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Corigliano Calabro (IPA: [koriʎˈʎano ˈkalabro][2], Curegghìene in dialetto locale, [kureɡɡˈienə]) è una frazione di 40 478 abitanti[1] di Corigliano-Rossano nella provincia di Cosenza.

Corigliano Calabro
frazione
Corigliano Calabro – Veduta
Corigliano Calabro – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Calabria
Provincia Cosenza
Comune Corigliano-Rossano
Territorio
Coordinate39°36′N 16°31′E
Altitudine210 m s.l.m.
Superficie195,64 km²
Abitanti40 478[1] (31-12-2017)
Densità206,9 ab./km²
SottodivisioniApollinara, Baraccone, Cantinella, Costa, Fabrizio Grande, Fabrizio Piccolo, Piana Caruso, Salici, San Nico, Scalo, Schiavonea, Simonetti, Thurio (Thurii), Torricella, Villaggio Frassa
Altre informazioni
Cod. postale87064
Prefisso0983
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT078044
Cod. catastaleD005
TargaCS
Nome abitantiCoriglianesi
Patronosan Francesco di Paola,

(Compatroni) Santa Maria ad Nives, Santa Maria di Fatima, Santa Maria delle Grazie

Giorno festivo25 aprile
Cartografia
Corigliano Calabro
Corigliano Calabro – Mappa
Corigliano Calabro – Mappa
Posizione dell'ex comune di Corigliano Calabro all'interno della provincia di Cosenza
Sito istituzionale

La frazione di Cantinella fa parte della minoranza albanese d'Italia, che mantiene viva la lingua e il rito bizantino.

Il 22 ottobre 2017, tramite referendum, ha avuto inizio il processo di fusione con il vicino comune di Rossano, che è culminato il 31 marzo 2018 nell'istituzione del nuovo comune di Corigliano-Rossano.


Origini del nome


Secondo alcune interpretazioni, il toponimo Corigliano deriva dal latino Corellianum con il significato di "podere di Corellio";[3] secondo altre ipotesi il nome sarebbe da ricondurre a quello di altri toponimi del Mezzogiorno d'Italia quali Corigliano d'Otranto, e quindi dal termine greco bizantino "χωρίον" (traslitterato choríon), rispettivamente all'etimologicamente relazionato termine "χώρα" (chóra), col significato di villaggio, paese, podere, terra o luogo, oppure di villaggio dell'olio, dal greco choríon elàion.


Storia


Un altro panorama del centro storico
Un altro panorama del centro storico

La questione relativa alle origini di Corigliano ha da sempre suscitato vivaci dibattiti. I termini della discussione, recentemente sintetizzati, hanno messo in evidenza quattro ipotesi relative all’accrescimento, avvenuto tra Età antica e Alto medioevo, della realtà urbana coriglianese. La prima vide protagonisti Ausoni ed Enotri: dai primi il sito avrebbe tratto il nome “Ausonia”. La seconda fase, svoltasi nel noto quadro storico legato alla nascita di Sibari (VIII-VII secolo a.C.), portò una forte grecizzazione del territorio circostante. Il terzo periodo si contraddistinse invece per il trasferimento sulla collina del Serratore di un gruppo di esuli sibariti dopo la distruzione della loro città. I loro discendenti, federati con i nuovi abitanti della città di Thurii e per tale fatto appellati anch’essi turini, avrebbero accolto il romano Gaio Marzio, detto Coriolano per aver espugnato la capitale dei Volsci. Il condottiero in esilio, per ricambiare l'ottima ospitalità ricevuta, volle lasciare agli Ausoni-Turini il vittorioso appellativo di cui si fregiava, così il nome della cittadina divenne Ausonia, civitas Coriolanensium. La quarta e ultima fase ̶ sembrerebbe la più attendibile ̶ è legata alle scorrerie saracene del X secolo e alla distruzione del casale di San Mauro (si veda Luigi De Luca, Corigliano Medievale, dalle origini alla fine del XII secolo, con una nuova lettura della "carta rossanese", Cosenza, 1985).

