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Altamura (AFI: /altaˈmura/[6]; Ialtamùre in dialetto locale) è un comune italiano con 69 688 abitanti[3] della città metropolitana di Bari in Puglia.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Altamura (disambigua).
Altamura
comune
Altamura – Veduta
Altamura – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Puglia
Città metropolitana Bari
Amministrazione
SindacoRosa Melodia (centro-sinistra) dal 25-6-2018
Territorio
Coordinate40°49′N 16°33′E
Altitudine467[1] m s.l.m.
Superficie431,38[2] km²
Abitanti69 688[3] (31-8-2022)
Densità161,55 ab./km²
FrazioniCurtaniello, Fornello, Madonna del Buon Cammino, Masseria Franchini, Casal Sabini, Parisi Vecchia, Selva, Graviscella
Comuni confinantiBitonto, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Matera (MT), Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Toritto
Altre informazioni
Cod. postale70022
Prefisso080
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT072004
Cod. catastaleA225
TargaBA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona D, 1 858 GG[5]
Nome abitantialtamurani
Patronosanta Maria Assunta, sant'Irene e san Giuseppe
Giorno festivo15 agosto - 5 maggio - 19 marzo
Cartografia
Altamura
Altamura – Mappa
Altamura – Mappa
Posizione del comune di Altamura nella città metropolitana di Bari
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Parte del territorio di Altamura è incluso nel parco nazionale dell'Alta Murgia. Delle doline carsiche si rileva il Pulo di Altamura, essa si apre tra le colline dell'altopiano murgiano a circa 477 m s.l.m..

In una grotta in località Lamalunga, nell'ottobre del 1993, fu ritrovato dagli speleologi del CARS uno scheletro di Homo neanderthalensis, noto come Uomo di Altamura, oltre a vari resti fossili di altri animali[7].

In una cava dismessa in località Pontrelli sono state rinvenute impronte impresse da dinosauri vissuti nel Cretacico Superiore, circa 80 milioni di anni fa.

Grazie alla presenza di questi due siti, la Murgia di Altamura fu candidata per la "lista propositiva" dell'UNESCO il 1º giugno 2006, ma senza successo[8]. L'altitudine del territorio comunale varia da 351 m s.l.m. a 671 m s.l.m..


Clima


Il clima è di tipo submediterraneo (classificazione dei climi di Köppen Cfsa), con inverni moderatamente freddi ed estati calde e asciutte. La temperatura media del mese più freddo (gennaio) è di 6.5°, quella del mese più caldo (luglio) è di 25.3°. Le precipitazioni annuali si attestano attorno ai 550 mm, con maggiore frequenza nei mesi più freddi e pochi episodi (talvolta violenti) nei mesi estivi. La neve si presenta sporadicamente nel periodo tra dicembre e marzo, in genere associata a irruzioni di aria fredda dai quadranti nord-orientali. Da segnalare la nevicata avvenuta nel gennaio 2017, con accumuli oltre il metro anche in città[9]. Nei mesi autunnali sono piuttosto frequenti le nebbie.

Gli estremi termici dal 1925 al 2013 sono stati di -8.7° (14 gennaio 1968) e di 43.3° (10 settembre 1946)[10].

Di seguito sono riportate le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti relativi al trentennio 1981-2010 registrati dalla stazione meteo gestita dalla Protezione Civile[10].

Altamura
(1981-2010)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 9,29,913,316,822,527,530,430,124,919,914,09,79,617,529,319,619,0
T. min. media (°C) 3,73,45,68,513,217,320,220,116,512,57,94,73,99,119,212,311,1
T. max. assoluta (°C) 19,9
(2007)
21,5
(2008)
27,7
(2001)
27,3
(2000)
34,5
(1994)
40,8
(2006)
43,0
(1988)
42,0
(1999)
38,4
(1994)
32,6
(1981)
24,8
(2009)
21,1
(2004)
21,534,543,038,443,0
T. min. assoluta (°C) −5,0
(1993)
−5,8
(1993)
−5,0
(2005)
−3,2
(2003)
4,8
(1991)
8,9
(2006)
12,2
(1986)
12,0
(1989)
7,2
(1996)
3,5
(1997)
−1,0
(1981)
−5,0
(2007)
−5,8−5,08,9−1,0−5,8
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) 0,00,00,00,01,99,217,016,83,20,10,00,00,01,943,03,348,2
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) 4,15,02,20,20,00,00,00,00,00,00,32,511,62,40,00,314,3
Precipitazioni (mm) 50,746,455,941,335,039,626,228,644,656,166,165,6162,7132,294,4166,8556,1
Giorni di pioggia 7,57,17,76,85,24,62,73,45,56,47,28,423,019,710,719,172,5

Di seguito sono riportati i valori massimi e minimi assoluti registrati dalla stessa stazione dalla sua attivazione nel 1925 al 2020[10].

Altamura
(1925-2020)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. assoluta (°C) 19,9
(2007)
21,5
(2008, 2016)
28,5
(1952)
28,9
(2013)
36,7
(1945)
41,1
(1971)
43,0
(1988)
42,3
(1946)
43,3
(1946)
34,0
(1932)
26,2
(2015)
21,1
(2004)
21,536,743,043,343,3
T. min. assoluta (°C) −8,7
(1968)
−7,0
(1932)
−7,0
(1949)
−3,2
(2003)
0,5
(1945)
7,3
(1962)
10,6
(1969)
9,3
(1949)
6,0
(1931)
3,0
(1936)
−2,8
(1973)
−7,0
(1941)
−8,7−7,07,3−2,8−8,7

Storia



Testimonianze archeologiche


L'area di Altamura è stata agli inizi abitata dai Peuceti, di cui sono stati ritrovati solo alcuni reperti archeologici di patrimonio locale o nazionale, a causa di una commercializzazione illegale di essi, e con conseguente perdita, testimoniata da autori e documenti del Settecento e dell'Ottocento.

