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Palazzo Adriano (IPA: [pa'latʦo adriˈano], Pallaci in arbëreshe[3], Palazzu in siciliano[4]) è un comune italiano di 1 810 abitanti[1] della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

Palazzo Adriano
comune
(IT) Comune di Palazzo Adriano
(AAE) Bashkia e Pallacit
Palazzo Adriano – Veduta
Palazzo Adriano – Veduta
Piazza Umberto I con le principali chiese di rito bizantino-greco e latino
Localizzazione
Stato Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Palermo
Amministrazione
SindacoNicolò Granà ("Sìamo Palazzo Adriano - Granà Sindaco") dal 26-11-2018
Territorio
Coordinate37°40′53.36″N 13°22′44.63″E
Altitudine695 m s.l.m.
Superficie130,1 km²
Abitanti1 810[1] (31-08-2022)
Densità13,91 ab./km²
Comuni confinantiBivona (AG), Burgio (AG), Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Corleone, Lucca Sicula (AG), Prizzi
Altre informazioni
Cod. postale90030
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT082052
Cod. catastaleG263
TargaPA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantipalazzesi o arbëreshë/pallacjot
PatronoSan Nicola di Myra (Shën Kolli)
Giorno festivo6 dicembre (6 dhjetor)
MottoUniversitatis Palatii Adrianii
Cartografia
Palazzo Adriano
Palazzo Adriano – Mappa
Palazzo Adriano – Mappa
Posizione del comune di Palazzo Adriano all'interno della città metropolitana di Palermo
Sito istituzionale

Situato nel cuore della Sicania, alle pendici settentrionali del monte delle Rose a 696 m s.l.m., è quasi equidistante da Palermo e Agrigento (80 km).

Colonia di origine albanese (arbëreshe) del XV secolo, è stata fondata inizialmente da milizie stradiote albanesi. Da li a poco, quando la penisola balcanica fu invasa dai turchi-ottomani, numerosi altri albanesi profughi dall'Albania raggiunsero il casale. Pur avendo perso la lingua madre, i costumi e spesso la coscienza identitaria d’origine, appartiene all'Eparchia di Piana degli Albanesi e buona parte della sua popolazione conserva il rito bizantino (o rito greco) dei padri fondatori albanesi. Venuta meno la diversità linguistica a Palazzo Adriano, l’identità etnica albanese è percepita nella diversità liturgica. Ha contribuito significativaménte alla storia della letteratura albanese con numerosi intellettuali, soprattutto religiosi. Oggi vi è la compresenza di due popoli, il siciliano (detto "latino", litiri in albanese) e l’albanese (detto "greco", ovvero di rito greco, arbëreshi in albanese) che convivono pacificamente, seppur fino anche a tempi recentissimi ha portato ad aspri scontri etnico-religiosi.

Noto per essere stato tra i principali set del film premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso (1988), nel 2014 ha ottenuto dalla Regione siciliana il riconoscimento di "paese a vocazione turistica"[5]. Nel 2019 a seguito dell'annullamento del "Parco dei Monti Sicani", è tornato ad essere sede della "riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio". L'amministrazione comunale può utilizzare nei documenti ufficiali e nella segnaletica stradale la lingua albanese, ai sensi della vigente legislazione che tutela le minoranze etno-linguistiche. Il comune montano appartiene all'Unione dei Comuni Albanesi di Sicilia "Besa" (Lidhja e Bashkivet "Besa"). È un centro dedito soprattutto all'agricoltura e al settore primario.


Geografia fisica


Palazzo Adriano è situato su un altopiano alle falde del Monte delle Rose / Mali i Trëndafilët (appartenente alla catena dei Monti Sicani) nell'entroterra di Palermo, al confine con la provincia di Agrigento. Il paese è ubicato a 695 m s.l.m. alle pendici del cozzo Braduscia.


Territorio


Il territorio di Palazzo Adriano si estende per 12 925 ettari, corrispondente a quella parte del territorio antico di Prizzi donato, nel 1160, ai monaci cistercensi del monastero di San Cristoforo, situato tra Filaga e Monte Scuro[6].


Orografia

Panorama di Palazzo Adriano
Panorama di Palazzo Adriano

Idrografia

Il territorio di Palazzo Adriano è attraversato in gran parte dal fiume Sosio, che nasce dai monti di Bivona e Santo Stefano Quisquina.


