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San Donato di Ninea è un comune italiano di 1 100 abitanti[1] della provincia di Cosenza in Calabria.

San Donato di Ninea
comune
San Donato di Ninea – Veduta
San Donato di Ninea – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Calabria
Provincia Cosenza
Amministrazione
SindacoJim Di Giorno (lista civica Tutti per San Donato) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate39°43′N 16°02′E
Altitudine720 m s.l.m.
Superficie82,4 km²
Abitanti1 100[1] (31-3-2022)
Densità13,35 ab./km²
FrazioniPolicastrello
Comuni confinantiAcquaformosa, Altomonte, Grisolia, Lungro, Orsomarso, San Sosti, Verbicaro
Altre informazioni
Cod. postale87010
Prefisso0981
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT078115
Cod. catastaleH825
TargaCS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisandonatesi
Patronosan Donato
Giorno festivo7 agosto
Cartografia
San Donato di Ninea
San Donato di Ninea – Mappa
San Donato di Ninea – Mappa
Posizione del comune di San Donato di Ninea all'interno della provincia di Cosenza
Sito istituzionale

Geografia fisica


Il territorio, posto nell'alto bacino del fiume Esaro, nel comprensorio di bonifica montana, si trova per quattro quinti in montagna e, nel rimanente, in zona premontana. L'abitato del capoluogo è abbarbicato a uno sperone roccioso alle pendici del Cozzo del Pellegrino, la cima più alta del suo territorio una diramazione sudoccidentale della catena del Pollino da cui lo separa l'altopiano di Campotenese. L'altitudine varia dai 1987 metri del Cozzo del Pellegrino, ai 180 metri sul livello del mare. Il Monte La Mula (1935 m s.l.m.) innevato per buona parte dell'anno e senza vie di comunicazione, rende difficoltosi i contatti degli abitanti di San Donato con quelli di Grisolia e Verbicaro, comuni limitrofi posti nel versante occidentale della Mula.

L'economia di San Donato è essenzialmente agricola (cereali, frutta e olive) affiancata dall'allevamento di bovini, ovini e suini. Sono presenti piccole industrie che producono manufatti in cuoio e vimini e laboratori artigiani specializzati nel settore conserviero e nella lavorazione del legno.


Origini del nome


Il nome attuale del comune ricorda Ninea (Νιναία in greco), un'antica città fondata dagli Enotri ma subito "grecizzata" e che, in base alla descrizione del geografo greco Ecateo di Mileto, viene tradizionalmente localizzata nel territorio di San Donato. La denominazione moderna venne proposta dal consiglio comunale di San Donato il 13 dicembre 1863, dopo l'invito governativo rivolto ai municipi omonimi a modificare il nome per evitare possibili equivoci; la nuova denominazione venne adottata ufficialmente con decreto reale n. 1704 del 18 febbraio 1864.


Storia


Il toponimo San Donato viene menzionato per la prima volta in un diploma del luglio 1100, con il quale si riconfermavano all'abbazia di Santa Maria della Matina, in territorio di San Marco Argentano, tutti i possessi avuti in donazione, fra cui le chiese in territorio Castelli Sancti Donati. In una sentenza del 1153 emessa dalla Curia giurisdizionale di San Marco Argentano si nomina, fra i baroni di Val di Crati, un Ugone di San Donato. Nel 1276 San Donato, con una popolazione di 464 abitanti, è infeudato a Filippo Breton (o Bridone). Verso il 1280 San Donato appartiene a Baiamonte d'Arci, la cui la figlia Adelasia la porterà in dote al marito Gerardo, marchese di Arena e signore di Altomonte. Nel 1310 appartiene a Filippo Tordi (o Tardi) e poi al figlio di quest'ultimo, Jacopo.


