Minervino Murge (Menarvèine [mənarˈvɛinə] in dialetto locale, fino al 1863 chiamata Minervino[4]) è un comune italiano di 8 217 abitanti[1] della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia, in gran parte è incluso entro i confini del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, istituito nel 2004.
Minervino Murge comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Barletta-Andria-Trani |
Amministrazione | |
Sindaco | Maria Laura Mancini detta "Lalla" (lista civica di centro-destra SìAmoMinervino) dal 6-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 41°06′N 16°05′E |
Altitudine | 429 m s.l.m. |
Superficie | 257,41 km² |
Abitanti | 8 217[1] (30-8-2022) |
Densità | 31,92 ab./km² |
Comuni confinanti | Andria, Canosa di Puglia, Lavello (PZ), Montemilone (PZ), Spinazzola |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 76013 |
Prefisso | 0883 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 110006 |
Cod. catastale | F220 |
Targa | BT |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 798 GG[3] |
Nome abitanti | minervinesi |
Patrono | san Michele Arcangelo, Madonna del Sabato |
Giorno festivo | 29 settembre, secondo sabato dopo Pasqua |
Cartografia | |
Posizione del comune di Minervino Murge nella provincia di Barletta-Andria-Trani | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Situato all'orlo dell'ultimo gradino calcareo affacciantesi sulla Fossa Premurgiana (bacino dell'Ofanto), l'abitato sorge su un dosso allungato alla sinistra di un solco vallivo tributario dell'Ofanto; è noto come il balcone delle Puglie, per la sua posizione a dominio della valle dell'Ofanto.
Nel territorio comunale si trova il bacino artificiale lago Locone, delimitato dalla seconda diga in terra battuta più grande d'Europa. Dall'immissario torrente Locone, i lavori di costruzione iniziarono nel 1982 e furono completati alla fine degli anni '80. La diga oltre che alimentare l'attrezzamento irriguo delle campagne circostanti è un importante fonte di approvvigionamento per l'Acquedotto pugliese.
Dai ritrovamenti rinvenuti sul territorio (Lama Cipolla, Lama Torlazzo, Casale) si evince che l'origine di Minervino risale a 2000 anni prima di Cristo.
Fu fondata dalle popolazioni japige che occupavano la Puglia in quel periodo storico e successivamente venne colonizzata dai Romani. Nella Tavola Peutingeriana, che era una grande cartina dell'Impero, nel luogo dove sorge Minervino vi è un monte (forse simbolo delle Murge), un fiume (probabilmente l'Ofanto) e il nome della città risulta essere Rudias dei Peucetii, il nome di Minervino prima della colonizzazione romana.
Secondo la leggenda, invece, venne fondata nel 216 a.C. quando alcuni legionari romani, scampati alla battaglia di Canne, trovarono riparo sulle Murge. Qui s'innamorarono delle pastorelle del luogo e decisero di rimanerci, celebrando i riti nuziali in una grotta che loro stessi dedicarono alla dea Minerva (l'attuale grotta di San Michele).
Più volte devastata da incursioni saracene, se ne ha la prima precisa menzione in documenti dell'XI secolo. Appartenne ai principi di Taranto Del Balzo Orsini fino alla metà del XV secolo. Nel 1508 fu concesso da Ferdinando il Cattolico al conte Forti Onorati d'Aragona. A titolo di principato fu poi dei Pignatelli nel XVI secolo, poi appartenne ai Carafa ed ai Tuttavilla.
Partecipò attivamente ai moti del 1799 e nel 1818 fu privata della sede vescovile.
I minervinesi, spinti da gravi condizioni sociali, parteciparono ai moti popolari del 1898, uccidendo tre proprietari terrieri. Il tumulto fu poi represso dalle autorità.[5]
Minervino fu teatro anche di una opposizione fascista mostrata a cittadini e resistenti e di una crudele strage nazista come documentato da una pubblicazione:«dopo il bivio per Minervino Murge, in località Murgetta Rossi, il 18 settembre 1943 un reparto della Wehrmacht commise uno dei più orrendi crimini della breve, ma violenta occupazione dell’Alta Murgia»[6].
La sera del 24 giugno 1945, in seguito all'arresto di diverse persone accusate di furto e di alcuni renitenti alla leva, scoppiò una rivolta che portò Minervino a "dichiarare guerra" all'Italia. La città fu così trasformata in una fortezza: dal Faro al Castello nei punti nevralgici furono piazzate mitragliatrici e sorsero trincee sulle strade di collegamento principali.
Il 29 giugno, in seguito all'intervento del battaglione San Marco, e prima ancora al tentativo di calmare gli animi da parte del senatore Mauro Scoccimarro e dei segretari comunisti di Andria e Bari, oltre all'intervento dei carabinieri provenienti da mezza provincia, la situazione tornò alla normalità. L'unica vittima di questo episodio fu Michele Colia, in ricordo del quale fu eretta una lapide commemorativa nel punto in cui perì.