I maggiori documenti disponibili, sino alla dominazione sveva, provengono da casali o roccaforti che oggi fanno parte del comune di Corigliano: Apollinara, Santo Mauro e Crepacore. Questi erano gestiti prevalentemente da due importanti monasteri, Santa Maria del Patir di Rossano e Santa Maria de Ligno Crucis ubicato nel castro di Crepacore.

Il primo feudatario di Corigliano, di cui si ha notizie certe, è il noto Andrea Cicala, fedele di Federico II. Già dal 1246 sembra che non possedesse più l’odierno centro della Sibaritide in quanto fu coinvolto nella Congiura di Capaccio contro l’imperatore svevo.

Con l’avvento degli Angioini i cavalieri francesi divennero i feudatari di Corigliano fino alla fine del Duecento quando subentrò nel feudo prima il nobile romano Stefano Colonna, poi Ruggero Sangineto che divenne nel 1299 il primo conte di Corigliano. Tra il XIV e la prima metà del XV secolo l’egemonia della famiglia Sangineto venne pian piano spodestata dai Sanseverino, i quali per volere degli Aragonesi, nuovi dominatori del Mezzogiorno d’Italia, ricevettero il titolo di “principe di Bisignano”[4].

Nel 1532 il numero degli abitanti crebbe quasi a 4.000 e nel 1538 la città riuscì a respingere l'attacco del pirata saraceno Barbarossa[5].

I Sanseverino ebbero il dominio su Corigliano fino alla morte dell'ultimo Sanseverino, il prodigo Niccolò Bernardino, principe di Bisignano. Nel 1616, per rifarsi dai debiti lasciati dal Sanseverino, il governo dispose la vendita dei suoi beni feudali e tra questi Corigliano, che fu acquistato da Agostino e Giovan Filippo Saluzzo, ricchi finanzieri impegnati nelle attività economiche del Regno di Napoli. Dopo alcuni passaggi ereditari la signoria si consolidò progressivamente nelle mani di Giacomo Saluzzo, presidente della "Regia Camera della Sommaria", che dispose del feudo in favore del figlio Agostino. Questi, dopo aver sostenuto un lungo assedio nel Castello e aver respinto le forze repubblicane del duca di Guisa (1647-48), ottenne l'8 maggio del 1649 il titolo di duca di Corigliano da parte di Filippo IV di Spagna.

Durante il XVII secolo i Saluzzo non riuscirono a fermare la progressiva decadenza economica: molte delle terre della pianura erano state abbandonate ed erano divenute paludose, provocando un'accentuazione della malaria, a cui si aggiunse un'epidemia di peste nel 1656[6].

Nel XVIII secolo si ebbe un miglioramento delle condizioni, grazie alle opere di bonifica intraprese dai duchi e alla produzione della liquirizia. Gli abitanti raggiunsero la cifra di 6.800 nel 1743 e la città si sviluppò con nuovi quartieri fuori della mura ("Gradoni Sant'Antonio" e “San Francesco”).

I Saluzzo alienarono i loro beni coriglianesi nel 1828 al barone Giuseppe Compagna, (1780-1834), che abilmente ricompose nelle mani proprie e dei suoi eredi Luigi (1823-1872) e Francesco (1848-1925), il potere economico che era stato dei duchi[7].

Tra il 1814 e il 1951 gli abitanti passarono da poco più di 8.000 a circa 21.000: lo sviluppo si deve alla riforma agraria e alla bonifica della pianura, dove vennero impiantati vasti agrumeti. Crebbero considerevolmente le varie frazioni, alcune delle quali si svilupparono come località turistiche (Piano Caruso).

Nel 1863 Corigliano prese la denominazione di "Corigliano Calabro" per evitare la confusione con Corigliano d'Otranto.


Simboli


Lo stemma era costituito da un calice contenente un cuore, in campo azzurro, con la scritta Cor Bonum, contornato da due cornucopie e sormontato da una corona, con la scritta Auxonia Civitas Coriolanensium sull'azzurro.[8]


Onorificenze


Titolo di Città
«Decreto del Presidente della Repubblica[9]»
 2 settembre 1997

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Il centro storico coriglianese vanta oltre 16 chiese che conservano al loro interno archivi, reperti, dipinti e sculture di vario tipo. Tra queste, le più rilevanti sono:

Chiesa di S.Francesco di Paola
Chiesa di S.Francesco di Paola
Chiesa San Mauro, parrocchia arbëreshe
Chiesa San Mauro, parrocchia arbëreshe

Architetture militari


Il castello ducale. La Torre Mastio coincide con il primitivo nucleo risalente al 1073. La torretta ottagonale è seicentesca. Alla metà XIV secolo fu trasformato come residenza nobiliare dal conte di Corigliano Roberto Sanseverino.

