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Andria (/ˈandrja/ o /ˈandri.a/[4] ascolta[?·info], Àndrie, [ˈandrjə], o Iàndrie, [ˈjandrjə] in dialetto andriese[5]) è un comune italiano di 96 878 abitanti[1], capoluogo, insieme a Barletta e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Andria (disambigua).
Andria
comune
Andria – Veduta
Andria – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Barletta-Andria-Trani
Amministrazione
SindacoGiovanna Bruno (PD) dal 13-10-2020
Territorio
Coordinate41°13′54″N 16°18′30″E
Altitudine151 m s.l.m.
Superficie402,89 km²
Abitanti96 878[1] (31-8-2022)
Densità240,46 ab./km²
FrazioniCastel del Monte, Montegrosso, Troianelli, Punta di bosco spirito, Citulo, Posta di Grotte, Petrone, Le Palombe
Comuni confinantiBarletta, Canosa di Puglia, Corato (BA), Minervino Murge, Ruvo di Puglia (BA), Spinazzola, Trani
Altre informazioni
Cod. postale76123
Prefisso0883
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT110001
Cod. catastaleA285
TargaBT
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 377 GG[3]
Nome abitantiandriesi
Patronosan Riccardo di Andria, Madonna dei Miracoli
Giorno festivoterza domenica di settembre
Soprannomecittà dei tre campanili o città federiciana
Cartografia
Andria
Andria – Mappa
Andria – Mappa
Posizione del comune di Andria nella provincia di Barletta-Andria-Trani
Sito istituzionale

La città[6] ospita la sede legale e il consiglio della provincia, nonché la questura[7] della provincia di Barletta-Andria-Trani[8].

Simbolo della città è Castel del Monte, situato su una collina a 17 km dall'abitato all'interno del parco nazionale dell'Alta Murgia[9], uno dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO[10]. Ad Andria nasce e viene prodotta la burrata di Andria IGP.[11][12][13]


Geografia fisica


Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.
Murge in territorio di Andria e Castel del Monte
Murge in territorio di Andria e Castel del Monte
Tramonto sulle Murge andriesi
Tramonto sulle Murge andriesi

Territorio


La città è situata sul pendio inferiore delle Murge, a 151 m s.l.m. e a 10 km dal mare Adriatico. Ha una superficie di quasi 403 km²[14], che la rende il 18º comune italiano per superficie.

Nei pressi di Andria vi è una forte depressione carsica, o dolina chiamata Gurgo[15]. All'interno del Gurgo, le numerose grotte fungevano forse da ipogei, mentre la Grotta della Trimoggia era adibita al culto mariano[16]. Nel Gurgo il microclima permette una diversità varietale di piante non trascurabile e vi si può trovare anche lo stramonio[17].

Il territorio è connotato da alcune lame, incisioni paleotorrentizie in secca. La lama più importante è denominata Ciappetta-Camaggio ed è il letto di un antico fiume chiamato Aveldium[18]. Oggi è un canale di bonifica che si riversa nel Mar Adriatico, presso l'ex zona Paludosa di Barletta (Ariscianne).

12.000 ettari del territorio comunale sono inclusi nel Parco nazionale dell'Alta Murgia[9], istituito nel 2004.


Clima


Il clima è mediterraneo, con inverni quasi miti ed estati calde e secche, condizioni che determinano l'alternarsi di due stagioni favorevoli alla vegetazione, quali primavera ed autunno. La vegetazione comprende numerosissime specie selvatiche (pseudo steppa mediterranea) a cui si contrappongono vasti uliveti e vigneti.

La piovosità annua si aggira attorno ai 597 mm di pioggia[19].

Andria - Murge basse Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 10,511,414,719,825,031,832,733,430,022,815,712,111,319,832,622,821,7
T. min. media (°C) 4,24,36,08,512,316,218,819,016,212,48,65,84,88,918,012,411,0
Precipitazioni (mm) 61645842393021274768746619113978189597
Umidità relativa media (%) 78,477,175,172,069,165,261,663,670,777,379,379,478,372,163,575,872,4

Origini del nome


Esistono diverse ipotesi sulle origini del suo nome:


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Puglia.

«...alberi di ulivo, e vigneti, si spiegano, e par che fuggano mentre passi; indi il suon d'una squilla ti percote l'orecchio - eccomi in Andria - ecco Andria la ricca, Andria l'antichissima [...] Andria la ridente, dalle belle mandorle, dalle belle ulive»

(Cesare Malpica, Il giardino d'Italia)

Età antica


Lo Stemma

Descrizione dello stemma: "D'azzurro, al leone coronato all'antica d'oro, lampassato di rosso, rampante ad un ramo di quercia reciso, al naturale".[23]

Lo stemma di Andria raffigura un leone rampante ad un ramo di quercia, a testimonianza della presenza di querce nel territorio circostante[24].

Le prime tracce di insediamenti nel territorio di Andria risalgono al neolitico, sono infatti stati rinvenuti alcuni oggetti, coltellini di ossidiana ed armi litiche.

Nell'età successiva, nell'eneolitico, gli uomini abitavano alcune grotte scavate nel tufo.

