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Atessa (L'Atésse in dialetto atessano[5]) è un comune italiano di 10 432 abitanti[1] della provincia di Chieti in Abruzzo.

Atessa
comune
Atessa – Veduta
Atessa – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoGiulio Borrelli (lista civica "Uniti per Atessa") dal 12-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate42°04′N 14°27′E
Altitudine435 m s.l.m.
Superficie110,98 km²
Abitanti10 432[1] (31-12-2021)
Densità94 ab./km²
Frazionivedi elenco frazioni
Comuni confinantiAltino, Archi, Bomba, Carpineto Sinello, Casalanguida, Casalbordino, Colledimezzo, Gissi, Guilmi, Lanciano, Montazzoli, Paglieta, Perano, Pollutri, Sant'Eusanio del Sangro, Scerni, Tornareccio, Villa Santa Maria
Altre informazioni
Cod. postale66041
Prefisso0872
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069005
Cod. catastaleA485
TargaCH
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 846 GG[3]
Nome abitantiatessani
Patronosan Leucio
Giorno festivo11 gennaio
PIL(nominale) 175,4 mln [4]
PIL procapite(nominale) 16 602 [4]
Cartografia
Atessa
Atessa – Mappa
Atessa – Mappa
Posizione del comune di Atessa all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Veduta di Atessa.
Veduta di Atessa.

Si trova nella bassa valle del fiume Sangro. La sua superficie, con i suoi 11.003 ettari, è la più estesa della provincia e comprende una piccola parte decentrata dal resto del territorio, un'exclave a sud del comune di Tornareccio. I promontori degradano dolcemente fino a raggiungere la vasta piana alluvionale del Sangro.

La quota minima è di 55 m s.l.m., a cui si giunge sulle rive del fiume, mentre quella massima è di 876 m s.l.m., nei pressi della località Fonte Campana, con un dislivello di oltre 800 metri: un passaggio dai caratteri di pianura a quelli di bassa, media e alta collina. L'altitudine della residenza comunale è di 435 m s.l.m.

L'abitato di Atessa si snoda sulla sommità di un rilievo dalla pianta a forma di mezzaluna, isolato sulla campagna circostante, il cui punto più alto è di 473 metri, presso la villa comunale.

I corsi d'acqua che solcano il territorio comunale sono numerosi, per lo più affluenti dei principali fiumi, il Sangro a ovest e l'Osento a est. Tra i principali tributari di essi possiamo ricordare il torrente Appello, il fosso Santa Barbara, il fosso San Carlo, il rio Falco e il torrente Ceripolle.

Il sottosuolo consiste in uno degli ultimi crinali in cui si trovano antichi depositi sabbiosi stratificati, visibili nei numerosi affioramenti delle scarpate, con un tipico colore giallo ocra. Questi sedimenti, testimonianza della permanenza della fascia costiera in questo luogo e la seguente regressione del mare tra la fine del Pliocene e l'inizio del Quaternario, poggiano su terreni argillosi (argille grigio-azzurre), frutto della sedimentazione in mare aperto di materiali terrigeni. Sono così costituite le ampie colline, sulle quali si trovano la maggioranza delle contrade, collegate da una fitta rete di strade secondarie a quelle più importanti del fondovalle.


Origini del nome


Il nome deriva dall'unione di due centri abitati: Ate e Tixa.[6]


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Atessa.

Le origini di Atessa secondo alcune fonti risalgono al V secolo d.C. dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente.[7]

Nel 1059 risulta tra i possedimenti della diocesi di Chieti, come si legge nella bolla di conferma dei privilegi inviata da papa Niccolò II al neoeletto vescovo teatino Attone[8].

Veduta della Nuova Porta San Nicola, parte della cinta muraria
Veduta della Nuova Porta San Nicola, parte della cinta muraria

In seguito fu feudo di vari signori tra cui dei Courtenay o Cortinaccio, di Filippo di Fiandra, dei Maramonte, del conte di Monteodorisio, del re Ferrante e dei Colonna.[6]

Dopo l'eversione del feudalesimo il territorio versò in miseria.[7]

Successivamente si ebbe una breve ripresa sotto il casato dei Borbone, ma una successiva epidemia di colera che colpì il paese tra il 1816 e il 1817 portò di nuovo il paese in miseria.[9]

Nel 1860 la cittadinanza partecipò con grande entusiasmo all'unità d'Italia ma, in seguito, dovette fare i conti col brigantaggio.[9]