Domenico Santoro, ad esempio, afferma che almeno fino al 1688 c'erano, sulla via Tarantina (via Carpentino), molte urne funerarie vicino a una fonte detta "Putida" (che conserva tale nome). Di queste urne non vi è più traccia, secondo quanto riportato dagli studiosi Tommaso Berloco ed Elena Silvana Saponaro.[12][13] Ciò conferma l'esistenza di una sorta di mercato nero durante il XIX secolo, e che i reperti (vasi, monete o medaglioni) non erano sufficientemente tutelati. Anche Pietro Viti fornisce informazioni dettagliate su tali ritrovamenti.[13] Cesare Orlandi (1770) parla di ritrovamenti archeologici sia nelle vicinanze sia all'interno del perimetro delle mura megalitiche di Altamura.[14]


I toponimi Petilia, Altilia e Murum


Non vi sono documenti storici che indichino con sicurezza il nome originario della città di Altamura prima dell'anno 1000. Nei secoli passati si sono tramandate informazioni fuorvianti che attribuivano ad Altamura gli antichi nomi di Petilia e Altilia. Tali ipotesi sono state difese da Domenico Santoro (1688) e dal sacerdote D. Vitangelo Frizzale (1755), mentre sono state in seguito del tutto rigettate da Ottavio Serena (1880) in quanto infondate[15], ergo esse non trovano ancora oggi conferma. La principale ragione dietro la confutazione risiede nell'assenza di fonti attendibili, quali ad esempio nomi su mappe oppure documenti commerciali relativi all'alto medioevo, che attestino uno dei suddetti toponimi per Altamura.[16]

Nella tavola peutingeriana compare solo il toponimo Sublupatia, che presuppone l'esistenza di una città chiamata Lupatia. I toponimi Sublupatia o Lupatia potrebbero essere validamente attribuiti anche alla città di Altamura. Alcuni studiosi hanno desunto che potesse esserci stata anche una Lupatia, essendo riportata la Sublupatia, sebbene il toponimo Lupatia non sia riportato. Secondo altri studiosi il toponimo Sublupatia (o Lupatia) si riferirebbe invece alla limitrofa città di Santeramo in Colle[17][18] oppure all'antico insediamento di Jesce, che verosimilmente era vicino al tracciato della via Appia.[19]

L'itinerario antonino riporta, invece, a SE di Silvium, oltre a Sublupatia, anche la stazione di Blera, un luogo "di incerta identificazione".[17]

Sebbene il toponimo Lupatia non sia riportato nei due itinerari sopracitati, il toponimo è citato dall'Anonimo ravennate (età bizantina)[20] e dal cosmografo Guidone nella sua opera Geographica (pieno medioevo).[21][22]

Tavola peutingeriana. L'immagine mostra i Balcani, l'ex-Jugoslavia, l'Adriatico con l'isola di Cefalonia, la Puglia, la Calabria, la Sicilia e la costa libica di fronte
Tavola peutingeriana. L'immagine mostra i Balcani, l'ex-Jugoslavia, l'Adriatico con l'isola di Cefalonia, la Puglia, la Calabria, la Sicilia e la costa libica di fronte

Nel corso del Novecento, lo studioso Giuseppe Lugli rintracciò, utilizzando la tecnica allora innovativa della fotogrammetria, quello che probabilmente era il percorso della via Appia da Gravina in Puglia fino a Taranto. In precedenza era infatti noto e studiato solo il percorso che si svolgeva sugli attuali Lazio e Campania. Lugli, analizzando le fotogrammetrie della zona, notò il tragitto di un tratturo chiamato la "Tarantina", il cui percorso portava i segni di una precedente centuriazione e che, secondo Lugli, era ciò che restava della via Appia (considerato che i percorsi delle antiche arterie romane continuarono a essere usati nel corso del Medioevo). A conferma di ciò, vi è anche la presenza di ingenti ritrovamenti archeologici in quella zona (tra i quali l'antico insediamento di Jesce).[23][24]

Analizzando le distanze riportate nell'Itinerario antonino, Lugli ha anche assegnato i toponimi Blera e Sublupatia rispettivamente a Murgia Catena e a Taverna (tra masseria S. Filippo e masseria S. Pietro). Cionondimeno, il toponimo Murgia Catena definiva un'area molto vasta, tale da non consentire una definizione univoca della stazione della via Appia. Luciano Piepoli, in seguito, sempre basandosi sulle distanze fornite nell'Itinerario antonino e su recenti rinvenimenti archeologici, ha proposto di assegnare al toponimo Silvium la zona "Santo Staso", prossima a Gravina in Puglia, a Blera l'area di Masseria Castello e a Sublupatia l'area di masseria Caione.[23][24]


Petilia

Domenico Santoro (1688) documentò, nella sua opera, l'attribuzione del toponimo Petilia ad Altamura sulla base di alcune testimonianze di autori latini e di traduttori del suo periodo, che tuttavia non lasciavano identificare correttamente la posizione dell'abitato. Vi è anche una citazione dello storico Strabone, il quale la definì "posta a capo dei Lucani".[25]. Lo storico greco, nella sua opera Geografia, confonde spesso la Petilia lucana con la Petelia situata nell'odierna Calabria (forse l'odierna Petilia di Policastro, anche detta Belcastro, oppure Strongoli). Secondo gli studiosi moderni, la Petilia lucana (quella tra le due che si credeva essere Altamura) andrebbe più propriamente identificata con i ritrovamenti archeologici rinvenuti sul Monte della Stella.[26]

Ottavio Serena, nella sua Storia di Altamura (rimasta incompiuta), rigetta il toponimo Petilia, e rintraccia in Raffaele Maffei il primo autore di una certa autorevolezza che ipotizzò che Petilia potesse essere stato l'antico nome di Altamura, non essendoci fonti precedenti che attestino il toponimo. L'ipotesi sul toponimo Petilia sarebbe stata poi ripresa come verità da altri scrittori per via dell'autorevolezza di cui Maffei godeva ai suoi tempi.[27]

Nelle traduzioni latine del Quattrocento e Cinquecento veniva spesso fatto riferimento ad Altamura nelle note quando si parlava di Petilia. Nella traduzione della Geografia di Claudio Tolomeo di quel periodo (tradotto da Girolamo Ruscelli), il termine Petilia era tradotto in Italiano con "Petilia, oggi Altamura"[28], nonostante le coordinate fornite da Tolomeo puntassero inequivocabilmente verso la Calabria (riferendosi quindi a Petelia e da identificarsi forse con Petilia di Policastro oppure Strongoli), come anche Vitangelo Frizzale (1755) fece notare.[29][30][31] Leandro Alberti fu il primo a confutare l'ipotesi che Petilia fosse Altamura nella sua Decrittione [sic] di tutta Italia (1550).[27]


Altilia

La ricerca di origini mitologiche per una città era molto comune nell'antichità e nell'alto medioevo e da questo sarebbero scaturite le leggende sui mirmidoni e sulla sua regina Altea, fondatrice della città, chiamata Altilia. Secondo un'antica leggenda[32], il primo nucleo abitativo fu fondato col nome di Altilia o Alter Troia. Tale leggenda ha avuto una vasta fama nelle epoche successive (ad esempio, l'appellativo "Altiliensis" era usato per altamurani illustri, come ad esempio Massimo Santoro Tubito) e la si ritrova in iscrizioni e testi latini.

