Perano è un comune italiano di 1 509 abitanti[1] della provincia di Chieti in Abruzzo.
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Perano comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Gianni Bellisario (lista civica Perano nuova) dall'8-6-2009 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°06′N 14°24′E | ||
Altitudine | 256 m s.l.m. | ||
Superficie | 6,48 km² | ||
Abitanti | 1 509[1] (31-12-2021) | ||
Densità | 232,87 ab./km² | ||
Frazioni | Barbetti, Cerraiolo, Crocetta, Fontolfi, Impicciaturo, Maligni, Pugliesi, Quadroni, San Pastore, San Tommaso, Sciorilli, Tomassuoli, Tramozzini, Pozzo Nuovo, Cicurijell. | ||
Comuni confinanti | Altino, Archi, Atessa | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 66040 | ||
Prefisso | 0872 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 069065 | ||
Cod. catastale | G441 | ||
Targa | CH | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 556 GG[3] | ||
Nome abitanti | peranesi | ||
Patrono | san Filippo Neri | ||
Giorno festivo | 26 maggio | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Perano sorge su un'ondulazione collinosa alla destra del fiume Sangro. Il suo territorio si estende per 6,28 km² su un'area intensamente coltivata. Ha una superficie di 6,2 chilometri quadrati per una densità abitativa di 267,10 abitanti per chilometro quadrato. Fa parte della provincia di Chieti e dista 65 km dal capoluogo. Il territorio del comune risulta compreso tra i 88 e i 351 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 263 metri.
Le prime notizie storicamente certe risalgono al IX secolo quando Perano entrò a far parte dei possedimenti dell'abbazia di San Clemente a Casauria. Il borgo rimase per lungo tempo sotto la giurisdizione di varie abbazie come quella di Santa Maria di Tremiti nell'XI secolo o quella di San Giovanni in Venere nel XII secolo. Nel XVI secolo fu della congregazione di Filippo Neri di Roma. Nel XVIII secolo tornò nei possedimenti del Regio Demanio.
L'origine del nome "Perano" è tutt'oggi dibattuta. Secondo Alessio Pellegrini e altri si rifanno ad un ipotetico "Perius", proprietario del tenimento e a una terminazione aggettivale "-ano". Secondo il Pellecciotta il nome Perano è una voce composta dal suffisso "perì" che in greco significa "oltre", "al di là di" ed un suffisso "-ano", residuo del termine latino amnis (fiume), perciò "oltre il fiume". La tradizione popolare, ma senza alcun fondamento storico e letterario, fa derivare il nome dalle pere, i cui alberi avrebbero coperto l'intera collina del paese.
La storia della Famiglia composta circa 140 anni fa, descrive la zona con un numero esiguo di abitanti. In quel periodo De Risio Giustina, si sposò con Abramo (Pughliese o un nome che suonava in tal modo);un rabbino venuto dal nord; a quei tempi vigevano norme particolari basate sulla ristretta cultura dell'epoca. Così, la donna di buone origini lasciò di buon grado la sua casa perché amava intensamente suo marito, e si incamminarono per la collina adiacente a Lanciano. Abramo disse: che belle pere nascono qui: allora ribattezzò quel luogo PERANO. Il piccolo paese riprese a vivere con la presenza dei loro figli e di qualcuno che si stanziò nel piccolo territorio dove sgorgava accanto un'acqua leggerissima e purissima: come il grande amore che legava i due rinnovatori di quel paesino dimenticato. La famiglia si registrò col nome di Pugliese, ma la morte di Giustina lasciò Abramo con dei bambini piccoli; durante un terremoto, d'inverno, Abramo uscì dalla sua casa in pigiama per salvare chi era rimasto sotto le macerie e la neve: morì ancora giovane di broncopolmonite, non prima di aver regalato il suo cognome a dei bambini senza padre. È lui il nostro fondatore in epoca recente: è lui che il paese dovrebbe ricordare come l'eroe che portò la vita in collina e la offrì per la salvezza degli altri,dei suoi nuovi compaesani. La sua tomba comprende le spoglie della coppia , di Pugliese Nicola e della moglie Schembri Vera: porta il simbolo della Madonna ed è situata lungo la via d'entrata che porta alla chiesa del cimitero di Perano. Chi scrive è Patrizia Pugliese, la figlia di Nicola Pugliese e Schembri Vera.[senza fonte]
Dati certi mancano sulla sua costruzione, ma un'iscrizione su una trave della copertura attesta che la chiesa è stata già terminata nella seconda metà del Settecento[4] Tuttavia alcuni pensano che fu eretta il 5 luglio 1740 dall'arcivescovo di Chieti Michele De Palma e il suo primo parroco fu don Pietro Mascio di Rocca San Giovanni sulla costruzione non vi sono dati certi, ma un'iscrizione su una trave attesta che la chiesa era già stata terminata nella seconda metà del Settecento. I padri Filippini che avevano avuto la giurisdizione spirituale fino al 1624, mantennero il diritto di presentare all'Arcivescovo un loro candidato per la guida della parrocchia. L'edificio di culto era costituito da una piccola chiesa dedicata all'apostolo Tommaso, costruita nel 1730, come testimonia l'iscrizione posta un tempo sulla facciata del tempio. Nella metà dell'800 essa fu ampliata, come si evince dalla visita pastorale effettuata in quegli anni, e assunse quello che sostanzialmente è l'aspetto attuale. Nello stesso periodo essa fu abbellita dalle opere dello scultore locale Gioacchino Pellicciotta. Tra queste vi sono l'altare in marmo scolpito e le statue lignee di san Martino vescovo e di san Giuseppe[senza fonte]. La facciata del lato del campanile è del XIX secolo. La facciata è decorata con delle volute ed intonacata. La facciata è separata in due parti da una cornice marcapiano. Per accedere al portale bisogna salire per una rampa di scale. Sopra il portale vi è una bifora con architrave.
