Carpàsio (Carpaxe in ligure[3][4]) è una frazione di 163 abitanti che ospita la sede comunale del comune italiano di Montalto Carpasio della provincia di Imperia in Liguria.
Carpasio frazione, ex comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Comune | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Data di istituzione | 1861 | ||
Data di soppressione | 2017 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 43°57′35.74″N 7°52′00.39″E | ||
Altitudine | 720 m s.l.m. | ||
Superficie | 16 km² | ||
Abitanti | 163 | ||
Densità | 10,19 ab./km² | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 18028 (già 18010) | ||
Prefisso | 0184 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 008013 | ||
Cod. catastale | B814 | ||
Targa | IM | ||
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[1] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 958 GG[2] | ||
Nome abitanti | carpasini | ||
Patrono | sant'Antonino martire | ||
Giorno festivo | 2 settembre | ||
Cartografia | |||
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Il territorio di Carpasio comprende l'alta valle Carpasina a ridosso delle valli del Maro, di Prelà e di Rezzo. In questa zona del territorio ponentino nasce il torrente Carpasina, presso la vetta del monte Grande, corso d'acqua che poi s'immette nel torrente Argentina nella valle omonima.
Secondo alcune fonti locali l'origine primitiva del villaggio montano risalirebbe molto probabilmente all'Età del ferro[5], come punto di rifugio dei primi insediamenti umani. Tracce di una postazione difensiva d'epoca preromana - un "castellaro" localmente denominato Rocca Castè[5] - sarebbe stata identificata presso un'altura sovrastante il santuario di Nostra Signora della Ciazzima.
Frequentata dai Longobardi dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, fu il re Ariperto II a cedere[5] questa parte del territorio della valle di Oneglia, e quindi anche Carpasio, al pontefice Giovanni VII nel 706[5]; un altro papa, Urbano II, assoggettò poi il territorio sotto la giurisdizione della diocesi di Albenga dal 2 febbraio 1100[5].
Il borgo venne compreso alla fine dell'XI secolo nella Marca Aleramica[5] (nel Contado di Albenga[5]) assieme ad altre comunità del ponente ligure, fino alla dominazione dei conti di Ventimiglia[5] nei secoli successivi che assoggettarono tutta la valle del Maro, dell'Impero e di Prelà. La prima citazione ufficiale del borgo di Carpasio, tuttavia, è risalente ad uno scritto del 1153[5] con il quale il vescovo ingauno Odoardo concesse al signore del feudo di Lingueglietta il diritto di riscuotere le decime[5].
Secondo un documento risalente al 4 ottobre del 1234[5] un terzo del territorio di Carpasio fu venduto dal conte Oberto (conte di Ventimiglia e signore di Badalucco) a tre cittadini del luogo. Il 24 novembre 1259[5] fu il marchese di Ceva Pagano, genero di Oberto, a cedere il feudo al comune di Genova rinunciando ai propri diritti feudali; il 28 settembre 1399[5] il territorio carpasino fu ulteriormente diviso tra diversi signori locali, ma legati ai conti intemeli.
Il 21 luglio del 1433[5] furono stilati gli "Statuti di Carpasio". In tali statuti si stabilì l'indipendenza politica e fiscale di Carpasio, amministrando pertanto proprie finanze ed interessi, ed eleggendo un podestà locale tra i signori feudali del paese.
Con atto stilato il 9 maggio 1455[5] il conte Garspardo di Ventimiglia vendette per la somma di 8.600 lire genovesi[5] ad Onorato Lascaris di Ventimiglia, conte e signore di Tenda, i diritti feudali del paese causando contrasti e incomprensioni tra gli altri pretendenti del feudo. Le continue controversie sulla effettivo dominio di Carpasio consentirono infine la conquista di Emanuele Filiberto I di Savoia, che divenne l'unico signore del Maro e della contea di Tenda a partire dal 12 luglio 1575[5].
Gio Girolamo Doria lo elesse a sede di marchesato nel 1590[5], mentre nel 1620[5] entrò a far parte del principato omonimo dipendente dai Savoia.