Fu confiscato alla fine del XV secolo per un breve periodo dagli Aragonesi e furono edificate nuove opere di fortificazione[11].

Ammodernamenti alla residenza furono ancora eseguiti dai Sanseverino e soprattutto dai Saluzzo, a partire dalla prima metà del XVII secolo, con la costruzione di una torretta ottagonale sopra il mastio del castello, della cappella di Sant'Agostino e delle rampe di accesso dal cortile interno, e con la nuova decorazione degli ambienti interni.

Dopo la vendita a Giuseppe Compagna nel 1828 il figlio Luigi fece costruire una quarta ala inglobando la cappella di Sant'Agostino e un secondo piano di ambienti. Il fossato sul lato nord venne ceduto al Comune che vi costruì sopra la via Tricarico e furono demolite anche le scuderie. Anche gli altri lati del fossato vennero colmati per allestirvi un giardino.

Il castello fu venduto nel 1971 all'arcivescovato di Rossano e da questo al Comune di Corigliano nel 1979.


Castello di San Mauro

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di San Mauro.
Castello di San Mauro
Castello di San Mauro

Edificato nel 1515 sulle rovine di un preesistente monastero di origine medievale ad opera di Bernardino Sanseverino, principe di Bisignano e conte di Corigliano dal 1495 al 1517. Situato ai margini di una delle pianure più fertili del territorio, divenne presto un importante centro di raccolta e di smistamento per i prodotti agricoli dell'intera zona. Fu abbellito per ospitare, dal 9 al 12 novembre del 1535, Carlo V reduce dalla campagna di Tunisi. Nel 1616 i Saluzzo comprarono il feudo di Corigliano e San Mauro e quest'ultimo divenne la loro meta preferita per le stagioni invernali e primaverili. Con i Compagna, subentrati ai Saluzzo nel 1822, per San Mauro cominciò una lenta decadenza. San Mauro è attualmente di proprietà privata e circondato da agrumeti.


Altro


Parte del ponte Canale
Parte del ponte Canale

Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[12]

Dal 2005 al 2011, la popolazione è cresciuta del 4,6 % (+1782 individui) mentre, al contrario, le popolazioni dell'intera provincia e della regione rimangono pressoché invariate (+0,04% per la provincia di Cosenza e +0,01% per la regione Calabria).

Piuttosto significativo anche il dato sul numero degli stranieri residenti che, dal 2005 al 2011, si è praticamente quadruplicato passando da 560 a 2.245 unità (+1.685 individui). Tale dato, pur sottostimando la reale portata della popolazione straniera presente nel territorio, rappresenta comunque un buon “termometro” della situazione. Di fatto, la percentuale di stranieri residenti nel comune di Corigliano Calabro, che attualmente è pari al 5,5% di tutta la popolazione residente, risulta essere la più alta tra quelle registrate nei comuni della provincia di Cosenza superiori ai 15.000 abitanti. Anche a Corigliano Calabro, come nel resto dell'Italia, il fenomeno dell'aumento dei cittadini stranieri è stato principalmente correlato all'entrata di Romania e Bulgaria nell'Unione Europea dal primo gennaio 2007. Questi due paesi, hanno potuto usufruire, fin dal momento del loro ingresso nell'Unione, delle nuove norme sulla libera circolazione e soggiorno applicate in Italia dall'aprile 2007. Il maggior incremento della popolazione straniera infatti è avvenuto tra il 2007 e il 2008 in cui la popolazione è passata rispettivamente da 686 a 1344 individui per poi crescere costantemente di anno in anno. A ciò, si lega il dato sulla nazionalità degli stranieri residenti con il prevalere di quella rumena (di tale nazionalità sono infatti il 41,9% dei cittadini stranieri residenti) seguita da quella ucraina (12,3%), polacca (9,7%), bulgara (9,3%) e marocchina (6,9%).