Clima



Storia



Età medievale


I primi dati sull'esistenza del casale Arianum si hanno fin dal 1060[senza fonte] sotto il regno del conte Ruggero, quando Gerlando (primo vescovo di Agrigento dopo la cacciata dei saraceni) fondò le prime 14 prebende canonicali della mensa arcivescovile di Agrigento, con le decime dovute da alcuni borghi e luoghi abitati delle diocesi, tra cui sono riportati Prizzi e il suddetto casale Arianum. Più certi sono i dati sul casale di Palazzo Adriano riportati in un documento del 1160 (in cui venne scritto "sicut dividitur aqua inter Adrianum et Peritium" "Come si divide l'acqua tra Adriano e Prizzi"[9][10]) e, in seguito, in altri documenti del 1243 (Federico II conferma la donazione di Matteo Bonello delle terre ai monasteri e concede al monastero di Santa Maria di Fossanova la Villa di Adriano, fino ad allora di pertinenza del demanio della Corte Imperiale, compresa la giurisdizione sugli abitanti), del 1273 (atto di divisione tra i monasteri di Sant'Angelo e San Cristoforo dove per la prima volta si ritrova il nome Palacium Adriani[senza fonte]) e di altri documenti che risalgono all'epoca dei Vespri Siciliani.

A partire dal 1282 i feudi che oggi costituiscono il territorio di Palazzo Adriano videro susseguirsi più di trenta baronie concesse in enfiteusi tutte dagli abati del monastero di Santa Maria di Fossanova. Quest'ultimo ebbe riconosciuto il diritto di amministrazione dei feudi per più di 500 anni fino al 1787, quando la Real Corte di Ferdinando IV di Napoli incamerò tutte le terre, affidandone l'amministrazione alla Reale Commenda della Magione di Palermo. Alcuni enfiteuti sono stati Nicolò de Apilia (Abella), Margherita Ventimiglia, i Villaraut, gli Opezzinghi, i Notarbartolo ed altri.


Età moderna


Una pagina importante nella storia di Palazzo Adriano è stata scritta a partire dal XV secolo, quando un gruppo di militari albanesi, gli arbëreshë, si insediò nella zona ormai disabitata ripopolandola. Con la caduta delle ultime resistenze albanesi capeggiate da Giorgio Castriota Skanderbeg, numerosi albanesi dovettero abbandonare l'Albania per fuggire all'avanzata devastante turca, raggiungendo la Sicilia e insediandosi nel piccolo casale costruito da pastori e contadini. Con le altre andate migratorie provenienti anche dalla Morea albanese, il casale crebbe di popolazione e di sviluppo.

Attraverso i secoli gli arbëreshë mantennero intatta la loro cultura e continuarono a parlare la lingua madre albanese, fin quando, dal XIX secolo, non entrarono nel paese famiglie provenienti dai territori vicini. Da allora l'equilibrio secolare si ruppe, dando inizio ad un impoverimento della lingua locale e vita ad una comunità in cui oggi coesistono famiglie di rito latino e di rito bizantino. Palazzo Adriano, difatti, aveva a lungo conservato cinque autonomie: amministrativa, giudiziaria, economica, religiosa e militare, di origine balcanica, permesse e riconosciute dalla legislazione del regno meridionale.


Simboli


Stemma del Comune
Stemma del Comune
Gonfalone del Comune
Gonfalone del Comune

Ecco la descrizione araldica dello stemma del Comune di Palazzo Adriano:

«di rosso, all'aquila bicipite di nero, coronata all'antica d'oro sulle due teste, sostenenti fra gli artigli una lista bifida svolazzante, con la leggenda: universitatis palatii adriani. Lo scudo ha ornamenti esteriori da Comune consistenti: nella parte superiore, in una corona murale formata da un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili), con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta, aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d'argento e murato di nero; nella parte inferiore in un ramo di ulivo, a sinistra, e in un ramo di quercia, a destra, legati da un nastro tricolore nazionale»

(Statuto comunale, art. 1[11])

