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Latronico ([la'troniko][6] è un comune italiano di 4 104 abitanti[1] della provincia di Potenza in Basilicata.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Latronico (disambigua).
Latronico
comune
Latronico – Veduta
Latronico – Veduta
Il centro storico (Capadavutu) visto dal rione Munisterio
Localizzazione
Stato Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoFausto Alberto De Maria (lista civica Svolta democratica) dal 7-5-2012 (2º mandato dal 12-6-2017)
Territorio
Coordinate40°05′N 16°01′E
Altitudine888 m s.l.m.
Superficie76,66 km²
Abitanti4 104[1] (31-12-2021)
Densità53,54 ab./km²
FrazioniAgromonte Magnano, Agromonte Mileo, Calda, Cerri, Fraccia-Laghi, Iannazzo, Ischitelli, Lucarelli, Battista, Mastroluca, Masullo, Pargo, Pantoni, Perosa, Perricchio, Preti, Procoio, Serrone, Varrazzo, Santa Croce[2]
Comuni confinantiCarbone, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Episcopia, Fardella, Lauria[3]
Altre informazioni
Cod. postale85043
Prefisso0973
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076040
Cod. catastaleE474
TargaPZ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[4]
Cl. climaticazona E, 2 535 GG[5]
Nome abitantilatronichesi
Patronosant'Egidio
Giorno festivo1º settembre
Cartografia
Latronico
Latronico – Mappa
Latronico – Mappa
Posizione del comune di Latronico all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Il centro è posizionato a 888 m s.l.m all'entrata della valle del Sinni, nella parte sud-occidentale della provincia, e sorge ai piedi del monte Alpi, un'imponente montagna dell'Appennino meridionale, costituito da tre cime denominate Santa Croce (1893 m s.l.m.), Punta del Corvo (1880 m s.l.m.) e Pizzo Falcone (1900 m s.l.m.). Ha una superficie di 75,98 km² prevalentemente montuoso ed è attraversato dal fiume Sinni e dal torrente Fiumitello, entrambi a regime torrentizio.

Il paese nasce inizialmente attorno alla parte alta per poi svilupparsi successivamente nelle zone sottostanti. Lo si può notare guardando la struttura urbanistica: è sostanzialmente a "macchia d'olio" e si può distinguere una parte, dove sorge il centro storico, denominata Capadavutu e una parte bassa detta Capabbasciu. Nella zona denominata dagli abitanti Munisterio in tempi antichi sorgeva un convento di Gesuiti[7].

Confina con i comuni di Episcopia (14 km), Castelluccio Superiore (19 km), Castelluccio Inferiore (20 km), Lauria (22 km), Carbone (24 km), Castelsaraceno e Fardella (25 km).


Clima


Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Latronico, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale, fondamentale punto di riferimento per lo studio del clima che caratterizza l'Appennino Meridionale.

In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, febbraio, è di +4,2 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +20,8 °C; mediamente si contano 30 giorni di gelo all'anno e 4 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -9,4 °C del gennaio 1979 e i +34,8 °C dell'agosto 2000.

Le precipitazioni medie annue si attestano a 981 mm, mediamente distribuite in 91 giorni di pioggia, con minimo in estate, picco massimo in inverno e massimo secondario in autunno.

L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 73 % con minimo di 65 % a luglio e massimi di 80 % a novembre e a dicembre; mediamente si contano 12 giorni di nebbia all'anno.

Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trantennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio[9].

LATRONICO
(1971-2000)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 6,46,79,011,817,121,224,524,620,915,910,87,66,912,623,415,914,7
T. min. media (°C) 2,01,63,15,310,113,716,416,913,910,25,93,12,26,215,710,08,5
Precipitazioni (mm) 92,7105,984,394,457,735,423,137,664,6113,5140,9130,5329,1236,496,1319,0980,6
Giorni di pioggia 9991074356810112926122491
Giorni di nebbia 222110000112640212
Umidità relativa media (%) 79767372726965666975808078,372,366,774,773

Classificazione climatica di Latronico[10]: Zona climatica E, 2535 GG.


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Basilicata.

