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Bovalino è un comune italiano di 8 679 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.

Bovalino
comune
Bovalino – Veduta
Bovalino – Veduta
Chiesa di San Nicola da Bari e Municipio
Localizzazione
Stato Italia
Regione Calabria
Città metropolitana Reggio Calabria
Amministrazione
SindacoVincenzo Maesano (lista civica Agave) dal 12-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Data di istituzione19 dicembre 1807
Territorio
Coordinate38°09′N 16°10′E
Altitudine11 m s.l.m.
Superficie18,06 km²
Abitanti8 679[1] (31-10-2021)
Densità480,56 ab./km²
FrazioniBosco Sant'Ippolito, Bovalino Superiore, Pozzo
Comuni confinantiArdore, Benestare, Casignana, San Luca
Altre informazioni
Cod. postale89034
Prefisso0964
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT080012
Cod. catastaleB098
TargaRC
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Nome abitantibovalinesi
Patronosan Francesco di Paola
Giorno festivo2 aprile
Cartografia
Bovalino
Bovalino – Mappa
Bovalino – Mappa
Posizione del comune di Bovalino all'interno della città metropolitana di Reggio Calabria
Sito istituzionale

Geografia fisica


Il territorio di Bovalino si estende per 17,9 km lungo la costa ionica reggina (denominata Costa dei Gelsomini), giungendo a nord fino ad Ardore, mentre a sud lambisce la contrada Palazzi di Casignana; si addentra inoltre all'interno fino alle pendici dell'Aspromonte, confinando a ovest con i comuni montani di San Luca e di Benestare[3].

Il mare di Bovalino
Il mare di Bovalino

Di notevole importanza sono lo sviluppo della spiaggia e del mare cristallino, non solo dal punto di vista turistico ma anche per la mitigazione del clima bovalinese. Oltre a Bovalino Marina, vi è anche la frazione di Bovalino Superiore, sita ad un'altezza di circa 200 metri sul livello del mare, formata da antico borgo che ospita i resti di un castello normanno e numerose testimonianze storiche ed architettoniche del paese originario.

Il territorio è attraversato dalla fiumara del Bonamico, il più importante corso d'acqua locrideo, che nasce dal Monte Cannavì ed è lungo 26,4 km; alcuni studiosi lo hanno identificato con il fiume Butroto, presso il quale Annibale, nel corso della seconda guerra punica, annunciò al suo esercito che il giorno dopo avrebbe assaltato la città di Locri Epizefiri, occupata dalle legioni romane. Il Bonamico è stato stesso protagonista di ingrossamenti e di alluvioni disastrose, come quelle accadute nel 1951 e nel 1973. Altri principali corsi d'acqua della zona presso Bovalino sono: il torrente Careri, chiamato anticamente Pioca (ossia pioppo), il torrente Pintammati, la cui sorgente si trova sui monti sopra Benestare, il Malachia, che nasce al confine con i comuni di Careri e di Benestare e sfocia nel Mar Ionio, e il Ternicola, le cui acque defluiscono presso il sottopassaggio del lungomare[4].


Origini del nome


Sull'origine del nome del centro urbano, di derivazione greca, esistono due teorie: la più accreditata riporta questo toponimo con il significato di "terra dei buoi", per la probabile presenza di mandrie di bovini nella zona[5], mentre un'altra possibile interpretazione, anch'essa di origine greca, estrapola il nome Bovalino come "luogo dove si trova il lino", a causa della diffusa coltivazione del lino a livello locale[6].


Storia


Le origini di Bovalino non sono molto chiare: molti studiosi ne fanno risalire la fondazione in età romana, identificandola con vari centri costieri di incerta ubicazione, come Altanum (una stazione di posta romana) o la più antica Uria, avamposto militare della colonia greca di Locri Epizefiri.[7] Un importante riferimento di questo periodo è l'iscrizione, in lingua greca, posta su un angolo del castello di Bovalino Superiore, probabilmente usata come materiale di risulta durante la ristrutturazione del maniero nel XVI secolo[8], dove, secondo gli esperti, si farebbe riferimento a Cornelios Publius, un quadriumviro di età romana che doveva possedere una villa nel territorio bovalinese.