L'iscrizione sul portale della chiesa di San Lorenzo sembrava essere la più antica prova della validità storica della leggenda, dal momento che conteneva esplicito riferimento ai mirmidoni, la cui regina era Altea. Domenico Santoro (1688) fu il primo autore che addusse l'iscrizione sul portale a sostegno della validità del nome Altilia, affermando che la chiesa e l'iscrizione risalivano a prima dell'anno Mille e pertanto anche la leggenda doveva essere antica. Ottavio Serena confutò le osservazioni di Domenico Santoro e postdatò di molti secoli la costruzione della chiesa e l'iscrizione.[33]

Iscrizione sul portale della chiesa di San Lorenzo (si notino il giglio angioino e la rosetta degli Orsini Del Balzo, principi di Altamura dal 1392 al 1486).
Iscrizione sul portale della chiesa di San Lorenzo (si notino il giglio angioino e la rosetta degli Orsini Del Balzo, principi di Altamura dal 1392 al 1486).

Il toponimo Altilia compare per la prima volta in un atto del 1299 ove vi è la testimonianza di un ottantenne di nome "Sire Mundea di Gravina", il quale afferma di aver sentito dai suoi avi che la città si chiamava anticamente Altilia quando era occupata dai Saraceni.[34][35]

A tal proposito, Ottavio Serena riconduce la nascita della leggenda e del toponimo Altilia all'opera di qualche erudito "de' mezzi tempi" (Alto Medioevo), il quale, forse sulla base dei reperti archeologici ritrovati nell'area, avrebbe fatto risalire la città ai leggendari mirmidoni e alla sua leggendaria regina Altea e la chiamò Altilia forse rifacendosi al toponimo Altamura. A conferma di ciò, il diploma del 1243 della fondazione di Altamura afferma che quella terra si sarebbe chiamata "ab antico" Altamura, ossia già si chiamava Altamura da parecchio tempo.[36] Purtuttavia Ottavio Serena sembra riconoscere una certa validità al toponimo Altilia, riconoscendo che non ci sarebbe contraddizione tra l'informazione di Sire Mundea e il diploma del 1243, la prima facendo riferimento a un tempo più antico della seconda.[36]

Lo storico locale Tommaso Berloco (1985) accetta pienamente la confutazione fatta da Ottavio Serena per il toponimo Petilia, ma sembra anche mostrare delle riserve per quanto riguarda il toponimo Altilia. Tommaso Berloco elogia il lavoro critico di Ottavio Serena, frutto della nuova mentalità positivista e scientifica dell'Ottocento, ma sulla questione del toponimo Altilia Tommaso Berloco sembra rimproverare a Ottavio Serena un "eccesso di positivismo" dato che il toponimo Altilia avrebbe delle basi un po' più solide e potrebbe essersi tramandato oralmente attraverso i secoli, sebbene le narrazioni di Altea e dei Mirmidoni siano puramente leggendarie e da rigettare.[37]

A tal proposito, il cronista di corte Pseudo Jamsilla (1258-1266) nel narrare le gesta di Federico II di Svevia cita le città da lui fondate e, tra queste, cita una certa Alitea, posta dall'autore in Calabria. Non avendo l'autore citato Altamura ed essendo Altamura stata fondata da Federico II di Svevia, è stato ipotizzato che Alitea potrebbe riferirsi alla città di Altamura, oppure potrebbe trattarsi di un'altra città calabrese, come ad esempio Altilia.[38]


Murum

Da alcuni documenti notarili della città di Gravina dell'inizio del XIII secolo, si evince l'esistenza, nella zona interessata dall'attuale Altamura, di un piccolo centro chiamato Murum[39]. Detto toponimo si riferiva alla cinta muraria della città (mura megalitiche), i cui ruderi sono oggi visibili ed integrati nei vari edifici.[39].


Federico II e i feudatari altamurani (1232-1799)


L'imperatore Federico II nella visita del 1232 vide i ruderi di una città antica e decise di rifondarla costruendovi anche una basilica dedicata a Santa Maria Assunta, la cui facciata originaria si rivolgeva verso Gravina. La rifondazione di città dell'antichità abbandonate è un motivo ricorrente nelle città di nuova fondazione di Federico II di Svevia.[40]

La città fu ripopolata con gente che fu costretta a trasferirsi da altre regioni, e lo stesso Sire Mundea de Gravina racconta di aver visto piangere molti di coloro che vi si trasferirono.[41] Inoltre, nei primi anni, la città era costantemente presidiata da ufficiali e uomini d'armi del re per assicurarsi che i nuovi abitatori vi restassero e soprattutto per proteggerli dalle incursioni frequenti dei vicini, che avendo perso la loro terra intendevano riprendersela.[40]

Federico II chiamò, per abitare la città, gente anche dai paesi vicini, compresi greci ed ebrei delle zone del suo regno, concedendo franchigie e privilegi speciali ovvero la facoltà di coltivare la terra e ricostruire le case senza pagare le tasse, dividendo di fatto la città in quattro quadranti: greco, saraceno a est e latino e ebraico a ovest. Assegnò alla nuova città territorio separato e disgiunto dalle diocesi confinanti, con privilegio spedito in Melfi nel settembre 1232. Conferì il titolo di arciprete a Riccardo da Brindisi. In seguito fu emanata anche una bolla del papa Innocenzo IV ad Avignone nel 1248. Ferdinando Ughelli nel Seicento dubitava su questa fondazione, attribuendola piuttosto al vescovo di Gravina tra il 1300 e il 1301. In realtà tra i vescovi di Gravina e gli arcipreti di Altamura ci sono sempre state profonde controversie, poiché i primi volevano esercitare giurisdizione su Altamura, che invece è stata esentata da Federico II. Infatti Clemente V nella bolla del 1307 confermò l'unione che già il re Carlo II aveva operato, dell'arcipretura di Altamura con la tesoreria della Basilica di San Nicola di Bari. La chiesa fu successivamente distrutta da un incendio e la successiva ricostruzione ne modificò la posizione della facciata, che fu rivolta verso est.[39]