Vi sono diverse opinioni sulla derivazione del suo nome: secondo alcuni deriverebbe da due termini di lingua greca che significano "luogo nascosto", mentre altri affermano che sia una derivazione del termine anch'esso greco Latomia (cava di pietre, che il paese possiede tuttora) con l'aggiunta del suffisso -ico[11].

Allo stesso modo del nome anche le origini dell'attuale centro abitato di Latronico sono molto incerte. Nel corso degli anni è stato provato con ricerche archeologiche che esistesse un insediamento di una comunità di origine enotria nella località che oggi viene chiamata Colle dei Greci. Gli insediamenti umani nel territorio di Latronico sono presenti fin dal Mesolitico (circa 8000 a.C.). Testimonianza ne è il ritrovamento di tracce di una comunità di uomini primitivi che vissero in piccoli gruppi per oltre 6000 anni nelle Grotte di Calda praticando essenzialmente un'economia di tipo agro-pastorale[12].

Il primo nucleo abitativo risale probabilmente all'Alto Medioevo ad opera di una popolazione rurale che si stabilì su un colle più alto per sottrarsi alle scorribande di Longobardi e Saraceni.

Le vicende storiche di Latronico e del suo popolo continuano ad essere oscure dal III secolo a.C. all'XI secolo, quando solo nel 1063 per la prima volta compare il nome di Latronico in un documento, il Syllabus Graecarum Membranarum. Negli anni che seguirono il paese fu feudo di Cola di Jonata, dei Sanseverino, dei Palmieri, dei Corcione e infine dei Gesuiti. Quando i Gesuiti furono espulsi dal Regno di Napoli (1767) il feudo passò al Demanio.

Alla fine del Settecento anche Latronico partecipava attivamente alla vita della Repubblica Partenopea, e alcuni latronichesi, che avevano evidentemente a cuore le idee rivoluzionarie di libertà, fratellanza e uguaglianza furono inclusi nel "Notamento dei Rei di Stato" e andarono così incontro al carcere e alla morte. Anche Latronico dal 1861 al 1865 ebbe i suoi briganti, che erano organizzati in bande, fra cui quella di Nicola De Luca (detto Scaliero) e quella di Francesco Viola (Pedatella).

Scoppiò la Grande Guerra e Latronico pagò uno scotto di 52 tra morti e dispersi e 12 mutilati. Durante l'epoca fascista si incominciarono a sfruttare le sorgenti solfo-magnesiache site in contrada Calda, costituendo una società e costruendo uno stabilimento termale all'avanguardia per l'epoca. Questo fece di Latronico una delle zone di cura, svago e riposo più importanti dell'intera Basilicata. Sempre durante il ventennio fascista al comune di Latronico furono aggregate le frazioni di Agromonte Magnano e Agromonte Mileo.

Durante gli anni sessanta Latronico vide il suo più grande incremento demografico, situazione che da quegli anni non si è più ripetuta a causa della piaga sociale che da molti anni ormai condiziona pesantemente lo sviluppo meridionale: l'emigrazione.


Simboli


Stemma del Comune di Latronico.
Stemma del Comune di Latronico.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 ottobre 2003.[13][14]

Blasonatura stemma

«Di azzurro, ai tre colli all'italiana, uniti, ristretti, d'oro, il colle centrale più alto, accompagnati in capo da tre stelle di cinque raggi, di argento, ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.»

I tre monti sovrastati da tre stellette a cinque raggi d'argento (chiaro riferimento al Monte Alpi), rappresentano l'unità dei latronichesi e il profondo legame che intercorre tra gli abitanti del paese e il monte.

Blasonatura gonfalone

«Drappo di bianco con la bordatura di azzurro.»


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Vista della basilica di Sant'Egidio.
Vista della basilica di Sant'Egidio.

Basilica di Sant'Egidio Abate

La basilica di Sant'Egidio Abate è situata nel centro storico, sull'omonima piazza. La data probabile dell'ampliamento è quella del 1570, quando fu scolpita la statua del Santo, cui la chiesa è dedicata. L'edificio crollò in parte a causa dei terremoti del 1837 e del 1857, la ricostruzione fu ultimata nel 1859.