Il campanile è a quattro piani. L'interno è a croce latina. La volta a botte è a cassettoni. Sulla calotta sferica che è all'incrocio delle due navate vi sono degli affreschi di quattro evangelisti.[4] La chiesa, a navata unica, presenta una volta a botte, cassettonata e all'incrocio dei bracci si erge la cupola. Nei pennacchi sono raffigurati gli evangelisti, coi rispettivi simboli. Nel presbiterio l'altare pre-conciliare è una vera e propria opera d'arte. Il paliotto presenta un festone con elementi vegetali e animali, simboli rispettivamente dell'abbondanza della grazia divina e del peccato che la insidia.
Il tabernacolo riproduce un tempio classico con due colonne corinzie. Sulla porta vi è raffigurato lo Spirito Santo circondato da angeli. Lungo il cornicione corre un ciclo di metope, rappresentante angeli in ginocchio che sorreggono festoni. Lateralmente presenta due bassorilievi inseriti in nicchie raffiguranti san Pietro con le chiavi in una mano e Mosè con le tavole della legge. Nelle lesene sono raffigurate due teste di angeli e altri elementi floreali. La pala dell'altare, dipinta nel 1945, raffigura "l'incredulità di san Tommaso". Del 1949 sono le tele di santa Lucia e di san Sebastiano, poste ai lati della pala. Lungo le pareti laterali del presbiterio vi sono due tele, dipinte una nel 1998 e l'altra nel 2000 dal pittore Giuseppe Bernini di Pisa, rappresentanti l'estasi di san Filippo e il suo patrocinio su Perano.
L'altare odierno in marmo è racchiuso da un paliotto in legno, opera del 2007 di Gastone Costantini di Castelfrentano. Nella parte anteriore sono raffigurati la croce con i simboli eucaristici del pellicano e dell'araba fenice. Ai lati due episodi dell'Antico Testamento, figure dell'eucaristia, ossia il sacrificio di Isacco e Mosè che innalza il serpente di bronzo nel deserto. Sul retro l'agnello immolato, ritto sull'altare su cui si trova un calice che raccoglie il suo sangue. Ai lati i simboli della passione. Nell'aula ci sono gli altari di san Nicola di Bari, san Rocco, e dell'Immacolata. La statua del patrono san Filippo è custodita all'ingresso della chiesa, dove un tempo si trovava il fonte battesimale. Vi è poi una cappella con l'altare che custodisce le immagini del Cristo morto e dell'Addolorata. In essa, inoltre, si aprono due nicchie con le immagini di sant'Emidio, vescovo e martire e san Giuseppe.[senza fonte]
Costruita nel 1959 per volontà del parroco don Vito del Curto, è stata restaurata internamente nel 2007; l'esterno è in pietra a blocchi irregolare senza il concio, mattoni e con un portico esterno in cemento armato dall'aspetto romanicheggiante ad archi a tutto sesto, tetto a capanna a falde; piccolo campanile laterale a vela, l'interno retrangolare presenta un'aula unica e nicchie con le statue di san Giuseppe e della Madonna Ausiliatrice. Nel presbiterio compare un rosone in vetro lavorato con l'immagine della colomba dello Spirito Santo.
Costruita nel 1852, un tempo presentava il pavimento ribassato rispetto al piano stradale ed è costruita in pietra semplice. Fu la cappella del primo cimitero, edificato dopo l'editto di Saint Cloud di Napoleone. Fu ampliata nel 1970 dal parroco don Vito Del Curto, sfruttando le mura perimetrali del vecchio cimitero. Conserva le immagini di sant'Antonio di Padova e dell'Immacolata Concezione.
La presenza di comunità protestanti iniziò sul finire dell'Ottocento, favorita da coloro che, emigrati, erano poi tornati nei loro paesi d'origine, diffondendo la loro nuova fede. Tra le prime comunità ci fu quella di Perano, fondata dai Metodisti Episcopali nel 1899, che rimase fino alla metà degli anni cinquanta del secolo scorso. La chiesa fu costruita nella prima metà del XX secolo. Oggi appartenente a privati.
Non si hanno documenti certi che parlano della sua costruzione, tuttavia alcuni documenti narrano l'esistenza di questo palazzo a partire dai primi anni del Settecento. originariamente veniva chiamato "casale" o "casone" in seguito venne definito palazzo. Fonti non del tutto certe lo vogliono edificato per porre un rifugio alle persone di Perano colpite dalla malaria. Due stanze erano adibite ad abitazione dei Padri Filippini provenienti dalla vicina Abbazia di San Giovanni in Venere quando essi dovevano fare una visita al paese per riscuotere le tasse.[5] Poi passò per varie mani e negli anni settanta fu acquistato dal comune per farne la sede del comune[senza fonte]. Anticamente al piano superiore si accedeva al piano superiore tramite due scalinate esterne ora distrutte. Il perimetro del palazzo è rettangolare. Il portale ha un rilievo in bugnato. Due finestre ai suoi lati sono a sesto ribassato. Al secondo piano vi è un loggiato a sei arcate a sesto poco ribassato suddivise da paraste. Il portale, il loggiato, le paraste, le piattabande e le cornici sono realizzate in laterizio.[5]
Abitanti censiti[6]
Il comune di Perano ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 1.679 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 1.656 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al -1,37%.
Gli abitanti sono distribuiti in 626 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,65 componenti.[senza fonte]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Pellicciotta Domenico | lista civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Pellicciotta Domenico | lista civica | Sindaco | |
2004 | 2009 | Giordano Giovannino | lista civica | Sindaco | |
2009 | 2014 | Bellisario Gianni | lista civica | Sindaco | |
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