Il re Carlo I d'Angiò nel 1271 concedette Altamura a Ludovico de Bellojoco, e poi al giurista Sparano da Bari. Fu feudo di Errico de Poheriis o de Poherio e poi del conte di Minervino Giacomo Arcuzio di Capri alla fine del Trecento. Nel 1463, lo stemma comunale fu sormontato dalla corona, per volere del re Ferrante d'Aragona; la città successivamente divenne feudo di varie famiglie nobiliari, a partire dagli Orsini Del Balzo e dei Farnese (1538-1734), committenti di numerosi palazzi e chiese. Gli Orsini del Balzo la ottennero nel 1482. Fu concessa a Pirro del Balzo duca di Venosa dal re Ferrante il 16 ottobre 1482, divendendo primo Principe di Altamura. Con ogni probabilità Pirro fu presente a Melfi, nella primavera del 1485, al matrimonio di Troiano Caracciolo con Ippolita Sanseverino, a quello che fu il primo atto della congiura dei baroni contro il re. Nell'autunno anziché recarsi in Abruzzo a fronteggiare Giovanni della Rovere, che aveva invaso le terre del Regno, rimase in Puglia, dove si impadronì di Spinazzola, Genzano, Barletta; ma Ferrandino d'Aragona riuscì a recuperare le terre perdute ed anche Acerra ai danni di Pirro. Nei primi di settembre del 1486 Pirro si sottometteva formalmente al re, ma subito dopo fu tra i baroni che giurarono di continuare la lotta contro il sovrano. Alfonso II d'Aragona allora conquistò Venosa e Pirro prese la dura decisione di sottomettersi a Ferrante (18 dicembre 1486). Ma i baroni continuavano a tramare contro il sovrano. Pirro si sentiva forte del legame con la corte (la figlia Isabella aveva appena sposato Federico d'Aragona, fratello del re) e si accordò con Roberto Sanseverino, principe di Salerno, per un complotto decisivo che avrebbe preso le mosse da Roma. Ma la mancanza di determinazione gli impedì di partire: Pirro fu arrestato insieme con numerosi altri baroni il 4 luglio 1487 e rinchiuso nel Castelnuovo di Napoli, da dove non uscì più. Tutte le sue proprietà furono confiscate e finirono nelle mani del genero Federico d'Aragona, che si proclamò Principe di Altamura. Essendo Isabella (1468-1533), figlia di Pirro, divenuta moglie del re di Napoli Federico, alla morte del padre nel 1491 divenne 3ª principessa di Altamura, dopo che lo era già stata la sorella Isotta Ginevra (1460-1530) prima di lei. Nel 1506 Ferdinando il Cattolico, subentrato re di Napoli durante le Guerre d'Italia, la donò a Onorato Gaetano.

Nel 1531, dopo la conquista spagnola della Puglia, i cittadini ne riscattarono l'autonomia amministrativa, pagando alla Corona di Spagna la somma di 20.000 ducati.[42]. Nel 1538, ridotta sul lastrico per i debiti, la Città si vendette a Ottavio Farnese, duca di Camerino, genero di Carlo V. Fu poi dote di matrimonio di Margherita d'Austria, e in questo periodo si registrò una notevole espansione al di fuori delle mura cittadine.

Nel 1647 l'insurrezione di Masaniello a Napoli coinvolse molte altre città del regno in un moto contro la feudalità; tra queste Altamura, che si era opposta con decisione ai tentativi di riconquista da parte di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona, il potente conte di Conversano. In quell'occasione, Altamura aderì alla Repubblica Napoletana e per un breve periodo si autogovernò. Nel 1748 Carlo VII di Napoli vi fondò una università[43]: un difficile percorso di affermazione, tra le prime in assoluto in tutta l'Italia Meridionale.

Alla fine del XVIII secolo, e per quasi tutti gli anni novanta, l'antica nobiltà di Altamura era ancora molto potente, sia come censo che per la notevole influenza che aveva alla corte di Napoli; illuminante è l'episodio dell'aprile del 1797. I rappresentanti dei nobili altamurani, con le loro sollecitazioni riuscirono a modificare il programma del Re, allora in visita a Gravina, quasi costringendolo ad una imprevista permanenza a Altamura. La città fu per l'occasione non solo riccamente addobbata, ma sistemata anche nell'accesso e rifacendo larghi tratti di strada.[44]


Dalla Rivoluzione altamurana al Regno d'Italia (1799-1861)


Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione altamurana.

Ma i tempi mutano rapidamente; nel 1799, solo 10 anni dopo l'accendersi della Rivoluzione francese, venne piantato l'Albero della libertà e proclamata la repubblica.

Altamura accolse con entusiasmo le nuove idee giacobine, con sporadiche manifestazioni di diseredati; l'antica nobiltà fu facilmente isolata e in parte incarcerata, tuttavia anche se assai scarsi nel numero i rappresentanti della vecchia classe dirigente conservavano la loro potenza economica e politica. La città divenne il secondo cantone del dipartimento del Bradano, amministrato dai commissari governativi Don Nicola Palomba e Felice Mastrangelo. Il sogno di libertà durò perciò molto poco: giunsero le truppe della Santafede[45], guidate dal cardinale Fabrizio Ruffo, alla riconquista della città. Il 10 maggio dello stesso anno, l'esercito filoborbonico entrò in città, saccheggiandola e ristabilendo al potere la nobiltà.