Un riferimento più attendibile all'originale nucleo abitato di Bovalino accenna alla probabile distruzione, nel 986, di Boidin da parte dei pirati arabi.[9] Quindi, i sopravvissuti si sarebbero ritirati dalle zone costiere per rifugiarsi su una collina di tufo alta 200 metri, meglio difendibile dalle incursioni arabe, dando origine all'attuale borgo di Bovalino Superiore. Dopo la conquista normanna dell'Italia meridionale, per via della natura difensiva del territorio, verso il 1100 il conte Ruggero I d'Altavilla detto il Normanno, fratello di Roberto il Guiscardo, duca di Calabria e di Puglia, vi fece costruire un castello, allo scopo di amministrare e controllare il territorio. Bovalino, divenuta ormai una Motta, ossia un borgo fortificato grazie alla presenza del castello, venne concesso in feudo alla famiglia Conclubet, signori d'Arena, di Stilo e di Gerace. Da punto di vista urbanistico, fuori dalla Motta si crearono due sobborghi: la Guarnaccia (corrispondente all'area dove sorge la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria) e lo Zopardo (in prossimità della chiesa, chiusa e non adibita al culto, di Santa Maria del Soccorso), entrambi abitati da pastori, contadini e artigiani.

Durante la dominazione sveva (1197-1265), Bovalino, il cui territorio si estendeva dalla montagna al mare, tra la fiumara Bonamico e il torrente Pintammati, e comprendeva anche gli odierni comuni di Benestare, di San Luca e di Platì, fu amministrata da Fulcone Ruffo, che si ribellò a Manfredi, figlio e successore di Federico II di Svevia, e che da questi venne scacciato nel 1258, dopo un assedio di due anni al castello. Con la salita al trono napoletano di Carlo I d'Angiò, i Ruffo riottennero il feudo di Bovalino; nel 1288 il castello bovalinese (danneggiato da un terremoto nel 1222 e riparato per ordine di Carlo d'Angiò nel 1276) subì un ulteriore assedio per opera dell'esercito di Giacomo II d'Aragona, nell'ambito della guerra tra Angioini e Aragonesi per il possesso della Sicilia.

Dopo i Ruffo, nel 1445 il feudo di Bovalino passò, per via matrimoniale, ad Antonio Centelles, che lo perse per aver partecipato alla congiura dei baroni contro re Ferrante I d'Aragona; le terre bovalinesi vennero quindi date in feudo a Tommaso Caracciolo, marchese di Gerace, che nel 1457 fu condannato per tradimento e spogliato di tutti i suoi beni. Dopo un breve dominio da parte di Andrea De Pol (1458-1463), Bovalino tornò a Centelles, il quale però cadde nuovamente in disgrazia nel 1465 e venne privato di tutti i suoi possedimenti. Quindi, dopo una dominazione feudale da parte delle famiglie Pignatelli e Gagliardi, nel 1496 i Marullo, nobile famiglia messinese, tennero il feudo con il titolo di conte di Condojanni. Nel 1571 il conte Vincenzo Marullo partecipò alla battaglia di Lepanto con una galea, armata a proprie spese e con uomini provenienti dalla sua contea, tra i quali certamente anche bovalinesi. Questa avventura rovinò finanziariamente i Marullo, che nel 1584 vendettero all'asta il feudo, concesso ai Loffredo, i quali ottennero il titolo di marchese.

Sotto la signoria di Sigismondo Loffredo, Bovalino dovette subire, nel 1594, un attacco turco condotto da Scipione Cicala, un rinnegato genovese convertitosi all'Islam con il nome di Sinan Pascià: l'8 settembre di quell'anno i Turchi riuscirono a espugnare il castello e a dar fuoco all'abitato, ma, stando alla tradizione popolare, mentre la gente era riunita in Chiesa per chiedere l'intercessione dell'Immacolata dal flagello, iniziò a piovere così intensamente da far spegnere l'incendio e far fuggire gli invasori. Da allora Bovalino Superiore ha elevato Maria Santissima Immacolata a propria patrona e fu fondata l'omonima Arciconfraternita, attiva tutt'oggi. L'assedio del castello bovalinese spinse il governo vicereale spagnolo a improntare dei sistemi difensivi contro le scorrerie turche nella zona, concretizzatisi nel 1605 con la costruzione di una torre d'avvistamento, la Torre Scinosa, a forma tronco-piramidale e posta sul litorale, abbattuta nel 1912 per far posto a una piazza. Dopo i Loffredo, il feudo passò a Beatrice Orsini, la quale lo vendette a Sebastiano Vitale; questi, a sua volta, lo vendette nel 1650 alla famiglia Del Negro, patrizi genovesi che passarono Bovalino agli Spinelli. Infine, dopo il breve intermezzo di un membro dei Caracciolo, che divenne feudatario per aver sposato l'erede della precedente famiglia, a ottenere il feudo bovalinese nel 1716 sarà la famiglia Pescara Diano, che otterrà il titolo di duca e conserverà il feudo fino all'eversione della feudalità nel 1806.