Il dominio dei Sanseverino


Nel 1351 San Donato risulta parte del dominio feudale dei Sangineto, conti di Altomonte e Corigliano, da cui passa, nel 1374, alla famiglia Sanseverino per effetto del matrimonio di Margherita di Sangineto con Venceslao Sanseverino conte di Chiaromonte e Tricarico. Verso il 1510, Bernardino Sanseverino, Principe di Bisignano, concede la terra di San Donato e Policastrello in feudo a un cadetto della sua casa, Francesco Sanseverino barone di Càlvera; nasce così il ramo dei Sanseverino di San Donato che reggerà il paese fino al 1654, anno in cui muore l'ultima dei Sanseverino, la piccola Anna di appena 9 anni e il feudo viene incamerato dalla Reale corte di Napoli. Il titolo di San Donato fu dichiarato estinto per mancanza di discendenti maschi in linea diretta dai Sanseverino Duchi di San Donato e malgrado esistessero discendenti in linea collaterale (ovvero parenti dell'ultimo duca entro il quarto grado) in base alle Leggi di successione feudale ordinarie. Per queste il bene (titolo+feudo) sarebbe dovuto passare: A) ai discendenti maschi legittimi (che non c'erano); b) agli altri eredi del Duca Don Francesco († 10-8-1643), ovvero ai discendenti suoi, anche per via femminile, oppure ai parenti entro il 4º grado). Il diritto alla successione sarebbe spettato al cugino di quarto grado del duca don Francesco, Orazio Sanseverino di Càlvera. Questi avvio una richiesta alla Corte per il diritto a succedere.

In base poi all'antico privilegio dei Sanseverino (confermato dall'imperatore Carlo V nel 1530) altri rami collaterali della casata sarebbero potuti succedere al titolo e feudo di Duca di San Donato. Il Privilegio dei Sanseverino, infatti, stabiliva che all'estinzione di un ramo i beni feudali ed i titoli di questo ramo dovevano passare al parente maschio più prossimo della famiglia Sanseverino, previo regio assenso.

Malgrado questo però, il titolo di duca di San Donato venne dichiarato estinto e il feudo fu devoluto (ritornò) al sovrano, fu quindi messo in vendita all'asta ed aggiudicato alla famiglia Ametrano di Napoli nel 1664:[3]: in questo modo San Donato, dopo gli antichi Sanseverino, passò definitivamente ad altri feudatari.

Re Carlo II quindi concesse quindi agli Ametrano e loro discendenti il titolo ex novo di Duca di San Donato, con Privilegio reso a Madrid, esecutoriato il 20 dicembre 1668 e registrato nel Quinternione 123, fol. 171t, come riferisce anche il Cedolario 74, fol. 334t: il feudo di San Donato ed il relativo e correlato titolo ducale fu concesso ex novo (perché ex novo era stato concesso dopo l'estinzione della linea diretta dei Sanseverino e stante la rivendicazione del ramo cugino di Càlvera)[4]

Gli Ametrano terranno il feudo fino alla fine della feudalità nel Regno delle Due Sicilie (1806) quando a loro volta si estingueranno nella famiglia Sambiase.


Le ultime casate feudali


Maria Cavalcanti Ametrano (Domenico Mondo)
Maria Cavalcanti Ametrano (Domenico Mondo)

Il feudo di San Donato, con titolo ducale, era quindi passato alla famiglia Ametrano (1664-1732). L'ultima di tale casata fu Donna Ippolita Ametrano Duchessa di San Donato, sposata a Don Lucio Cavalcanti 1º Duca di Buonvicino. Il ducato di San Donato passò così, per successione legittima e regio assenso, alla loro figlia Donna Maria Cavalcanti Ametrano Duchessa di San Donato, che sposò Don Paolo II Sambiase 3º Duca di Malvito. Dopo la parentesi della famiglia Cavalcanti (1732-1764) San Donato fu ereditato da Don Francesco Saverio Sambiase 4º Duca di Malvito e 5º Principe di Bonifati dal 1770, Patrizio di Cosenza, che divenne Duca di San Donato per successione alla citata madre Maria Cavalcanti Ametrano e ne ottenne regio assenso[5]. I Sambiase tennero San Donato per breve tempo[6], fino al 1780, quando il feudo di San Donato, ma non il titolo ducale, passò ai Campolongo.[7]. Infatti il titolo di San Donato, dopo l'eversione della feudalità, restò ai Sambiase. Infatti ebbero conferma dei vari titoli di famiglia, comprendente anche quello di Duca di San Donato, con Regio Rescritto del Re delle Due Sicilie dal 16 maggio 1853 per successione Ametrano e con anzianità dal 1668[8]