Durante l'età del bronzo gli uomini iniziarono ad abitare in alcune costruzioni cilindriche dal tetto a cono simili ai trulli. Numerosi tumuli, sepolture costruite con pietre informi, sono stati rinvenuti in contrada S. Barbara, S. Lucia e Castel del Monte.

Laura basiliana di Santa Croce
Laura basiliana di Santa Croce

Nel 1000 a.C. gli Iapigi abitarono la Puglia, in seguito nell'VIII secolo a.C. vennero ad abitare i Peucezi. La nascita del primo agglomerato urbano viene fatta risalire alla seguente colonizzazione degli Ellenici. Vicino all'attuale Andria sorse Netium, città greca per lingua e civiltà, citata da Strabone nella Geografia Universale. A Netium si erano rifugiati in cerca di riparo alcuni profughi scampati alla distruzione di Canne nel 216 a.C. durante la seconda guerra punica. Decenni dopo Netium ebbe un declino e non rimasero che poche rovine dopo le lotte sociali tra Mario e Silla nell'88 a.C. Alcuni abitanti della città con molta probabilità si spostarono più a sud, sulla costa, dove fondarono Juve-Netium o Neo-Netium l'attuale Giovinazzo.

Sulla Tavola Peutingeriana viene indicata una città di nome Rudas, probabilmente la vecchia Netium greca, di sicuro una stazione sulla via Traiana[25]. I successivi insediamenti alto-medievali dei Longobardi e dei Bizantini, sorsero vicino alle rovine della vecchia Netium. Si hanno notizie di 12 casali, forse in origine ville rustiche, che ebbero in gran parte nomi di santi (Sant'Andrea, San Martino, Santa Caterina, Casalino e San Ciriaco, che si trovavano all'interno delle successive mura cittadine, e San Candido, San Vittore, San Pietro, San Valentino, San Lizio, San Lorenzo, Borghello, Trimoggia e Cicaglia, che restarono all'esterno di esse).

Nel 44 d.C. Pietro apostolo nel suo viaggio verso Roma evangelizzò Andria che nel 492 d.C. circa, divenne sede vescovile sotto papa Gelasio I[26]. In un documento del 915, Andria viene citata come villaggio (locus) dipendente da Trani.


Medioevo normanno e svevo


Il Portale della chiesa di Sant'Agostino costruita dai Cavalieri templari
Il Portale della chiesa di Sant'Agostino costruita dai Cavalieri templari
Porta Sant'Andrea
Porta Sant'Andrea
Castel del Monte
Castel del Monte
Morte di Jolanda di Brienne (1228)
Morte di Jolanda di Brienne (1228)

Nel 1046 fu sottratta al dominio bizantino da Pietro il Normanno, insieme a Trani e al resto del suo territorio e come altri centri (Barletta, Bisceglie e Corato) divenne una città fortificata, elevandola al rango di civitas[27], con dodici torri, tre porte e una rocca nel punto più alto.

Al figlio Pietro II venne riconosciuto il titolo di conte nel 1073. Ancora nell'XI secolo fu fondata sulle vicine alture delle Murge l'abbazia benedettina di Santa Maria del Monte.

Nel 1155 l'esercito siciliano di Guglielmo I di Sicilia fu decimato nei pressi di Andria[28] dall'esercito bizantino di Manuele I Comneno. In quella battaglia perse la vita, il conte di Andria Riccardo de Lingèvres, che fu ucciso sotto le mura della città[29][30][31].

L'ultimo dei conti normanni discendenti di Pietro fu il conte Ruggero, che combatté nel 1176 a Legnano con Federico Barbarossa.

Nel XIII secolo fu fedele al dominio svevo e fu residenza del re Federico II, che nei pressi fece costruire il celebre Castel del Monte[32] eletto a Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO[10], sul sito della precedente abbazia benedettina normanna.

Federico II di ritorno dalla sesta crociata, fece scolpire sulla normanna porta Sant'Andrea la celebre frase: «Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers.».

Ad Andria nacque suo figlio Corrado IV nel 1228, avuto con la moglie Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme, sepolta nella cripta della cattedrale di Andria, che morì appena sedicenne in seguito al parto.


Periodo angioino e aragonese


Torre dell'orologio
Torre dell'orologio
Campanile della chiesa di San Domenico
Campanile della chiesa di San Domenico

Sotto il dominio angioino Andria fu data in dote a Beatrice, figlia di Carlo II di Napoli e sposa di Bertrando del Balzo, conte di Montescaglioso, che risiedette nella città dal 1308 alla sua morte nel 1330. La città passò poi in eredità alla figlia Maria.

Ad Andria intanto Maria del Balzo vendette al padre Bertando la città. Papa Clemente VI incaricò Bertrando, che era anche gran giustiziere del regno, di investigare sulla morte di Andrea d'Ungheria[33]. Istituito il processo, Bertrando fece cadere la colpa su alcuni addetti alla casa reale escludendo le regina Giovanna I da qualsiasi responsabilità. Nel 1350 la città fu assediata e saccheggiata dalle forze di Luigi I d'Ungheria convinto della colpevolezza della regina Giovanna I.