Nella prima metà del XX secolo il paese partecipò alle due guerre mondiali perdendo 135 paesani nella prima e 79 militari e 21 civili nella seconda guerra mondiale.[9]

In seguito, negli anni settanta e ottanta del XX secolo, la zona subì una radicale trasformazione economico-sociale per via dello sviluppo industriale della Val di Sangro.[6]


Simboli


Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 gennaio 1961.[10] Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro.[11]


Onorificenze


Titolo di Città
«Decreto del Presidente della Repubblica[11]»
 5 ottobre 2006

Monumenti e luoghi d'interesse


Via Fontana Vecchia e Porta San Giuseppe
Via Fontana Vecchia e Porta San Giuseppe

Atessa è la seconda città della Val di Sangro meglio conservata al livello architettonico dopo Lanciano, mostrando ancora oggi tracce evidenti del passato medievale, nei palazzi, nei vicoli e nelle chiese, insieme all'aspetto attuale collocabile alla metà del XVIII secolo, quando numerose strutture vennero riedificate con il cotto, seguendo lo stile tardo-barocco.
Il centro storico si presenta come il risultato di un processo di conurbazione di due opposti insediamenti di origine longobarda (VI secolo), ossia "Ate - Tixa", corrispondenti agli attuali rioni di Santa Croce e San Michele, con al centro il nodo di saldatura rappresentato dal duomo di San Leucio, e dai sobborghi attorno agglomerati. La tipica struttura elicoidale di questi antichi insediamenti tradiscono i processi di espansione e ampliamento che si sono avvicendati nel corso dei secoli.
Il quartiere di Santa Croce, ossia Tixa (lato nord) si ramifica a mo' di fuso intorno a piazza Castello, riferimento a un'antica struttura fortilizia legata alla chiesetta di San Pietro, individuata nella "casa De Marco", benché oggi ampiamente rimaneggiata. L'anello più esterno, costituito dall'attuale via Menotti de Francesco, raccorda largo Municipio (già piazza Mercato) con piazza Santa Croce dove si affaccia l'omonima chiesa di antichissime origini, costituita da una torre di guardia sulla destra che è anche campanile.
Lungo il percorso dell'arteria stradale si comprende l'antico disegno del circuito murario, dove sono presenti le chiese della Madonna della Cintura, Porta Santa Margherita, poi degli slarghi e muraglioni che interrompono la cortina delle case.

Il borgo di Ate a sud di San Leucio, evidenzia la struttura a chiocciola che culmina in largo Torretta, parte più alta dove si trova una torretta di controllo, molto ribassata rispetto alla struttura originaria.
La chiesa principale è quella di San Michele, ampiamente rimaneggiata nel XIX secolo in stile neoclassico. Le case sono racchiuse attorno a questi due punti cardinali, e l'accesso è dato da Porta San Michele. Nel corso dei secoli il villaggio si è sviluppato fino a lambire a nord il vialone del corso Vittorio Emanuele, e a est il viale Duca degli Abruzzi, che degrada in piazza Garibaldi, o piazza del Mercato Nuovo.
Il quartiere include vari palazzi storici, come Palazzo Spaventa, e le chiese di San Rocco, Santa Maria Addolorata e San Giovanni. Possedeva anche la chiesa di San Nicola, posta presso Arco 'Ndriano, in mezzo al corso.


Architetture religiose


Facciata gotica del Duomo
Facciata gotica del Duomo
Interno barocco del Duomo
Interno barocco del Duomo

L'altare maggiore con baldacchino venne realizzato nel 1596 da Antonio Parvolo e Giambattista Cerignola, e l'interno fu completamente trasformato in cinque grandi navate a partire dal 1750, quando venne realizzato anche il campanile, e completata la facciata a forme curvilinee, smantellate nel 1935. Proprio l'accrescimento continuo dell'edificio spiegherebbe la soluzione di un prospetto che non dichiara le due navate laterali, inglobate in costruzioni attigue, con un settore centrale con terminazione a capanna e due settori laterali conclusi da alto attico con gli accessi per le altre navate.
La facciata è divisa in due parti da cornice, sorretta da lesene poste negli angoli, con al centro un rosone a raggiera che sovrasta il portale gotico con forti strombature. Altri due portali laterali minori hanno sempre l'aspetto gotico. La statua di San Leucio si trova appena sopra il portale, tra le due coppie di nicchie degli Evangelisti.
L'interno a cinque navate mostra una partitura in stucco sontuosamente barocca, con capitelli corinzi dorati che sovrastano le paraste.
L'abside è decorata da un affresco che fa parte del ciclo del "Divin Sacramento", più sobrie sono le decorazioni delle navate laterali, le prime coperte da volte a crociera, le altre da volte a vela. L'organo ligneo è stato realizzato dalla famiglia Mascio di Atessa nel '700, così come il pulpito, il coro e la cattedra episcopale. Di pregio si trovano un ostensorio del 1418 di Nicola da Guardiagrele, sempre dell'artista un busto dorato di San Leucio, il reliquiario della leggendaria "costola del drago" ucciso dal santo.
Tra i dipinti figurano gli episodi tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento presenti sulle pareti, opera di Teodoro Lanciano, entro i medaglioni della navata centrale, l'abside ha i dipinti degli Apostoli, mentre presso la cupola sopra il transetto ci sono i Dottori della Chiesa. Incastonate tra i fastigi delle mostre d'altare ci sono delle tele ottocentesche come il "Battesimo di Cristo - San Giuseppe e Gesù Bambino - Martirio di San Bartolomeo".