I corpi dei malcapitati furono gettati nei sepolcreti della chiesa, tra i gemiti dei moribondi e le grida dei feriti, tanto che, alcuni di loro furono salvati il giorno seguente dall'arrivo dei vincitori.[46] Da allora Altamura ebbe il nome "Leonessa di Puglia" per il coraggio dimostrato durante la ribellione contro i Borboni[16][47][48].

Il Palazzo in cui era ospitata la Corte d'Appello di Altamura (1808-1817) (sull'omonima via Corte d'appello)
Il Palazzo in cui era ospitata la Corte d'Appello di Altamura (1808-1817) (sull'omonima via Corte d'appello)

Palazzo Viti ospitò, dal 1808 al 1817, la Corte d'Appello di Altamura, che serviva i territori di Terra di Bari, Basilicata e Terra d'Otranto.

Nel 1848 scoppiarono rivolte sotto la guida di Domenico Tranaso, notaio a favore dell'Unità d'Italia. La Guardia Nazionale fu espulsa dalla città e le truppe della vicina Bari furono schierate per riprendere il controllo di Altamura. Tranaso fu arrestato e le rivolte furono represse.


Monumenti e luoghi d'interesse


Interno della cattedrale
Interno della cattedrale

Architetture religiose


Piazza Duomo della Cattedrale
Piazza Duomo della Cattedrale

Chiese in disuso o non più esistenti


Architetture civili



Siti archeologici



Società



Evoluzione demografica


Prima del 1800, la popolazione della città di Altamura è cresciuta secondo il seguente andamento[61]:

Abitanti della città di Altamura prima del 1800[61]
AnnoPopolazione (abitanti)
14153605
15327505
15459385
156110605
159513445
162713445
164813445
166913155
175110845
178918000 secondo l'Alfano, 24000 secondo il Giustiniani[62]
179116405 secondo l'economista e consigliere reale Giuseppe Maria Galanti[63]

Abitanti censiti[64]


Etnie e minoranze straniere


Gli stranieri residenti ad Altamura al 31 dicembre 2019 erano 3 502, pari al 4,96% della popolazione complessiva. Le comunità più numerose sono[65]:


Cultura



Istruzione



Biblioteche


Scuole


Musei


Media



Stampa


Radio


Televisione


Teatro


Cinema


Sono stati girati ad Altamura alcuni lungometraggi, quali:


Cucina


La cucina altamurana offre diversi piatti, quali:[76]


Paste fresche e prodotti della panetteria, pasticceria

Il pane di Altamura è prodotto solo all'interno della zona d'origine con grano raccolto esclusivamente dai dintorni. Ogni forma è garantita dal Consorzio di Tutela.[79]

Durante gli anni del dopoguerra, il pane veniva preparato dalle massaie nelle proprie case (con dosi settimanali di diversi kg) e consegnato ai fornai, che passando casa per casa, raccoglievano le pagnotte. Prima di cuocerle ad ogni pagnotta veniva impresso il marchio della famiglia che aveva preparato il pane e una volta cotto veniva caricato su un carretto trainato da un mulo e riconsegnato.


Carni fresche

U cutturidde e la pecora alla rezzaule sono due piatti tipici a base di carne ovina. U cutturìdde è un lesso di agnello e varie erbe selvatiche, come il finocchietto selvatico, e piselli. Un piatto simile viene anche fatto a Venosa e a Tricarico dove si suole, per questa preparazione, usare carne di pecora condendola anche con salsa di pomodoro e peperoncino piccante.[80] La péchere alla rezzaule è, invece, composta da carne pecorina con aromi e verdure selvatiche, cotta lentamente in anfore di terracotta e in forno a legna.


Prodotti vegetali


Bevande alcoliche, distillati, liquori

All'olfatto meno esperto è possibile riconoscere solo una parte di tutti questi profumi, tra i quali spicca la cannella. Si abbina molto bene con la tradizionale pasticceria secca altamurana, a base di mandorle.


Eventi



Dialetto


Ad Altamura si parla uno dei dialetti pugliesi centrali. Tratti distintivi del dialetto sono:

Ha ricevuto molte influenze dal vicino dialetto di Matera e dalla vicina Gravina in Puglia e più in generale dalla fascia del dialetto barese. Un poemetto del Seicento in questo dialetto, con elementi dell'italiano arcaico, è il Capitolo di S. Iacopo[85].


Geografia antropica



Urbanistica


All'interno della cinta muraria si sviluppa il centro storico, avente una forma circolare, con strade e vicoli stretti che si incontrano alla Cattedrale, situata al centro della città. La strada principale che "taglia" il centro in due parti, delimitate da Porta Matera e Porta Bari, è detta Corso Federico II di Svevia.

Gli interventi urbanistici più significativi, che caratterizzano la città oltre le mura, sono viale Martiri 1799, via Vittorio Veneto, corso Vittorio Emanuele e il collegamento, dopo la costruzione della ferrovia, del centro storico con la stazione.

La strada principale per le entrate è la SS96, che funge da parziale circonvallazione (oggi allargata parzialmente a quattro corsie e comunicante con la SS99 che porta a Matera); altre strade principali sono via San Pio da Pietrelcina, che collega via Gravina a via Corato, via Mura Megalitiche che collega via Santeramo a via Bari incrociando via Cassano, e strade di recente costruzione che collegano via Corato a via Vecchia Buoncammino passando dalla Stazione Ferroviaria.


Economia


L'economia della Puglia tocca la città di Altamura, che presenta un'economia sviluppata e diversificata.

L'agricoltura è sempre stata una delle attività principali della città: infatti il paese è noto per la produzione di cereali. Di pari passo alla produzione di cereali si è sviluppata una ricca industria di trasformazione del grano testimoniata dalla presenza di molini di medie e grosse dimensioni che fanno di Altamura uno dei poli nazionali della produzione di semole e farine. La qualità del grano, unita alla tradizione cittadina per la produzione del pane e dei prodotti da forno, hanno reso la città famosa in Italia. Infatti il pane di Altamura è stato il primo prodotto in Europa riconosciuto col marchio DOP nella categoria merceologica Panetteria e prodotti da forno[86].

Di grande rilievo è l'industria del salotto che per anni è stato il settore trainante dell'economia altamurana. Infatti la città di Altamura, assieme a Santeramo e Matera, fa parte del "triangolo del salotto"[87]. Nonostante la crisi degli ultimi anni, dovuta essenzialmente alla delocalizzazione della produzione in paesi in via di sviluppo, il salotto rappresenta ancora uno dei settori più importanti per il territorio.