L'aquila bicipite su sfondo rosso è il simbolo del comune che si ricollega all'antica origine albanese. Il gonfalone comunale consiste in un drappo quadrangolare di velluto rosso, raffigurante all'interno lo stemma comunale, è custodito presso la stanza del sindaco.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta di rito bizantino (XVI secolo)
Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta di rito bizantino (XVI secolo)
Chiesa Santa Maria del Lume di rito latino, (XVII secolo)
Chiesa Santa Maria del Lume di rito latino, (XVII secolo)
Chiesa di San Nicola, di rito bizantino (XV secolo)
Chiesa di San Nicola, di rito bizantino (XV secolo)

Architetture civili


Fontana ottagonale di piazza Umberto I (1608)
Fontana ottagonale di piazza Umberto I (1608)
Lavatoio comunale (1938)
Lavatoio comunale (1938)
Palazzo dei baroni Mancuso, (XVIII secolo)
Palazzo dei baroni Mancuso, (XVIII secolo)
Villa del barone Vincenzo Mancuso Pasciuta (XIX-XX secolo)
Villa del barone Vincenzo Mancuso Pasciuta (XIX-XX secolo)

Architetture militari


Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Palazzo Adriano.
Il castello borbonico (XVIII secolo)
Il castello borbonico (XVIII secolo)

Altro



Siti archeologici


Nel territorio di Palazzo Adriano si trovano, ancora integri, sia la Pietra di Salomone, sulla cui parete ovest si trovano alcune stanze, scavate dai bizantini e usate come vedette, sia la Pietra dei Saraceni, in cui è scolpita una scala che porta ad un pozzo di forma circolare, probabilmente per la raccolta dell'acqua piovana.


Aree naturali


Gran parte del territorio del comune di Palazzo Adriano ricade all'interno della riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, istituita nel 1997 e comprendente anche i territori dei comuni di Bivona, Burgio e Chiusa Sclafani[14]; nel territorio della riserva naturale sono stati trovati i più antichi reperti fossili della Sicilia[15].


Società



Evoluzione demografica


Evoluzione storica della
popolazione
1625 2 841
1715 3 428
1765 3 875
1861 5 181
1882 5 882
1986 2 964
1991 2 767
2001 2 530
2011 2 227

Abitanti censiti[16]

Nonostante l'ampiezza del territorio, la popolazione di Palazzo Adriano non ha mai raggiunto quote elevatissime: dopo essere stato disabitato nel XIII secolo e ripopolato dagli albanesi in quello successivo, il paese ha vissuto un forte incremento demografico nel XVII secolo, fino ad arrivare a quasi 6 000 abitanti alla fine del XIX secolo. A causa del fenomeno dell'emigrazione che colpì Palazzo Adriano e l'intera Sicilia, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento la popolazione dapprima si stabilizzò, poi cominciò a decrescere, fino a quando, nel secondo dopoguerra, arrivò a perdere più di mille abitanti. Negli ultimi decenni la popolazione si mantenne costante intorno ai 3 000 abitanti; all'inizio del XXI secolo, giunse a circa 2 600 abitanti.


Etnie e minoranze straniere


Lapide marmorea commemorativa degli albanesi di Palazzo Adriano agosto 1982
Lapide marmorea commemorativa degli albanesi di Palazzo Adriano agosto 1982
Costumi albanesi riprodotti su modello di quelli antichi
Costumi albanesi riprodotti su modello di quelli antichi

Al 1º gennaio 2022 risultano 24 residenti stranieri.

La lingua albanese e la cultura originaria è andata irrimediabilmente persa nel XIX secolo, ma si è mantenuto il rito bizantino degli avi. Il rito è l'unico elemento che rappresenta l'origine, l'identità degli antichi abitanti e continua a preservare la memoria storica. I costumi femminili albanesi di Palazzo Adriano, anch'essi persi[17], tuttavia in fase di ripresa, sono stati ripresi in alcuni acquerelli da Jean Houel[18] quando, facendo un viaggio in Sicilia e a Malta alla fine del Settecento, sostò per un breve periodo a Palazzo Adriano, affermando che: "[...] le donne albanesi si vestono con grande sfarzo nei giorni di festa"[19].i


Lingue e dialetti


L'idioma più diffuso è la lingua italiana. Il dialetto, entrato preponderatamente dal XIX secolo, fa parte della famiglia dei dialetti centro-occidentali del siciliano.