Chiesa di Santa Croce
Chiesa di Santa Croce

Le due navate laterali vennero realizzate nel XVI secolo, e tutta l'area interna venne modificata in stile barocco nel secolo successivo. Per motivi statici nell'800 vennero realizzati dei poderosi contrafforti laterali con arcate a tutto sesto, ancora oggi visibili. La facciata in pietra a terminazione piana presenta sulla destra il corpo massiccio del campanile a torre di guardia. Il nucleo centrale con cortina muraria in conci di pietra, si presenta orizzontalmente diviso in due parti da una piccola cornice, in esso si apre il portale gotico aggettante, con due contrafforti laterali. In asse col portale si aprono una monofora di pietra e più sopra il rosone a raggiera.
All'interno i pilastri sono connotati da un ordine gigante di paraste composite a sostenere una trabeazione che corre lungo tutta la navata, su cui si imposta la volta a botte lunettata, ripartita da costoloni posti in corrispondenza delle suddette paraste. Le navate laterali sono coperte da piccole cupole, impostate su pennacchi decorati da stucchi. La navata di destra termina con cappella dedicata alla Vergine Immacolata, decorata da cassettoni lignei al soffitto; entrambe le pareti della cappella ospitano altari decorati da intonaci e stucchi. Arredi di rilievo sono l'organo ligneo settecentesco, posto sopra la cantoria della controfacciata, decorato con simboli della Croce di Cisto, e i paliotti dei due altari laterali, opera di Francescantonio Cardona, raffiguranti la "Croce" (1703) e la "Madonna del Carmine" (1706).

Facciata del convento di Vallaspra
Facciata del convento di Vallaspra
Affresco della Deposizione presso il portico d'ingresso al convento
Affresco della Deposizione presso il portico d'ingresso al convento
Interno della chiesa della Madonna Immacolata della Cintura
Interno della chiesa della Madonna Immacolata della Cintura
Chiesetta di San Pietro
Chiesetta di San Pietro
Facciata della chiesa di Maria SS. Addolorata
Facciata della chiesa di Maria SS. Addolorata
Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Rocco
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di San Michele
Chiesa di San Michele
Chiesa di San Domenico
Chiesa di San Domenico
Chiesa di San Marco
Chiesa di San Marco

Architetture civili


Finestra gotica di Casa De Marco
Finestra gotica di Casa De Marco
Palazzo Coccia Ferri
Palazzo Coccia Ferri
Il Municipio
Il Municipio
Palazzo Spaventa in notturna
Palazzo Spaventa in notturna
Portale di Palazzo Marcolongo
Portale di Palazzo Marcolongo

Architetture militari


Un vicolo del centro storico, o costa
Un vicolo del centro storico, o "costa"
Veduta del rione Santa Croce con la chiesa omonima
Veduta del rione Santa Croce con la chiesa omonima