Facente parte del successivo Regno di Sardegna, i territori della valle e quindi anche la municipalità di Carpasio confluirono tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure andando a costituire l'XI cantone dell'Argentina nella Giurisdizione degli Ulivi[6]. Annesso al Primo Impero francese[6], dal 13 giugno 1805 al 1814 il territorio venne inserito nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio[6].
Nuovamente inglobato nel Regno di Sardegna dal 1815[6], così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, confluì nel Regno d'Italia dal 1861[6]. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Borgomaro del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia[6].
Durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale alcuni partigiani di Carpasio, facenti parte del battaglione della divisione garibaldina "Felice Cascione"[5], intentarono una vittoriosa battaglia contro l'esercito tedesco presso la vetta del monte Grande tra il 4 e il 5 settembre 1944[5]. E sempre a Carpasio fu fissata la sede della IV Brigata "Elsio Guarrini"[5].
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Argentina Armea.
L'11 giugno 2017[7] si è svolto negli allora due comuni di Carpasio e Montalto Ligure un referendum consultivo per l'unificazione dei due territori in un unico ente comunale. In entrambi i centri è stato raggiunto il quorum necessario del 30% per la convalida della consultazione con il risultato similare del 77% dei voti favorevoli all'unione. Il nuovo comune denominato Montalto Carpasio, è stato istituito il 1º gennaio 2018.
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Lo stemma e il gonfalone del comune di Carpasio erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 aprile 1953.[8]
«Di rosso, al castagno di verde, nodrito sulla cima di un monte all'italiana di tre cime dello stesso, accostato nel canton destro del capo da un castelletto di argento torricellato di due, aperto del campo. Ornamenti esteriori da Comune.[9]» |
«Drappo partito di rosso e di verde…» |
(Descrizione araldica del gonfalone[9]) |
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Monte Carpasina. |
Monte Carpasina è un sito di interesse comunitario (SIC) istituito con il Decreto Ministeriale del 25 marzo 2005, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat).
Abitanti censiti[10]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2014, i cittadini stranieri residenti a Carpasio erano 23[11], pari al 13,53% della popolazione totale.
Il territorio del comune decaduto era costituito, oltre che dall'ex capoluogo comunale di Carpasio e dalle frazioni di Arzene, Costa e Fontanili anche dalle località di Colle d'Oggia, Costarossa, Costorello, Faravello, Prati Piani e Rairan per un totale di 16,29 km2[13].
La principale risorsa economica della frazione è l'attività agricola, specie la coltivazione degli ortaggi (patate, fagioli, zucche, cavoli, fave, cipolle, aglio) e la produzione di olio di oliva.
Il territorio di Carpasio è attraversato principalmente dalla strada provinciale 21 che gli permette il collegamento stradale con Borgomaro, a nord, innestandosi con la provinciale 24 e a sud con la frazione di Montalto Ligure.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1915 | 1920 | Domenico Cotta | Sindaco | ||
anni 1930 | anni 1930 | Antonio Cotta | Partito Nazionale Fascista | Podestà | |
1954 | 1975 | Maria Luisa Vita | Sindaco | ||
1985 | 1990 | Sergio Banaudi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1990 | 1995 | Sergio Banaudi | Democrazia Cristiana, poi Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
1995 | 1999 | Giovanni Battista Guasco | Lista civica | Sindaco | |
1999 | 2009 | Innocenza Cotta | Lista civica "Carpasio 2000" | Sindaco | |
2009 | 26 maggio 2014 | Valerio Verda | Lista civica "Carpasio 2000" | Sindaco | |
26 maggio 2014 | 31 dicembre 2017 | Claudio Seravalli | Lista civica "Valle Carpasina 2014" | Sindaco | [14] |
Carpasio era gemellata con:
Carpasio faceva parte dell'Unione dei comuni delle Valli Argentina e Armea.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 260426579 · WorldCat Identities (EN) viaf-260426579 |
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