Sebbene Palazzo Adriano sia delimitato come "comune di minoranza albanofona" ai sensi della legge 482/99 ("Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche"), la lingua albanese, l'arbëresh, non è più la lingua comune della comunità, ed è oggi persa. L'albanese sussiste nelle preghiere liturgiche delle parrocchie di rito bizantino[20] ed è parlata solo da pochi (sacerdoti di rito orientale, i papàdes, intellettuali, ex-studentesse del "Collegio di Maria", ex-studenti del "Seminario Italo-Albanese"[21] ed anziani del posto). Sul Monte delle Rose (Mali i Trëndafilëvet ) gli arbëreshë di Palazzo Adriano sono soliti recarsi ogni 1º agosto (E para e gushtit) per intonare il canto nostalgico dell'esule albanese O e bukurà Morè (Oh bella Morea) rivolti verso l'Albania, loro terra natia[22][23].

Il toponimo Palazzo Adriano presenta la forma in arbëresh "Pallaci", i suoi abitanti sono chiamati dalle comunità dell'Eparchia pallacjot/e (palazzese/a) o pallacjotët (palazzesi).


Religione


Santuario della Madonna delle Grazie di rito bizantino
Santuario della Madonna delle Grazie di rito bizantino

La caratteristica principale di Palazzo Adriano è la convivenza di due differenti gruppi etnico-religiosi, che pertanto seguono riti diversi: gli abitanti d'origine albanese di rito bizantino, detti impropriamente anche "greci", e i siciliani di rito romano, i "latini". Entrambi i gruppi conservano i propri usi, costumi e tradizioni, ed il loro attaccamento al proprio rito talvolta sfocia in controversie e rivendicazioni su fatti storici e culturali che coinvolsero buona parte del paese: l'acredine che più oppose i due gruppi è quella dovuta alle varie ipotesi riguardanti le origini di Palazzo Adriano. Palazzo Adriano appartiene all'Eparchia di Piana degli Albanesi, dopo essere stata per secoli all'interno dell'Arcidiocesi di Agrigento e successivamente nell'Arcidiocesi di Monreale

Lo stemma delle Suore basiliane a Palazzo Adriano
Lo stemma delle Suore basiliane a Palazzo Adriano

Dal 1924 la Congregazione delle Suore basiliane figlie di Santa Macrina di rito bizantino, presente nelle comunità italo-albanesi o in località in cui sono presenti emigrati o istituzioni arbëreshë, opera di apostolato nelle parrocchie, di assistenza, di educazione e di istruzione dei bambini e dei giovani negli asili, nelle scuole e nei collegi e l'assistenza agli ammalati, agli anziani ed agli invalidi.

Da Palazzo Adriano furono vescovi ordinanti per gli albanesi di rito greco di Sicilia Francesco Chiarchiaro † (23 settembre 1748 - 31 ottobre 1834 deceduto) e Giuseppe Crispi † (14 aprile 1836 - 10 settembre 1859 deceduto), titolari di Lampsaco nell'odierna Turchia; mentre fu vescovo ordinante per gli albanesi di rito greco-bizantino di Calabria Giovanni Barcia † (24 aprile 1902 - 2 dicembre 1912 deceduto), titolare di Croia in Albania. Sono stati da Palazzo Adriano anche monaci basiliani del Monastero Esarchico di Grottaferrata; attualmente vi è Padre Antonio Costanza, direttore del Laboratorio di Restauro del Libro antico.


Tradizioni e folclore


A Palazzo Adriano durante l'anno ci sono numerose ricorrenze religiose e sociali dovute alla compresenza delle due differenti etnie: quella albanese (di rito bizantino) e quella siciliana (di rito latino). Gli originari arbëreshë amano conservare e tramandare le antiche tradizioni e cerca di recuperare quelle tramontate sulla base dei racconti delle persone anziane e dei documenti storici.

La fontana ottagonale e la matrice di rito bizantino
La fontana ottagonale e la matrice di rito bizantino

La Fiera 16 agosto


La Fiera, " 'A Fera" in palazzese, è una festa religiosa che si tiene in Palazzo Adriano dal 14 al 16 agosto di ogni anno.

È considerata dai suoi cittadini come la più importante e sentita festa del Paese, oltre ad essere la festa, secondo il rito bizantino, più importante.