Il primo duca di Bovalino, Francesco Pescara Diano, impiantò nel territorio di Bovalino un allevamento di cavalli di razza, chiamati "Cavalli di Calvizzano" per via del ducato di Calvizzano, in Campania, del quale i Pescara Diano erano feudatari: erano talmente pregiati da essere acquistati per le stalle reali del sovrano napoletano. Dato che questo allevamento equino era un segno di prestigio, già verso la fine del XVIII secolo il cavallo comparve nello stemma del paese, tanto che ancora oggi il gonfalone comunale raffigura un cavallo rampante. Dopo le leggi eversive sulla feudalità, l'allevamento rimase alla famiglia Stranges, poiché i loro coloni erano addetti all'allevamento della pregiata razza equina[10].

Gravemente danneggiata dal terremoto del 1783, durante la dominazione francese Bovalino venne riordinata dal punto di vista amministrativo in seguito all'eversione della faudalità, decretata da Giuseppe Bonaparte: con la legge del 19 dicembre 1807, che riformava l'amministrazione periferica del Regno, il paese divenne Comune autonomo, con annessi i casali di Benestare e di Cirella, i quali però se ne distaccarono in base al Decreto del 4 maggio 1811, che modificarono parzialmente le novità amministrative precedenti; infatti Benestare divenne anch'esso Comune autonomo, mentre Cirella fu aggregato al Comune di Natile. Con il ritorno dei Borbone, si formò anche a Bovalino un sentimento patriottico liberale, rappresentato dalla famiglia Ruffo, il cui membro più famoso, Gaetano Ruffo, fu tra gli organizzatori della fallita Rivolta di Gerace del 1847, insieme a Rocco Verduci, Domenico Salvadori, Michele Bello, Pietro Mazzone, conclusasi con la fucilazione dei cinque patrioti il 2 ottobre di quell'anno a Gerace[11]. Altre importanti figure di patrioti bovalinesi furono il garibaldino Francesco Calfapietra, che partecipò alla Spedizione dei Mille e, successivamente, anche alla Terza guerra d'indipendenza, e il conte Domenico Antonio Grillo, esponente liberale che fu sindaco di Bovalino dal 1860 al 1863, il primo dopo la proclamazione del Regno d'Italia.

Con l'Unità d'Italia Bovalino subì rapidi cambiamenti economici e sociali: infatti molte famiglie, nobili e no, lasciarono il borgo di Bovalino Superiore per sistemarsi nella nascente Marina, dove già anni prima le famiglie più in vista del paese avevano costruito le proprie residenze intorno alla Torre Scinosa, mentre anche numerose famiglie di pescatori avevano formato dei nuclei abitativi negli attuali rioni Borgo e Sant'Elena. Questa tendenza subì un'accelerazione con la costruzione, a partire dal 1865, della linea ferroviaria Taranto-Reggio Calabria, terminata in dieci anni: la Marina, dove la ferrovia fu inaugurata nel 1871, assunse dunque una funzione politica e sociale non indifferente, anche per via del trasferimento di nuove famiglie dai paesi circonvicini (gli Oliva da Platì, gli Stranges da San Luca, i Vitale da Sant'Ilario, i De Blasio da Palizzi e gli Amaduri da Gioiosa Jonica). Di conseguenza, con il Regio Decreto del 29 giugno 1874, la sede del municipio venne trasferita a Bovalino Marina: Bovalino superiore decadde al rango di semplice frazione e ciò ebbe un effetto negativo sui monumenti presenti nell'antico borgo, come il castello, che crollò parzialmente a causa del terremoto di Messina del 1908. Dopo di allora, trascurato e abbandonato, i resti del maniero vennero in parte venduti a privati, mentre negli anni Cinquanta l'intero complesso fu tagliato in due per creare la strada comunale che conduceva all'antico borgo medievale.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, a Bovalino si stabilirono un reggimento di fanteria e una sezione del Genio Militare, che si accamparono presso Palazzo Oliva, nella marina del paese, mentre a Bovalino superiore si crearono un distaccamento del reggimento e varie postazioni di avvistamento e di difesa del Genio. Oltre a questo, i genieri militari costruirono tre gallerie sotterranee che passavano sotto le fondamenta della Chiesa Matrice, allo scopo di minare la Strada Statale 112 d'Aspromonte, che collegava Bovalino a Benestare. Dopo la conquista della Sicilia e l'Operazione Baytown del 3 settembre 1943, con la quale le truppe alleate sbarcarono anche in Calabria, alcune truppe meccanizzate italo-tedesche si ritirarono dal litorale tirrenico a quello ionico, percorrendo proprio la SS 112. I soldati italiani di guarnigione a Bovalino, temendo uno sbarco alleato sulle coste ioniche e ignorando la firma dell'Armistizio di Cassibile, il 10 settembre 1943, decisero di far saltare la strada, per impedire una possibile avanzata nemica. Gli abitanti di Bovalino Superiore abbandonarono in fretta le proprie case: in paese rimasero solo quattro uomini, che decisero di impedire l'esplosione, svuotando le gallerie dal tritolo ivi contenuto e gettandolo nel vallone sottostante.

