio Alardo...»
Museo Orientale, ospitato all'interno del santuario della Madonna dell'Oriente presenta antichità egiziane, orientali, etiopiche, ed un'interessante raccolta numismatica e filatelica. Di particolare interesse alcuni dipinti ex-voto, risalenti dal XVII al XIX secolo, donati alla Vergine, gli arredi sacri, diverse monete antiche e rare icone bizantine. Nell'annessa biblioteca monastica sono custoditi antichi volumi[52][53].
Area museale comunale "Beato Tommaso da Celano", presso il convento di San Francesco.
Cinema
Nel 1946 uscì il film Desiderio di Marcello Pagliero e Roberto Rossellini di cui alcune scene furono girate presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso[54].
Nel 1972 in piazza dell'Obelisco e nella parte alta del borgo, in una villa su una rupe scoscesa, è stata girata la seconda parte del film I corpi presentano tracce di violenza carnale di Sergio Martino Nel 1979 la cittadina ha ospitato le riprese dello sceneggiato televisivo Così per gioco. Nel 2013 Tagliacozzo ha ospitato il set di Ti ricordi di me?, film di Rolando Ravello[55].
Cucina
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina marsicana.
Piatti tipici della cucina locale sono gli gnocchetti con i ceci; l'agnello, cacio e uova; la polenta con salsiccia e le spuntature servite in piatti di legno detti le "scifellette". Numerosi i prodotti di panificazione artigianale realizzati con la farina antica ricavata dal grano Solina[56].
Eventi
Tra luglio e agosto si svolge il festival internazionale di Mezza Estate, manifestazione culturale riservata a vari generi come danza, prosa, musica, jazz, lirica che vede la partecipazione di compagnie e personaggi di fama mondiale[57].
Nella seconda settimana di luglio si svolge Ascanio, manifestazione dal carattere rinascimentale ispirata all'orafo Ascanio Mari. Cibi e usanze tipiche della cucina rinascimentale, antichi mestieri, arcieri, sbandieratori, mangiafuoco e trampolieri caratterizzano l'evento[58].
Nella penultima settimana di agosto si svolge Gironi Divini, manifestazione culturale dedicata a Dante Alighieri e alla Divina Commedia[59][60].
Piccola Svizzera, località turistica situata lungo la strada provinciale 23[62].
Economia
Allevamento
Tagliacozzo è il fulcro del progetto nato con la denominazione "Le carni buone della Marsica" promosso nel 2009 dalla soppressa comunità montana Marsica 1 e portato avanti in tutta la provincia dal gruppo di azione locale Gran Sasso-Velino. Innovativi processi di qualità certificati rilanciano sempre più il settore zootecnico e la produzione e vendita dei prodotti lattiero caseari. Nella cittadina hanno sede numerose aziende che si distinguono per la qualità delle carni[63].
Commercio e artigianato
Il settore del commercio e dell'artigianato si sviluppa soprattutto grazie ai numerosi negozi del centro storico e della villa comunale. Il mercato settimanale del giovedì che si svolge lungo le strade del centro e nei dintorni di piazza Duca degli Abruzzi richiama un alto numero di ambulanti, espositori ed acquirenti. Le iniziative culturali permettono al settore di trainare l'economia del luogo[64].
Turismo
Tagliacozzo fa parte dell'associazione nazionale I borghi più belli d'Italia[64] ed è un'importante meta turistica abruzzese[65], grazie alla bellezza del borgo antico, della piazza dell'Obelisco, simbolo della cittadina, e ai luoghi incontaminati che la circondano, capaci di richiamare ogni anno i numerosi villeggianti. Il festival internazionale di Mezza Estate e le numerose iniziative culturali richiamano migliaia di turisti e amanti dell'arte[66].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Tagliacozzo è raggiungibile da Roma attraverso l'omonima uscita autostradale dell'A24 oppure attraverso la strada statale 5 Via Tiburtina Valeria attraversando l'area di Carsoli. Dall'Aquila, Pescara, Avezzano e Pratola Peligna attraverso la A25 oppure percorrendo la strada statale 5 Via Tiburtina Valeria. La strada statale 5 quater Via Tiburtina Valeria è la variante della statale 5 che collega il territorio comunale con la piana del Cavaliere.
Ferrovie
La ferrovia Roma-Pescara attraversa il comune di Tagliacozzo servendolo con due stazioni, quella del capoluogo comunale e quella di Villa San Sebastiano situata nei pressi del borgo nuovo dell'omonima frazione.
Amministrazione
Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Tagliacozzo dal 1985 ad oggi[67].
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Tagliacozzo 1923 che milita nei tornei dilettantistici abruzzesi[72]. Disputa le partite casalinghe sul manto in erba sintetica dello stadio "Luca Poggi" che dal 2020 ha sostituito lo storico stadio "Leo Attili"[73].
Ippica
L'ippodromo dei Marsi, inaugurato nel 2003[74], si estende su una superficie di circa 25 ettari lungo la strada provinciale che conduce al borgo di Gallo. Dati tecnici: 200 box per cavalli, settore tribune per 2500 posti a sedere, spalti, parterre per 5000 persone, cinque box per isolamento cavalli, venti locali per insellaggio, fondo in sabbia, fotofinish digitale. Lunghezza pista da gara: 1150 metri; larghezza: 25 metri. La struttura è dotata inoltre di servizi di ristorazione e agenzia ippica[75].
Guida turistica, su comune.tagliacozzo.aq.it, Comune di Tagliacozzo. URL consultato il 7 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
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José Borjes, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 5 novembre 2016.
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