Alla festa, che coincide con quella dell'Assunta (15 agosto) a cui la Chiesa Madre è consacrata, la Chiesa di Maria Santissima Assunta, partecipano anche centinaia di donne che, per devozione, per grazia, per voto, seguono scalze la processione che si snoda per le vie del paese.

È una festa che attrae e richiama soprattutto chi non vive più nel piccolo paese siciliano.


Organizzazione

La Processione è organizzata da 3 Confraternite quanti sono i Simulacri:


Svolgimento

La festa inizia quando il simulacro della Madonna delle Grazie viene portato in spalla dal suo Santuario, sito fuori paese, alla Chiesa Madre, 14 agosto.

La sera stessa, dopo il Canto della Paraklisis alla Madre di Dio, viene fatta una processione nella Piazza Principale del Paese con L'Epìtafios della Madre di Dio e la chiesa benedetta con delle foglie di alloro.

Il pomeriggio successivo, viene portato il Simulacro di San Nicola dalla sua Omonima Chiesa alla Chiesa Madre, questo evento non accadeva da oltre 30 anni poiché la Chiesa di San Nicola è stata riaperta solo nel giugno del 2018 per lavori di restauro.

La mattina del 16 agosto, alle 6:00 viene fatta la storica Alborata con "Scampanio dei sacri bronzi" vengono suonate le campane per "svegliare" il Paese ed avvertire tutti che è iniziata la grande Festa.

Nel pomeriggio vengono preparati i simulacri e le rispettive chiese.

Alle 21:00 circa inizia la processione, escono in ordine; San Nicola, la Madonna delle Grazie e il SS. Crocifisso, i simulacri percorrono le strade principali del Paese seguiti dalle Confraternite, i fedeli, I Sacerdoti, le Autorità Civili e Militari e la Banda Musicale, alla fine la Madonna delle Grazie ritorna momentaneamente in Chiesa Madre mentre San Nicola e il SS. Crocifisso tornano nella Chiesa di San Nicola (evento che si è ripetuto dopo 50 anni nell'agosto del 2018).

Successivamente il Simulacro della Madonna Delle Grazie verrà riportato al Santuario l'8 settembre, giorno della Natività di Maria.

La realizzazione della Festa è a cura del Comitato dei Festeggiamenti del SS. Crocifisso di Palazzo Adriano.


Istituzioni, enti e associazioni


Gonfalone del circolo Skanderbeg
Gonfalone del circolo "Skanderbeg"

A Palazzo Adriano è operativo l'Ospedale "Regina Margherita": si tratta di una "unità operativa complessa" con tutte le sue divisioni di primariato. Inaugurato nel 1905, venne costruito accanto all'antico ospedale, a sua volta fondato nel 1790 dalla Reale Commenda della Magione di Palermo[24]. Negli ultimi tempi le prestazioni dell'ospedale sono state ridotte per attuare la riconversione della struttura e la realizzazione della Residenza sanitaria assistenziale (RSA)[25].

In Piazza Umberto I ha sede da tanti decenni lo storico circolo "Skanderbeg", il 4 novembre 2021 è stato visitato dal presidente della Repubblica dell'Albania Ilir Meta in occasione di una visita ai 5 comuni arbëreshë di Sicilia affermando che "[...] sulla base di questo prezioso patrimonio, è necessaria una maggiore cooperazione tra i comuni arbëreshë e albanesi, come un'ottima occasione per rafforzare i rapporti tra di noi, soprattutto nel campo del turismo culturale e storico.[26]"


Cultura


Gabriele Dara Junior (1826 - 1885)
Gabriele Dara Junior (1826 - 1885)
Francobollo del servizio postale di Stato d'Albania emesso nel 1989 in onore del poeta Gabriele Dara Junior
Francobollo del servizio postale di Stato d'Albania emesso nel 1989 in onore del poeta Gabriele Dara Junior

Nel tempo personalità di Palazzo Adriano, in maggioranza religiose, si sono distinte nella cultura, in special modo nella produzione letteraria albanese.