Il Faro votivo della villa comunale. Costruito in epoca fascista e inaugurato nel 1932, era ideato per commemorare i caduti fascisti. Dopo la seconda guerra mondiale e la capitolazione del regime fascista molti oppositori del regime volevano abbatterlo ma poi si optò per un'altra soluzione, che consisteva nell'eliminazione e nell'abrasione di alcune scritte e simboli fascisti, divenendo quindi il monumento non più commemorativo dei "martiri fascisti di Puglia", bensì dei "martiri di Puglia" (come si può notare nell'iscrizione presente sul frontone). La struttura è alta 32 metri, misura alla base 14 metri ed inizialmente (fino ad alcuni anni fa) era presente una lanterna sulla sommità dell'edificio donata dal Ministero della marina mercantile (poi sostituita con una di minor potenza), che aveva una potenza di 2.000.000 di candele elettriche rendendo perciò visibile il fascio luminoso nel raggio di circa 80 km.
La parola "Scesciola" deriva dall'arabo antico e significa "labirinto". E così denominato per l'intersecarsi di strette stradine e di rampe di scale che gli donano le caratteristiche del labirinto
Abitanti censiti[8]
Il dialetto minervinese appartiene al gruppo di dialetti di area nord barese, con i quali condivide gran parte delle strutture grammaticali e del lessico; le specificità che distinguono ciascuna parlata dall'altra sono soprattutto nella pronuncia, e in particolare nel vocalismo. Nel caso del minervinese incontriamo la pronuncia in sillaba aperta e tonica della "a" come [æ] ([ˈpæːnə] "pane"); nella stessa posizione si trovano frequentemente i dittonghi [ai] come in [ˈmaisə] "mese", [ɛi] come in [ˈlɛitə] "lite", [au] come in [ˈnaumə] "nome", [ɛu] come in [aˈjɛutə] "aiuto".
A titolo di esempio, trascriviamo l'inizio di un canto natalizio dialettale:
[ˈfæːtʃə ˈfriddə ɛ nnəvəˈkaiʃə
ˈtɔtta ˈkwanda trəməˈlaiʃə
kə nnu ˈtsinnə də vandəˈsɛinə
akkumˈmɔɡɡjə a ddʒɛˈsu bbamˈbɛinə
la maˈdɔnnə ɛ ssan dʒəˈsɛppə
ˈʃɛvənə akˈkjannə na ɡruttəˈtʃɛddə
ˈdimmə ˈdimmə ˈtʃiːkə ˈjaːjə
sta ˈɡrɔttə alluməˈnæːtə]
Fa freddo e nevica,
trema tutta quanta;
con un angolo di grembiule
copre Gesù Bambino.
La Madonna e San Giuseppe
cercavano una grotticella.
Dimmi, dimmi, che cos'è
questa grotta illuminata?...
Nel 1963 nel paese venne girato il film di Lina Wertmüller: I basilischi.
Nel 2017, invece, Minervino Murge fu teatro della sceneggiatura della pellicola Due piccoli italiani a cura di Paolo Sassanelli.[senza fonte]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 aprile 1989 | 6 giugno 1990 | Vincenzo Altizio | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [11] |
6 giugno 1990 | 4 settembre 1992 | Michele Della Croce | Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [11] |
14 settembre 1992 | 19 marzo 1993 | Franco Limongelli | Democrazia Cristiana | Sindaco | [11] |
23 novembre 1993 | 17 novembre 1997 | Ettore Grisorio | - | Sindaco | [11] |
18 novembre 1997 | 28 maggio 2002 | Michele Della Croce | L'Ulivo | Sindaco | [11] |
28 maggio 2002 | 29 maggio 2007 | Michele Della Croce | L'Ulivo | Sindaco | [11] |
29 maggio 2007 | 28 dicembre 2010 | Luigi Roccotelli | L'Ulivo | Sindaco | [11] |
28 dicembre 2010 | 17 maggio 2011 | Nicola Covella | Comm. pref. | [11] | |
17 maggio 2011 | 6 giugno 2016 | Mario Gennaro Superbo | lista civica: l'ulivo | Sindaco | [11] |
6 giugno 2016 | in carica | Maria Laura Mancini | lista civica: SìAmo Minervino | Sindaco | [11] |
Rilevante centro agricolo e pastorale Minervino Murge ha particolare propensione per la produzione di ortaggi, cereali, leguminose, olive da olio, uva e mandorle.
Il comune fa parte dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio e delle Strade dell'Olio di Castel del Monte.
Il Territorio di Minervino Murge ospita un grande parco eolico composto da circa 60 aerogeneratori che sviluppano una potenza complessiva di circa 120 MW.[12] oltre che alcuni impianti fotovoltaici di cui uno più imponente, del tipo ad inseguitore solare a girasole sito alla località "Lamalunga - Cinque Camere".
Nel territorio di Minervino Murge sono presenti oltre 50 cave di marmo dalle quali sin dalla metà degli anni '60 e fino a qualche anno fa quando erano ancora in attività, si sono estratti il K F, il MS, il Serpeggiante ed il Biancone, marmi tra le più nobili della famiglia della "Pietra di Trani" .
Minervino è servita dalla ferrovia Barletta-Spinazzola, a binario unico e non elettrificata.
Il 6 novembre 2009 veniva aperta al traffico, anche se monca del tratto di alcuni km che avrebbe dovuto costeggiare Minervino, la Strada Regionale 6 (SR6), un'importante arteria a due corsie per senso di marcia, che avrebbe dovuto velocizzare i collegamenti tra le aree interne della Murgia Occidentale ed il casello dell'autostrada A14, di Canosa di Puglia, ma che ancora a tutt'oggi è incompiuta.
Altri progetti
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