La città di Atessa era dotata di una cinta difensiva provvista di torri e porte di accesso, e muraglioni in alcuni punti raddoppiati, insieme alle case-mura. Non si hanno date certe sull'edificazione della cinta muraria, ma documentazioni attestano l'esistenza della porta di San Giuseppe già nel 1240. Del circuito sono ancora visibili, oltre le tre porte superstiti, la torretta circolare e resti dei beccatelli appartenuti a una torre distrutta. Delle mura vere e proprie oggi è rimasto un tratto tra Porta San Giuseppe e Porta Santa Margherita, le quali insieme a Porta San Michele e Porta San Nicola sono le uniche rimaste della cinta difensiva. Altre notizie si hanno nel 1616, quando ci furono dei restauri di consolidamento. Nel XVIII secolo restavano in piedi 8 delle 10 porte originali, come riferiscono gli Annali di Tommaso Bartoletti; la porta di Santa Croce, adiacente alla chiesa, era stata distrutta ed esistevano ancora Porta San Lorenzo, Porta San Giovanni e Porta San Nicola Vecchia. Quest'ultima fu demolita prima del 1761, e con una petizione venne riedificata nel 1780 lungo il corso Vittorio Emanuele, detta "Arco 'Ndriano", mentre nel 1861 veniva demolita Porta San Lorenzo presso Piazza Oberdan, per agevolare l'ingresso in città delle carrozze. Porta Sant'Antonio, per l'accesso dal convento delle Clarisse, era documentata dal 1777 e venne distrutta nel 1872 su un progetto di risanamento del piano regolatore cittadino. Altre porte minori erano quelle di San Gaetano, San Giovanni e Arco Pistilli, documentate nel 1702

Porta San Michele
Porta San Michele

Dopo le porte, della cinta si conservano delle torri di controllo, come la torretta in posizione dominante, ma ridimensionata d'altezza, posta in largo Torretta nel quartiere San Michele, e fatta risalire alla dominazione longobarda. L'elemento circolare della torretta presenta un utilizzo di pietra sia dal punto di vista tipologico, che morfologico. Si può comunque notare la parte basamentale, sia formata da blocchi di pietra di dimensioni maggiori a quelli della parte superiore. Il suo prospetto attuale è risultato di interventi avvenuti nel corso dei secoli, che hanno stravolto l'antico aspetto, ridimensionandola per essere adibita a casa civile, insieme alle altre costruzioni annesse. A breve distanza da Porta San Michele ripercorrendo l'antico circuito si trovano una serie di otto beccatelli, probabilmente resti di una torre medievale situata nella zona, inglobati nel muro di un'abitazione privata. Una seconda torre perfettamente conservata si trova nel quartiere Santa Croce, inglobata nelle abitazioni, a pianta circolare con base a scarpa.

Porta San Nicola o Arco 'Ndriano
Porta San Nicola o Arco 'Ndriano
Porta Santa Margherita
Porta Santa Margherita

Siti archeologici


Pallanum: Porta del Piano
Pallanum: Porta del Piano

Altri luoghi di interesse


La colonna di San Cristoforo di notte
La colonna di San Cristoforo di notte
Il Monumento ai Caduti in Piazza Benedetti
Il Monumento ai Caduti in Piazza Benedetti
Altra vista di Piazza Garibaldi (2008)
Altra vista di Piazza Garibaldi (2008)

Monumenti scomparsi


Statua sulla colonna di San Cristoforo
Statua sulla colonna di San Cristoforo
Piazza Oberdan, antica Piazza Fontana, dove si trovava la chiesa di San Lorenzo
Piazza Oberdan, antica Piazza Fontana, dove si trovava la chiesa di San Lorenzo

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[21]


Tradizioni e folclore



San Leucio

La costola del drago custodita nella teca della Cattedrale, dove vi era anche il tesoro della cattedrale prima che venisse saccheggiato
La costola del drago custodita nella teca della Cattedrale, dove vi era anche il tesoro della cattedrale prima che venisse saccheggiato

Le origini di Atessa si fanno risalire alla leggenda di San Leucio e di un gigantesco drago. Quest'ultimo sarebbe vissuto nel vallone di Rio Falco, che separava i due colli su cui sorgevano i nuclei abitativi di Ate e Tixa. Secondo la leggenda il drago seminava il terrore nella zona, tanto che neppure i lupi osavano frequentare i luoghi della sua dimora, ed esigeva dagli abitanti dei due paesi un tributo di carne umana per il suo pasto giornaliero, pena la devastazione degli abitati e il massacro della popolazione. Solo l'arrivo di Leucio, vescovo di Brindisi, pose fine al sacrificio di tante vite innocenti. Sorretto dalla forza della fede, il vescovo riuscì a uccidere la bestia e a portarla fuori dalla grotta in cui si rintanava. Le due città di Ate e Tixa furono così riunite in Atessa. Al popolo venne donato il sangue nero del drago per esorcizzare i mali e per curare le malattie. Del corpo della bestia, San Leucio lasciò solo un'enorme costola, che volle fosse conservata in eterno dentro una chiesa da edificare e intitolare a suo nome. In effetti, la cattedrale della città è intitolata proprio a San Leucio e vi si conserva una reliquia che la devozione popolare ritiene essere la costola del drago.

La festa patronale di San Leucio si celebra l'11 gennaio.