In quei giorni un sacerdote, Oliviero Matusi, all'insaputa di tutti nascose il corpo di San Riccardo in un luogo sicuro all'interno della Cattedrale per far sì che gli Ungheresi non potessero trafugarlo. Il segreto fu tramandato per anni solo di padre in figlio da parenti del sacerdote.

Bertando del Balzo, che in occasione dell'assedio riparò ad Avignone presso Papa Clemente VI, morì improvvisamente nel 1357 a Napoli ove si era recato per affari di stato. La sua salma fu tumulata nella chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli.

In quell'anno gli succedette Francesco I del Balzo, suo figlio, che ottenne il titolo ducale e la città (1351). La moglie di Francesco I, Sveva Orsini, fondò in quegli anni il convento di San Domenico.

Dall'11 novembre 1420 fu duca del feudo Jacopo Caldora[34], che dovette possederlo per alcuni anni. Nel 1431 il ducato passò al nipote di Francesco I, Francesco II del Balzo. Dal 1434 al 1436 duca del feudo fu Berlingiero Caldora[35][36]. Nel 1438 venne rinvenuto il corpo del santo protettore della città, san Riccardo d'Inghilterra, che era andato disperso durante il precedente assedio: in memoria dell'episodio fu istituita una festa ("Fiera d'Aprile")[37] che si tiene tuttora dopo ormai quasi 600 anni, dal 23 al 30 di aprile.

Campanile di San Francesco in notturna
Campanile di San Francesco in notturna

Nel 1453, Pirro, figlio di Francesco II del Balzo, sposò a Castel del Monte Maria Donata Orsini, cugina di Isabella, moglie del re Ferrante d'Aragona.

Nel 1462 il principe di Taranto Giannantonio Orsini, non avendo avuto quali alleati nella lotta contro Ferrante d'Aragona Francesco e Pirro del Balzo, assediò Andria. Non riuscendovi a penetrare, l'Orsini fece scavare una galleria che passasse sotto le mura della città, ma il duca Francesco II scoperta la notizia fece scavare anch'egli una galleria in senso contrario. I nemici furono tutti catturati e rilasciati. Dopo 49 giorni di assedio il duca di Andria viste le gravi condizioni del suo popolo si arrese e tornò la pace tra i del Balzo e gli Orsini.

Francesco II, cognato del re di Napoli Ferrante d'Aragona, ottenne il titolo di gran connestabile del Regno di Napoli.

Il Duca nominato ambasciatore del Re presso la corte pontificia era presente durante l'insediamento di Pio II al soglio pontificio. Era anche presente insieme a Giacomo della Ratta alla Dieta di Mantova nel 1459 e li probabilmente intessé una serie di rapporti con principi ed intellettuali del periodo tra i quali Leon Battista Alberti[38]. Alla morte di Francesco II nel 1482, divenne duca il figlio Pirro del Balzo, il quale partecipò nel 1485 alla congiura dei baroni per cui venne messo a morte.

Quando la figlia Isabella del Balzo sposò ad Andria Federico d'Aragona[39], portò il ducato alla casa reale e il marito lo governò fino al 1496, quando divenne re di Napoli.


Età moderna


Passaggio tra Palazzo Ducale e la cattedrale
Passaggio tra Palazzo Ducale e la cattedrale
Andria disegnata da Pacichelli nel XVII secolo
Andria disegnata da Pacichelli nel XVII secolo
Palazzo Ducale
Palazzo Ducale

Nel 1503 nella piana fra Andria e Corato,precisamente in "Terra Quadrati" si svolse la famosa Disfida di Barletta, che opponeva gli italiani capeggiati da Ettore Fieramosca ai francesi. In mattinata i 13 cavalieri italiani pregarono nel cappellone della cattedrale di Andria. Dopo la conquista del regno di Napoli da parte di Ferdinando il Cattolico nel 1504, Andria venne assegnata al "Gran Capitano" Gonzalo Fernández de Córdoba e poi al nipote di questi, Fernando Consalvo II. Egli vendette la città nel 1552 a Fabrizio Carafa, I° duca di Andria e conte di Ruvo e parente di papa Paolo IV Carafa, che sistemò splendidamente il Palazzo Ducale. A questi succedette nel 1554 il figlio Antonio Carafa; la madre e il fratello, Vincenzo Carafa (che nel 1571 aveva partecipato alla battaglia di Lepanto), fecero edificare nel 1577 il convento dei Cappuccini. Al successore, Fabrizio Carafa si deve la costruzione del monastero dei Benedettini e della basilica di Santa Maria dei Miracoli, in seguito alla scoperta nel 1576 di un'icona ritenuta miracolosa[40].

Successivamente, nei secoli XVII e XVIII, la città rimase sempre sotto il dominio dei duchi Carafa, in continuo conflitto con il vescovo e il capitolo della Cattedrale, con il quale la famiglia divideva il possesso della maggior parte delle terre. L'epidemia di peste del 1656 ne decimò la popolazione mentre nel 1741 la città subì un'invasione di cavallette.