Tra questi da ricordare sono sicuramente: Papàs Paolo Maria Parrino (1710 - 1765), sacerdote di rito bizantino e letterato, allievo prediletto di P. Giorgio Guzzetta, rettore del Seminario Italo-Albanese di Palermo e parroco della chiesa contigua di San Nicolò, contigua al Seminario medesimo. Scrisse varie opere rimaste inedite, compiendo altresì un'opera storica «su 'dei Macedoni, o sian Epiroti", sotto la guida del Guzzetta e del Chetta. Primo ad esporre le notizie sulle colonie albanesi, è stato iniziatore dell'ideologia romantica albanista[27]; Mons. Giuseppe Crispi (1781 - 1859), vescovo ordinario degli albanesi di rito orientale in Sicilia, vescovo di Lampsaco e filologo. Una delle figure più importanti della comunità arbëreshe della Sicilia del periodo, è autore di una delle prime monografie sulla lingua albanese: "Memoria sulla lingua albanese (Palermo, 1831)"[28]. Fu zio di Francesco Crispi, al quale diede una prima educazione; Giovanni Emanuele Bidera (1784 - 1858), poeta e drammaturgo; Gabriele Dara Junior (1826 - 1885), politico e poeta. Egli è considerato come uno dei primi scrittori della Rilindja, la rinascita nazionale albanese[29]; Giuseppe Spata (1828 - 1901), magistrato, autore di parecchi saggi[30]; Pietro Chiara (1840 - 1915), deputato al Parlamento italiano[31], poeta e giornalista. Della corrente politica di Francesco Crispi, ha scritto poesie in lingua albanese e ha appoggiato la causa di indipendenza dai turchi dell'Albania[32].


Istruzione



Biblioteche

Sita in via XX settembre, fondata nel 1926, possiede circa 15.000 volumi[12]. Fu istituita per volere dell'avvocato Rao che, molto legato al paese natio, chiese che la biblioteca fosse intitolata "Biblioteca Andrea Rao e Fratelli Rafti" ad uso degli studiosi. La sala lettura al primo piano della biblioteca comunale porta il nome di Mario Francese, cronista autentico e coraggioso nel ricercare la verità, ucciso la sera del 26 gennaio 1979[13].


Scuole

A Palazzo Adriano è presente un istituto comprensivo statale "Francesco Crispi" succursale dell'Istituto comprensivo di Prizzi, che comprende la scuola materna (o dell'infanzia), la scuola elementare (o primaria) e la scuola media (o secondaria di primo grado), e una scuola privata, la scuola materna "San Basilio".


Musei

Pietra dei Saraceni
Pietra dei Saraceni
Museo comunale, sezione della cultura Albanese (Arbëreshë)
Museo comunale, sezione della cultura Albanese (Arbëreshë)
Museo  Nuovo Cinema Paradiso
Museo "Nuovo Cinema Paradiso"

Il Museo comunale sito nella piazza Umberto I, al piano terra del palazzo municipale, si suddivide in varie sezioni[33]:

Presso la biblioteca comunale esiste una Sezione Museo del Libro[33].


Media



Stampa

Pubblicazioni su Palazzo Adriano

Cinema


In memoria del film Nuovo Cinema Paradiso ripreso a Palazzo Adriano
In memoria del film "Nuovo Cinema Paradiso" ripreso a Palazzo Adriano

A Palazzo Adriano è stato girato quasi interamente il film di Giuseppe Tornatore Nuovo Cinema Paradiso. Lo scrittore Marco Padùla, nativo del luogo, che ha partecipato in qualità di comparsa alla realizzazione del film, ha scritto un romanzo, "Un Paese da Oscar" (Firenze Libri, 1991), ispirato alle vicende relative alle riprese cinematografiche che videro coinvolti come comparse abitanti del paese. Nell'ottobre 2007 sono state girate alcune scene del film La siciliana ribelle di Marco Amenta.


Cucina


I piatti tipici di Palazzo Adriano sono[34]:


Economia



Agricoltura


Fra i prodotti agricoli maggiormente coltivati ci sono cereali, olive, uva, e fichi d'India. È cospicuo l'allevamento dei bovini e degli ovini così come la lavorazione dei prodotti caseari.


Artigianato


L'artigianato locale si basa sui ricami per la produzione di merletto e di lavori all'uncinetto e a calza. In paese sussistono alcune antiche attività, come quella degli ebanisti, che lavorano principalmente il legno secondo un antico insegnamento presente a Palazzo Adriano sin dal 1890. È presente l'artigianato artistico, di fattura pregiata e fantasiosa[34].