L'interno è a tre navate, divise da sei colonne con capitelli dorici. Sulle prime due colonne della navata centrale sono ubicate due acquasantiere datate 1859, realizzate con marmo locale. Nel transetto a destra c'è una tela ad olio del XVIII secolo raffigurante Sant'Alfonso. Si notano sulle pareti laterali dell'abside le tele dipinte ad olio Sant'Egidio nella gloria di Emilio Larocca di Trecchina e il polittico Vita di Sant'Egidio realizzato dal latronichese Egidio Viola.

Nel transetto a sinistra si può ammirare l'affresco del XVIII secolo Incontro di Sant'Egidio col re Wamba, dal quale dal 1709 trasuda in uno o più venerdì di marzo il miracolo della Santa Manna. Poco lontano troviamo in una nicchia la statua marmorea del santo realizzata nel 1570. Di recente costruzione la cripta (1998) che custodisce gelosamente il busto in argento finemente lavorato del protettore del paese, il cui volto manifesta un'espressione di severo ascetismo.

La chiesa di Sant'Egidio fu dichiarata basilica minore da papa Paolo VI, nel 1971.[15]


Chiesa di San Nicola

La chiesa di San Nicola, risalente al XII secolo, domina il paese e costituisce uno degli edifici più caratteristici del centro storico. È a navata unica con torre campanaria quadrata. Il presbiterio è su un piano rialzato. Custodisce sull'altare il dipinto ad olio del settecento, restaurato nel 1852, della Madonna della Pietà di Simone Oliva (pittore di Tursi). Nell'anno 2009, nell'ambito di una rappresentazione di opere d'arte permanenti sul territorio latronichese, sono stati posti all'interno del campanile fari a luce rossa temporizzata che accendendosi ogni 15 minuti lo illuminano. La luce resta accesa per 64 secondi in memoria dei 64 tra morti, mutilati e invalidi che Latronico pagò durante il primo conflitto mondiale.


Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa di Santa Maria delle Grazie sorgeva al centro dell'attuale piazza del paese. Demolita per allargare la piazza, fu spostata alla base del rialto nel rione Munisterio dove già si trovava la cappella della SS. Concezione.

La chiesa è a navata unica con torre campanaria quadrata e al suo interno custodisce un altare barocco con un affresco del Crocifisso risalente al XVIII secolo. Degna di nota la statua lignea settecentesca della Madonna delle Grazie. Restaurata dal 1988, è stata riaperta nel 1996.


Altre chiese


Architetture civili


Il portale di Palazzo Arcieri
Il portale di Palazzo Arcieri

Palazzo Arcieri

Antico palazzo appartenente alla famiglia Arcieri, una tra le ricche famiglie di possidenti e, per tutto il XIX secolo, la famiglia che ha espresso a Latronico il massimo grado di cultura. Il palazzo sito in via Dante 96 inizialmente contava 64 vani, tra cui un oratorio privato. Presenta un interessante portale con stemma nobiliare, volute e una rosta in ferro battuto che testimonia la bravura degli artigiani nella lavorazione della pietra locale. Molto interessante il cortile interno attraverso il quale si nota un uso particolare del marmo.


Palazzo Gioia

Imponente palazzo posto in posizione dominante sull'altopiano della piazza principale, è appartenuto alla famiglia Gioia. Utilizzato oltre che come residenza anche da magazzino, ha sull'entrata principale un notevole portale in marmo bianco con stemma nobiliare.


Altro



Siti archeologici



Aree naturali


Latronico è un comune del Parco nazionale del Pollino e della Comunità montana Lagonegrese ed è perciò ricco di ampie zone naturalistiche complete di aree attrezzate e percorsi alpinistici.

Al suo interno ritroviamo in abbondante quantità vari frutti della natura tra cui fragole, funghi e more.

Un pino loricato ormai scheletro.
Un pino loricato ormai scheletro.

Meta di escursioni da parte degli appassionati e di passeggiate naturalistiche, è possibile risalire fino alla cima in diversi modi: in auto e poi proseguendo a piedi oppure seguendo i percorsi alpinistici organizzati da esperti arrampicatori.


Società



Evoluzione demografica


Il comune conta, al 31 dicembre 2019, 4 281 abitanti[17] così ripartiti: 2 103 e 2 178 femmine.