Nel 1797 la città ottenne di poter eleggere il proprio sindaco e nel 1799, al momento della Repubblica partenopea, fu assediata dall'esercito francese capitanato dal generale Jean-Baptiste Broussier e appoggiato dallo stesso conte Ettore Carafa. Si voleva annettere Andria alla Repubblica Partenopea, liberandola dal dominio Borbonico, ma la città rimase fedele ai Borbone. Nella battaglia, perirono circa 2000 persone da entrambe le parti. Successivamente, fallita l'idea della Repubblica, e mancata la rivoluzione, i Borbone fecero giustiziare i repubblicani napoletani di spicco, tra cui lo stesso Ettore Carafa ghigliottinato a Napoli il 4 settembre del 1799. Nel 1806 gli eredi dei Carafa vendettero il Palazzo ducale alla famiglia Spagnoletti Zeuli.

Per la sua fedeltà a Ferdinando IV ottenne il titolo di Città Regia. Sotto il governo napoleonico e i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat fu abolito il sistema feudale e soppressi molti conventi, mentre vennero aumentati i diritti elettorali.

Nel 1818 la diocesi si allargava alle città di Canosa, Minervino Murge e Montemilone, mentre la città viveva un periodo di sviluppo demografico e si espandeva al di fuori della cinta muraria.


Età contemporanea


Lo stesso argomento in dettaglio: Montegrosso (Andria).
Palazzo Ceci
Palazzo Ceci
I tre campanili che dominano la città
I tre campanili che dominano la città
Piazza Vaglio nel 1851, di Achille Vianelli
Piazza Vaglio nel 1851, di Achille Vianelli

Durante il Risorgimento vi ebbe sede la carbonara "Società degli Spettri" o "Tomba Centrale" e una sezione della Giovine Italia. Circa 100 uomini di Andria, guidati da Federico Priorelli e da Niccolò Montenegro, parteciparono alla spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi eletto in seguito Deputato del Regno presso il collegio elettorale di Andria[41][42][43][44]. Dopo l'annessione al Regno d'Italia il territorio fu teatro di azioni di brigantaggio: nel 1865 vi fu fucilato il capo-brigante Riccardo Colasuonno ("il Ciucciariello").

L'abolizione del latifondo e la confisca dei beni ecclesiastici diede impulso alla formazione di una borghesia terriera, sviluppando le produzioni agricole specializzate e un fiorente artigianato. Anche la città si accrebbe, vi furono edificate dimore signorili per i ceti emergenti e vi sorsero due piccole banche locali e le sedi di diversi partiti politici. Grazie allo sviluppo economico, Andria non fu particolarmente toccata dal fenomeno dell'emigrazione.

Nel 1851, l'artista Achille Vianelli realizzò un dipinto dedicato a Piazza Vaglio di Andria. L'opera fu presto dimenticata dall'opinione pubblica locale e custodita presso il Metropolitan Museum of Art di New York. Il 6 ottobre 2015 il reporter e documentarista Nicola Ferrara ritrovò il quadro nell'elenco delle opere esposte nel museo e rese pubblica l'immagine attraverso un documentario ad esso dedicato.[45][46][47]

Nel 1913, il primo maggio, ad Andria viene indetta dalle classi operaie la Festa del lavoro. Da segnalare che il produttore cinematografico Cataldo Balducci presenta il documentario “Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria" (indetta dalle classi operaie) che riprende la festa in 7 quadri, e si può - così - vedere il corteo che percorre via Cavour, via Ettore Fieramosca, piazza Vittorio Emanuele II, raggiunge via Garibaldi, la piazza ed il palazzo Municipale, Porta Sant'Andrea. Nel filmato appaiono il monumento a Federico II e il panorama della Città visto dal campanile di Via Carmine.[48]

Circa 800 andriesi perirono durante il primo conflitto mondiale, questi furono ricordati nel Monumento ai Caduti all'interno del Parco della Rimembranza inaugurato nel 1930.

Quattro podestà governarono Andria durante il Fascismo: Pasquale Cafaro, Ernesto Fuzio, l'onorevole Consalvo Ceci e Marco Jeva. Durante il regime fascista alcuni terreni (Montegrosso, Trojanelli) vennero suddivisi tra i reduci della prima guerra mondiale. Dopo l'armistizio del 1943 la città subì devastazioni da parte dei tedeschi, fino all'arrivo delle truppe alleate.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel marzo del 1946, a causa del rifiuto di una ditta locale di assumere quattro reduci, scoppiò una rivolta contadina, che vide il sequestro di alcuni proprietari terrieri e l'erezione di barricate. Ci furono scontri cruenti con le forze dell'ordine e sembrò che fosse stato trovato un accordo: ma al momento del discorso che doveva tenere il celebre sindacalista Giuseppe Di Vittorio fu sparato un colpo d'arma da fuoco, facendo rinascere i disordini: fu assaltato il palazzo della famiglia Porro, grandi proprietari terrieri della città e vennero linciate due anziane sorelle (Carolina e Luisa Porro)[49]. In seguito a tali fatti fu inviato l'esercito che riuscì a sedare la rivolta con una dura repressione. Si manifestò in quel periodo una crisi economica, in seguito alla quale diversi abitanti furono costretti ad emigrare.