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Palazzo Adriano e Ferrovia Lercara-Filaga-Magazzolo § Diramazione Filaga–Palazzo Adriano.

Dal 1920 al 1959 era in funzione anche la ferrovia Filaga–Palazzo Adriano a scartamento ridotto delle FS una piccola diramazione della ferrovia Lercara-Filaga-Magazzolo e a Palazzo Adriano aveva la sua stazione ferroviaria tuttora esistente ma non più in uso.


Strade


Il comune è interessato dalla Strada Statale 188


Amministrazione


Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
22 novembre 1993 30 novembre 1997 Andrea Ribaudo Lista civica Sindaco
1º dicembre 1997 27 maggio 2002 Giuseppe Alessi Lista civica Sindaco
28 maggio 2002 12 maggio 2007 Giuseppe Alessi Forza Italia Sindaco
13 maggio 2007 5 maggio 2012 Salvatore Masaracchia Lista civica Sindaco
6 maggio 2012 26 ottobre 2016 Carmelo Cuccia Lista civica Sindaco
27 ottobre 2016 25 novembre 2018 La Iacona Michela Fontana Carmelo Trombadore Ferdinando Commissione Prefettizia
26 novembre 2018 in carica Nicolò Granà Lista civica Sindaco

Altre informazioni amministrative


Il comune di Palazzo Adriano fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.1 (Montagna interna - Montagna di Corleone)[35] e Unione dei Comuni Albanesi di Sicilia BESA (Lidhja e Bashkivet BESA). Dal 2012 al 2019 il comune di Palazzo Adriano è stato tra le sedi del Parco dei Monti Sicani[36].


Sport


Ex stadio comunale
Ex stadio comunale

Palazzo Adriano ospita una delle prove del circuito Ecotrail Sicilia, l'Ecotrail dei Monti Sicani. È presente un'A.S.D. di ciclismo "Matt'in Bike".

A livello calcistico la squadra di Palazzo Adriano, "U.S. Città di Palazzo Adriano", fino ai primi anni duemila ha avuto un fiorente trascorso calcistico arrivando fino al campionato di Promozione. Ad oggi "U.S. Città di Palazzo Adriano" non esiste più.


Impianti sportivi



Curiosità


A novembre del 2021, il quotidiano inglese "The Guardian" ha dedicato un servizio a Palazzo Adriano come il comune italiano che ha raggiunto l'incredibile cifra del 104% di persone vaccinate contro il Covid-19. Nello spiegare lo strano dato, dovuto al fatto che anche individui non residenti vaccinati a Palazzo Adriano sono stati conteggiati nelle statistiche, il sindaco Nicolò Granà ha confermato che la popolazione locale ha compreso la gravità della situazione sanitaria e dunque si è vaccinata in massa.[37].