San Martino

Antichissime tradizioni e leggende si legano anche all'altro protettore di Atessa, San Martino abruzzese, nativo proprio di questa città. Secondo la leggenda Martino si fece frate e decise di andare a predicare in un piccolo convento a Fara San Martino. Tuttavia, in nome dell'amore che lo legava alla città di origine, il santo promise agli atessani bel tempo o piogge, secondo le necessità, se questi avessero invocato il suo nome con fede e avessero visitato ogni anno il suo romitorio, portandovi in oblazione una grande torcia di cera. Dopo aver benedetto il popolo con un ramoscello d'ulivo, San Martino salì velocemente sulle montagne verso Vallaspra, attraversando sterpaie e boschi, voltandosi altre due volte per benedire il popolo e la città. Il santo giunse infine in una grotta della Maiella, presso la sorgente del fiume Verde vicino a Fara San Martino, e lì morì. Gli atessani erano devoti e riconoscenti a Martino: per impetrare la grazia dei buoni raccolti e in ricordo del viaggio dell'eremita, tutti gli anni ripercorrevano a piedi l'itinerario del santo, soffermandosi a pregare nei luoghi stessi in cui San Martino si era voltato a benedire i suoi compaesani. Questa tradizione è detta della 'ntorcia (che vuol dire "torcia"). Essa è ancora oggi particolarmente sentita tra gli agricoltori, che ripercorrono l'antico itinerario a piedi o in autobus. [22]

La tradizione di San Martino, legata al vino, si celebra l'11 novembre.


Cultura



Istruzione



Biblioteche


Scuole

Dipinto di San Leucio d'Alessandria (nella Cattedrale), venerato nella metà d'agosto ad Atessa
Dipinto di San Leucio d'Alessandria (nella Cattedrale), venerato nella metà d'agosto ad Atessa

Nel comune sono presenti i seguenti istituti secondari di secondo grado:


Musei


Eventi[23]



Arte


La città di Atessa sin dal Medioevo ha risentito dell'influsso di numerose correnti artistiche sia nel campo pittori, architettonico e scultoreo. Nel XIV secolo l'architetto Francesco Petrini di Lanciano realizzò la facciata gotica del duomo di San Leucio, portando così nell'Abruzzo meridionale un valido esempio del gotico d'ispirazione francese borgognone. A cavallo tra Trecento e Quattrocento l'orafo Nicola da Guardiagrele lavorò ad Atessa per realizzare un prezioso ostensorio d'argento e un busto dorato di San Leucio, testimonianze del periodo abruzzese di transizione tra tardo-gotico e proto-rinascimento. Successivamente Atessa ebbe un nuovo rilancio artistico nel XVIII secolo, quando gran parte delle chiese cittadine vennero ristrutturate seguendo il modello del barocco napoletano.

Abside barocca della chiesa di San Domenico
Abside barocca della chiesa di San Domenico

I maggiori contributi furono apportati alle chiese di San Leucio, San Michele, Madonna della Cintura, Santa Croce, San Domenico e al convento di San Pasquale. La partitura in stucchi di almeno due chiese di Atessa (San Domenico e San Leucio) venne realizzata intorno al 1601 da Tommaso Goutard Lombardo, mentre le pitture, d'ispirazione napoletana, furono realizzate in gran parte dall'atessano Giacomo Falcucci nella prima metà dell'800, come le scene dei "sacri misteri della chiesa di San Domenico (1853).
Nel corso del '900 l'arte atessana si è arricchita nel campo scultoreo, con le opere di Filippo Vieri, Tonino Santeusanio, Giò Pomodoro, Antonio Di Tommaso, artisti incentrati sulla conciliazione dei soggetti classici con le tecniche moderne di composizione delle opere. Tali opere sono esposte in festival locali, ma anche in maniera permanente nei punti nevralgici del centro storico, come sul corso Vittorio Emanuele.