A partire dagli anni cinquanta si ebbe una progressiva ripresa economica, favorita dall'inaugurazione nel 1965 della linea ferroviaria Bari-Barletta che metteva in comunicazione Bari con i comuni dell'entroterra del nord della provincia. Nel 2004 viene istituita la nuova provincia di Barletta-Andria-Trani (poi resa attiva dal 2009) la città abbandona la provincia di Bari anche se la città di Bari è sempre stata e continua ad essere un punto di riferimento per Andria e le altre città del nord barese (vedi anche la frequenza dell'Università da parte di tanti giovani).

Il 30 aprile 2011 il suo codice di avviamento postale passa da 70031 a 76123.

Il 12 luglio 2016, Andria balza alle cronache nazionali e internazionali a causa dell'incidente ferroviario, avvenuto nelle campagne tra Andria e Corato, che totalizzò 23 vittime e 57 feriti. Ad oggi rappresenta il più grave incidente mai accaduto sulle ferrovie pugliesi e uno dei più gravi nella storia delle ferrovie italiane.

Panorama di Andria

Monumenti e luoghi d'interesse


Lo stesso argomento in dettaglio: Castel del Monte e Cattedrale di Andria.
 Bene protetto dall'UNESCO
Castel del Monte
 Patrimonio dell'umanità
TipoArchitettonico
CriterioC (i) (ii) (iii)
PericoloNessuna segnalazione
Riconosciuto dal1996
Scheda UNESCO(EN) Castel del Monte
(FR) Scheda

Il centro storico della città è caratterizzato da un suggestivo e fitto dedalo di vie e stretti vicoli traboccanti di monumenti di grande pregio. Fuori dal centro abitato, in cima ad una collina, è collocato Castel del Monte[32], fatto realizzare nel XIII secolo da Federico II di Svevia, con l'unica trifora rivolta verso la città; il castello, simbolo della città e di tutta la Puglia, fa parte dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO[10] ed attrae un notevole flusso turistico. Castel del Monte è raffigurato sulla moneta italiana da 1 centesimo di euro[50].

Da ricordare inoltre:

Chiostro medievale di San Francesco
Chiostro medievale di San Francesco

Architetture religiose


Piazza Duomo, Cattedrale di Andria e sullo sfondo il campanile della chiesa di San Francesco
Piazza Duomo, Cattedrale di Andria e sullo sfondo il campanile della chiesa di San Francesco
Tomba di Jolanda di Brienne e di Isabella d'Inghilterra
Tomba di Jolanda di Brienne e di Isabella d'Inghilterra
Busto di Francesco II del Balzo 1470 ca. attribuito a Francesco Laurana custodito nel Museo diocesano
Busto di Francesco II del Balzo 1470 ca. attribuito a Francesco Laurana custodito nel Museo diocesano

Villa comunale "Giuseppe Marano"


Vista aerea della città. Sono ben visibili la Villa comunale Giuseppe Marano e lo Stadio Degli Ulivi.
Vista aerea della città. Sono ben visibili la Villa comunale Giuseppe Marano e lo Stadio Degli Ulivi.

La Villa comunale Giuseppe Marano di Andria è uno dei polmoni verdi più grandi della Regione Puglia. Sorge nella parte nord-est della città in un'area di 70000 . La villa venne promossa e ideata durante l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Marano e il 21 dicembre 1959, alla presenza del Senatore Onofrio Jannuzzi e di altre personalità dell'epoca, l'aria verde fu ufficialmente consegnata alla città con una cerimonia pubblica.

Il 2 giugno 2013, dopo i lavori di recupero e riqualificazione, la villa comunale viene ufficialmente intitolata dall'amministrazione guidata da Nicola Giorgino.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti dal 1861:


Etnie e minoranze straniere


Al 31 dicembre 2020 i cittadini stranieri residenti ad Andria sono 1 772, pari all'1,8% della popolazione[69][70], così suddivisi per nazionalità:

  1.  Romania, 1 050
  2.  Cina, 96
  3.  Nigeria, 62
  4.  Tunisia, 62
  5.  Marocco, 53
  6.  Algeria, 53

Lingue e dialetti


Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti della Puglia e Dialetto apulo-barese.
Diffusione del barese nella provincia di Bari e BAT:1) Dialetto barese orientale

2) Dialetto barese occidentale

3) Dialetto barese (fascia di transizione)
Diffusione del barese nella provincia di Bari e BAT:1) Dialetto barese orientale 2) Dialetto barese occidentale 3) Dialetto barese (fascia di transizione)

Il dialetto andriese è una varietà linguistica facente parte dei dialetti pugliesi centro-settentrionali. Andria parla il suo dialetto in barese orientale. In particolare, con quello di Bitonto, Bitetto, Bitritto e gran parte dell'entroterra delle Murge, esso costituisce una varietà del dialetto barese. Da rimarcare la presenza nel dialetto della parola nan (tipico dei dialetti murgiani) esempio di negazione (non), che si discosta seppur di una lettera dalla pronuncia nei dialetti dell'hinterland barese.