Evoluzione storica della popolazione[18]
anno abitanti
1275 560 (112 fuochi)[19]
1532 1 270 (254 fuochi)
1541 1 785 (357 fuochi)
1561 1 795 (359 fuochi)
1591 1 925 (385 fuochi)
1630 1 328 (265 fuochi)
1648 1 400 (280 fuochi)
1669 785 (157 fuochi)
1722 1 723
1736 2 218
1748 2 307
1753 2 382
1791 3 321
1803 3 228
1806 3 427
1816 3 445
1828 3 889
1833 3 536
1845 3 928
1848 4 094
1851 4 262
Località m s.l.m. Popolazione[20]
Calda 720 434
Latronico 888 2 374
Magnano 688 1 067
Mileo 655 524
Cerri 700 82
Cimitero 653 72
Fraccia 893 16
Iannazzo 850 76
Ischitelli 775 7
Lucarelli 733 44
Masullo 640 9
Perosa 563 22
Pirricchio 886 23
Preti 789 140
Procoio 705 132
Serrone 680 143
Varrazzo 600 103
Case sparse - 119
Santa Croce[21] 1 250/1 893 -

Abitanti censiti[22]


Etnie e minoranze straniere


Latronico è stata interessata da un'ampia emigrazione durante il Novecento, prima verso le Americhe (Argentina, Brasile, Uruguay), successivamente verso l'Europa settentrionale (Germania, Svizzera) e l'Italia nord-occidentale (soprattutto Lonate Pozzolo, Modena e Prato, dove si contano nutrite comunità di latronichesi), oggi invece è interessata in modo superficiale dall'immigrazione. Al 31 dicembre 2008 a Latronico risultano residenti 57 cittadini stranieri, che rappresentano l'1,08 della popolazione latronichese.[23]

Le comunità maggiormente rappresentate sono:

Nazione Stranieri regolari sul totale degli immigrati sulla popolazione residente
Romania 34 59,65 % 0,64 %
Marocco 19 33,33 % 0,36 %
Altre 4 7,02 % 0,076 %
Totale 57 100,00 % 1,08 %

Tra le altre troviamo: Polonia, Brasile e Austria.


Religione


La religione professata dalla maggioranza della popolazione latronichese, è la religione cattolica. La parrocchia fa parte della diocesi di Tursi-Lagonegro. Attualmente operano sul territorio il parroco e un curato, oltre alla presenza di sacerdoti in pensione. Oltre alla confessione cattolica a Latronico sono presenti anche i Testimoni di Geova che contano all'incirca 150 fedeli.

Il patrono cristiano della comunità di Latronico è Sant'Egidio abate, che si festeggia il 1º settembre.


Cultura



Musei



Artigianato


Il tipico puntino ad ago di Latronico.
Il tipico puntino ad ago di Latronico.
Merletto applicato ad un asciugamano.
Merletto applicato ad un asciugamano.

Cucina


Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina lucana e Prodotti agroalimentari tradizionali lucani.

La cucina tradizionale presenta tutte pietanze prodotte con le genuinità della terra, con ingredienti autoprodotti e semplici ma di ottima fattura nonché di una squisitezza unica.

Tra i primi piatti, tutti rigorosamente fatti di pasta casereccia, da menzionare vi sono senza dubbio: le Tapparedde cch'i lardari (lasagnette con funghi porcini), i Maccaruni 'i casa ccu' savuzizzonu e coria (fusilli con salsiccione e cotica), i Rascatieddi du' gualano (gnocchi a tre dita del lavoratore), i Maccaruni 'i casa cca' muddica (fusilli con la mollica del pane), i Tagliulini e fasuoli ccu' zzifft (tagliolini, fagioli e polvere di peperoni macinati), le Lagane e ciciri (lagane e ceci), la Coria e fasuoli (cotica e fagioli), Raviuoli cca' ricotta (ravioli con ricotta di pecora), Virmicieddi 'a trappitara (vermicelli alla trappitara).

I secondi piatti sono rappresentati da: Crapettu sfrittuliatu (capretto fritto in padella), Baccalà e zafarane crusc'che (baccalà e peperoni cruschi), Ainu ccu' patane e cipuddine (agnello con patate e cipolline selvatiche), Puddastru arrustutu (pollo nostrano arrostito) e la Custata 'i castratu arrustuta (costata di castrato arrosto).