Il secondo dopoguerra fu il periodo di maggior sviluppo di Bovalino: tra gli anni Sessanta e Settanta, a causa della costruzione della SS 106 Jonica, si insediarono nel paese numerose famiglie di commercianti campani, provenienti da Maiori o da Amalfi, che impiantarono a Bovalino le proprie attività commerciali, alcune delle quali esistono ancora oggi. Nella zona sorsero anche le prime realtà industriali: tre sansifici (la Siba, la Rica e la Catanese), una cartiera, posta in località San Nicola e andata distrutta a causa di un incendio scoppiato nei pressi, un'industria per la lavorazione del legno (chiamata Bricà dal nome della contrada dove sorse), andata in lento decadimento economico per via di investimenti sbagliati e piani di reinvestimento regionali inefficaci. Si sviluppò anche il settore turistico, con la creazione, sempre in quel periodo, di tre alberghi (Tourist, Hotel Orsa Sud ed Hotel Orsa Nord) e di due stabilimenti balneari (Lido Orsa e Lido La Rocchetta), molto frequentati all'epoca da molti cantanti: vi cantarono infatti artisti quali Mino Reitano, Patty Pravo, Edoardo Vianello, Milva, Caterina Caselli e Wilma Goich.


Simboli


Lo stemma e il gonfalone del comune di Bovalino sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 28 novembre 2003.[12]

«Di cielo, alla catena montuosa di verde, uscente dai fianchi e fondata sulla banda abbassata e convessa, uscente dal fianco destro e desinente nell'angolo inferiore sinistro, di sabbia al naturale, essa banda parzialmente fondata sullo specchio d'acqua di azzurro, mareggiato di argento, fondato in punta e uscente dal fianco destro, il campo, la catena montuosa, la banda attraversati dal cavallo d'oro, slanciato al galoppo. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Con delibera del consiglio comunale del 10 maggio 2004 è stata adottata una bandiera costituita da un drappo di azzurro.[13]


Monumenti e luoghi d'interesse



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[15]

Secondo il censimento del 2011, la popolazione residente a Bovalino ammontava a 8814 individui, mentre all'anagrafe comunale ne risultavano censite 9022, con una differenza tra popolazione censita e popolazione anagrafica di ben 208 unità (-2,31%). Per eliminare questa discontinuità, si è dovuto procedere ad una ricostruzione intercensuaria della popolazione, che, al 31 dicembre 2018, risulta composta da 8943 unità[16].


Etnie e minoranze straniere


Al 31 dicembre 2019 erano residenti a Bovalino 633 stranieri. Le cinque comunità più numerose erano:[17]

  1. India, 211
  2. Romania, 119
  3. Ucraina, 69
  4. Marocco, 67
  5. Pakistan, 47

Cultura



Premio letterario


A Bovalino è presente il Caffè letterario "Mario La Cava", un’associazione culturale nata con il compito di valorizzare e divulgare il patrimonio storico, culturale ed ambientale dei luoghi di Bovalino e del comprensorio legati allo scrittore bovalinese, attraverso l’organizzazione di convegni, incontri, spettacoli e visite[18]. Grazie anche agli sforzi di questa associazione, nel 2017 il Comune ha istituito un premio letterario dedicato a Mario La Cava[19], che ha ottenuto una certa risonanza regionale e un buon successo partecipativo[20].


Istruzione


Il Comune ospita due asili, quattro scuole elementari pubbliche (delle quali due a Bovalino Marina, una nella frazione Pozzo e l'altra in quella di Bosco Sant'Ippolito), un istituto comprensivo di primo grado, intitolato allo scrittore bovalinese Mario La Cava, e un istituto d'istruzione superiore, denominato "Francesco La Cava" (in onore dell'omonimo medico e letterato calabrese), di indirizzo sia classico che scientifico.