Religione


Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Andria e Museo diocesano (Andria).

Andria è sede vescovile. La diocesi di Andria (in latino Dioecesis Andriensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. Nel 2012 contava 138.000 battezzati su 141.006 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Luigi Mansi. La diocesi comprende i comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge.

Si ritiene che il primo vescovo fosse un inglese, “Richardus anglicus”, scelto da papa Gelasio I (492 circa)[26].

Riccardo II vescovo di Andria presenziò al concilio Lateranense III tenutosi durante il pontificato di papa Alessandro III.


Cultura



Istruzione



Biblioteche

La città dispone di due biblioteche principali. La Biblioteca Comunale è stata istituita nel settembre 1880 e nel 1941 è stata intitolata professor Giuseppe Ceci, studioso andriese: ha un patrimonio librario di circa 42.000 volumi, incluse 16 cinquecentine e altri 242 volumi antichi e 3000 CD/DVD. La biblioteca diocesana "San Tommaso d'Aquino" è ubicata presso il seminario vescovile.

Nel luglio 2020 Andria ha ottenuto il riconoscimento di "Città che legge" 2020-2021.[71]


Ricerca


Scuole


Università


Musei

I principali musei della città sono:


Media



Radio

Le uniche emittenti radiofoniche presenti nel comune sono:


Televisioni

Nel comune hanno sede due emittenti televisive:


Cinema


La cittadina Andriese e il suo territorio circostante sono stati utilizzati come location per le riprese di film e documentari:


Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina pugliese.

La gastronomia andriese conta numerosi prodotti profondamente legati ad antiche tradizioni contadine tra questi ci sono:

Le campagne andriesi sono ricche di oliveti. Capitale mondiale dell'olio extravergine di oliva, la produzione olivicola andriese riesce a produrre tanto olio quanto l'intera Toscana.[75]


Eventi



Economia


Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.
Andria, città dell'olio: la strada dell'olio extravergine di oliva
Andria, città dell'olio: la strada dell'olio extravergine di oliva

L'economia locale presenta un prodotto interno lordo pro capite pari al 71% della media europea, con un tasso d'attività della popolazione residente del 38%, allineato al dato regionale e inferiore a quello italiano. Il tasso di disoccupazione è leggermente inferiore a quello regionale (26% contro 29,9%) e quello di disoccupazione giovanile è significativamente più basso (42,5% contro 54,3%).

La struttura economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, dell'industria e del commercio. Andria è stata eletta dal ministero dello sviluppo economico come una delle 22 zone franche[83] italiane, questo dovrebbe aiutare lo sviluppo economico per i prossimi anni grazie ad alcuni alleggerimenti fiscali a carico delle imprese nascenti.


Turismo


Il turismo è uno dei settori economici in maggiore espansione, sia sul piano produttivo sia su quello occupazionale. La città attira un sorprendente movimento di turisti, grazie soprattutto alla presenza del Castel del Monte[32], riconosciuto dall'UNESCO[10] patrimonio dell'umanità dal 1996 ed effiggiato sulla moneta da 1 centesimo di euro[50]. Per la presenza dei suoi tre alti campanili, viene conosciuta anche come la città dei tre campanili[86], oltre che città federiciana per via del suo legame con Federico II di Svevia.


Servizi


I servizi sono garantiti da 2.271 attività industriali con 7.586 addetti pari al 31,57% della forza lavoro occupata, 2.925 attività di servizio con 5.784 addetti pari al 24,07% della forza lavoro occupata, altre 1.269 attività di servizio con 5.788 addetti pari al 24,09% della forza lavoro occupata e 133 attività amministrative con 4.870 addetti pari al 20,27% della forza lavoro occupata.

Risultano occupati complessivamente 24.028 individui, pari al 25,12% del numero complessivo di abitanti del comune.[87]


Infrastrutture e trasporti



Strade


Viabilità nella provincia di Barletta-Andria-Trani
Viabilità nella provincia di Barletta-Andria-Trani

Andria è raggiungibile con l'Autostrada A14, con uscita al casello autostradale di Andria/Barletta, situato a circa 1 km dal centro abitato.

La parte sud della città è servita inoltre dalla SP 231 Andriese-Coratina (ex SS 98), che collega la città con il capoluogo pugliese e dalla SS 170 dir. A, che nel tratto in questione, di circa 10 km, ha caratteristiche di superstrada a due corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale.

Nel novembre 2009 la provincia di Bari ha pubblicato il bando di gara per l'allargamento e l'ammodernamento della SP 1 "Andria-Trani".[88] Tale strada provinciale collega due dei capoluoghi della provincia di Barletta-Andria-Trani e permette un rapido accesso alla Strada statale 16 Adriatica. Nel dicembre 2010 fu inaugurato l'ampliamento a 4 corsie della tangenziale di Andria, nel tratto compreso tra il casello autostradale di Andria-Barletta e lo svincolo con la provinciale per Trani.


Ferrovie


La stazione di Andria, situata in Piazza Bersaglieri d'Italia, è posta sulla ferrovia Bari-Barletta, gestita dalla Ferrotramviaria[89], che ricalca il tracciato della precedente tranvia a vapore.