Altre pietanze tipiche sono: gli gliummarieddi (budelline di agnello avvolte a gomitolo), la pastorale (carne di pecora cucinata secondo l'usanza dei pastori lucani), la 'Rrappaiona (piatto antichissimo composto da tutti i tipi di legumi e cereali con l'aggiunta di lardo, aglio, prezzemolo e peperoncino), una varietà di insaccati (salsiccia, salsiccione, sopressata, prosciutto, capicollo), latticini (formaggio pecorino, caprino, ricotta) e funghi (porcini, ovoli, gallinacci). Non raramente la cucina si arricchisce di selvaggina, come il cinghiale e la lepre.

Dolci tipici della tradizione latronichese sono: u sanguinaccio (il sanguinaccio, dolce fatto in massima parte di sangue di maiale con aggiunta di riso, uva passa e cioccolato), u purciddato (dolce pasquale) e i cannarìculi (dolcetti di pasta fritta consumati nel periodo di carnevale).


Eventi


Uno degli eventi più importanti di Latronico è la festa di Sant'Egidio Abate, con la consueta processione per le vie del paese della statua del Santo. Rinomata a livello locale ha una durata di tre giorni (30, 31 agosto e 1º settembre).

Sino all'anno 2017 si è svolto il palio rionale di S. Egidio, evento nel quale si sfidavano in prove sportive diverse squadre rappresentanti i rioni del paese.


Geografia antropica



Suddivisioni storiche


Il rione Codda illuminato di notte
Il rione Codda illuminato di notte

Frazioni


Il territorio comunale è formato da svariate frazioni.

Esse sono (in ordine decrescente di abitanti): Agromonte Magnano, Agromonte Mileo, Calda, Serrone, Preti, Procoio, Varrazzo, Cerri, Iannazzo, Cimitero, Lucarelli, Pirricchio, Perosa, Fraccia, Masullo, Ischitelli e Santa Croce[20].


Infrastrutture e trasporti



Strade


Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Potenza.

Il principale collegamento stradale per raggiungere Latronico è rappresentato dalla strada statale 653 della Valle del Sinni.


Autobus


Data la mancanza di linee ferroviarie nella regione, i mezzi di trasporto maggiormente utilizzati per raggiungere o spostarsi da Latronico sono gli autobus. Latronico è servito quotidianamente da collegamenti autobus per:

A tali autolinee vanno aggiunte quelle destinate alle principali città italiane.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1948 Attilio Fanelli - Sindaco
1948 1948 Vincenzo Rossi - Sindaco
1948 1948 Gaetano Guarino - Sindaco
1948 1960 Vincenzo Ciminelli - Sindaco
1961 1963 Mario D'Angelo - Sindaco
1964 1964 Pietro Cerminara - Sindaco I
1965 1965 Luigi Grezzi - Sindaco
1965 1966 Egidio Gioia - Sindaco
1966 1970 Pietro Cerminara - Sindaco II
1970 1974 Giovanni Del Vecchio - Sindaco
1975 1976 Egidio Luigi Ponzo - Sindaco I
1976 1978 Carmelo Rosario Grezzi - Sindaco
1978 1983 Albino Rossi - Sindaco
1983 1984 Luigi Ciminelli - Sindaco
1985 1985 Egidio Nicola Mitidieri - Sindaco
1985 1990 Egidio Luigi Ponzo - Sindaco II
1991 1992 Domenico Ponzo - Sindaco
1992 1993 Aniello De Blasio - Sindaco
1994 1997 Domenico Antonio Pugliese - Sindaco
1997 2001 Franco Mastropierro - Sindaco
2002 2012 Egidio Nicola Ponzo Centro-sinistra Sindaco
2012 in carica Fausto Alberto De Maria Lista civica Sindaco

Sport


Il calcio è praticato a Latronico dal primo dopoguerra e nei momenti di maggiore presenza demografica ha visto due squadre contendersi accesi derby. Nel 1991 nasce la Polisportiva Latronico Terme che in seguito a diverse fusioni partecipa tuttora tra alterne fortune ai campionati regionali. La squadra nell'anno calcistico 2013-2014 si aggiudica il campionato di Promozione Regionale. Praticano attività sportiva anche le società Virtus Latronico e Polisportiva Agromonte (Seconda categoria regionale).