Nel campo della scrittura vari furono i trattati di storia ed economia. Tra i più importanti trattatisti nell’800 ci fu padre Tommaso Bartoletti (1764-1847), priore della chiesa di San Michele, il quale ebbe contatti con la città di Napoli, e pubblicò gli “Annali della Città di Atessa”, importante opera di riferimento per la storia della città. Tra Ottocento e Novecento altri scrittori di spicco furono Domenico Ciampoli (1852-1929), autore di novelle abruzzesi a sfondo verista-naturalista, sulla scia delle opere di Giovanni Verga, imitato anche da Gabriele D'Annunzio e Giuseppe Mezzanotte. Altri autori furono Ambrogio e Gaetano Carabba, Evandro Marcolongo, Ettore Janni, Giuseppe Menotti de Francesco. La città di Atessa inoltre ha una tradizione storica della lavorazione del presepe. Tale tradizione d'impronta artigiana, avviata nel XVIII secolo, è stata valorizzata dall'Associazione Nazionale "Amici del Presepio", la quale nella sezione distaccata di Atessa ha allestito una "mostra permanente" in piazza Oberdan, presso l'ex mercato coperto. La mostra offre un percorso con i pezzi d'arte migliori realizzati nel corso della storia della tradizione: all'inizio del museo c'è il presepe del convento di San Pasquale, esposto nel 2007 presso il museo dei Cavalieri di Colombo a New-Haven.[25] La prima sala mostra un grande presepe che ripropone in plastico il centro storico di Atessa con i monumenti e i quartieri antichi. Al termine della prima sala ci sono altre riproduzioni quali il castello di Roccascalegna e una nicchia con i ricordi del compositore Antonio Di Jorio. La seconda sala mostra la Roma antica con delle scene dei Vangeli e della vita di Cristo, la terza sala è dedicata a vari presepi realizzati con diverso materiale per le tecniche contemporanee sperimentali.


Musica


Il più celebre musicista atessano è Antonio Di Jorio, autore di varie composizioni in dialetto abruzzese, nonché di operette teatrali. Negli anni '60 musicò la tragedia de La figlia di Iorio di Gabriele D'Annunzio. Oggi ad Atessa esiste una compagnia musicale di banda a lui dedicata, che si esibisce per le particolari festività del paese.


Cinema


Ad Atessa e nella Costa dei Trabocchi è stato girato e ambientato il film commedia Ambo (2014) di Pierluigi Di Lallo, con protagonisti Serena Autieri, Adriano Giannini e Maurizio Mattioli.


Geografia antropica



Urbanistica


Piazza Garibaldi
Piazza Garibaldi

Atessa possiede un vasto territorio, compreso nel nucleo storico del centro, e nella zona industriale della città. Il centro storico è frutto dell'unione dei due borghi longobardi di Ate - Tixia, e ha la forma di un'ellisse deforme a boomerang, la cui parte più antica dell'abitato, dove si trova la Cattedrale, mostra l'aspetto ellittico più marcato; mentre la zona del corso Vittorio Emanuele, che parte dall'esterno di piazza Oberdan, fuori dalle mura, ha l'aspetto di un cerchio appena schiacciato. La via principale del centro è il corso Vittorio Emanuele II, che porta fino a piazza Garibaldi, da dove parte la salita per la villa comunale sopra il colle San Cristoforo. Verso la cattedrale invece gli accessi principali sono via Salita Castello, via della Vittoria e la circonvallazione di via Menotti De Francesco.

Appena fuori dal paese medievale, si snoda e ventaglio la parte moderna della città, tra le strade di via Benedetto Croce, via Rimembranza e il viale Antonio Gramsci, dove si trova l'ospedale "San Camillo De Lellis".

Tuttavia la vera zona moderna e industriale si trova presso Piazzano-Montemarcone, due contrade al centro della piana del Sangro, prospicienti la zona industriale Saletti, dove ci sono le industrie Honda-Sevel. Presso questa zona si concentra il settore della forza-lavoro della Val di Sangro, mentre dal punto di vista imprenditoriale e artigianale, dove si trovano le piccole e medie imprese private di qualsiasi genere, Montemarcone è il territorio di maggior sviluppo economico dagli anni '60, inoltre luogo di rifornimento nel settore farmaceutico per l'ospedale di Atessa. Attualmente il settore imprenditoriale punta su un nuovo progetto di tessuto edilizio presso le contrade di Atessa, con la costruzione di condomini e ville private sul tracciato Montemarcone-Piazzano d'Atessa.