Nel mese di agosto 2009 è stato pubblicato il progetto preliminare dell'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria per la procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, che prevede il raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella tratta Corato-Barletta.

Mappa del Servizio Autobus ASA di Andria
Mappa del Servizio Autobus ASA di Andria

Il 21 maggio 2020, è stato sottoscritto l'appalto ai fini della progettazione e realizzazione dell'interramento della linea ferroviaria nel centro urbano della città. Il progetto, i cui lavori sono tuttora in corso, prevede l'abbassamento di 7 metri sotto il manto stradale della linea ferroviaria e, per mezzo della rimozione di 4 passaggi a livello, la ricucitura delle due parti della città da anni separate dalla ferrovia. Il progetto, inoltre, prevede la costruzione della nuova stazione di Andria Sud (già realizzata a sud-est del centro abitato) e l'attivazione della nuova fermata, anch'essa interrata, di Andria Nord. La vecchia linea ferroviaria sarà smantellata e lungo la stessa verranno realizzate una pista ciclabile, un'area verde e zone ludiche.[90]

È fra le città capoluogo non collegate dalla rete ferroviaria statale, assieme a Matera e Nuoro.


Mobilità urbana


La città dispone di una rete di 11 linee urbane feriali, 2 festive e 6 scolastiche, gestite dal 2007 dalla società Autolinee Servizi Andriesi (ASA).[91]

Il trasporto pubblico locale si compone anche di un servizio taxi.[92]


Amministrazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Andria.

Con la nascita della cosiddetta sesta provincia pugliese, formalmente istituita l'11 giugno 2004 e operativa dal 2009, Andria condivide con le vicine città di Barletta e Trani lo status di capoluogo e ospita una parte degli uffici. La città, in particolare, è sede legale della provincia, ospita il consiglio provinciale e la presidenza provinciale, sede dell'INPS, sede della Questura e inoltre è sede dell'Azienda sanitaria locale Asl-BT; mentre la città di Barletta è sede della Prefettura,del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, del Comando provinciale della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate; Trani ospiterà il Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri.


Gemellaggi



Sport


La squadra di calcio più rilevante del comune è la Fidelis Andria 2018, che ha iniziato la sua attività nel 1928, cambiando numerose denominazioni. Milita in Serie C e nella sua storia ha raggiunto come massimo risultato il campionato di Serie B. L'altra società calcistica della città è l'A.S.D. Polisportiva Virtus Andria militante nel campionato di Prima Categoria pugliese girone A. La squadra locale di calcio a 5 è la A.S.D. Futsal Andria, fondata il 17 settembre 2013.

Le squadre locali di pallavolo sono la Manzoni Sport - Pallavolo Andria, fondata nel 2003 e militante nel campionato di serie B, l'Audax Volley Andria in serie D.

La squadra di pallamano è l'A.S.D. Culturale Andriasveva, fondata nel 2004.

La società di pallacanestro attiva nel comune è la Pallacanestro Andria, fondata nel 2017.

Per quanto riguarda gli sport natatori, ha sede ad Andria la società Planet Andria S.S.D. ARL.[93]


Impianti sportivi


Stadio Degli Ulivi
Stadio Degli Ulivi

Il principale stadio cittadino è lo Stadio degli Ulivi. L'impianto ha una capienza di circa 15 000 posti,[94][95] dalla stagione 2013-2014 ridotti a 9 140[94][95] per inagibilità del settore distinti, in attesa di lavori di messa in sicurezza. Costruito nel 1949, ha subito vari interventi di ammodernamento; è munito di tabellone elettronico e tribuna coperta.

Il secondo impianto di calcio cittadino è il Sant'Angelo dei Ricchi, munito di tribuna coperta e pista di atletica (rimodernato di recente). La sua capienza è di circa 1.500 spettatori seduti.

Le altre strutture sportive sono:


Eventi sportivi


Dal 21 luglio al 3 agosto 2003 ad Andria si è tenuta la fase finale dell'XI FIVB World Grand Prix 2003, manifestazione sportiva di pallavolo femminile, conosciuta col nome di World League.[96]

A novembre si tiene l'ATP Challenger Castel del Monte, un torneo internazionale di tennis giocato su campi in cemento indoor. Fa parte dell'ATP Challenger Tour.