Biblioteche


Bovalino possiede una biblioteca comunale, intitolata a Mario La Cava, oltre ad essere sede del Sistema Bibliotecario Ionico, che serve 12 comuni del comprensorio.


Cinema


Nel 2014 il regista Andrea Grollino ha ambientato a Bovalino la versione cinematografica del romanzo Fiori di carta, curato da Bruno Panuzzo.


Geografia antropica



Frazioni


Bovalino possiede numerose frazioni sparse sul proprio territorio, alcune anche molto lontane dal centro abitato della Marina: è il caso di Bovalino Superiore, centro storico del paese, posto su una collina a 200 metri dal livello del mare, e di Bosco Sant'Ippolito (in dialetto greco-calabro Aghios Ippòlytos), che confina con il territorio comunale di Casignana. Le altre frazioni più importanti sono Bricà (in dialetto greco-calabro Brikià), San Nicola, Pozzo, Biviera, Rosa, Cipparello e Prato.


Economia


L'economia bovalinese si basa essenzialmente sulle attività commerciali e turistiche, come alberghi e centri commerciali, che rendono il paese un punto di riferimento per la gente dei paesi limitrofi. Un settore importante è il turismo balneare estivo, abbastanza sviluppato per via della qualità delle spiagge e del mare, tanto che, nel 2015, Bovalino si è aggiudicata la Bandiera Verde delle spiagge, prestigioso riconoscimento europeo assegnato dalla FEE.[21] Inoltre, dal 2018 il Comune si fregia della Bandiera Verde per le spiagge adatte ai bambini, selezionate dai pediatri.[22]

L'agricoltura è sviluppata in alcune zone del territorio ed è basata principalmente sulla coltivazione di ulivo, di agrumi (in particolare arance e mandarini) e, in quantità minore, di bergamotto.


Infrastrutture e trasporti



Strade


Bovalino è interessato dalla SS 106 Jonica e dalla Strada Statale 112 d'Aspromonte, che attraversa la frazione di Bovalino Superiore e collega il paese a Benestare, mentre la frazione di Bosco Sant'Ippolito è servita dalla Strada provinciale 72, che la mette in comunicazione con San Luca.


Ferrovie


Il comune è servito dalla stazione di Bovalino, posta sulla Ferrovia Jonica.


Amministrazione


Periodo Sindaco Partito Note
15 settembre 1988 - 26 aprile 1990 Tommaso Mittiga Democrazia Cristiana
11 agosto 1990 - 25 agosto 1992 Antonio Carpentieri Democrazia Cristiana
23 ottobre 1992 - 21 giugno 1993 Domenico Albanese Democrazia Cristiana
21 giugno 1993 - 26 gennaio 1996 Luigi D'Agostino Alleanza Popolare Decaduto per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri[23].
26 gennaio 1996 - 18 novembre 1996 Giuseppe Priolo Commissario straordinario
18 novembre 1996 - 14 maggio 2001 Giuseppe Camillo Ammendolea Alleanza Nazionale
14 maggio 2001 - 20 gennaio 2005 Antonio Carpentieri Lista civica Decaduto per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri[23].
20 gennaio 2005 - 5 aprile 2005 Francesca Crea Commissario straordinario
5 aprile 2005 - 30 marzo 2010 Francesco Zappavigna Lista civica Dimissioni.
30 marzo 2010 - 2 aprile 2015 Tommaso Mittiga Lista civica Ente sciolto per infiltrazioni mafiose in base all'ex-art.143 del D. Lgs. n.267/2000 (T.U. enti locali).
2 aprile 2015 - 14 luglio 2016 Emiliano Consolo
Rosa Correale
Alberico Gentile
Commissione straordinaria
14 luglio 2016 - 11 giugno 2017 Salvatore Caccamo
Valeria Pastorelli
Claudia Poletti
Commissione straordinaria Scioglimento prorogato di ulteriori sei mesi con D.P.R. del 12 agosto 2016, pubblicato sulla G.U. n.207 del 05/09/2016.
12 giugno 2017 - 12 giugno 2022 Vincenzo Maesano Lista civica
13 giugno 2022 - in carica Vincenzo Maesano Lista civica Secondo mandato.