Frazioni


Frazioni inizianti per Nome della frazione
A Aia Santa Maria
B Boragna Fontanelle, Boragna San Paolo
C Campanelle, Capragrassa, Carapelle, Carriera, Casale, Castellano, Castelluccio, Ceripollo,Colle Comune, Colle d'Aglio, Colle delle Pietre, Colle Flocco, Colle Grilli, Colle Martinelli, Colle Palumbo, Colle Quarti, Colle Rotondo, Colle San Giovanni, Colle Sant'Angelo, Colle Santinella, Colle Santissimo, Cona, Coste Iadonato, Croce Pili
F Fazzoli, Fontegrugnale, Fontesquatino, Forca di Iezzi, Forca di Lupo, Fornelli,
G Giarrocco
I Ianico
L Lentisce
M Mandorle, Mandrioli, Masciavò, Masseria Grande, Molinello, Montecalvo, Monte Marcone, Monte Pallano, Monte San Silvestro
O Osento
P Passo del Vasto, Passo Pincera, Piana Ciccarelli, Piana dei Monaci, Piana dell'Edera, Piana Fallascosa, Piana La Fara, Piana Matteo, Piana Osento, Piana Sant'Antonio, Piana Vacante, Pianello, Piazzano, Pietrascritta, Pili
Q Querceto, Quercianera
R Rigatella, Riguardata Scalella, Rocconi
S Saletti, San Giacomo, San Luca, San Marco, Sant'Amico, San Tommaso, Satrino, Sciola, Scorciagallo, Siberia, Solagna Longa, Solagna Rigatella, Sterpari
V Vallaspra, Varvaringi

Economia



Settore primario


Dato l'esteso territorio comunale (il più esteso della provincia di Chieti), Atessa possiede una discreta importanza nell'agricoltura, che si concentra nelle zone collinari, poiché la zona pianeggiante della Val di Sangro è occupata dagli insediamenti industriali. Proprio il processo di industrializzazione ha tolto forze di lavoro al settore primario, a cui consegue l'abbandono delle terre poco redditizie. Si producono principalmente vino, cereali e olio di oliva. Nella frazione di Piazzano sono molto concentrate le coltivazioni di pesche gialle. Il territorio presenta una diversificazione agricola, motivo della notevole ricchezza paesaggistica che vanta la città.


Settore secondario


Stabilimenti industriali di contrada Saletti
Stabilimenti industriali di contrada Saletti

Le principali risorse economiche della Val di Sangro si concentrano nella zona industriale di Atessa, nella frazione di Saletti. Con l'industrializzazione degli anni settanta e ottanta, la struttura economica e sociale cittadina passò dal tipo agricolo-artigianale a una dinamica società di tipo industriale. Fornisce lavoro a buona parte della popolazione dei paesi circostanti, fermando il drastico spopolamento e l'emigrazione verso altre nazioni dai paesi dell'entroterra. I principali insediamenti industriali sono rappresentati dallo stabilimento Sevel Val di Sangro, il più grande impianto di produzione di veicoli commerciali leggeri d'Europa, la Honda e gli stabilimenti del gruppo Cornaglia. Un tempo, fra i principali insediamenti della zona, c'era anche uno stabilimento Honeywell che venne chiuso nel 2019[26] al termine di una procedura di trasferimento in Slovacchia iniziata nel 2017[27] e costata il licenziamento di 420 lavoratori.[26]


Settore terziario


In passato le attività terziarie principali si concentravano nel capoluogo cittadino, ma stanno acquisendo sempre più importanza le attività presso le nuove zone residenziali della Val di Sangro, e proprio per questo molte di quelle del capoluogo si stanno trasferendo nei nuovi centri. Nella fine degli anni '90 Atessa è stata inserita in un progetto di valorizzazione turistica del territorio, chiamato "Terre del Sangro Aventino". Essendo inserita nel contesto della Val di Sangro zona mare, a pochi passi dalla costa dei Trabocchi (Fossacesia Marina - Marina di Torino di Sangro) e facilmente raggiungibile dalla SS 16 Adriatica e dalla Fondovalle Sangro, Atessa è facilmente raggiungibile, benché ancora poco nota per il valore storico e artistico del centro antico.


Infrastrutture e trasporti



Strade



Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Atessa.

Amministrazione



Cronologia recenti amministrazioni


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 novembre 1993 16 novembre 1997 Angelo Staniscia Partito Democratico della Sinistra Sindaco [28]
17 novembre 1997 27 maggio 2007 Giuseppe Cellucci L'Ulivo (1997-2002)
Lista Civica di Centro-sinistra (2002-2007)
Sindaco [29][30]
28 maggio 2007 11 giugno 2017 Nicola Cicchitti Lista Civica di Centro-destra LiberAtessa Sindaco [31][32]
12 giugno 2017 In carica Giulio Borrelli Lista Civica Uniti per Atessa Sindaco [33]

Altre informazioni amministrative


Il comune fa parte della comunità montana Valsangro


Sport


Ad Atessa fino alla stagione 2008-2009 erano presenti due squadre di calcio: l'Atessa Calcio nata nel 1932 (fino al 1988 Ate-Tixa), che disputava il campionato regionale abruzzese di Eccellenza, e la Polisportiva Val di Sangro, nata nel 1961, che militava nel campionato di serie C2. Nel 2009 si sono fuse per dar vita all'Atessa Val di Sangro, cancellata dalla Lega Nazionale Dilettanti nel 2012.