Le dinamiche che hanno contribuito alla variazione numerica della popolazione sono legate, oltre che al flusso migratorio dei cittadini stranieri, anche al saldo naturale (differenza tra il numero di iscritti per nascita e il numero di cancellati per decesso) ed al saldo migratorio interno (differenza tra il numero di iscritti da altri comuni italiani e il numero di cancellati per altri comuni italiani). Il saldo naturale, ad esempio, è risultato costantemente in attivo negli ultimi dieci anni (circa +200) per effetto di una natalità superiore alla mortalità. Questo, che di primo acchito può sembrare un dato scontato, di fatto non lo è. Basti pensare che in Italia, così come nell'intera regione Calabria (e in media nel resto della provincia di Cosenza), il saldo naturale è risultato negativo negli ultimi cinque anni per effetto, essenzialmente, della riduzione del tasso di natalità, evento questo interdipendente con il progressivo invecchiamento della popolazione. La popolazione Coriglianese, rispetto alla media provinciale e regionale, è più giovane e con una maggiore rappresentatività della classe di età 0-14 anni e di quella in età attiva sotto il profilo lavorativo (convenzionalmente considerata tra i 15 e i 64 anni) e con una più bassa percentuale di anziani.[13]


Geografia antropica



Frazioni


Schiavonea è sorta come borgo di pescatori e approdo ("Marina del Cupo") utilizzato per il commercio dei prodotti agricoli (in particolare granaglie e oli). Prima del 1583 era stata eretta la "Torre del Cupo" in funzione anticorsara e un magazzino ("Taverna") di proprietà prima dei Sanseverino e poi dei Saluzzo. Nel 1615 gli abitanti eressero la piccola chiesa di San Leonardo.

Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea
Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea

Nel 1648 in seguito ad un'apparizione miracolosa iniziò l'erezione del santuario della Madonna della Schiavonea o "Madonna della Guida" (o "Madonna nera", per il colore scuro del viso), al posto della chiesetta precedente, che venne consacrato nel 1665. Nel 1850 Luigi Compagna vi fece erigere su progetto dell'ingegner Francesco Bartholini di Cosenza, il Palazzo delle Fiere nel quale si svolgeva la Fiera del Primo maggio, che oggi invece si svolge sul lungomare la prima domenica di maggio.

Nella seconda metà del XIX secolo si costruirono le case in muratura. Dopo i lavori per il porto di Corigliano, iniziati nel 1968 si ebbe un'intensa crescita edilizia negli anni settanta.

Patrona della frazione è la Madonna della Neve, che si celebra il 5 agosto. In questa occasione alcune barche di pescatori partono al tramonto dal porto di Corigliano e costeggiano la riva fino a località Fabrizio, trasportando su una di esse la statua della Madonna.


Economia


Scorcio del porto
Scorcio del porto

Sul mare Jonio, centro vitale e commerciale, produzioni agricole: arance, clementine, olive, olio, e la produzione di latticini.

Delle clementine, Corigliano, assieme agli altri comuni della Piana di Sibari, rappresenta quasi la metà (esattamente il 47%, ultimo dato disponibile) dell’intera produzione nazionale[14].

La pesca è un altro aspetto molto importante dell'economia di Corigliano Calabro con l'importante porto peschereccio nella frazione Schiavonea e la sua flotta peschereccia tra le maggiori del meridione; così come un forte volano per l'economia e lo sviluppo è dato dal turismo, con la naturale posizione strategica di Corigliano che, affacciata sul mare, è a pochi chilometri dai boschi della Sila e da Massiccio del Pollino, nell'omonimo parco.


Infrastrutture e trasporti



Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 novembre 1993 16 novembre 1997 Giuseppe Geraci lista civica Indipendente sindaco
16 novembre 1997 13 maggio 2001 Giuseppe Geraci lista civica di centro-destra sindaco
13 maggio 2001 29 maggio 2006 Giovanni Battista Genova Democratici di Sinistra sindaco
29 maggio 2006 7 giugno 2009 Armando De Rosis lista civica di centro-sinistra sindaco
7 giugno 2009 9 giugno 2011 Pasqualina Straface lista civica di centro-destra sindaco
9 giugno 2011 27 maggio 2013 commissario straordinario [15]
27 maggio 2013 31 marzo 2018 Giuseppe Geraci lista civica sindaco

Sport


Nel comune hanno sede le seguenti società di calcio: A.S.D. Corigliano, A.S.D. Marina di Schiavonea 1960, A.S.D. Atletico Corigliano.