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. Luciano Canepari, Andria, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  5. AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 29, ISBN 88-11-30500-4.
  6. Andria diventa città, sì del Quirinale - Corriere del Mezzogiorno
  7. Operativa da ieri la Questura di via Indipendenza, su AndriaLive.it. URL consultato il 23 luglio 2021.
  8. Adesso è ufficiale: Andria è la sede legale della sesta provincia, su AndriaLive.it. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  9. Homepage, su Parco Nazionale dell'Alta Murgia. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  10. (EN) https://plus.google.com/+UNESCO, UNESCO, su UNESCO. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  11. Consorzio della Burrata di Andria IGP, su burratadiandria.it. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  12. Disciplinare di produzione della Burrata di Andria IGP
  13. Burrata di Andria IGP - ITALIA :, su Fondazione Qualivita, 3 dicembre 2016. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  14. Andria, su Tuttitalia. URL consultato il 1º luglio 2021.
  15. “TreninAndria – tra storia e natura”: La dolina carsica del Gurgo, su VideoAndria.com, 24 aprile 2010. URL consultato il 25 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  16. Grotta della Trimoggia sul sito della Proloco, su proloco.andria.ba.it. URL consultato il 7 maggio 2010.
  17. Storia del Gurgo, su domaniandriese.it. URL consultato il 7 maggio 2010.
  18. Gurgo e Ciappetta Camaggio, su viaggiando-murgia.it. URL consultato il 7 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012).
  19. Copia archiviata, su biopuglia.iamb.it. URL consultato il 4 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
  20. Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 17 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  21. V. C. Galati, 'NE QUID NIMIS': il busto di Francesco II Del Balzo nella chiesa di San Domenico ad Andria. Autocelebrazione politica o monumento sepolcrale?, in Bollettino della Società di Studi Fiorentini, II, n. 29, 2019.
  22. Giuseppe Volpe, Le origini storiche del nome e della città di Andria, su Odysseo, 6 novembre 2015. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  23. Stemma Comune di Andria, su comuni-italiani.it.
  24. Querce di Andria, su proloco.andria.ba.it.
  25. Siti unesco Archiviato il 30 novembre 2010 in Internet Archive.
  26. Informazione proveniente dal sito ufficiale della diocesi, la Catholic Encyclopedia del 1917 riporta che tradizionalmente Riccardo è datato al tempo di papa Gelasio I (492 circa)
  27. Proloco Andria, su proloco.andria.ba.it.
  28. Cinnamo, pp. 138, 5-146, 17.
  29. Fonte: Giovanni Cinnamo
  30. (EN) The history of the tyrants of Sicily by "Hugo Falcandus," 1154-69, Ugo Falcando, G. A. Loud, Thomas E. J. Wiedemann, Manchester University Press (1998). ISBN 0-7190-5435-4
  31. Guglielmo I detto il Malo Archiviato il 13 ottobre 2011 in Internet Archive.
  32. Home, su casteldelmonte.beniculturali.it, 24 luglio 2021. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  33. Nel 1343 la regina Giovanna I aveva sposato Andrea, fratello di Luigi I d'Ungheria, strangolato nella notte del 18 settembre 1345.
  34. Scipione Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane, vol. 2, Firenze, 1651, p. 192.
  35. César de Notre-Dame, L'histoire et chronique de Provence, 1614, p. 588.
  36. André Borel d'Hauterive, Annuaire de la pairie et de la noblesse de France et des maisons souverines de l'Europe, vol. 4, Parigi, 1846, p. 187.
  37. Fiera d'Aprile, su fieradaprile.it. URL consultato il 22 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2007).
  38. F. Canali, e V. C. Galati, Architetture e ornamentazioni dalla Toscana agli 'Umanesimi baronali' del Regno di Napoli alla fine del Quattrocento, p. V, Fulcri architettonici e artistici nella committenza di Francesco II Del Balzo di Andria (1431-1482). Un'Architettura umanistica nell'orizzonte di Leon Battista Alberti e di Andrea Mantegna. Interventi a Napoli, Andria, Irsina/Montepeloso e Bisceglie, in 'Monumentalia'. Monumenti tra identità e Celebrazione,, in «Bollettino della Società di Studi Fiorentini»,, vol. 1, 28-29, 2019-2020.
  39. Baux 3, su genealogy.euweb.cz. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  40. Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020, pp. 102-103 (formato Kindle).
  41. Terms & Conditions, su discoverypuglia.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
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  96. Press Info, su fivb.org. URL consultato il 27 febbraio 2022.

Bibliografia



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[de] Andria

Andria ist eine italienische Stadt in der Provinz Barletta-Andria-Trani, Region Apulien. Sie hat 99.307 Einwohner (Stand 31. Dezember 2019) und eine Fläche von 407 km².

[en] Andria

Andria (Italian pronunciation: [ˈandrja] (listen); Barese: Iàndrie) is a city and comune in Apulia (southern Italy). It is an agricultural and service center, producing wine, olives and almonds. It is the fourth-largest municipality in the Apulia region (behind Bari, Taranto, and Foggia) and the largest municipality of the Province of Barletta-Andria-Trani.[3] It is known for the 13th-century Castel del Monte.

[es] Andría

Andria es un comune y ciudad italiana de la provincia de Barletta-Andria-Trani, en la región de Apulia. Es un centro agrícola y de servicios, especializado en el comercio del vino, aceitunas y almendras. Se trata de la ciudad con más habitantes de la nueva provincia de Barletta-Andria-Trani.

[fr] Andria

Andria est une ville italienne de 97 209 habitants en 2021, située dans la province de Barletta-Andria-Trani dans la région des Pouilles.
- [it] Andria

[ru] Андрия

А́ндрия (итал. Andria, тарант. Jàndrie, лат. Andria, Netium, Rhudiae) — коммуна в Италии, в регионе Апулия, в провинции Барлетта-Андрия-Трани.



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