Simboli


Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 luglio 1984.[9]

«D'azzurro, alla montagna al naturale, leggermente innevata sulla cima, accompagnata in capo dalla stella d'oro, di sei raggi. Ornamenti esteriori da Comune»

Il gonfalone è un drappo troncato di giallo e di azzurro.


Monumenti e luoghi d'interesse


Chiesa della SS. Assunta

Familiarmente chiamata chiesa della "Motta" che significa etimologicamente "rupe staccata da un monte",è situata in posizione egemonica rispetto a tutto il paese.La sua costruzione,datata fra la fine del X secolo e l'inizio del XIII,avvenne progressivamente fino al suo totale compimento.Subì nella costruzione della torre campanaria l'influsso Normanno-Svevo mentre invece la facciata è in stile romanico.Sulla facciata stupendi sono il lunettone,che rappresenta la volta celeste,il rosone con ai lati due piccole nicchie,le lesene che la congiungono alla terra e altre due nicchie più grandi,con all'interno Sant'Anna e San Gioacchino,poste lateralmente.All"interno la chiesa è divisa in 3 navate sormontate dalle capriate,convergenti verso il presbiterio,suddivise da due colonnati ad arco romano posizionati parallelamente.Di fronte all'entrata colpisce subito l'altare maggiore(XV-XVII secolo) in legno scolpito e intagliato,testimonianza unica del Barocco Aragonese in Calabria.L'altare è sormontato da un dipinto(XVI secolo) ritenuto miracoloso che raffigura la Beata Vergine Maria Assunta,i nobili,il clero e la gloria degli angeli.All'interno della chiesa,nelle navate laterali,si trovano altre nicchie con al loro interno statue processionali in legno.Alla fine della navata sinistra sono visibili le Fosse tombali che testimoniano l'utilizzo della chiesa come luogo di sepoltura.Dedicato alla Madonna Assunta è il 24 Maggio,riconosciuto nel paese quasi come una festa patronale.

Cappella di San Donato V.e M.

Situata poco fuori dell'abitato, sono stati rinvenuti negli ultimi anni affreschi medievali di grande qualità, che hanno comportato una retrodatazione dell'edificio – almeno del suo corpo originario a navata unica, cui agli inizi del 1700 fu addossata una navatella e una sagrestia sul lato sinistro – all'XI secolo. Le pitture murali si dispongono su più strati lungo il fianco destro, sulla controfacciata, sulla parete absidale e su quella presbiteriale di sinistra[10].


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[11]


Geografia antropica



Frazioni



Policastrello

La frazione Policastrello è posta a circa 6 km da San Donato. Infeudata anch'essa quale baronia ai Sanseverino di San Donato, fu comune autonomo, fino alla dominazione francese allorché, per l'impossibilità di reperire uomini idonei al reggimento della cosa pubblica, con decreto 4 maggio 1811 venne aggregata al comune di San Donato.