Da segnalare anche le potenzialità del settore turistico, che nonostante la presenza di siti importanti notevoli quali le orme dei dinosauri, l'uomo arcaico di Lamalunga e il borgo medievale della città antica, stenta a decollare e a trovare spazio tra le attrattive turistiche regionali, sebbene Altamura sia riconosciuto quale comune ad economia prevalentemente turistica dalla regione Puglia[88].


Infrastrutture e trasporti



Strade


Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della città metropolitana di Bari.

Altamura è crocevia di molte strade provinciali e statali; tra le più importanti:


Ferrovie


La stazione RFI era toccata dalla linea Rocchetta Sant'Antonio-Gioia del Colle; la limitrofa stazione FAL è punto di incontro tra la tratta Bari-Matera e la tratta Altamura-Potenza.

Altre fermate della FAL sono la Stazione di Pescariello e la stazione di Marinella.


Mobilità urbana


Il trasporto pubblico all'interno della città è gestito dalle società Autolinee Marino, STP e principalmente FAL; si articola su quattro linee circolari, che toccano tutti i punti più importanti della città, comprese le periferie.[89]


Aviosuperfici


Nel territorio comunale è presente l'Aviosuperficie Ceraso.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 settembre 1988 29 giugno 1990 Michele Dibenedetto DC Sindaco [90]
29 giugno 1990 25 settembre 1990 Fabio Perinei PCI Sindaco [90]
25 settembre 1990 27 febbraio 1992 Raffaele Crivelli PCI / PDS Sindaco [90]
27 aprile 1992 24 giugno 1993 Giuseppe Giove DC Sindaco [90]
24 giugno 1993 14 maggio 2001 Vito Plotino MSI-DN / AN Sindaco [90]
14 maggio 2001 16 novembre 2004 Rachele Popolizio L'Ulivo Sindaco [90]
16 novembre 2004 5 aprile 2005 Luigi Varratta - Commissario [90]
5 aprile 2005 22 giugno 2015 Mario Antonio Felice Stacca FI / PdL Sindaco [90]
22 giugno 2015 12 luglio 2017 Giacinto Forte (dimesso per indagini) Indipendente
di centro-destra
Sindaco [90]
12 luglio 2017 1º agosto 2017 Enzo Rifino Indipendente
di centro-destra
Sindaco [90]
1º agosto 2017 21 febbraio 2018 Rachele Grandolfo - Commissario [90]
21 febbraio 2018 25 giugno 2018 Vittorio Lapolla - Commissario [90]
25 giugno 2018 in carica Rosa Melodia Indipendente
di centro-sinistra
Sindaco [90]

Stemma


Descrizione con il rosso, sormontato da una corona regia in oro, con il sottostante motto di Federico II di Svevia: "Federicus me reparavit"[91].


Gemellaggi



Sport



Calcio


L'Altamura vincitore del Campionato Interregionale 1988-1989
L'Altamura vincitore del Campionato Interregionale 1988-1989

La squadra calcistica storica della città è stata l'Unione Sportiva Altamura, che militò per cinque anni nel professionismo negli anni novanta e fu sciolta nel 2015. Attualmente, nella stagione 2021-2022 gioca in serie D l'ASD Team Altamura. Le altre formazioni calcistiche sono il Football Altamura, che disputa il campionato di Seconda Categoria Puglia (girone B), e l'ASD New Sport Altamura, militante in Terza Categoria Puglia.

L'ASD Pellegrino Sport Altamura è una società attiva nel calcio A5 e al momento disputa il campionato di Serie C2 (girone A).

La Soccer Altamaura di calcio A5 femminile nell'anno 2020-2021 raggiunge la promozione in A2 (girone C).


Pallacanestro


Le società di pallacanestro che hanno sede nel comune sono l'ASD Libertas Basket Altamura[93], militante nel Campionato di Serie C Gold 2021-22, l'ASD Federiciana Pallacanestro Altamura e l'ASD Virtus 1987 Pallacanestro Altamura[94], attive a livello dilettantistico e giovanile.


Altri sport


Tra le squadre di pallavolo l'Enfoservice Altamura, militante durante la stagione 2021-22 nel girone B di Serie C maschile, e la Biscò Leonessa Altamura, che gioca nel campionato di Serie C femminile 2021-22 (girone B). La Jogging Volley Altamura è stata attiva dal 1996 al 2008.

L'ASD Pallamano Altamura è una società che nella stagione 2021-22 disputa il campionato di Serie B di pallamano. Nella stagione 2009-10 ha raggiunto la serie A1.

Tra le società di atletica attive ci sono l'ASD Atletic Club Altamura, fondata nel 1993, e la Futur Atletica Altamura, fondata nel 2011.


Impianti sportivi


Tra i principali impianti sportivi ci sono:


Note


  1. Comuni pugliesi per altitudine, su Tuttitalia. URL consultato il 30 aprile 2018 (archiviato il 30 aprile 2018).
  2. Principali statistiche geografiche sui comuni, su istat.it. URL consultato il 2 agosto 2018.
  3. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Altamura", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2016, ISBN 978-88-397-1478-7.
    Luciano Canepari, Altamura, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  7. Copia archiviata, su youtube.com. URL consultato il 4 luglio 2020 (archiviato il 16 maggio 2020).
  8. Lista propositiva dell'UNESCO, su whc.unesco.org. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato il 6 dicembre 2008).
  9. Neve e gelo, Altamura isolata. Il sindaco chiama l'Esercito. Basilicata a -10. Bari imbiancata, su LaGazzettaDelMezzogiorno.it, 7 gennaio 2017. URL consultato il 18 luglio 2020 (archiviato il 27 gennaio 2021).
  10. Annali idrologici Protezione Civile sez. Puglia, su protezionecivile.puglia.it. URL consultato il 16 dicembre 2018 (archiviato il 17 dicembre 2018).
  11. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), su efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  12. storie-inedite, pp. 36-37 Si consultino anche le note.
  13. Elena Silvana Saponaro, Di alcuni vasi figurati rinvenuti in Altamura nell’Ottocento nelle relazioni all’Instituto di Corrispondenza Archeologica di Roma. URL consultato il 2 febbraio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  14. cesare-orlandi-primo, p. 399.
  15. storie-inedite.
  16. ALTAMURA - Cenni storici, su vitobarone.it. URL consultato il 6 aprile 2018 (archiviato il 12 settembre 2017).
  17. Copia archiviata (PDF), su emeroteca.provincia.brindisi.it. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato il 14 settembre 2016).
  18. http://www.centrostudilaruna.it/forumviewtopic.php?t=739[collegamento interrotto]
  19. pupillo-jesce, pagg. 6-7.
  20. Celia, Ecetium, Norbae, Veneris, Lupicia, Sublupacia, Blera, Silitum, Benusia, Ponti Aufidi, Aquilonia, Submurula
  21. Esetium, Norbe, Veneris, Lupicia, Sublupicia, Blera, Silitum, Venusium, Serica, quae nunc Asculus, Aquilonia, Subromula. Item civitas quae dicitur Pissandas
  22. pupillo-jesce, pag. 11.
  23. lugli-orientate.
  24. piepoli-2014.
  25. storie-inedite, p. 32.
  26. Strabo, Geography, BOOK VI., CHAPTER I., su perseus.tufts.edu. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato il 10 settembre 2020).
  27. storie-inedite, pp. 177-178.
  28. storie-inedite, p. 29.
  29. storie-inedite, p. 134.
  30. (EN) https://www.wdl.org/en/item/10664/ Archiviato il 17 agosto 2016 in Internet Archive.
  31. (EN) Ptolemy's World Map Archiviato il 28 aprile 2019 in Internet Archive.
  32. Copia archiviata (PDF), su emeroteca.provincia.brindisi.it. URL consultato il 15 aprile 2013 (archiviato il 6 giugno 2015).
  33. storie-inedite, p. 173.
  34. "audivit ab antiquoribus suis vocabatur idem locus Altilia quando erat locus Saracenorum", http://db.histantartsi.eu/web/rest/Iscrizione/55
  35. ‘De mandato Frederici imperatoris’. L’origine e il popolamento di Altamura nel secolo XIII, in: Herbert Houben / Georg Vogeler (Hgg.), Federico II nel Regno di Sicilia: realtà locali e aspirazioni universali..., Bari 2008, S. 149-172 | Cristina Andenna - Academia.edu
  36. storie-inedite, p. 171.
  37. storie-inedite, p. 28, nota 27.
  38. de-mandato, p. 150, nota 3.
  39. Notizie storiche della città di Gravina, Domenico Nardone
  40. de-mandato.
  41. de-mandato, p. 164.
  42. Analogo episodio si verificò negli stessi anni in Monopoli. La città nel 1531 dovette riscattare lo stato di città libera con la somma di 40.000 ducati (anche se invero la somma effettivamente pagata si limitò ad un semplice anticipo mai seguito dal saldo finale); l'evento viene però glorificato da tutti gli storici locali (vediLa Minopoli, o sia la Monopoli manifestata di Alessandro Nardelli, 1773, Monopoli e la Monarchie nelle Puglie di Luigi Finamore Pepe, 1897,Monopoli nel Medioevo e nel Rinascimento di Francesco Antonio Glianes, Istoria di Monopoli del primicerio G. Indelli e per la documentazione specifica i documenti de Il libro Rosso della Città di Monopoli
  43. "La diffusione delle scienze nell'Università degli Studi di Altamura" di Barbara Rauci Archiviato il 26 agosto 2017 in Internet Archive. brera.unimi.it, Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Napoli e INAF - Osservatorio astronomico di Capodimonte
  44. Cfr. Chierico, Ferdinando IV e Carolina in Altamura il 1797 in "Rassegna Pugliese" (1900). pp. 90 ss.
  45. Cfr. Lucarelli, La Puglia nel Risorgimento, cit. II, pp. 397-398.
  46. L'episodio è riportato con dovizia di documentazione nell'articolo di Francesco Maria de Robertis: “Altamura 1799: puro olocausto o ritorsione di precedente strage?” in Archivio Storico Pugliese LV 2002. Il de Robertis nota tra l'altro che il Palomba agì "senza alcun riguardo al proprio stato di sacerdote". Della stessa fonte è l'episodio dell'utilizzo nei cannoni, come proiettili per l'ultima disperata resistenza, delle monete dell'Erario Municipale, avendo ormai gli assediati esaurito tutte le munizioni.
  47. Città di Altamura, su comune.altamura.ba.it. URL consultato il 7 settembre 2010 (archiviato l'11 febbraio 2010).
  48. L'epiteto compare per la prima volta nel 1925 in un fascicolo di Giuseppe De Napoli dedicato ad Altamura. Esso sarà poi ripreso nei dépliant turistici della Pro Loco del 1973 e del 1994
  49. storia, su falagariostacca.it. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato il 9 febbraio 2015).
  50. Visita delegazione austriaca della "Croce Nera" ad Altamura, 11 aprile 2010. URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato il 15 gennaio 2021).
  51. Visita delegazione austriaca della "Croce Nera" ad Altamura, 11 aprile 2010. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato il 26 maggio 2015).
  52. Commemorazioni Per I Caduti E Per Falcicchio Archiviato il 26 maggio 2015 in Internet Archive.
  53. I CAMPI FASCISTI - Dalle guerre in Africa alla Repubblica di Salò, su campifascisti.it. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato il 23 agosto 2014).
  54. Denis Avey, Auschwitz. Ero il numero 220543, Newton Compton Editori, 10 novembre 2011, ISBN 978-88-541-3677-9. URL consultato il 25 ottobre 2017.
  55. The curious case of the "break into Auschwitz", su newstatesman.com. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato il 24 settembre 2014).
  56. Vedi "bollettino" della Società Paleontologica Italiana di Altamura: Altamura (Puglia) — Società Paleontologica Italiana Archiviato l'8 dicembre 2015 in Internet Archive.