Rilevante anche l'attività di volley e atletica, discipline in cui le rappresentative giovanili hanno ottenuto numerosi riconoscimenti.


Impianti sportivi



Note


  1. Bilancio demografico anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Popolazione residente nelle frazioni e nei borghi, Istat 2001, su dawinci.istat.it. URL consultato il 13 marzo 2010.
  3. Comuni limitrofi, dati del ministero dell'ambiente [collegamento interrotto], su pcn.minambiente.it. URL consultato il 13 marzo 2010.
  4. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. Dizionario d'ortografia e di pronunzia-Latronico, su dizionario.rai.it. URL consultato il 10 marzo 2010..
  7. Vista di Latronico dal satellite, su maps.google.com. URL consultato il 13 marzo 2010.
  8. Classificazione sismica dei comuni lucani, dati della Regione Basilicata, su regione.basilicata.it. URL consultato l'11 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2009).
  9. Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare (PDF) [collegamento interrotto], su meteoam.it. URL consultato il 10 marzo 2010.
  10. Classificazioni climatiche dei comuni lucani, dati Confedilizia, su confedilizia.it. URL consultato l'11 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2008).
  11. Articolo di Antonio Rossi riguardante l'origine del nome di Latronico (PDF) [collegamento interrotto], su ecodibasilicata.it. URL consultato l'11 marzo 2010.
  12. Ugo Rellini, p. 37.
  13. Latronico (Potenza) D.P.R. 06.10.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 15 agosto 2022.
  14. Stemma Comune di Latronico, su comuni-italiani.it. URL consultato l'11 febbraio 2010.
  15. (EN) Catholic.org Basilicas in Italy
  16. informazione sul complesso termale di Latronico, su termelucane.it. URL consultato il 28 gennaio 2011.
  17. Bilancio demografico 2019, dati Istat, su demo.istat.it. URL consultato il 28 marzo 2021.
  18. E. Giordano, pag. 552.
  19. Ogni fuoco equivale a 5 abitanti, da E. Giordano, p. 553
  20. Popolazione residente, dettaglio locazioni abitate, dati Istat, su dawinci.istat.it. URL consultato il 13 marzo 2010.
  21. Area speciale, territorio in contestazione con Castelsaraceno. Da Popolazione residente, dettaglio locazioni abitate, dati Istat, su dawinci.istat.it. URL consultato il 13 marzo 2010.
  22. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  23. Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 dicembre, su demo.istat.it. URL consultato il 10 marzo 2010.
  24. Museo delle Arti, dei Mestieri e della Civiltà contadina, sito ufficiale del museo, su comune.latronico.pz.it. URL consultato il 12 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2009).
  25. Articolo di Rakam del febbraio 2009 trattante il puntino ad ago di Latronico (PDF), su rakaminternet.it. URL consultato l'11 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2010).

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 135753193 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85200857
Portale Basilicata
Portale Italia

На других языках


[de] Latronico

Latronico (im lokalen Dialekt: Latruonico) ist eine süditalienische Gemeinde (comune) mit 4288 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Potenza in der Basilikata. Die Gemeinde liegt etwa 64 Kilometer südsüdöstlich von Potenza am Parco nazionale del Pollino. Latronico ist Teil der Comunità montana Lagonegrese.

[en] Latronico

Latronico (Latronichese: Latruonicu) is a town and comune in the province of Potenza, in the Southern Italian region of Basilicata. Due to its high elevation of 888 metres (2,913 ft) it is much cooler, even in summer, than the larger cities along the coasts.[3]

[es] Latronico

Latronico es un municipio situado en el territorio de la provincia de Potenza, en Basilicata, (Italia).

[fr] Latronico

Latronico est une commune italienne d'environ 4 900 habitants, située dans la province de Potenza, dans la région Basilicate, en Italie méridionale.
- [it] Latronico

[ru] Латронико

Латронико (итал. Latronico) — коммуна в Италии, расположена в регионе Базиликата, подчиняется административному центру Потенца.



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