A partire dalla stagione calcistica 2013-2014 le società iscritte a campionati della Figc sono l'Atessa Mario Tano, la Val Di Sangro, il Piazzano (fino al 2021)[34] e la squadra Draghi San Luca, fondata nel 2015, tutte partecipanti a campionati dilettantistici regionali.

Nella località è presente la squadra di pallacanestro ASD Atessabasket.

Il principale impianto cittadino è lo stadio comunale di Montemarcone, nella località omonima, con una capienza di 2000 spettatori, mentre in città è presente lo stadio Fonte Cicero, dotato di 1500 posti.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, in Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021.
  5. AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 4619.
  6. Archivio storico, su sangroaventino.it. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  7. Storia
  8. Antinori 1971, sub anno 1059, volume VI.
  9. Atessa e la sua storia, su sangroaventino.it. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  10. Atessa, decreto 1961-01-06 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  11. Atessa, su araldicacivica.it.
  12. Antinori 1971, sub anno 1090, sub voce "Chieti", volume VI.
  13. Chiesa di San Leucio, su regione.abruzzo.it. URL consultato il 1º luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2018).
  14. Santa Croce, su parrocchiasanleucio.it.
  15. Convento di Vallaspra, su parrocchiasanleucio.it.
  16. Madonna Immacolata della Cintura, su parrocchiasanleucio.it.
  17. San Michele, su parrocchiasanleucio.it.
  18. Pallanum - Tornareccio, su iuvanum.it.
  19. Colonna di San Cristoforo
  20. Fontana Grande, su sangroaventino.it. URL consultato il 23 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2015).
  21. Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  22. Sito ufficiale della "ntorcia di Sant Martine"
  23. Info su eventi su www.sangroaventino.it, su sangroaventino.it. URL consultato il 23 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2019).
  24. Dragodoro, Rassegna di teatro comico dialettale
  25. Mostra permanente - Associazione italiana Amici del Presepio, su presepiatessa.it. URL consultato il 21 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2015).
  26. Atessa. Il 5 agosto la cessione dello stabilimento ex Honeywell a Baomarc
  27. https://www.ilsole24ore.com/art/honeywell-chiude-fabbrica-atessa-rischio-420-lavoratori-AE3Zx3BD?refresh_ce=1.
  28. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultati delle elezioni amministrative del 21 novembre 1993, su elezionistorico.interno.gov.it.
  29. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultati delle elezioni amministrative del 16 novembre 1997, su elezionistorico.interno.gov.it.
  30. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultati delle elezioni amministrative del 26 maggio 2002, su elezionistorico.interno.gov.it.
  31. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultati delle elezioni amministrative del 6 maggio 2012, su elezionistorico.interno.gov.it.
  32. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultati delle elezioni amministrative del 27 maggio 2007, su elezionistorico.interno.gov.it.
  33. Ministero dell'Interno, Risultati delle elezioni amministrative dell'11 giugno 2017, su elezionistorico.interno.gov.it.
  34. https://abruzzocalciodilettanti.it/piazzano-fine-dellavventura-il-presidente-non-ci-iscriviamo-al-campionato/. URL consultato il 23 ottobre 2021

Bibliografia



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[de] Atessa

Atessa ist eine italienische Gemeinde (comune) mit 10.567 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Chieti in den Abruzzen. Die Gemeinde liegt etwa 39 Kilometer südöstlich von Chieti. Der Name des Hauptortes setzt sich zusammen aus den Namen der beiden Siedlungen, die früher unabhängig voneinander bestanden: Ate und Tixa.

[en] Atessa

Atessa (locally L'Atésse) is an municipality in the province of Chieti, Abruzzo, south-eastern Italy. It is part of the Val di Sangro mountain community. It is the largest municipality in the province by extension and eighth by population.

[es] Atessa

Atessa es una localidad de 10.455 habitantes en la provincia de Chieti, Italia. Forma parte de la Comunità Montana Valsangro.

[fr] Atessa

Atessa est une commune italienne d'environ 10 580 habitants, située dans la province de Chieti, dans la région Abruzzes, en Italie méridionale.
- [it] Atessa

[ru] Атесса

Атесса (итал. Atessa) — город в Италии, расположен в регионе Абруццо, подчинён административному центру Кьети провинции Кьети.



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