  57. Nature, Human evolution: Neanderthal freed from stone, su nature.com. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato il 6 luglio 2017).
  58. CNN, Oldest DNA taken from Neanderthal fell into well, su edition.cnn.com. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato il 15 giugno 2019).
  59. Nell'estate del 2006 gli studiosi notarono la presenza, su stalattiti e anche su segmenti ossei, di formazioni verdastre, attribuibili all'ingombrate presenza delle attrezzature del progetto SARASTRO. Pertanto, su disposizione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, l'impianto fu completamente smontato e rimosso nel 2009.
  60. storie-inedite, p. 47.
  61. storie-inedite, p. 302.
  62. La popolazione altamurana risultò accresciuta fino a 24000 abitanti a causa dei repubblicani fuggiaschi di Puglia e Basilicata che avevano trovato rifugio ad Altamura. La notizia è confermata anche da Domenico Sacchinelli nelle sue Memorie (bolognese-zecher, pag. 24 e sacchinelli-memorie, pag. 161).
  63. bolognese-zecher, pag. 10, cifra fornita dall'economista Giuseppe Maria Galanti, consigliere di Ferdinando IV di Borbone, nel suo Relazioni di viaggio in Terra di Bari, Terra d'Otranto (1791). La data potrebbe non riferirsi all'anno 1791 (anno di scrittura della relazione), ma a qualche anno prima.
  64. Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 29-04-2022.
  65. Residenti stranieri: popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2019, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 7 settembre 2020 (archiviato il 6 agosto 2017).
  66. System, 'Vieni a scoprire l'Uomo di Altamura'. Inaugurazione Rete Museale: Palazzo Baldassarre Centro Visite di Lamalunga Museo Nazionale Archeologico di Altamura, su beniculturali.it. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2018).
  67. Laboratre, Portale Uomo di Altamura Rete Museale, su uomodialtamura.it. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato il 25 settembre 2018).
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  70. Sito web di Canale2, su canale2.it. URL consultato il 4 novembre 2009 (archiviato il 10 gennaio 2010).
  71. Sito web di Radio Altamura Uno, su radioaltamurauno.it. URL consultato il 18 giugno 2009 (archiviato il 4 marzo 2009).
  72. Storia del Teatro Mercadante | Teatro Mercadante Altamura, su teatromercadantealtamura.it. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2018).
  73. Il Teatro Mercadante riapre con il maestro Riccardo Muti, in AltamuraLife, 2014-12-12T11.37.05 GMT. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato il 25 settembre 2018).
  74. In dialetto "Da qui a là"
  75. Focaccia Blues, su focacciablues.it. URL consultato l'8 aprile 2009 (archiviato l'11 aprile 2009).
  76. Il sito che elenca i prodotti tipici dei comuni della Puglia, su tipicipuglia.it. URL consultato il 4 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2009).
  77. www.TipiciPuglia.it - Il portale dei prodotti tipici della Puglia
  78. Ricetta del Pane di Altamura, su laterradipuglia.it. URL consultato il 18 giugno 2009 (archiviato il 18 febbraio 2009).
  79. Consorzio tutela Pane di Altamura, su consorziopanedialtamura.it. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato il 2 giugno 2009).
  80. Agnello di primavera, ricetta di cucina: ingredienti, preparazione e suggerimenti
  81. La storia, su padrepeppe.it. URL consultato il 1º settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2017).
  82. Onofrio Bruno, Oreste Lionello chiude Festival Teatro, su notizie-online.it, febbraio 2018. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012).
  83. Edizione 2018 – Festival dei Claustri, su festivaldeiclaustri.it. URL consultato il 23 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2018).
  84. Federicus Festa Medievale - Altamura, dal 25 al 28 Aprile 2019, su federicus.it. URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato il 2 marzo 2021).
  85. Alberto A. Sobrero, Immacolata Tempesta, Puglia, profili linguistici, Laterza Edizioni Scolastiche, 2002, p.57; Pier Paolo Pasolini, Canzoniere italiano: antologia della poesia popolare, Volume 1, p.112 (ivi, p.959: il poemetto "... ci è pervenuto, nella sua totalità se non nella sua integrità, per via orale, per bocca cioè dell'ottuagenario Maino di Altamura che l'ha detto alla raccoglitrice Anna Tragni")
  86. (Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea L 181 del 19 luglio 2003)
  87. Francesco Clemente, Così hanno ucciso l'industria del divano in Puglia, 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2013).
  88. Altamura ufficialmente riconosciuta "città turistica", su AltamuraLife, 16 gennaio 2020. URL consultato il 16 gennaio 2020 (archiviato il 16 gennaio 2020).
  89. Trasporto pubblico urbano - città di Altamura (PDF), su comune.altamura.ba.it. URL consultato il 6 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2007).
  90. Copia archiviata, su amministratori.interno.it. URL consultato il 25 ottobre 2015 (archiviato il 7 gennaio 2017).
  91. Comuni-Italiani.it. URL consultato il 16 maggio 2009 (archiviato il 28 febbraio 2009).
  92. Pane Altamura, gemellaggio in Sicilia con Modica e Castellana Sicula, su Notizie On Line. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  93. Sito ufficiale della Libertas Altamura Basket Altamura, su libertasaltamura.it. URL consultato il 5 gennaio 2012 (archiviato il 15 aprile 2013).
  94. www.virtusaltamura.it - HOME, su virtusaltamura.it. URL consultato il 13 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2007).

Bibliografia



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[de] Altamura

Altamura ist eine italienische Stadt in der Metropolitanstadt Bari in Apulien mit 70.563 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019).

[en] Altamura

Altamura (/ˌæltəˈmʊərə/, Italian: [ˌaltaˈmuːra]; Barese: Ialtamùre) is a town and comune of Apulia, in southern Italy. It is located on one of the hills of the Murge plateau in the Metropolitan City of Bari, 45 kilometres (28 miles) southwest of Bari, close to the border with Basilicata. As of 2017[update], its population amounts to 70,595 inhabitants.[3]

[es] Altamura

Altamura es una localidad italiana de la provincia de Bari, región de Puglia, con 68.885 habitantes.[4]

[fr] Altamura

Altamura est une ville italienne d'environ 70 500 habitants située dans la ville métropolitaine de Bari dans la région des Pouilles.
- [it] Altamura

[ru] Альтамура

Альтамура (итал. Altamura) — город в Италии, расположен в регионе Апулия, подчинён административному центру Бари (провинция).



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