Amministrazione



Gemellaggi



Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. La famiglia Campolongo ottenne, nel 1753, il titolo di barone sul feudo di San Donato. vedi: F. von Lobstein, Settecento Calabrese ed altri scritti, Napoli, 1977, Vol. II, p. 494.
  4. In questo modo il titolo di Duca di San Donato, concesso a suo tempo ai Sanseverino, restò vacante, oggetto di una lunga e secolare diatriba rivendicativa da parte del citato ramo cugino e la Corte concesse un titolo ducale ex novo agli Ametrano, passato ai loro discendenti.
  5. Francesco Campennì, La patria e il sangue: città, patriziati e potere nella Calabria moderna, 2004, pagina 81: «Nel 1732 i Sambiase ereditano per successione femminile (da Maria Cavalcanti Ametrano, madre del 4º duca di Malvito) il ducato di San Donato»
  6. Fausto Cozzetto, Città di Calabria e hinterland nell'età moderna: demografia e strutture, 2001, pagina 69: «… i Cavalcante duchi di S. Donato dal 1732 al 1764, cui succedono ancora i Sambiase dal 1764 al 1780 …»
  7. La famiglia Campolongo, originaria di Altomonte, ottenne, nel 1780 il feudo di San Donato con Michele Campolongo che acquistò la terra di San Donato, con seconde e terze cause, portolania e zecca, dal S.R.C., contro il patrimonio del duca Francesco Saverio Sambiase, con regio assenso 31 agosto 1780, registrato nel Quinternione 314, folio 425, come dal Cedolario 79, folio 298. Da Michele il feudo passò Nicola (deceduto il 17 agosto 1790) e da questi al fratello Francesco, cui San Donato fu intestato il 27 settembre 1793, cedolario 79, folio 487. vedi: F. von Lobstein, Settecento Calabrese ed altri scritti, Napoli, 1977, vol. II, p. 494.
  8. Il titolo di San Donato restò quindi ai Sambiase. La successione degli intestatari del titolo è stata dunque: Don Giuseppe (Napoli, 27-3-1818 – Napoli, 26-9-1908), 6º Duca di Malvito, 7º Principe di Bonifati e Duca di San Donato dal 1840 (titoli riconosciuti con Regio Rescritto del Re delle Due Sicilie dal 16 maggio 1853); Don Paolo Sambiase Sanseverino (11-7-1877 – 7-2-1929), 7º Duca di Malvito e Duca di San Donato dal 1908 (titoli riconosciuti con il cognome Sambiase Sanseverino – in quanto discendente della famiglia Sanseverino – con Decreto Ministeriale del 16-8-1909); Don Tommaso Ladislao (Napoli, 14-1-1881 –Napoli, 197…), 8º Duca di Malvito, 9º Principe di Bonifati e Duca di San Donato dal 1929. Adottò i nipoti acquisiti Giuseppe Minaci e Giuseppe Cembalo (mariti delle nipoti Angela e Maria Campenny) il 2-2-1951). In quanto costui non ha avuto discendenti maschi legittimi e visto che non esiste organo in Italia competente per attribuzioni di titoli nobiliari, giacché il nostro ordinamento non li riconosce, il titolo è da considerarsi estinto del tutto.
  9. San Donato di Ninea, decreto 1984-07-18 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 20 agosto 2022.
  10. L. Riccardi, Le pitture murali della chiesa di S. Donato al Pantano di San Donato di Ninea (CS): note preliminari, in “Calabria Letteraria”, 59 (2011), 4-6, pp. 50-60
  11. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia



Voci correlate



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На других языках


[de] San Donato di Ninea

San Donato di Ninea ist eine italienische Gemeinde mit 1235 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Cosenza in Kalabrien.

[en] San Donato di Ninea

San Donato di Ninea (Greek: Nymphaea) is a town and comune in the province of Cosenza in the Calabria region of southern Italy.

[es] San Donato di Ninea

San Donato di Ninea es un municipio situado en el territorio de la provincia de Cosenza, en Calabria, (Italia).

[fr] San Donato di Ninea

San Donato di Ninea est une commune de la province de Cosenza, dans la région de Calabre, en Italie.
- [it] San Donato di Ninea

[ru] Сан-Донато-ди-Нинея

Сан-Донато-ди-Нинея (итал. San Donato di Ninea) — коммуна в Италии, располагается в регионе Калабрия, подчиняется административному центру Козенца.



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