Sport



Società sportive


Nel Comune sono presenti le seguenti società sportive: la squadra di calcio A.S.D. Bovalinese 1911, che ha disputato campionati dilettantistici regionali[24], una squadra di calcio a 5, l'A.S.D. Bovalino C5, e la società di basket A.S.D. CONO Basket Bovalino. Nel 2022 le due società calcistiche del paese si sono unite nella nuova Polisportiva Bovalino[25].


Impianti sportivi


Nel comune ha sede uno stadio di calcio, intitolato ad Adolfo Cartisano, detto Lollò, fotografo bovalinese rapito e ucciso dalla ndrangheta nel 1993 a scopo di riscatto; la struttura sportiva è stata per molto tempo inutilizzata, a causa della scarsa manutenzione e dell'inidoneità della tribuna per gli spettatori.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Ardore, 2002, p. 17.
  4. Ardore, 2002, pp. 19-21.
  5. Giovanni Alessio, Saggio di toponomastica calabrese, Olschki, Firenze, 1935, pp. 56-57, 460.
  6. Macrì, 2014, p. 11.
  7. Domenico Romanelli, Antica tipografia istoria del regno di Napoli, vol. I, Napoli, 1815.
  8. Francesco Costabile, Un nuovo apporto epigrafico alla storia di Locri Epizefiri in età romana, in Klearchos, a. XXI, 1979, pp. 97-105.
  9. Giuseppe Cozza-Luzi,Cronaca siculo-saracena di Cambridge, Palermo, 1890, p. 48.
  10. Ardore, 2002, p. 62.
  11. Vittorio Visalli, I Calabresi nel Risorgimento italiano. Storia documentata delle rivoluzioni calabresi dal 1799 al 1862, Walter Brenner Editore, Cosenza, 1989.
  12. Bovalino (Reggio Calabria) D.P.R. 28.11.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato l'8 gennaio 2022.
  13. Bovalino, su araldicacivica.it. URL consultato il 15 agosto 2022.
  14. Ardore, 2002, p. 72.
  15. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. https://www.tuttitalia.it/calabria/97-bovalino/statistiche/popolazione-andamento-demografico/
  17. Tavola ISTAT 31 dicembre 2019, su demo.istat.it. URL consultato il 26 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2021).
  18. Caffè Letterario Mario La Cava, su mariolacava.it. URL consultato il 21 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  19. https://www.zoomsud.it/index.php/flash-news/101296-bovalino-rc-premio-letterario-mario-la-cava-2017
  20. https://premiolacava.wordpress.com/
  21. Spiagge a misura di bambino, 12 bandiere verdi in Calabria, su ilcirotano.it, www.ilcirotano.it. URL consultato il 13-04-2015.
  22. https://www.lastampa.it/viaggi/italia/2020/02/10/news/bandiere-verdi-dei-pediatri-2020-ecco-tutte-le-spiagge-a-misura-di-bambino-1.38447644
  23. https://www.tuttitalia.it/calabria/97-bovalino/storico-elezioni-comunali/
  24. https://www.tuttocampo.it/2019-20/Calabria/Eccellenza/GironeA/Squadra/Bovalinese/610148/Scheda
  25. https://www.metisnews.it/2022/08/05/presentata-la-polisportiva-bovalino/

Bibliografia



Collegamenti esterni


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Portale Calabria
Portale Provincia di Reggio Calabria

На других языках


[de] Bovalino

Bovalino ist eine italienische Stadt in der Metropolitanstadt Reggio Calabria in Kalabrien mit 8906 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019).

[en] Bovalino

Bovalino is a comune (municipality) in the Province of Reggio Calabria in the Italian region Calabria, located about 90 kilometres (56 mi) southwest of Catanzaro and about 46 kilometres (29 mi) east of Reggio Calabria. As of 31 December 2004, it had a population of 8,406 and an area of 18.0 square kilometres (6.9 sq mi).[3] Antonio Lentini, a Newburgh, New York, restaurateur, left Bovalino in 1909 and went to America on the SS San Giovanni out of Naples. He was born in San Vito sullo Ionio, in Calabria, in 1893.

[es] Bovalino

Bovalino es un municipio sito en el territorio de la provincia de Reggio Calabria, en Calabria (Italia).

[fr] Bovalino

Bovalino est une commune italienne de la province de Reggio de Calabre dans la région Calabre.
- [it] Bovalino

[ru] Бовалино

Бовалино (итал. Bovalino) — коммуна в Италии, располагается в регионе Калабрия, подчиняется административному центру Реджо-Калабрия.



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