Note


  1. https://demo.istat.it/app/?i=D7B&l=it&a=2022
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Toso, 2008, 163, nota 44.
  4. DT, 468.
  5. Storia-e-cultura-palazzo-adriano, su virtualsicily.it. URL consultato il 28 aprile 2020.
  6. Oliveri, 10-12.
  7. Classificazione sismica dei comuni italiani (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
  8. Dati Confedilizia, su confedilizia.it. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2002).
  9. Buscemi, XII.
  10. Un'altra edizione del diploma, il cui originale è perduto, riporta tali parole: [...] sicut dividit a qua inter Arianum et fericium usque ad pirum forcatum; cfr. Caldarella, 15.
  11. Statuto comunale, art. 1 (PDF), su comune.palazzoadriano.pa.it. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2011). (PDF)
  12. Monumenti di Palazzo Adriano, su comune.palazzoadriano.pa.it. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2011).
  13. Epifania Lo Presti, Palazzo Adriano, intitolate vie in ricordo delle vittime di mafia. Il Prefetto: "Il paese torni a camminare sulle proprie gambe", in Magaze.it, 18 novembre 2018. URL consultato il 19 novembre 2018.
  14. Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, su provincia.agrigento.it. URL consultato il 24 agosto 2010.
  15. Il Portale dei Parchi italiani, su parks.it. URL consultato il 24 agosto 2010.
  16. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  17. I costumi tradizionali femminili di foggia albanese di Palazzo Adriano sono andati persi insieme alla lingua e agli usi abituali, in un processo di logoramento conclusosi alla fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Dagli anni 2000 Suor Isidora Petta (1925-2016) di Piana degli Albanesi, educatrice e guida spirituale dell'ordine delle Suore Basiliane Figlie di Santa Macrina, punto di riferimento per tutta la comunità di Palazzo Adriano, ha lavorato per una ripresa del costume, con il ricamo di più costumi su imitazione di quelli ancora in uso a Piana degli Albanesi, non assendoci molta documentazione su quelli di Palazzo, che comunque possedevano una matrice generale uguale con le colonie albanesi di Sicilia. Gli ori e i gioielli del costume tradizionale sono stati successivamente presi dagli orafi di Piana degli Albanesi.
  18. I suoi acquerelli sono conservati presso il museo dell'Ermitage.
  19. Abiti tradizionali, su comune.palazzoadriano.pa.it. URL consultato il 4 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2011).
  20. La divina liturgia è solitamente in greco, come di tradizione per tutti gli orientali prima dell'epoca moderna, ma non mancano le liturgie in lingua albanese, così come le preghiere, le novene, il rosario o i canti in albanese, specialmente in occasioni importanti.
  21. Entrambi sono a Piana degli Albanesi.
  22. "Allora ogni anno a contemplare io salgo/Che il ciel s'abbella alla stagione amena/Di primavera, e la natura tutta/Al dolce sussurrar si desta e ride/Là donde il Sol rinasce; e sospirando/Chiamo la terra dè miei padri, e grido:/Ahi! Come ti lasciai bella Morea/Per non vederti più!...". Dai versi di Mons. Giuseppe Crispi, tratti da "Memorie Storiche".
  23. Gli albanesi di Palazzo Adriano hanno sempre usato scalare la Montagna delle Rose per sentire vicina la loro Albania. Il Mons. Crispi annota la data di giugno, mentre il Dara parla "dell'està". Poiché la Montagna delle Rose è alta m 1420, nei mesi di maggio e giugno il clima è ancora rigido e quindi si è fissata la data del primo agosto per condizioni climatiche più favorevoli. L'attaccamento alle proprie radici, alla famiglia e alla propria terra, sono delle pietre miliari per ogni arbëresh. Egli non deve dimenticare la lingua madre, la fede, gli usi, i costumi e le tradizioni della propria origine. Questo vibrante momento di grande emozione viene completato dall'ufficiatura liturgica.
  24. Ospedale Palazzo Adriano, su www3.unict.it. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  25. Proteste all'ospedale di Palazzo Adriano[collegamento interrotto]. URL consultato il 23 agosto 2010.
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  27. Mandalà M., Paolo Maria Parrino e le origini dell'ideologia albanista. In Pietro Di Marco e Alessandro Musco (a cura di), Aspetti della cultura bizantina ed albanese in Sicilia (pp. 1-60). Palermo 2005 : Officina di Studi Medievali. Machina Philosophorum, su iris.unipa.it. URL consultato il 19 settembre 2019. (PDF)
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[de] Palazzo Adriano

Palazzo Adriano ist eine Stadt der Metropolitanstadt Palermo in der Region Sizilien in Italien mit 1928 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019).

[en] Palazzo Adriano

Palazzo Adriano (IPA: [pa'latʦo adriˈano], Arbëreshë Albanian: Pallaci,[3] Sicilian: U Palàzzu[4]) is a town and comune of Arbëresh origin in the Metropolitan City of Palermo, Sicily, southern Italy.

[es] Palazzo Adriano

Palazzo Adriano es una localidad italiana situada en la ciudad metropolitana de Palermo, Sicilia. Tiene una población estimada, a fines de octubre de 2021, de 1848 habitantes.[3]

[fr] Palazzo Adriano

Palazzo Adriano est une commune italienne de la province de Palerme dans la région Sicile en Italie.
- [it] Palazzo Adriano

[ru] Палаццо-Адриано

Палаццо-Адриано (итал. Palazzo Adriano) — коммуна в Италии, располагается в регионе Сицилия, подчиняется административному центру Палермо.



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