Per quanto riguarda il calcio a 5, in città ha sede l'FC5 Corigliano Futsal.

Dal 2008 la squadra di pallavolo cittadina è il Corigliano Volley. In precedenza era il Volley Corigliano, società attiva dal 1993 al 2008.


Note


  1. Statistiche demografiche ISTAT.
  2. DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2018).
  3. Storia - Comune di Corigliano Calabro, su comune.coriglianocalabro.cs.it.
  4. R. Berardi, La contea di Corigliano. Profilo storico, economico e sociale della Sibaritide (secoli XI-XVI), Rossano, Ferrari, pp. 23-69.
  5. C. P. Di Martino, L'estate nel '500: il raccolto, le epidemie, le incursioni dei Turchi, in Serratore, vol. 1993, n. 27, pp. 39-42.
  6. A. Savaglio, I Saluzzo e il feudo di Corigliano. Vicende, strategie e committenze di una famiglia genovese in età moderna, Castrovillari, Aurora.
  7. C.P. Di Martino-L. Piccioni, Liquirizie dell'Alto Ionio: la parabola dei Compagna, in Natura e società. Scritti in memoria di Augusto Placanica, a cura di P. Bevilacqua, P. Tino, Roma, Donzelli, pp. 255-285.
  8. Comune di Corigliano Calabro, Art. 4 Stemma, gonfalone, fascia tricolore, su Statuto, comune.coriglianocalabro.cs.it, p. 4. URL consultato il 27 dicembre 2021.
  9. ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali, su dati.acs.beniculturali.it.
  10. C.P. Di Martino, Cenni storici, in La Chiesa di S. Maria Maggiore in Corigliano, a cura di P. E. Acri - C. P. Di Martino - S. Scigliano, Grafo Sud, pp. 9-74.
  11. R. Berardi, La contea di Corigliano. Profilo storico, economico e sociale della Sibaritide (secoli XI-XVI), Rossano, Ferrari, 2015.
  12. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. POCKET NEWS IL SIBARITA - GIUGNO 2012
  14. Fulvio Mazza (a cura di), Corigliano Calabro, Storia, Cultura, Economia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005, p. 328.
  15. Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)

18 - Luigi De Luca, Corigliano medievale (dalle origini alla fine del XII secolo) con una nuova lettura della carta rossanese, Cosenza, 1985


Voci correlate



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 131555457 · LCCN (EN) n2004140288 · GND (DE) 4270258-6 · J9U (EN, HE) 987007471608305171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2004140288
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[de] Corigliano Calabro

Corigliano Calabro ist eine süditalienische Fraktion in der Provinz Cosenza in der Region Kalabrien. Seit dem 31. März 2018 ist sie Teil der Gemeinde Corigliano-Rossano, der größten der Provinz Cosenza. Das aus dem Mittelalter stammende historische Zentrum der Stadt („Corigliano Paese“) liegt eindrucksvoll auf einem Ausläufer des Sila-Gebirges. Die Gemeinde Corigliano Calabro hatte zuletzt 40.426 Einwohner (Stand 31. Dezember 2016).

[es] Corigliano Calabro

Corigliano Calabro es un municipio situado en el territorio de la provincia de Cosenza, en Calabria, (Italia).

[fr] Corigliano Calabro

Corigliano Calabro est une frazione de Corigliano-Rossano de la province de Cosenza, dans la région région de Calabre, en Italie.
- [it] Corigliano Calabro

[ru] Корильяно-Калабро

Корильяно-Калабро (итал. Corigliano Calabro [koriʎˈʎanokalabro], сиц. Curuglianu, Corigghjanu, Curigghianu [kurəɡjɡjɛnə]) — город в Италии, располагается в регионе Калабрия, подчиняется административному центру Козенца.



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